Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 537 del 6 maggio 2009 - Resoconto

OGGETTO N. 537/XIII - Presa d'atto della petizione per l'accantonamento del progetto di realizzazione di un polo scolastico unico nel comune di Gressan.

Petizione

Saputo che l'Amministrazione comunale di Gressan avrebbe intenzione di realizzare in località Etrepiou un "polo scolastico unico", attraverso la costruzione di un edificio nuovo per la scuola elementare e per quella dell'infanzia che comporterebbe una spesa di oltre 10 milioni di euro, sopprimendo le attuali scuole di Gressan capoluogo e di Chevrot;

Creduto che tale scelta sia sbagliata sotto il profilo urbanistico e dal punto di vista finanziario, oltreché incoerente rispetto ai principi del federalismo e della sussidiarietà, che nella nostra Regione si sono concretizzati attraverso il mantenimento delle scuole di villaggio;

Rilevato che con la realizzazione di una nuova e costosa costruzione il Comune non avrebbe a suo carico una sola struttura in luogo di due, ma tre edifici al posto degli attuali due e che dunque i costi complessivi di manutenzione e di gestione sarebbero superiori ad oggi;

Osservato, in particolare, che le scuole elementari e dell'infanzia di Chevrot costituiscono un momento aggregante fondamentale di una comunità che negli ultimi anni ha conosciuto l'ingresso di decine di nuove famiglie;

Ricordato che la vecchia scuola elementare di Chevrot fu progettata e riedificata nel lontano 1863, anche grazie al contributo decisivo delle vecchie famiglie della località;

Ricordato altresì come l'edificio che ospita oggi le scuole elementari e dell'infanzia di Chevrot sia stato oggetto negli ultimi anni di numerosi ed onerosi, ancorché opportuni, interventi di ammodernamento e sia stato arricchito da numerose infrastrutture;

Ritenuto che l'eventuale inadeguatezza della struttura della scuola elementare di Gressan possa essere tra l'altro superata attraverso l'acquisizione dell'edificio privato ove ha sede l'asilo "Blanchet" e la realizzazione di un unico complesso, accorpando ed ampliando i due edifici che oggi ospitano la scuola elementare e la scuola privata dell'infanzia;

ciò esposto

i sottoscritti chiedono che le Autorità in indirizzo, ricevuta una delegazione dei firmatari della presente, si adoperino per accantonare il progetto di "polo scolastico unico" a Gressan, impedendo lo spreco di risorse ambientali e finanziarie ed adottando le soluzioni più idonee a mantenere l'attività scolastica nei siti sino ad oggi utilizzati.

Seguono le firme di 329 cittadini

...omissis...

Président - Le 4 février 2009 une pétition signée par 329 citoyens pour l'abandon du projet de réalisation d'un pôle scolaire unique dans la commune de Gressan a été déposé à la Présidence du Conseil, aux termes de l'article 36 du Règlement intérieur. Par sa délibération n° 42 du 11 février 2009 le Bureau de la Présidence a décidé de la recevabilité et de l'admissibilité de la pétition et a envoyé une requête d'informations et d'éclaircissements au Président de la Région, à l'Assesseur à l'éducation et à la culture et à l'Assesseur aux ouvrages publics, à la protection des sols et aux logements publics, ainsi qu'à la Commission du Conseil chargée des services sociaux et de l'aménagement du territoire. En date du 20 avril les Présidents des Commissions IIIe et Ve ont transmis à la Présidence le rapport conclusif que vous avez trouvé à l'intérieur du document concernant l'annexe 19. La pétition doit être soumise à l'examen du Conseil aux termes du 4e alinéa de l'article 36 du Règlement intérieur.

La parole au Conseiller Comé.

Comé (SA-UdC-VdA) - Grazie, Presidente. Cari colleghi, relativamente alla questione all'ordine del giorno, ho avuto l'incarico di esporre la relazione approvata all'unanimità al termine delle diverse audizioni effettuate dalle due Commissioni competenti. La mia esposizione quindi è effettuata anche a nome del collega Rigo, Presidente della V Commissione. A fronte della decisione assunta dal Consiglio comunale di Gressan, che aveva autorizzato una progettazione e poi successivamente ha presentato la richiesta di finanziamento al FOSPI per la realizzazione di un polo scolastico unico, a Gressan numerosi cittadini hanno provveduto a sottoscrivere e poi presentare successivamente alla Presidenza del Consiglio una petizione avverso tale scelta. L'Ufficio di Presidenza, come ha già sottolineato il Presidente del Consiglio, ha dichiarato l'ammissibilità della petizione e ha affidato l'istruttoria della pratica alle Commissioni III e V, che hanno deciso di lavorare in modo unitario. Le Commissioni hanno provveduto ad audire tutti gli interessati, precisamente c'è stata la convocazione di una rappresentanza dei proponenti la petizione, il Sindaco del Comune di Gressan, gli Assessori regionali alla pubblica istruzione e alle opere pubbliche, con i relativi Dirigenti, e il Dirigente scolastico del territorio, quindi dell'istituzione scolastica Mont Emilius.

Prima di entrare nelle valutazioni sull'argomento delle persone audite, vorrei brevemente definire la situazione di edilizia scolastica presente nel comune di Gressan: vi sono tre edifici scolastici, uno a Chevrot, rinnovato nel corso degli anni che accoglie la scuola primaria e la scuola dell'infanzia con le cinque classi; nel capoluogo vi sono due scuole: una scuola primaria pubblica e una scuola dell'infanzia, che attualmente è privata, ma che è in procinto di diventare pubblica. A tal proposito, il Consiglio di amministrazione dell'Ecole maternelle Blanchet ha fissato per la fine dell'anno scolastico 2011-2012 il termine dell'attività di gestione della scuola stessa.

Entrando nel merito della petizione, i promotori sostengono che è sbagliata la scelta di costruire un quarto edificio scolastico essendo da definire l'utilizzo degli altri due, con un aggravio di spesa e disagi legati anche ad una eventuale istituzione di un servizio di scuolabus, attualmente non esistente, e privando in particolare il territorio comunale di spazi verdi laddove dovrebbe sorgere il polo scolastico unico e i villaggi e le frazioni delle loro scuole. Il Sindaco di Gressan ha evidenziato invece come il numero di alunni iscritti sia in costante crescita e questo renda inadeguate le strutture attuali. Erano state queste anche le ragioni che avevano portato già l'Amministrazione comunale nel 1997 a commissionare uno studio di fattibilità per risolvere tale problema. Evidenzia inoltre come la gestione di poli diversificati faccia lievitare costantemente le spese di gestione e la funzionalità del servizio rispetto al polo unico, che poggia su tre punti di forza. Il polo unico favorirebbe appunto l'aggregazione fra i bimbi del capoluogo e quelli di Chevrot, permetterebbe l'adeguamento alle normative scolastiche di sicurezza e consentirebbe una significativa riduzione dei costi di gestione. Sottolinea anche come la destinazione futura degli edifici attualmente in uso sia già stata ipotizzata e informa la Commissione che la richiesta di finanziamento per l'opera è stata avanzata al FOSPI.

In occasione dell'audizione degli Assessori competenti, l'Assessore all'istruzione ha confermato l'aumento del numero degli iscritti alle scuole di Gressan, ma ha altresì ricordato come le scelte in materia di edilizia scolastica per ciò che concerne la primaria siano di assoluta competenza comunale. A tal proposito ha ricordato come non vi sia stata uniformità di comportamento in proposito fra differenti comuni, che hanno adottato scelte diverse per affrontare problemi analoghi. La Regione quindi non è mai intervenuta per condizionare scelte che non le competevano in base appunto alle norme regionali. L'Assessore alle opere pubbliche ha ribadito tale impostazione e ha comunicato come la procedura per l'ammissibilità al finanziamento FOSPI per il nuovo polo unico sia ancora in corso.

Sulla base di quanto sopra esposto, le due Commissioni, in ossequio a quanto è disposto dall'articolo 3 della legge 11 gennaio 1996 n. 23, "Norme per l'edilizia scolastica", prendono atto dell'assoluta competenza comunale per quanto riguarda l'edilizia scolastica dell'istruzione primaria e secondaria di primo grado, che attribuisce alla Regione la competenza solo sulla secondaria di secondo grado. In questo caso l'intervento regionale si esplica esclusivamente nel merito delle procedure di concessione del contributo FOSPI. Le Commissioni, sulla base di quanto esposto e nel rispetto dell'autonomia decisionale delle Amministrazioni comunali, ritenendo di non formulare un parere conclusivo, segnalano al Consiglio regionale come elemento di riflessione la necessità di una valutazione d'intesa con il CPEL sulla programmazione degli interventi strutturali in ambito scolastico, in considerazione dell'attuale situazione economica e dei recenti provvedimenti in materia antisismica.

Riguardo alla notizia apparsa sui giornali nei giorni scorsi, in merito alla bocciatura da parte della Regione del progetto del polo scolastico, in occasione di un incontro con i cittadini organizzato dalla Giunta di Gressan, pur non avendo avuto la possibilità di confrontarmi con le Commissioni, vorrei ribadire, anche a costo di sembrare ripetitivo, che la notizia è palesemente destituita di fondamento proprio alla luce della normativa vigente ora richiamata. La scelta in materia di edilizia scolastica è di esclusiva competenza comunale, mentre la Regione ha il compito di predisporre l'istruttoria sui progetti presentati in base a regole precise, fissate dalla legge n. 48/1995 e da un'apposita deliberazione di Giunta di attuazione in merito ai criteri di priorità, sulla quale si è espresso anche il Consiglio permanente degli Enti locali, regole fissate prima della scadenza della presentazione delle domande. La richiesta di finanziamento al FOSPI all'esame degli uffici competenti sarà accolta o respinta al pari delle altre richieste provenienti dalle diverse istituzioni locali, nell'ambito di questa procedura di tipo concorsuale finalizzata a premiare e quindi finanziare i progetti migliori. Un progetto non accolto potrà negli anni successivi, con i dovuti aggiustamenti tecnici, essere riproposto al finanziamento. La scelta di ripresentare il progetto nell'ambito di questa procedura di finanziamento rientra nella potestà esclusiva dell'ente locale.

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Alcune brevi riflessioni che si aggiungono alla relazione fatta sia dal Presidente del Consiglio, sia dal Presidente della III Commissione, anche a nome del Presidente della V Commissione. È stato riportato correttamente che la relazione è stata adottata unanimemente, nel senso che c'è concordanza nel metodo, le audizioni che sono state riferite sono state concordate e calendarizzate secondo un preciso disegno che serviva ad acquisire delle informazioni e degli elementi che altrimenti ci sarebbero mancati.

Ovviamente sotto il profilo del merito sono emerse osservazioni di segno diverso. In parte noi le avevamo già evidenziate con una interpellanza che abbiamo proposto all'attenzione della Giunta alla quale sono state date alcune risposte dall'Assessore Viérin Marco. All'esame notarile di Comé aggiungerei alcune osservazioni di questo tipo: fermo restando che l'edilizia scolastica è di competenza comunale assoluta - quindi qui non si tratta di andare ad interferire con delle competenze e dei poteri attribuiti agli Enti locali, che sono coloro che meglio possono provvedere alla programmazione nella costruzione e nella gestione ordinaria degli edifici che insistono sui loro territori - è bene che questa autonomia sia salvaguardata e tutelata sotto tutti i profili, ma è altrettanto vero che per buona parte il finanziamento di queste opere vede un contributo tramite il FOSPI, che sono comunque soldi che vengono accantonati proprio per venire incontro a strutture e infrastrutture realizzate sul territorio e che passano all'esame anche delle nostre Commissioni, non solo di un Comitato di valutazione, non solo attraverso una graduatoria che poi viene approvata con deliberazione di Giunta; diciamo che c'è anche una valutazione che non è solo tecnica, ma anche politica.

Nel momento in cui stavamo concludendo l'esame in Commissione e stavamo stilando questa relazione unanimemente condivisa, ci è giunta la notizia ufficiosa di questa bocciatura da parte del Comitato di valutazione FOSPI in merito al progetto in esame, quindi è un percorso piuttosto accidentato che forse, nei prossimi giorni, troverà un'evidenza più lineare e più chiara per noi. Ovviamente il progetto che è stato presentato ha una sua ambizione, un suo orgoglio, un polo scolastico di tutto rispetto il cui intervento finanziario è di 11-12 milioni, Gressan probabilmente ne ha anche il diritto di razionalizzare le scelte di edilizia scolastica.

Abbiamo sentito le osservazioni dei sottoscrittori della petizione, che è un po' trasversale anche come colore, come spirito, non è che sia animata da un colore politico o da un gruppo piuttosto che da un altro, abbiamo visto che c'è una varietà multiforme e ci sembra, questa, anche di sensibilità più diffusa, non è prettamente marcata. È però inevitabile fare delle riflessioni. Tutti i Comuni hanno ambizioni e vediamo che stanno proliferando queste richieste di opere che sono più o meno grandiose e impegnative anche sotto il profilo finanziario, talvolta più giustificate e altre volte molto meno giustificate. Ci è apparso sotto un certo profilo che una iniziativa del genere fosse anche animata, oltre che da una razionalizzazione di quello che può essere un funzionamento scolastico, da una sorta di promessa elettorale che doveva essere mantenuta. Non vorremmo che questa fosse un'abitudine, ma non di un'amministrazione di Gressan piuttosto che di un'altra amministrazione, che si consolidasse, nel senso che il FOSPI è un po' il "tesoretto" al quale si fa ricorso per mantenere gli impegni fatti in campagna elettorale. E intanto è un "tesoretto" al quale si può ricorrere perché copre anche fino al 90 percento delle spese.

Credo che se da parte di qualcuno c'è troppa attenzione nel volersi calare nei panni di una valutazione prettamente politica, forse dopo una decina di anni di vigenza della legge che finanzia anche gli Enti locali è il caso di fare qualche riflessione su questo FOSPI, sulla sua funzionalità, sull'efficacia di queste risorse che vengono previste, valutate ed erogate non sempre con un'analisi compiuta. Ne è anche testimonianza una parte della risposta che allora ci diede l'Assessore Marco Viérin all'interpellanza, dove sembrava quasi dire: "non osiamo entrare nel merito di una competenza comunale, qui decide il Comune". Sì, decide il Comune, ma le risorse sono pubbliche, oggi non si può più disporre di risorse con una certa disinvoltura, anche perché 11-12 milioni sono una cifra consistente, per cui certe valutazioni devono essere maggiormente ponderate. C'è una sfilza di Comuni che fanno richieste le più disparate, alcune giustificate, altre che forse appaiono anche balzane agli occhi dei più profani, quindi è bene che la politica regionale rifletta sulle metodologie di funzionamento di questo FOSPI, che ci dispiacerebbe diventasse tout court un portafoglio di pronta spesa per chi è nelle posizioni più alte in graduatoria, per soddisfare delle esigenze che non sempre sono finalizzate ad un servizio per la comunità, ma magari per soddisfare delle esigenze più elettorali. Le ragioni che abbiamo sentito di entrambe le parti possono essere in parte accolte; noi non vogliamo entrare nel merito della scelta di Gressan, chiediamo solo che chi ha le competenze e la possibilità di farlo - credo, qui, siano la Giunta e il Consiglio con le Commissioni competenti - riveda un attimo questo meccanismo che non sempre viene utilizzato con la sobrietà del caso.

Président - La parole à la Conseillère Patrizia Morelli.

Morelli (VdAV-R) - Merci, M. le Président. Juste pour exprimer quelques réflexions à propos de cet argument.

L'examen de cette pétition qui a été soumise aux deux Commissions a été de mon point de vue d'un côté intéressant et instructif, parce qu'on a eu la possibilité d'écouter les deux versions, donc la version de ceux qui ont proposé la pétition et celle de l'Administration de Gressan, et puis, par la suite, toute une série d'auditions des Assesseurs et des Dirigeants, donc ça a été intéressant, de l'autre côté a été quelque peu frustrant, parce que dès le début à l'intérieur de la Commission a été éclairci quel devait être le rôle de la Commission même: un rôle de spectateur simplement et donc presque inutile. D'ailleurs c'est prévu que ce soit comme cela, mais alors on se demande un peu à quoi bon.

Je crois que la conclusion à laquelle sont parvenues les deux Commissions conjointement est une conclusion de laquelle il faut tenir compte, car si d'un côté on reconnaît que la compétence des interventions sur les structures de l'école primaire revient absolument aux Communes aux termes de la loi n° 23/1996, de l'autre - je me permets de le porter à l'attention du Conseil - nous nous sommes permis de proposer une réflexion du Conseil avec le CPEL sur la programmation d'interventions qui peut-être pourrait avoir un esprit nouveau, compte tenu de l'actuelle crise économique. Voilà, ma conclusion est celle-ci. Merci.

Président - La parole au Conseiller Rigo.

Rigo (PD) - Non entro certo nel merito delle conclusioni e della relazione presentata dal Presidente Comé, corretta ed esaustiva; credo anch'io che il confronto avvenuto in Commissione, le audizioni, siano serviti per puntare i riflettori nel settore dell'edilizia scolastica su una problematica importante per il futuro della Regione, la programmazione degli interventi, a cui faceva prima riferimento la collega Morelli.

Questa Regione vuole attivare politiche importanti nel settore della prima infanzia, nel settore delle politiche giovanili e interventi importanti nel campo delle famiglie, in particolare della genitorialità. Questo discende da una diversa composizione demografica della nostra regione, senza dubbio. Questa regione sarà sempre più multietnica, lo abbiamo visto in questo trend in ascesa negli ultimi anni, ma questo trend si moltiplicherà entro il 2015. Questi sono fatti incontrovertibili su cui dobbiamo - come Amministrazione regionale - cominciare a discutere, quindi non possiamo lasciare al FOSPI il compito di regolatore del sistema.

L'Amministrazione regionale e il CPEL sul tema della programmazione degli interventi nella politica scolastica devono fare, con i tempi dovuti, un approfondimento, una valutazione complessiva perché chi governa gli Enti locali e le istituzioni sia capace di disegnare il futuro e la programmazione degli interventi nel campo della politica scolastica. Mi sembrava corretto ricordare questo, anche perché in Commissione abbiamo discusso di questi problemi. È chiaro che la nostra relazione non risolve il problema sollevato dagli amministratori, e non solo quello dell'edilizia scolastica, in quel comune. Una volta spenti i riflettori sulla petizione, il comune dovrà, con l'Assessorato competente, vedere forme e strumenti per dare una risposta a questo che è comunque un problema.

Président - La parole à l'Assesseur aux ouvrages publics, à la protection des sols et au logement public, Marco Viérin.

Viérin M. (SA-UdC-VdA) - Grazie, Presidente. Per correttezza verso i colleghi, anche per il lavoro svolto in Commissione, è bene precisare alcune procedure che sono quelle che ha citato la collega Morelli, ovvero la legge n. 48, in cui si dice con chiarezza qual è la procedura da seguire. Con altrettanta chiarezza questa normativa è stata condivisa a suo tempo con gli Enti locali, ed è stata ridefinita con l'attuazione della deliberazione di Giunta regionale nel 2007 in accordo con gli Enti locali; infatti la Giunta, prima di approvare la tipologia dei requisiti e degli indirizzi, deve avere il parere preventivo del CPEL. Pertanto è una legge condivisa, mi riallaccio a quanto detto da Rigo, sugli indirizzi, perché certi indirizzi l'Associazione dei sindaci se li è dati... per questo basta riprendere la deliberazione di Giunta approvata dagli Enti locali a suo tempo; quindi la procedura molto semplice è l'accoglimento dei progetti, se questi progetti sono ammissibili si passa alla seconda fase, se non sono ammissibili vengono scartati e quelli ammessi procedono nella seconda fase e vanno in graduatoria. Quando tutto questo discorso è formalizzato dal NUVVOP che è un organismo noto a tutti, è chiaro che questa proposta viene presentata alla Giunta regionale.

Solo per ricordare, anche sugli indirizzi dati... questi erano cinque: capacità di spesa rispetto ai tempi di esecuzione delle opere da parte degli enti proprietari dei programmi approvati in precedenza; tipologia delle opere e loro tendenziale equa distribuzione territoriale e finanziaria; qualità tecnica delle soluzioni progettuali; minori effetti generati dall'investimento sulla spesa corrente dell'ente proponente; rapporto più favorevole fra risultati attesi e capitale investito. Su questo caso è chiaro che noi, entro una decina di giorni, avremo la proposta, avremo dei progetti non ammissibili che non entreranno in graduatoria, avremo i progetti ammissibili che formeranno una graduatoria; se le risorse saranno sufficienti verranno finanziati tutti quelli ammissibili, altrimenti si finanzierà per ordine di graduatoria.

Vorrei solo richiamare un'affermazione di Tibaldi, come avevo fatto nei corridoi, in quanto si lavora anche parlando nei corridoi, perché quell'affermazione Tibaldi me l'aveva fatta il giorno dopo l'audizione del sottoscritto. Secondo il sottoscritto questa legge magari va ritoccata come tutte le leggi, ma è sicuramente una legge buona, perché si parla di risorse della finanza locale, non si parla di risorse che la Regione destina a piacimento. Sono risorse che sono destinate in accordo con gli Enti locali, e dico di più: come abbiamo fatto una riflessione negli anni passati, vedremo quando la Giunta approverà la proposta che arriverà dal NUVVOP, che ci saranno progetti ritenuti ammissibili e finanziati di Comuni di tutti i colori, verdi, rossi, gialli, eccetera, quindi quando una legge dà questo risultato, credo che la politica faccia bene a non entrarci troppo, e sia più l'aspetto tecnico a prevalere.

Piuttosto una riflessione va fatta, concordo con Rigo, sugli obiettivi che gli Enti locali e la Regione dovrebbero darsi in via prioritaria: questa potrebbe essere una discussione del futuro per avere maggiori obiettivi, perché nella deliberazione di Giunta concordata a suo tempo fra gli obiettivi definiti per valutare se i progetti fossero ammissibili dal punto di vista tecnico, al primo posto c'erano le opere concernenti edifici scolastici e cimiteri; al secondo posto le opere concernenti autorimesse, parcheggi, asili nido, case municipali e altri edifici pubblici, mercati, opere di ripristino e riqualificazione ambientale; al terzo posto recupero a funzioni e servizi pubblici locali di fabbricati di interesse storico-artistico di impianti sportivi; al quarto posto le opere concernenti illuminazione pubblica, linee elettriche, opere stradali, connessi parcheggi e spazi di verde attrezzato.

Se un domani gli Enti locali e la Regione volessero dare altri indirizzi più specifici perché ritenuti più importanti, sarà un lavoro della prossima deliberazione di Giunta in accordo con il CPEL, per definire indirizzi più ristretti. È chiaro che se ci saranno progetti ritenuti non ammissibili dal punto di vista tecnico, non è che possono percorrere la strada dell'ammissione.

Président - Sur le point n° 19 le Conseil prend acte.

Il Consiglio

Premesso che:

"In data 4 febbraio 2009, è stata presentata alla Presidenza del Consiglio, ai sensi dell'articolo 36 del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio, una petizione popolare, sottoscritta da 329 cittadini, per l'accantonamento del progetto di realizzazione di un polo scolastico unico nel Comune di Gressan.

A norma del suddetto articolo 36, l'Ufficio di Presidenza, con deliberazione n. 42/2009 dell'11 febbraio 2009, nel decidere sulla ricevibilità ed ammissibilità della petizione, ne ha avviato l'istruttoria con richiesta di informazioni al Presidente della Regione in quanto legale rappresentante della Regione, all'Assessore all'istruzione e cultura, in quanto competente in materia di pubblica istruzione, all'Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica in quanto competente in materia di infrastrutture destinate a servizi o a funzioni pubbliche locali, e alle Commissioni consiliari competenti Servizi sociali e Assetto del territorio."

Ai sensi del quarto comma dell'articolo 36 del Regolamento interno.

Prende atto

della petizione e della documentazione ad essa relativa.