Oggetto del Consiglio n. 269 del 30 ottobre 1967 - Resoconto
OGGETTO N. 269/67 - Legge regionale recante: "Nuove norme di attuazione in Valle d'Aosta della legge 29 dicembre 1956, n. 1533, per l'assicurazione obbligatoria contro le malattie degli artigiani".
Mappelli (D.C.) - (legge la relazione) Con legge del 29 dicembre 1956 n. 1133 la quota annua integrativa di £. 500 può essere annualmente variata con deliberazione del Consiglio regionale in relazione al maggior costo dell'assistenza sanitaria, su richiesta dell'Assemblea dei delegati alla Cassa Mutua Regionale artigiani. Questo è quanto contemplava e contempla la nostra legge.
Premettendo che le spese assistenziali sostenute della Casse Mutua artigiani sono salite vertiginosamente dal 1959 ad oggi, e che l'assemblea e il Consiglio di amministrazione dell'Ente hanno a più riprese invocato l'articolo 3 di questa legge, della legge regionale, al fine di ottenere una revisione in aumento del contributo capitario annuo mi è parso opportuno illustrare i motivi giustificati dalla richiesta.
Gli assistiti, nel 1959, anno di entrata in vigore della legge regionale, gli assistiti della Cassa Mutua artigiani erano in numero di 3797, nel 1966 hanno raggiunto il numero di 6174, con l'incremento del 72,60%.
Con legge statale del 27 febbraio 1963, n. 260, venne estesa, con decorrenza gennaio 1964, l'assistenza obbligatoria gratuita agli artigiani titolari di pensione, per gratuita s'intende che l'onere derivante dall'erogazione all'assistenza ai pensionanti grava sugli artigiani in attività, i quali, annualmente, versano la quota per i colleghi che non esplicano più alcuna attività lavorativa. Gli artigiani pensionati, compresi i familiari a carico, nel 1964 erano 10, mentre nel 1966 erano 63, con un aumento di circa il 53%; naturalmente più andiamo avanti e più questo numero tende ad aumentare.
Per gli anni precedenti, anche l'anno 1960, e nell'anno 1966 si è verificato il fenomeno ascensionale del numero delle prestazioni e della spesa. Se può essere motivo di confronto la fiducia dimostrata dagli assistiti verso la propria Cassa Mutua, con maggior ricorso alle prestazioni, l'aumento della spesa rappresenta per converso un motivo di seria preoccupazione per gli amministratori dell'ente, a causa dell'appesantimento che si ripercuote sul bilancio.
A determinare questa situazione concorrono, naturalmente, diversi fattori: l'incremento degli iscritti, - che ho letto prima - l'incidenza della classe anziani, bisognose di maggiori cure, l'assistenza gratuita ai pensionati artigiani, la mancanza di alcune forme di assistenza, l'assistenza generica e farmaceutica che qui non è ancora stata applicata, che portano un allargamento dell'assistenza ospedaliera, ma soprattutto, hanno concorso le frequenti e larghe revisioni delle rette ospedaliere, dei compensi fissi e delle tariffe specialistiche. La ripartizione percentuale delle prestazioni, dell'importo delle tre forme obbligatorie è la seguente:
- l'assistenza ospedaliera rappresenta il 9% delle prestazioni ed il 75% delle spese;
- l'assistenza specialistica, invece, il contrario, 90% di prestazioni e il 20% della spesa;
- l'assistenza ostetrica, 1%, prestazioni, 5% della spesa, mi pare che non sia neanche il caso di accennare.
Esaminando le tre forme, cioè, ospedaliera, specialistica, ostetrica, rileviamo che l'assistenza ospedaliera, i ricoveri nel 1959 erano stati 244, nel 1966, 584, con incremento in percentuale del 58%. Le giornate di degenza sono passate da 2971 a 7372 e qui c'è un aumento di quasi il 150%; mentre la spesa complessiva è salita: nel 1959 era di £. 7.089.000 circa, e nel 1966, di 36.720.000; anche qui un aumento sbalorditivo.
La spesa media per ricovero è passata, nel 1959, da 29.000 a £ 62.000 nel 1966, un aumento dell'oltre il 100%; l'assistenza ospedaliera gratuita ai pensionati ha registrato la seguente linea ascensionale: nel 1964, anno di entrata in vigore della legge del 1963, n. 20, vi furono cinque ricoveri, mentre nel 1966, 19 ricoveri.
Il costo medio per ricovero, da lire 35.000 è aumentato a lire 111.000. Basta annunciare queste cifre per comprendere quanto sia diventata onerosa l'assistenza agli artigiani e quale sia stato il carico che la categoria ha dovuto sopportare per non perdere il beneficio dell'assistenza sanitaria.
È stato sopraccennato, come a determinare un effettivo aumento della spesa ospedaliera abbia notevolmente influito e...gli elementi... le tariffe e le rette di degenza. Si può capire, quanto letto si può capire facilmente dall'esposizione delle seguenti cifre: ad esempio, il Mauriziano di Aosta, nel 1959 era 1.750 la retta giornaliera, siamo passati nel 1967 a oltre 4.000. L'Ospedale civile di Ivrea, noi sappiamo che ogni assistito può scegliersi l'ospedale, spesso in bassa Valle vanno verso Ivrea. Ivrea era nel 1959 2.300, sono nel 1967, 6.500. L'Istituto regionale Materano - il nostro, noi alla Regione siamo sempre buoni - lire 1.700 adesso 3.000, 3.100; e poi c'è la casa di cura privata di Aosta.
Oltre alla spesa per le rette non va dimenticato la lievitazione dei compensi fissi ai medici, che incidono in misura crescente sul consto delle prestazioni. Questo fenomeno si verifica in maniera più accentuata dal 1963, da quando, cioè, due decreti del Ministero della Sanità hanno fissato la misura di questi compensi in applicazione dell'articolo 82 del 30 settembre 1938, 1631.
Alla precedente divisione del reparto medicina, chirurgia, ostetricia, con compensi variabili a seconda della categoria dell'Ospedale, si è aggiunta la specificazione dell'alta e altissima chirurgia, con conseguenti maggiorazioni a favore dei sanitari. Un terzo decreto, quello dell'8 gennaio 1965, ha portato alle precedenti misure ulteriori aumenti, accolto il principio delle variazioni in relazione al costo della vita; ha introdotto compensi aggiuntivi per lunghe degenze nel reparto medicina e modalità procedurali per l'accertamento, per il pagamento dei compensi in parola; i compensi incidono all'incirca sul 22% sul totale della spesa, per assistenza ospedaliera. Inoltre è da tener presente che numerosi assistiti preferiscono, o sono costretti, alla degenza in cliniche universitarie, come Torino, Milano, Bologna, e ciò incide in maniera rilevante in quanto le rette extra regione comportano una maggiorazione di spesa assai grave per la Cassa Mutua. L'assistenza specialistica, il costo dell'assistenza specialistica è passato da £. 891.000 nel 1959 a £. 9.868.000 nel 1966, con un incremento che la percentuale è altissima; il costo medio per prestazione da £. 1.026 nel 1959 a £. 1.814 nel 1966.
Il numero delle prestazioni è salito da 710 a 5.000 e oltre, con un aumento anche qui di percentuale spaventoso. L'ascesa dei costi, anche in questo settore, quindi, è dovuto principalmente a variazioni di tabelle, di tariffe.
Da un'indagine effettuata è risultato che le visite specialistiche rappresentano il 19% e le altre l'80% dell'assistenza: nel 1966 il costo delle visite ha inciso sul totale della spesa per il 10%, mentre il costo delle altre prestazioni, quasi il 90%. L'assistenza ostetrica, l'assistenza ostetrica, per un numero di prestazioni e importo di spesa, ha nelle sue attività e nel bilancio cassa mutua artigiani un modesto rilievo; nel 1962 si sono registrati 100 ricoveri, con 996 giornate di degenza e un costo complessivo di 2.500.000 circa. Nel 1966, il numero dei ricoverati di parto sono stati 79, con un numero di 667 giornate di degenza, una spesa di 2.900.000, quasi 3 milioni di lire. Nel 1966, inoltre, le prestazioni domiciliari, effettuate da ostetriche diplomate, sono state solo 6, una spesa di 33.000 lire.
Le spese effettive sostenute dalla Cassa Mutua Artigiani Aosta per l'assistenza, amministrazione straordinaria, movimento di capitali sono state di 12.500.000 nel 1959, mentre nel 1966 sono salite a 69 milioni e le entrate £. 59 milioni, con un disavanzo di 13 milioni.
Richiamandomi a quanto avevo detto all'inizio, i finanziamenti per il funzionamento della Cassa Mutua artigiani sono regolati da quanto stabilito dall'articolo 23 della legge statale 29 dicembre 1956. Fermo restando il contributo dello Stato di £. 1.500 per assistito, titolare, più familiari a carico, gli artigiani si sono addossati i seguenti oneri per il funzionamento della cassa Mutua: per gli anni 1957, dal 1957 al 1961 la quota era di lire 1.000 annue pro capite, nel 1962 l'assemblea dei delegati venne nella determinazione di applicare il punto c) dell'articolo 23 della legge sopracitata, stabilendo che, oltre le 1.000 lire pro capite, i titolari di azienda versassero una quota integrativa annua, pari a £. 1.500. Pertanto, dalle 1.000 lire versate per gli anni dal 1957 al 1961, si passò poi dal 1961 al 1962 ad una quota capitaria di lire 1.803.
Nell'anno 1963, fermo restando il criterio adottato nel 1962, la quota pro capite passò a £. 1.920. Nel 1964 l'assemblea dei delegati stabilì il contributo integrativo di £. 7.000 per ogni capo d'azienda, residente nel capoluogo, e 6.000 per i titolari residenti nei comuni della Valle, fuori Aosta. Ritenne di differenziare in lire 1.000 la quota integrativa annua fra i residenti di Aosta e quelli extra Aosta, per un principio di solidarietà, essendo i primi i più avvantaggiati in quanto ad Aosta vi è la sede dell'Ente, e soprattutto la concentrazione di tutti i presidi sanitari e dei luoghi di cura.
Con l'entrata in vigore della legge 26 febbraio 1963, gli artigiani in attività dovettero assumere a proprio carico l'onere derivante dall'erogazione dell'assistenza gratuita agli artigiani pensionati; anche qui, la quota venne stabilita in lire 185 annue per azienda, ed è stata considerata nelle 6 e 7.000 lire che avevo detto prima.
Gli stessi contributi vennero approvati anche per il 1965, pertanto i contributi pro capite negli anni 1964/1965 furono rispettivamente di 3992 e 4134.
Nell'anno 1966 l'assemblea dei delegati deliberò l'imposizione del contributo integrativo per azienda in base ai redditi dichiarati ricchezza mobile; ritenne opportuna la suddivisione in numero di sei classi differenziate e inoltre tra aziende con sede ad Aosta e aziende extra Aosta.
La classificazione è la seguente:
a) classe prima: rendite esenti da ricchezza mobile;
b) seconda classe: redditi da lire 1 a 200.000;
c) terza classe: redditi da 200.001 lire a 500.000;
d) quarta classe: redditi da 500.001 lire a 1 milione;
e) quinta classe: redditi da 1.000.001 a 2.000.000;
f) sesta classe: redditi da 2.000.001 e oltre.
Con questa classifica le aziende, con sede ad Aosta, la prima classe ha pagato £. 8.000, mentre le aziende con sede fuori Aosta, 7.000.
Seconda classe: in Aosta hanno pagato 9.500, extra Aosta, sempre la seconda classe 8.000.
Terza classe: ad Aosta 11.000, terza classe fuori Aosta 10.000.
Quarta classe: ad Aosta 12.500, la quarta fuori Aosta 11.500.
Quinta classe: 14.000 in Aosta, 13.000 fuori Aosta.
Sesta classe: 15.500 in Aosta, 14.500 fuori Aosta.
Vi fu poi un suppletivo, più una quota discriminata per zona territoriale, di £. 600, per assistito, compreso il titolare.
La quota capitaria annua del 1966 è stata pertanto di £. 5.540, cioè, tutte queste quote, diviso per gli assistiti, capitaria 5.540.
Nel 1967 le classi di contributo integrativo per azienda, sia per Aosta che extra Aosta, non sono state variate per l'anno 1967...sono rimaste uguali.
È stata modificata e aumentata la quota di contributo integrativo discriminato per zona territoriale, come segue; cioè la prima, mentre il suppletivo ha avuto questa modifica: le aziende di Aosta, anziché come nel 1966, 600 lire è andata a 2.100 per assistibile, compreso il titolare. Le aziende con sede extra Aosta da lire 500 nel 1966 a lire 2.000 per assistibili, compreso il titolare, cioè le quote capitarie sono rimaste nelle sei categorie invariate mentre è stato, il suppletivo è stato modificato. Nel 1966 era 600 lire, nel 1967 l'hanno portato 2.100 in Aosta, 2.000 lire fuori Aosta.
Si prevede che ne 1967 gli assistiti siano in numero di 6.500 e, pertanto, il contributo capitario annuo sarà di lire 6.900.
Ecco, mi pare che grossomodo la relazione in questo senso...
Fosson (U.V.) - Visto che il Sig. Mappelli delle cifre ne ha date tante, gliene chiedo ancora sei, cioè, tanto per completare il quadro, quanti sono gli appartenenti alla prima, alla seconda, alla terza, alla quarta, alla quinta e alla sesta categoria degli artigiani.
Mappelli (D.C.) - I numeri di iscritti alla Cassa erano 3705 nel 1959. Sono, nel 1966, 6174. Li vuole divisi per categorie, mi pare? Fosson, mi dispiace, non ho la suddivisione per categorie, combinazione, mi dispiace.
Fosson (U.V.) - Eventualmente, siccome avevo fatto qui un prospetto per avere il prospetto completo, me le darà in un altro momento, eventualmente, tanto, tanto.
Mappelli (D.C.) - Sì, sì, io La ringrazio...
Fosson (U.V.) - Sì, sì, ma ci sarà il corrispettivo lì, ma è tanto per avere un quadro completo, perché di tutte quelle cifre che sono state date, io non ne avevo bisogno, le sentivo così; invece la questione della somma integrativa, suddivisa per categoria e il quantitativo degli artigiani, come prima, dei commercianti, appartenenti alle singole categorie, dà un quadro completo di tutto e quindi io, senz'altro, prendo in un altro momento, non è che ne abbia bisogno adesso, perché tanto, una volta, nella discussione non ne ho bisogno in questo momento.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri che chiedono la parola? Allora si passa all'esame della legge articolo per articolo.
Articolo 1 - Osservazioni?... (si prosegue la votazione)
Articolo 3 - L'articolo 3 porta una proposta di comma aggiuntivo che io prego l'Assessore di leggere, ma in ogni modo i Consiglieri...
Mappelli (D.C.) - Scusate, ci sono due precisazioni: la prima, si vede che la dattilografa... all'articolo 3, anziché legge state 25 febbraio bisogna mettere 27 febbraio; e poi aggiungere un comma all'articolo, primo comma in fondo, rimane scritto che l'ultima riga "ai sensi della legge statale - 27 febbraio 1963, n. 260" - e poi sotto, giù in fondo, dopo "non sarà corrisposta nessuna quota capitaria, ecc..." bisogna scrivere anche qui la stessa solfa dell'altra, per non avere delle difficoltà; "resta fermo l'obbligo dei versamenti ai sensi della legge 29.12.1956, n. 1536, con gli artigiani, per i quali i contributi stessi non sono corrisposti dalla Regione, a norma della presente legge".
Montesano (P.S.D.I.) - Allora, chi è favorevole, alzi la mano. Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva con 29 voti. Si prosegue la votazione.
Fosson (U.V.) - Proporrei, come alla legge che abbiamo approvato prima per i commercianti, di aggiungere: "di cui uno designato dalla minoranza".
Montesano (P.S.D.I.) - (si prosegue nella votazione) Risultato della votazione: il Consiglio approva con 29 voti all'unanimità.