Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 135 del 13 luglio 1970 - Resoconto

OGGETTO N. 135/70 - Casa da gioco di Saint-Vincent. - Determinazione dei contributi dovuti dalla Regione alla SITAV per concorso nelle spese per manifestazioni extra contrattuali sostenute dalla SITAV negli anni 1966, 1967 e 1968. Proposta di liquidazione di somme alla SITAV.

Colombo (P.S.I.) - Come risulta dalla delibera all'approvazione di questo Consiglio, la SITAV ha presentato il rendiconto delle manifestazioni per il 1966, 1967 e 1968. Come avrete potuto notare il rendiconto della SITAV è superiore a quello che in pratica è il 6% degli incassi ottenuti dalla Casa da gioco. E quindi, come prima operazione, l'Assessorato ha ridotto lo stesso intervento al limite massimo del 6% e pertanto, anziché 569 milioni, così come rendicontati da parte della SITAV, l'effettivo avere della stessa è ridotto a 549 milioni. In allegato ci sono anche, naturalmente, i rendiconti della SITAV stessa; io non sto a rilevarli. Dobbiamo, dopo aver fatto il calcolo degli acconti già versati, ancora alla SITAV 279 milioni che risultano attraverso il nostro bilancio di quest'anno, che ammonta a 294 milioni.

Pertanto siamo nella condizione di effettuare il pagamento totale per questi anni, fermo restando quello che sarà poi il conto del 1969.

Germano (P.C.I.) - Io approfitto della discussione di quest'argomento per porre prima una questione al Presidente della Giunta. Non ho potuto intervenire durante il dibattito dell'interpellanza di Pedrini e porrei adesso la questione.

Il Presidente della Giunta ha risposto a quell'interpellanza che gli appalti dei lavori avverranno entro la fine del corrente anno previa la convenzione, l'approvazione della convenzione che sono incorsi contatti per la convenzione che sarà sottoposta al Consiglio.

Io vorrei ricordare al Presidente della Giunta, non so se questa Giunta accetta nei fatti la proposta già fatta in Consiglio, l'altra Giunta aveva accettato a parola, non nei fatti, ma si era già detto l'altra volta che, siccome la convenzione è un provvedimento importante e complesso, sarebbe stato bene, e la Giunta ha accettato, che la convenzione venisse discussa con una delegazione di Assessori in Commissione Affari Generali e Finanze. E nell'elaborazione e prima di portarla in Consiglio.

Ora io non so se questo verrà accettato da questa Giunta, ma mi pare di sottolineare che è importante, soprattutto sull'esperienza dell'applicazione del contratto del Casinò, che una delegazione di Assessori o l'Assessore alle Finanze, o l'Assessore al Turismo, o il Presidente della Giunta, informassero la Commissione Affari Generali prima, non fatta la convenzione; fatta la convenzione non si interviene più; di modo che ci possa essere il contributo di tutti i gruppi per elaborare la migliore convenzione possibile, nell'interesse della Regione e nell'interesse del Comune di Saint-Vincent.

Detto questo, attendo poi una risposta del Presidente della Giunta, se è così gentile da darmela, altrimenti saremmo costretti a presentare in questo senso una mozione. Vorrei discutere un momento di questo argomento, dell'argomento n. 12. È un argomento importante, sono 279 milioni e 800 mila lire e di domando perché non è andato in Commissione.

È vero, mi si potrà obiettare, che in Commissione vanno le leggi, ma l'applicazione di un contratto, di un contratto complesso anche se è stato migliorato nel 1966, ma che ha ancora bisogno di altri miglioramenti; e sulle modalità di applicazione di questo contratto per stabilire una certa chiarezza, bisognerebbe discutere a fondo.

Pongo solo una questione: l'Assessore alle Finanze ha detto: come vedete i conti della SITAV sono superiori e allora noi abbiamo applicato il 6%. Ma nel contratto è detto: fino a un massimo del 6%. Ma dico, fino a un massimo può essere anche a 5 e mezzo, 5, 4 e mezzo, il 3 e invece ormai è diventata regola che applicare fino al 6% è perfettissimo, è il massimo che si può ottenere. È una questione evidentemente da discutere. Do atto che si è stralciata la questione degli ospiti, che, su richiesta della SITAV, dovrebbero essere a pieno carico della Regione. A me pare, non sono sicuro perché non ho sottomano il contratto, che su questo argomento nel contratto non si discute, non c'è per gli ospiti una modalità, mentre per le manifestazioni c'è il 50% per gli ospiti non ci sono modalità. E io sono stato revisore dei conti, sono andato a vedere i conti, ho potuto vedere solo il riepilogo di questi; i nomi di questi ospiti, le motivazioni per cui sono ospiti della Regione non ci sono, non li ho potuti vedere.

Mi si è detto: le controlla il Commissario. Beh, è amministrazione della Regione, non deve essere il Commissario, devono essere gli enti preposti dalla Regione, in questo caso il revisore dei conti. Quindi evidentemente vi sono cose che devono essere approfondite ed è un po' quello che diceva prima l'Avv. Caveri.

Noi non possiamo votare contro questo, è un'applicazione di contratto, però non è che abbiamo la soddisfazione di votare con chiarezza, perché è giusto, perché abbiamo fatto tutto quello che era necessario fare perché l'Amministrazione pubblica spendesse il meno possibile; no, questo non lo sappiamo, non abbiamo gli elementi per poterlo dire. E quindi io direi, bisognerà, e non so se adesso il nostro gruppo si riserva di presentare una mozione in questo senso, ma bisognerà non arrivare al Consiglio con l'approvazione di un provvedimento del genere, ma che sia approfondito in Commissione, che i diversi Commissari possano informare i loro gruppi di come stanno realmente le cose e possiamo anche votare con la coscienza d'aver fatto tutto quello che si doveva fare nei confronti dell'Amministrazione.

Detto questo, noi voteremo a favore, mi pare però che sia giusto che questo argomento sia approfondito in Commissione, in modo tale da stabilire una chiarezza, anche perché non sono né le 50 né le 100 mila lire, sono centinaia di milioni e sono una parte importante del nostro bilancio ed è giusto che il Consiglio sia edotto in tutti i particolari. Ripeto ancora, se il Presidente della Giunta potesse dirmi qualche cosa circa la convenzione, in modo da evitare di trovarci di nuovo di fronte ad un provvedimento che o si vota o si vota contro, sarebbe bene che avvenisse questo, cioè che o l'Assessore alle Finanze, che tratta queste cose, o una delegazione degli Assessori, o il Presidente, che tratta queste cose, avesse una riunione con la Commissione Affari Generali, si vedesse quali sono i principi di questa convenzione e si potesse portare il contributo da parte di tutti per fare la convenzione migliore.

Manganoni (P.C.I.) - Io voglio ricordare quanto è avvenuto non molto tempo fa in questo Consiglio. C'era lo sciopero dei dipendenti ed allora è stato detto in questo Consiglio da parte di alcuni Consiglieri di chiamare in modo energico la Direzione della SITAV affinché esamini e chiarisca il problema, risolva il problema. Qui ci è stato detto che era difficile agganciare la Direzione e non mi stupisco perché quelli, quando si tratta di discutere di questi problemi, si eclissano. Costa non lo si trova più, gli altri sono, non so, in Africa e così non si sa con chi trattare. Questa non è una novità, perché si è verificata precedentemente. Io avevo detto che noi abbiamo un sacco di argomenti per far filare quei Signori. Ebbene, questo è un argomento: siccome loro si sono dimostrati sordi al richiamo dell'Amministrazione regionale e questo sciopero che i dipendenti hanno dovuto fare per ottenere quanto legittimamente richiedevano, ha causato dei danni enormi, almeno rilevanti alla Regione, forse centinaia di milioni, ed allora in questo caso, dato che il 6% è il limite massimo e quindi la Regione può anche applicare il 5 o il 4%, od anche meno, perché dice Colombo, noi abbiamo poi applicato il 6%, quindi da 579 milioni e 549 abbiamo tolto 20 milioni, Colombo, fa ridere questo! È già qualche cosa. Ma noi in questo caso dovevamo dirgli: egregi Signori, quando noi vi abbiamo chiamato e vi abbiamo detto: risolviamo urgentemente, subito questi problemi per evitare il prolungarsi di questo sciopero, voi cosa ci avete risposto? Voi siete irreperibili, non si riusciva a reperirvi. Ed allora noi adesso ne teniamo conto, e anziché il 6, vi applichiamo il 5 o il 4. Così voi riuscirete a farvi rispettare, nel senso di farvi sentire da quei Signori anche quando conviene a noi di farci sentire, non solo quando conviene a loro.

Quindi la proposta che io avrei fatto, non mi fossilizzo su questo, possiamo anche approvare quanto voi ci proponete, però in questo caso voi avevate il mezzo di farvi sentire, se allora non hanno voluto sentirvi, in questi casi bisogna approfittarne, perché quelli sappiano che il Casinò dipende dalla Regione e la Regione ha anche qualcosa da dire, in tutti i campi, di quanto avviene là dentro.

Fosson (U.V.) - Io non vorrei entrare in una disamina dei rendiconti che abbiamo allegato a questo provvedimento, perché dovremmo fare le constatazioni che più volte abbiamo fatto in questo Consiglio e quindi vi faccio grazia perché molte spese sono effettivamente rilevanti in proporzione a quello che possono anche rendere direttamente alla SITAV e quindi indirettamente anche all'Amministrazione regionale. Però vorrei almeno chiedere un chiarimento su una voce particolare che è quella degli amici della Valle e chiedere un chiarimento sia per l'entità di questa somma e sia per l'enorme aumento che ha subìto questa voce dal 1966 al 1967 al 1968; perché nel 1966 questa voce era di 76 milioni nel rendiconto datoci, per il 1967 111 milioni e rotti e nel 1968 di 119 milioni.

Ora, desidererei avere un chiarimento su questo, prima di tutto a che cosa si riferisce con precisione questa voce "amici della Valle" e i motivi di un aumento così forte: perché se questo aumento non poteva essere contenuto e poi diverse manifestazioni, come ho detto, senza entrare nei particolari, diverse manifestazioni che vengono rendicontate bisognerebbe a un certo momento che l'Amministrazione, l'Assessorato al Turismo insieme con quello delle Finanze, concordasse queste manifestazioni, dando maggiore importanza a certe manifestazioni e riducendo un po' quelle altre manifestazioni. Ad esempio, non credo che tutte le manifestazioni gastronomiche abbiano un certo riflesso sulla questione dei giochi; ci sono manifestazioni che possono dare effettivamente un maggior impulso anche ai giochi, quindi indirettamente nell'interesse della Regione, altre forse dovrebbero essere un po' contenute anche per un po' di serietà, per tenere un certo livello: nel passato si era cercato di dare lustro alle manifestazioni, impostando su delle manifestazioni di prestigio; sarebbe auspicabile che si ritornasse un po' a queste manifestazioni di prestigio e in questo caso, chiaramente, far capire anche ai vari giornalisti che scrivono sui vari giornali quotidiani che certe manifestazioni di prestigio sono state volute e imposte anche dalla Regione, invece attualmente tutto questo sparisce e la Regione fa la figura della cenerentola e il merito anche di queste manifestazioni di prestigio se lo prende... è proprietà oramai di altri e non della Regione. E alla Regione, si capisce, si accolla quando le cose vanno male, si dice: questo è colpa della Regione, e invece per le altre cose che sono andate bene o che hanno dato un certo lustro, la Regione sparisce o passa in seconda linea.

Un'altra cosa, intanto, quando si parla del premio di giornalismo, è una proposta a titolo personale che faccio, ma credo di aver già avuto occasione di dirlo in altre occasioni; il premio del giornalismo dovrebbe essere distribuito a Saint-Vincent, perché dovrebbe esser distribuito in altri posti? Dovrebbe essere distribuito a Saint-Vincent, come si faceva una volta e almeno si saprà che il premio è istituito anche dalla Regione insieme con la SITAV.

Caveri (U.V.) - Je ferai des considérations très courtes. Avant tout je partage ce qui a été dit par le Conseiller Germano, de la nécessité d'un plus grand contrôle sur ces dépenses. Il est clair, nous avons toujours su et malheureusement peut-être nous devons aussi réciter le mea culpa, parce que nous aussi nous n'avons pas été capables de contrôler mieux ces dépenses de manifestations, mais nous avons toujours su et tout le monde sait que la SITAV gagne sur ces manifestations parce qu'elle présente des notes qui sont supérieures à ce qu'elle dépense, de manière qu'il faudrait qu'on prévoit, qu'on fasse, que la Junte fasse un programme de prévision pour le 1971, comme il me semble qu'a dit Monsieur Germano, et puis il faudrait que ce programme soit soumis à l'avis de la Commission des Affaires Générales.

Et quand la SITAV envoie l'addition, il faudrait que le contrôle soit fait non seulement par la Junte, mais qu'il soit fait ou par la Commission des Affaires Générales aussi, ou bien que la Junte soit intégrée par différents Conseillers des différents groupes. Alors oui qu'il y aurait un contrôle, parce qu'en somme, nous voyons dans cette liste que "Serata gastronomica emiliana" - "serata gastronomica piemontese" - "serata gastronomica romana": 12 millions. Mais c'est encore peu, parce que "serata gastronomica romana": 5.495.000 - "serata gastronomica napoletana: 5.800.000. En somme qu'on bouffe 5.800.000 in una magnata, per quanto appelé gastronomica napoletana, ce sont des exagérations et il nous semble que ce n'est pas comme ça qu'il faut dépenser l'argent du contribuable.

Et au fond Fosson avait raison, il y a un moment, quand il disait: mais en somme, de ces fêtes de distributions de ces prix, quelles se déroulent à Saint-Vincent? Quelles se déroulent à Saint-Vincent et qu'on en finisse d'inviter le Sous-Secrétaire à donner le prix. Mais du temps que nous de l'Union Valdôtaine nous avons été au pouvoir à l'Administration régionale, c'était le Président de la Junte ou l'Assesseur qui distribuait les prix. Maintenant... le Sous-Secrétaire, mais le Sous-Secrétaire qui s'occupe de son Ministère... j'ai vu l'autre jour pour les grolles, il y avait un Sous-Secrétaire. Qu'on en finisse avec ce système et que ce soit le Président de la Junte ou un Assesseur à donner ces prix. Mais enfin ici nous sommes en train de retomber dans le système de la centralisation. Et les Sous-Secrétaires qui restent à Rome qui ont assez de problèmes à étudier et n'ont pas besoin de venir ici à distribuer les grolles; c'est une invention valdôtaine et que soient des administrateurs valdôtains à faire ces distributions.

D'autre part je ne sais pas si peut-être la SITAV a reçu des fonds "difesa dell'italianità in Valle d'Aosta", parce qu'une fois on disait "le gala rouge et noir" - "le gala du printemps"; maintenant c'est "il gala" et tous les snobs de Saint-Vincent disent "il gala". Avant tout "gala" c'est pas même exacte comme langue italienne; on a dit jusqu'à présent gala et qu'on continue à dire gala. Moi je demande que le Président de la Junte et l'Assesseur à l'Instruction Publique invitent Monsieur, mais Monsieur laissons le courir, qu'ils invitent la SITAV à dire "galà" et plus "gala", parce que l'italianisation faite à base de gala, cela fait seulement rire les paules.

Voilà, et je voulais dire une autre chose; j'ai voulu qu'ici on dit "Anteprima del film "Ballata da un miliardo"". Mais ici c'est la "ballata dei duecentomilioni", parce que les différentes manifestations ont un total justement de 204 millions. En somme, je m'associe à ce qui a été dit par ceux qui ont parlé avant moi, nécessité d'un contrôle, mais d'un contrôle qui soit fait sérieusement, parce que regardez que seulement sur le dîner la SITAV gagne, y gagne gros parce que j'affirme qu'il n'y a aucun restaurant qu'on mange mal comme au restaurant Billia et allez un peu voir combien on fait payer un dîner. Non, ce n'est pas permis, parce qu'ici nous sommes vraiment bernés et nous voulons être bernés. Peut-être nous aussi nous avons voulu être bernés, nous aussi nous n'avons pas été assez sévères; il faut être plus sévères.

Savioz (P.C.I.) - Io ritengo che qui ci sia un qualche cosa che non ha funzionato, perché non è mica giusto che diamo tre anni arretrati di contributi che la Valle deve versare al Casinò per le manifestazioni. Questo durante la nostra Giunta non è mai avvenuto, abbiamo sempre regolarmente versato i contributi dopo i controlli e dopo le contestazioni eccetera eccetera ma tempestivamente, non tre anni dopo. Discutere di una questione di tre anni fa non è certamente una cosa simpatica, quindi per non ripetere quanto è stato detto prima, io sono sulla linea di sempre, cioè non è mai successo o meglio è sempre successo che abbiamo discusso prima dell'importo delle manifestazioni, contestato prima le manifestazioni. Non si è mai visto una cosa di questo genere qui. È da pochi anni che viene fuori questa storia di certe manifestazioni che sono fatte a fagiolo solo per compiacere qualcuno e non è nemmeno che la SITAV le chieda quelle manifestazioni, la SITAV le subisce. Io so da fonte sicura che determinate manifestazioni la SITAV le ha subite, subite per l'intervento di uomini politici che hanno voluto imporre determinate manifestazioni che non hanno niente da vedere con l'incremento turistico della Valle d'Aosta. È ora di finirla questa storia; io chiedo fermamente al Presidente della Giunta e all'Assessore competente che prendano dei provvedimenti. Questa storia del sottobanco e del sottogoverno e delle manifestazioni per far piacere a qualcuno, dei film per far piacere a qualcuno, dei capitali, dei soldi della Valle d'Aosta che vanno spesi per far piacere politicamente a qualcuno è ora di finirla.

Abbiamo avuto pazienza, abbiamo aspettato, però adesso basta con questa storia, perché se questo dovesse continuare allora prenderemo altri provvedimenti e prenderemo altra via e interverremo in altro modo.

Chamonin (M.A.V.) - Io mi vorrei riallacciare in parte a quanto dice Germano, all'inizio del suo intervento. E cioè che noi interveniamo fino al 6% e che questo 6% è diventato la misura diciamo obbligatoria.

Quindi rivedere questa questione perché non è in questo modo e con questo genere soltanto di manifestazioni che la cosa dovrebbe andare avanti.

Vorrei anch'io chiedere e far presente che 308 milioni in tre anni per gli amici della Valle sono veramente una somma forse un po' troppo notevole. Diamo quasi 120 milioni nel 1968, nel 1969 saranno certamente superiori, nel 1970 ancora di più; ci avviciniamo al limite di 400-500 mila, mezzo milione al giorno di ospitalità.

Ora mi pare che sia veramente una cosa eccessiva.

Vorrei chiedere ancora cosa si intende con questa voce "fondo a disposizione" che in tre anni è ammontato a circa 47 milioni. Vorrei ancora far presente che i gala, sia i normali tipo "le gala rouge et noir", "du printemps" eccetera come le serate gastronomiche, se non erro, hanno dei robustissimi prezzi di ingresso e di partecipazione. Quindi io vorrei chiedere come fa ancora la SITAV e il nostro controllo a giustificare delle spese di 10-12 milioni per un gala quando si sa benissimo che chi partecipa al gala paga profumatamente la sua partecipazione. Ora mi pare che 10 milioni, anche con una macchina messa in palio, 1 milione e mezzo, 2 milioni, un po' di propaganda sui giornali, ma non credo che la SITAV spenda poi 8 milioni di garofani, per il gala. Quindi gradirei sapere effettivamente come vanno conteggiate queste cifre.

Vorrei ancora insistere su quanto anche Fosson dice, cioè che su alcuni premi che veramente potrebbero portare vanto e onore alla Regione, tipo quello "il premio della medicina", sarebbe necessario veramente che fossero reclamizzati molto di più, in quanto emanazione diretta della Regione non emanazione della Casa da gioco, tanto più che questi premi furono istituiti dalla Regione.

Tonino (P.S.I.U.P.) - Su questo oggetto vi sarebbe tutto un discorso da fare; in parte è già stato detto da chi mi ha preceduto, è stata messa in evidenza la mancanza di presa di visione dei contratti da parte della Commissione competente. Ma passando ad esaminare le spese delle manifestazioni, veramente c'è da chiedersi come per qualcuno sia facile spendere i soldi, non così risulta facile per altri casi.

Io sono d'accordo che bisogna seminare per poter raccogliere, sono d'accordo anch'io che il Casinò de la Vallée è uno fra i più funzionanti, però mi pare che alcune spese sulle manifestazioni potrebbero anche essere evitate. Non scendo nei particolari di quali spese di calendario si potrebbero evitare, ritengo però che tutti quei gala, tutti quei film in anteprima si potrebbe anche cercare di ridimensionare e di fare un programma che, dal punto di vista attrattivo, abbia un qualche cosa di più sostanzioso e nel medesimo tempo conservi quei principi di economicità che una buona gestione deve osservare.

Sempre parlando del Casinò della Valle mi sembra, non so, sono voci che circolano, secondo le quali la SITAV acquisti dei terreni a Saint-Vincent. Vorrei chiedere all'Assessore se ne sa qualcosa, perché non vorremmo che un bel giorno la SITAV si trovasse ad essere proprietaria di mezzo paese, quasi lo è già ora, e che poi potesse in quel modo ridimensionare le giuste pretese della Regione, magari con lo spauracchio di un'altra Casa da gioco o simile.

Altra cosa ancora vorrei chiedere all'Assessore; non naturalmente per sfiducia in chi ha rendicontato i conti, ma avere in dettaglio, se possibile, della spesa per le seguenti serate: il disco per l'estate 1966, 1967 e 1968 e una delle spese in dettaglio di uno dei gran gala d'autunno, uno a caso, sempre però se queste mie richieste rientrano nei miei diritti, naturalmente.

Pedrini (P.L.I.) - Veramente ci sono alcune considerazioni da fare, Signor Presidente, in quanto io concordo pienamente con quanto, anzi per tre quarti con quanto detto dal Consigliere Caveri, non concordo per esempio su quanto detto dal Consigliere Tonino riguardo ai film. I film forse sono le uniche manifestazioni che ci rendono, perché sappiamo che arrivano degli attori, degli industriali del cinema, con tutto l'entourage annesso e connesso, e sono gli unici che al giorno d'oggi sappiamo guadagnano fior di milioni per non dire miliardi, quindi qualcuno che li lasciano nelle casse e quindi ritengo che forse l'unica manifestazione, sono le uniche manifestazioni che potrebbero salvarsi.

Sono contrario invece con quanto ha detto il Consigliere Caveri sull'impostazione da dare alla Commissione Affari Generali per l'eventuale esame preventivo delle manifestazioni da fare. Io sono d'accordo sull'esame preventivo, è bene farlo, è bene che il Casinò sappia che non può fare lui le manifestazioni che vuole, ma che la Regione ha un certo diritto, ha un diritto, senza certo, di dire la sua parola.

E quindi non trovo giusto che sia la Commissione Affari generali ad interessarsi di questo, forse perché il Consigliere Caveri è Presidente di detta Commissione; noi non siamo rappresentati, noi liberali, per esempio in questa Commissione; noi desideriamo avere il diritto di tutti gli altri partiti rappresentati in questo consesso di poter dire ugualmente la nostra parola, così come ce l'hanno i membri della Commissione degli Affari Generali. Questo soltanto per puntualizzare la cosa.

Convengo invece con l'Avv. Caveri per quanto riguarda le manifestazioni che una volta, io mi ricordo temporibus illis, anche se sono stato molto raramente, che vi era il Presidente Caveri, il Presidente Bionaz, ho visto delle fotografie simpaticissime con pellicce ed altro dell'Assessore allora Fosson, eccetera e quindi su questo io concordo pienamente che si ritorni a quei tempi, ossia che i Signori romani stiano a Roma e i valdostani facciano in casa loro quello che devono fare, perché evidentemente il Casinò adagio adagio sta estraniando tutte le forze locali regionali immettendo le forze romane in modo che praticamente pare ai giornalisti, al grande pubblico che la Valle non c'entri assolutamente per niente.

E vorrei ritornare su un altro fatto, anzi ripetermi ancora su quello dei film. I film sono quelli che trattengono questa gente che arriva per due o tre giorni e in più all'indomani noi abbiamo una pubblicità gratuita su tutti i quotidiani nazionali del film che è stato presentato. E questa non la paghiamo noi, se la pagano i giornalisti che vengono invitati a questa manifestazione. Quindi io sono perfettamente contrario all'abolizione dei film, mentre invece sono perfettamente d'accordo su quelle che sono le visite degli amici, su quelli che sono i galà, su quelle che sono specialmente queste serate gastronomiche. Perché poi c'è un'altra cosa da dire; ma bisogna dirle, queste cose, ma le hanno dette, ripetiamole se è il caso chiaramente ancora, perché lì, a queste serate, vanno soltanto determinate persone con determinati amici. Io non discuto, tutti i Consiglieri sono invitati probabilmente a queste riunioni; però non so, quasi nessuno, io non ci sono mai andato, con questo non voglio dire che non ci andrò, può darsi che un giorno mi senta... di andarci se mi invitano e ci vado. Ma evidentemente è assolutamente assurdo che si spendano delle cifre così colossali per delle manifestazioni che ai fini regionali non servono assolutamente a niente, perché quelli che vanno a quelle manifestazioni gastronomiche vanno per mangiare e non per giocare. Questa è la realtà di fatto, oppure diciamo la percentuale è talmente minima che la maggioranza, l'80% va per mangiare e il 20% andrà anche per giocare, ma ad un dato punto, se facciamo il conto, il conto non torna, tanto vale allora addirittura abolirle.

Ma penso che sia inutile fare dettagliatamente l'esame, perché ci sarebbe da parlare, e Germano bene lo ha detto, per settimane di fila su questi argomenti, se volessimo andarli a spulciare.

Noi dobbiamo, e in questo ripeto ancora una volta mi associo all'Avv. Caveri, noi dobbiamo dire alla SITAV che deve preparare un calendario delle manifestazioni, non a suo piacimento, ma questo calendario deve essere sottoposto alla Regione, possibilmente a tutti i gruppi, senza possibilmente, a tutti i gruppi politici, i quali diranno il loro parere e come sempre la maggioranza farà quello che meglio ritiene.

Comunque io, in coscienza, non posso approvare queste spese e quindi il Partito Liberale si asterrà dalla votazione, dando a questo voto di astensione l'espressione del suo voto negativo.

Germano (P.C.I.) - Io vorrei solo dire alcune cose che ho lasciato da parte prima, cioè su questo provvedimento, in modo più o meno grande, abbiamo peccato anche noi, non è che non abbiamo peccato anche noi, perché il contratto per esempio prevede che queste spese siano liquidate trimestralmente, non lo abbiamo fatto neanche noi. Direi, siamo in una situazione in cui la SITAV, se volesse, non diciamoglielo, ma secondo il contratto, avrebbe il diritto di chiedere gli interessi. Quindi noi non siamo contrari all'approvazione del provvedimento.

Quello però che vogliamo significare e sottolineare ancora di più è questo: come avvengono le cose e come devono essere corrette. Le cose avvengono che all'inizio dell'anno la Giunta approva un calendario. Poi alla fine dell'anno abbiamo un conto, il quale è visto e controllato dal Commissario; non è normale, non è giusto che né l'esecutivo, né il Consiglio possano non vederlo all'inizio dell'anno e l'esecutivo non controllarlo nella sua applicazione. Quindi dobbiamo trovare, non credo che lo troviamo in questa seduta, ma dobbiamo trovare il modo di correggere questo.

La seconda questione è sulle manifestazioni. Io sono d'accordo: manifestazioni culturali, che diano prestigio alla Regione e tutti questi aspetti; teniamo conto anche del perché si fanno queste manifestazioni. Si fanno per incassare dei soldi. Quindi ci deve essere un contemperamento tra la parte culturale, di prestigio e così via e la parte che rende, è una mucca da mungere e bisogna che la facciamo produrre il meglio, il massimo che si può. Quindi direi che teniamo presente questa necessità di contemperamento fra le due cose. Io non so se le serate gastronomiche non rendono, io vorrei andare a vedere dopo la serata gastronomica milanese se gli incassi di quelle giornate hanno reso o no; è questo un elemento che ci permette di dire: questa manifestazione rende, questa non rende.

Quindi direi, questo aspetto bisogna... non ho capito. Beh, si tratta di controllare, se la cosa non rende non capisco neanche perché la SITAV la faccia, sono più speculatori di noi... (voci) ...e va bene, allora qui far sentire anche il peso nostro, va bene.

L'altro aspetto che secondo me deve essere regolamentato è quello degli ospiti, dove certamente ci saranno delle esagerazioni. Ma è noto che il Casinò verso questi grossi giocatori adotta l'atteggiamento di non far pagare il conto, perché tanto il conto lo ricavano dalle giocate. Quindi io non sono contrario, però non è regolamentato, non sappiamo come avviene, verso chi avviene; un revisore dei conti non ha potuto vedere l'elenco di questi ospiti, magari vedevo l'elenco, ero d'accordo, però non ha potuto vederlo. Ecco quindi una cosa che deve essere regolamentata, come deve essere regolamentato, per questi ospiti paghiamo tutto noi, il che non è giusto, o facciamo il 50% o quello che si fa. Quindi il nostro intervento non è tanto a proposito di questo, che bisogna farlo, altrimenti ci mettiamo anche in condizioni peggiori, ma è che bisogna, come diceva Caveri a proposito dell'assistenza, bisogna che tutte le cose vengano approfondite in modo tale da fare il possibile per tutelare meglio l'interesse della Regione.

Milanesio (P.S.I.) - L'argomento della liquidazione dei contributi dovuti da parte della Regione alla SITAV, per quanto riguarda le manifestazioni, credo che sia un argomento che susciti sempre delle discussioni, dico credo perché è la prima volta che, da quando sono in Consiglio, si discute di queste cose.

L'argomento del Casinò è un po' come quello del Comune di Aosta; tutti hanno qualcosa da dire, tutti intervengono, molte volte a proposito, e a volte esagerando, alla fine poi finiscono per votare tutti a favore, o giù di lì. Io non voglio con questo dire che ci sarà il voto favorevole dei Consiglieri, non voglio assolutamente dir questo, voglio solo dire che molte delle osservazioni che sono state fatte sono pertinenti, altre, secondo me, sono superflue. Ad esempio: il Consigliere Pedrini dice: ma noi dovremmo concordare con la SITAV il calendario delle manifestazioni. Cosa che facciamo: non è che il calendario delle manifestazioni non viene concordato e a posteriori la Regione liquida queste somme. All'inizio di ogni anno la Giunta regionale, così come da contratto, perché questo è l'organo preposto... e allora io rispondo anche all'avvocato Caveri, in questo caso, all'inizio di ogni anno, e secondo me dovrebbe essere alla fine anziché all'inizio, perché alla fine? Perché bisognerebbe poter aver tempo di vedere con calma tutto questo, preparare quindi un programma adeguato; comunque all'inizio di ogni anno la Giunta regionale, di intento con la SITAV, prepara un calendario di manifestazioni che poi viene approvato dalla stessa Giunta regionale, questa è la procedura seguita fino ad oggi da tutte le Giunte da quando esiste il Casinò.

Ora, in questa sede evidentemente si fissano in via preventiva i tipi di manifestazione, le epoche in cui avvengono e i costi relativi di queste manifestazioni. La Giunta regionale ha approvato mi pare due mesi fa circa, il calendario delle manifestazioni per l'anno 1970, in modo tardivo, perché a mio avviso avrebbe dovuto essere approvato alla fine del 1969, come quello del 1971 dovrebbe essere approvato alla fine del 1970.

Comunque questo è successo. In questo calendario vi sono tutte le manifestazioni previste e sono indicati gli ammontari relativi presuntivi di ognuna di queste manifestazioni. Mi pare che questo sia sufficientemente chiarito, questo è un aspetto solo, comunque è necessario che il Consiglio sia edotto del meccanismo con cui si procede. Ciò detto, le osservazioni fatte dai Consiglieri hanno o non hanno valore? A mio avviso hanno valore, molte osservazioni hanno valore, perché? Perché non sempre queste manifestazioni sono veramente redditizie, e per redditizie io intendo dire sotto il profilo dell'affluenza di giocatori, perché queste manifestazioni hanno un duplice compito; alcune sono dichiaratamente di prestigio, diciamo così di sostegno ad attività culturali, ad attività scientifiche e sono i grandi premi Valle d'Aosta, almeno mi pare che inizialmente venissero chiamati così, i grandi premi Valle d'Aosta che sono sempre stati assegnati a Saint-Vincent, comunque questa era la loro origine, e mi pare che vi fosse il premio per la medicina, per il giornalismo, per la cinematografia e per altri settori che adesso non ricordo più con precisione. Ad ogni buon conto questi premi hanno un carattere eminentemente culturale, richiamano un mondo collegato alla cultura, servono per dare prestigio alla Valle d'Aosta e a Saint-Vincent e risonanza all'attività nostra. Le altre manifestazioni invece sono manifestazioni di carattere, direi, promozionale - so che questa parola non piace a qualcuno - di carattere promozionale, cioè hanno lo scopo di incentivare la presenza di persone facoltose e possibilmente atte al gioco, usiamo questa espressione, atte al gioco.

Noi abbiamo visto che la gestione di questa Casa da gioco, pur con dei lati oscuri, con dei punti oscuri, complessivamente è stata soddisfacente ed ha determinato un incremento nei giochi. Badate bene non un incremento naturale, un incremento che altre Case da gioco non hanno avuto, tanto è vero che oggi la Casa da gioco di Saint-Vincent, quest'anno almeno, era la prima d'Italia, aveva superato Campione di pochi milioni, ma l'aveva superata.

Ora, è un primato che ci invidiano altre Case da gioco, questo però non significa che tutto vada a gonfie vele; noi dobbiamo puntare al risultato economico, perché noi sappiamo che oltre il 70% di questi introiti vanno alla Regione e quest'anno la Regione ha incassato netti 5 miliardi, ed è il record fino ad oggi mai raggiunto.

È chiaro che noi dobbiamo porci problemi di redditività e nello stesso tempo però, poiché siamo un ente pubblico, dobbiamo anche controllare le spese, come vengono effettuate, senza troppo scialare. E qui diventa difficile, però, ad un certo punto fare un discorso direi troppo puntuale, troppo pignolo, diciamo, perché? Perché è chiaro che nella conduzione di un'attività di questo tipo - ed è per queste ragioni che la Regione ha pensato di darla in appalto, altrimenti avrebbe fatto una conduzione diretta, io ritengo - è chiaro nelle gestioni di attività di questo tipo ci deve essere la possibilità di spesa, non dico non controllata a posteriori, ci deve essere una certa possibilità di spesa soprattutto per quanto riguarda l'accaparramento di certi giocatori, soprattutto per quanto riguarda la protezione, è una brutta parola questa, sia ben chiaro, la protezione di influenti personalità; voi però sapete benissimo qual è la vicenda della Casa da gioco, non si sa ancora oggi se sia legale o se non sia legale. È un discorso difficile da fare, questo, è un discorso brutale; io ho la prerogativa, mi dicono, di essere brutale e di fare anche discorsi difficili, lo faccio in questo caso: noi sappiamo che la Casa da gioco di Saint-Vincent si regge su un equilibrio instabile, è inutile che ce lo nascondiamo. Noi sappiamo che occorre una politica di pubbliche relazioni molto intelligente in queste circostanze per poterci reggere sempre secondo questo equilibrio. Con questo io non voglio abilitare evidentemente nessuno sperpero e non voglio in questo modo difendere quello che è stato fatto o quello che si sta facendo.

Io volevo solo dire che in questo momento, purtroppo, ci si sta comportando come nel passato, cioè abbiamo ricevuto una certa routine, stiamo seguendo questa routine. Io personalmente non sono soddisfatto di come vanno le cose, io ho cercato di capire quali fossero le manifestazioni redditizie e quali non lo fossero e si sta facendo, in questo momento, proprio un, dire studio è una parola grossa, come si sta facendo un riscontro tra quelle che possono essere le serate, diciamo così, fortunate per la Regione e quelle che non solo sono, tenuto conto che non sempre conta la partecipazione dei giocatori e quindi il numero dei presenti nella singola serata, ma anche come gira la roulette, come gira la pallina, perché vi sono delle palline con moltissimi giocatori dove la Regione perde; ci sono altre serate con un numero discreto di giocatori dove la Regione vince e guadagna di più delle altre serate. È una cosa molto complessa evidentemente, è una cosa che però merita un approfondimento in questo Consiglio ed anche nelle Commissioni. Io sono favorevole ad esaminare questo problema sotto quel profilo.

Quello che io devo riconoscere è che ad esempio, vi sono delle manifestazioni che, così ad un esame sommario, non hanno dato quella redditività che si sperava. Per esempio, queste manifestazioni, che però hanno un'importanza sotto un altro profilo, sono quelle delle prime cinematografiche, cioè le manifestazioni delle prime cinematografiche richiamano un numero rilevante di critici d'arte, uomini della cultura e di produttori cinematografici - è vero che il giornale ne parla il giorno dopo e anche per altri giorni in modo molto ampio, è vero però che sotto il profilo della redditività rendono meno, da quello che abbiamo potuto constatare, meno delle serate gastronomiche. Però, è una valutazione questa che non è scientifica, insomma, cerchiamo di capirci, perché la pallina gira poi come vuole; non è solo la presenza della gente che contribuisce a dare il successo della serata. È una valutazione questa che è un po' difficile da farsi e penso che i 35 Consiglieri presenti probabilmente avranno 35 idee diverse in materia e loro condurrebbero la Casa da gioco in modo diverso da quello che fanno gli attuali gestori, come magari lo potrei fare io o lo potrebbero fare altri Consiglieri; quindi non è che possiamo attenerci e soffermarci su dei singoli particolari. Dobbiamo guardare i particolari, ma dobbiamo anche guardare il complesso della conduzione e i risultati che si ottengono con questa conduzione.

Ora, per quanto riguarda la questione della consegna delle grolle d'oro, diversi Consiglieri sono intervenuti su questo argomento, mi pare il Consigliere Caveri, il Consigliere Pedrini ed altri, ebbene io ero presente a rappresentare l'Amministrazione regionale alla consegna delle grolle d'oro; ne ha parlato la radio, si è visto la televisione, la stampa non l'ha messo. Forse ubi maior, minor cessat, non lo so, probabilmente la presenza del sottosegretario ha oscurato la modestissima presenza dell'Assessore al turismo. Io per questo non me ne dolgo; certo, un dovere di cronaca avrebbe dovuto comportar questo; ho anche parlato, ho portato evidentemente il saluto dell'Amministrazione regionale, ho ricordato che erano premi patrocinati dalla Regione, perché è vero che bisogna farlo, la radio ne ha parlato, in TV si è visto, la stampa non ha menzionato il modesto Assessore.

Per questo non protesterò, protesterò presso la SITAV, non presso la Stampa, presso l'Ufficio Stampa della SITAV potrò però protestare per questo.

Quindi non è vero che non c'era nessuno della Regione, però forse l'importanza del Sottosegretario era talmente rilevante, tanto più che si trattava di un Sottosegretario di un Governo in crisi, e che anche brillantemente ha detto queste cose all'inizio della manifestazione e quindi la sua presenza era più brillante e più rappresentativa della mia. Certo è che esiste questo problema di rimettere un'etichetta più regionale e meno SITAV a certe iniziative, a certi premi. Io credo che il premio St. Vincent per il giornalismo che prima si svolgeva in Valle d'Aosta è a seguito del patrocinio avuto dal Presidente della Repubblica che si svolge a Roma. Non lo so se il prossimo Presidente della Repubblica vorrà patrocinare il premio Saint-Vincent e se così non sarà, certamente questo premio verrà riportato a Saint-Vincent e quindi verrà consegnato di nuovo dai legittimi e autorevoli rappresentanti della Valle d'Aosta.

È chiaro che ci sarebbero molte cose da ridire su queste cose. E l'impegno che io personalmente posso prendere, perché quando si parla di Saint-Vincent poi sono tre grosso modo gli organi che se ne occupano e cioè il Presidente della Giunta per alcune competenze, l'Assessore alle Finanze per altre e l'Assessore al Turismo per altre ancora; poi va a finire che su certi argomenti non ne se occupa nessuno: questa è la grossa verità. Per esempio io caldeggio che all'interno dell'esecutivo, all'interno della Giunta la triade Presidente-Assessore alle Finanze-Assessore al Turismo guardino in modo particolare questi aspetti.

Io non ho nulla da ridire su un controllo esercitato sui rendiconti da parte di organismi più ampi, non ho nulla da ridire; io credo che questi controlli possano e debbano avvenire, nel modo in cui avvengono per altre questioni per quanto riguarda i revisori dei conti, né io sono contrario a fare in modo che questo controllo sia generale da parte delle forze politiche rappresentate in Consiglio. Quello che però non vorrei che venisse mutato, se non altro perché si è sempre andati avanti così e non vedo per quali ragioni particolari si debba cambiare, è appunto la programmazione di queste manifestazioni; mi pare che sia il dettaglio di un contratto che spetta all'organo esecutivo preparare il programma, tenendo conto delle osservazioni, delle richieste, delle indicazioni date dal Consiglio.

Io, come ho già detto, sto cercando di avere un resoconto di quali sono le manifestazioni più redditizie, indipendentemente da quelle di prestigio, per le quali noi già riteniamo che non debbano dare una resa in termini monetari.

Io ritengo che l'applicazione del 6% massimo, presa come regola e non come eccezione, sia dovuta un pochettino anche al volume di introiti che si sono registrati, cioè la SITAV si è resa conto di una cosa e anche noi, Regione, ci siamo resi conto di una cosa: che mancando delle infrastrutture a Saint-Vincent, perché Saint-Vincent manca di infrastrutture, l'unico modo per poter mantenere questa clientela è poterla conservare di fronte alla concorrenza spietata che si esercita nelle altre nazioni, pensate nella Jugoslavia, la Jugoslavia in questo momento sta, che è ovviamente ed evidentemente uno stato socialista, però per incamerare valuta estera, sta facendo delle cose pazze, impossibili in questo settore. Arriva ad offrire battute di caccia, arriva ad offrire qualcosa che non posso menzionare in questo Consiglio, cioè accaparrarsi questa clientela, la battaglia è spietata.

Ora, è chiaro che il Casinò cerca nei limiti del possibile, di far fronte a questa concorrenza. Io questo problema lo voglio porre in quanto l'Assessore al Turismo e poi evidentemente ritenuto responsabile quando le cose vanno male nella gestione della Casa da gioco e, se gli introiti diminuiranno, del fatto che diminuiranno gli introiti. Io lo devo dire questo, perché ogni Consigliere sia edotto; del resto si, i Consiglieri regionali possono andare a Saint-Vincent, possono andar dal Commissario, possono anche andare credo dall'Amministratore delegato della SITAV per avere dei chiarimenti, per sentire, per vedere, per rendersene conto. Io sono a vostra disposizione per tutto quello che vi abbisogna, tenete conto però che la Casa da gioco va gestita in un modo dinamico e non burocratico. È chiaro questo, questo non significa che non ci debbano essere dei controlli, significa però che una certa libertà di azione deve essere concessa in loco agli organizzatori, altrimenti certi aspetti ci possono sfuggire.

Io, per quanto riguarda le manifestazioni gastronomiche e i prezzi, ho dei dubbi anch'io, lo voglio dire chiaramente: i prezzi che vengono praticati, che vengono imputati alle singole voci mi sembrano un tantino elevati; non so se questi prezzi sono i prezzi in vigore a Saint-Vincent, che è notoriamente un paese caro, però devo dire che da una prima impressione mi paiono abbastanza elevati.

Concordo anche con l'Avv. Caveri quando dice che la qualità dei cibi che vengono somministrati non sempre è la più raffinata e questo è verissimo, ho potuto constatarlo anch'io.

Comunque penso che seguendo filo per filo tutto questo argomento, si possano avere dei resoconti più precisi e del resto io sono dell'avviso che occorrerebbe rispettare la trimestralità, perché occorrerebbe rispettare la trimestralità, e non la triennalità, come stiamo facendo in questo momento. In quanto con un controllo trimestrale noi possiamo intervenire in modo critico sul successivo trimestre, possiamo fare dei rilievi, quei rilievi che non abbiamo fatto il primo trimestre, del resto, passando un lasso di tempo così breve non si pongono dei grossi problemi. Invece quando noi ci troviamo tutto il malloppo di tre anni sulla schiena, siamo costretti o a passarlo alla svelta o a rifiutarlo. Se noi lo rifiutiamo il più delle volte finiamo coll'andare dalla parte del torto, perché abbiamo autorizzato quelle manifestazioni, il nostro Commissario ha firmato debitamente le pezze giustificative, del resto è abilitato a fare questo; noi diventiamo morosi in questo caso e ha ragione la SITAV di reclamare.

Quindi io personalmente propendo innanzi tutto per il ripristino della trimestralità, così come da contratto, di modo che la Regione ha modo e tempo di intervenire per i tre mesi successivi e non lasciare scadere un anno così come succede adesso, e poi per esaminare con la Commissione Finanze e Affari Generali un opportuno sistema di controllo sulle pezze giustificative. Io credo che noi non ci vogliamo sottrarre, anzi la Giunta non si vuole sottrarre come non credo si volessero sottrarre le Giunte precedenti a questo tipo di controllo. Quello che serve in questo caso è evidentemente da parte nostra un certo rigore e nello stesso tempo anche una certa elasticità per quello che riguarda la conduzione di una Casa da gioco che è pur sempre un qualcosa di molto strano, qualcosa di difficile da gestire da parte dell'ente pubblico, perché richiede interventi e valutazioni di natura essenzialmente, a mio avviso, privatistica e molto spesso discutibile, perché il gioco non fa certamente leva sugli istinti migliori dell'uomo, diciamo fa leva così sugli istinti peggiori e quindi la gestione di una Casa da gioco è qualcosa in mano a un ente pubblico scotta un pochettino e che va preso un po' con le pinze per il fuoco.

Ora io non so se ho risposto, io penso che anche il Presidente vorrà intervenire, io non credo di aver risposto a tutte le domande che sono state fatte; io devo dire per esempio a Manganoni che non è che noi possiamo giocare con la carta delle manifestazioni quando ci sono degli scioperi, cioè usare la carta delle manifestazioni dell'intervento della Regione, come torcinaso nei confronti della SITAV. Le manifestazioni o sono utili e sono utili per tutti o non lo sono. Quindi noi, poi tra parentesi è preventiva l'approvazione, una volta che abbiamo approvato per un anno quelle manifestazioni lì bisogna tenerle in quell'anno.

Il problema dei rapporti con la SITAV e con il personale dipendente della SITAV è un problema molto grosso da cui la Regione vuole essere estranea fino a che questo è possibile, fino a che supponiamo la SITAV nella trattativa sindacale non assuma posizioni di assoluta intransigenza contrarie al buon senso, contrarie a un'etica, a un'etica sindacale; altrimenti, consentitemelo, noi non possiamo occuparci delle grane di tutte le aziende ancorché aventi contratto con la Regione. Dovremmo allora creare un altro Assessorato, l'Assessorato al Lavoro, e io premetto che non patrocino questa creazione di questo Assessorato, in altre Regioni hanno risolto questo problema in questo modo.

Ora, il Presidente della Giunta può, non dico perdere perché non è mai perdere, ma non può impiegare tutto il suo tempo a seguire tutte le vertenze che ci sono in Valle d'Aosta in un periodo, tra l'altro, così delicato com'è l'attuale.

Per quanto riguarda le osservazioni ancora dell'Avvocato Caveri sulle denominazioni in francese, io gli do pienamente ragione; però il fatto che non chiamino più "le gala" e lo chiamino il gala è dovuto forse a quella pletora di neo-ricchi che hanno invaso il Casinò e che costituiscono però un valido contributo alle nostre finanze; si tratterà di milanesi e di torinesi che forse non sanno il francese e che hanno la brutta abitudine di italianizzare tutto. Comunque almeno il Casinò dovrebbe e su questo sono perfettamente d'accordo e ci muoveremo in quella direzione, dovrebbe ripristinare il buon uso del francese che, tra l'altro, ben si addice a una Casa da gioco, e una roulette.

Dunque, prima Savioz, ha fatto una domanda e nello stesso tempo è stato un po' minaccioso, ha detto: ma io vorrei che certe manifestazioni che non sono redditizie si depennassero dal calendario. Io sto cercando di capire quali sono le più redditizie e quali sono le meno, io comunque invito il Consigliere Savioz a dirlo a me qui, oppure in un'altra sede, quali, a suo avviso, non sono le manifestazioni redditizie e se tali non saranno, sarò io il primo a farmi promotore di un loro depennamento dal calendario.

Ora Tonino diceva che la SITAV sta acquistando dei terreni a Saint-Vincent; non lo so, è probabile che abbia acquistato dei terreni per il famoso piano di sviluppo. Ora i terreni a Saint-Vincent costano molto cari, se la SITAV ha tanti soldi potrà anche comprarseli tutti, non credo però. Ora non credo che questo sia permettere un altro Casinò, fino a prova contraria la licenza ce l'abbiamo noi, i titolari della Casa da gioco siamo noi e quindi ne usiamo come meglio ce ne pare e piace.

Germano, alla fine dice: abbiamo peccato un po' tutti, eccetera eccetera. È vero, è un argomento questo per cui le responsabilità sono un po' collettive, si sono succedute diverse Giunte, qui, e più o meno tutte le Giunte si sono comportate così. Ora se vogliamo cambiare strada, io sono d'accordo, lo dico fin da adesso, sono perfettamente d'accordo, cerchiamo di essere più rigorosi nei controlli; nello stesso tempo però, e su questo mi trovate perfettamente con voi, rigorosità nei controlli, però elasticità a mio avviso, nel tipo di conduzione privatistica per quel che riguarda l'accaparramento della clientela, cose che fanno non solo le Amministrazioni pubbliche italiane che sono titolari di Casinò, ma che fanno anche Stati socialisti come la Jugoslavia, che hanno capito finalmente che per certe cose occorre un certo tipo di gestione e non un altro.

Quindi io sono aperto alle proposte di esaminare d'intento con la Commissione Affari Generali, la possibilità di un controllo più rigoroso su quello che avviene oppure con una Commissione consiliare appositamente creata; rimango però dell'avviso che le competenze della Giunta debbano essere salvaguardate per quello che riguarda il calendario delle manifestazioni, tenendo conto delle osservazioni, dei suggerimenti e delle indicazioni. Io, se vorrete, arriverò persino a darvi un prospetto dove si vedrà la redditività della manifestazione, della serata in rapporto alla manifestazione tenuta; io ho chiesto al Commissario e al Vice Commissario che mi preparasse un prospetto di questo tipo, cosa che non esisteva prima e per cui occorrerà un po' di tempo per farlo, almeno un anno, insomma, per avere l'andamento di tutto un anno.

Queste cose potranno essere messe a disposizione dei Consiglieri non appena mi verranno consegnate.

Quindi io invito il Consiglio, pur con quelle riserve che ha espresso, che sono in gran parte giustificate, invito ad approvare ancora per una volta in questo modo questo rendiconto, rendiconto di una gestione passata tra parentesi di tre anni scorsi, dove c'è, mi pare, ancora un pezzo della gestione Savioz, poi c'è la gestione Balestri, di approvare questo rendiconto, trattandosi di manifestazioni concordate con la Giunta e approvate in via preliminare e ora da liquidare in via definitiva e consuntiva. Grazie.

Caveri (U.V.) - Je voulais dire encore une chose si vous permettez, très court. On a discuté de l'opportunité de restituer à Saint-Vincent le prix du journalisme; il est certain que tous les prix on les distribue dans les îles qui donnent leur nom à un prix. Et nous serons vraiment favorables à ce que le prix du journalisme retourne à Saint-Vincent, mais il y a une autre question: je me demande s'il ne serait pas le cas d'étudier tout simplement la suppression du prix du journalisme, parce que regardez que le prix du journalisme, comme est réduit maintenant, c'est la chose la plus ridicule et la plus malhonnête et la moins sérieuse que l'on puisse inventer. Pourquoi? Parce que au commencement il y avait un certain choix sur la qualité des journalistes; maintenant c'est le prix C.L.M., premio C.L.M., si on donne des prix aux journalistes de la Stampa il faut le donner à la Gazzetta del Popolo, parce qu'autrement la Gazzetta del Popolo s'offense; si on donne à l'Avanti, il faut donner à l'Unità et vu qu'on donne à un journal de Turin il faut donner au Corriere della Sera, qui est de Milan, et puis il faut donner au Tempo et il faut donner au Giornale d'Italia, de manière qu'il y a la distribution à tout le monde. Ce n'est pas sérieux, c'est ridicule, c'est quelque chose de tout à fait honteux, parce qu'il n'y a aucune sélection réelle, on ne regarde pas la qualité des journalistes, on a donné des prix à des authentiques dénigrateurs de la Vallée d'Aoste qui ont reçu les millions de la Vallée d'Aoste pour avoir dénigré la Vallée d'Aoste, de manière que il faudrait vraiment penser ou on supprime le prix, parce que le prix du journalisme comme il est à présent n'est pas digne de survivre, il mérite d'être supprimé, ou bien nous sommes capables d'en faire de nouveau une chose sérieuse comme pendant les premières années.

Du reste je ne sais même pourquoi avant il y avait les prix littéraires italo-français, ce prix littéraire a été un prix sérieux, il y avait des authentiques autorités intellectuelles françaises et italiennes qui venaient à Saint-Vincent pour donner le prix littéraire; on a donné le prix littéraire à Pierre Emanuel qui alors était un tout jeune et maintenant il est devenu un des plus grands auteurs, des plus grands écrivains français, alors voilà la possibilité de créer un prix; là aussi naturellement le prix littéraire peut dégénérer, du reste nous voyons les différents prix littéraires d'un peu tous les... ne sont plus une chose sérieuse, parce que tout est en train de devenir de triomphe du mauvais goût et le triomphe de la malhonnêteté et le triomphe de je ne sais pas de quoi, dégradation générale de toutes les malheurs, de manière... Je n'ose pas proposer de faire de nouveau le prix littéraire parce que je crains que le prix littéraire deviendrait rapidement un désastre comme il est aujourd'hui, une honte et un désastre, le prix du journalisme de Saint-Vincent et ce n'est pas la présence des corazzieri qui rend le prix du journalisme une chose un peu plus propre.

Pedrini (P.L.I.) - ...io non ho concordato prima su un'impostazione data dall'Avv. Caveri, ma devo invece concordare in pieno sulle parole dette dall'Avv. Caveri su questo, non sto a dilungarmi perché ci sarebbe da aggiungere tali e tante cose anche... beh, lasciamo stare, sorvoliamo, perché creiamo dei personalismi ed evidentemente noi non vogliamo fare dei personalismi, ma sia chiaro che è ora che una buona volta si capisca che non si dà soltanto per fare delle elargizioni o per portare determinate posizioni, determinate persone. A buon intenditor poche parole.

Chamonin (M.A.V.) - Sarò brevissimo, solamente una piccola osservazione. Ci è stato confermato che le manifestazioni sono approvate preventivamente, quindi con una lista preventiva delle manifestazioni per l'anno susseguente. Quindi sono approvate in antecedenza e, naturalmente, non si sa cosa potrà portare alla Casa da gioco e alla Regione finanziariamente l'anno successivo. Stranamente però noi notiamo che le spese sono sempre al limite del 6%. Quindi o i costi sono evidentemente manipolati oppure c'è veramente della scienza divinatoria da parte di chi stabilisce in antecedenza quanto già verranno a costare queste manifestazioni che stranamente arrivano sempre al 6%.

Milanesio (P.S.I.) - Brevemente. Il 6% viene calcolato sull'entrata dell'anno precedente; comunque cosa succede? Le spese che eccedono il 6% non vengono ammesse a beneficiare del contributo, per cui se si superano, come si superano, l'ha detto Colombo, l'ha detto in premessa che vi erano 40 milioni in più, se si superano, queste spese non vengono riconosciute dalla Regione e se le accolla evidentemente la SITAV.

Io volevo solo dire due parole su quanto ha detto l'Avv. Caveri, io condivido quanto ha espresso a proposito del premio Saint-Vincent. Volevo solo ricordargli questo: che quest'anno la giuria, ad esempio, a cui partecipava l'ex Assessore alla Pubblica Istruzione, ora Presidente Dujany, e il sottoscritto, per lo meno per un certo tipo di premi, cioè dei giornalisti esterni alla Valle d'Aosta che hanno scritto sulla Valle d'Aosta, ha ritenuto opportuno di non assegnare questo premio in quanto le opere presentate erano un po' approssimative e non rivestivano quel carattere di dignità per partecipare a questo premio. Mi pare che questo non dico che sia un correttivo all'invilirsi e allo svilirsi del premio Saint-Vincent, cosa che si sta manifestando e purtroppo succede in genere per tanti premi, perché noi istituiamo un premio, per esempio il premio per i giornalisti valdostani: abbiamo già assegnato 10 premi, mi pare, non so quale edizione sia l'odierna del premio di Saint-Vincent, probabilmente di più, sarà l'undicesima, forse la dodicesima, la tredicesima, in verità noi non abbiamo tanti giornalisti in Valle d'Aosta; qui si finisce per doverla dare o due volte o tre volte allo stesso giornalista, cosa che poi dopo viene rimproverata da altre parti, oppure bisognerebbe avere il coraggio di rendere biennali certi premi, oppure anche di non consegnarli se non si ritiene che nell'anno non abbiamo partecipato soprattutto giornalisti con dei lavori degni di questo nome. Ad esempio il premio per i giornalisti esterni alla Valle d'Aosta, che hanno scritto sulla Valle d'Aosta, non è stato assegnato su richiesta mia in particolare, ma anche del Presidente, perché abbiamo detto che non ritenevamo che gli articoli, gli elaborati presentati fossero degni di un premio in quanto erano troppo superficiali, corrispondevano ad una visione, direi così, folcloristica e a una carrellata troppo rapida sulla Valle d'Aosta che non meritavano questo premio. Questo senza voler offendere nessuno dei giornalisti che hanno partecipato a questa manifestazione, perché quegli elaborati non meritavano il premio.

Questa è stata la nostra presa di posizione. Abbiamo cercato di dare un contributo per migliorare il premio Saint-Vincent; non tutto dipende da noi, la giuria purtroppo è composta da un sacco di persone e certi premi forse, purtroppo, vengono proprio assegnati secondo quel criterio distributivo "un a ti, un a mi, un a l'aut" per non dispiacere a nessuno, a cui faceva cenno prima l'Avv. Caveri.

Caveri (U.V.) - Seulement pour dire que tous les prix sont destinés à une dégradation finale. Exemple: le prix de la fidélité à la montagne: c'était une idée pas mal qui avait germée il y a quelques années. En ce moment le prix de la fidélité à la montagne c'est la chose la plus ridicule que l'on peut imaginer. C'est absurde, c'est même lamentable voir ces pauvres de 90 ans qui viennent prendre la médaille. Non, ce n'est pas sérieux non plus ça. Aussi parce que, en suivant certaines superstitions des années passées, on a conçu cela comme de l'assistance publique. Il ne fallait pas renier le prix de la fidélité à la montagne à une forme d'assistance publique.

Moi j'ai fait part d'une Commission pour la distribution des prix de la fidélité à la montagne, j'ai entendu, il m'a fallu entendre un Conseiller régional de Torgnon, en polémique avec un Conseiller régional de La Magdeleine, qui lui disait: lo vieu de Torgnon l'a 81 ans - et l'autre: lo vieu de La Magdeleine l'a 82 ans.

Voilà à quel point on est arrivé, on est arrivé à ruiner aussi là à ruiner ce prix qui n'était pas mal.

La meilleure manière serait au moins de suspendre ce prix et de le faire triennal ou quoi, parce que tous ceux qui peuvent recevoir un prix pour la fidélité à la terre, ils pouvaient le recevoir, ou bien il faudrait le donner d'office à tous les agriculteurs, parce que tous les agriculteurs, tous les paysans de la Vallée d'Aoste mériteraient un prix seulement parce qu'ils ont fait les paysans; et ils le mériteraient le prix, et alors il faudrait le donner à tout le monde. On ne peut pas donner un prix à tout le monde. De manière il faudrait avant tout penser à suspendre pendant quelques années et puis le refaire sous une autre forme et déclarer dans le règlement du prix de la fidélité à la montagne que tout idée d'assistance publique est exemple et absolument doit être détachée du prix de la fidélité, parce que pour l'assistance il y a l'ECA, il y a l'Ufficio Assistenza, il y a l'Assessorat, le Département de l'Assistance qui a fonctionné dans ces dernières années à ruota libera, naturellement. Et là aussi il faudrait une réforme, et là aussi il faudrait un peu plus de sérieux.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora chiudiamo la discussione sull'argomento e invito il Consiglio a votare sulla delibera di cui all'oggetto n. 12.

Chi è favorevole alzi la mano - contrari? Astenuti? Due astenuti - Il Consiglio approva.

Allora credo che sia opportuno chiudere questa seduta e il Consiglio è riconvocato per le ore 16.

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La seduta termina alle ore 13,13.