Oggetto del Consiglio n. 639 del 25 giugno 2009 - Verbale

OGGETTO N. 639/XIII - DETERMINAZIONI IN MERITO ALLE AZIONI FINALIZZATE ALLA ATTUAZIONE E REVISIONE DEL PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI DI CUI ALLA L.R. 31/2007, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL SISTEMA DI TRATTAMENTO FINALE DEI RIFIUTI

Il Presidente Alberto CERISE, in seguito all'illustrazione dell'Assessore al territorio e ambiente, Manuela ZUBLENA (oggetto n. 638/XIII), dichiara aperta la discussione sulla proposta indicata in oggetto e iscritta al punto 22 dell'ordine del giorno dell'adunanza.

Ricorda che, nei termini previsti dall'articolo 66 del Regolamento interno, sono stati presentati:

- n. 3 emendamenti dai consiglieri del gruppo Vallée d'Aoste Vive-Renouveau;

- n. 3 emendamenti dai consiglieri del gruppo Partito Democratico.

Intervengono i Consiglieri BERTIN, RIGO, TIBALDI, LOUVIN, COMÉ, l'Assessore al territorio e ambiente, Manuela ZUBLENA ed il Presidente della Regione, ROLLANDIN.

Prendono la parola, per dichiarazione di voto, i Consiglieri LOUVIN (astensione del gruppo Vallée d'Aoste Vive-Renouveau) e RIGO (voto favorevole del gruppo Partito Democratico) e il Presidente della Regione ROLLANDIN (voto favorevole della maggioranza).

IL CONSIGLIO

Richiamato:

- il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale";

- la legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 "Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti", e successive integrazioni e modificazioni;

- il Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI, del 15 aprile 2003;

- la mozione adottata con deliberazione n. 1689/XII in data 21 dicembre 2005 con la quale il Consiglio regionale ha impegnato la Giunta regionale a verificare la possibilità di realizzare in Valle d'Aosta un termovalorizzatore per il trattamento dei rifiuti sia derivanti dalla gestione ordinaria che derivanti dalla possibile bonifica delle aree di discarica annesse al Centro regionale di trattamento dei rifiuti urbani (RU) ed assimilati, di Brissogne.

Preso atto che:

- per rispondere alle richieste del Consiglio regionale la Giunta regionale, avvalendosi di professionisti ed istituzioni universitarie e scientifiche, ha ritenuto di predisporre uno studio comparativo fra due sistemi di trattamento dei rifiuti, assumendo a riferimento per il confronto lo scenario previsto dal Piano regionale di gestione dei rifiuti e un sistema basato sulla presenza di un termovalorizzatore;

- le risultanze degli studi di approfondimento sono state presentate alla III Commissione Consiliare permanente il 27 marzo 2007;

- lo studio comparativo fra i sistemi di trattamento e smaltimento dei rifiuti in Valle d'Aosta è stato articolato nelle seguenti fasi e attività:

Fase 1: la 1° fase di studio è stata avviata il 10 marzo 2006 e si è conclusa il 27 marzo 2007. Lo studio individuava ed analizzava due possibili scenari di gestione dei rifiuti:

- il primo basato sull'analisi degli interventi attuativi previsti dal Piano regionale di gestione dei rifiuti, approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI, in data 15 aprile 2003, integrati con le norme introdotte dal decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, che limitano l'utilizzo della discarica come impianto esclusivo di smaltimento dei rifiuti, ma individua tale sistema come fase finale per lo smaltimento di rifiuti che residuano da operazioni di trattamento;

- il secondo, in esecuzione delle indicazioni riportate dalla mozione del Consiglio regionale votata in data 21 dicembre 2005, basato su una soluzione di gestione dei rifiuti alternativa a quella prevista dal Piano regionale, fondata su un intervento integrato di termovalorizzazione dei rifiuti prodotti in Valle d'Aosta e di recupero e riqualificazione ambientale del sito in cui è ubicata l'attuale discarica regionale di Brissogne;

Fase 2: la versione finale dello "Studio comparativo fra i sistemi di trattamento e smaltimento dei rifiuti in Valle d'Aosta" è stata presentata alla III Commissione Consiliare permanente il 27 marzo 2007. In tale fase è emersa la necessità di approfondire una serie di aspetti relativi ai due scenari esaminati. In particolare in sede di esame dello studio da parte della III Commissione Consiliare, è stato richiesto (con nota prot. 6875 del 18 luglio 2007) l'approfondimento dei seguenti aspetti:

1) smantellamento dell'esistente discarica di Brissogne, con particolare attenzione agli aspetti di contenimento dell'impatto durante le operazioni di svuotamento e di selezione, ed agli aspetti di utilizzabilità energetica di parte o tutto il materiale estratto all'interno del sistema di termovalorizzazione;

2) caratterizzazione del flusso emissivo derivante dal termovalorizzatore con particolare riferimento ai microinquinanti;

3) valutazione dell'accumulo di inquinanti nell'ambiente esterno ricettore e negli organismi inferiori o superiori oggetto di impatto, tenendo conto della situazione di bianco ambientale e della sua eventuale modificazione;

Preso atto che:

- con deliberazione n. 807 del 20 marzo 2008 la Giunta regionale ha approvato, ai fini della prosecuzione dell'iter di competenza del Consiglio regionale, in esecuzione della mozione del Consiglio adottata con deliberazione n. 1689/XII in data 21 dicembre 2005, lo studio comparativo fra i sistemi di trattamento e smaltimento dei rifiuti in Valle d'Aosta (fase 1 sopra citata) integrato con i documenti di approfondimento di cui alla sopra citata fase 2;

- alla luce delle risultanze degli studi la Giunta regionale con la deliberazione n. 807 del 20 marzo 2008 individuava nello scenario che prevede la realizzazione dell'impianto di termovalorizzazione in Valle d'Aosta ed il recupero ambientale del sito di Brissogne, attraverso la bonifica delle discariche annesse al Centro regionale di trattamento dei rifiuti urbani e la selezione dei rifiuti da avviare alla termovalorizzazione, quello adeguato alle esigenze della Valle d'Aosta, in considerazione di tutte le valutazioni tecniche, tecnologiche, di impatto ambientale e igienico-sanitario, nonché economiche, finanziarie e tariffarie;

- contestualmente alla predisposizione dello Studio comparativo, nell'ambito delle attività inerenti l'analisi ambientale per la realizzazione del IV lotto di discarica, è stata svolta dalla Regione un'indagine ambientale per la caratterizzazione del fondo ambientale; tale indagine si è svolta attraverso una campagna di monitoraggio della qualità dell'aria estesa su tutta la piana di Aosta, da Nus ad Aosta, avviata nel mese di ottobre 2007 ed ultimata nel mese di settembre 2008, e che ha riguardato il monitoraggio della qualità dell'aria presso 7 stazioni di misura, individuate sulla base di un apposito studio modellistico effettuato dall'ARPA Valle d'Aosta.

- è stato inoltre avviato da parte dell'ARPA un monitoraggio delle deposizioni atmosferiche totali e dei livelli di contaminazione nei terreni.

- è stata realizzata un'approfondita caratterizzazione della discarica di Brissogne mediante l'esecuzione di indagini di tipo geofisico, geotecnico, merceologico, con l'esecuzione di test di aerazione in sito e di analisi sul potere calorifico dei rifiuti abbancati, nell'ipotesi di procedere alla riqualificazione ambientale del sito in cui è ubicata la suddetta discarica;

Preso atto che da tali studi, a seguito delle valutazioni integrative, è emerso quanto segue:

- è confermata la possibilità di eseguire in condizioni ambientali controllate l'estrazione dei rifiuti dalla discarica di Brissogne;

- sono confermate le premesse dello scenario alternativo al Piano regionale di gestione dei rifiuti, basato su un termovalorizzatore che tratti sia i rifiuti freschi che i rifiuti estratti dalla discarica, ma rispetto alle valutazioni preliminari eseguite nello studio comparativo la quantità di rifiuto estraibile dalle discariche e da avviare alla valorizzazione passa dal 51,4% all'85,6%; ne consegue la possibilità di realizzare un termovalorizzatore da 38 MWt contro i 31 MWt stimati nelle prime valutazioni (circa 330 t/g contro 250 t/g complessivo di rifiuto);

- è ribadita la necessità di contenere gli impatti connessi con le discariche controllate regionali di Brissogne; l'azione di contenimento può essere attuata ricorrendo a tecniche di messa in sicurezza senza obbligatoriamente attivare un "landfill mining" con il conseguente avvio dei rifiuti estratti ad un impianto di termovalorizzazione;

Preso atto che:

- i risultati dello Studio comparativo e degli studi di approfondimento sono stati illustrati alla III Commissione Consiliare permanente l'8 aprile 2009;

- in questi ultimi mesi anche l'ARPA Valle d'Aosta ha provveduto ad analizzare gli studi prodotti fornendo le proprie osservazioni, inviate all'Assessorato territorio e ambiente ed esposte alla III Commissione consiliare permanente nel corso di un'audizione il giorno 17 aprile 2009;

- nel documento, oltre a evidenziare la necessità di alcune precisazioni per una stima accurata della sostenibilità dei nuovi scenari, l'ARPA sottolinea l'importanza, riguardo alle valutazioni di impatto ambientale, di tenere conto della scala territoriale di influenza, distinguendo tra impatti di rilevanza globale e quelli di rilevanza locale, e considerando di conseguenza:

o le effettive condizioni di inserimento delle attività di gestione dei rifiuti nella realtà territoriale;

o lo stato dell'ambiente nell'area interessata;

- dalle osservazioni formulate dall'ARPA su scala locale, a differenza di quanto risulta su scala globale, gli impatti sulla tossicità umana conseguente allo scenario di trattamento dei rifiuti individuato nel Piano regionale vigente risulterebbero inferiori a quelli collegati allo scenario con termovalorizzatore;

- l'ARPA evidenzia inoltre l'importanza di valutare l'impatto ambientale derivante dall'accumulo degli inquinanti al suolo a seguito delle deposizioni con riferimento non solo alle soglie di contaminazione, ma anche in termini di aggravio percentuale specifico rispetto alla situazione ambientale preesistente, secondo le indicazioni delle linee guida della Valutazione di impatto ambientale (VIA) dell'Agenzia per la protezione ambientale e per i servizi tecnici (APAT);

- il settore dei rifiuti è oggetto di continue ricerche scientifiche a livello internazionale volte ad individuare tecnologie innovative, a contenuto impatto ambientale, orientate alla valorizzazione energetica dei rifiuti;

Considerato che tali tecnologie innovative possono essere analizzate come possibili alternative ai due scenari oggetto della valutazione comparativa iniziale, con particolare riferimento all'ipotesi di produzione del combustibile da rifiuto (CdR) di alta qualità dal ciclo dei rifiuti.

Ritenuto:

- alla luce degli studi comparativi svolti, dei risultati delle indagini sul fondo ambientale, delle osservazioni formulate da ARPA:

o che gli scenari di trattamento dei rifiuti posti a confronto nello studio di comparazione fanno propendere per una valorizzazione energetica dei rifiuti;

o che la bonifica attraverso "landfill mining" della discarica controllata di Brissogne possa essere al momento sospesa;

o opportuno procedere con la sperimentazione di tecnologie innovative per la produzione di un CdR di alta qualità da destinare alla valorizzazione energetica anche in impianti di cogenerazione e teleriscaldamento che possano garantire un miglior impatto ambientale su scala locale;

- in considerazione della importanza di procedere con azioni concrete e breve termine, stante il problema di individuare entro il 2012 soluzioni che consentano di non conferire più il rifiuto tal quale in discarica, di avviare la realizzazione di un impianto sperimentale tecnologicamente innovativo, per il trattamento dei rifiuti con la produzione di combustibile da rifiuto (CdR) di qualità eventualmente integrato da altre tecnologie innovative, fermo restando l'obiettivo di perseguire un ulteriore contenimento degli impatti sull'ambiente;

- importante realizzare la sperimentazione in modo tale che l'impianto innovativo possa però essere in grado di assicurare, in una prima fase di attuazione e osservazione, il trattamento di una frazione significativa dell'attuale rifiuto indifferenziato, in modo da differire i tempi oggi prevedibili di esaurimento della discarica di Brissogne;

- di procedere ad una valutazione dei risultati della sperimentazione a seguito di verifica di funzionalità e sostenibilità del sistema, da attuarsi entro un anno dall'avviamento, prima di procedere al consolidamento del sistema in modo da permettere il trattamento dei rifiuti indifferenziati prodotti in Regione;

- opportuno, parallelamente, in modo coordinato tra Regione ed Autorità di sotto Ambiti territoriali ottimali (sub-Ato):

o di potenziare le attività finalizzate a perseguire livelli importanti di raccolta differenziata anche volte a migliorare i quantitativi e soprattutto la qualità delle singole frazioni in accordo con le autorità di sotto-ambito;

o di avviare un piano di azioni volte alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti;

o di proseguire in azioni di informazione e sensibilizzazione dell'utenza;

- di non procedere, quindi, al momento, alle operazioni di smantellamento della discarica controllata di Brissogne in considerazione del fatto che l'azione di contenimento degli impatti connessi con la discarica stessa può essere attuata ricorrendo a tecniche di messa in sicurezza senza attivare un "landfill mining" con il conseguente avvio dei rifiuti estratti ad un impianto di termovalorizzazzione;

- opportuno avviare la prima fase di sperimentazione sul rifiuto fresco di un sistema innovativo i cui risultati consentiranno di poter procedere all'aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti; tale sistema sarà individuato mediante un'indagine tra le tecnologie di produzione di CdR di qualità, da avviare alla valorizzazione energetica anche in impianti di cogenerazione e teleriscaldamento;

Preso atto che il sistema sperimentale individuato potrà essere realizzato su scala semi-industriale, completo di tutte le componenti impiantistiche e di tutti i presidi di controllo e di sicurezza necessari e dovrà seguire l'iter autorizzativo ordinario;

Ritenuto:

- opportuno che dalla sperimentazione del sistema innovativo dovranno emergere tutte le informazioni ed i dati caratterizzanti l'impianto ed in particolare dovranno essere prodotti una serie di documenti che descrivano come livello minimo:

o la modalità di esecuzione del sistema innovativo;

o la configurazione impiantistica prevista (opere civili, opere elettromeccaniche, presidi, ecc.);

o le superfici necessarie e l'ubicazione prevista dell'impianto;

o le caratteristiche impiantistiche principali ed il bilancio energetico complessivo del trattamento;

o i costi di investimento;

o la modalità di gestione dei flussi di rifiuti oggetto di trattamento nell'impianto innovativo;

o i quantitativi e le modalità di smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi prodotti durante il trattamento;

o i flussi, i quantitativi e le modalità di utilizzo del CdR di qualità prodotto dal trattamento;

o le modalità gestionali;

o i costi gestionali;

- opportuno definire a tal fine un apposito protocollo di sperimentazione avvalendosi di una qualificata istituzione scientifica che, con il supporto degli organi regionali di controllo dovrà seguire sistematicamente tutte le fasi di sperimentazione e certificare e validare i risultati della stessa nonché prevedere, da parte di ARPA, la realizzazione di un piano di monitoraggio del sistema di trattamento innovativo con il coinvolgimento dell'Osservatorio regionale dei rifiuti;

- opportuno stabilire che tale impianto venga localizzato, in accordo con la Società Valeco s.p.a. in un'area presso l'attuale centro regionale di trattamento RU ed assimilati di Brissogne o nelle immediate vicinanze.

- opportuno definire inoltre il percorso delle sperimentazioni distinto nelle seguenti fasi:

o individuazione della tecnologia da sperimentare;

o avvio della sperimentazione e analisi comparata dei risultati;

o definizione del nuovo scenario di trattamento dei rifiuti;

o adeguamento del Piano regionale dei rifiuti, sulla base dei risultati della sperimentazione aggiornato secondo le decisioni della Giunta e della III Commissione e contestuale avvio della procedura di consultazione finalizzata all'acquisizione della Valutazione ambientale strategica (VAS) sul nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti e acquisizione di un parere da parte del Consiglio permanente degli enti locali;

o al termine della fase di consultazione, approvazione del Consiglio dello scenario di trattamento dei rifiuti e del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti;

o avvio delle procedure tecnico-amministrative per la progettazione, la realizzazione e il successivo esercizio degli impianti di trattamento previsti dal nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti, ivi compresa l'acquisizione dell'Autorizzazione integrata ambientale;

Visto il parere favorevole rilasciato dal Direttore della Direzione ambiente, ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e) e 59, comma 2, della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, sulla legittimità della presente deliberazione;

Visto il parere della III Commissione consiliare permanente;

Respinti tutti gli emendamenti;

Con voti favorevoli: venticinque (presenti: trenta; votanti: venticinque; astenuti: cinque, i Consiglieri BERTIN, Giuseppe CERISE, CHATRIAN, LOUVIN e Patrizia MORELLI);

DELIBERA

1) di approvare i seguenti orientamenti per pervenire alla definizione del nuovo sistema di trattamento dei rifiuti in Valle d'Aosta finalizzati all'adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato con propria deliberazione n. 3188/XI del 15 aprile 2003, previsto dalla legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 "Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti":

- di propendere per una valorizzazione energetica dei rifiuti tenuto conto delle risultanze dello Studio comparativo;

- di non procedere al momento alle operazioni di smantellamento della discarica controllata di Brissogne in considerazione del fatto che l'azione di contenimento degli impatti connessi con la discarica stessa può essere attuata ricorrendo a tecniche di messa in sicurezza senza attivare un "landfill mining" con il conseguente avvio dei rifiuti estratti ad un impianto di termovalorizzazzione;

- di avviare la sperimentazione di tecnologie innovative per la produzione di un combustibile da rifiuto (CdR) di alta qualità da destinare alla valorizzazione energetica anche in impianti di cogenerazione e teleriscaldamento che possano garantire un ulteriore contenimento dell'impatto ambientale su scala regionale;

- di potenziare le attività finalizzate a perseguire livelli importanti di raccolta differenziata anche volte a migliorare i quantitativi e soprattutto la qualità delle singole frazioni in accordo con le autorità di sotto-ambito;

- di avviare un piano di azioni volte alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti;

- di proseguire in azioni di informazione e sensibilizzazione dell'utenza;

2) di avviare la sperimentazione attraverso la realizzazione di un impianto tecnologicamente innovativo, ai fini della produzione di CdR di alta qualità caratterizzato da un basso livello di contaminanti, in grado di assicurare, in una prima fase di attuazione e osservazione, il trattamento di una frazione significativa dell'attuale indifferenziato, al fine di differire i tempi oggi prevedibili di esaurimento della discarica di Brissogne;

3) di individuare il sistema più innovativo mediante un'indagine tra le tecnologie di produzione di CdR di qualità;

4) di procedere ad una valutazione dei risultati di questa sperimentazione a seguito di verifica di funzionalità e sostenibilità del sistema, da attuarsi entro un anno dall'avviamento, prima di procedere al consolidamento del sistema in modo da permettere il trattamento di tutti i rifiuti indifferenziati prodotti nella Regione;

5) di stabilire che, dalla sperimentazione del sistema innovativo, debbano emergere tutte le informazioni ed i dati caratterizzanti l'impianto e che, in particolare, dovranno essere prodotti una serie di documenti che descrivano come livello minimo:

- la modalità di esecuzione del sistema innovativo;

- la configurazione impiantistica prevista (opere civili, opere elettromeccaniche, presidi, ecc.);

- le superfici necessarie e l'ubicazione prevista dell'impianto;

- le caratteristiche impiantistiche principali ed il bilancio energetico complessivo del trattamento;

- i costi di investimento;

- la modalità di gestione dei flussi di rifiuti oggetto di trattamento nell'impianto innovativo;

- i quantitativi e le modalità di smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi prodotti durante il trattamento;

- i flussi, i quantitativi e le modalità di utilizzo del CdR prodotto dal trattamento;

- le modalità gestionali;

- i costi gestionali;

6) di stabilire che venga definito un apposito protocollo di sperimentazione avvalendosi di una qualificata istituzione scientifica che, con il supporto degli organi regionali di controllo, dovrà seguire sistematicamente tutte le fasi di sperimentazione e certificare e validare i risultati della stessa nonché prevedere la realizzazione, da parte di ARPA, di un piano di monitoraggio del sistema di trattamento innovativo con il coinvolgimento dell'Osservatorio regionale dei rifiuti;

7) di stabilire che tale impianto venga localizzato, in accordo con la Società Valeco s.p.a. in un'area presso l'attuale centro regionale di trattamento RU ed assimilati di Brissogne o nelle immediate vicinanze;

8) di definire il percorso della sperimentazioni distinto nelle seguenti fasi:

- individuazione della tecnologia da sperimentare;

- avvio della sperimentazione e analisi comparata dei risultati;

- definizione del nuovo scenario di trattamento dei rifiuti;

- adeguamento del Piano regionale dei rifiuti, sulla base dei risultati della sperimentazione aggiornato secondo le decisioni della Giunta e della III Commissione e contestuale avvio della procedura di consultazione finalizzata all'acquisizione della VAS sul nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti e acquisizione di un parere da parte del Consiglio permanente degli enti locali;

- al termine della fase di consultazione, approvazione del Consiglio dello scenario di trattamento dei rifiuti e del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti;

- avvio delle procedure tecnico-amministrative per la progettazione, la realizzazione e il successivo esercizio degli impianti di trattamento previsti dal nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti, ivi compresa l'acquisizione dell'Autorizzazione integrata ambientale.

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