Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 134 del 13 luglio 1970 - Resoconto

OGGETTO N. 134/70 - Assistenza infanzia illegittima - Aumento delle misure dei sussidi, dei compensi e premi di allevamento dei minori illegittimi assistiti dalla Regione ai sensi di legge.

Benzo (D.P.) - La Regione deve provvedere per legge a questo servizio di assistenza all'infanzia illegittima. È un problema di notevole importanza e ci troviamo oggi riuniti a discuterlo proprio perché col passare del tempo gli emolumenti e i sussidi che venivano dati dal tempo del 1954 non erano stati più adeguati al nuovo costo della vita e alle esigenze nuove.

Devo fare subito una considerazione di premessa: questo provvedimento che porto oggi all'approvazione del Consiglio, previsto d'altronde già in sede di bilancio preventivo come prevede la legge stessa, è un qualche cosa che permette di migliorare subito una situazione, cioè quanto meno di venire incontro a queste nuove esigenze, però mi sono reso conto che è necessario studiare un qualche cosa di più aderente alla nuova realtà sociale, proprio in ordine al problema di questa infanzia illegittima e d'altronde in queste particolari condizioni che tutti dovrebbero sentire, soprattutto dal punto di vista umano.

Ora, penso, ho fatto mettere allo studio, in Assessorato, qualche cosa che si attenga meglio a quelli che sono i nuovi indirizzi in questo settore, cioè per fare in modo che questi bambini noi riusciamo via via a diminuirne la istituzionalizzazione, cioè possiamo toglierli da questi Istituti, fare in modo che siano più vicino alle loro madri.

Se pensiamo che abbiamo delle spese giornaliere che arrivano sulle 2.500-3000 lire pro-capite, forse sarà opportuno esaminare il problema intervenendo magari direttamente con le madri, con qualcosa di più organico; questo lo studieremo proprio per fare in modo che questi bimbi non vengano così allontanati. La madre potrebbe in questo senso addirittura poter lavorare. Noi sappiamo che in certi Stati nordici questo problema è stato di gran lunga già portato a delle notevoli conclusioni positive, sono arrivati a creare anche degli Istituti. Potremmo anche vedere in prospettiva un qualche cosa in questo senso, per fare in modo che queste specie di collegi, istituti per orfani abbiano appunto questa possibilità di dare ricezione alle madri, che sarebbero vicine, finito il periodo di lavoro, ai loro stessi figli.

Ho voluto fare questa piccola premessa, perché la ritengo doverosa ed importante, in quanto il Consiglio sia a conoscenza che non è che con questa legge oggi si venga veramente incontro a quelle che sono le effettive esigenze.

Ho partecipato ultimamente a Torino in sede di tribunale di minorenni ad una riunione presieduta dal giudice Romano, che forse tutti avranno avuto occasione di conoscere, il quale però ad un certo momento abbiamo potuto constatare come appunto da questo pullulare di vari enti anche in questo settore vi sia una disorganicità di interventi. Ora il problema dell'adozione, che è il più importante, ed è quello che fortunatamente anche qui da noi ha già permesso di liberare, se possiamo così dire, il nostro brefotrofio di un notevole numero di bimbi, e mi risulta da alcuni genitori che ho avuto occasione di conoscere, situazioni favorevoli e liete sia per i bimbi che per gli adottanti, dovremmo arrivare a un qualcosa appunto ancora più moderno.

Io ritengo che questo possa essere fatto: porterò poi in Commissione Sanità queste proposte, questa ricerca di indirizzi nuovi, proprio per arrivare ad un qualcosa di più efficace.

Noi come Regione sapete seguiamo questo problema tramite sia le assistenti vigilatrici dell'OMNI, sia con le nostre assistenti sociali dell'Assessorato. Si cerca di fare delle visite per seguire bene questi problemi. Purtroppo anche in questo settore sarà opportuno intervenire più decisamente per avere sottomano l'esatta situazione che oggi purtroppo non sempre abbiamo, perché abbiamo dei casi di bimbi o di famiglie che non danno più comunicazione, quindi abbiamo un certo numero di pratiche che sono ancora, diciamo così, allo stato indefinito.

Questo rapporto è stato fatto, diciamo questo rapporto di aumento, da quello che veniva dato alle madri che allattavano nel primo, secondo, terzo anno di età fino al quattordicesimo per i figli da esse riconosciuti, che era poi di cinquemila mensili, è stato raddoppiato. Il premio di riconoscimento alle madri che riconoscevano i loro stessi figli è stato anche adeguato. Così dicasi quando di sposano e quindi riconoscono anche indecisamente il loro figlio.

Siamo nei limiti dello stanziamento di bilancio; la Giunta quindi propone che il Consiglio regionale deliberi questa nuova misura di intervento; ripeto, farò in modo di portare in Commissione Sanità e poi successivamente in Consiglio delle nuove proposte che siano più attinenti a questa realtà dolorosa e nello stesso tempo necessitante di provvedimenti a favore di questa infanzia illegittima.

Savioz (P.C.I.) - Io non entrerò nel merito del documento che ci è stato mandato per la ratifica. E non entrerò nel merito del documento sempre per il motivo che questo è a carattere provvisorio e anche sentito quanto ha detto l'Assessore.

Vorrei però fare alcune considerazioni di carattere generale. Intanto devo con rammarico constatare che noi, dico noi, come Consiglio regionale, a questo provvedimento così profondamente umano e così direi terribilmente legato alle sorti e alle vicende della nostra Regione, noi non abbiamo mai dato quell'importanza che esso merita. Ritengo che sia giunto il momento, anche a costo di rinunciare a qualche opera pubblica, anche a costo di rinunciare a qualche cosa che può essere utile, ma sia giunto il momento di incominciare a pensare seriamente a risolvere radicalmente questo problema che riguarda i bambini di oggi che sono gli uomini di domani.

E soprattutto vorrei dire: è necessario trovare il sistema, la soluzione di fare rimanere in loco il bambino, qualsiasi bambino che viene preso e trasportato fuori dalla famiglia ne soffre, tanto più ne soffre se viene preso e portato in determinati istituti. L'istituto può essere tenuto benissimo, al bambino può essere dato tutto, può avere tutto quello che occorre, può avere forse anche di più di quello che potrebbe avere a casa sua, ma l'istituto non potrà mai dare al bambino l'affetto che gli può dare la madre, che gli può dare la famiglia.

Quindi questi bambini che escono dagli Istituti, se fate attenzione, anche quando sono uomini, adulti, se voi esaminate attentamente il loro modo di vedere, di pensare, il loro intimo, voi troverete che c'è un qualche cosa che manca a queste persone. E questo lo trascinano, lo portano per tutta la vita.

Quindi io ritengo che sia giunto il momento di vedere a fondo questo problema e ripeto quanto ha detto l'Assessore: ci sono altri paesi, in modo speciale paesi nordici, che hanno risolto questi problemi se non in un modo deciso, migliore, eccetera però lo hanno risolto in un modo certamente migliore del nostro.

Quindi io direi, senza prolungarmi su queste cose di più e senza portare nessun esempio, perché non ritengo che ne valga la pena, ma insisterei molto acché la Commissione competente esaminasse questa cosa fino in fondo assieme anche a quella degli orfani e a quella dei vecchi, che sono tre problemi fondamentali, per me sono dei problemi che arrivano a essere più importanti della stessa istruzione pubblica, se è necessario dirlo. Prima di tutto dobbiamo pensare al futuro di questa gente, alla possibilità che essi diventino dei cittadini, come tutti gli altri e non si sentano già degli abbandonati o degli esseri inferiori fin dalla più giovane e tenera età. Il bambino ha bisogno della madre e soprattutto anche la madre deve avere, sentire il bisogno di tenere presso di sé il figlio. Quindi studiare il problema perché i figli rimangano con la madre fino ad una determinata età.

Tonino (P.S.I.U.P.) - Dunque, io sono favorevole a questa modifica che viene proposta, perché io ritengo un intervento sociale importantissimo e qui giustamente voglio tener conto dell'aumento del costo della vita e per conseguenza è naturale che il provvedimento adottato nel 1954 non poteva avere più significato nel 1970, se non in termini di pura carità, cosa che la Regione non deve assolutamente fare. L'intervento della Regione deve tradursi non già in termini di carità, ma di interventi istitutivo-sociale atti a sollevare e premiare tutti quei casi che le condizioni sociali lo richiedono.

Altri passi bisognerà fare in questo senso per porre rimedio a questa categoria dolorante; quindi io sono perfettamente d'accordo su questo primo timido, ma importante passo. Vorrei solo fare osservare che le proposte di aumento di cui alla lettera a) dove dice: 10.000 lire di sussidio mensile per il primo anno di età anziché le cinquemila, quindi raddoppiato, si sarebbe potuto raddoppiare anche per il secondo e terzo anno di età, cioè dalle 4.000 alle 8.000 e dalle 3.000 alle 6.000, in quanto le spese crescono nella misura che il bambino cresce e quindi si sarebbe potuto raddoppiare per tutte le voci della lettera a).

Seconda cosa che vorrei dire è quella di intensificare il controllo per mezzo delle assistenti sociali, in modo che avvengano con regolarità le visite periodiche.

Tutto qui, per il rimanente io sono perfettamente d'accordo.

Caveri (U.V.) - Il y a beaucoup de choses à dire sur cet argument, beaucoup de choses qui ne sont peut-être pas liées étroitement avec l'argument de cette loi, de ce projet de loi régionale.

Nous de l'Union Valdôtaine nous continuons à prêcher dans le désert et à demander que l'on fasse des instituts de l'enfance en Vallée d'Aoste. C'est une question qui, comme nous avons démontré, est en rapport avec la défense de l'ethnie valdôtaine pour des raisons évidentes. En tout cas, je demande à l'Assesseur à la Santé de vouloir bien faire une liste de tous les enfants qui ont été envoyés, qui sont dans les instituts en Vallée d'Aoste, qui ont été envoyés dans les instituts hors de la Vallée d'Aoste.

On a parlé du tribunal des mineurs. En ce moment le tribunal des mineurs travaille souvent contre l'intérêt des enfants, contre les enfants et ce n'est peut-être pas la faute du tribunal des mineurs, mais la faute c'est d'une loi barbare, d'une loi du 1962 qui aurait de bonnes intentions, mais vous savez que la voie de l'enfer est pavée de bonnes intentions. La bonne intention c'était de favoriser l'adoption des enfants de la part de personnes qui désiraient élever des enfants. Les intentions étaient bonnes, parce que comme a dit l'orateur qui m'a précédé, les enfants, un enfant a besoin du sourire de la mère naturelle ou adoptive et a besoin de l'affection d'un père. En effet si vous visitez les instituts des enfants illégitimes, illégitimes ou légitimes, mais qui ne sont pas élevés par des parents, vous remarquez tout de suite la tristesse des yeux de ces enfants. Ils ne savent pas sourire. Et alors les intentions de cette loi étaient bonnes, mais l'application est barbare.

En tant qu'avocat, j'ai dû m'occuper d'un certain cas d'une mère qui avait trois enfants naturels. On a envoyé des assistantes sociales à demander des informations sur cette mère, ce n'étaient pas des assistantes sociales de la Vallée, mais d'une autre organisation, ce sont des vieilles filles auxquelles on pourrait appliquer le dicton "vivum non cognosco" ou bien "foemina quam nemo petibit" et ce sont de jeunes filles "zitelle inacidite" qui ont toujours le complexe du péché, voient des péchés partout et alors de cette mère on a dit dans les renseignements on a dit "è dedita all'aperta prostituzione", ce qui n'est absolument pas vrai, parce que je me suis renseigné pro veritate auprès du Syndic de la Commune et auprès de cinq personnes honnêtes dignes de foi, m'ont dit: mais non, ce n'est rien du tout vrai, c'est une fille mère qui a eu trois enfants peut-être même de père différent mais on ne peut pas dire que c'est une prostituée.

Et bien, en base à la phrase de cette jeune fille inacidita, on a arraché les trois enfants à la mère et un beau jour sont arrivées, comme disait Savioz il y a un moment, les inspectrices de la police, accompagnées par des carabiniers et on a arraché les enfants à la mère avec des grands pleurs des enfants. Et on continue maintenant à faire des séances de psychologie et de psychanalyse enfantine, mais imaginez-vous ces enfants risquent d'avoir pendant toute la vie des conséquences de cette scène.

Et puis arrive ceci: les décisions du tribunal des mineurs ou ne viennent pas motivées aux parents tant de fois, ou bien viennent motivées, pardon notifiées sans motivations, dans la notification il n'y a pas la motivation. Et c'est bien plus difficile de faire le recours à la Cour d'appel et tout ça. La Cour d'appel naturellement ne fait aucune instructoire, n'entend personne et repusse régulièrement tous les recours.

Et alors avec une loi du genre une quelconque mère pourrait être privée de ses enfants et vous pensez la tragédie de la mère et la tragédie des enfants, surtout puis quand les renseignements, comme j'ai dit en certains cas, les renseignements sont exagérés ou ne sont pas conformes à la réalité des choses. Une quelconque mère avec cette loi peut être privée de ses enfants.

C'est une loi féroce et disons même c'est une loi mal étudiée, c'est une loi qui au moins devrait c'est-à-dire de contradictoire avec les parents, légitimes ou naturels, et que les parents puissent porter des preuves pour démontrer qu'ils sont des bons parents, qu'ils aiment les enfants comme les autres.

Et bien, si les parents ne sont pas dignes, alors d'accord, mais il faut quand même qu'il y ait un contradictoire avec les parents.

Ce sont des choses que je dis un peu entre parenthèses, mais cependant il faut que les administrateurs se rendent compte, et il faudrait aussi que l'Assesseur à la Santé et à l'Assistance surveille un peu ce qu'il se passe et qu'il examine toutes ces pratiques en base à la loi de 1962, parce que il y a un peu trop de faciloneria de la part des employés qui s'occupent de ces choses et parlons pas de l'O.N.M.I. parce que à l'O.N.M.I. il y a certains êtres, des êtres auxquels je faisais allusion avant, "visum non cognosco" et "foemina quam petibit". Alors vous savez, quand une femme n'a pas connu l'amour, cette femme est très dangereuse pour son prochain.

Voilà simplement ce que je voulais vous dire.

Balestri (P.S.I.) - La Commissione Sanità è favorevole a questo aumento del sussidio; come ha detto l'Assessore è una cosa provvisoria perché è un argomento molto complesso, ma, è abbastanza già chiaro, insomma, però va risolto e penso che presto ne riparleremo nella Commissione per tutto un orientamento diverso. Un orientamento che deve essere affrontato anche in Valle d'Aosta sotto il punto complesso dell'infanzia, perché anche per l'Ente ospedaliero della Maternità che presto penso sarà formato, il brefotrofio dovrà subire delle variazioni e quindi va rivisto tutto questo problema dell'infanzia nel complesso sia brefotrofio sia post brefotrofio ed è un argomento che sarà bene sentirne anche il parere dei partiti nella Commissione per poi stenderla anche all'altra Commissione della Programmazione ospedaliera.

Benzo (D.P.) - Al Consigliere Savioz debbo dire che in fondo ha anticipato direttamente il problema di politica e sanitaria dal punto di vista economico. È certo che se vorremo fare una politica sanitaria adeguata noi dovremo reperire dei mezzi sufficienti, non potremo certo continuare con questi sistemi; questo oggetto oggi ci dà l'occasione di intravvedere in tutti i settori, non solo dell'assistenza, all'infanzia, agli illegittimi, ma in tutti i settori, dicevo, anche per i vecchi, per gli orfani, quelli che possono essere, chiamiamo così, delle soluzioni di avanguardia che la nostra Regione può e deve fare.

Ha detto bene il Consigliere Savioz, i bimbi devono stare con le madri; se lei ha ascoltato, è stata una mia preoccupazione iniziale di vedere il problema sotto quell'aspetto, di arrivare - e rispondo anche anticipatamente al Consigliere Caveri - che questo è il punto, cioè fare in modo di avere degli istituti per l'infanzia, però non solo per l'infanzia, per i bimbi, ma per mettere in condizioni le madri di stare vicino ai bimbi e so che in Svezia, per esempio, ci sono già istituti di questo genere, sono specie di college con annessi questi reparti per i ragazzi che, poi le madri, finito il loro orario di lavoro, riescono a seguire ed a vedere.

Quindi il problema di fondo in questo settore è fare in modo di avere meno bimbi possibili negli istituti, questo è il nostro intendimento.

Consigliere Tonino, lei ha fatto un accenno e devo dire che è conseguenziale alla mia risposta proprio a quelli che sono gli stanziamenti di bilancio; lo stanziamento di bilancio preventivo prevedeva come per legge un quid, anche qui forse non è stato stanziato a sufficienza, ma se pensate che noi paghiamo dalle 2.500 alle 3.000 lire, il costo di ogni bimbo è sulle 2.500-3.000 lire al giorno e noi diamo 10.000 al mese vi rendete conto di questo enorme divario. Ecco che noi dobbiamo trovare il sistema per intervenire con la madre prima e sarà forse il primo provvedimento che penso di portare, e successivamente, perché questo è di tempi più lunghi, un qualche cosa di più organico qui nella Regione.

Noi abbiamo i nostri ragazzi qui o al brefotrofio o in istituti regionali; voi avete visto che il numero è in diminuzione; le adozioni, come vi dicevo, stanno continuando. Devo dire però, anche in risposta all'Avv. Caveri, che è ben vero che provvederò a fargli avere questa lista, ma i bimbi in istituti fuori Valle noi non ne abbiamo, sono qui in istituti della Valle.

Per quanto riguarda questo problema grosso che lei ha sollevato dell'adozione, io concordo con lei, perché ho avuto modo di constatare una caccia, se mi permette la parola, a questi bimbi.

Ora, è da osservare bene prima di prendere determinati provvedimenti. Io ho avuto occasione in questi ultimi giorni di vedere cosa è successo, la gioia di un bimbo adottato e che il giorno seguente ha dovuto essere per esempio lasciato subito in un istituto, ha capito subito che era di nuovo abbandonato. Vedete quanto è grave questo problema di sensibilità, immaginiamoci quando viene tolto dalle madri, sovente e forse qui sta il difetto: noi non abbiamo a sufficienza assistenti sociali, vanno in giro anche assistenti sanitarie; lei ha parlato dell'ONMI. Ora anche all'ONMI, dato che l'Assessorato interviene in quel settore, provvederò acchè queste visite siano effettuate e vengano consegnate delle relazioni precise. Per quei due o tre casi che in questi mesi mi sono stati sottoposti, ho cercato di approfondire, ho cercato di approfondire il problema proprio perché ho potuto constatare che forse la parola che lei ha detto è esatta. C'è tanta faciloneria, cioè direi quasi che è un qualche cosa di burocratico che si è continuato a fare e ognuno in buona fede, credendo di fare qualche cosa di buono. Non è così che possiamo intervenire veramente a favore dell'infanzia abbandonata e anche dell'infanzia in generale. Qui abbiamo una casistica più particolare, in cui la nostra sensibilità deve maggiormente intervenire perché, diceva bene il Consigliere Savioz, noi dobbiamo fare in modo che questi bimbi, questi giovani che fanno parte della società con pieno diritto come tutti gli altri, perché la disgrazia non è voluta da loro, ma purtroppo è determinata da certe condizioni ambientali, economiche, sociali e purtroppo da immaturità o incoscienza dei rispettivi genitori, fare in modo proprio in questo settore di portare - e la Regione può e deve farlo - un qualche cosa di sereno e di civile. Non direi una parola di più.

Quindi ringrazio i precedenti interventi perché mi daranno modo di intensificare gli sforzi in questo settore. Pregherei i Signori Consiglieri di fare una modifica alla pagina 3, c'è un errore, all'ultimo capoverso c'è scritto "di approvare la relativa maggiore spesa annua prevista in complessive lire 14 milioni"; è un errore di dattilografia e sono 7.350.000.

Noi abbiamo speso nel 1969, lo do per conoscenza al Consiglio, un totale di 14.792.000 tra la spesa per l'assistenza agli esposti, cioè i bimbi non riconosciuti, e l'assistenza agli illegittimi, riconosciuti dalla madre, in cui noi interveniamo come Regione per gli esposti per i 3/4 del totale e 1/4 è a carico dei Comuni, mentre per gli illegittimi riconosciuti dalla madre con una spesa di 36.000.000 noi interveniamo per 1/3, perché per 1/3 paga l'ONMI e per 1/3 i Comuni.

Come vedete sono ancora cifre modeste di fronte a un settore di 300 circa bambini illegittimi su cui noi dobbiamo intervenire. E lo faremo.

Caveri (U.V.) - Volevo dire questo, soltanto questo: anche trattando questo argomento, come trattando altri argomenti che si riferiscono ai più svariati rami dell'Amministrazione regionale, a un certo momento ci accorgiamo di questo: che questi problemi dovremmo studiarli una buona volta globalmente, in una visione d'insieme. Questo può rientrare anche nel concetto di ricerche economiche e sociali, ma a parte le ricerche economiche e sociali, tutti questi vari problemi che noi stiamo trattando a bâton rompu con dei provvedimenti che sono un po' provvedimenti di ordinaria amministrazione di volta in volta, questi provvedimenti, su questi provvedimenti non c'è niente da dire, sono provvedimenti che non possiamo non approvare, però sono sempre visioni settoriali, di un segmento del problema, mentre invece dovremmo affrontare i grandi problemi, dovremmo affrontare, prima deve affrontare la Giunta, e poi dovremmo affrontare in Consiglio, e allora vedere i problemi nel loro insieme. Quindi io questo lo dico a proposito dell'assistenza pubblica, ma questo lo potremmo dire a proposito di tutti i grandi problemi della Valle d'Aosta.

Io ieri sono andato a Pila, mi ricordo, ecco l'ho saputo: ho saputo che mentre prima, 20-30 anni fa, c'erano tre armenti a Pila... adesso c'è solo un armento e negli altri ex alpeggi si mandano i manzi. Questo voi direte: cosa c'entra questo con l'infanzia illegittima. Non c'entra niente con l'infanzia illegittima, evidentemente, ma volevo dire questo: noi quando constatiamo che c'è questo abbandono continuo della terra e abbandono anche di un'attività che non si può dire che sia un'attività decadente, non si può dire che siano terre marginali perché gli alpeggi rappresentano una ricchezza per la Valle d'Aosta comunque. Ma di tutti questi problemi è urgente che noi ce ne occupiamo in modo globale, complessivo, in modo serio, attraverso uno studio attento di questi problemi e cercando delle soluzioni, soluzioni che poi non è poi vero che dipendono tanto dalla colorazione politica di un gruppo o dell'altro, perché facciamo molta politica e basta pensare al Comune di Aosta per vedere quanta partitocrazia predomina oggi nelle discussioni, mentre poi i problemi che o il Comune di Aosta o l'Amministrazione regionale di Aosta devono esaminare, oh Dio, si capisce che possono essere diverse le soluzioni a seconda delle ideologie che più o meno albergano nelle nostre teste, ma fino a un certo punto, perché certe volte col buon senso e con la conoscenza concreta dei problemi all'infuori delle asserzioni ideologiche certe volte si potrebbe arrivare a delle buone soluzioni nell'interesse di quelli che dovrebbero essere i nostri amministrati.

Presidente - Chi altri chiede la parola? Allora il Consiglio è chiamato a votare su questa delibera all'oggetto n. 11.

Chi approva alzi la mano - con la modifica segnalata dall'Assessore Benzo - chi è contrario? Chi si astiene? Il Consiglio approva.