Oggetto del Consiglio n. 268 del 30 ottobre 1967 - Resoconto
OGGETTO N. 268/67 - Legge regionale recante: "Norme di attuazione in Valle d'Aosta della legge 27 novembre 1960, n. 1397, per l'assicurazione obbligatoria contro le malattie degli esercenti attività commerciali".
Montesano (P.S.D.I.) - Questa proposta di disegno di legge ha come nuovo allegato, distribuito un momento fa, una proposta di comma aggiuntivo. Tutti l'anno ricevuto. Lo legge l'Assessore Mappelli...
Mappelli (D.C.) - Dunque: "La Cassa Mutua Commercianti è stata costituita con legge del 27 novembre 1960 n. 1397. Ha iniziato la sua attività nel gennaio 1961 e l'erogazione delle prestazioni, invece, il 1° luglio dello stesso anno; il pagamento dei contributi da parte dei singoli assistiti, previsti dalla legge istitutiva, ha avuto invece inizio il 1° gennaio 1961. La legge istitutiva prevede che tutti i titolari di azienda commerciale o conduttore in proprio di aziende organizzate prevalentemente con i lavori in proprio e dei componenti della famiglia, ivi compresi parenti e affini entro il terzo grado, è obbligatoria, e sempre che l'imponibile annuo di ricchezza mobile relativo all'attività dell'impresa commerciale non superi i tre milioni di lire annue; da quanto sopra si deduce quindi, che le aziende commerciali tenute obbligatoriamente all'iscrizione sono soltanto le piccole imprese commerciali; l'iscrizione alla Cassa Mutua di Malattia commercianti avviene tramite la commissione provinciale, dice la legge nazionale, per l'accertamento e la compilazione degli elenchi nominativi degli esercenti attività commerciali istituita presso ogni singola Camera di commercio, industria e agricoltura. Nel caso particolare della Regione autonoma della Valle d'Aosta la Commissione stessa fa capo all'Assessore regionale all'Industria e Commercio.
Agli esercenti attività commerciali, iscritti alla Cassa Mutua, ai coadiutori delle aziende e loro famigliari a carico, considerati la legge istitutiva, spettano le seguenti prestazioni:
a) assistenza ospedaliera;
b) assistenza sanitaria specialistica, sia diagnostica che curativa;
c) ostetricia.
L'Assemblea di ciascuna cassa mutua può deliberare a maggioranza dei suoi componenti di estendere a tutti gli aventi diritto le prestazioni contemplate dalla legge istitutiva l'assistenza, generica a domicilio e in ambulatorio, l'assistenza farmaceutica e ogni altra forma di assistenza integrativa con gestione distinta da quella per le prestazioni obbligatorie, previste dalla legge; alla copertura degli oneri derivanti dall'applicazione della legge istitutiva stessa, compresi quelli necessari per il funzionamento delle casse mutue, in questo caso provinciale, ma per quello che ci riguarda, regionale, si provvede attualmente nel modo seguente:
1°) un contributo annuo, a carico dello Stato, di lire 1500 per ciascun esercente attività commerciale e ciascun familiare assistibile;
2°) con contributo annuo a carico di ciascun esercente attività commerciale determinato in relazione al reddito imponibile annuo dell'esercizio ai fini dell'imposta di ricchezza mobile, nelle seguenti misure: £. 1.500 per titolare e 1500 per ciascun familiare assistibile, nel caso di reddito fino a un milione di lire; £ 3.000 per titolare e 3.000 per ciascun familiare assistibile, ne caso di reddito superiore a un milione di lire e non eccedente a 1.500.000; £. 3.500 per titolare e 3.500 per ciascun assistibile nel caso il reddito fosse superiore a 1.500.000 lire; oltre i tre milioni di reddito, come avevo detto prima, i titolari delle imprese commerciali e i loro familiari non sono iscritti alla Cassa Mutua Malattia.
3°) con una eventuale quota suppletiva per la copertura dell'eventuale maggior costo di assistenza sanitaria da stabilirsi dall'assemblea generale della Cassa Mutua Malattia nella riunione indetta per l'approvazione del bilancio preventivo.
Partendo dal lontano 1961, data di inizio di erogazione delle prestazioni, ed essendo sino ad oggi rimasto il contributo dello Stato invariato, come invariati sono rimasti gli oneri contributivi previsti dalla legge, rapportati a ogni classe di contribuzione, un balzo sproporzionato e continuativo è avvenuto nella spesa dell'assistenza ospedaliera. Infatti, detta spesa, nel 1961, inizio della gestione, era per ogni giornata di degenza di £ 2.150; attualmente, attraverso vari aumenti attuali è di £ 4.840, con una percentuale di aumento di oltre il 120%.
Per la questione specialistica, si è avuto un numero, un aumento di circa il 100%.
Nel decorso dei vari anni la gestione della Cassa Mutua per poter fronteggiare il continuo aumento dei costi e delle relative spese amministrative ha dovuto, evidentemente, fare ricorso all'applicazione, a carico dei commercianti, dei contributi suppletivi, che hanno raggiunto dall'inizio del 1963 a tutto il 1967 la ragguardevole somma di lire 134.800.000 circa.
Il contributo suppletivo, versato in questi cinque anni, pur comportando un gravoso sacrificio finanziario da parte di tutti i commercianti, ha evitato che il bilancio della Cassa Mutua venisse a trovarsi in stato deficitario e ha permesso di mantenere gli impegni assunti con gli enti ospedalieri e specialistici.
Poiché tuttavia un ulteriore aggravio dell'onere relativo ai contributi suppletivi comporterebbe un troppo grave disagio per la categoria, la Cassa Mutua commercianti, in relazione a quanto richiesto dalle categorie nelle assemblee regionali dei delegati e dello stesso Consiglio di amministrazione, ha ripetutamente richiesto all'Amministrazione regionale l'erogazione di un contributo integrativo nelle spese per il maggior costo di assistenza sanitaria, come già concesso" - questo lo sappiamo tutti - "per altre categorie di...".
A questo punto devo precisare che, su 5395 iscritti alla Cassa Mutua, 4427 appartengono alla prima categoria, quella che vi ho letto prima, che è la più bassa, 462 alla seconda, e 506 alla terza. Gli esclusi sono quelli al di sopra dei tre milioni.
Dunque, 5395, 4427 appartengono alla prima, cioè alla categoria prima.
Si tenga presente, inoltre, che alla Cassa Mutua Commercianti sono iscritti, oltre ai commercianti propriamente detti, che sono gli ambulanti, le guide alpine, i portatori, i maestri di sci, i pensionati, tutti i piccoli commercianti dei singoli comuni della Valle, i quali compensano il magro reddito agricolo con la conduzione di una piccola attività commerciale. Ritengo in considerazione che sia necessario e indispensabile che la Regione conceda anche a questa categoria un adeguato contributo finanziario nelle spese della gestione Cassa Mutua Commercianti.
Manganoni (P.C.I.) - Il numero dei commercianti esclusi, esclusi dalla mutua, quanti sono? Perché prima hai letto giù un elenco, alcuni fino al reddito "x" sono ammessi, oltre al reddito mi pare di 3 milioni, sono esclusi dalla mutua. Io chiederei quanti sono esclusi?
Mappelli (D.C.) - Non te lo so dire, Manganoni, per il semplice fatto che chi è al di sopra di 3.000 lire di ricchezza mobile non ha diritto all'iscrizione della Cassa Mutua stessa, cioè 3 milioni.
Manganoni (P.C.I.) - Qui noi interveniamo e io sono d'accordo per i piccoli commercianti; però gli eterni esclusi da qualsiasi beneficio da parte dell'Amministrazione regionale sono gli operai. Noi abbiamo dei contributi, abbiamo avuto occasione di dirlo altre volte, a tutte le categorie in Valle d'Aosta, salvo agli operai, non parlo solo di mutui, ma di sovvenzioni sotto tutte le forme. Abbiamo passato tempo dietro a sovvenzioni agli artigiani, ai contadini, per l'agricoltura ecc. su cui noi siamo pienamente d'accordo; recentemente avete passato anche quello per i commercianti, non solo per la mutua, ma per i contributi, per il rinnovo dei negozi, o che so io, tutti gli operatori turistici rientrano ancora coi mutui pagati, gli estromessi, completamente, quelli che non hanno nessun vantaggio dell'autonomia, salvo quelle tessere dello zucchero e del caffè, sono gli operai.
Ora, gli operai in fondo sono come i contadini, ma, per contadini intendiamo i coltivatori diretti, non quelli che affittano gli alpeggi o le cascine, i coltivatori diretti e gli operai sono la categoria meno abbiente oggi, in Valle d'Aosta, e sono quelli che traggono meno vantaggio dall'autonomia. L'operaio, non solo si paga tutta la mutua, ma, perché la Regione non interviene per il pagamento della mutua agli operai, in più c'è quella famosa voce che è così abbreviata FAP, e, Mappelli, tu te la ricordi quella voce "Fondo adeguamento pensioni" che noi lavoratori dell'industria versiamo, ma non per noi, per, non si sa bene, per pagare le pensioni alle altre categorie; e poi quali sono le altre categorie, non so, forse ci saranno anche i commercianti, anche lì.
Quindi, questo non è giusto che gli operai siano sempre esclusi da tutte le provvidenze regionali. È vero, voi mi potete dire, c'è la questione dell'edilizia popolare, è vero, è lì, e lì qualche operaio potrà avere dei vantaggi, ma il numero di questi operai è minimo, nei mutui che si danno per l'edilizia popolare, per le case ecc. Lì è abbastanza, insomma, è buono il contributo della Regione perché, praticamente, al massimo, si arriva a 5 milioni, pagando gli interessi a 5 milioni, si paga 5 milioni di interessi, quindi si interviene col 50%. No, quella legge effettivamente è favorevole agli operai, però quanti operai artigiani, pensionati, quanti possono usufruirne di questi? Ben pochi, innanzitutto perché c'è la quota che non è molto alta, perché anche lì si fissa un reddito, no? In secondo luogo c'è chi ce l'ha già, e c'è anche chi non può usufruirne; ma, a parte quello, gli operai sono esclusi da tutto Mappelli, tu che eri operaio, anche tu come lo sono io, e allora cosa ne dici di questo?
Mappelli (D.C.) - In fondo, poi, è vero...
Manganoni (P.C.I.) - Quindi è una constatazione che io faccio, sia chiaro, non è un'accusa, non voglio mica prendere né Mappelli, né la Giunta per il collo, dicendo, però è una constatazione che la situazione è quella, e, quindi, sarebbe bene che l'Assessore all'Assistenza, che interviene un po' dappertutto, ecc., veda un po' anche nel caso degli operai, almeno quelli meno abbienti, di quelli che hanno più bisogno, perché noi sappiamo anche le mutue, la mutua degli operai dove arriva; quando hai bisogno di una cura, che sia una cura, che sia un medicinale, la mutua dice: "no, non gliela paghiamo"; e allora alè, caccia fuori i soldi di tasca tua, se li hai, o, se no, rinuncia a quelle cure. Quindi sarebbe bene esaminare anche quel problema; io non dico di esaminare oggi, ma di esaminare come si può venire incontro anche a queste categorie di cittadini, che sono quelli che forse, dal punto di vista sociale, più meritano di essere aiutati.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri che chiedono la parola?
Mappelli (D.C.) - Sembrerà strano ma, se parliamo di operai, io sono d'accordo che la realtà della struttura nostra che è così...Perché non dobbiamo fare il finale, dobbiamo partire dal principio, logicamente, a un determinato momento il nostro paese doveva pure venire incontro a determinate categorie meno abbienti, nel settore agricolo, ad esempio. Nel settore agricolo, logicamente, non si poteva, non avendo delle riserve di fondi in disponibilità e avendo, così, ad un certo momento un paese che cammina, i coltivatori diretti, se si volevano recepire dei fondi per il loro pagamento di queste pensioni, logicamente, l'unica fonte disponibile del settore era quella dei lavoratori, diciamo, dai salariati, dei lavoratori che hanno stipendio, e non so, se lui mi parla del FAP, persino dire, nei minimi particolari: nel 1966, luglio scorso, tutto il settore industriale, ad esempio per quanto riguarda il mio settore, sono stati aumentati del 0,60% i versamenti, i contributi agli operai dell'esterno miniere e l'1,20 a quelli dell'interno. Questo per dare il vantaggio di un certo pensionamento, dopo, noi avevamo chiesto, sul piano della trattativa sindacale, dopo 20 anni di interno miniera, mi pare che oggi vanno a 25; certo, dopo 25 anni penso che sia giusto. Purtroppo, logicamente, in questo campo, probabilmente qualcosa bisognerà senz'altro fare, non so come. Noi siamo così, marginalmente, venuti incontro a determinate categorie di lavoratori, diciamo, nel settore industriale, come tu bene mi ricordavi la questione delle case popolari; io auguro che chi, come me, operaio a 90.000 lire al mese, possa accedere a questo mutuo. Però è altrettanto vero che, proprio in Commissione, Fillietroz ne è buon testimonio, ne abbiamo così parlato e, probabilmente, anche in questo senso, anziché, io qui forse divago un po', ma oltre che, mi pare che, non soltanto aumentare per chi ha diritto, ma proprio in funzione di questa sua preoccupazione, noi dovremmo, in quanto Giunta e Consiglio regionale e Commissione delle finanze, vedere di dare maggiore garanzia e celerità, affinché questi mutui, naturalmente, vengano concessi a quelli che sono i lavoratori salariati, che hanno un reddito molto basso e non hanno sufficienti, forse, garanzie, per accedere a questo mutuo.
Abbiamo altre provvidenze che tu conosci bene, per le quali mi sto battendo. Qui approfitto per dire a Casetta che, finalmente, per quanto riguarda i silicotici, quelli che erano in carico alla Regione sono stati, stanno liquidando in questi giorni; ho avuto sabato un incontro con il Presidente nazionale della INAIL, il quale, per il recupero di queste somme, io penso che questa volta, finalmente, metteremo la parola "finalmente" a tutti gli altri silicotici, e tu appartieni ad uno di questi, gli altri 158 vengano liquidati nel giro di pochissime settimane.
Logicamente che in questo campo ce ne sarebbero a non più finire, noi, io, nessuno meglio di me vede gente che veramente ha dato parte di sé stesso nel settore industriale, nelle nostre miniere, nei nostri cantieri edilizi, all'interno delle fabbriche; è un problema che naturalmente va affrontato, un problema che va affrontato, sinceramente, con una commissione che rappresenti un po' tutte le categorie, tutti i partiti, perché veramente è un problema di fondo, al quale noi dobbiamo venire incontro.
Ritengo, però, con altrettanta sincerità, che noi in Valle d'Aosta, i nostri commercianti, e qui noi veniamo incontro per il potenziamento o meno, diciamo, dell'azienda, del commerciante, perché anche qui bisognerebbe, potrei anche esporre dei pareri personali e forse fuori luogo. Qui si tratta di coloro che sono ammalati e anche in quel settore, logicamente, hanno bisogno, perché, se una categoria di piccoli commercianti, come la Valle d'Aosta, ha dovuto sobbarcarsi dei contributi suppletivi, dunque, fuori delle cifre normali per un totale di 134 milioni, non sono due lire, ed è giusto, io ritengo, che noi diamo una mano a questi, perché poi ci sono questi, ci sono tutti questi commercianti anziani, noi vediamo, tutti quelli che il martedì andavano a fare il mercato, un sacco di gente vecchia, molto anziana, e molto malaticcia, non ha nessuna provvidenza, quella piccola pensione che forse arriverà sì e no. Hanno diverse, anche loro, esigenze e ritengo che una mano in questo senso...anche perché come dico, la prima categoria appartiene a quello che ha un reddito fino solo a 500.000 lire, e di ricchezza mobile, e che comunque sono, in Valle d'Aosta, ben 4.427 su 5.000. Dunque mi pare che in questo senso sia giusto che veniamo loro incontro.
Montesano (P.S.D.I.) - Chi chiede la parola?
Germano (P.C.I.) - Dato che ha citato la questione della legge per le abitazioni; solleciti, con gli altri assessori, che queste riunioni si facciano, perché altrimenti passano i mesi e le decisioni non si prendono.
Mappelli (D.C.) - Per non scocciarvi di nuovo, io vi leggo all'articolo 3... non è niente, solo una raccomandazione, perché, spulciando, alla legge, all'articolo 3, lo dico subito, l'altra volta su quella degli artigiani, noi l'avevamo tolto su questo, ma sono due ministeri che l'avevano chiesta come raccomandazione, per noi era superflua, perciò all'articolo 3 di questa legge, quale comma tre, scriveremo quanto segue: "resta fermo l'obbligo..."; no mi son sbagliato...
Montesano (P.S.D.I.) - Nessun altro intervento? Allora l'esame... esame della legge, articolo per articolo; articolo 1? Osservazioni? (si prosegue nella votazione) ...articolo 2?
Fosson (U.V.) - Volevo solo un chiarimento; al primo capoverso "quota di importo non superiore al 25% del contributo suppletivo previsto a carico degli assistiti, della lettera c, dell'articolo 38 della legge statale medesima".
L'ordine di grandezza, ad esempio, per il 1967, che cos'è, quello da parte suppletiva.
Mappelli (D.C.) - Allora, nel 1967, ci fu per la prima categoria, cioè quelli fino a 500.000 lire di reddito, a loro carico 27.890.000, per la seconda, che è poi il 77% del totale dei suppletivi, cioè i 27 milioni di suppletivo, che è stato scaricato su quei 4.000, diciamo, che hanno un reddito più basso, è uguale al 77% del suppletivo globale. La seconda categoria, sempre nel '67, ha pagato 5.820.000, la terza 7.438.000.
Fosson (U.V.) - Ho pensato, avevo dei chiarimenti anche da chiedere prima, ma è meglio andare articolo per articolo, perché così non si imbrigliava la discussione. Quindi vorrei, chiedo scusa, la prima, la seconda e la terza categoria, con i relativi redditi, tanto per inquadrare subito, così si capisce subito. Poi, questa è la cifra globale dei suppletivi, no? Ma...non superiore al 25%, si pensa sul globale della parte suppletiva, o rapportata a quanto uno paga individualmente, cioè al suppletivo individuale? Tanto per avere tutti i dati assieme.
Mappelli (D.C.) - Abbiamo tutti i dati precisi di quanto chiede il Sig. Fosson. Dunque, allora, la prima categoria è quella che ha un reddito fino a un milione di lire e sono su 5.000, 4.427 che hanno pagato, nel 1967, suppletivo 27.890.100, che viene, contributo suppletivo alla prima categoria, viene 6.300 a testa, alla seconda 12.600, la terza categoria 14.700...fino a 3 milioni.
Fosson (U.V.) - ...prima categoria, imponibile fino a un milione... seconda categoria qual è?
Mappelli (D.C.) - Allora, la prima categoria, fino a un milione, seconda categoria, superiore a un milione di lire, e non eccedente ad un milione e 500; terza categoria, superiore a 1.500.000 e non oltre i 3.000.000 perché non è iscritta alla Cassa Mutua.
Queste tre categorie hanno pagato: la prima suppletivo, del 1967, 6.300 lire, la seconda 12.600 e la terza 14.700.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri interventi? Allora, chi approva l'articolo 2, alzi la mano. Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva all'unanimità con 29 voti.
(Si prosegue nella votazione)
...articolo 4, l'aggiuntiva che l'Assessore Mappelli illustra.
Mappelli (D.C.) - Ora, per noi è acquisito questo particolare, ma visto che nella legge dei commercianti i due ministeri avevano l'altra volta, quando era stata emanata la legge, avevano richiesto questa precisazione, noi, per non vedersi avere delle difficoltà nell'approvazione della legge, aggiungeremmo un secondo comma all'articolo 4 che dice: "Resta fermo l'obbligo del versamento dei contributi, ai sensi della legge 27 novembre 1960, n. 1397 per quegli esercenti attività commerciali per i quali i contributi stessi non sono corrisposti dall'Amministrazione regionale, a norma della presente legge"; cioè noi, esaurito quanto noi abbiamo disponibile, se non bastano i suppletivi, verranno ancora aumentati a carico degli esercenti; dunque solo una precisazione che è logica però...una questione burocratica.
Montesano (P.S.D.I.) - Osservazioni? Chi approva l'articolo 4, alzi la mano. Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva con 29 voti. Articolo 5. Osservazioni? (si prosegue)
Fosson (U.V.) - Articolo 6: visto che ogni volta che si chiede la rappresentanza della minoranza nei vari organismi, non viene mai accettata, io chiederei che si dicesse: "e tre rappresentanti del Consiglio regionale, di cui uno facente parte della minoranza" e questo, ricordatevelo, ve lo dico ancora una volta, serve oggi per noi, ma servirà, potrà servire domani anche per voi, perché, quando si parla di minoranza, le maggioranze e le minoranze vanno e vengono, e quindi quando si dice di tutelare le minoranze, si tutela in generale tutti, e non solo una parte.
Mappelli (D.C.) - Io sono perfettamente d'accordo che uno sia della minoranza, anche senza l'augurio di Fosson, ma che ci sia uno della minoranza lo stesso.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora: "tra rappresentanti...di cui uno appartenente alla minoranza"; altre osservazioni?
Germano (P.C.I.) - "Di cui uno designato dalla minoranza".
Montesano (P.S.D.I.) - Io accolgo quella che è la...
Germano (P.C.I.) - ... la proposta della minoranza è questa.
Montesano (P.S.D.I.) - "Di cui uno designato dalla minoranza".
Allora, chi è favorevole, alzi la mano, naturalmente con questa aggiunta. Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva all'unanimità. 29 voti.
(si prosegue nella votazione)
Si passa alla votazione a scrutinio segreto.
Risultato della votazione: 29 presenti, 28 favorevoli, 1 contrario.
Il Consiglio approva.