Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 295 del 30 novembre 1970 - Resoconto

OGGETTO N. 295/70 - Proposta di ricompensa al valore militare per attività partigiane, alla Regione Valle d'Aosta. Mandato al Presidente della Giunta regionale.

Dujany (D.P.) - Con legge dell'11 maggio 1970, è stato riaperto e prorogato al 31 dicembre del 1970 il termine per la presentazione di proposte di concessione di compenso al valor militare dei caduti i Comuni e le Provincie.

Il Presidente del Comitato dell'Associazione Partigiani ha interessato la Presidenza della Giunta in merito al problema; circa proposte di ricompensa al valor militare per i caduti e per la Regione, rilevando l'urgenza di predisporre, tempestivamente, la documentazione prevista dalle leggi per ottenere le ricompense stesse.

In numerose riunioni i partigiani e i comandanti, agli ex-comandanti partigiani è stato definito l'indirizzo per le proposte da inoltrare per i caduti, distribuite opportunamente per le varie formazioni partigiane.

Le domande e la documentazione relativa dovranno essere trasmesse in duplice copia dalla Presidente della Giunta all'apposita Commissione presso il Mistero della Difesa, la proposta per la ricompensa al valor militare della Regione dovrà essere inoltrata dal Presidente della Giunta Regionale su mandato del Consiglio.

Quindi, si chiede che il Consiglio approvi l'allegata proposta e dia il mandato al Presidente della Giunta.

Dolchi (P.C.I.) - Signor Presidente, Colleghi Consiglieri, brevissimamente vorrei ricordare che il 27 ottobre 1969 avevo illustrato questo problema, presentando la legge nazionale di iniziativa regionale per la riapertura dei termini per combattenti delle formazioni valdostane.

Non ripeterò le cose già dette in quella occasione e, d'altra parte, il Signor Presidente, della Giunta nella sua introduzione ha rimesso a fuoco il problema.

Vorrei solo aggiungere che quella legge che abbiamo votato all'unanimità è al Parlamento, e quindi è stata, direi così, affiancata da una legge nazionale, quella che ha citato il Presidente Dujany, che ha riaperto i termini solamente per i caduti e gli Enti territoriali, la scadenza del nuovo termine è al 31 dicembre.

In numerose riunioni avvenute nel corso di questi mesi, le associazioni partigiane, l'ANPI, la Federazione Volontari per la Libertà e i comandanti partigiani, hanno esaminato il problema e hanno deciso, per quanto di loro competenza, l'inoltro di una serie di proposte per i caduti e il suggerimento - che è stato gentilmente accolto dal Presidente della Giunta che l'ha portato all'ordine del giorno - il suggerimento che il Presidente della Giunta, su parere del Consiglio, come prevede la procedura stabilita dal Ministero della Difesa, faccia la proposta per la decorazione al gonfalone regionale.

Ecco, tengo a ribadire che, sia le iniziative relative ai partigiani caduti che competono ai comandanti di formazione, sia la proposta che discutiamo oggi in Consiglio regionale, sono il frutto di questo lavoro collettivo dell'ANPI, della F.S.L. e dei comandanti della Resistenza. È proprio in questo senso, a seguito di queste riunioni, noi riteniamo che la proposta per una decorazione al gonfalone regionale servirebbe a sancire, con il riconoscimento alla Regione, il contributo della Valle d'Aosta, comprensivo del sacrificio di sangue, fornito dai partigiani in Valle d'Aosta e all'estero, dai fucilati, civili, valdostani per rappresaglia, dagli ex-internati, dai deportati, dalle vittime civili e per i bombardamenti, ricordo Pont-St-Martin, e da tutti quanti, in un modo o in un altro, hanno contribuito con la perdita di beni. Ricordo le numerose distruzioni di case e di villaggi per rappresaglia, verrebbero così riconosciute in un unico riconoscimento al gonfalone della Regione il sacrificio della Resistenza e dell'antifascismo valdostano.

Chamonin (M.A.V.) - Si tende comunemente a qualificare quale resistente soltanto chi ha materialmente combattuto, inquadrato regolarmente nelle formazioni partigiane operanti in Italia durante il periodo '43-'45.

La Resistenza, a parer mio, non fu soltanto questa, ma anche quella esercitata da alcune centinaia e migliaia di altre persone dentro e fuori dai confini della Nazione. Resistenza, quindi, anche da parte di quei valdostani che pur non combattendo direttamente, aiutarono, sostennero le formazioni partigiane vere e proprie, come opera silenziosa, nell'ombra e tante volte altrettanto pericolosa. Resistenza ancora e a pieno titolo, anche da parte di chi non aveva la fortuna di avere un fucile in mano e nonostante tutto era ancora un uomo, ma anche da parte di chi non più uomo, ma solo entità fisica, destinata a più o breve termine a scomparire, marciva lentamente giorno per giorno nel campo di concentramento e, ciò nonostante, non aderì, né moralmente né fisicamente, all'imposizione nazista.

Ci associamo quindi, quale Federazione Valdostana ex-Internati, a questa proposta, a nome anche dei circa duemila valdostani internati, i deportati, e soprattutto a nome del centinaio di amici e compagni rimasti per sempre in qualche langa sperduta di Germania.

Montesano (P.S.D.I.) - Altri interventi? Allora metto ai voti la proposta e la delega alla Giunta.

Chi approva alzi la mano. Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva all'unanimità.

Si passa all'oggetto n. 10.