Oggetto del Consiglio n. 187 del 22 luglio 1971 - Resoconto
OGGETTO N. 187/71 - Disegno di legge regionale concernente: "Concessione di contributo regionale per la ripresa e lo sviluppo di attività industriali nella zona di Verrès".
Montesano (P.S.D.I.) - Prima di dare la parola al Presidente della Giunta, io comunico al Consiglio che esiste il parere favorevole della Commissione Affari Generali.
Dujany (D.P.) - Il Consiglio regionale ebbe già occasione, in precedenti riunioni, di discutere questo problema concernente la ripresa e lo sviluppo di attività industriali nella zona di Verrès. Attività che si concretizzano in un accordo avvenuto fra la Società Cogne e la Società Brambilla, per cui la Società Cogne avrebbe deciso l'acquisto di tutta la superficie destinata attualmente ad una attività industriale da parte della Brambilla e la relativa centrale elettrica, per un importo di 700 milioni, e la installazione della SADEA in detta località, su richiesta del Consiglio regionale e delle organizzazioni sindacali, tenuto conto della quantità di disoccupazioni esistenti, del pendolarismo esistente e della crisi che si sta delineando a causa di difficoltà delle altre industrie.
Si tratta oggi di approvare, da parte del Consiglio regionale, la legge formale che recepisce il contenuto dell'ordine del giorno del Consiglio regionale approvato a suo tempo, per cui la Regione darebbe un contributo straordinario di 350 milioni alla Società SADEA, distribuito in 5 anni, a condizione che questa venga collocata nella zona di Verrès e a condizione che la Società Cogne presenti all'Amministrazione regionale un progetto delle realizzazioni che intende eseguire e del tipo di industria che intende installare in detta zona.
Questo è il contenuto della delibera. E' stato necessario presentare questo atto in questa forma formale, sotto forma di legge in quanto la Società Cogne aveva avanzato alcune difficoltà nell'accettare la volontà espressa dal Consiglio regionale senza un progetto di legge in quanto riteneva di non avere garanzie sufficienti dell'intervento regionale e soprattutto erano emerse delle difficoltà nel suo interno, per cui noi abbiamo ritenuto, oggi, di presentare al Consiglio questo progetto di legge che consiste, che è nello spirito dell'ordine del giorno approvato a suo tempo dal Consiglio regionale.
Fosson (U.V.) - Noi concordiamo senz'altro nella questione della legge, anche per le ragioni che sono state spiegate dal Presidente della Giunta. Quindi, la richiesta della Società Cogne di avere questo atto formale è anche spiegabile. Io ho solo, vorrei solo far presente al Consiglio alcune cose sull'articolo 2, cioè, il Consiglio, ad un certo momento, ha votato un ordine del giorno a questo proposito chiarendo molto bene quale era il suo concetto e a che cosa subordinava il suo intervento: cioè la scelta della località per creare questa nuova azienda; quale tipo di lavorazione chiedeva - voleva sapere prima di versare il suo contributo quale tipo di lavorazione venga svolto, quale occupazione questo nuovo stabilimento dà per la manodopera disoccupata, eventualmente libera della zona e quindi, nell'ordine del giorno eravamo entrati in alcuni particolari.
Ora, io mi rendo conto che forse certe cose che noi abbiamo messo nell'ordine del giorno non possano essere trasferite completamente, così, nella legge che stiamo approvando. Però vorrei richiamare l'attenzione del Consiglio - siccome qui all'art. 2 diciamo: "... subordinatamente all'attuazione, da parte della Società Nazionale SADEA o Società collegata, del programma di sviluppo industriale nella zona di Verrès concordato tra la Regione e la Società Nazionale Cogne" - questo, noi, lo lasciamo indefinito qui nella legge. Però bisognerebbe, ad un certo momento, che... noi possiamo e siamo disposti ad approvare questa legge a condizione che tutte quelle precisazioni che abbiamo messo nell'ordine del giorno siano tenute presenti per arrivare a concordare tra Regione e Società Nazionale Cogne, cioè, forse è un eccesso di prudenza in questo momento, ma non vorrei che, ad un certo momento, si dicesse: va bene, dobbiamo concordare quello che dobbiamo fare. Voi avete fatto la legge, dobbiamo concordare.
Ma non più su dei punti precisi. Ora, quando noi abbiamo votato l'ordine del giorno invece abbiamo detto noi alcune cose, cioè volevamo sapere alcune cose che ritengo le dobbiamo ancora sapere prima di fare il finanziamento. Quindi, d'accordo l'atto formale perché la Società possa dire: il Consiglio non è che ad un certo momento receda da questa volontà perché ha una legge, ma non vorrei che proprio su questo punto nascessero poi dei conflitti e, invece di semplificare le cose, desse degli appigli per fare delle lunghe discussioni che sarebbero certamente dannose e non a vantaggio di quello che noi vogliamo ottenere con questo finanziamento e che è in definitiva la soluzione di un problema nella zona di Verrès per occupare della manodopera che è libera localmente ed eventualmente incrementare questa occupazione della manodopera e non un semplice spostamento di manodopera da Aosta a Verrès. Una cosa o un'altra, come potrebbe, ad un certo momento.
È per questa ragione che vorrei porre un po' il problema. Capisco che forse è difficile di dirlo in una legge, ma bisognerebbe trovare una questione di appiglio, con quell'altro documento dove noi siamo stati molto più chiari su questo punto.
Manganoni (P.C.I.) - Io non voglio ripetere quanto ha detto Fosson su cui sono d'accordo. Sono anche d'accordo sulla necessità di impegnare la Regione con una legge regionale, però c'è sempre questo problema: questo piano della Cogne? Il piano della Cogne, non abbiamo ancora visto niente no?
Quindi bisognerà, non so io, che al più presto la Cogne consegni alla Giunta questo piano e che venga visto anche dal Consiglio. E quindi degli impegni anche non solo in fatto di tipo di lavorazione, di quantità di posti lavoro e anche nei tempi, particolarmente i tempi.
Poi, in questi giorni, mi hanno fatto vedere una lettera che la Brambilla ha inviato a diverse organizzazioni, mi pare anche alla Regione, una lettera un po' brusca, diciamo, che minacciava di rompere tutto se non si versavano i fondi, ecc.
Cioè io vorrei sapere se si è risposto a questa lettera. Se la Brambilla, effettivamente, ha intenzione di mantenere questi propositi espressi nella lettera, che sono preoccupanti, e quindi se la Regione è intervenuta, cioè quale seguito ha avuto questa lettera.
Poi volevo solo ribadire quanto detto in un precedente Consiglio. Bisognerà che noi ci accertiamo - ed abbiamo la garanzia della Cogne - che non si spostino gli operai da Aosta a Verrès. Perché se noi creiamo dei pendolari da Aosta a Verrès e allora è tanto da lasciare ad Aosta impianti e macchinari e i pendolari vengono da Verrès a Aosta, cioè non cambieremmo niente.
Noi comprendiamo che per l'avviamento ci vorrà un certo numero di operai specializzati che si rechi laggiù. Possiamo anche comprendere che i tecnici, dirigenti, ecc. debbano andare da Aosta, però entro dei limiti, cioè che non si prendano le macchine ad Aosta, le si portino a Verrès e si dica agli operai di Aosta, adesso andate a lavorare a Verrès.
Perché allora noi non solo non risolveremmo niente, ma ne creeremmo altri ancora più gravi. Ecco è questa un po' la rassicurazione che vorremmo avere dalla Giunta.
Pollicini (D.P.) - Mi pare però che le preoccupazioni espresse e dal Consigliere Fosson e dal Consigliere Manganoni siano superflue in quanto qui, al terzo capoverso dell'art. 2, si dice che questo contributo è subordinato all'attuazione da parte della Società Nazionale Cogne di un programma di sviluppo concordato fra la Regione e la Cogne stessa.
Ora, questo programma di sviluppo concordato, evidentemente dovrà tenere conto dell'ordine del giorno votato all'unanimità dal Consiglio a proposito appunto di ciò che noi riteniamo dover garantire al personale disoccupato nella bassa Valle in modo che avvenga veramente nello spirito che il Consiglio voterà per dare questo contributo alla Cogne per installare lo stabilimento nella zona di Verrès. Quindi, io ritengo che sia compreso, proprio perché parla di subordinazione di questo contributo all'accordo tra la Regione e la Cogne. Accordo che deve tener conto dell'ordine del giorno di cui hanno fatto cenno precedentemente.
Tonino (P.S.I.U.P) - Non essendoci state altre vie d'uscita e di fronte ad una grave crisi, di fronte ad una grave disoccupazione che investe tutta la bassa valle, ritengo che questo atto di buona volontà da parte della Regione, nei confronti di una azienda a partecipazione statale, ma che ha per fine però la salvaguardia del posto di lavoro della popolazione interessata, sia giusto il nostro intervento.
Tenendo però ben presente che la Regione, nei confronti della Nazionale Cogne, dovrà avere, naturalmente, come dice anche il comunicato, delle voci in capitolo sia negli investimenti che dovranno essere fatti, sia successivamente con dei rapporti di cordialità se vogliamo, purché siano rapporti che servano a garantire, in Valle d'Aosta, un posto di lavoro sicuro a tutti e la dignità dell'operaio nell'interno del complesso.
Quindi voce in capitolo della Regione nei confronti delle scelte della Società Nazionale Cogne e a tutti gli altri effetti.
Detto questo, io sono d'accordo sul provvedimento che ci viene presentato. Vorrei, però, così, riallacciandomi a quanto ha detto Fosson prima e a quanto ha detto Manganoni, anche perché nella bassa Valle circolano insistenti le voci che la manodopera per la SADEA verrebbe trasportata dallo stabilimento di Aosta in quello della bassa Valle, vorrei proporre, così, tanto per avere una rassicurazione maggiore, e anche per tranquillizzare gli animi degli abitanti della bassa Valle, i quali dicono queste cose, di aggiungere un qualche cosa all'art. 2 e precisamente - art. 2, terzo comma, dove dice: la Società Nazionale Cogne, aggiungere "all'impegno del completo assorbimento della manodopera locale, nonché alla presenza di un rappresentante della Regione del Consiglio di Amministrazione della Società della SADEA."
Insomma, aggiungere solo "all'impegno del completo assorbimento della manodopera locale".
Questo, a me pare, che non sia una richiesta troppo esigente, ma che comunque contempli quelle che sono le istanze che vengono portate avanti dalla Bassa Valle.
Fosson (U.V.) - Io, non in polemica, certamente, ma vorrei chiarire al Consigliere Pollicini il perché di certe preoccupazioni, di una certa prudenza.
E l'analogia c'è. Se noi pensiamo che l'art. 14 del nostro Statuto dice che abbiamo diritto alla zona franca, che dovrà essere stabilita con una legge concordata fra lo Stato e la Regione. È dal 1948 che è approvato lo Statuto, questa legge concordata tra lo Stato e la Regione non riusciamo a vararla perché non c'è mai questa concordanza.
Ora è proprio questo - la parola "il programma di sviluppo... concordato tra la Regione e la Società Nazionale Cogne". È questo. Voi direte: troppo prudente, troppo prudente!
Ma, quando uno è stato morsicato, alle volte ha queste preoccupazioni. Quindi, ad un certo momento, se noi mettiamo solo la questione "concordato" noi potremmo andare avanti forse degli anni, non troviamo mai la concordanza e quindi la questione non si fa...
(Voci) ...Sì, d'accordo, ma noi dobbiamo anche preoccuparci di sgombrare il terreno da ogni dubbio in questa cosa e mi sembra che il Consiglio, con la votazione dell'ordine del giorno che avevamo anche concordato e cercando di mettere a punto le cose che dovevano indicare qual era la volontà del Consiglio, quindi io penso che si possa superare, forse, tutto, mettendo nell'art. 1, aggiungendo "nello spirito e nella lettera dell'ordine del giorno", cioè che noi, come Regione - a parte la forma di vedere come metterlo - ma fare un accenno allo spirito e alla lettera dell'ordine del giorno votato dal Consiglio.
Ne facciamo già un richiamo nella relazione, nella legge lo mettiamo in maniera che l'ordine del giorno serva come base di quello che noi abbiamo voluto dire e forse non sarebbe niente male, all'art. 2, qui è stato suggerito anche dal Consigliere Andrione, "programma di sviluppo industriale nella zona di Verrès che verrà sottoposto al Consiglio regionale per l'approvazione".
Concordato, lasciamo pure concordato, se vogliamo, quando abbiamo messo l'altra indicazione allo spirito e alla lettera dell'ordine del giorno votato in data tale, tale e tale ... che verrà sottoposto al Consiglio regionale per l'approvazione, in maniera che il Consiglio regionale può, eventualmente, dare il suo assenso in quel...
Con queste due aggiunte, probabilmente, se dobbiamo vedere un attimo come perfezionarle meglio, possiamo vedere.
Ramera (D.C.) - Il provvedimento in sé, è senz'altro buono perché viene praticamente a concludere quanto era nelle attese del Consiglio regionale per quanto ci siamo mossi per risolvere questo problema della Bassa Valle, soprattutto in seguito alla crisi della Brambilla.
Ora io vorrei fare osservare solo alcune cose, perché tutta questa prudenza e le preoccupazioni del Consigliere Fosson e degli altri Consiglieri sono esatte. Però, stiamoci attenti perché il momento congiunturale in fatto di piccole e medie industrie non è dei migliori.
La Cogne, fin dal primissimo incontro avvenuto a Roma, aveva chiaramente spiegato quali erano i suoi intendimenti.
Ora, naturalmente, appena si è conclusa, diciamo, la parte trattative con la Brambilla, naturalmente si sono modificate determinate situazioni per cui, ad un dato momento, la Cogne se non può spostare certe lavorazioni che ha oggi all'interno dello Stabilimento, che vengono ad essere potenziate da circa un miliardo di macchinari che sono in arrivo perché prevedeva di fare questo tipo di lavorazione. Che cosa succede? Succede che questa determinata lavorazione la dovrà fare ad Aosta e dovrà inventare, praticamente questa è la parola, inventare un nuovo tipo di produzione da effettuarsi nello stabilimento di Verrès.
Il mettere tante condizioni... basterebbe poi il fatto che i 350 milioni versati in 5 anni, mentre la Cogne li deve versare subito, vengono mangiati, almeno per la metà, dagli interessi, perché il 10% son già 35 milioni, praticamente, all'anno, la metà viene praticamente mangiato, dagli interessi, potrebbe ritardare l'iter che tutti si attendono che venga portato a compimento. E allora verrebbe effettivamente ad essere falsata tutta l'aspettativa che c'era nei paesi della Bassa Valle per questo nuovo tipo di produzione, questo nuovo tipo di industria, industria che nei programmi è quadriennale, perché il programma è già stato fatto, addirittura è già stato fatto anche il plastico dello stabilimento che dovrebbe sorgere.
Qui, o c'è un rapporto tra Regione e industria di Stato che va d'accordo, altrimenti andiamo a rischio che si areni il problema.
Germano (P.C.I.) - Io sarei abbastanza preoccupato, non solo per quello che ha detto Ramera, ma perché si sono già sentite voci di questo tipo.
Io concepivo questo documento, questa legge, come l'atto formale che servisse alla Cogne per il credito, per la Corte dei Conti, per quello, però non consideravo che questa legge non potesse avere anche applicazione diverse di fronte a situazioni diverse.
Io penso che di fronte al rischio di non avere il nuovo stabilimento, se domani fosse necessario che il versamento dei 350 milioni, a programma concordato, fosse fatto anche in tempi più brevi, e, il Consiglio regionale dovrebbe affrontare anche questa diversa situazione.
E quindi io direi, adesso approviamo il provvedimento con questa visuale, sotto questi aspetti, d'altro canto vorrei poi che il Presidente della Giunta tenesse presente la necessità e l'urgenza di affrontare questo.
È vero, c'è un discorso in corso, quello che dice: dobbiamo portare cento operai là per creare altri 400 posti. Facciamo altri 100 pendolari. Quindi aggraviamo, sotto un certo aspetto, anche se abbiamo il vantaggio di avere 400 nuovi posti. Anche qui, io credo, che sul piano sindacale alcune questioni possano essere risolte, possano essere esaminate e risolte. Quindi io direi: il Consiglio regionale manifesta la sua volontà politica di risolvere quello. Vota oggi questa legge? Con questi emendamenti per dimostrare questa sua volontà politica. Se son necessari cambiamenti, il Consiglio regionale dovrà essere pronto a riaffrontare il problema, discutendolo e vedendo le soluzioni che di volta in volta si possono prospettare sempre sulla linea dell'ordine del giorno che abbiamo votato unanimemente. Quindi io la vedrei in questo modo l'approvazione di questa legge.
Andrione (U.V.) - Non ripeterò quanto ha detto Germano che condivido in pieno, ma mi sembra che il discorso di Ramera sia pericoloso in questo senso e cioè che la Regione non consegni questi milioni, comunque essi vengono consegnati e si può modificare, ma non consegna questi milioni a scatola chiusa alla Cogne, perché la Cogne faccia una sua politica aziendale conforme ai piani di sviluppo che lei già aveva fatto qualche anno fa.
Noi consegniamo questi milioni per ottenere uno scopo specifico e quello di sistemare la mano d'opera disoccupata in bassa valle.
E quindi per forza di cose ci deve essere una concordia o per lo meno un'intesa fra Cogne e Regione sul come questo stabilimento verrà installato e su quello che verrà fatto.
Ed è per quello che io mi permetto di insistere in quell'emendamento aggiuntivo che prima è stato fatto dal Consigliere Fosson e cioè dopo le parole, all'ultimo comma dell'art. 2, "concordato tra la Regione e la Società Nazionale Cogne" aggiungere "che verrà sottoposto al Consiglio regionale per l'approvazione" in quanto in quel momento questo piano verrà discusso e questa legge potrà essere modificata secondo la discussione che verrà fatta sul piano concordato con la Cogne. E quindi, a quel momento lì, tutte queste questioni potranno essere discusse con maggiore conoscenza di causa.
Noi, oggi, facciamo una promessa solenne alla Cogne e aspettiamo di sapere, da parte sua, qual è la politica aziendale che vorrà fare.
Ramera (D.C.) - Non vorrei ..., per carità, perché il provvedimento l'ho detto in partenza che era ottimo. Io avevo... (non funziona il microfono, lo cambia)
Effettivamente, quanto hanno detto i Consiglieri Germano e Andrione è esattissimo, la preoccupazione manifestata anche nel corso di un incontro avuto con il Presidente della Regione recentemente era semplicemente questo: che, ad un certo momento, il tutto potesse arenarsi per cause, diciamo, di poca entità, come il trasferimento, domani, che può essere di 50-60 persone, che può essere anche provvisorio, può essere. Per dare il tempo di preparare, diciamo, il resto delle maestranze a far funzionare questa azienda.
Senonché, se questo non è possibile, è chiaro che la Cogne si trovi nella obbligatorietà di mutare il suo indirizzo di industria ed inventarne praticamente un altro. Quindi è logico che ci sia questo. Anche l'emendamento proposto dal Consigliere Fosson è esattissimo perché noi dobbiamo essere informati, come Consiglio, degli accordi a cui addiviene la Giunta nei confronti dell'azienda Cogne per questa nuova industria che si viene a creare in Bassa Valle.
Io quindi concordo pienamente, senonché, appunto, volevo solo mettere il Consiglio sull'avviso che il mettere troppe condizioni - che adesso queste qui non ci sono, praticamente, nella legge - avrebbe potuto ritardare la soluzione del problema.
Ecco, quindi il Presidente, io ritengo che potrà prendere tutti gli accordi e poi sottoporli al Consiglio per eventuali modifiche che si potrebbero presentare.
Dujany (D.P.) - Ma, io capisco che nascano perplessità su un problema di questo genere, anche perché la prudenza non è mai troppa quando si devono discutere su forze abbastanza impari.
Mi pare che però qui si tratti di una proposta di legge e non è che in una legge possiamo fare una infinità di considerazioni. La legge ha una sua struttura, che dobbiamo rispettare, e che non possiamo sempre esprimere in determinati termini quelle che sono le nostre volontà.
Mi pare però chiaro che quando nell'art. 2 si dice che questo contributo è subordinato non alla presentazione da parte della Cogne di un programma, ma bensì all'attuazione, vorrei richiamare il Consigliere Fosson in modo particolare, che questo termine è stato particolarmente studiato ed è stato sostitutivo di, cioè "attuazione" sostitutivo alla "presentazione". Il che, mi pare, che chiediamo un qualcosa di più concreto che non un semplice disegno, che non un semplice programma fatto sulla carta, ma chiediamo che sia attuato nella realtà, naturalmente un programma concordato.
È chiaro che questa preoccupazione del Consigliere Fosson, e di altri Consiglieri, è anche la preoccupazione della Giunta, perché se interveniamo in un modo ritengo abbastanza cospicuo a favore dell'installazione di una società industriale in una determinata zona, naturalmente è perché vogliamo raggiungere determinate finalità che fanno parte di una certa volontà di programmazione del Consiglio regionale e della Regione.
Mi pare che con questo atto si apre un nuovo dialogo con una grossa attività industriale esistente in Valle d'Aosta, dialogo che dovremmo continuare anche per altri fattori e per altri elementi di capitale importanza, non esclusa la salute pubblica, ecc., non esclusi altri fattori, per cui la Regione deve svolgere un'azione condizionante nei riguardi di questa Società perché questa Società si renda conto che svolge la sua attività in Valle d'Aosta, nell'ambiente socio-economico della nostra Regione e non deve vivere al di fuori delle nostre esigenze programmatiche, e al di fuori della volontà del Consiglio regionale che rappresenta gli interessi della sua popolazione.
E mi pare che questo sia un primo atto di questo dialogo e di questi condizionamenti, perché, chiaramente, l'industria tende a svilupparsi in zone il più vicino possibile a quelle che sono le loro attività produttive.
Noi, naturalmente - Consiglio regionale - ha ritenuto di decidere la sua dislocazione in una zona che ha ritenuto più opportuno nell'interesse generale della Regione.
Io potrei, diciamo, impegnarmi - a nome della Giunta potremo impegnarci - di portare questo programma concordato fra Regione e Società Cogne all'approvazione del Consiglio regionale. Per carità, anzi è un contributo ed un aiuto che chiediamo al Consiglio regionale.
Ritengo però non opportuno includerlo in questa dizione, così, della legge, anche perché è urgente l'approvazione di questo progetto di legge, perché abbiamo la Brambilla che sta aspettando impazientemente il denaro da parte della Cogne, la Cogne non è in condizioni di versare se non ha questo atto decisionale da parte della Regione. Il mancato pagamento alla Brambilla della vendita del terreno potrebbe portarci, come conseguenza, la definitiva chiusura della Brambilla cotonificio, perché le condizioni economiche di questa Società non sono eccessivamente favorevoli.
Quindi non vorrei che, ad un certo momento, andando avanti in una ricerca di effettivo perfezionismo noi diventassimo, in un certo qual modo, colpevoli di non aver voluto approvare un atto formale che recepisce sostanzialmente e, fondamentalmente, quella che è la volontà del Consiglio, a cui si è fatto cenno, come ha detto già il Consigliere Fosson nella parte della relazione alla legge, e per la quale ci impegniamo di attenerci in un modo rigoroso man mano che la discussione con la Società Cogne avrà luogo.
L'altro problema, abbastanza grave, che è stato sollevato in questa sede, è il problema di evitare il pendolarismo da Aosta a Verrès, problema già sollevato dalle Organizzazioni Sindacali e dagli interessati, dalle Maestranze interessate, che oggi sono occupate nell'interno dello stabilimento Cogne e che abbiamo naturalmente il dovere di seguire e di fare in modo che questa nuova iniziativa non porti altri squilibri nell'occupazione in Valle d'Aosta e dobbiamo soprattutto tendere ad un tipo di installazione e ad una quantità di occupati che faccia sì che possano assorbire quella parte di manodopera che abbiamo disponibile e che abbiamo intenzione di occupare ed è il motivo per cui abbiamo preso questa iniziativa che oggi sta arrivando alla sua conclusione. Quindi, io vorrei rivolgere una preghiera al Consiglio di voler cortesemente approvare la proposta di legge quale è presentata, con l'impegno da parte della Giunta regionale di voler portare all'approvazione del Consiglio regionale gli accordi che avverranno tra l'Amministrazione regionale e la Società Cogne.
Per quanto riguarda l'impegno dell'assorbimento della mano d'opera locale, mi pare che questo sia la condizione, direi di fondo, di questa operazione. E non credo che attraverso una dizione di questo tipo sulla legge risolviamo il problema reale.
Quel problema lo si risolve attraverso la volontà quotidiana e del Membro del Consiglio di Amministrazione che sarà inserito in questa Società e da parte, naturalmente, di tutti noi, di far sì che questa nuova società agisca in questa linea e in questo indirizzo, che mi pare che una dizione messa in questo modo non dà niente e non toglie niente. L'essenziale è che questa azione sia un'azione costantemente presente da parte di tutti noi in sede di Consiglio regionale. Caso mai potrà rientrare, questo impegno, nelle trattative, nelle condizioni di trattative che potranno avvenire tra l'Amministrazione regionale e la Società Cogne - SADEA.
Pedrini (P.L.I.) - Presidente, soltanto due parole. Io aspettavo proprio l'intervento del Presidente della Giunta perché chiarisse questi punti che, secondo me, sono fondamentali.
Devo altresì dire che, come concezione liberale, io non ero molto d'accordo su questo stanziamento, come valdostano, però, evidentemente non posso non approvare lo sforzo che la Regione fa proprio su questo argomento, su questo impegno che la Cogne ha preso e che io sono convinto, andrà in porto
Ci volevano, ripeto, le precisazioni del Presidente della Giunta che, evidentemente, avrei chiesto se non fossero state così chiare. Lo ringrazio e annuncio voto favorevole da parte del Partito Liberale.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora, chiudiamo la discussione generale e poi apriamo questa seconda fase di interventi che sono quelli conclusivi. Il Consigliere Fosson ha chiesto la parola, è la terza volta, per ciò io faccio questa precisazione.
Fosson (U.V.) - Mi rendo conto, ma siccome io avevo fatto quelle proposte, il Presidente della Giunta dice di eventualmente ritirarle, ritengo - pur prendendo atto di diverse cose - non vedo nessuna difficoltà a mettere, a inserire i due concetti, brevissimi, nella legge stessa, perché mi permetto di dire, all'art. 1 se noi mettiamo "nello spirito dell'ordine del giorno approvato nell'adunanza del 15 giugno 1971 è approvata la concessione di un contributo straordinario, e via dicendo" facciamo un richiamo a quello che è stato l'ordine del giorno, senza marcarlo di più.
Nell'altro - all'art. 2 - possiamo ad un certo momento "concordato tra la Regione e la Società Nazionale Cogne e approvata dal Consiglio regionale.
Quindi...
Montesano (P.S.D.I.) - C'è l'impegno della Giunta... (parlano assieme) ...Sì, risulta a verbale l'impegno della Giunta, è vero.
Fosson (U.V.) - Non ci formalizziamo. Io insisterei per quell'altro, all'art. 1, che non mette un...
Dujany (D.P.) - (si sente in lontananza) ...nella sostanza non ho nessuna difficoltà, nella forma mi pare un po' difficile.
Montesano (P.S.D.I.) - Nella dizione di legge da mettere "nello spirito"... Non è un ordine del giorno. Questa è la difficoltà formale, ecco.
Fosson (U.V.) - Se si vuole fare a meno di metterlo, io ritiro anche questo, per far piacere al Presidente della Giunta e alla Giunta, ma non vedo perché quando in certe leggi abbiamo messo tante di quelle altre cose che sono molto meno importanti di questa, non vedo perché ci si debba irrigidire qui, quando lo diciamo nella relazione. Vi metteva con le spalle al muro di più.
Caveri (U.V.) - Aggiungo una frase a quello che ha detto Fosson, cioè il Presidente della Giunta è pregato di prendere atto di questa corrispondenza di amorosi sensi... (risate)
Montesano (P.S.D.I.) - Allora, chiusa la discussione generale, io chiedo al Consigliere Tonino se è soddisfatto dell'assicurazione del Presidente della Giunta.
Tonino (P.S.I.U.P.) - Ritiro l'emendamento proposto, visto che è diventata una cosa così pericolosa e anche dopo aver sentito l'intervento di Ramera mi rendo conto che introdurre alcune cose può essere pericoloso.
Montesano (P.S.D.I.) - Ad ogni modo, gli impegni dati dalla Giunta sono più che sufficienti.
Allora la legge va votata così, come è stata formulata negli allegati distribuiti al Consiglio.
Chi approva l'art. 1 alzi la mano.
Tutti - Contrari nessuno, astenuti nessuno. Approvato all'unanimità.
Articolo 2.
Manganoni (P.C.I.) - L'articolo 2 dice "nonché alla presenza di un rappresentante della Regione nel Consiglio di Amministrazione della Società Sadea", nominato dal Consiglio regionale, no, questo rappresentante?
(voce: penso che sarà concordato, non sappiamo ancora) ...Solamente questo: siccome qui non precisa, dice "un rappresentante della Regione". Allora io chiedevo questo "nominato dal Consiglio regionale".
Montesano (P.S.D.I.) - I rappresentanti io credo che siano sempre nominati dal Consiglio regionale.
Manganoni (P.C.I.) - Eh, ma qui non lo dice, eh. E quando non lo dice, sa, è molto dubbio... (Parlano assieme) ...Appunto, siccome qui non lo dice, siccome questa non è una cosa molto chiara, se noi lo precisiamo, è semplice no? "Nominato dal Consiglio regionale". Che non cambia niente qui, eh!
Scusi, Presidente, non è che qui, io capivo le sue perplessità nella Giunta, nel riferimento all'ordine del giorno, ecc., nella legge, io questo lo capivo anche, ma aggiungendo: nominato dal Consiglio regionale, non cambia niente. Cioè non è che la legge, poi, cambi lo spirito.
Dujany (D.P.) - Io vorrei precisare: non mi pare che il discorso sollevato dal Consigliere Manganoni sia pertinente in quanto, scusami... in quanto noi ritenevamo, con questa dizione così, molto stringata e molto sintetica, di esprimere due condizioni e due subordinazioni.
Poi, naturalmente, i modi con cui si realizzeranno queste condizioni le vedremo successivamente, non possiamo, naturalmente, in un testo legislativo, dilungarci su tutta una serie di considerazioni che sono le subordinate di queste condizioni.
Quindi io pregherei di accettare questa formulazione, cioè: a che cosa è subordinato il nostro contributo? 1°) All'attuazione da parte della Cogne di una presentazione di un programma, all'attuazione di un programma di sviluppo da concordare fra Regione e Cogne; 2°) alla presenza di un membro del Consiglio di Amministrazione nella società stessa. Mi pare sia questo il concetto.
Poi, vedremo poi noi, successivamente, naturalmente, se sarà competenza di Consiglio o di Giunta. Intanto cominciamo a precisare il programma. Cominciamo a concordare il programma che mi pare la cosa di essenziale importanza, dove avremo ancora parecchie difficoltà, proprio per le ragioni che sono state sollevate da parecchi Consiglieri.
Manganone (D.C.) - Non è che io dia molta importanza a questi Consiglieri d'amministrazione nominati dalla Regione, perché in tutte le società dove abbiamo dei Consiglieri regionali nominati dalla Regione, purtroppo i fatti dimostrano che sono lì per avallare quello che fanno gli altri. Io vi potrei citare quanti Consigli di Amministrazione dove la Regione è dentro e dove purtroppo i nostri Consiglieri contano ben poco, dico ben poco per non dire niente.
Comunque, non insisto neanche per farlo aggiungere sulla legge. Però risulti come le richieste di Fosson non state inserite, però risulta dal verbale, risulti anche questo a verbale e anche l'esclamazione del Presidente.
Germano (P.C.I.) - Tre minuti per un discorso non pertinente. Noi, su questa questione - ed io sentivo quello che diceva Milanesio - seguiamo un regolamento delle competenze che è di 25 anni fa.
Tutta l'evoluzione che c'è stata nella vita civile e sociale italiana non è recepita. Secondo quel regolamento, tutte le nomine sono di competenza della Giunta. E un giovane, come Milanesio, si mette lì a dire "è competenza della Giunta".
Negli ultimi Consigli comunali d'Italia tutte le nomine vengono fatte dal Consiglio. Ora, perché continuiamo a schierarci in questo modo?
Vogliamo essere in coda a tutto? (voce) ...Ma allo stato dei fatti! Ma piantiamola lì, 25 anni fa si son fatte quelle competenze, no? Basta adesso! Che sia il Consiglio a nominare.
C'è una maggioranza, si faccia valere in Consiglio, è giusto. Ci sia la rappresentanza della minoranza. Stiamo con i tempi come vanno e non facciamo di queste cose.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora chiusa la discussione sull'art. 2. Chi approva alzi la mano. Contrari. Astenuti. Il Consiglio approva all'unanimità.
Art. 3 - Il Consiglio approva.
Art. 4 - Il Consiglio approva.
Si passa alla votazione a scrutinio segreto. Risultato: presenti 31 - votanti 31 - maggioranza 16, favorevoli 26, contrari 5. Il Consiglio approva.
Si passa all'oggetto n. 8