Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 221 del 29 luglio 1972 - Resoconto

OGGETTO N. 221/72 - Legge regionale concernente: "Interventi regionali per l'estensione dell'assistenza farmaceutica a favore dei coltivatori diretti, degli artigiani e degli esercenti attività commerciali, in attività e pensionati, e dei familiari conviventi ed a carico, nonché a favore di tutti coloro cui detta assistenza non spetti in virtù di assicurazione obbligatoria propria o di altri membri della famiglia o per altro titolo".

Siggia (P.C.I.) - Direi che la discussione generale su questo oggetto è già stata fatta stamattina insieme all'oggetto 24, proposta di legge n. 24 poi ritirata. Procederei alla lettura degli articoli...Sì? Assessore Benzo.

Benzo (D.P.) - ...due cose perché, pur essendo l'ultima in ordine di tempo questa legge, chiedo venia al Consiglio per la serie di leggi presentate, che però investono problemi di assistenza sociale e di sanità indubbiamente rivestono una notevole importanza, e quindi la presentazione all'esame all'approvazione del disegno di legge in questione rappresenta un provvedimento di notevole portata nel quadro globale dell'assistenza sanitaria pubblica, costituendo un'altra tappa verso la sicurezza sociale.

Inoltre con questa proposta viene eliminata una evidente discriminazione di trattamento nei confronti di alcune categorie di lavoratori dipendenti in stridente contrasto con l'eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla tutela della salute ed elimina in parte una lacuna dell'attuale sistema previdenziale. La proposta della Giunta limita l'intervento regionale all'ottanta per cento delle spese effettive da sostenere dagli aventi diritto, in quanto si ritiene che la compartecipazione del cittadino dovrebbe evitare abuso nella richiesta di medicinali.

Le categorie interessate al provvedimento sono, non solo i coltivatori diretti ma anche gli artigiani, i commercianti disoccupati; cioè tutti coloro a cui l'assistenza farmaceutica non spetta in virtù di norme nazionali.

L'entità numerica delle varie categorie ha un totale di 32.453 persone. Questo intervento, presso categorie di lavoratori tanto benemeriti, costituisce un tangibile intervento della Regione nel settore della salute e della sicurezza sociale.

Esprime, altresì, la volontà politica di essere presenti laddove, nel quadro globale della salute, la Regione ritiene di avere una sua parola da dire anticipatrice dell'invocato intervento statale nel più complesso e organico quadro della riforma sanitaria.

Avrei, pregherei il Consiglio di accettare l'introduzione, al posto dell'articolo 9 attuale, questo articolo per permettere che, fosse il caso un domani, una modificazione veloce da parte del Consiglio regionale della legge stessa.

Reciterebbe così questo nuovo articolo: "Con provvedimento del Consiglio regionale, sarà provveduto all'occorrenza, all'approvazione di apposito regolamento recante norme eventualmente necessarie per l'attuazione e l'applicazione della presente legge". Questo è fattibile, un piccolo omesso. In questo modo si permette, se sarà il caso, se noi ci troveremo, nel prosieguo di tempo dell'applicazione della legge, a vedere qualche modificazione da apportare, di apportarla con un provvedimento, diciamo, regolamentare approvato dal Consiglio regionale.

Siggia (P.C.I.) - Sì, mi scusi Assessore, ma allora l'importo di bilancio...

Benzo (D.P.) - Articolo 9, chiedo scusa, diventa articolo 10 e diventa articolo 11 l'ultimo... Adesso glielo passo subito, lo rileggo subito: "Articolo 10: con provvedimento del Consiglio regionale sarà provveduto all'occorrenza all'approvazione di apposito regolamento recante norme della presente legge.". È stato anche richiesto da parte dei Consiglieri; effettivamente potremo accorgercene nello spazio di un anno o due di avere bisogno di una regolamentazione, con questo il Consiglio regionale può adottare i provvedimenti...

Fosson (U.V.) - Sì, ma lì in quell'articolo che è stato letto, si parla di "eventuale"; con provvedimento del Consiglio regionale, si potrà "eventualmente" fare un regolamento, una cosa o l'altra. Non so io se non è preferibile di mettere che bisogna fare un regolamento subito, perché quelle cose che abbiamo già detto stamattina, e io non le vorrei ripetere ma vengono di nuovo adesso fuori perché mi sembra che, sia nella relazione sia da quanto ha detto l'Assessore Benzo, si continua a dire un qualche cosa che mi sembra sia diverso da quanto c'è nella legge. Perché si parla qui di discriminazione, il costo è aumentato negli ultimi anni. Rappresenta un'evidente discriminazione di trattamento nei confronti di alcune categorie di lavoratori dipendenti, in stridente contrasto con il principio dell'eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla tutela della salute. Ora, qui ci sono delle categorie a cui noi estendiamo, eventualmente, questa assistenza farmaceutica che sono in condizioni peggiori dei lavoratori dipendenti, eventualmente, e a cui noi siamo ben lieti di estendere questa assistenza farmaceutica. Non c'è però un limite perché, anche se questa mattina a mia richiesta è stato detto si prenderà tutti quelli che sono iscritti alla Casse mutua e, eventualmente, c'è un limite massimo di Imposta di ricchezza mobile che dà tanto, però la discriminazione è fatta in senso inverso perché, se noi diamo l'assistenza farmaceutica con l'ottanta per cento a certa categorie che sono appena sotto quel limite di ricchezza mobile, noi commettiamo una discriminazione a vantaggio loro e a scapito dei lavoratori, di tutti gli altri ceti anche compresi i coltivatori diretti e via dicendo o i piccoli artigiani o i piccoli commercianti. Perché siamo sempre lì noi. Il principio sociale di estendere a tutti l'assistenza farmaceutica, d'accordo, questo sarà un principio quando sarà messo d'accordo con la riforma tributaria e che ognuno pagherà in base a quello che guadagna; ma in questo momento, almeno noi che siamo tacciati di essere contro i lavoratori o di non pensare alle questioni sociali, mettiamo ancora una volta a fuoco la questione, richiamiamo ancora una volta la questione della Giunta e di tutti i Consiglieri che estendo questa assistenza così sì che... come è stato detto qui, noi spendiamo dei soldi, del denaro pubblico che deve essere amministrato in un'altra maniera. Lo spendiamo a vantaggio anche di una parte, dico, una parte sia ben chiaro, di una parte di persone che assolutamente questa necessità non ce l'hanno. Sarà la distorsione per la questione di come avviene la tassazione e tutto, ma in questo momento, quindi, c'è necessità di vedere con un regolamento se ci vuole contemperare questa cosa qui. Perché, mentre per i coltivatori diretti questo problema non si pone perché quei pochi casi che stanno un po' meglio, però sono dei lavoratori autentici perché non c'è nessuno oramai a lavorare la sua terra, lavorano direttamente e quindi, un coltivatore diretto, anche se ha la stalla un po' rifornita, lavora dodici ore al giorno lo stesso e, quindi, è da paragonare a un lavoratore e forse forse, dal punto di vista di denaro quello che incassa è meno di quello che può incassare una che lavori nell'industria. E questo lo stesso si può dire per dei piccoli artigiani o dei piccoli commercianti. Ma, in questa categoria, con il limite che è dato attualmente nell'iscrizione alla Cassa mutua, io dico soltanto che i due milioni, eventualmente se questo è il limite, corrisponde dall'altra parte a un dieci o dodici milioni di quello che sarebbe per un lavoratore dipendente, perché il lavoratore dipendente non sfugge niente e deve essere ed è fino all'ultimo centesimo è registrato. Per gli altri, invece, per diversi meccanismi, perché le aliquote sono più forti e via dicendo; quindi io chiedo, quindi non è una ingiustizia, noi creiamo una ingiustizia in senso diverso. Io mi appello anche ai compagni comunisti che dovrebbero almeno sentire questa questione, se siamo nel vero o se non siamo nel vero dicendo queste cose.

Quindi, si vuole passare questo, estendiamola pure a tutti. Ma, allora, che sia vincolata a un regolamento che stabilisce e che vede le cose di raffronto. Sono centocinquanta milioni che noi mettiamo come Amministrazione regionale; andando avanti di questo passo potremo fare diversi provvedimenti, centocinquanta milioni di qui, centocinquanta milioni di là, trecento dall'altra. Sì, sì, bellissima cosa, lo estendiamo a tutti dicendo: aspettiamo la riforma che verrà in futuro e questo principio; ma quando avverrà quella riforma ci sarà, speriamo, se si vuole attuare il corrispettivo del versamento per chi, un adeguamento del versamento per chi effettivamente è in condizioni molto migliori. Quindi, io dico, pensiamoci un momento. Se lo vogliamo passare così, in questo senso, allora stabiliamo che deve esserci, deve essere fatto un regolamento. Oppure scindiamo le cose: per quelli di cui noi abbiamo dubbio passiamolo così, e per l'altro meditateci un momento e mettete qualche clausola che effettivamente non ci troviamo fra due anni a dire che abbiamo fatto un'ingiustizia. Poi si dirà: adesso chi li toglie? Non si toglie più niente.

Manganoni (P.C.I.) - Io con Fosson sono d'accordo in buona parte. D'altronde nei nostri precedenti interventi fatti in altri Consigli abbiamo sempre sostenuto queste tesi perché, per certe categorie con redditi elevati che non raggiungono ma sfiorano il plafond stabilito beh, qui questo problema dovrebbe essere riesaminato perché noi siamo, sappiamo, e qui non ripeto quanto ha detto lui, i lavoratori a reddito fisso non sfuggono nessuna lira, altre categorie, e che noi conosciamo molto bene, noi sappiamo con quale approssimazione, sempre per difetto, si fanno gli accertamenti dei redditi. Se poi qualcuno di voi guarda, io parlo solo di Aosta e non parlo di Torino o altrove dove non conosciamo, quando c'è la pubblicazione sia dell'imposta di famiglia che della cosiddetta "Vanoni" beh, c'è da drizzare i capelli perché l'impiegato, il tapino che non sfugge di una lira paga di più di certi esercenti, di certi liberi professionisti, ecc., come tasse, come reddito e sono cose stridenti. Parlo di Aosta, piccola dove ci si conosce e, quindi, io su questo sono d'accordo con Fosson. Ma noi già stamattina abbiamo rilevato le incongruenze quando si davano le ottantamila lire del premio per quando partoriscono e, sì, erano le casalinghe che sono fra le più bisognose dopo le coltivatrici dirette, ma vengono prima delle altre categorie; quindi, questa mattina noi lo abbiamo fatto presente e Dolchi si è impegnato, come Gruppo, a presentare una proposta di legge per includere le casalinghe. Ma qui è anche vero quanto dice Fosson. Io non sono d'accordo quando Fosson dice con la riforma tributaria, quando ognuno pagherà in base a quanto guadagna, perché, scusami Fosson, le riforme tributarie fatte da questi Governi sono fatte in modo che il tapino che siamo noi, reddito fisso, paghiamo tutto; gli evasori di oggi saranno ancora gli evasori di domani, non facciamoci delle illusioni. Ma, a parte quella considerazione, allora io qui dò atto che si accetta chi ha accolto la richiesta da noi sollevata per cui abbiamo anche presentato una mozione di includere gli operai senza mutua dopo sei mesi di malattia ecc. Io do atto che sono stati inclusi questi; assieme ai coltivatori diretti sono le categorie che più hanno bisogno. Però, con la nuova legge in campo governativo, va beh, ma in campo governativo si è solo enunciata, deve ancora passare al Parlamento, al Senato, quindi potrebbe essere perché "campa cavallo". Purché passi all'esame del Parlamento, poi emendamenti, poi possibilità che vengano insabbiate, ecc. Comunque, noi facciamolo. Più presto verranno quelle meglio, perché alleggerirà il carico che oggi grava sulla Regione. Ma sulle altre categorie, io ne convengo con Fosson che sarebbe bene di fare una regolamentazione cioè, coltivatori diretti e operari...è scaduta e qui non occorre regolamentazione perché sono categorie che, effettivamente, che necessitano della nostra assistenza, del nostro aiuto, ma le altre è bene regolamentare perché noi assisteremo a questa assurdità che gente, e io riprendo quanto ha detto Fosson stamattina, con la Villa a Saint Panthaléon beh, rientrerà qui e questo non è giusto. Dal punto di vista sociale, non tanto per la spesa intendiamoci bene, ma per la questione di principio. Ora, ecco perché io dico sarebbe bene che noi esaminiamo perché o diamo l'assistenza gratuita a tutti i cittadini residenti in Valle come principio, ed allora chiuso, ma noi qui pian pianino lo stiamo dando quasi a tutti e lo stiamo dando a delle categorie che veramente non hanno bisogno, che possono benissimo affrontare queste spese a loro carico perché ne hanno i mezzi, ne hanno le possibilità.

Benzo (D.P.) - ...per ripetere, ma mi pare che già stamattina chiarii il concetto fondamentale che vedo recepito su quanto è una globalità di intervento a favore di queste categorie che mi permetto di ripetere sono, sia pure in modo leggermente differente, tutte bisognose di intervento. Tanto è vero che in sede nazionale, anche per quanto invece nell'assistenza malattia vera e propria e non l'assistenza farmaceutica vengono tutte queste categorie, sia i coltivatori diretti sia gli artigiani sia i piccoli commercianti come, ripeto, con quella notevole massa di piccoli ambulanti che sappiamo bene cosa fanno e come lavorano e come vivono d'inverno. Passate un momentino a vederli al mercato o nei mercatini su delle valli, poi vi accorgerete che è una vita altrettanto, se non maggiormente, dura. Dobbiamo tenere conto anche di questi fatti... (Voce) ...No, ma ne stiamo parlando generalizzato; non si può per qualche caso che, eventualmente, eventualmente potesse... pertanto bisogna poi vedere perché, secondo la legge, bisogna presentarsi con il certificato medico ed è già una cosa. Bisogna anche l'iscrizione alla Cassa mutua, che è quella che determina effettivamente l'erogazione, quindi, l'assistenza. Noi riteniamo, quindi, che questa legge per il momento sia valida così come è strutturata. Logicamente, ci siamo preoccupati e con altri Consiglieri di lasciare aperta la porta senza regolamentare adesso, perché non ne saremmo ancora in condizioni, perché la riteniamo valida così. Ma se avremo la necessità, proprio in ordine a quella che sarà l'arte, diciamo, operativa della legge e ci accorgeremo di qualche necessità, per cui il Consiglio regionale debba modificare o adeguare o dare una certa direttiva, ci siamo messi un articolo che ci permette e ci consente di fare questo, perché c'è la norma. Ecco, questo infatti anche in campo nazionale viene messa una norma di questo genere ed è stata ripresa proprio perché ci siamo accorti che, quando si iscrive una legge si impone già la regolamentazione, non viene mai fatto. Mi dite voi in quale legge nazionale che prevede un regolamento sono stati fatti regolamenti? Guardate cosa succede nello Statuto regionale per una certa legge di estrema e grande importanza, le famose norme di attuazione dove sono, sono ferme da venticinque anni.

Fosson (U.V.) - Ma io dico, si vuole dare attuazione immediatamente alla legge. C'è una possibilità, perché si capisce che se parte dal concetto che i regolamenti non si fanno mai, allora è inutile anche l'eventualità di un regolamento che vedremo fra due anni. Noi abbiamo, Assessore Benzo, abbiamo ben presente, e credo Manganoni e altri hanno ben presenti le storture che possono venire fuori dall'applicazione di questa legge così com'è. Quindi, si vuole dare applicazione subito. Si può accettarla così, c'è una variazione io mi permetto di farla come emendamento. Quell'emendamento che lei faceva, cioè quell'articolo nuovo, invece di dare la possibilità di fare un regolamento, si dice: "per quanto concerne gli artigiani e i commercianti si deve fare un regolamento". Per la questione, in maniera che regolamento molto breve. Perché in che cosa deve consistere questo regolamento? Di vedere a quale plafond e attraverso quelli che sono i vari iscritti che si hanno si può vedere quale plafond si può mettere e buonanotte! Nient'altro, non c'è mica da regolamentare molto di più e con quello si mette a posto.

(Voci: parlano tutti assieme)

Benzo (D.P.) - Noi possiamo dire questo, siccome vedo che in quell'emendamento da me proposto c'è quella parola: "all'occorrenza", togliamo via "l'occorrenza". Va bene. La regolamentazione, se si verificheranno dei casi di necessità non subordinati logicamente all'approvazione della legge, noi effettueremo la modifica regolamentare.

Fosson (U.V.) - No, non è corretto questo, non è corretto! Non è una accusa che voglio fare, non è corretto come parte legislativa secondo me...

Benzo (D.P.) - No, no, guardi che è correttissima. Le leggi nazionali prevedono quel testo esatto come le ho detto io. Io posso togliere la parola "all'occorrenza"...

Fosson (U.V.) - No, forse io non mi sono espresso bene. Io dico, ci sono delle categorie su cui, ci sono delle categorie su cui non abbiamo da discutere, non abbiamo neanche da discutere perché, come dico quando noi parliamo di coltivatori diretti, se c'è il caso singolo è una eccezione, quindi non ci preoccupa la questione del regolamento per quello negli altri due campi. Non ci sono solo eccezioni, c'è da fare una valutazione profonda attraverso l'esame, l'elenco nominativo di coloro che hanno con il corrispettivo di imposizione e, allora, lì la Giunta, la Commissione che dovrà esaminare questo avrà le idee chiare e potrà, attraverso una valutazione, mettere un plafond che possa essere che contempli questa cosa qui. Non so se mi sono spiegato.

Benzo (D.P.) - Anzitutto si precisa ancora una cosa che è questa: la legge deve avere la sua applicazione; per averla non può aspettare il regolamento perché, sennò, non ha l'applicazione. Questa legge, di cui anche tutti i Consiglieri già l'anno scorso volevano l'attuazione immediata addirittura per questo Consiglio, per non andare a finire d'autunno, ora noi possiamo prendere questo impegno di esaminare, in sede di applicazione, l'eventuale regolamentazione per quei casi. Perché, ripeto, non è accettabile il principio generale, cioè sarebbe una discriminazione all'incontrario eliminare tutte queste categorie. Io questo personalmente non l'accetto né per gli artigiani, né per i piccoli commercianti, né per i piccoli ambulanti questo, per essere molto chiari. Quindi, il problema sta se vogliamo o no andare incontro, se vogliamo fare una legge sociale, globale, che interessi questo grande numero di assistiti che sono circa trentaduemila in Valle d'Aosta. Logicamente, intanto, il cittadino è compartecipe in questa legge quindi, già questo qui è un atto fondamentale. Il fatto poi che potremo verificare se, ripeto, qualche caso, noi non possiamo per qualche caso escludere gli altri. Lei parla di qualche caso e noi parliamo di trentaduemila persone. Quindi, se qualche caso dovrà essere rivisto noi potremo vederlo in questo modo, con questa modifica, questo emendamento. Perché, se noi invece ci leghiamo al regolamento la legge non avrà applicazione...

Fosson (U.V.) - Siccome non riesco a farmi capire dall'Assessore perché mi risponde in senso inverso di quello che ho detto e mi fa dire delle cose che non ho detto, allora cerco di dirlo con... cercherò di farmi capire. Se non mi capisce lei mi capirà qualcun altro, non so.

Ho detto che per certe categorie, e quando parlo di certe categorie dico la questione dei coltivatori diretti; degli operai che non sono compresi nella questione obbligatoria non si pone nessun problema e non c'è da fare nessun accertamento e, quindi, da mettere nel regolamento. Siamo perfettamente favorevoli di estendere questa assistenza farmaceutica a tutti i piccoli commercianti, a tutti gli ambulanti, a tutti gli artigiani, a tutti i piccoli artigiani. Mi permetto di dire che, come funziona attualmente, come nella questione tributaria, quel plafond massimo messo per essere iscritti alla Mutua è raggiunto non da pochi casi. Cioè, che non è raggiunto, sono sotto questo plafond, non da pochi casi. Vorrei che il Presidente, vorrei chiarirlo al Presidente della Giunta, ma da molti casi evidentissimi. Ora, se noi non diciamo che facciamo un regolamento e a quelli cominciamo a darlo e poi diremo, a un certo momento, ci siamo sbagliati, noi non torneremo più indietro; ma se attraverso un esame alla svelta, siccome diciamo qui che per quelle categorie demandiamo la questione al regolamento e immediatamente il regolamento - possiamo dare il mandato a voi di fare il regolamento, su questo non è che vogliamo creare con questo dei ritardi - però la Giunta o la Commissione che esaminerà questi casi, attraverso un esame concreto , potrà rendersi conto che probabilmente si dovrà dire: noi regolamentiamo in maniera che diamo questa assistenza farmaceutica fino a un plafond di tanto come iscrizione alla ricchezza mobile.

Ho fatto il caso chiaro che il limite di due milioni della ricchezza mobile, io conosco delle persone che sono sotto questo limite e che guadagnano un milione al mese e più, va bene? Ecco, è tutto detto e non sono pochi i casi.

Dujany (D.P.) - Non so se una dizione di questo tipo possa interpretare le preoccupazioni del Consigliere Fosson, che sono un po' preoccupazioni generali: "Disposizioni eventuali necessarie per la pratica attuazione della presente legge saranno approvate con deliberazione della Giunta, sentita la Commissione consiliare permanente della sanità e dell'assistenza". Cioè, che cosa vuol dire? Praticamente vuol dire che sarà successivamente fatto un regolamento con deliberazione, con un atto amministrativo, sentita la Commissione consiliare, per l'applicazione di queste norme legislative. Ripeto, disposizioni eventuali necessarie per la pratica applicazione della presente legge saranno approvate con deliberazione di Giunta, sentita la Commissione consiliare sanità e assistenza.

Fosson (U.V.) - questo non è un intervento solo sulla proposta Presidente. Io potrei sottoscrivere in tutto quello, ma bisognerebbe che sparisse l'"eventuale", e quindi è solo la forma che va cambiata nella prima parte, ma su tutta la sostanza della questione, posso essere d'accordo.

Dujany (D.P.) - ... abbiamo messi "eventuali" proprio per cercare di recepire, in termini generali, la preoccupazione espressa essenzialmente dal Consigliere Fosson che riguardava particolarmente alcune categorie e per evitare di fare la discriminazione naturalmente in un dispositivo e per avere la libertà di poterlo fare in sede poi di regolamentazione.

Fosson (U.V.) - ...discriminare lì le categorie. Se noi togliamo l'"eventuale" diciamo già in questa sede che, per quanto concerne quelle altre due categorie, non abbiamo nessuna osservazione da fare e vi diamo atto che sulle altre due categorie non abbiamo niente...

Dujany (D.P.) - ...togliamo "eventuale" e lasciamo "disposizioni"... "Le disposizioni necessarie per la pratica attuazione della presente legge saranno approvate con deliberazioni di Giunta sentita la Commissione".

Siggia (P.C.I.) - Se mi passa il testo, Presidente.

Fosson (U.V.) - E, come dico, aggiungo che per le categorie dei coltivatori diretti e di quegli operai, perché dopo negli articoli chiederò alcuni chiarimenti, e per gli operai non abbiamo da dare nessun mandato. Cioè, va benissimo così, non avete da fare neanche del regolamento. Invece, resta sottinteso che quel regolamento lì e quelle disposizioni le dovete fare e per quelle altre due categorie, tenendo presente tutto quello che è stato detto, ecco.

Siggia (P.C.I.) - Altri interventi? Sì, un minuto che arriva il testo di questo articolo 10 prima cominciare l'esame dei singoli articoli. No, diventa articolo 10.

Dujany (D.P.) - No, io glielo passo, lo voglio leggere: "Le disposizioni necessarie per la pratica applicazione della presente legge potranno essere approvate con deliberazione della Giunta regionale sentita la Commissione consiliare permanente per la sanità e l'assistenza sociale".

Siggia (P.C.I.) - Chiusa la discussione generale, si passa all'esame della legge articolo per articolo.

Articolo 1. Osservazioni? Il Consiglio approva.

Articolo 2. Osservazioni? Il Consiglio approva.

Articolo 3. Consigliere Fosson.

Fosson (U.V.) - ...perché nella... articolo 2, scusi...

Siggia (P.C.I.) - No. Torniamo indietro, articolo 2.

Fosson (U.V.) - Articolo 2...dunque "e tutti coloro che residenti in Valle non abbiano diritto all'assistenza farmaceutica". Questo "tutti coloro", anche qui la questione potrebbe, non è che sono solo quelli eventualmente indicati dal Consigliere Manganoni e che siamo perfettamente d'accordo; quegli operai eventualmente non possono, che sono licenziati, che non possono avere, ma in questa dizione "tutti coloro", cosa si intende dire? Se uno per caso fosse in Valle d'Aosta, abitai un Comune, con una pensione di ottocentomila lire al mese tranquillo, e vive da nababbo, gli diamo la cosa perché non è iscritto alla Cassa mutua! Ecco...

Benzo (D.P.) - ...no...

Fosson (U.V.) - Ma potrebbe darsi...

Benzo (D.P.) - ... in un anno l'assistenza... località dei cittadini che...

Fosson (U.V.) - Ad ogni modo, io qui farei solo una raccomandazione, cioè, in quella regolamentazione bisognerebbe tenere presente anche questa cosa perché qui potrebbero venire fuori dei casi sporadici, non molti, ma potrebbero venire fuori dei casi che assolutamente sarebbero anacronistici. Con questa dizione, non lo so, io voglio solo segnalarlo.

Siggia (P.C.I.) - Ritorniamo indietro, allora, articolo 2. Se non ci sono altre osservazioni, il Consiglio approva.

Articolo 3. Il Consiglio approva.

Articolo 4. Il Consiglio ap... un momento. Consigliere Fosson.

Fosson (U.V.) - Va bene avere fretta, Signora Presidente, ma bisogna che guardiamo, tanto più che l'esame non è stato fatto con molta cura prima, si vede...

Qui è stabilito di rimborsare direttamente all'Ordine, stamattina ho sentito, all'Ordine farmacista e tutto, io... ai farmacisti, con convenzione da stipularsi fra l'Ordine dei farmacisti; scusami, io non sono addentro in questo affare come è addentro Chantel, ai farmacisti. Ora, io chiedo anche qui solo una raccomandazione. Non ho niente in contrario di seguire questa linea. Stamattina ho sentito che qualcuno ha detto che forse una linea meno burocratica, però bisogna vedere se questa linea meno burocratica non si presta domani a certe, non so, a certe altre storture, vedere un po'. Adesso non si può avere presente, ma altro punto che sarebbe bene di esaminare. Eh?

Benzo (D.P.) - Una garanzia, ma non...

Fosson (U.V.) - La garanzia non è in quanto è previsto dalla legge. Bisognerebbe vedere se questo sistema dà maggiori garanzie all'Amministrazione regionale che non quello attraverso l'INAM. Dico mica niente io, il controllo ce l'ha la Regione. Io non voglio fare una discussione adesso e avere dei dubbi per una cosa o per l'altra qui, in sede di Consiglio regionale, dico soltanto, metto a fuoco questo punto perché si esamini bene se è preferibile seguire questa linea o seguire un'altra. Adesso lo avete messo nella legge; se per caso vi doveste che... si potrà sempre cambiare questo articolo, non c'è mica niente. Dico solo guardate, esaminate questa cosa qui.

Balestri (P.S.I.) - Vorrei solo un chiarimento su quella parola dell'articolo 4: "all'ottanta per cento del costo effettivo", cioè decurtato già del venticinque per cento delle farmacie oppure sul pieno del medicinale? Effettivo, cioè pieno.

Benzo (D.P.) - ...con la Convenzione noi abbiamo già... quello che c'è sul fustello, perché è il fustello, perché è il fustello che viene presentato.

Balestri (P.S.I.) - Allora del costo pieno.

Benzo (D.P.) - Del costo globale.

Balestri (P.S.I.) - Allora, è inutile dire che si dà il venti per cento! No? Eh, scusate, se si dà il venti per cento, se devono pagare il venti per cento su quello che è il costo reale del medicinale, cioè intero... sì, ma va chiarito perché, a un certo momento, si potrebbe dare anche il venti per cento di quello che costa all'Amministrazione regionale, cioè decurtata del venticinque per cento. Questo c'è da chiedere...

Chantel (P.S.I.) - Che con la cifra di...

Siggia (P.C.I.) - Consigliere Fosson.

Andrione (U.V.) - No! Basta!

Fosson (U.V.) - Ma, basta, no basta! Scusatemi. L'avete esaminato meglio nella Commissione!

Andrione (U.V.) - Questa qui non è passata alla Commissione...

Benzo (D.P.) - ... lungo. Siamo stati tre ore, mi permetta di dirle questo, lo sconto del venti per cento che fa...

Siggia (P.C.I.) - Assessore, un momento. Le faccia fare domanda, così sentiamo...

Fosson (U.V.) - Ma io chiedo ai medici, qual è lo sconto che fanno le farmacie alle Mutue...

Chantel (P.S.I.) - Ma non c'entra su questo!

Fosson (U.V.) - D'accordo, ma allora, scusatemi, facciamo un esempio pratico. Se facessero uno sconto alle mutue del trenta o del trentacinque per cento, del quaranta per cento, io non so quale sia lo sconto, so che però nel ramo dei farmaceutici si fanno sconti molto forti...

Andrione (U.V.) - Ma Chantel lascialo finire, non incominciare...

Fosson (U.V.) - Va beh, se a un certo momento noi paghiamo l'ottanta per cento e lo sconto che noi togliamo è inferiore a quello che è lo sconto reale, e questa mi sembra che sia stata la domanda fatta anche da Balestri, dico sarebbe un po' un controsenso...

Chantel (P.S.I.) - Scusi Fosson...fino a ieri...andava in farmacia e pagava, come per legge, il prezzo del fustello, cioè pagava mille lire se mille lire era scritto sulla medicina. Noi abbiamo fatto una legge che, da domani, ne paga solo cinquecento e basta. Il resto, lo sconto, con tutte queste belle cose è ancora da combinare con i farmacisti, è ancora da definire, è ancora da vedere che cosa lasciano indietro le ditte e se accettano la convenzione mutualistica. Oh! Finalmente!... ma lo sconto lo fanno alla Regione. Ma insomma abbiamo fatto una legge in cui diamo i medicinali gratuiti, diamo i medicinali con lo sconto dell'ottanta per cento a chi fino a ieri pagava il cento per cento; mi sembra che la legge è chiara e tutto il resto sono delle discussioni di lana caprina di fronte alla legge. Bisogna proprio essere...abbinare per forza...

Fosson (U.V.) - Ma quando si parla di medici e di farmacisti, sono sempre discussioni di lana caprina. Perché Chantel abbiamo sempre visto, lo conosciamo da diversi anni, difende sempre il suo settore a spada tratta. Ha ragione, è Presidente...

Chantel (P.S.I.) - Questo non è un settore per dare delle informazioni a della gente che si occupa di problemi che non conosce. Si informi prima e poi arrivi qui a discutere!

Andrione (U.V.) - ...informato, scusa....

Chantel (P.S.I.) - Si informa dall'Associazione farmacisti e dai medici.

Siggia (P.C.I.) - Basta Chantel!

Andrione (U.V.) - ... si informa dai farmacisti, si informa dai milionari.

Siggia (P.C.I.) - Consigliere Fosson, ha finito?

Fosson (U.V.) - Si, ho finito perché Chantel si imballa, cosa fare? (Voce Chantel non si sente non ha microfono) Ma no, non facciamo perdere tempo. Niente, abbiamo voglia di avere i chiarimenti necessari, è lì il fatto.

Chantel (P.S.I.) - ...di fargli pagare il venti per cento, perdio!

Balestri (P.S.I.) - Ma è inutile che il collega Chantel si agiti tanto perché tanto non ha capito il succo della situazione...

Chantel (P.S.I.) - Tu non hai capito niente, ecco.

Balestri (P.S.I.) - Lascia parlare, lascia parlare, a un certo momento la Commissione sanità, l'Assessore si ricorda che fu sollevata qualche obiezione. Obiezione che il venti per cento sembrava che fosse un po' esagerato da far pagare. Questo sono, lascia parlare, dopo parlerai anche tu, ecco. Quindi, a un certo momento non si tenne presente di quella che è la prassi. Gli sconti che può avere l'Amministrazione attraverso gli sconti dovuti una parte alla farmacia, una parte alle ditte che assommano al venticinque per cento per le farmacie cittadine e assommano al ventisei per cento per le farmacie rurali. Ora, il discorso era questo: siccome la parola "effettiva" non si capiva sul costo totale o su quello scontato, il Consiglio chiarisse quale voleva essere lo sconto, in modo da avvantaggiare questi mutuati. Perché il venti per cento è abbastanza imponente per certe cure, per certi medicinali.

Chantel (P.S.I) - Però li passa a tutti.

Balestri (P.S.I.) - Lascia fare, questa è una tua impressione!

Chantel (P.S.I.) - È la verità!

Balestri (P.S.I.) - E non mi fare aggiungere altro, guarda, non mi fare tirare fuori quello che non vorrei perché, a un certo momento, non so, se l'Amministrazione vuole tenere su queste basi le tenga su queste basi. Però, per andare incontro ai mutuati, a certe categorie che veramente ne hanno bisogno, se voleva calcolare che il venti per cento fosse sul costo che l'Amministrazione verrebbe a pagare poi sul cinquantacinque per cento in questa maniera. Quindi, si faccia questa valutazione e si dica, ma non ci si arrabbi in quella maniera lì, eh.

Siggia (P.C.I.) - Consigliere Balestri, scusi, propone la modifica di questa dizione: "costo effettivo" con qualcos'altro?

Balestri (P.S.I.) - Io vorrei che fosse chiarito cosa si intendeva per "effettivo", se era quello reale, cioè del fustello, o se era quello reale che veniva a costare all'Amministrazione...

Siggia (P.C.I.) - Chiarito a voce è sufficiente? Chiarito come...

Benzo (D.P.) - Consigliere Balestri, lei è Presidente della Commissione, e abbiamo parlato anche di questi sconti in Commissione, e si era appunto valutato che l'intervento, diciamo, la partecipazione dell'assistito fosse del venti per cento, il contributo regionale dell'ottanta per cento, logicamente tolta la parte convenzionata. Questo mi pare l'avessimo approvato in questo senso. Io ci tengo a dirlo esattamente in questi termini, perché così è la realtà, perché voi capite che è già un provvedimento che investe trenta mila persone. È meglio che noi lo abbiamo esaminato anche sotto quell'aspetto, perché c'è il fustello che viene portato alla... quindi c'è un controllo più preciso.

Fosson (U.V.) - Chantel, si arrabbia, non lascia parlare... (Voce di Chantel in lontananza)

Siggia (P.C.I.) - Articolo 4. Va bene questa dizione?

Il Consiglio lo approva.

Articolo 5. Il Consiglio approva.

Articolo 6. Il Consiglio approva.

Articolo 7. Il Consiglio approva. Consigliere Fosson.

Fosson (U.V.) - Articolo 7, c'è solo quella raccomandazione che si lega a quell'altra, e anche i Sindaci dovranno sapere la questione per lasciare la cosa che non assistenza. Quindi dovranno sapere in quali termini.

Siggia (P.C.I.) - Articolo 7. Il Consiglio approva.

Articolo 8. Il Consiglio approva.

Articolo 9. Il Consiglio approva.

Articolo 10. È quello che è stato letto dal Presidente della Giunta: "Le disposizioni necessarie per la pratica applicazione della presente legge potranno essere approvate con deliberazione della Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare permanente per la sanità ed assistenza sociale."

Il Consiglio approva.

Articolo 11. Che è il 10 dell'allegato che avete. Il Consiglio approva.

Si passa alla votazione a scrutinio segreto.

Risultato della votazione all'oggetto numero 36. Presenti e votanti: 27; favorevoli: 25; contrari: 2.

Il Consiglio approva.

Oggetto n. 38.