Oggetto del Consiglio n. 544 del 6 maggio 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 544/XIII - Reiezione della mozione: "Interventi per sollecitare il Governo della Repubblica al rinnovo della propria delegazione in seno alla Commissione paritetica Stato/Regione".
Mozione
Viste le recenti dichiarazioni del Ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta che hanno reso evidente la continuità di un disegno teso a screditare la serietà, la correttezza e la legittimità delle autonomie speciali in generale e, in modo particolare, di quella valdostana;
Considerato che queste esternazioni hanno preso spunto dalla legittima e condivisibile manifestazione di apprezzamento, da parte di un'organizzazione sindacale regionale, per il mantenuto livello occupazionale nella scuola valdostana e mettono in luce un'insofferenza crescente verso il modello autonomistico e verso ogni sua espressione;
Osservando peraltro come, con un comportamento omissivo e gravemente lesivo delle regole statutarie, lo stesso Governo della Repubblica non abbia ancora provveduto, ad un anno dalle elezioni politiche e malgrado esplicite sollecitazioni, al rinnovo della propria delegazione in seno alla Commissione paritetica ex art. 48 bis dello Statuto (mentre la delegazione valdostana è stata rinnovata dal Consiglio regionale il 2 ottobre 2008), paralizzando di fatto l'emanazione di nuove ed urgenti norme di attuazione dello Statuto speciale necessarie al completamento del nostro sistema normativo;
Il Consiglio regionale
Impegna
il Presidente della Regione a comunicare al Governo della Repubblica lo sdegno della Valle d'Aosta per le ripetute offensive prese di posizione del Ministro Brunetta che trascendono ampiamente il normale diritto di critica e la giusta dialettica politica e recano offesa alle istituzioni regionali;
Impegna
altresì lo stesso Presidente a promuovere nelle competenti sedi un giudizio contro il Governo della Repubblica per la continua violazione dello Statuto speciale connessa con la mancata ricostituzione della Commissione paritetica per le norme d'attuazione dello Statuto speciale.
F.to: Louvin - Bertin - Giuseppe Cerise - Chatrian - Patrizia Morelli
Président - La parole au Conseiller Louvin.
Louvin (VdAV-R) - Grazie, Presidente. La titolazione che è stata riportata di questa mozione presenta soltanto una parte dell'oggetto di questo invito, che riteniamo dovrebbe essere corale di questo Consiglio, affinché ci sia un rapporto diverso fra il Governo centrale e le Regioni.
La mozione prende infatti le mosse dalle dichiarazioni del Ministro Brunetta, dichiarazioni di cui si è parlato molto nelle settimane scorse e che hanno colpito stampa e opinione pubblica, perché qualificavano il federalismo spinto e sollecitato dalla Regione Valle d'Aosta e il suo assetto autonomistico come un "federalismo bastardo". Non so se il termine sia stato scelto a disegno dal Ministro Brunetta, che non è nuovo a sortite alquanto colorite, e anche in un passato relativamente recente Ministri della Repubblica si sono esibiti con magliette umoristiche che hanno provocato sommosse in altri Paesi, ci sono comportamenti nelle istituzioni che, a volte, per il tono e il contesto nel quale vengono adottati sono al di sopra delle righe. L'una tantum si può capire, ma la sensazione che è maturata negli ultimi mesi e soprattutto in seguito a vicende che hanno visto confrontarsi duramente il Governo con la Regione e sfociate anche in qualche caso in contenziosi costituzionali, ci fanno percepire ormai come consolidato un disegno di discredito sistematico, permanente, del nostro assetto autonomistico; in particolare degli aspetti finanziari dell'autonomia regionale, che vorrei ricordare fino a qualche tempo fa erano considerati un approdo molto positivo e non erano genericamente richiamati come momenti di particolare privilegio.
Abbiamo l'impressione che ci sia un atteggiamento duplice da parte del Governo: amichevole e dalla mano tesa in certi momenti, pronto alla sberla o allo sberlone, soprattutto sul piano mediatico con il risultato di smuovere le acque della politica regionale, se è vero come è vero che sono stati conseguiti su questo terreno importanti risultati di avvicinamento delle forze di maggioranza con le forze di Governo, ma dall'altro - ed è questo che ci dispiace nel breve, nel medio e nel lungo periodo - quello di far passare della nostra Regione l'immagine peggiore e, nel caso di specie, di attaccare pesantemente un aspetto dell'autonomia legato all'organizzazione del sistema scolastico e alle disponibilità anche di personale scolastico, di cui abbiamo parlato poco fa, di organici sicuramente più robusti, meno asciutti di quelli che sono presenti in altre Regioni, ma riteniamo nel complesso comunque necessari e adeguati per una situazione di particolarismo linguistico e di bilinguismo praticato nelle nostre scuole.
Curioso che il Ministro della Repubblica prenda spunto da osservazioni di un nostro Assessore o di un'organizzazione sindacale regionale relativa al livello occupazionale della scuola, per scagliarsi con una violenza a mia memoria difficile da ritrovare nel passato non contro un Governo regionale o contro un partito della Regione, ma contro la Regione stessa, con un annuncio di un redde rationem di cui poi sul versante del federalismo fiscale altri, facendo da contrappunto, incominciano ad anticipare i momenti più delicati attraverso quella dinamica di individuazione dei costi standard e l'indicazione di cosiddetti "punti di equilibrio", cioè il livello di cui godono altre Regioni a Statuto speciale, da ultimo si è fatto riferimento alla Regione Friuli Venezia Giulia, come punto di approdo di un regolamento dei conti fra Stato e Regione.
Noi non consideriamo questo susseguirsi di esternazioni come facente parte di una normale dialettica politica, di una sempre giusta ed apprezzabile forma di discussione. A noi pare che siano stati superati in questa circostanza dei limiti di tono, non direi neanche di garbo istituzionale, direi di semplice educazione, e che qui si imponga un punto fermo da parte di questa Regione, che darebbe una sensazione di particolare disagio se non si contrapponesse in modo netto a queste prese di posizione. Peraltro, poiché il Governo della Repubblica è sollecito nel cercare di mettere in difficoltà ed è rapido nell'indicare anomalie e disfunzionamenti del nostro sistema, ci chiediamo come mai quello stesso Governo da un anno tenga fermo lo snodo essenziale di rapporto fra Governo e Regione, rappresentato dalla Commissione paritetica in base alla norma di attuazione dello Statuto speciale. Era il 2 ottobre, parliamo di sette mesi fa, quando in quest'aula, trascorsa la tornata elettorale, nominavamo la nostra delegazione in Commissione paritetica, fra l'altro ne fa parte il collega Caveri che da sette mesi scalpita in attesa di mettere i suoi talenti a servizio della causa. Ha trovato peraltro modo di avere altre occupazioni nel frattempo, ma ci limitiamo a sottolineare come sarebbe utile in questo momento il suo e altrui operato in una Commissione, di cui il Presidente Rollandin e altri sanno che qualcosa può fare e qualcosa deve fare, abbiamo idea di qualche argomento che deve rapidamente essere messo sul tavolo. Non sappiamo se nel frattempo ci siano state novità, non ce ne constano, ma se ce ne saranno ben vengano!
Ricordiamo comunque che era il mese di aprile dello scorso anno quando si tenevano le elezioni nazionali, trascorsi pochi giorni il Governo centrale era insediato, anzi, scalpitava in quei giorni il Presidente Berlusconi di insediarsi, ma 12 mesi non sono bastati perché si effettuasse una nomina, che poi consta di 3 persone! Ignoriamo se questo ha qualche attinenza con il disegno di discredito e di delegittimazione che è in corso, ma riteniamo che questo non sia un fatto di scortesia: questo è un fatto di grave inadempimento di doveri costituzionali. La Commissione per le norme di attuazione è un organo di rilievo statutario prevista da una legge costituzionale, impedirne o comunque ritardarne volutamente il funzionamento non è una cosa che riguardi solo uno scambio di cortesie con il Governo centrale; è un preciso dovere loro come nostro, noi lo abbiamo già adempiuto, procedere immediatamente alla ricostituzione di questa Commissione.
Questi sono i due aspetti che abbiamo voluto contestualmente sottoporre al vaglio del Consiglio e che chiediamo vengano discussi come cuore di questa mozione, che impegna il Presidente a comunicare al Governo che siamo sdegnati rispetto a queste ripetute offese che vengono dal Ministro Brunetta e ad attivarsi nelle sedi competenti, quelle che saranno ritenute le sedi opportune, perché questa che è per noi una reiterata e continua violazione dello Statuto speciale venga a cessare, quindi sia attivata la Commissione paritetica quanto prima. Grazie.
Président - La parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD) - Veramente su questo argomento avrei preferito intervenire in un momento non elettorale, sarei stato molto più duro di quanto sarò. Mi limito a leggere le parole del Ministro Brunetta riportate molto puntualmente dall'ANSA Valle d'Aosta: "Tutte le Regioni italiane saranno speciali, non ci saranno più privilegi", questo lo ripete ormai come un ritornello, ho letto quello che diceva a luglio dello scorso anno in quest'aula, in Veneto, a Belluno, sceglie proprio i posti dove dire queste cose, cioè va nelle Regioni limitrofe, dove ci sono state anche delle questioni di Comuni, a Cortina, in Veneto con Bolzano, con Trento, poi va in Piemonte dove c'è stato il caso dei Comuni di Carema, eccetera, e lì lancia questi messaggi...
(interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)
...era ad Alba in Piemonte, lo sai bene, Massimo, questo tema è in discussione, e quando un Ministro della Repubblica dice queste frasi, non le dice un passante o un esponente... ho ricordato che è un argomento anche bipartisan che molti Parlamentari tirano fuori tanto per demagogia e tirar su un po' di consenso, ma qui parla un Ministro della Repubblica! La cosa però si aggrava, perché detta così sembra quasi che il Ministro Brunetta faccia un ragionamento di equità, si aggrava perché il ragionamento si approfondisce: "Le Regioni a Statuto speciale sono istituzioni della Repubblica che per 50-60 anni hanno, chi bene..." - quindi fa un elogio a qualcuno -, "chi meno bene, goduto di un vantaggio finanziario. Molti lo hanno usato bene, altri meno bene". Chi è che lo ha usato bene? La Valle d'Aosta? No, perché poi arriva il commento subito dal Friuli dove non c'è più l'amico Illy, e dice: "Se l'Alto Adige..." - dice Gottardo dal Friuli - "e Bolzano, in particolare, o la Valle d'Aosta ricevono 12,4 decimi rispetto a ciò che paga in fatto di contributo, il Friuli Venezia Giulia ne riceve la metà", quindi abbiamo capito chi sono i virtuosi, quelli del Friuli; e gli amici Siciliani sono i virtuosi, perché interviene sull'argomento anche la Sicilia dicendo: "bene, via tutti i privilegi". Abbiamo capito che qui chi mangia a sbafo sono i Valdostani, questo dice Brunetta, ma lo dice soltanto Brunetta, quindi... è uno? Eh no! Lo dice anche Calderoli, allora i Ministri diventano due, appartenenti ai due partiti che costituiscono la maggioranza, uno della Lega e l'altro del PdL, quindi sono tutti d'accordo a dire che qui si mangia a sbafo.
Quello che mi ha colpito è che una volta risponde l'Assessore Viérin difendendo la scuola, bene, giusto, corretto, un'altra volta interviene l'Assessore alle finanze... cioè è possibile che non ci possa essere un pronunciamento del Governo regionale chiaro e netto su questa cosa, ma usciamo sporadicamente a difendere la scuola valdostana, l'uso delle finanze, e non esce un pronunciamento netto, secco del nostro Governo di dissenso totale da questa posizione del Governo nazionale? Sì, perché due Ministri del Governo di due partiti che compongono la maggioranza sono la posizione del Governo. Mi colpisce perché invece su questa cosa qui, senza nessuna esitazione Durnwalder da Bolzano parla serenamente, invita a vedere i loro conti, si sente a posto, non ha alcun timore e si vuol tenere a tutti i costi la propria specificità; addirittura senza esitazione dice: "Questo signor Brunetta vada a leggersi la Costituzione perché non la conosce" e nessuno lo smentisce; quindi vuol dire che sa di quello che parla.
Mi aspetto, lo ribadisco, una posizione ferma; mi pare che il Presidente abbia annunciato: "andiamo a vedere le carte del federalismo fiscale", e immagino che almeno lì saremo fermi, ma l'attacco è al principio, non è una questione di denari, per la prima volta non è messa in discussione semplicemente la questione economica, per la prima volta è messo in questione l'assetto giuridico della Regione Valle d'Aosta! Qui non si parla più solo di dire: "vi togliamo un po' di soldi", ma si parla di togliere la specialità! Ed è una cosa profondamente diversa, perché se in passato tutti i Governi hanno avuto la tentazione di abbattere la scure sui soldi della Valle d'Aosta, nessuno, mai, nella storia di questo Paese si era spinto così avanti rispetto all'idea di toglierci la specialità. Allora ecco perché più volte come Partito Democratico abbiamo detto che su questi temi occorre che ci sia un atteggiamento forte e unitario. Noi, su questi temi, siamo pronti a batterci perché per la prima volta nella storia del nostro Paese è messa in discussione la specialità della Valle d'Aosta. Non si può tollerare che un Ministro, due Ministri di una coalizione di Governo escano in questo modo; non è una proposta di legge che gira in Parlamento e che può essere bocciata e ritirata in qualsiasi momento, la gravità è forte. Tanto più che, come riportato nella mozione, ci sono degli adempimenti importanti che dicono della volontà di costruire un rapporto pattizio con la Regione proprio della Commissione paritetica; il fatto di non considerare la Commissione paritetica, vuol dire che il Governo, dall'alto, snobba l'idea di poter trattari alla pari con la nostra Regione e questo è un fatto gravissimo che bisogna sia segnalato e bisogna che venga assolutamente fatto qualcosa per rimediare in quella direzione.
Ci aspettiamo che non sia più soltanto l'Assessore Viérin o l'Assessore Lavoyer a difendere la specialità della Valle d'Aosta, ma che sia l'intero Consiglio regionale, con un voto chiaro.
Président - La parole au Conseiller Lattanzi.
Lattanzi (PdL) - Grazie, Presidente. Così sfogo il silenzio di 8 ore di ascolto senza aver mai pronunciato una mezza parola! L'unica che ho pronunciato fuori microfono mi ha subito ripreso, quindi adesso, a fine di questa giornata, mi tolgo la soddisfazione di esistere almeno sotto l'aspetto politico.
Voglio, con grande serenità, commentare la forma di questa mozione. Sarete d'accordo con me, colleghi, che ad una prima lettura la mozione sembra costruita con un "copia-incolla" mal riuscito, perché pone due temi di un'importanza straordinaria in un unico documento della serie: "non si potevano sprecare due fogli, facciamone uno solo con due argomenti molto importanti"! Si parla di due argomenti completamente diversi in un'unica mozione, con doppia impegnativa: faccia questo e anche quello, Presidente, quindi si tenga pronto a questo doppio ruolo politico-istituzionale e rappresentativo.
Mi chiedo se sulla forma non potevamo parlarne... perché vi dico questo? Perché mentre vi esprimerò alcune perplessità sui giudizi su Brunetta e sul giudizio che lui rappresenti l'intero Governo, il Parlamento, la riforma costituzionale, su cui adesso dirò due parole, sulla seconda impegnativa potevamo anche essere d'accordo: dobbiamo registrare, anche se conosciamo i motivi che la riforma del federalismo fiscale impone al Governo di costituire la paritetica, immediatamente dopo vengono attuati certi processi, c'è tutto un dibattito che conosciamo, ma che non sono giustificativi del ritardo con il quale il Ministro Fitto avrebbe già dovuto nominare i tre rappresentanti dello Stato in seno alla paritetica. Noi la consideriamo una sottolineatura condivisibile, quindi se voi ci aveste proposto: "siete disposti voi, del PdL, a sottoscrivere una mozione che impegna il Presidente della Giunta a fare rimostranza al Ministro Fitto o agli ordini che si ritiene più opportuni affinché venga nominata fin da subito la paritetica, per affrontare i grandi temi del rapporto fra Stato e Regioni?"... noi vi avremmo detto sì.
Vedete, aver utilizzato questa forma purtroppo ci impone di non poter aderire al voto favorevole di questa parte della mozione, che avrebbe impegnato il Governo e, a nostro avviso, in maniera corretta su questa sollecitazione, che peraltro facciamo da Valdostani settimanalmente, perché abbiamo anche noi il piacere da Valdostani di affrontare in paritetica una serie di partite importanti per il chiarimento dei rapporti Stato-Regioni al riguardo. Siamo noi i primi beneficiari della costituzione futura - ci hanno assicurato prestissimo - di questa paritetica, quindi si tenga pronto Caveri ad andare a Roma.
Per quanto riguarda invece la prima parte dell'impegnativa, consentitemi di rilevare il tono acido, astioso, polemico, demagogico con il quale avete affrontato il tema delle dichiarazioni di Brunetta e che è veramente inaccettabile! Non potremmo quindi votare questa parte della mozione.
Il collega Donzel, che non conoscevo prima che entrasse in quest'aula un anno fa, ha la capacità di dire cose pesantissime, sia che le dica in maniera cattiva, sia che le dica in maniera buona. Ha letto le dichiarazioni di Brunetta, ma si è dimenticato di completare il discorso di Brunetta; vorrei rileggere, collega Donzel, le stesse parole che ha letto lei, aggiungendo il pezzo che lei ha omesso, perché quelle dichiarazioni sono per noi condivisibili. "Le Regioni a Statuto speciale..." - ha affermato Brunetta, le ho copiate dal suo sito, quello nel quale lei campeggia come candidato per le europee - "sono istituzioni della Repubblica che per 50-60 anni hanno, chi bene e chi meno bene, goduto di un vantaggio finanziario"... c'è qualcuno che ha qualcosa da obiettare? Io mi sentirei fra quelli "che bene"; se qualcuno ha pensato di essere "non bene" ha cominciato a preoccuparsi; "molti l'hanno usata bene, altri meno bene"... voi da che parte pensate di stare, noi Valdostani da che parte pensiamo di stare rispetto a questa dichiarazione? Noi sempre dalla parte di quelli che hanno gestito bene un'autonomia finanziaria che ci è stata concessa 40 anni fa e che crediamo di meritare per tutte le specificità che ci sentiamo di rappresentare. Non so chi è che si è scandalizzato, ma chi si è sentito colpito è perché probabilmente aveva le mani nella marmellata, non lo so! "Con il federalismo e il federalismo fiscale che stiamo realizzando, avremo tutte Regioni a Statuto speciale": non ha detto togliamo la specialità a quelle che sono speciali, ha detto aggiungiamo la specialità a tutte quelle che non ce l'hanno! Perché sapete che il federalismo fiscale parla di concedere alle Regioni la possibilità di prelevare fiscalmente le loro risorse, o parte di queste, e l'altra parte devolverla allo Stato per le competenze di indicazione statale, quindi è una rivisitazione dell'architettura stessa dello Stato. Non so perché noi Valdostani, autonomia speciale, ci dovremmo sentire toccati se anche il Piemonte avrà il suo riparto fiscale e un rapporto con lo Stato diverso da quanto non lo abbia adesso. "Si giocherà non più sui trasferimenti maggiori, ma sull'efficienza, la qualità, la trasparenza, la produttività"... siete d'accordo? Noi sì! "E saremo tutti un po' più equi"... siete d'accordo voi, della Sinistra, che avete appena finito di dire di essere equi? "Che nessuno strilli la lesa autonomia, non si tratta di questo; si tratta solo di ridistribuire meglio le risorse della collettività"; allora mi chiedo noi, Valdostani, cosa c'entriamo con queste dichiarazioni. Io farei una mozione a favore: è giusto che le altre Regioni abbiano un rapporto diverso con lo Stato, perché noi Valdostani non siamo fra quelli che dicono: "agli altri no"; diciamo semplicemente: "quello che abbiamo noi ce lo teniamo"!
Non so dove queste dichiarazioni siano scandalose; noi, sotto l'aspetto del programma, non le contestiamo. Evidentemente chi è partito all'attacco è chi... e qui qualcuno mi dovrebbe spiegare, ma non è in quest'aula il sindacato che ha provocato la polemica, con quale lungimiranza e intelligenza ha dovuto andare a raccontare al mondo intero che noi ce ne freghiamo delle riduzioni dei costi, delle assunzioni, perché noi siccome abbiamo l'autonomia, assumiamo quando e come vogliamo... Questo è stato l'errore che noi Valdostani abbiamo fatto, e dico "noi" mettendoci pure me! Noi Valdostani dobbiamo farci gli affari nostri, non andare a raccontare ad Alba che assumiamo quanti ne vogliamo nel settore scolastico perché abbiamo le nostre esigenze, le nostre specificità e gli altri non devono venire a farci "i peli", perché "i peli" non li fanno a noi, li fanno a qualche altra autonomia che probabilmente non parla di diritti, ma di veri e propri spudorati privilegi, e sono Regioni governate anche dal Popolo della Libertà! Guarda caso, sono venute fuori dichiarazioni di tutte le Regioni, ad esclusione di una, la Sardegna, che è stata zitta: ha parlato Bolzano che ha risposto "non è una cosa che ci compete, Brunetta si studi la Costituzione, sono affari suoi", ed è stata la risposta più lapidaria e forse anche la più intelligente sotto l'aspetto politico; la Sicilia che giustamente si è subito sentita toccata, si è dichiarata d'accordo a discutere (i Siciliani sono sempre d'accordo, quando sono d'accordo sei già fregato!): ci date la nostra energia, tutto il riparto fiscale sull'energia del gas della Sicilia e abbiamo fatto pari e patta, visto che devono incassare 17 miliardi di euro all'anno in più! Figuratevi se i Siciliani si fanno fregare da noi, ma noi siamo con l'anello al naso rispetto a questi! Il Friuli dice: "noi siamo quelli che prendiamo meno"... figuriamoci!
La Valle d'Aosta è uscita per voce di alcuni rappresentanti istituzionali, che avrebbero dovuto starsene zitti e farsi gli affari loro e gestire la nostra autonomia, che non era minacciata certamente da queste dichiarazioni; quindi i sindacati non dovrebbero andare a sbeffeggiare gli altri Italiani che non si possono permettere di avere gli insegnanti di sostegno, ma se riteniamo opportuno assumere gli insegnanti di sostegno lo facciamo, abbiamo autonomia per quanto riguarda l'organizzazione scolastica, senza andare a dileggiare quelli che ci guardano e dicono: "beati voi, voi potete assumere trenta insegnanti in più, noi ne abbiamo dovuti licenziare cinquemila"! Questo è il nostro problema e dovremo smetterla di uscire con queste dichiarazioni, perché non toccano noi, toccano i privilegi delle autonomie speciali. Noi non abbiamo privilegi in autonomia speciale, non riguarda noi e Brunetta intanto non rappresenta un Governo e neanche un Parlamento che dovrebbe riformare la Costituzione per modificare quello di cui stiamo discutendo.
Capisco la demagogia della polemica politica, ho visto sul tuo blog, Donzel, il tuo bel faccione candidato alle europee con tutta questa menata qua su Brunetta contro l'autonomia: non c'è nessuno contro l'autonomia! Contro l'autonomia ci siete voi, che ogni tre giorni uscite con un comunicato per far passare la nostra autonomia come un privilegio. Noi lo riteniamo un sacrosanto diritto i 9/10 di quello che ci produciamo! Semmai, e lo abbiamo espresso al Presidente della Giunta, siamo preoccupati perché i 9/10 del riparto fiscale sono una percentuale di un PIL che noi facciamo fatica a produrre, questa è la nostra preoccupazione, perché i 9/10 di nulla è nulla! I 9/10 dell'IVA se non ci sono consumi è zero, questa è la nostra preoccupazione, non quella di andare a rideterminare i 9/10, nessuno del Governo ha mai parlato neanche nei tavoli tecnici che si tengono per la riforma federale fiscale di andare a toccare i decimi della Valle d'Aosta. Se riuscissimo a fare gli affari nostri, Brunetta si occuperebbe di qualcun altro; ma noi vogliamo fare i protagonisti, facciamo le ANSA, andiamo sulla previsione nazionale e andiamo a raccontare che abbiamo i buoni di benzina e che assumiamo il personale della scuola quando e come vogliamo!
Suggerisco meno demagogia...
Président - ...collègue Donzel, pas de discussion hors micro...
Lattanzi (PdL) - ... Presidente, lasci, non fa male...
Président - ...mais ça dérange l'enregistrement du débat...
Lattanzi (PdL) - ...quello che sostengo da Valdostano e che auspico è che i Valdostani prendano coscienza che noi siamo dalla parte dei buoni, non ci facciamo mettere dalla parte dei cattivi da nessuno, vorrei che non ci mettessimo noi dalla parte dei cattivi, perché se qualcuno si vergogna di quanto guadagna o di essere autonomista o dei 9/10, dice che sono immorali, pensa che ci sia qualcuno che li tocchi... noi non abbiamo questa preoccupazione, questo prurito! Voi fate la vostra battaglia politica, lo capisco, ma noi facciamo la nostra: non ci risulta che il Governo abbia mai, anzi, esattamente il contrario... il Governo ha aperto una serie di tavoli di confronto su tutti i settori con tutti noi, a me non risulta...adesso l'Assessore Laurent era ad Alba...
(interruzione del Consigliere Donzel, fuori microfono)
...lo so, ti ho visto, eri lì. Dico solo che per me quelle uscite sono state politicamente inopportune, perché si stava parlando di riforma federale fiscale, si parlava di un sistema di architettura dello Stato, si parlava di privilegi di alcune autonomie speciali, la gallina che canta ha fatto l'uovo, scusatemi, la vedo in maniera molto semplice, sono un ragazzo di strada! Detto questo, non ritengo che si possa chiedere al Presidente della Giunta di esprimere sdegno per una cosa che non esiste! Credo che su questa cosa dobbiamo esprimere la nostra posizione, che è quella che è stata espressa al Governo e a tutti i Ministri. Brunetta fa una battaglia di rivoluzione copernicana, fra l'altro venerdì andrà in Parlamento la nuova riforma sulla riorganizzazione dell'ente pubblico, che sarà una rivoluzione copernicana che permetterà al Paese di darsi una struttura che sia almeno degna delle tasse che i cittadini pagano.
Riteniamo che la polemica sia dannosa per noi stessi, riteniamo che la mozione sia inaccettabile, sul secondo argomento - la paritetica - ripeto la nostra disponibilità ad esprimere un consenso ad una sollecitazione, anche se abbiamo già fatto una mozione, ne faremo ancora, siamo disponibili. Chiediamo quindi ai proponenti di ritirare questa mozione e di presentarne due distinte, perché sulla seconda mozione saremmo anche disponibili, mentre sulla prima esprimiamo la nostra contrarietà, in quanto, secondo noi, non ci sono i presupposti per esprimere uno sdegno per una cosa che contro di noi non è mai stata espressa.
Président - La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Laurent Viérin.
Viérin L. (UV) - Merci, M. le Président. Je ne voulais pas intervenir sur cette discussion, je crois même que la discussion a été hors de l'objet en question, car aujourd'hui nous sommes ici à discuter sur la recomposition de cette Commission paritaire que nous tous...
(interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)
...cela pour dire que si on doit discuter sur les déclarations du Ministre Brunetta, je pense et je veux intervenir car j'ai été tiré en cause par le Conseiller Lattanzi, je réaffirme que les déclarations du Ministre Brunetta ont été des déclarations très graves. Le soussigné et d'autres personnes du Gouvernement ont été... comment dire?... parler des organici et de toutes les nouveautés du monde de l'école, d'autres l'ont fait, mais nous nous sommes limités face à une agression du point de vue verbal d'un Ministre du Gouvernement de réaffirmer la validité du système scolaire de la Vallée d'Aoste, de réaffirmer notre modèle et notre autonomie. Je crois que ce n'est pas le soussigné et le Gouvernement qui ont pris des positions, mais ça a été en réplique à des affirmations que personnellement je juge graves face à l'attaque à l'autonomie... un point, c'est tout.
Après à chacun bon de juger l'opportunité ou moins car après nos déclarations d'autres déclarations que personnellement je juge inopportunes ont été déclenchées, donc je crois que sur cela chacun a son avis. Cela pour dire que personnellement je réaffirme que le modèle scolaire, le modèle d'autonomie valdôtaine est un modèle qui fonctionne et personne n'a été hors de la Vallée d'Aoste pour être fier et orgueilleux ou pour faire devenir jaloux les autres de notre modèle scolaire, nous avons simplement fait notre travail et surtout d'un point de vue de contenus, nous avons une augmentation des enseignants là où il y a une augmentation des élèves; là où il y a une diminution des élèves, nous avons une diminution des enseignants. Cela pour dire que nous essayons de gérer le budget de l'Administration avec critère et nous ne sommes pas là pour faire de l'instrumentalisation sur les déclarations du Ministre.
Je répète, personnellement j'ai jugé ces déclarations graves comme attaque à l'autonomie et j'ai cru bon de répondre d'un point de vue institutionnel car je crois que des affirmations qui même dans le passé ont existé, ce n'est pas la première fois, ont toujours vu des répliques et je crois qu'il est nécessaire de réaffirmer chaque jour notre autonomie et à chaque moment. Cela je crois qu'il est important de le réaffirmer, sans aucune polémique et je répète même en marge d'une discussion qui dans le mérite regarde partiellement l'objet.
Président - Il n'y a plus d'autres qui souhaitent intervenir? Je ferme la discussion générale.
La parole au Président de la Région, Rollandin.
Rollandin (UV) - La lettera che ho ricevuto in data 5 maggio 2009 da parte del Ministro Fitto è di questo tenore: "Con riferimento alle sue note del 10 dicembre 2008 e del 10 febbraio 2009, finalizzate alla ricostituzione della Commissione paritetica, di cui all'articolo 48bis dello Statuto, le comunico che è prossima l'emanazione del decreto che nomina i componenti da parte statale della Commissione, e prende atto delle nomine effettuate dal Consiglio regionale". Credo di aver già dato contezza al Consiglio, in quanto su questo tema ci siamo già soffermati, delle reiterate sollecitazioni fatte a questo proposito; ora, a fronte di questa lettera che divulgo ufficialmente al Consiglio, possiamo fare due cose: in primo luogo, dare la possibilità che in tempi brevi questo avvenga, tenuto conto che la lettera è recente, quindi per quanto ci riguarda il discorso rimane in sospeso, nel senso che i giudizi che sono stati dati sul ritardo non sto a ripeterli perché sono più che condivisibili; in effetti è logico sottolinearlo con forza come è stato fatto, quindi non posso che aderire a quello che è stato detto. A fronte di questa lettera credo sia perlomeno prudente immaginare che ci sia conseguentemente una nomina in tempi brevi, per cui personalmente sono per proporre che su questo tema si dia la possibilità di intervenire.
Per la parte relativa a un vezzo che è soprattutto legato al modo di esternare di alcuni Ministri, perché non è solo Brunetta, abbiamo ripreso in quest'aula, non poco tempo fa, un'altra esternazione di un altro Ministro e di altri che sono stati citati qui, in pubbliche trasmissioni là dove devo sottolineare che purtroppo coralmente tutte le forze politiche si erano espresse contro la situazione delle Regioni a Statuto speciale, proponendo di rivedere al limite anche la Costituzione di fronte a qualcuno che aveva fatto riferimento ad una garanzia costituzionale. Poi c'è stato un ravvedimento, non so quanto operoso, si è detto: "ma no, non volevamo dire quello"... Ho fatto riferimento alle esternazioni per dire che sicuramente non solo non sono gradite, ma vanno oltre le linee, parlo in particolare delle espressioni che si riferivano alla trasmissione di Ballarò.
Per quanto riguarda le ultime esternazioni del Ministro Brunetta, che riferite e lette così dicono una certa cosa, come si era espresso e come è stato riportato, sicuramente non potevano che avere una reazione, quella dell'Assessore Viérin che correttamente ha detto: "noi utilizziamo i fondi per sostenere una scuola che è un modello che a nostro avviso funziona, ci sono degli interventi mirati a sostegno, ci sono degli interventi che riequilibrano una situazione che è legata al programma per le scuole di montagna", e quindi stupisce che ci siano affermazioni che vanno oltre quello che è un intento, perché devo dire che quando si dice: "vorremmo che tutte fossero speciali", non con questo tipo di logica... vorrei ricordare che la legge n. 1/2003 prevedeva una forma mista di specialità progressiva per le Regioni a Statuto ordinario inserita nella Costituzione. Non è stata mai attuata, ma questo c'è, quindi sotto questo profilo abbiamo sempre detto che non siamo invidiosi degli altri, vorremmo che gli altri non fossero invidiosi della realtà regionale, misconosciuta. Perché il vero problema della realtà della nostra Regione è che tutte le volte che parlano di privilegi, si riferiscono ad una serie di valori che in base alle medie portano ad avere procapite... ecco, vedete la Valle d'Aosta, dimenticando cose che qui ci ripetiamo a iosa sulle competenze, su cui non spendo neanche una parola, perché qui è assolutamente inutile se non noioso.
A fronte di questa situazione, credo che il Consiglio regionale debba correttamente difendere sempre l'autonomia nei fatti e tutte le volte che ci sono degli atti che vanno contro la stessa; questo Consiglio ha preso posizione ufficiale ad esempio sul federalismo fiscale, dicendo chiaro che una norma che prevedeva la convergenza - nemmeno voluta dal Governo, lo abbiamo detto anche qui - a noi andava stretta, tanto che poi il Governo ha deciso di proporre un emendamento per toglierla. La legge del federalismo fiscale, quindi, come è stata approvata è una legge che a livello di Regioni a Statuto speciale è stata condivisa da tutti. Allora credo che sia meglio stare ai fatti che alle dichiarazioni. Nel momento in cui crediamo che alcune cose siano lesive... abbiamo sempre detto qui qual è la nostra posizione, anche in contrasto. Sul discorso dell'applicazione della "Brunetta" abbiamo detto che su alcune cose non eravamo d'accordo e abbiamo fatto le nostre rimostranze, non è che ci siamo acquattati per dire: "va bene"... assolutamente no!
Andare ad impegnarci su un discorso con una dichiarazione che vada oltre quella che è una regola di buon senso... altrimenti dovremmo farlo sempre, su una minima dichiarazione! Questo non toglie che l'interpretazione o gli echi di stampa dati a questa dichiarazione di Brunetta hanno avuto un esito negativo nei confronti della Valle, perché è stata interpretata come un attacco generalizzato a tutte... letto come è stato letto, diceva alcune cose che sono sicuramente da interpretare in modo diverso. Questo per dire cosa? Che non è negativo mettere l'attenzione sul nostro obbligo di essere attenti a quello che succede e che viene fatto nei confronti dello Statuto speciale, non nei confronti di Tizio o Caio come amministratore - e questo mi sembra che sia un atto di buoni propositi - ma, da qui ad andare a impegnarci con una mozione su una dichiarazione del Ministro tale piuttosto che talaltro, credo che il passo sia anche sotto questo profilo controproducente, anche per il modo con cui andiamo ad interferire. È stata giusta la reazione che si è avuta rispetto alle notizie di stampa che arrivavano, nel senso di dire: "guardate che la nostra scuola funziona così": questo è stato detto, non è che abbiamo fatto degli attacchi contro il Ministro, abbiamo solo detto che non riteniamo che ci siano le condizioni per fare dei rilievi rispetto alla situazione della nostra scuola; quindi sotto questo profilo siamo convinti che dobbiamo respingere qualsiasi attacco nei fatti. Le dichiarazioni... se dobbiamo tutte le volte andare dietro alle dichiarazioni che, interpretate come sono apparse sui giornali, sicuramente non solo non sono condivisibili, ma sono contrarie alla realtà... se leggiamo testualmente le dichiarazioni, queste sono interpretabili in modo diverso da quello che è il senso che a livello di rilievo giornalistico è stato dato.
Con questo, e tenuto conto che la mozione impegna una cosa e impegna anche l'altra, su cui c'è questo impegno formale - l'ho letto pubblicamente - del Ministro nei confronti della prossima nomina dei membri statali della Commissione paritetica, chiedo al collega Louvin se ritiene - tenuto conto che i due "impegna" sono legati e a fronte di questo - di ritirarla; se ritiene di mantenerla, tenuto conto che sono legati, noi non possiamo andare oltre le affermazioni che ho appena detto. Ribadisco che nei fatti siamo perfettamente d'accordo nella difesa dell'autonomia, nei fatti però, perché se andiamo dietro alle dichiarazioni dovremmo tutti i giorni fare una mozione contro qualcuno, in quanto ce ne sono state da tutte le parti. Dovremmo prendere atto anche dei progetti di legge che arrivano da Destra come da Sinistra contro le Regioni a Statuto speciale: ci sono progetti di legge firmati contro le Regioni a Statuto speciale, per la loro abolizione. Ripeto, ho detto: "di tutti"; quindi credo che nei fatti siamo sempre d'accordo di resistere, non solo, ma di attaccare le operazioni lesive. Chiedo pertanto al collega Louvin, a fronte di questo, se ritiene di ritirarla, altrimenti dovremo comportarci in conseguenza di quello che ho detto.
Président - La parole au Conseiller Louvin.
Louvin (VdAV-R) - Devo deluderla, Presidente, non per partito preso, ma perché abbiamo su questo delle sensibilità diverse. Non voglio mettere in discussione la buona fede di nessuno, né di chi sente come offensive, ostili e polemiche delle dichiarazioni che peraltro rileggo, non mi pare abbiano questo tono: viste le recenti dichiarazioni del Ministro della funzione pubblica Brunetta, che hanno reso evidente la continuità di un disegno teso a screditare la serietà, la correttezza e la legittimità delle autonomie speciali...
(interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)
...questo è il nostro punto di vista, il nostro punto di partenza, e sono molto contento che esponenti del Governo, l'Assessore Viérin fra gli altri, abbiano voluto sottolineare quanto fosse ingiustificata e inopportuna quella presa di posizione. Una tantum non bisogna correre dietro ad una dichiarazione, siamo d'accordo, d'altra parte viviamo in tempi nei quali chi non dichiara non esiste, quindi alcune carriere addirittura si costruiscono, alcuni personaggi si rafforzano mediaticamente, però quando si è Ministri della Repubblica - è il caso di Calderoli come di Brunetta -, qualche volta una parola di troppo può avere un peso particolare.
Noi abbiamo l'impressione, non siamo gli unici a pensarlo, né in quest'aula, né fuori da quest'aula, che l'operazione si chiami "linciaggio" in termini mediatici delle autonomie speciali. Allora qualcuno risponde netto come ha fatto il Presidente Durnwalder, che ha fatto scelte politiche conseguenti anche in questa tornata elettorale rispetto al Governo centrale, ed altri assumono un atteggiamento più prudente, direi di fastidio rispetto alla necessità di mettere quello che riteniamo doveroso, cioè mettere in chiaro che noi, con queste posizioni del Governo centrale, siamo in aperto disaccordo e le riteniamo offensive.
Non è stato fatto un "copia-incolla", sono stati semplicemente messi in fila dei passaggi che segnano una continuità di rapporto. Guardi, collega Lattanzi, che abbiamo anche buona memoria rispetto ai rapporti con il Ministero degli affari regionali, perché ci ricordiamo un braccio di ferro durato molto a lungo sulla vicenda della Presidenza della Commissione paritetica, che paralizzò a lungo quell'organismo quando era Presidente il Ministro La Loggia, e guarda caso, oggi, nei confronti della nostra Regione si ripete la questione, ma in termini ancora più gravi, perché qui siamo alla non composizione dell'organo. Riteniamo che nonostante queste dichiarazioni, e voglio prendere atto di questa precisazione, immagino anche sollecitata per i canali diplomatici dei rapporti fra...
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
...sollecitato quanto meno a dare un segnale, a manifestare una disponibilità perché si esca da questa impasse.
Presidente, questa lettera può anche essere motivata, possiamo anche capire che ci sia un problema in queste ore, che l'urgenza di altre vicende possa impedire in questo Consiglio dei ministri di portare tre nomi, perché non stiamo parlando di un atto complicato, stiamo parlando di mettere tre nomi in fila. Noi vorremmo che questo venisse fatto subito, è un anno che sono in ritardo, se noi la impegniamo, Presidente, in un modo molto semplice a promuovere nelle competenti sedi un giudizio, vuole avere quindici giorni di tempo? Ci mancherebbe: diamo due settimane al Governo, ma le diamo! Per noi il tempo è scaduto: che questo Governo faccia le sue nomine e faccia funzionare degli organi costituzionali. Per noi non è più il tempo di dilazioni, lo abbiamo messo nero su bianco, abbiamo tenuto fermo la questione della paritetica per mesi sapendo che c'erano delle iniziative della Giunta regionale a sollecito. C'è un atteggiamento dilatorio volontario - assolutamente doloso, in questo caso - da parte del Governo centrale, e per noi il tempo è scaduto. Se le delicatezze del momento fanno sì che non si vorrà dare sostegno a questa posizione, ne prendiamo atto, siamo una minoranza e le minoranze sono qui per dire la loro opinione, hanno il ministero della parola, lo esercitano, punto e basta; però ci sembra che questa sottolineatura oggi sia necessaria.
Oggi questo impegno è da prendere da parte della Regione fuori dalla campagna elettorale, fuori da tutto il resto, ma è da prendere, e tergiversare su questo dà un segno di estrema debolezza, non prendere posizione sulle dichiarazioni del Ministro Brunetta dà il senso del malessere e del disagio su queste problematiche. Noi crediamo che, invece, avendo anche noi lo stesso atteggiamento del Presidente Durnwalder di dire: "venite a vedere cosa facciamo e come siamo organizzati", ci sono anche delle cose da correggere e lo diciamo tutti i giorni, ma non crediamo che sia questa l'autonomia sprecona che ci dipingono a Roma, manteniamo fermamente la richiesta che il Consiglio si pronunci e che dica al Ministro Brunetta, ai "Ministri Calderoli" e compagnia: "Basta con questo atteggiamento nei confronti della Regione! Governo, procedi immediatamente a fare questa nomina della Commissione paritetica!".
Président - La parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD) - Una breve dichiarazione di voto. Voteremo a favore di questa mozione, perché riteniamo che il Presidente della Giunta abbia fatto il suo dovere, ha scritto due lettere; riteniamo che il Governo che si dipinge come il più efficiente della storia della Repubblica, quello che in due giorni risolve i problemi di Napoli, che risolve questo, sposta le cose in quattro e quattr'otto, se non riesce a fare tre nomi, allora lo fa apposta, allora è una scelta politica non farlo, allora è una provocazione! Voteremo quindi questa mozione, perché anche il Consiglio regionale ha il diritto, il Presidente della Regione ha fatto il suo dovere, ma anche noi abbiamo il diritto di dire qualcosa a questo Governo e di dire: "è scaduto il tempo, vogliamo che si facciano le nomine, è nostro diritto"... lo facciamo con un voto.
Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.
Rollandin (UV) - La posizione da noi tenuta non ha alcun imbarazzo e non è legata a motivi contingenti come la presentazione di alcuni argomenti in questa sala. Noi, su questo, non abbiamo fatto cenno, come nella precedente, a situazioni particolari, non crediamo che sia questo il metodo per dare delle valutazioni. Entriamo nel merito: non c'è stata alcuna Regione, né il Sudtirolo o altre, che abbia preso posizione in Consiglio contro delle dichiarazioni, non è mai successo! Noi la riteniamo una caduta di stile e abbiamo detto - lo ribadiamo qui - che sicuramente tutte le volte che ci sono state dichiarazioni ufficiali, abbiamo preso posizione e continueremo a farlo anche nelle sedi opportune. Diverso è fare una mozione; quindi, tenuto conto che sul secondo punto non diamo credito infinito, siamo coscienti e convinti che ci sia l'urgenza di avere questa nomina, noi riteniamo di credere alla buona fede di chi ha scritto questa lettera e, se per il prossimo Consiglio non c'è la nomina, ci impegniamo a presentare una mozione, in questo Consiglio, che porti questo argomento. La portiamo al prossimo Consiglio, questo è l'impegno.
Non potendo disgiungere la votazione delle due parti, ci asteniamo sulla mozione.
Président - Je soumets au vote la motion:
Conseillers présents: 34
Votants: 8
Pour: 8
Abstentions: 26 (Agostino, Benin, Bieler, Caveri, Alberto Cerise, Comé, Crétaz, Empereur, Hélène Impérial, Isabellon, André Lanièce, La Torre, Lattanzi, Lavoyer, Maquignaz, Marguerettaz, Pastoret, Prola, Emily Rini, Rollandin, Salzone, Tibaldi, Laurent Viérin, Marco Viérin, Manuela Zublena, Zucchi)
Le Conseil n'approuve pas.