Oggetto del Consiglio n. 224 del 7 ottobre 1971 - Resoconto
OGGETTO N. 224/71 - Legge regionale concernente: "Concessione di un contributo straordinario nelle spese di gestione dello stabilimento della Centrale del Latte di Aosta".
Maquignaz (D.P.) - Tutti i Consiglieri conoscono già la situazione della Centrale del Latte in quanto che ogni anno viene portato il provvedimento per il contributo che copra le passività di gestione.
I motivi per cui ci sono queste passività sono da un lato l'aumento del trasporto, infatti il latte diminuisce enormemente nella fascia bianca, nella zona bianca qui di Aosta; tanto è vero che nel periodo estivo, adesso, lo devono addirittura cercare negli alpeggi. Quindi un aumento notevole delle spese di trasporto. Aumenti dei costi della manodopera anche se il numero dei dipendenti è sempre rimasto invariato, cioè un direttore, 2 impiegati e 16 operai, però c'è l'aumento, l'adeguamento dei salari e degli stipendi e conseguente aumento dei contributi.
Altro motivo per cui la gestione è in passivo è dovuto al fatto che il quantitativo di latte è molto limitato e tutte le Centrali sotto i 100 quintali al giorno sono tutte in passivo.
C'è poi da tener presente che i prezzi sono, in un certo qual modo, bloccati sia all'acquisto e sia al consumo; solo ultimamente è stato accettato l'aumento delle 20 lire, ma per quasi tutto l'esercizio 1970, di cui discutiamo in questo momento, c'erano ancora i prezzi di 130 lire al consumo.
Tutti questi elementi portano, naturalmente, a queste passività inevitabili, per cui si è cercato di esaminare attentamente il problema. In Commissione Agricoltura lo abbiamo più volte sviscerato e ci siamo resi conto che tranne qualche piccola cosa che si potrebbe migliorare, però è una gestione che, così com'è attualmente, il quantitativo è nella situazione in generale non può che essere in passivo.
Vorrei aggiungere che per quanto riguarda il provvedimento che noi portiamo oggi al Consiglio, uno si riferisce già al contributo dei 20 milioni che il Consiglio regionale aveva già approvato e che non era invece stato approvato dalla Commissione di Coordinamento che lo aveva trasmesso a Bruxelles perché riteneva che contrastasse con l'art. 4 del trattato di Roma circa la concorrenza dei prezzi.
Dopo vari chiarimenti dati per iscritto, telefonicamente, sia al Ministero, sia a Bruxelles, il provvedimento è ritornato approvato, solo che era già passato l'esercizio '70, per cui non abbiamo più potuto liquidare in quanto che il parere favorevole è pervenuto a noi nel 1971.
Quindi abbiamo aggiunto, alle passività dell'esercizio 1969 anche quelle dell'esercizio 1970, che ammontano a ben 43 milioni. Quindi: 43 milioni del 1970 più 20 del 1969, sono 63 milioni, il contributo che noi proponiamo oggi.
Mi sono fatto fare un piccolo prospetto della situazione delle voci principali, diciamo, della gestione, dove si rileva chiaramente quali sono le grosse incidenze, quelle che portano alle passività:
- Salari al personale: da 20 milioni del '67 sono passati a 26,7;
- Contributi da 10 a 13,7;
- Stipendi agli impiegati: da 6 e 7,9;
- Contributi assicurativi da 2,7 a 4,2.
Altra spesa notevole, altra incidenza notevole è quella per la macchina imbottigliatrice che costa da 20 milioni a 24 milioni nel 1970 solo per le spese di imbottigliamento. Quindi: nolo per la macchina e in più il materiale per le bottiglie.
Quindi, in pratica, si può dire che le grosse voci sono quelle dei trasporti, dei salari e stipendi e della macchina imbottigliatrice. Questa macchina incide proprio per il fatto che il quantitativo non supera i 70 quintali al giorno.
Questo è l'inconveniente più grave. Se invece potesse lavorare oltre i 100 q.li, il personale potrebbe rimanere più o meno lo stesso, la macchina sarebbe lo stesso (il noleggio), ci sarebbe solo l'aumento del materiale, del moplen.
Non avrei altro da aggiungere perché la situazione tutti la conoscono. Vorrei solo dire la Commissione dell'Agricoltura l'aveva esaminato per il contributo dei 20 milioni, mentre invece non ha potuto esaminare l'ulteriore contributo previsto per l'esercizio 1970.
Germano (P.C.I.) - ...andate a chiamare quelli del gruppo D.C., che vengano, i problemi della Valle d'Aosta sono importanti, con molto lavoro... è bene che siano qui.
Montesano (P.S.D.I.) - Caro Consigliere Germano, non so se sia nei poteri del Presidente richiamare in aula i Consiglieri. Io posso invece chiamare in aula il Consigliere che ha chiesto la parola, che è il Consigliere Bordon. Allora, la parola, intanto al Vice Presidente Fosson. Allora, chiamate il Consigliere Bordon.
Fosson (U.V.) - Ha già detto l'Assessore che, praticamente, la Commissione Agricoltura non ha visto, non è passata alla Commissione Agricoltura questo stanziamento per coprire il deficit dell'esercizio del 1970, ma la Commissione d'Agricoltura aveva esaminato, al momento, prima di portare all'approvazione del Consiglio i 20 milioni per coprire il deficit del 1969, aveva esaminato a fondo il problema della centrale, con tutte le sue voci di spesa e, praticamente, come ha detto l'Assessore, non c'era da scappare gran che.
Ora, c'è una constatazione, che dal 1969 al 1970 il deficit è aumentato dai 20 milioni ai 43 milioni. Alcune ragioni di questo aumento del deficit sono già state spiegate dall'Assessore Maquignaz, io non vorrei entrare in tanti particolari oggi, perché abbiamo detto che vogliamo passare alcuni argomenti che sono urgenti. Però vorrei fare una raccomandazione ancora, raccomandazione che abbiamo sempre fatto già nella Commissione Agricoltura, che abbiamo fatto quando abbiamo passato la copertura del deficit del '69 ed è questa: bisogna orientarsi a fare, a compensare quella - siccome abbiamo una produzione solo di una sessantina di quintali di latte al giorno e che sono quelli che incidono con i trasporti e tutto, incidono sul deficit della centrale, perché se la centrale potesse effettivamente lavorare un quantitativo di latte superiore potrebbe, eventualmente, diminuire il costo per il litro, ma abbiamo detto a volte che bisognerebbe orientarsi a fare dei prodotti di rapida vendita, che sono quelli che danno il maggior reddito anche.
Io so che la Centrale, finalmente, si è orientata a fare un esperimento sulla produzione di yoghurt. Vorrei raccomandare che questa produzione sia seguita molto bene, seguita, dico, non dall'Assessore ma dagli organi che eventualmente fanno una certa vigilanza sulla Centrale, perché, effettivamente, in questo campo, si può diminuire quello che è il deficit, avendo un utile su un particolare molto richiesto.
Però, anche qui, a condizione che si faccia una produzione che si distingua dalla produzione normale di massa che viene importata in Valle d'Aosta. E leggevo proprio l'altro giorno - e non so se a qualcuno di voi è capitato lo stesso di vedere su una rivista una disquisizione sullo yoghurt, che praticamente, molte fabbriche, per fare economia ed avere il massimo rendimento su questo prodotto, praticamente, pastorizzano in un secondo tempo, oltre che la pastorizzazione del latte all'inizio e quindi poi l'acidificazione per formare lo yoghurt, lo pastorizzano in un secondo tempo per la conservazione e praticamente vendono, con una truffa al consumatore, dello yoghurt che non ha più assolutamente dei fermenti lattici e quindi, praticamente, non serve più a niente perché è come del latte acidulo, ma non ha più i suoi effetti. E la possibilità di vendere sul mercato locale direttamente con l'attingimento da parte delle latterie di un prodotto fresco, perché lo yoghurt che è efficiente ha una scadenza, perché dopo alcuni giorni passa e non ha più nessun effetto. Quindi proprio la produzione sul posto di questo prodotto può dare la possibilità di un maggior consumo, anche ad un costo superiore, perché è un prodotto che effettivamente ha la sua efficacia. Quindi queste cose bisognerebbe poi indicarle anche alla questione della Centrale del Latte. Ho sentito anche i componenti della Commissione Agricoltura e non facciamo certamente una questione che non è passata alla Commissione Agricoltura il nuovo stanziamento per il '70 perché, dette queste cose, praticamente non è che una ripetizione di copertura del deficit e tanto più che oggi la Centrale del Latte è gestita da due Enti pubblici: dall'Amministrazione regionale e dal Comune di Aosta in parti uguali, praticamente finisce ad essere un servizio pubblico al quale abbiamo il dovere di reintegrare, pur facendo presente tutte le manchevolezze o le possibilità di ridurre questo deficit.
Quindi siamo senz'altro d'accordo e lo posso dire anche a nome della Commissione Agricoltura di votare questo provvedimento.
Manganoni (P.C.I.) - Qui sono riportati i deficit del 1969 e del 1970. Siamo ormai alla fine del '71. Per il 1971 quale cifra si prevede?
Montesano (P.S.D.I.) - Nessun altro intervento? Allora la parola all'Assessore all'Agricoltura.
Maquignaz (D.P.) - Sono d'accordo con le raccomandazioni fatte dal Vice Presidente Fosson. Posso dire che adesso, che c'è il nuovo Consiglio d'Amministrazione, hanno già, si sono già riuniti per esaminare il problema e noi ci terremo, come Assessorato, in contatto, in modo da poter vedere se questo esperimento va bene o meno.
Posso dire che inizialmente hanno avuto un po' di difficoltà per quanto riguarda la vendita di questo prodotto. Quindi stanno cercando tutto il possibile per pubblicizzarlo, per reclamizzarlo in modo che il consumatore sappia apprezzare quel prodotto che veramente è genuino e che si differenzia da quello che viene posto comunemente in commercio.
Al Consigliere Manganoni direi che, io, in questo momento, non ho degli elementi. Le posso dire che il bilancio preventivo prevedeva una passività di 24 milioni. Ora, in questo momento non so se riescono a rispettare le previsioni di spesa o se invece saranno aumentate.
Con l'aumento del prezzo del latte al consumo, certamente questo incide e probabilmente quindi riusciranno a contenerlo in quella cifra che è stata preventivata.
Montesano (P.S.D.I.) - Nessun altro intervento? Allora si passa al voto.
Articoli 1-2-3-4 - Il Consiglio approva.
Si passa alla votazione a scrutinio segreto.
Risultati della votazione: presenti 31 - votanti 31- favorevoli 25 - contrari 6. Il Consiglio approva.