Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 263 del 15 novembre 1971 - Resoconto

OGGETTO N. 263/71 - Controllo produzione e vendita di pane di tipo comune. (Mozione)

Vice Presidente Fosson (U.V.) - La parola al Consigliere Dolchi.

Dolchi (P.C.I.) - La mozione è stata presentata in data 31 luglio 1971 in seguito all'aumento notevole - circa dal 10 al 15% - dell'aumento del prezzo del pane su tutti i tipi e su tutte le pezzature, ad accezione del tipo di pane comune fabbricato con farina di tipo 0.

Non ritengo che la mozione sia sorpassata perché il problema che abbiamo - la collega Bianco-Siggia ed io - indicato come dispositivo di deliberazione di questa mozione rimane. Rimane anche se, in seguito ad una discussione che c'è stata all'intervento di periodici locali e della stessa "Stampa sera" che a Torino ha fatto un'inchiesta su questo problema, al voto unanime del Consiglio comunale di Aosta che ha preso analoga posizione, qualche cosa di migliorato c'è stato.

Però, penso che anche il Consiglio regionale possa dare il suo contributo e la Giunta, accettando questa mozione, potrebbe orientare sia l'opinione pubblica che gli organismi di controllo per assicurare l'esistenza di questo pane comune.

Il problema penso che voi lo conosciate tutti. C'è stata una certa presa di posizione contro il caro-vita. C'è stato l'aumento, notevole, del pane con farina 00, con latte, con olio, ecc. ecc. Non è aumentato e costa sempre 150 lire al chilo il pane comune.

Ebbene... i problemi che debbono essere affrontati, per lo meno, non dico risolti, ma affrontati, perché, fin che diciamo che ci apprestiamo a studiare, finché diciamo che questi problemi dovranno essere esaminati e approfonditi noi non assolviamo al nostro compito di responsabili della vita valdostana, i problemi bisogna anche affrontarli decisamente e il problema della casa è un problema scottante, drammatico come quello dell'occupazione, di cui ha parlato Manganoni e su cui non mi soffermerò. Ma il problema della casa, come servizio sociale, è oramai un problema acquisito nella coscienza dei cittadini e degli enti pubblici.

Ebbene, in questo settore dobbiamo fare delle scelte e vorrei ricordare che, a suo tempo, la civica amministrazione di Aosta, quando ero Sindaco... qual è il problema che è stato anche sollevato da un comunicato della Presidenza della Giunta; il pane comune a 150 lire deve esistere, sennò è assurdo che ci sia ancora la possibilità di mantenere il prezzo, diciamo così, calmierato, quando il consumatore è costretto a comperare il pane a prezzo maggiorato.

Perché pane comune non ce n'è o ce n'è poco, i rivenditori si giustificano dicendo "l'abbiamo finito, è un pane che non è molto buono, ne teniamo poco, in quanto, in genere pochi lo vogliono o nessuno lo vuole".

Ecco, questo è il problema che dovrebbe affrontare il Consiglio regionale, noi non pensiamo con una grossa discussione, ma con una certa volontà di venire incontro al consumatore, perché il consumatore stesso ignora e i dettaglianti e i rivenditori ignorano o fanno finta di ignorare che quando manca il pane di tipo comune, al prezzo di 150 lire, essi sono tenuti a fornire altro pane anche di prezzo maggiore, però sempre al prezzo di 150 lire. Questo non avviene e abbiamo fatto anche una certa inchiesta, abbiamo fatto degli esperimenti delle massaie, che si sono recate dai vari dettaglianti, alle dieci e mezzo del mattino, non c'era già più il pane comune, l'abbiamo finito, allora dategli dell'altro pane a quel prezzo, perché io ho diritto ad avere il pane comune e nelle migliori delle ipotesi c'è stato un rifiuto cortese, in altri casi ci sono state delle manifestazioni direi di cattiva educazione da parte dei rivenditori di pane, i quali hanno affermato: "noi non siamo tenuti a vendere a 150 lire il pane che a noi costa di più, molto di più".

Allora cosa possiamo fare come Giunta regionale, ritengo, che come ha fatto il Consiglio comunale, anzi il Consiglio comunale in misura più specifica perché ha poteri maggiori di controllo in questo senso, ma noi dobbiamo collaborare affinché l'opinione pubblica sia informata che quando manca il pane comune a 150 lire, e questo si inquadra nella lotta che mi sembra non solamente in Valle d'Aosta ma in tutta Italia gli enti pubblici stanno facendo e devono condurre contro l'aumento del costo della vita, quando manca il pane a 150 lire i rivenditori o si preoccupano di avere altro pane da 150 lire e non si accontentino di dire "il prodotto è finito, se volete c'è quello che costa 230 e lo pagate 230", ed anche fare in modo che il consumatore sappia che ha diritto ad avere il pane che costa 230 pagandolo 150, se manca il pane di tipo comune.

La giustificazione che non è buono può essere superata ed è un'altra delle indicazioni che noi facciamo con la nostra mozione, con dei controlli particolari, per quanto riguarda l'igiene, l'umidità, la composizione, la cottura, la qualità, ci sono opportuni strumenti di cui si può servire l'Amministrazione regionale per controllare che il pane di tipo "zero" a 150 lire il chilo ed anche quello che esiste in alcune panetterie, in alcune rivendite a 120 lire per pezzature oltre i 100 grammi, ebbene questo pane sia messo alla disposizione dei consumatori e sia - dal punto di vista igienico - controllato affinché sia un pane mangiabile.

Noi riteniamo che l'Amministrazione regionale abbia gli strumenti per assicurare il consumatore sulla genuinità e sulla validità del pane a 150 lire e che il suo intervento contribuisca al mantenimento del costo della vita e si inserisca come un'azione efficace perlomeno contro un ulteriore aumento del costo della vita.

Albaney (M.A.V.) - Faccio venia al Consiglio della lettura di una relazione che mi era stata preparata dall'ufficio per spiegare la situazione esistente e all'attuale normativa in merito al pane comune. In linea generale, la Giunta è favorevole a votare questa mozione e non appena ci è pervenuta la mozione del Consigliere Dolchi, il Presidente della Giunta, il quale è presidente del Comitato prezzi, ha provveduto a inviare una lettera al gruppo panificatori della Valle d'Aosta nella quale si invitava a voler mettere in vendita il pane comune. Immediatamente l'Assessorato ha avuto un contatto, un colloquio con i responsabili della situazione e gli stessi si sono impegnati a mettere in commercio quel pane comune, non sono molto concorde con quanto dice il Consigliere Dolchi per quanto concerne l'obbligatorietà di fornire pane comune, pane diciamo di qualità superiore e sprovvisti di pane comune, infatti ho sotto i miei occhi una circolare del Ministero che dice: "In relazione alla richiesta di cui alla lettera in riferimento, questa Segreteria generale conviene con codesto Comitato regionale sulla mancanza di una norma giuridica che possa obbligare il panificatore a fornire pane di qualità superiore se sprovvisti di tipo a prezzo vincolato". Questa è una circolare del Ministero e ho fatto presente questo per chiarire il pensiero del Ministero.

Quindi la Giunta è d'accordo di votare la mozione e di impegnarsi affinché questo pane comune sia messo in vendita in tutte le panetterie, intensificherà quell'azione per un controllo di modo che il pane comune abbia tutte le garanzie di genuinità e pertanto siamo favorevoli alla mozione.

Montesano (P.S.D.I.) - Chi chiede la parola? Allora viene posta ai voti la mozione di cui all'oggetto n. 9. Chi è favorevole alzi la mano. Contrari, astenuti. Il Consiglio approva. Allora attendiamo il perfezionamento delle modifiche della mozione Caveri per metterla ai voti.

Allora si fa la discussione sull'oggetto n. 10.