Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 282 del 2 dicembre 1971 - Resoconto

OGGETTO N. 282/71 - Permuta di beni immobili fra la Regione e il demanio dello Stato. Delega alla Giunta.

Chantel (P.S.I.) - Dunque da molto tempo era nei voti dell'Amministrazione regionale, perché era un po' un desiderio di tutto il Consiglio, la possibilità di eliminare nel centro abitato un deposito di carburante, perché oggi non si può più parlare di polveriera e nel tempo era desiderio, ritengo del Consiglio e della popolazione, di riacquistare l'attuale Caserma dei Carabinieri sita in un edificio, diciamo così, storico, perché questo edificio ritornasse definitivamente in mano alla Regione che ne è già proprietaria.

Il demanio militare aveva sempre ricusato di cedere questa area. Attraverso, però, un accorgimento, da un lato la necessità da parte dell'Arma dei Carabinieri di avere i servizi tutti raggruppati e non dislocati in diversi settori, dall'altra parte, con l'intervento del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, è stato possibile aprire delle trattative per cui si sarebbe arrivati a un accordo di questo genere, cioè una permuta alla pari, perché qualunque azione o qualunque bene demaniale che superi i 100 milioni per essere ceduti ci vuole una legge, una legge votata regolarmente dai, dalla Camera e dal Senato, però c'è una legge a duemila (?) una vecchia legge, che ammette che quando le permute sono permute alla pari non c'è più bisogno di una legge e siamo su questa posizione. In base a queste trattative, ecc, eccetera, il demanio militare, o meglio ancora l'Ingegnere Capo del Demanio Civile che è stato incaricato da parte dell'Esercito, ha fatto una valutazione dei beni che comprendono oggi la ex polveriera e attuale deposito di carburante in Corso Battaglione Aosta, valutando il terreno a 15 mila lire al metro e valutando gli impianti per quello che valgono.

Naturalmente, perché la trattativa prosegua, bisogna che la Giunta, e che il Consiglio prima, approvi l'acquisto per questa cifra dell'attuale, diciamo, proprietà del demanio militare.

A suo turno il demanio militare ha già fatto un grosso giro e ha individuato dei terreni che potranno essere nella località Brissogne, Pollein ecc, ecc, da acquistare, in modo che tra l'acquisto dei terreni e la costruzione dei nuovi impianti di cui il Genio militare di Torino ha ricevuto l'incarico di precedenza assoluta per la Valle d'Aosta, di modo che le cose dovrebbero andare abbastanza rapidamente, anche... ha fatto presente che più aspettano e più e più potrebbero cambiare, diciamo così, le valutazioni dei terreni e degli impianti, io ritengo che se noi approveremo questo acquisto e daremo, diciamo, l'incarico alla Giunta di portare a termine tutte le operazioni di permuta, la questione in qualche mese sarà risolta, cioè appena noi avremo comunicato che il Consiglio ha accettato di pagare al Genio militare questa cifra, mettendola a sua disposizione per l'acquisto dei terreni e per la costruzione dei nuovi impianti il cui progetto e appalto dovrà essere fatto da loro, con le ditte appaltatrici di fiducia, perché così fanno le Forze Armate e il Demanio, io credo che la questione potrà essere rapidamente risolta.

In un secondo tempo si porterà in Consiglio il mutuo o la spesa, o quello che è per la costruzione della nuova Caserma dei Carabinieri di modo di svincolare definitivamente l'attuale sede, e l'attuale sede il Consiglio deciderà cosa vuol farne, se rappresentanza, se metterla in ordine, quella del palazzo Roncas deciderà cosa vuol farne.

Questo almeno rappresenta quanto io ha esposto e aggiungo qualche cosa di più, che ho interessato il Consiglio Municipale di Aosta e il Piano regolatore perché una zona adiacente già stabilita a verde pubblico, una zona fosse ancora considerata eventualmente di pertinenza per insediamento di stabili per le Forze Armate, perché se domani dovesse risultare che è necessario lo spostamento a destra o a sinistra, si fa. Se invece risulterà che una parte stessa della proprietà della Regione non ha necessità di essere impiegata per la costruzione della nuova Caserma, andrà assieme alla zona verde già stabilita dal Piano regolatore e la zona verde del piano regolatore ingloberà anche questa proprietà che noi oggi, questi piccoli residui, questi piccoli pezzi di proprietà che noi oggi portiamo. Questo come premessa.

Savioz (P.C.I.) - Io non ho niente da aggiungere a quanto ha detto Chantel, però le ultime parole di Chantel mi preoccupano per questo fatto, che il quartiere a ponente della Città di Aosta è il più popolato che c'è; in quel quartiere non c'è un'area verde non c'è un giardino pubblico, non c'è niente, zero.

Ora, io capisco la necessità di trasferire la Caserma dei Carabinieri dal Palazzo Roncas, però non vorrei che a un certo momento per avere il Palazzo Roncas libero, si mettesse in forse quel poco di verde, quel poco di area verde che prevede il Piano regolatore di Aosta.

Ecco, io Chantel, non entro nel merito, raccomando soltanto questo, che a un certo punto non si voglia liberare il Palazzo Roncas, sacrificando la zona verde in un quartiere della Città di Aosta, sovrappopolato e che non ha nessuna possibilità di nessun genere per il momento.

Manganoni (P.C.I.) - ...due domande. Quei terreni qui previsti dalla planimetria, il Piano regolatore attuale cosa prevede? Zona fabbricabile o zona verde?

Chantel (P.S.I.) - ...militari, perché non è proprietaria e non lo sarà mai se non fa questa...

Manganone (P.C.I.) - No, non è... cioè Piano regolatore, installazioni militari, chiuso. Non può prevedere area verde, no, è perché i 15 mila lire al metro se fosse stata dal Piano regolatore una zona verde io dicevo 15 mila lire sono tante, se invece sono previste installazioni militari allora il prezzo può anche andare.

Seconda questione, non ribadisco quanto ha detto Savioz perché sono ben d'accordo, quella zona lì, bisognerà vedere di fare delle zone verdi e non costruire...

Noi abbiamo delle zone verdi qui, il vecchio giardino pubblico che i nostri avi avevano molto più senso di noi quando c'era ancora tutto verde ad Aosta, facevano già dei giardini pubblici di quelle dimensioni e noi invece non ne facciamo. Almeno facciamone uno lassù, una zona verde da quella parte, ma comunque l'altra domanda che volevo porti era questo, cioè io riprendo quanto ha detto Tonino nella discussione della interpellanza della delibera precedente dell'Ospizio, il quale si è allacciato alla questione della Bassa Valle perché noi qui stiamo acquistando dei terreni ad Aosta. Bene, Chantel bene, sei molto chiaro, pienamente d'accordo su questo. Il passato ci insegna anche questo, che quando la Giunta ha comprato quei terreni, per esempio di Tubère, li ha pagati 1.000 lire al metro allora e adesso è molto di più, è anche questione di prezzi, però il problema è un altro. Noi nella Bassa Valle, e qui mi riallaccio a quanto ha detto Tonino, abbiamo deciso di limitare industrie, ecc, per creare delle industrie ed è stato scelto come terreno, a Verrès quella striscia che si trova fra la Dora e la ferrovia. Oltre all'inconveniente del sottopassaggio, ecc, che tra l'altro non c'entri, perché è inutile che vogliamo industrializzare se poi gli autosnodati, i grossi automezzi non ci passano, non industrializziamo un bel niente, ma c'è un altro problema: e i terreni? Perché abbiamo discusso con degli amministratori, discusso, chiacchierato, cosa, trovandoci con degli amministratori di Verrès e ho detto a che punto siete con i terreni?

E sai cosa mi hanno risposto quelli? Ah, ma è alla Regione. E io ho detto ma se la Regione mi ha detto che ha incaricato in Comune? Ma dice, è la Regione che deve provvedere.

Allora la Regione incarica il Comune, il Comune dice che è la Regione che deve provvedere. Se noi domani avessimo, il caso volesse che troviamo una impresa che dice bene - come ci hanno detto delle industrie che abbiamo consultato - noi iniziamo subito i lavori di costruzione del capannone, dove li facciamo questi lavori? Che non abbiamo i terreni, che sono ancora ai privati!

Allora io... è un invito, senza volere intavolare una discussione su questo perché non... un invito alla Giunta che prenda, ma subito, contatto con il Comune e stabilisca chi è che tratta questi terreni, perché sennò è inutile che parliamo della industrializzazione della Bassa Valle e poi non provvediamo in tempo ad acquistare i terreni, perché quale industria viene ad installarsi quando deve discutere con 8-10-15 proprietari e noi sappiamo cosa ne viene fuori.

Quindi, io ribadisco questo invito fatto da Tonino, ma insito ancora che la Giunta provveda, ma subito, con il Comune e si acquistino e si definiscano questi terreni, sennò quando noi parliamo di industrializzazione della Bassa Valle e non provvederemo preventivamente ai terreni, prendiamo in giro tutti.

Chantel (P.S.I.) - Forse non ci siamo capiti bene su quello che ho detto del Piano regolatore di Aosta, forse questa figura qui che dà gli estremi della proprietà demaniale u pezzo è già stato espropriato dal Comune, piccole, ha dei reliquati al di fuori della massa centrale che io ritengo che noi non li adopereremo e probabilmente andranno a far massa comune con la zona verde stabilita dal Piano regolatore, ma se domani ci fosse bisogno di una qualsiasi rettifica di qualche metro, è bene che la possibilità esista, qualche metro da una parte per cederne molti di più dall'altra parte, non so se mi sto spiegando e la preoccupazione era solo questa, perché io ritengo che un 7.077 mq - e riduceteli pure con questi reliquati a 6.800 - 6.900 - dovrebbero essere tre volte largamente sufficienti per impiantare tutti i servizi che servono a questo.

Il fatto di doverlo lasciare tutto per area verde è una cosa quasi impossibile perché la possibilità di avere ottenuto questo dal Demanio è stato, diciamo così, un contraccambio, altrimenti, come da 20 anni non ha mai voluto scendere, continuerebbe a non volerla cedere. Questa è la ragione, perché a me consta che anche il Demanio Civile ha al Centro di Roma migliaia di metri quadrati che sono lì da 20 anni e rimangono 20 anni come sono, perché il Demanio non vuole mai cedere niente. Quello militare poi peggio ancora, perciò la soluzione era solo questa.

In quanto a quello che voi dite di aree, io mi auguro che se non è già passata qualche ora, passi definitivamente la legge di riparto e siccome io chiederò l'esercizio provvisorio mentre si farà finalmente un bilancio che sarà ampiamente discusso e in questo bilancio sarà logico fra poco tempo... già dei contatti lo dirò al Presidente della Giunta su queste proprietà che ci sono a Verrès tanto da intavolare delle trattative, credo che non inseriremo non solo quello, ma inseriremo anche la necessità da parte dei Comuni di fare presente quali sono le aree possibili e disponibili per arrivare a dare a ogni Comune la possibilità di avere anche loro un patrimonio.

Manganoni (P.C.I.) - D'accordo su questo, ma le trattative, in attesa del riparto, impostiamole queste trattative con i privati.

Siggia (P.C.I.) - Nessun altro intervento? Metto in votazione l'oggetto n. 9. Chi è favorevole alzi la mano. Contrari, astenuti. È approvato all'unanimità.