Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 312 del 20 novembre 1967 - Resoconto

OGGETTO N. 312/67 - Comitato regionale per la pesca. Riduzione della quota annuale dovuta per il rilascio della licenza pesca. Richiesta di informazioni. (Interrogazione)

Maquignaz (D.C.) - In occasione della discussione del bilancio di previsione del 1968 ho già avuto occasione di precisare che le quote di associazione vengono stabilite dal Consiglio di Amministrazione e questo ai sensi dell'articolo 5 della legge 10 maggio 1952, n. 2.

In quella sede il Consigliere Savioz, mi dispiace che oggi non ci sia, aveva manifestato i suoi dubbi sul regolare funzionamento di questo Consiglio di amministrazione, soprattutto per quanto riguarda la validità delle sedute.

Io ho voluto accertarmene e per quanto riguarda le quote associative posso dire che si è seguita la seguente prassi.

In data 4 del mese di dicembre dell'anno 1966, qui mi riferisco all'aumento per il 1967, sono stati riuniti tutti i Presidenti delle sezioni, mancava solo uno, gli altri erano tutti presenti alla riunione. Lì si è discusso di tutti i problemi della pesca e anche del problema dell'aumento delle quote.

Anzi qui risulta proprio a verbale, l'Assemblea all'unanimità concorda sulla necessità di addivenire ad un congruo aumento delle quote associative in generale e si dichiara soddisfatto dell'operato del Consorzio in genere e in modo particolare per quanto è stato fatto per il ripopolamento delle acque consorziali. Quindi tutti i presidenti delle sezioni hanno concordato sulla opportunità di fare questo aumento. Dopo di che si è riunito il Consiglio di amministrazione in data 12 del mese di febbraio, il quale ha deliberato, e anche qui con il numero dei votanti sufficienti, in quanto ci sono sette elementi, sette membri nel Consiglio ed erano presenti cinque. Perciò il Presidente riconosciuta la validità dell'adunanza dichiara aperta la seduta. Quindi mi pare che si sia proceduto in modo molto democratico.

Per quanto riguarda invece le quote del 1968, di cui ci si riferisce alla presente interpellanza, ho voluto pure sentire il parere del Consorzio pesca, cioè conoscere le sue intenzioni il quale mi ha dato la seguente risposta che io voglio leggere:

"Per poter esprimere un'esatta opinione in merito all'oggetto, ci troviamo nella necessità di conoscere se l'Amministrazione regionale è in grado di aumentare il contributo annuo a favore di questo Consorzio, da due milioni a dieci milioni. Ciò perché l'abbassamento della quota associativa da dieci a sei mila lire comporterebbe una minore entrata di otto milioni. Tenuto conto che il bilancio di questo Consorzio è di entità tale da non consentire la riduzione di simili entrate senza imporci una riduzione delle spese di ripopolamento, proprio in un momento in cui il continuo aumento degli amanti della pesca impone maggiori ripopolamenti. Si ritiene opportuno fare presente che il ridimensionamento del costo della tessera può essere imposto in aumento anche in caso di concessione del contributo".

Quindi mi pare che la risposta sia molto chiara. Il Consorzio si riserva, anche nel caso che noi gli concedessimo un maggiore contributo, sulla questione della diminuzione della riduzione della quota perché ci sono altri problemi, secondo il Consorzio e del resto approvato da tutti i Presidenti di sezione, che sono più importanti.

Casetta (P.C.I.) - Ma il Consigliere Savioz è assente e poi non aveva firmato lui l'interpellanza, è assente perché è ammalato, è in Svizzera per cura. Il Consigliere Savioz però non aveva detto che non fossero stati riuniti i Presidenti, il Consigliere Savioz aveva detto che i Presidenti non hanno sentito l'opinione dei loro associati. Questa è la diversità della cosa. Infatti solo gli associati di Aosta hanno raccolto oltre 400 firme per protestare contro questa imposizione. Il Comitato di Aosta, presieduto da chi non so, ma è inutile fare polemiche perché so anche da chi, non ha proprio tenuto niente in conto questa protesta dei pescatori. Ora che i Presidenti, riuniti dal Comitato, qui abbiamo in effetti avallato quello che il Comitato della Pesca proponeva, non significa proprio per niente che siano stati interpellati i soci, perché le Assemblee dei soci non sono avvenute, su questo provvedimento. Si sono riuniti i Presidenti, d'accordo con il Comitato della Pesca hanno deciso questo aumento ma non hanno interpellato i soci che hanno solo pagato, questa è la realtà. Ma questo problema, Assessore Maquignaz, è già venuto fuori l'anno scorso, è stato poi ridiscusso in mozione, è stato discusso in occasione del bilancio di previsione.

La conclusione però è che c'è un disinteresse su questo problema. Noi diciamo, questo Ente Autonomo decide come vuole, però i soldi li diamo e loro, ma che bravi ci vengono anche a dire che se gliene diamo in più sono contenti e felici, però mangerebbero l'aumento. Ora, a parte le firme che sono state raccolte ad Aosta, c'è una ragione in questo, si vuole creare anche qui una categoria di professionisti perché i ceti meno abbienti a queste cifre non sono più accessibili. I pensionati, gli operai che possono andare solo determinati giorni, determinate ore, non possono andare alla pesca, le dieci mila lire pesano, mentre le sei mila lire evidentemente pesavano meno.

Ora sarebbe molto bello che noi continuassimo ancora ad elargire dei contributi, magari ad aumentarli in questa direzione.

La realtà è che questa gente ha del disinteresse, vuole creare delle categorie di privilegiati o di pescatori professionisti, vogliamo dire, meglio ancora, che poi forniscono anche i negozi di Aosta, non solo le famiglie singole. Vendono il prodotto, vendono quello che pescano, mentre a chi lo fa per hobby o a chi lo fa per passione o chi lo fa per passatempo, questo sport non è più accessibile. Questa è la realtà delle cose.

Maquignaz (D.C.) - C'è poco da rispondere perché io posso solo accertarmi che anche quest'anno vengano consultati i Presidenti delle sezioni e che i Presidenti dovranno naturalmente sentire i loro soci. Però faccio presente un'altra cosa: nel Consiglio di amministrazione ci sono pure quattro, anzi cinque rappresentanti dei pescatori, anche loro dovrebbero farsi portavoce in seno al Consiglio, che è l'organismo che deve curare questi problemi. Quindi non vedo come noi possiamo interferire su questo organismo.