Oggetto del Consiglio n. 199 del 22 luglio 1971 - Resoconto
OGGETTO N. 199/71 - Concessione di premi di marchiatura ai produttori di forme di formaggio "Fontina" prodotto nell'annata 1970. Delega alla Giunta.
Maquignaz (D.P.) - Anche qui si tratta di un provvedimento che fin dal 1955 viene effettuato a favore dei produttori del formaggio fontina.
Ora dal 1960 vorrei dire che lo scopo principale per cui si è istituito questo premio era di cercare di invogliare i produttori a migliorare qualitativamente il formaggio fontina. Non so se si sia raggiunto lo scopo perché dalle tabelle che io ho sotto mano vediamo che l'andamento, sebbene in questi ultimi periodi si sia ripreso un po', però se parliamo della fontina di prima qualità dal 1965, che era del 52%, era scesa fino al 32% nel 1968 ed è salita nuovamente nel 1970 a 34,7, circa il 35%.
Quindi vorrei dire dal 52 del 1965 è sceso nel 1968 al 32% ed è salita quest'anno al 34,7; quindi c'è un lieve miglioramento per quanto riguarda la prima qualità.
Questo risulta naturalmente per i conferenti alla Cooperativa, perché questi sono i dati che noi abbiamo in base alle classifiche effettuate dalla Cooperativa, mentre al Consorzio non ci sono classifiche, lì c'è solo la marchiatura.
Le fontine di seconda qualità, anche lì dal 19% si era scesi al 16% e si è risaliti al 17,56% e c'è quindi una diminuzione dello scarto che dal 12, cioè della fontina di seconda B che è passata al 29% contro il 33% che era nel 1968.
Quindi questo sta a dimostrare che in questi ultimi anni si cerca di nuovo di riportare le percentuali e si sono ottenuti dei risultati, però non abbiamo ancora il livello qualitativo che avevamo nel 1960.
Per quanto riguarda il numero delle forme dei produttori aderenti alla Cooperativa sono 67.734; i conferenti alla Cooperativa 101.766; però di questi 101.000 13.807 sono classificate e non marchiate, siccome si concede il premio per le forme marchiate abbiamo ritenuto opportuno di non inserire le forme che non sono, che sono solo classificate e che non hanno ancora il marchio.
Quindi dalle 169.000 in totale togliendo le 13.000 noi risultiamo a 157.000 forme che sono quelle che sono oggetto del premio di marchiatura che io propongo, la Giunta propone meglio, a 700 Lire alla forma, come avevamo fatto l'anno scorso.
Devo informare che il Consorzio ci ha fatto pervenire una richiesta di aumento del premio di marchiatura da 700 a 1.000 Lire; però a mio avviso è bene che si esamini intanto, si mandi avanti il provvedimento per quest'anno con l'importo dell'anno scorso delle 700 Lire perché ritengo che il problema della marchiatura, il problema in generale della fontina vada esaminato attentamente in Commissione.
Quindi io propongo di mantenere il premio di marchiatura quest'anno alle 700 Lire, però direi che bisognerebbe esaminare quanto prima tutto il problema e vedere che cosa si può fare per cercare di migliorare ancora maggiormente questa produzione.
Fosson (U.V.) - Je partage ce qu'a été dit par l'Assesseur Maquignaz et tout de même, à travers ce que l'Assesseur Maquignaz a dit, nous devons tenir compte d'une question assez grave, parce que effectivement nous avions établi à son temps de donner une prime aux fontines marquées, aux fontines qui avaient eu, qui devaient servir pour améliorer la production, parce que c'était une aide indirecte aux agriculteurs, d'accord, mais nous voulions tout de même, à travers cette aide indirecte, obtenir quelque chose fondamentale, c'est-à-dire d'avoir de la fontine qui puisse aller sur les marchés et avoir le plus grand nombre de fontine de première qualité ou de deuxième A, de façon à diminuer grandement les déchets qu'ils y avaient, parce que en certains moments avant d'instituer le prime de marquage de la fontine, nous avions un déchet assez fort.
Dans un premier temps cette amélioration nous l'avons eu, nous l'avons eu à travers une certaine rigueur dans l'application du "marchio" et aussi avec la question de l'assainissement du bétail à travers l'élimination des vaches mamiteuses.
Mais quand nous entendons maintenant que en 1965 nous avions le 52% de formes de première qualité qui sont passées en 1968 au 32%, donc avec une diminution du 20%, en chiffre nette sur le montant de la production, mais si nous constatons mathématiquement, arithmétiquement la diminution des formes de première qualité, nous voyons qu'il est bien supérieur au 20%, le 20% c'est sur le quantitatif global. Et nous avons une amélioration qui se porte 34,7%, dans le 1971 nous voyons que l'amélioration est très petite et nous sommes toujours très éloignés de ce qui était la production en 1965, et alors ceci doit nous faire penser parce que nous sommes toujours, je pense que le Conseil devrait être de ce même avis que je dis, de ce que je veux dire en ce moment, c'est-à-dire que notre agriculture peut être viable seulement si fait des produits de qualité, parce que si nous faisons pas des produits de qualité qui puissent être vendus en certains prix nous ne pouvons pas certainement tenir debout notre agriculture.
Et alors nous devons, je partage, j'ai dit avant, je partage ce qu'a dit l'Assesseur, il faudra affronter ce problème à fond, il faudra demander au Consorce, qui est celui qui doit mettre le "marchio", qui soit plus rigoureux; nous payerons quand même les fontines qui sont marquées mais nous devons prétendre qu'on ait une production de qualité; si sera nécessaire retoucher même le "premio di marchiatura" mais à condition seulement qui soit donné ce "premio di marchiatura" à la production de qualité; si nous ne orientons pas dans ce sens nous faisons comme çà du mécénatisme vis-à-vis des agriculteurs qui est nécessaire mais nous faisons pas l'intérêt véritable des agriculteurs et l'intérêt de la Région, qui est aussi celui de créer quelque chose que sur le plan économique il puisse rester débout.
Et alors maintenant nous ne voulons pas affronter ce problème dans ce moment, l'Assesseur a déjà dit que nous en parlerons dans la Commission de l'Agriculture, mais il serait bien que, en attendant que nous approuvons ces 700 Lires par forme, ceci me semble qui se réfère à l'année 1970, c'est-à-dire à l'année passée, tout de même qu'on commence, indépendamment de ce que fera la Commission et qui approuvera le Conseil dans un deuxième temps, qu'on commence à prétendre maintenant dans le 1971 que la Commission qui donne les "marchio", la Commission qui est chargée de donner ce "marchio", soit plus restrictive et qu'effectivement qu'elle regarde quelles sont les qualités, parce que regardez que nous avons vu et d'autre part il y a eu des gens qui se sont plaints, que on a vendu dans la Vallée et dehors de la Vallée des fontines qui portent le "marchio" et qui ne sont pas dignes d'avoir la première qualité ou la deuxième A et ceci il est nuisible à toute la production, parce que si en certains moments on porte une fontine qui est une fontine "di scarto" et qu'on la met "marchiata", en certains moments quelle différence peut faire? dans ce sens ici. Et alors cela il se répercute d'une façon visible sur la production de la fontine.
Donc moi, la recommandation, nous sommes d'accord sur ce que nous passons, sur ce qui a été proposé aujourd'hui, mais qu'on dise déjà au Consorce que pour le 1971 qui soit déjà plus restrictif dans ce sens, il n'ont qu'à tenir un standard, il y a un standard bien précis, on ne peut pas mettre le "marchio" si les formes ne correspondent pas à ce standard et après, à travers la Commission et le Conseil, examinera ce qui devra faire, et je pense qui devrait partager cette idée qui a été l'idée qui a institué cette prime, c'est-à-dire d'orienter les agriculteurs à améliorer leur production.
Savioz (P.C.I.) - Ma, dopo quanto ha detto Fosson, mi sembra che non ci sia molto da aggiungere, però vorrei ribadire ancora il principio che purtroppo si constata in Valle, soprattutto fuori Valle, l'inconveniente di prodotto che non è il prodotto di un tempo.
Mi riferisco a quanto mi è stato detto da parte di un commerciante di salumi e formaggi che ho avuto occasione di incontrare a S.Remo nel mese di marzo, il medesimo mi ha detto che non era possibile avere due fontine uguali dalla Valle d'Aosta. Io gli ho fatto cenno sulla questione del marchio, dice: sì sì, arrivano marchiate regolarmente, le comperiamo dal medesimo fornitore, però difficilmente noi troviamo due fontine che siano uguali, difficilissimo, è un formaggio che non viene richiesto, che non può prendere avvio sul mercato non tanto per il fatto del prezzo ma per il fatto della qualità, soprattutto della continuità; questo è quanto mi diceva questo negoziante.
Ma c'è di più, voce pubblica dice che la marchiatura delle fontine avviene in un sistema così molto famigliare, molto in un certo senso abbastanza politico-propagandistico, perché si marchiano delle fontine che non sono da marchiare e c'è un mormorio in mezzo agli stessi produttori, i quali accusano vicendevolmente dicendo: Tizio ha avuto le sue fontine marchiate perché appartiene alla corrente X o Y, quell'altro invece dice: io non ho potuto far marchiare le mie fontine perché io non ho conoscenze, non ho appoggi, non ho qui, non ho su, non ho giù, però la verità è che ad un certo punto da quanto dice l'Assessore, io l'ho rilevato qui, se nel 1965 avevamo il 52% di fontina di prima qualità oggi siamo al 34%; però la fontina esce dalla Valle d'Aosta regolarmente marchiata pur non essendo di qualità e allora signori qui c'è qualche cosa che effettivamente non quadra, io non sono un esperto in materia, riporto un po' qui la voce pubblica che si sente in giro, però la verità è che siamo veramente in una fase di decadenza di produzione qualitativa.
Quindi io non ho nulla da aggiungere, però insisterei che questo problema venga dibattuto nella relativa Commissione e poi opportunamente venga illustrato anche in Consiglio regionale in modo che possiamo essere in grado di rispondere alle eventuali osservazioni che via via sentiamo durante il peregrinare delle nostre persone nei vari centri della Regione e fuori dalla Valle.
Tonino (P.S.I.U.P.) - A conferma di quanto è stato detto testé da Savioz, debbo confermare che quanto ha detto è vero.
Ho acquistato della fontina solo l'altro ieri del Consorzio Fontina della Valle d'Aosta nel mio negozio, e dirò che è una fontina che è pessima, non ho mai assaggiato della fontina così pessima. Quindi questo per avvalorare quanto ha detto testé il Consigliere Savioz.
Però qui arrivando a questo oggetto, qui si è già deliberato su due importanti argomenti per il contributo alla Cooperativa Latte e Fontina, e questo è il terzo argomento di cui io sono perfettamente d'accordo, sono stato d'accordo sugli altri due provvedimenti e anche su questo sono d'accordo, salvo naturalmente le cose che poco fa ha detto il Consigliere Fosson. È ovvio che l'agricoltura deve essere aiutata e ogni forma di intervento può giovare a migliorarla in tutte le sue branche, però non è per fare il vecchio discorso sulla discriminazione fra produttori che conferiscono alla Cooperativa Latte e Fontina e quelli che non conferiscono per delle logiche ragioni, è che in effetti a me pare che non si è fatto ancora nulla per scongiurare una discriminazione fra agricoltori.
Malgrado si fosse tanto discusso su questo problema, malgrado fosse stata discussa in questo Consiglio una mozione a firma dei Consiglieri Andrione e Freppaz e successivamente discussa in sede di Commissione Agricoltura, presenti i firmatari della mozione, ora io non ricordo bene gli impegni che si era presa la Commissione in quella seduta o il mandato dato a qualcuno, anche perché non vengono distribuiti i verbali e quindi la memoria non può contenere tutto, ma è evidente che alcuni impegni non sono stati presi, però non si è fatto nulla nemmeno timidamente si è fatto un qualcosa che potesse far pensare che il problema interessava in qualche modo e così continuiamo con le due categorie degli agricoltori: i privilegiati e i non privilegiati.
È evidente che continuando a stare così le cose l'Amministrazione regionale volutamente non fa opera di giustizia nei confronti dell'intera categoria; ora l'agricoltore che non conferisce alla Cooperativa Latte e Fontina il suo prodotto non dice che l'Amministrazione regionale non deve dare i soldi alla Cooperativa Latte e Fontina, ma dice a noi Consiglieri della Bassa Valle di dire a voi che anche loro sono degli agricoltori, che anche loro fanno delle dure fatiche per il loro prodotto.
Quindi la mia preghiera che faccio è quella di riesaminare di nuovo quella proposta che è stata fatta, quella mozione che è stata portata dai Consiglieri Freppaz e Andrione, di rivedere in sede di Commissione cosa si può fare per il prodotto della Bassa Valle, per il formaggio toma o come si vuole chiamare della Bassa Valle e di vedere in qualche modo di intervenire anche per quella categoria, altrimenti naturalmente di questo passo abbiamo sinceramente le due categorie, quella privilegiata e quella meno privilegiata.
Chamonin (M.A.V.) - Il Consigliere Savioz un momento fa parlava di continuità, continuità del gusto e diciamo dei caratteri classici della fontina, purtroppo dobbiamo notare una cosa che la continuità nel gusto evidentemente non esiste, non solo, esiste soltanto la continuità nella pessima qualità di alcuni prodotti reclamizzati e venduti come fontina.
Ora io non voglio entrare nel merito delle forme marchiate e non rispondenti ai requisiti che dovrebbe avere una forma veramente decente e di gusto e di forma adeguati, ma voglio anche fare un accenno all'Assessore per quei prodotti che, purtroppo, della fontina non hanno più neanche né la forma, né il colore né tanto il gusto; mi è capitato all'estero, in Francia, di vedere reclamizzata, ma reclamizzata in lettere di due metri, va bene, la fontina "Aosta" che di fontina non aveva assolutamente niente, come dico neanche i caratteri di colore, non dico di gusto, ma il colore, l'aspetto, assolutamente niente, ed era reclamizzata come "fontine Aosta".
Adesso come possiamo noi pretendere che il consumatore all'estero veda questa cosa qui e capisca quale porcheria gli si vende? e come si può pretendere che questo cerchi poi di acquistare della fontina? evidentemente no.
Senza andare all'estero, a Torino, in uno dei più bei locali di Torino un giorno chiesi un toast, va bene, e davanti a quella cosa immonda che mi si servì chiesi al barman se sapeva qual era il formaggio che aveva messo lì dentro e dalla sua risposta che era fontina ho chiesto se sapeva quale forma aveva questa fontina e mi ha detto che la fontina che gli forniva il miglior fornitore di Torino era fatta a forma di pan cassetta; questo non capita a 200 Km. di qua, capita a Torino; quindi ad un certo momento sarebbe veramente necessario, per non dire altro, che la Regione e gli organi di tutela soprattutto della Regione intervenissero in qualche modo, perché evidentemente una propaganda così negativa ci vuole poi, non solo degli anni, ma decenni per poter poi di nuovo riformare il gusto a questa gente, perché la gente non sa che cos'è la fontina.
Quindi senza voler entrare in quelle che possono essere le manchevolezze denunciate da vari Consiglieri sulla marchiatura più o meno diciamo ortodossa della fontina, ma questi casi così clamorosi di falso dovrebbero essere veramente perseguiti.
Mi pare che, non so se la Regione ha i mezzi per poter arrivare a questo, se non li ha bisognerebbe cercare comunque in qualche modo di arginare questo deprecatissimo fenomeno... (Voce - Il Consorzio...) ...Il Consorzio, ma allora perché non lo mettono in opera?
Bordon (D.C.) - Ci interessava soltanto che questo argomento passasse e quindi siamo tutti d'accordo.
È indubbio che le osservazioni che sono state fatte entrino in un campo per me un po' diverso, perché ho gestito un alpeggio per oltre 20 anni, quindi qualche cosa sulla fontina anche se sono bestia in materia l'ho imparata e quindi si potrebbe fare una lunga discussione; secondo me, però, le osservazioni fatte prima mi fanno arrivare a certe considerazioni che discuteremo in altra sede, in altro momento, ecc.. È difficile poter parlare di una fontina che abbia sempre lo stesso standard, perché la fontina, proprio per la sua naturale composizione, per la lavorazione dei suoi enzimi, ecc. - io non sono un tecnico ripeto quello che ho imparato in tanti anni - è soggetta a delle gonfiature, è soggetta a delle trasformazioni e se dovessimo incominciare a fare una discussione con l'amico Fosson vi ubriacheremmo tutti e quindi rimandiamo questo ad un'altra occasione.
Però, secondo me, la seconda parte del discorso è proprio quella che deve essere vista con molta attenzione, ma qui si viene a discutere sul sistema di marchiatura, quindi o il Consorzio ha gli organi di marchiatura che non funzionano, perché quando sentiamo la battuta dell'amico Savioz si rimane perplessi e dicevamo con la Sig.na Personnettaz ma è roba da mandare in galera perché qui c'è il codice penale, perché io penso che domani se uno deve classificare determinate fontine in base al colore politico, insomma è enorme, accadrà, lo ha detto Savioz, è segno che ha qualche notizia in merito e quindi non la mettiamo in dubbio, ma io penso che la Regione, attraverso l'Assessore all'Agricoltura, dovrebbe intervenire e segnalare queste voci, come avrà già probabilmente fatto, al Consorzio, quindi questo primo discorso.
Secondo discorso: ma questi organi di tutela naturalmente bisogna avere il Consorzio, ora io penso che il Consorzio sia in condizioni finanziarie di poterlo fare andare avanti, perché mentre la Cooperativa Fontina ha anche delle difficoltà, il Consorzio col premio di marchiatura e tutto quanto io credo che abbia un bilancio che, se non sarà floridissimo, è un bilancio che però può permettere determinate cose, ma se non fosse sufficiente, compito della Regione sarebbe addirittura di dare una sovvenzione perché ha ragione Chamonin quando si viene fuori e si arriva ad un certo punto dove ci sentiamo dire per esempio la fontina, io non voglio fare dei nomi perché qui non faccio la réclame di nessun prodotto, ma nessuna caratteristica della fontina, eppure arrivano dei camion con centinaia di quintali in Valle d'Aosta e ripartono dalla Valle d'Aosta, non vengono venduti col nome di fontina, vengono venduti con un altro nome; ma noi non possiamo evitare questo, ma è proprio attraverso la pubblicità e attraverso la conoscenza che si può portare in circolazione, che si deve far capire quali sono i caratteri organolettici, somatici, io li vorrei chiamare così, perché per marchiare una fontina ad un certo momento è stabilito che deve avere tanto di altezza, che deve avere l'incavo, che deve avere tutte quelle caratteristiche che i controllori sanno meglio di quanto io possa qui elencare, però il problema base è solo questo che effettivamente si guardi se si verificano queste marchiature che sono così incomplete per non definirle con un altro nome, ma in modo particolare che ci sia questo controllo; ecco dove è il problema secondo me, perché il controllo io penso che il Consorzio abbia dei validi controllori ma temo che ne abbia un po' pochi. E un giorno pregherò proprio l'Assessore, senza star lì a fare le solite interpellanze, i soliti pasticci, vedere un po' come avviene questo controllo, perché io ritengo che il Consorzio è gestito molto bene, perché non abbiamo mai avuto delle noie, non abbiamo mai avuto niente e quindi io penso che ce la mettano tutta, ma bisognerebbe vedere se è sufficientemente controllato, perché la base è questa.
Voi capite che noi arriviamo in un negozio a Torino e chiediamo mezzo chilo di fontina, ma chi viene dalla Valle d'Aosta se ne accorge, ma chi è profano... quindi dovremmo mandare qualche d'uno a comperare questo mezzo chilo di fontina per vedere quello che ne viene fuori.
Quindi io non volevo neanche intervenire, chiedo scusa di avervi tediato con questi dieci minuti di chiacchierata, però è giusto quello che ha detto Fosson e quello che hanno detto tutti gli altri, Savioz e Chamonin, riparliamone di questo innanzitutto in Commissione; naturalmente questo provvedimento deve passare, siamo già tutti d'accordo, ma io ritengo che siano due problemi diversi, perché per esempio quando mi si dice: invogliamo il contadino, ha ragione Fosson, l'abbiamo proprio fatto per questo motivo, ma non dimentichiamo mai che non basta poi avere un buon casaro, voi sapete perfettamente che un alpeggio, un casaro che ci vada 10-15 anni, un anno azzecca la produzione alla perfezione, l'anno dopo la sbaglia tutta e nessuno ha mai capito il perché.
Allora abbiamo visto se il latte era cattivo, abbiamo fatto le prove, si sono fatte tutte le prove attraverso anche organi della Regione, quindi si sono fatti tutti gli esami che si potevano fare e ad un certo momento non si sa il perché questo è accaduto.
Ma c'è di più: oggi come oggi la difficoltà di mano d'opera che si ha con la conduzione degli alpeggi, là dove una volta per condurre un alpeggio di cento bovine lattifere ci volevano sei uomini, sette uomini, sette alpigiani, oggi non si riesce più ad averne neanche quattro, cinque e allora vuol dire la stessa produzione che deve essere munta da questi quattro o cinque produttori, quindi una cosa che viene fatta molto alla svelta, meno pulizia, tanti fatti, tante considerazioni che creano questa situazione.
Quindi io sono d'accordo, in modo particolare che si discuta di nuovo questo argomento perché senno saremmo, sarà motivo di interpellanza o di mozione per vedere di portare avanti; l'interessante è naturalmente che nessuno sia contrario a questo provvedimento, perché questo provvedimento che è stato tirato fuori, se non sbaglio proprio da Fosson, e come siamo qui per criticarlo quando dobbiamo dirgli qualche cosa gliene dobbiamo dare atto, è stato un saggio provvedimento, indipendentemente dalle discussioni che abbiamo avuto con Fosson sugli otto chili, sette chili, undici chili, ma come provvedimento originario è stato interessante, ha fatto bene questo, però io penso che non siano questi i difetti da criticare, sia proprio il controllo, ecc. attraverso il Consorzio.
Ed io vi chiedo scusa.
Maquignaz (D.P.) - Le osservazioni che sono state fatte dai diversi Consiglieri che hanno preso la parola ci trovano consenzienti e debbo dire che già l'anno scorso più o meno era stata fatta questa raccomandazione alla Giunta di seguire, in modo particolare all'Assessore, di seguire un po' questo problema sotto i due aspetti: miglioramento della produzione e sotto l'aspetto invece del controllo.
Siccome il controllo, la tutela, cioè il controllo e le funzioni ispettive spettano al Consorzio Produttori Fontina per delega del Ministero, il Presidente della Giunta ha convocato i rappresentanti del Consorzio e gli abbiamo fatto un discorso perché era necessario riferire quello che noi avevamo sentito e quello che era stato detto in Consiglio regionale.
Da parte del Consorzio ci è stato detto che loro facevano tutto il possibile e che però era un lavoro molto improbo perché naturalmente non possono nemmeno loro seguire tutto quello che avviene, è una cosa quasi materialmente impossibile; io penso che mediante un'azione più vigilante, più attenta, più attiva da parte del Consorzio si possa ancora fare di più, ma soprattutto mediante il convincimento, l'istruzione, cioè bisogna informare il consumatore di quella che è la fontina e quello che invece è formaggio grasso, solo in quel modo lì noi troveremo il consumatore che chiede la fontina e pretende che la fontina sia quella marchiata.
Però se poi la fontina marchiata non è migliore del formaggio grasso evidentemente non facciamo nessuna réclame anzi facciamo l'effetto contrario.
Quindi i problemi sono due: da un lato fare in modo che il Consorzio controlli di più e dall'altro lato invece bisogna fare in modo che queste forme marchiate siano effettivamente, corrispondano allo standard che è previsto per la fontina.
A questo proposito la Giunta ha nominato i due rappresentanti in sede alla Commissione prevista dal Regolamento, quella Commissione di marchiatura, perché i rappresentanti che c'erano effettivamente uno era fuori zona e l'altro non poteva più per l'anzianità, e quindi il Consorzio non aveva più i rappresentanti della Regione; questo è stato fatto, noi teniamo dei contatti col Consorzio e lo faremo ancora dopo questa discussione in Consiglio, però, come ripeto, l'azione, secondo me, è proprio quella anche del convincimento, dell'istruzione. Il consumatore deve conoscere qual è la fontina e qual è il formaggio, formaggio grasso parlo, perché solo in questo modo noi faremo, eviteremo tanti inconvenienti e potremo valorizzare di più il nostro prodotto.
Quindi concordo con quanto è stato detto e mi impegno, per quanto è di mia competenza, di fare in modo che ci siano dei controlli maggiori.
Al Consigliere Tonino, che ha sollevato un altro problema, quello del formaggio, in modo particolare per i produttori della bassa Valle, e anche per alcuni produttori della media ed alta Valle, devo dire che non è che noi ci siamo disinteressati; mi pare che era presente anche lei quando ne abbiamo discusso la prima volta in Commissione Agricoltura, in quella sede è stato dato l'incarico all'Assessorato di fare un'indagine per vedere quanto era il quantitativo di questa produzione, di vedere quali erano queste zone interessate, per vedere che cosa si sarebbe potuto fare, e noi stiamo effettivamente facendo questa indagine.
Però io vorrei ritornare qui in un concetto che ho già espresso alcune volte: qui bisogna anche sollecitare un po' l'iniziativa da parte degli agricoltori, perché se gli agricoltori si riuniscono per la parte commerciale in una Cooperativa anche per questo prodotto, è chiaro che l'Amministrazione regionale interviene anche a favore di questa Cooperativa, cioè per poter intervenire dovrebbero riunirsi, dovrebbero fare un centro di raccolta, oppure un magazzino per la conservazione e la vendita di questo prodotto; io penso che non sia possibile, perché se il premio di marchiatura è giustificato nel senso che non è un premio sul prodotto, è un premio per migliorare qualitativamente il prodotto, mentre invece per il formaggio che non ha una denominazione di origine controllata, non è più possibile intervenire, anzi questi provvedimenti contrastano con il trattato di Roma circa i regolamenti comunitari. Quindi non si può intervenire, si potrebbe invece intervenire qualora gli agricoltori si riunissero in Cooperativa per la parte commerciale, per la parte conservazione e vendita del prodotto, come facciamo per la Cooperativa Produttori Latte e Fontina, come facciamo per la Cooperativa della frutta di Saint-Pierre, perciò ci vuole anche dell'iniziativa da parte degli agricoltori.
Se ci sono di queste iniziative noi li appoggiamo, diamo tutta l'assistenza, facciamo tutto il possibile, perché questo è il modo per poterli aiutare veramente, altrimenti se rimangono così isolati non è possibile fare niente.
Quindi, indipendentemente dall'indagine che noi stiamo facendo e che appena completata la riporterò in Commissione, però il problema di fondo per me è quello che gli agricoltori devono organizzarsi, se non c'è la volontà da parte degli agricoltori noi non otterremo dei risultati.
Montesano (P.S.D.I.) - Chi altro chiede la parola? Allora si passa alla votazione. Chi approva la delibera alzi la mano. Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva.
Mi pare siamo in numero legale no? Va bene. Allora si passa al numero 16 dell'ordine del giorno.