Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 338 del 30 dicembre 1970 - Resoconto

OGGETTO N. 338/70 - Concessione di contributo al Comune di Aosta nelle spese per l'acquisizione dei terreni occupati per la sistemazione stradale della zona dell'Arco d'Augusto.

Chantel (P.S.I.) - Il provvedimento è un provvedimento necessario e tanto più necessario - ritengo - perché, se non mi sbaglio, c'è fra il Comune di Aosta una causa giudiziaria in pendenza che risale al 1962, la cui definizione potrebbe andare a giudizio nel febbraio 1971, di modo che noi andremo a rischio che, oltre a pagare i 40 milioni, il Comune finirebbe per pagare anche spese giudiziarie e ulteriori spese.

Questa è una delle ragioni per cui il provvedimento è adottato subito, perché la questione venga liquidata prima di arrivare in tribunale. La pratica verrebbe così liquidata in transazione e, diciamo così, la causa che è in Tribunale verrebbe in tal modo risolta e sospesa la definizione.

Montesano (P.S.D.I.) - Chi chiede la parola? Chi chiede la parola su questo oggetto? Consigliere Manganoni?

Manganoni (P.C.I.) - Io ho già avuto occasione di sostenere in altri Consigli, di prospettare al Consiglio, - direi - un po' un pericolo al quale noi ci esponiamo. Noi qui versiamo - a parte che le versiamo alla Federconsorzi - io sono d'accordo che noi si venga incontro al Comune, sia chiaro, io ne convengo, no, Chantel, sul fatto che noi versiamo al Comune e su cui però io voglio entrare nel merito della questione.

A parte la Feder - perché tante volte si è detto: va ben son dei piccoli proprietari, teniamo conto di questo fatto, ecc. - va ben teniamone anche conto, ma in questo caso non c'entra il piccolo proprietario, in questo c'entra la Federconsorzi che deve ancora, mi pare, rendere conto al Parlamento di circa 1.000 miliardi di cui non si sa la fine, non si conosce la fine, la destinazione. Quindi questo è un fatto.

In secondo luogo, noi veniamo a creare un principio, nel senso che noi paghiamo 20 mila lire dei terreni - noi li diamo al Comune, il Comune paga però sono soldi nostri - quindi è nel merito che voglio entrare, nel senso che noi destiniamo dei fondi, vediamo anche dove vanno a finire questo fondi, mi spiego?

Un terreno vincolato, nel senso che il piano regolatore prevede che lì doveva essere costruita una strada, un piazzale o che so io, è un terreno non fabbricabile. Noi abbiamo pagato, mi pare, l'anno scorso un terreno fabbricabile, che abbiamo acquistato vicino alla Scuola di agricoltura - io capisco che la zona è un po' meno centrale, comunque oggi anche in quella zona si sta sviluppano la città ed è zona fabbricabile e l'abbiamo pagato 11 mila lire al metro come terreno fabbricabile.

Ora noi sappiamo che i terreni vincolati - vincolati per qualsiasi ragione, per qualsiasi destinazione - al piano regolatore hanno un valore limitatissimo perché nessun privato va ad acquistare, specialmente a questi prezzi, dei terreni vincolati. Sono i terreni liberi invece, cioè i terreni edificabili, quelli che effettivamente hanno un valore. Ci si potrà dire: qui nel piano regolatore, ci sono delle ingiustizie: è tutto vero, comunque, la situazione è quella.

Allora, oggi, domani, quando saranno varati i piani regolatori, i piani di fabbricazione anche per gli altri Comuni, i proprietari che hanno terreni vincolati potranno dire alla Regione: beh, ce li comperi e ce li paghi, tenuto conto dell'ubicazione, naturalmente, in base a quel prezzo.

Questa è la questione che io vorrei sollevare, cioè il principio e la questione delle differenze che noi stiamo creando - involontariamente, sia chiaro, - nei confronti dei vari proprietari di terreni vincolati dal piano regolatore.

Savioz (P.C.I.) - Io avrei da fare solo una piccola osservazione in merito a questo oggetto all'ordine del giorno.

E cioè, praticamente, che cosa è avvenuto? È avvenuto che noi abbiamo comperato i terreni, sistemato la zona, fatto un piazzale, il quale piazzale, pagato da noi, serve esclusivamente alla Associazione Agricola che si chiama Consorzio della Federconsorzio. Io capisco che il piazzale noi l'abbiamo comperato e l'abbiamo sistemato e l'abbiamo reso pubblico a tutti gli effetti, ma, di fatto, voi lì trovate che il 99% delle macchine sono macchine di dipendenti, di clienti, di gente che ha da fare direttamente con il Consorzio.

Ora, io non aggiungo niente, non dico niente, nei confronti di coloro che mettono le macchine del Consorzio stesso, ma allora questi Signori del Consorzio dovrebbero tenere conto che, prima di tutto, è un'opera pubblica e, in secondo luogo, il piazzale è stato costruito e lo godono loro in senso esclusivo e poi pretendono ancora delle cifre di questo genere qui.

Questa non è collaborazione tra Enti pubblici, questo è un approfittarsi di una situazione che è venuta a determinarsi... (Voce) ...Sì, d'accordo! Però, grosso modo, dovrebbe seguire l'indirizzo dell'Ente pubblico.

Io non so se siamo ancora in tempo a fare qualche cosa in merito, ma se non siamo più in tempo si tenga almeno conto di come agisce questo consorzio e allora quando certe volte bisogna prendere dei provvedimenti per venire incontro al Consorzio stesso come abbiamo preso a suo tempo...

Dolchi (P.C.I.) - Qui è chiaro che la Federconsorzi - che non rende i conti di 1.000 miliardi - non è che sia particolarmente sensibile al piazzale dell'Arco d'Augusto.

Se alcuni Consiglieri e Assessori si ricordano, in quel momento, l'Amministrazione regionale intervenne in prima persona per la sistemazione dell'Arco d'Augusto. Fu allora l'Assessorato del turismo che curò la pratica dell'acquisto dei fabbricati da demolire, l'acquisizione delle aree necessarie e la Regione sostenne anche tutte le spese di sistemazione, in parte fatte in economia dal Comune e in parte dalla Regione.

È chiaro che la sistemazione del piazzale è servito in prima persona alla Federconsorzi, per quello che riguardava la sistemazione del piazzale antistante, che proprio -, se voi vedete, avete presente, - tiene conto di questa doppia utilità: quella pubblica per il senso rotatorio intorno all'arco d'augusto e quella più privata relativa al parcheggio antistante alla sede che è delimitata da un spartitraffico e da un'aiuola.

In quel momento si discusse tra Regione, Comune e Federconsorzi anche per l'utilizzazione del restante terreno a est della Federconsorzi lungo il Buthier, terreno anche quello vincolato da una costruenda strada lungo il Buthier. La Federconsorzi, appunto, dimostrando la sua non sensibilità al problema, fece opposizione e da allora una causa si trascina.

Dovrei dire di più. A quanto mi risulta, le richieste della Federconsorzi sono molto superiori alla cifra attualmente proposta come transazione sulla causa che dovrebbe andare a sentenza nei prossimi giorni.

Quindi è chiaro che ci possono essere, come diceva il Consigliere Manganoni, delle differenze di valutazione fra terreni nello stesso territorio cittadino, ma comprendiamo anche come, dopo otto anni, la pubblica amministrazione dimostrando più comprensione, più sensibilità che non la Federconsorzi, sia intenzionata a chiudere questa lunga vicenda.

Ecco, mi sembrerebbe per dovere di giustizia, - anche se, effettivamente, può darsi che le trattative intercorse con il comune di Aosta siano giunte alla conclusione - che l'Amministrazione regionale approvi un contributo al Comune di Aosta, per ragioni di giustizia. Vorrei ribadire che, se ci rifacciamo alle trattative e agli impegni regionali dal 1962, gli espropri e la costruzione del piazzale erano ad esclusivo carico dell'Amministrazione regionale.

Quindi questi 40 milioni che l'Amministrazione regionale paga, sono il completamento di quell'impegno assunto nel 1962. Se, per ragioni di opportunità, lo si vuol fa figurare come un contributo al Comune di Aosta, perché il Comune di Aosta, a sua volta, liquidi con transazione questa vertenza, ebbene non abbiamo niente in contrario. Mi sono permesso di precisare che, in base ai deliberati regionali del 1962 e agli accordi allora intervenuti, questi 40 milioni sono il completamento di un impegno regionale relativo alla sistemazione di quel piazzale.

Montesano (P.S.D.I.) - Un attimo. Se c'è qualcun altro che vuole intervenire, così l'Assessore alle Finanze potrà rispondere a tutti.

Nessun altro? Allora la parola all'Assessore Chantel.

Chantel (P.S.I.) - ... poi a conclusione di quello, - anche perché non si dica che, comunque, l'accordo avvenuto allora attraverso l'Amministrazione regionale - tenete presente che la richiesta iniziale della Federconsorzi era di 78 milioni e che, tutto sommato, i 2.630 metri - questo non per difendere nessuno, nessuna posizione - su 40 milioni corrispondono a circa 15 mila lire al metro quadro.

E noi qui abbiamo approvato, recentemente, le 18 mila lire al metro quadro date ai Farcoz e via di seguito e se anche noi andassimo in causa e se anche gli volessimo applicare la legge 2892/1885 per il risanamento della città di Napoli (prima legge urbanistica italiana), andremo a rischio sul serio di pagare lo stesso i 40 milioni più tutte le spese di giudizio. Bisogna infatti anche vedere cosa è stato valutato: che uno possa venire incontro o meno all'Amministrazione è un conto; che cosa valgono i terreni e come siano valutati è un altro.

Perciò non è nemmeno, diciamo così, pratica amministrativa in cui si è andati incontro a pagare un terreno di più di quello che vale, di più del valore che il giudizio del tribunale potrebbe attribuire, più o meno siamo lì.

Ecco la ragione per cui si dice: "Non andiamo ulteriormente in causa con il tribunale, perché andiamo sul rischio di mettere il Comune in condizioni di pagare i 40 milioni più le spese di giudizio.".

Questo per essere precisi amministrativamente.

Montesano (P.S.D.I.) - Chi chiede la parola? Allora si passa alla votazione.

Chi approva la delibera di cui all'oggetto n. 5 alzi la mano.

Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva.

Oggetto n. 6.