Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 36 del 31 gennaio 1973 - Resoconto

OGGETTO N. 36/73 - Applicazione delle leggi regionali n. 30 e n. 37 in data 31 agosto 1972. Modificazione della legge regionale n. 37 in data 31 agosto 1972. (Approvazione di ordine del giorno e Reiezione di Mozione)

Bordon (D.C.) - A me però pare, per seguire le indicazioni di saggezza che ha suggerito a noi, testé, l'amico Manganoni, di modificare un po' in parte quello che volevo dire, almeno in prima parte.

Quindi io penso che qui sopra, più che illustrare, ci sarebbe solo da leggere, perché è stata volutamente messa in questo modo perché si leggesse. Però a me sembra che si possa, per avviare un dialogo, discutere o richiamare l'attenzione su alcuni punti e poi naturalmente difendere alcune richieste che noi avevamo già fatto prima e che, naturalmente manterremo anche adesso.

Ora, io vorrei, innanzitutto dire che questa mozione fa parte di alcune mozioni che io avevo già preannunciate anche all'Assessore Benzo quando in fase di discussione del bilancio avevamo detto che qui dentro, non è una cattiveria né una polemica, ma, molte volte si portano avanti delle mozioni, si discutono per delle ore, si dà il mandato alla Giunta, poi più nessuno se ne ricorda, non si ha più nessuna risposta.

E allora, questa era una di quelle che io volevo richiamare alla vostra attenzione, e avevo preannunciato fino al momento della discussione del bilancio, e mi ripeto adesso, che, ad un certo momento, io, se non vedevo venir fuori questo problema, avrei fatto una mozione ogni mese, tutti i mesi a fine mese.

Quindi mantengo la parola.

E allora, per avviare il dialogo e non voler essere di troppo peso perché ormai son le 20,10, io vorrei alcune spiegazioni anzitutto perché ritengo che queste spiegazioni interessino tutti i Consiglieri.

Ad esempio, io vorrei sapere, come mai, a partire dal 31 luglio, data in cui noi abbiamo votato questa legge 30 e 37 e potrebbero esserci anche delle inesattezze, perché non è che si sia ricorso alla consulenza di dottori o di professionisti per fare questa mozione come qualcheduno ha voglia di ventilare, ma l'abbiamo tirata giù con una bozza di minuta che è qui, e quindi ci potrebbero essere anche degli errori, ma gli errori non è che ci facciano difficoltà perché penso che nessuno è infallibile e pertanto l'interessante era solo di vedere come mai questa legge, che è stata approvata fin dal 31 agosto 1972 ancora, almeno a tutt'oggi, - e lo dico "a tutt'oggi" per non rovinare la preparazione dell'Assessore alla Sanità, perché poi lo rileviamo poi dopo eventualmente, perché è ben giusto che gli si lasci lo spazio per rilevare magari certe inesattezze mie, ma, tutt'oggi, per me, questa legge non è funzionante.

Poi dicevo che, ricordato l'art. 11, ecc... avevamo quindici giorni di tempo per far entrare in vigore questa legge. E allora, la seconda domanda che vorrei che mi desse l'amico Benzo - se ne è in grado, perché potrebbe anche dirmi che non è di sua competenza, io vorrei sapere un po' come funziona questa storia.

Noi abbiamo approvato una legge il 31 agosto. Doveva essere pubblicata il 31 agosto sul Bollettino ufficiale perché se no non ha valore. Questo bollettino ufficiale - se non sbaglio - è venuto fuori al 12 o al 14 (adesso io non so quando) di dicembre, ed ecco che porta la data, naturalmente, del 31 agosto. E qui son belle, eh! Après te le fio verre...

E allora, dicevo, come è possibile questa storia qui: viene fuori a dicembre, doveva venir fuori; porta la data del 31 agosto - uno che legge qui sopra "31 agosto", 15 giorni per entrare in funzione, va al 15 agosto. Ma questo veniva alla fine di dicembre!

Quindi queste sono osservazioni, senza alcun fine recondito, proprio per vederle.

Perché, arrivati ad un certo momento, questi problemi dovranno pur essere esaminati, magari anche per altre leggi.

Poi, rilevato che a tutt'oggi ecc. ecc. non è entrata in funzione, visto questo, visto l'altro, la verità è questa: che noi siamo arrivati adesso al 18/20 di gennaio - e qui non voglio, l'ho detto prima, mettere, non in difficoltà, perché io penso che l'Assessore Lustrissy ha preparato bene perché è un problema di grossa importanza, ma vorrei evitare, se fosse possibile, di farmi dire che facciamo della demagogia, quindi sommessamente vado avanti così e, come è stata sta' storia?

Ma abbiate pazienza, 31 agosto, viene applicata adesso alla fine, perché c'era una convenzione, c'era qualche cosa che non camminava.

E allora non andiamo a vedere le polemiche sorte sui giornali che non mi interessano per niente, perché poi era una bellissima lotta fra giganti. Noi abbiamo visto, per esempio, non so, proposte portate qui, che sono state portate avanti da determinati Consiglieri di maggioranza, ai quali noi lasciamo tutte le primogeniture di questo mondo, non togliamo niente; però, a questi Consiglieri di maggioranza diciamo, ma, che siate poi stati tanto difensori di quella legge che avete portato, non ci convince gran ché. Perché questa legge, tanto per cominciare, è venuta fuori con un 20% a carico dei nostri mutuati, dei nostri aventi diritto ad avere queste medicine.

E noi già allora abbiamo protestato e ancora questa volta noi confermeremo questo nostro principio. Perché mi si dirà è giusto che i cittadini, gli interessati paghino una quota. Io dico che quando poi altri pagheranno, ci dimostreranno questo, sarò d'accordo, ma non so perché si debba proprio andare dai coltivatori diretti, agli agricoltori della Valle a dire: tu paga un 20% perché se no va a finire là nelle scatole delle immondizie, come abbiamo letto. Ma lasciamo stare questo che non mi interessa niente.

Quindi noi questo punto lo ribadiamo.

Quindi io vorrei queste tre o quattro spiegazioni e poi naturalmente risponderò quello che ho da rispondere.

Benzo (D.P.) - Accettando benevolmente quell'invito a non toccare questioni di demagogia, dico questo: la legge regionale 31 agosto 1972 n. 37 sull'estensione dell'assistenza farmaceutica a favore di lavoratori autonomi è entrata in vigore il 15 settembre 1972.

L'Assessorato alla Sanità, ai sensi dell'art. 4 della legge stessa prendeva immediati contatti con il Presidente dell'ordine dei farmacisti della Valle d'Aosta per addivenire alla stipulazione di apposita convenzione prevista dall'articolo suddetto.

Cioè si è iniziato a dare adempimento alla legge.

In data 2 ottobre 1972 il problema veniva sottoposto all'esame del Consiglio direttivo dell'ordine dei farmacisti ed in detta sede veniva sollevata l'eccezione sulla competenza dell'Ordine a decidere in merito, non essendo la questione in esame di natura deontologica o professionale bensì economica, per cui l'Assessorato veniva invitato a prendere contatti con l'Associazione dei titolari di Farmacia della Valle d'Aosta per specifica competenza.

In relazione a quanto sopra l'Assessorato prendeva immediati contatti con i Presidenti dell'Associazione suddetta per addivenire alla stipulazione della convenzione di cui sopra - questo per quanto riguarda la convenzione.

Le trattative subirono un periodo di stasi in quanto, nel frattempo, venne rinnovato il Consiglio direttivo dell'Associazione ed i colloqui intercorsi nel frattempo persero buona parte della loro validità. Questo per la verità dei fatti.

A Consiglio rinnovato vennero ripresi i colloqui con il Presidente dell'Associazione e dopo lunghe e laboriose trattative, condotte nell'interesse degli assistiti e della Regione, il nuovo Consiglio direttivo dell'Associazione, in data 23 dicembre 1972 dette il proprio benestare per la firma della convenzione, che successivamente venne approvata dalla Giunta regionale e firmata dai rappresentanti dei due enti.

L'articolo 7 della legge regionale testualmente recita: "le casse mutue di malattia per l'assistenza ai coltivatori diretti, agli artigiani e agli esercenti attività commerciali dovranno, alla data di entrata in vigore della legge, trasmettere all'Assessorato regionale della Sanità ed Assistenza Sociale l'elenco dei propri assistiti".

In proposito, l'Assessorato Sanità si rivolse alle singole casse mutue per avere detti elenchi e, per accelerare i tempi, mise a disposizione delle casse mutue stesse i propri funzionari per la rilevazione dei dati stessi trattandosi di disposizioni di legge e quindi convinti di non incontrare nessun intralcio.

Mentre le casse mutue regionali per gli artigiani e i commercianti misero di buon grado a disposizione dei funzionari gli elenchi, ringraziando per la collaborazione, la Cassa Mutua regionale coltivatori diretti si rifiutò, anche se tenuta per legge, di trasmettere i propri elenchi affermando che tale compito, semmai, era di pertinenza dell'Ufficio contributi unificati in agricoltura.

L'Assessorato immediatamente indirizzò apposita istanza sia all'Ufficio di Aosta, che alla direzione generale del servizio contributi unificati per avere gli elenchi dei coltivatori diretti.

La richiesta purtroppo ebbe esito negativo in quanto non previsto nella legge. Solo l'intervento del Presidente della Giunta regionale presso i competenti organi centrali riuscì a sbloccare la situazione e solo in data 19 gennaio u.s. la Cassa Mutua coltivatori diretti mise a disposizione dei funzionari della Regione i propri elenchi.

Per inciso, debbo riferire che la Regione dovette trasferire presso la sede della Cassa, oltre ai propri funzionari, molto numerosi, anche i tavoli di lavori, in quanto presso detta sede vi era un solo tavolino a disposizione.

Debbo inoltre osservare che l'Assessorato dovette provvedere a varie altre incombenze: far stampare e compilare le schede per ogni nucleo familiare, i relativi libretti di iscrizione per un totale di 20.000 copie; si tenga presente che gli assistiti sono circa 34.000. Un terzo circa dell'intera popolazione della Valle.

La distribuzione dei libretti, che danno diritto all'assistenza farmaceutica è già iniziata da alcuni giorni ed attualmente i Comuni che hanno ricevuto i libretti sono venticinque.

E pertanto, con questo, Bordon, ritengo di aver mantenuto l'impegno che dissi in sede di bilancio che entro il mese di gennaio sarebbe iniziata la distribuzione a tutti i Comuni.

I lavori di compilazione e di distribuzione proseguono celermente, ed entro i primi giorni della settimana ventura sarà ultimata la consegna dei vari libretti e tutti i lavoratori autonomi potranno beneficiare dell'assistenza. È un lavoro effettivamente notevole, di mole, di difficoltà.

Gradirei anche ci fosse una visita ai nostri uffici di Assessorato perché abbiamo bloccato quasi tutti gli uffici proprio per dare celere attuazione alla legge non appena abbiamo avuto questa disponibilità da parte della Cassa Mutua.

Per quanto riguarda la mozione e in particolare l'abolizione della percentuale a carico degli assistiti, considerate che sono tutt'ora valide le ragioni che hanno determinato la votazione e la volontà unanime del Consiglio regionale ad agosto, per responsabilizzare i cittadini ed evitare eventuali abusi, possiamo anche eliminare gli "eventuali", cosa del resto esistente nelle leggi similari dei Paesi più avanzati, si ritiene che la richiesta non sia accettabile.

Per quanto riguarda gli sconti da parte delle Case farmaceutiche è stata avanzata richiesta alle Associazioni di categoria e interessati i Ministeri della Sanità e del Lavoro.

Per quanto riguarda l'altra legge perché le stesse cose vengono chieste anche per l'altra legge, dirò questo: con legge regionale 31 agosto 1972 n. 30 è stata approvata la estensione dell'indennità giornaliera per inabilità temporanea derivante da infortunio sul lavoro in agricoltura, a favore di tutti i coltivatori diretti iscritti alle rispettive Casse mutue comunali di malattia per i coltivatori diretti della Regione ed assicurati contro gli infortuni in agricoltura. Detta legge è entrata in vigore il 15 settembre 1972.

In data 14 settembre 1972 l'Assessorato Sanità ed assistenza sociale informava la locale direzione dell'Istituto Nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro del contenuto della legge regionale suddetta e rivolgeva invito alla stessa direzione di potersi avvalere dei servizi dell'Istituto per l'istruzione, la definizione e gestione delle pratiche secondo le norme previste dalle leggi dello Stato.

La Direzione INAIL di Aosta a sua volta inoltrava ai superiori Organi dell'Istituto la richiesta dell'Assessorato ai fini della stipulazione degli accordi previsti dall'art. 6 della legge in causa.

Successivamente, a seguito di precisazioni ritenute necessarie dalla direzione generale dell'INAIL di Roma, in ordine ai limiti dell'accordo da stipularsi con la Regione, la sede INAIL di Aosta chiedeva all'Assessorato alcuni chiarimenti, che venivano forniti con nota 26 ottobre 1972, in cui si precisava che l'indennità in causa si intendeva estesa unicamente ai coltivatori diretti residenti in Valle d'Aosta e iscritti alle Casse Mutue Comunali e che l'intervento dell'INAIL deve limitarsi alla pura segnalazione dei casi previsti dalla legge regionale stessa.

In data 30 ottobre la sede di Aosta inoltrava ai Superiori Organi dell'Istituto altra lettera contenente le precisazioni richieste.

Dopo pressanti richieste da parte dell'Assessorato l'INAIL di Aosta veniva autorizzato telefonicamente, in attesa di regolare successivo accordo, a trasmettere all'Assessorato l'elenco dei coltivatori diretti interessati all'applicazione della legge regionale in causa.

Ad avvenuta ricezione degli elenchi l'Assessorato provvedeva ai vari controlli di competenza e a conteggiare l'ammontare delle varie indennità spettanti.

La Giunta regionale, con proprio provvedimento n. 214 in data 26 gennaio u.s. approvava la liquidazione della indennità spettante ai coltivatori diretti il cui periodo di inabilità si è concluso nel corso dell'anno 1972.

Bordon (D.C.) - Vorrei una cosa, Signor Presidente, io che cosa ho ancora: due cartucce da sparare? Perché l'illustrazione della mozione non è un...

Montesano (P.S.D.I.) - Sì, sì.

Bordon (D.C.) - ...però, per non sprecare queste cartucce, caso mai ne avessi bisogno, ha dimenticato una cosa l'amico ...

Montesano (P.S.D.I.) - e ben, gliela ricordi, così teniamo valida...

Bordon (D.C.) - Ha detto: abbiamo stipulato una convenzione. Ma non mi ha detto quali condizioni ci sono in questa convenzione, perché, se no, mi manca uno dei termini per concludere.

Benzo (D.P.) - ...è la stessa convenzione fatta con l'Inam e quindi ci viene praticato lo sconto del 5% sui medicinali. Quindi anche lì c'è una inesattezza. Ma io ho detto che non volevo sottolineare nemmeno quello. Inesattezza in quanto rimane solo più la parte, diciamo ancora in fase di trattative e che viene costantemente seguita sia da me che dal Presidente della Giunta per quanto riguarda la questione dell'ottenimento di quello sconto, a parte il fatto che, come saprà il Consigliere Bordon, ad un certo momento risulterebbe che dovrebbe essere promulgata la legge dell'abolizione degli uffici fiduciari e quindi non so nemmeno, per questi sconti, che cosa ci sarà a fine di marzo.

Bordon (D.C.) - Una cartuccia, con l'augurio di non doverne sparare altre perché tanto annoierei me stesso e annoierei anche voi, però è giusto che ci siano delle precisazioni.

Io non vorrei intrattenermi molto sul fatto degli infortuni sul lavoro quantunque abbia un'enorme importanza e non ho capito da quand'è che sono andati in vigore, perché leggevi "Molto presto", ma su quello lì non ci sarebbe niente da dire. Da quando? Dal 26 gennaio... (risponde Benzo) ...allora non soffermiamoci troppo su questo perché, insomma, - ha la sua enorme importanza - ma rimaniamo semplicemente alle medicine.

Allora io mi avvalgo di una affermazione, non con questo che io voglia polemizzare con Benzo, Benzo fa quello che può - penso anch'io - ha un sacco di lacune ancora perché porteremo delle mozioni qui che toccheranno altri problemi, perché, insomma, non vorrei dire delle cattiverie ma ho detto prima che non le dicevo quindi cerco di rimanere nei limiti. Abbiamo diversi problemi che sono fermi, problemi che sono in contestazione quindi io penso che li porteremo avanti, perché ogni tanto si sente parlare dello Psico-pedagogico, si sente dire che si sono fatte delle riunioni, poi noi non ne sappiamo più niente e la cosa però è lì ferma, ma ne parleremo dopo.

Quindi non è che io voglia fare la guerra a Benzo in particolare, ma io mi avvalgo di una sua affermazione entrata in vigore il 15 settembre. Ora, io domando scusa e non voglio fare la guerra - e lo ripeto per la terza volta - voglio lasciare al giudizio di ogni Consigliere, ma dal 15 settembre, noi siamo arrivati al 15 di gennaio perbacco! Ottobre-novembre-dicembre-gennaio, sono 4 mesi!... (voce di Benzo? Gli adempimenti...) ...dì pure, dì pure.

Ecco, allora, gli adempimenti, se i nostri colleghi ce lo consentono io sono felicissimo di fare questo dialogo perché purtroppo non posso essere convinto.

Quando mi dice entrata in vigore il 15 settembre, gli adempimenti d'obbligo. Gli adempimenti d'obbligo, ho sentito qui e ne ho preso nota "rinnovato Consiglio dei farmacisti". Quindi, prima grana, sarebbe questo rinnovo che è soltanto avvenuto adesso, ultimamente.

Ora io chiedo scusa, ma, per fortuna che questo Consiglio dei farmacisti si è riunito perché se non lo avessero fatto io non so quando veniva fuori questa soluzione.

Io chiedo scusa ma avevamo messo in bilancio 150 milioni, adesso non me li ricordo più, ma del 1972. Siamo rimasti in attesa, per cui i nostri contadini, i vostri i nostri contadini sono rimasti lì in attesa di avere le medicine e, diremo, non sono entrati in vigore non per le solite cattiverie che dice Bordon che dormono tutti in Giunta, ma non sono entrate in vigore perché l'Assessore alla Sanità non riusciva a trovarsi con il Consiglio dei farmacisti perché non era eletto.

E ben, questo glielo andrai poi a dire tu in altri momenti. Ma certo che non convinci nessuno con questo!

Ma io mi permetto di fare un'altra osservazione, dice "si sono rivolti alle Casse mutue". E questo è un problema che mi sta più a cuore, anche se io con la cassa mutua coltivatori diretti non c'entro proprio per niente perché la cassa mutua coltivatori diretti è una cosa completamente diversa. Quindi vorrei puntualizzare questo.

Ma, si dice gli artigiani hanno risposto subito. Guarda, siccome tu lo sai che i segreti d'ufficio, ieri avant'ieri, oggi come domani, qui dentro sono sempre come i segreti di Pulcinella. Io ho telefonato 10 minuti fa al Direttore della Cassa Mutua per avere delle precisazioni di questo e mi dice: "ma guarda che io ho ricevuto la lettera di richiesta in data 18 gennaio". Io ho capito 18 gennaio, ma anche se fosse 18 dicembre, - eh! Se vuoi io te ne mando la fotocopia, io ho detto di no. Perché tu avrai pure la lettera che hai scritto... (parlano assieme)

A me risulta che questa lettera è partita da qui, ufficialmente, il 18 gennaio. Perché ci possono essere state delle telefonate. Perché poi il bello è questo - e qui è solo una "boutade" tanto per finire la giornata, che questo direttore della Cassa Mutua, che effettivamente si era scaldato in modo feroce per questo problema e ne aveva il dovere, ha cercato di aiutare, ha aiutato determinati Consiglieri che gli erano forse più simpatici e ha fatto molto bene. Ha aiutato per essere stato chiamato e lo dice anche lui, in un famoso articolo che abbiamo visto sui giornali. È stato chiamato da dei maggiorenti della Giunta ed è venuto, ha dato tutta la sua collaborazione e poi si è preso una bella castagna in testa e questo mi ha fatto profondamente dispiacere. Ma la verità è questa: che questa legge che era stata proposta, ad un certo momento, ha subito delle profonde modifiche. E le profonde modifiche in che cosa consistevano? Consistevano, amico Chamonin, nella - e tu l'hai presentata e la ricordi meglio di me - nel solo fatto che non doveva forse essere amministrata dalla Cassa Mutua dei coltivatori diretti.

Ora, noi, con questo - ecco la mia domanda finale - era proprio di sapere che convenzione avevamo avuto. Perché io vorrei che con la sua competenza e qui non sfotto, una volta tanto, Benzo mi dicesse - dopo due anni, non so quanto tempo è nella Sanità, che non è vero che se questa legge avesse dato la gestione di questi medicinali alla Mutua coltivatori diretti, la Regione avrebbe risparmiato il 25%.

Perché la legge nazionale - che si dice sempre che io non conosco - ma sono andato a leggermela e me la son copiata su un pezzo di carta, perché io non la conosco proprio e non sono tenuto a conoscerla, tu, Assessore, sì sei tenuto a conoscerla, - ad un certo momento, se questa Cassa fosse stata gestita dalla mutua avremmo avuto uno sconto del 25%, qui ho sentito parlare del 5%. Allora dico anch'io come dice ogni tanto il buon Manganoni "è un problema che io non so, che io non capisco e che non capirò mai". Ma ho l'impressione che siamo in tanti, qui dentro, a non capirlo questo.

Per cui la Regione avrebbe perso, se io ho ben capito, un 20% di sconto. Perché se l'avessimo data la gestione alla Cassa Mutua avremmo avuto, per legge nazionale, il 25% e invece, oggi come oggi, abbiamo soltanto il 5%.

E allora, perché è accaduto questo? Questo prezzo così caro che paga la Regione. Perché? Perché si voleva proprio ottenere la gestione di queste medicine qui alla Regione? Per avere dei vantaggi politici?

Io - che sono un ingenuo - come tanti Consiglieri che sono qui dentro, non lo credo che sia per questo perché voi sapete che le amministrazioni vanno e vengono, oggi c'è il colore A, domani c'è il colore B, quindi è mica detto che domani non lo si trovi preparato questo. Ma secondo il mio modesto parere è da guardarsi questo 20-25% se io ho ben capito!

E allora, che cosa dicevamo? Indipendentemente da certe frasi che io ho scritto qui sopra perché me ne assumo la piena responsabilità, io continuo a dire di impegnare la Giunta a voler provvedere alla immediata applicazione delle due leggi e l'amico Benzo mi dice - e io lo ringrazio - che dopo aver tribolato tanto per non aver avuto l'elenco, e io appurerò questo perché indubbiamente ci batteremo anche in questo campo, perché io voglio che sia dimostrato se è vero che è stato richiesto solo al 18 gennaio questo elenco o è stato al 18 dicembre, metto anche un mese; ma io non vorrei che effettivamente l'amico Benzo mi potesse provare che al 15 di ottobre - essendo entrata in vigore la legge al 15 settembre - aveva richiesto questi elenchi, perché allora io non potrei più dare nessuna colpa su questa entrata in vigore, a Benzo. Ma fino a prova contraria questo non mi risulta e lo vedremo.

Quindi, prima cosa, questa.

Seconda cosa: la riduzione ne abbiamo parlato, e quindi io chiedevo, e chiedo ancora adesso, che entri in vigore subito perché c'è una punta anche di non cattiveria, una precisazione che mi sembra anche doverosa.

Dice, addirittura ci siamo presentati laggiù perché noi sappiamo tutti che sono stati mobilitati in questi ultimi 15 giorni, in questi ultimi 20 giorni, effettivamente questi impiegati del tuo Assessorato hanno fatto un tour de force. Noi ci compiacciamo con gli impiegati ma non con chi li ha obbligati a fare il tour de force.

Quindi questo lo vedremo poi anche perché, naturalmente se l'elenco è stato richiesto e non dato... Però a me risulta che il 18 è partita la lettera da qui e il 19 han messo a disposizione tutto quanto. Adesso, grave, che non ci siano stati i tavoli, tutto quello che dite voi, e su questo poi ne parliamo.

Quindi entrata in vigore. Dice l'amico Benzo entro la fine della settimana sarà a posto. Ma io voglio essere molto più generoso. Tanto, una scoppola di un 100 - 100 e tanti milioni - gli agricoltori valdostani se la son già presa per il 1972 perché li hanno effettivamente persi quei medicinali, non sono più recuperabili. Perché questo, salvo che mi dimostriate il contrario, è passato l'anno e quindi arrivederci e grazie!

Seconda cosa. Io voglio dare un maggior lasso di tempo perché comprendo le difficoltà, ma il dire che forse con la fine della settimana avrà distribuito tutti questi libretti, io mi riservo poi, per soddisfazione personale-amichevole, di "boutade" magari, di venire a dire, quando poi, se adesso si è partiti dalla lettera A alcuni giorni or sono, se arriveremo a Villeneuve, quando ci arriveremo.

Ma, io mi auguro che sia la settimana ventura, non è questione di settimana, dopo che si son persi 4 mesi o per un motivo o per un altro; che si perda una settimana o due non ha nessuna importanza.

Naturalmente ti guardo perché sei bello e poi vedo che mi dai conforto nelle mie decisioni perché sei un uomo che rifletti molto, e l'altra battuta invece è questa: di riportare al più presto in Consiglio la legge 30 perché c'è stato un piccolo lapsus dell'amico Benzo quando dice che è passato all'unanimità. Sì signore, è passato all'unanimità, però c'è a verbale su questo, per fortuna, i verbali sono lì che ci confortano in quello che affermiamo. Eh, ci siamo alzati e a nome del Gruppo, non ha importanza di chi, abbiamo detto: noi dobbiamo votare per forza questo 80% perché se non lo votassimo guai, ci saltano tutti addosso. Dice, non avete neanche voluto l'80%.

Però, indipendentemente dai vostri criteri che possono anche essere saggi, io non li critico per niente, io trovo che però è un'ingiustizia perché trovo che non è giusto che si venga proprio a parlare adesso di esempi con popolazioni del Nord molto più civili delle nostre, che naturalmente hanno tassato con una piccola aliquota e ciò per impedire che si faccia spreco di questi medicinali.

Ecco, e adesso, qui, sarebbe facile, pensate un po' se uno volesse cominciare a discutere, certe popolazioni, italiane ecc., seguono questo sistema, ma non ci interessa.

Io vi dico soltanto che i contadini valdostani, perché di questi noi stiamo parlando, hanno un tale senso di misura e di parsimonia, che è ridicolo. E quindi, siccome non voglio fare della demagogia e non sono qui per cercare dei voti di preferenza perché se me li daranno li prenderò e se no se li tengano pure, lo dico chiaro, come ho detto stamattina, io vi dico che non è giusto che ai contadini valdostani si applichi questo, mentre a moltissime altre categorie di lavoratori si dà il tutto.

Quindi io chiedo scusa, se questa prima parte di mozione può essere rivista, io non lo so, adesso, lo vedremo, eventualmente come son partiti Tonino e Manganone, ma sull'altro punto, indubbiamente noi rimaniamo fermi perché non è giusto che ci sia questo 20% a carico, come ritengo - e qui non l'ho messo - non giusto, e lo vedremo poi questo nel futuro, quando tu ci farai leggere la convenzione che noi non l'abbiamo vista perché una convenzione l'avremo pure, perché se la Regine per caso dovesse perdere il 20%, cioè aver una sconto del 5%, anziché uno sconto del 20%, credo che non faremmo gli interessi della Regione.

Quindi io penso d'aver quasi detto tutto.

Pollicini (D.P.) - Io posso capire le imprecisioni del Presidente della Coldiretti e lo giustifico e - se fossi in un'aula del Tribunale - gli concederei le attenuanti generiche.

Il Presidente dei Coltivatori diretti che penso nella sua vita non abbia mai preso in mano una zappa o fatto qualche altra attività agricola, è comprensibile, e quindi giustificabile, che non conosca i problemi della terra e neanche quelli dei contadini.

Quindi io, sotto questo aspetto, sono perfettamente in grado di giustificarlo e di capire cosa dice lui anche perché nasce da una errata conoscenza dei problemi.

Lui ci dice, in sostanza, tre cose, e cioè: contesta il ritardo dell'applicazione della legge, contesta il mancato fruire di un vantaggio del 20% di detrazione sul prezzo dei medicinali e poi propone praticamente che la legge venga rifatta, quindi propone l'abolizione della legge. Questo, grosso modo, è il sugo della mozione fatta da Bordon e cofirmata da Chabod.

Innanzitutto non possiamo dimenticare che questo provvedimento ha destato un enorme interesse in tutta la popolazione agricola, artigianale e commerciale della Città di Aosta e della Valle d'Aosta, tanto è vero che il numero stesso di cui ci faceva presente l'Assessore, che è interessato, è di 34 mila persone, quindi un provvedimento di una portata che tocca un terzo della popolazione regionale.

Ebbene noi siamo perfettamente convinti che questo progetto, questa legge non sia perfetta però è indubbiamente un deciso passo avanti verso una forma di sicurezza sociale.

D'altra parte mi stupisce che una legge che è passata con 26 voti favorevoli e due contrari - e anche qui allora posso far notare una imprecisione degli estensori della mozione quando dicono che la legge è passata alla unanimità. No, due voti erano contrari e questo forse giustifica l'attuale posizione e coincide con il numero delle firme della mozione, non so se sia casuale la coincidenza, però è indubbio che i numeri non si possono modificare.

Ebbene, in effetti, questa legge che non ha trovato ostacoli in sede di discussione regionale, trova adesso dei grossi ostacoli.

Innanzitutto ha trovato degli oppositori in seno alla direzione della mutua dei coltivatori diretti, in seno anche agli enti previdenziali. In sostanza in seno a quei carrozzoni che vedevano in questo provvedimento una ulteriore occasione di portare a loro vantaggio provvedimenti invece che dovevano avere vantaggi per gli agricoltori. E, sotto questo aspetto, addirittura, questa legge che adesso funziona, di cui sappiamo già che - ci aveva informato un attimo fa l'Assessore - 25 Paesi hanno già ricevuto i libretti e continuano a partire e che, per poter avere gli indirizzi degli aventi diritto della coltivatori diretti, addirittura ha dovuto staccare non solo personale regionale, ma anche attrezzature per poter scrivere, quindi c'è una vera e propria, direi, ostilità, direi ostruzionismo, per essere più preciso, della Coldiretti, perché, evidentemente, si voleva mirare ad evitare che questa legge entrasse in funzione prima delle elezioni visto che dalla loro parte è indubbio che ritengono che per quanto concerne i coltivatori diretti ciò che interessa sono i loro voti e non i loro problemi.

Ed è indubbio che questo atteggiamento, sarà giustificato da loro nei confronti dei coltivatori diretti.

A noi pare che, qui si cade invece nel ridicolo, perché quando sei mesi fa Bordon e Chabod - che oggi presentano la mozione, dicevano che la legge andava bene, oggi ci vengono a raccontare che la legge ha creato, sempre secondo loro, un diffuso malcontento e per il ritardo e per il fatto che la legge prevede soltanto l'80%.

Ebbene, mi pare che il terrore sia proprio quello che dicevo prima, cioè di questa specie di serbatoio di voti democristiani possa far sì che di fronte a questi atteggiamenti concreti si vada ad estinguere o a ridurre: ecco la preoccupazione. E di qui si spiega l'ostruzionismo della Cassa Mutua.

Basta vedere l'ultimo numero della "Région" che dice in tutta pagina "la D.C. per gli agricoltori valdostani". E poi sotto dice: "contro la politica delle chiacchiere (e le chiamano chiacchere) e gli ingiustificati ritardi della Giunta Dujany una vibrata proposta di calunniosi attacchi dei democratici popolari".

Ebbene - e qui c'è una grossa lettera del Direttore della Cassa Mutua, il Dr. Adam - il quale lamenta, in particolare, il ritardo.

Ebbene, noi, su un punto, siamo d'accordo col Dr. Adam e cioè sul ritardo, però non su quello che lui cita cioè di qualche mese di ritardo, ma sui 25 anni di ritardo che i contadini hanno subìto per avere diritto all'assistenza farmaceutica. Con questo concordiamo, ma direi che siamo veramente, direi, diversi nel concordare, per la dimensione del tempo. Lui lamenta solo qualche mese di ritardo. Noi lamentiamo 25 anni di ritardo! E non imputabile alla Giunta Dujany, ma imputabile evidentemente al loro Partito, al Partito di Bordon, al Partito cioè che quando... (voci) ...Ramera...

Un momento, parlo in grazie a quei voti, le persone che votavano me non votavano certamente te. Le persone che votavano me non votavano certamente te, stanne pure certo!! Ramera...

E, diciamo - non credo di aver avuto una pala dritta di questo tipo, non credo di averne avuta una di pala dritta, comunque, diciamo pure tutto - io dico tutto - e vi dico di più, che questo ritardo di due o tre mesi non sarebbe stato tale se quando, ad esempio, l'attuale Presidente della Coltivatori diretti era Presidente di Giunta o il suo amico attuale era Presidente di Giunta, avessero fatto allora questo provvedimento.

Quindi concordiamo sul ritardo, ma diciamo che è molto più grande di quello di qualche mese. E questo sta a dimostrare appunto che le chiacchere le fate voi e i fatti li fa questa Giunta, li fa questa maggioranza.

Comunque, tanto per essere espliciti, possiamo anche fare un secondo appunto e cioè nel ricordare lo stato di abbandono che sino ad oggi erano stati relegati i contadini.

Si lamenta.

Altro appunto che ci fa Bordon, e la mozione, è che i contadini debbano pagare il 20%. È vero. Però ricordiamo che quando era Presidente Bordon i contadini pagavano il 100% delle medicine. Pagavano il 100% ed oggi pagano il 20%. Mi pare che il passo sia notevole. Quindi questi difensori dei campi, a parole, debbono valutare con i fatti che cosa hanno fatto loro per difendere la gente dei campi quando loro erano Presidenti i contadini pagavano il 100% delle medicine ed oggi, invece, si paga il 20%.

Per quanto riguarda l'altro appunto e cioè dello sconto del 25% ebbene, o del 20%, ricordiamo che, innanzitutto il termine "sconto" va esemplificato in modo diverso. Non si tratta di sconto, si tratta di un'altra cosa e cioè che il prezzo che viene dato agli enti mutualistici è il 20% diminuito per quanto riguarda le medicine. A tutti coloro che invece non han diritto alle mutue, c'è un 20% in più.

C'è un progetto di legge, che dovrebbe scattare a marzo per cui vengono abolite tutte le differenziazioni, quelle però in più. Cioè, tutti quanti dovranno aver diritto a pagare le medicine allo stesso prezzo.

Per cui la Regione, d'altra parte, si è anche mossa in questo senso chiedendo di pagare le medicine come le pagano tutti gli altri Enti. Ma quello che a voi fa rabbia è che non sia data la possibilità ai coltivatori diretti di avere un ulteriore carrozzone ad uso elettorale personale della Democrazia Cristiana.

Mappelli (D.C.) - Eh, caro Pollicini, mi dispiace proprio tanto, non intendevo assolutamente polemizzare su un problema così serio, però quado si travisano le dichiarazioni e i fini di questa mozione e si sconfina al punto - ed è un punto che ogni qualvolta in questo Consiglio regionale toccheranno le persone io mi alzerò, non a far l'avvocato, a ripetere che ognuno di noi, qui, ha una funzione, perché è questo che sfugge ed e sfuggito sin dalle palline nere dell'aprile del '70 in questa sede e quando, amico Pollicini, ritieni di dover sputare sentenze sulla persona di Bordon, ritengo che tu sia in materia molto, ma molto ignorante, perché non solo Bordon Mauro, questo non lo puoi dire tu, ma io sì perché io conosco, son nato lì e ho visto.

No, perché bisogna finirla che in questa sede noi siamo espressione di interessi, di ideologie, di culture all'esterno e non si viene qui - ed è ora di finirla - ogni qualvolta, (lo ripeto per la seconda volta) che si scenda livelli di personalismo e poi noi leggiamo sui giornali che è ora di finirla perché la D.C. non fa altro che polemizzare, la D.C. non fa altro che attaccare, quando poi non solo si tradisce la D.C., ma si arriva al punto tale di mortificare la personalità di chi, in questa sede ha diritto di dire, ha il dovere di portare avanti quello che ognuno di noi ritiene di rappresentare.

Pertanto, amico Pollicini, per decenni abbiamo visto la famiglia Bordon e l'amico Bordon, e l'amico Bordon - ed è un degno rappresentante dei Coltivatori diretti, io questo ritengo, che questo sia doveroso di dare all'amico Bordon i suoi giusti diritti.

Quando poi arrivi a dire che le due palline, questo è veramente ancora più umiliante... (...voci...) ...quando ritieni di intravisare nelle premesse della mozione le due palline contrarie alla legge, questo è veramente gravissimo.

E una volta per tutte, se è necessario ripeterlo, ricordati che coloro che sono rimasti nella D.C. non hanno mia messo le palline nere ed hanno il coraggio di dirlo apertamente, come in questo momento non condividono le tue, le vostre impostazioni... (...voce...) ...tu non ne hai, dunque sta zitto... (...risate...) ...ritorniamo al discorso della mozione.

L'Assessore Benzo ritengo - e desidero che lo riconfermi, perché non mi risulta che 25 Comuni abbiano ricevuto quanto lui ha dichiarato, non mi risulta.

La questione del 20%. Evidentemente, che la questione del 20%, secondo il nostro punto di vista - qui bisogna fare tutto un discorso che è al di fuori della discussione in oggetto, sarebbe un discorso diverso se in Italia come in altri Paesi vi è la partecipazione del cittadino nell'acquisto dei medicinali. Ma, evidentemente, noi, essendo su delle basi diverse per altre categorie di lavoratori, io ritengo, per non fare delle discriminazioni, che ad un certo momento, anche a queste nostre categorie di valdostani, la comunità, e per essa, il Consiglio regionale, debba ogni sforzo al fine di garantire il 100%.

Pertanto, se dovessi - questo è il mio punto di vista, questo è il mio punto di vista, amico Bordon - io non credo che i 25 Comuni abbiano ricevuto quanto ha dichiarato l'Assessore Benzo.

Ritengo serio e doveroso la modifica di questa legge al fine di dare una riconoscenza equa e non una discriminazione nei confronti di tutti i nostri coltivatori diretti della Valle d'Aosta e pertanto il mio parere, qualunque sarà invece la maggioranza, ritengo che, per quanto riguarda questi due punti di vista, vengano portati avanti e sostenuti e votati così come l'avete giustamente presentato in questo Consiglio regionale.

Ecco, io ho voluto dire anch'io il mio punto di vista. Sarei veramente amante delle polemiche che vengano messe da parte sul piano personale, ma evidentemente, ogni qualvolta invece questo, anche se il clima comincerà ad essere un po' più riscaldato, non ce ne frega niente, ognuno di noi, qui, rappresenta la comunità valdostana.

È evidente che, ad un certo momento scenderemo al livello personale - l'ho già detto una volta - statene ben certi che avremo motivi e occasioni di trovarci in questa, e se sarà necessario, anche in altre sedi.

Questo statene ben tranquilli.

Siggia (P.C.I.) - Assessore Chantel.

Chantel (P.S.I.) - Vorrei rettificare tecnicamente qualche imprecisione detta dai diversi Consiglieri, i quali probabilmente ha dimostrato di non conoscere molto a fondo qual è il meccanismo mutualistico. E, nello stesso tempo, vorrei accennare a dei dati di fatto che forse giustificano l'aver voluto una piccola contribuzione da parte dell'utente.

Anche in Inghilterra avevano fatto tutto gratuito, e diciamo così, a spese della comunità. Perché almeno in Inghilterra, per quel riguardava la sicurezza nazionale - e per quel che riguardava la sanità - han fatto quel che in Italia nessun governo è ancora riuscito a fare, cioè distribuire equamente fra i cittadini la spese per quel che è la sicurezza e la sanità sociale. L'aspettiamo ancora e non ce l'aspettiamo certamente dall'attuale governo, che abbia il coraggio di fare una fiscalizzazione degli oneri sociali. Non ce lo aspettiamo certamente.

In ogni modo voglio dare degli esempi: noi, questa estate, ci siamo rifiutati - per mancanza di medici - di fare il servizio mutualistico a chi è venuto a passare 15-20-30 giorni di ferie in Valle d'Aosta. Invitando naturalmente l'INAM responsabile di nominarsi i suoi medici. Essendo letteralmente impossibile che un medico che, per giustizia e per accudire ai suoi mutuati, che ha 1500-1800 mutuati come massimo, se ne dovesse sorbire altri 5-6 mila.

Cosa è capitato? Siamo andati a vedere cosa è capitato gli anni prima, la reazione da parte dell'Ordine è stata più che giusta perché chiamare per un bambino che ha 37,2 un medico da Donnaz per farlo andare a Champorcher o così via. E cosa abbiamo constatato? Che quando non è più stato tutto gratuito, anche se le mutue hanno rimborsato la tariffa nazionale... eh, no, sono dati di fatto, potete andarli a controllare. La tariffa nazionale, ha speso molto meno tra medicinali e medici di quel che non avesse speso l'anno precedente.

E questo è un esempio molto chiaro.

Aggiungo un qualcosa di più. In un incontro avvenuto tra sindacati e casse mutue, ho minacciato di sospendere il servizio festivo perché, essendo gratuito, è diventato un abuso. Abbiamo visto qualcheduno che ha preteso di fare andare il medico - e l'ha fatto andare sapendo di che si trattava - da Aosta a Sarre d'urgenza per sentirsi dire: ieri non ho trovato il medico, lei mi faccia la ripresa del lavoro da lunedì. E quello sarebbe il servizio di emergenza e d'urgenza come l'hanno interpretato, dopo un anno di tempo, i diversi gestori o chi ne ha bisogno.

Perciò io sono contrario al "tutto gratuito". Son contrario per la semplicissima ragione che, almeno noi, nel nostro servizio professionale ci siamo accorti che abusi ce ne sono a volontà e che altri Stati, come la Francia, l'Inghilterra ecc. hanno richiesto una piccola partecipazione.

In quanto al famoso 20% - che non è il 20%, perché l'AssoFarma concede il 19 e qualche cosa per cento - e non l'ha concesso per elargizione, ma l'ha concesso alle Casse mutue, prima all'INAM, perché un bel momento c'era la minaccia di non metterli sul librone.

E allora, naturalmente, una ditta che ha il rischio di essere scartata, a collo torto ha accettato di fare uno sconto, in cui però è dimostrato che questo sconto potrebbe benissimo esser fatto da tutti i cittadini, e me lo auguro, perché in fondo in fondo se riescono a vendere a 35 milioni di cittadini i medicinali con questo sconto li potrebbero anche vendere agli altri 15 milioni o quel che è.

Questo è per quel che riguarda i signori industriali produttori di farmaceutici.

Naturalmente noi la vediamo in un altro modo. Noi vorremmo la nazionalizzazione di certe industrie, vorremmo naturalmente certi medicinali a portata di mano ad un prezzo quale dovrebbe essere il reale, l'abolizione magari di quel 20% che serve la propaganda, a far perdere tempo molte volte ai medici, o a coprirli di pezzi di carta che non finiscono più nella posta, ma, io dico una cosa: forse Bordon ha dimenticato che per poter ottenere questo 19% - perché l'altro è stato ottenuto - probabilmente ci avrebbero chiesto il 14% di spese per poter sostenere l'ufficio tariffazione, il che, tutto sommato, la discussione si ferma a molto meno di quel che dite voi. E aggiungo qualcos'altro: che se le casse mutue avrebbero effettivamente voluto collaborare, a parte questo 14%, 10% e 12%, secondo le casse mutue, di spese per l'ufficio tariffazione, a parte questo, perché questo ufficio tariffazione spese verrà abolito solo il giorno che gli industriali metteranno fuori o i medicinali apposta per le mutue o rinunceranno a far pagare il 19% in più a tutti gli altri cittadini, cioè con una sola etichettatura, e allora il famoso ufficio tariffazione, che si mangia dal 12 al 14% di spese, verrà a finire che, naturalmente, lo sconto in questo momento non è del 20% - di cui Adam sa benissimo d'aver detto una bugia per dire una bugia, perché sa benissimo che vicino al 20% c'è una spesa che riguarda l'ufficio di tariffazione. E questo aumento lo posso risparmiare a della gente che superficialmente queste cose non le sa, non lo posso risparmiare certamente a uno che dirige le casse mutue. Per essere molto chiari!

Questo è il mio punto di vista. E questa è la realtà. Vero.

Io mi auguro un fatto solo, che siccome mi consta che gli uffici tariffazione si dovranno abolire, dovevano già abolirli un anno fa, finalmente avremo, con una buona legge che riconosca prima di tutto la brevettabilità dei medicinali e nello stesso tempo riduca le spese su quel che è la propaganda, questi sconti per tutti i cittadini italiani. Non solo per quelli che hanno diritto alle casse mutue.

In ogni modo questa è la situazione reale e non un'altra.

Bordon (D.C.) - Io chiedo scusa agli amici, ai colleghi e sparo subito la seconda cartuccia così non abbiamo più da aggiungere altro e cercheremo di dire tutto in questo secondo intervento. D'altronde io ritengo che non ci sia molto da aggiungere.

Indubbiamente io vorrei puntualizzare alcune cose qui. Questi appunti che ho preso, perché rimangano a verbale e, naturalmente ringrazio l'amico Mappelli per questa difesa che ha voluto fare per me, però io ritengo che non era proprio il caso perché, vedi, io ieri vi dicevo, con la massima tranquillità - e mi rivolgevo specialmente a voi che siete molto più giovani di me, che non vi dovete stupire di questo, perché le elezioni si avvicinano.

Ora, certa gente qui dentro, che insulta la D.C., e sono contento anche per la Signora che è arrivata l'ultima qui, che senta in che razza di clima si vive qui dentro, perché effettivamente io penso d'aver cercato, forse con il trucco, di essere molto sommesso, molto blando perché non volevo che mi si accusasse di demagogia, ma la volevo lasciare fare ad altri.

Ed allora non bisogna stupirsi di questo. Perché voi vedrete che questi insulti della D.C. sono a ragion veduta. Perché sanno già, molta gente, di quelli che siedono qui dentro e che hanno tradito la D.C. che probabilmente non si siederanno più qui dentro con quei voti.

Quindi è una reazione giusta. È una reazione umana. Voi non dovete stupirvi di questo perché, arrivati ad un certo momento - e qui puntualizzerò - immaginatevi un po' questo Giudice che ti dà le attenuanti, ma io, tanto per cominciare, ieri dicevo ad un altro nostro collega, che si presenta come avvocato difensore, ma è il suo compito, cosa volete che faccia altro, vorrei dire che è il canto del cigno, ma offenderei il cigno, perché il cigno è una cosa gentile, questo signore, invece non sa altro che insultare e non sa fare altro che tirare fuori dalla sua botte il vino che contiene. Questa è la verità. E allora voi lo vedete venir fuori, dice: mai preso una zappa in mano, ma io non so discutere, potrei dire che ho preso la zappa in mano ma cadrei nel ridicolo qui. Ma basta venire a Nus, io avrei 50 testimoni se ho preso una zappa, se ho fatto l'agricoltore. Sissignore, caro Manganoni, ma io non entro in questo particolare qui. Perché cadrei nel ridicolo.

Perché, per far parte della coltivatori diretti, eh, bisogna dirigere una azienda agricola, e anche su questo nessuno è padrone di poter giudicare, ma si ha solo da informare. Si può vedere tutta la popolazione di Nus, che può confermare, ma, ripeto, cadrei, - e questa soddisfazione non la do, perché non è proprio il caso.

Se ci sono in un determinato posto non è certamente grazie ai giudizi di Pollicini, è grazie al giudizio di quelli che ci sono dentro.

E quindi, pensate un po', ci son 6.000 iscritti, che cosa conta il giudizio di Pollicini. Niente conta.

Quindi noi possiamo andare avanti tranquillamente. Naturalmente mi fa ridere un po', ma in senso buono. Senza cattiveria, questo Pollicini che si fa difensore dei coltivatori valdostani non sa neanche dove esistano, dove vivono, perché, in fondo in fondo, dovrebbe farsi difensore dei suoi operai della Cogne che mi risulta non tratti certamente con i guanti e mi spiace che qui non c'è un Consigliere di Amministrazione della Cogne al quale potremmo dire, per esempio, che dovrebbe vedere anche questo (ecco che arriva), questo Consigliere d'Amministrazione della Cogne potrebbe anche informarsi, magari, come il Pollicini tratta i 200-300 operai, non so quanti sono, alle sue dipendenze. Per cui adesso, per scherzare, lui difende i coltivatori e il Presidente della coltivatori diretti difenderà gli operai. Ma qui cadiamo nel ridicolo una seconda volta.

Ma, il problema, secondo me, è un altro. E sono veramente lieto, adesso, d'aver presentato questa mozione, perché ho visto che ha colpito nel segno, non tanto per l'Assessore alla Sanità, che, insomma, si è trovato nelle difficoltà anche lui e pertanto ha la colpa, magari di non essere riuscito a portarlo avanti attraverso i 4 mesi, ma proprio per l'impostazione che viene data a questo problema. Perché qui, ad un certo momento, si dice che noi abbiamo voluto abolire la legge.

Ma questo, non stupitevi, fa parte del mestiere di voler far dire all'avversario quello che non abbiamo detto. Immaginatevi se noi fossimo venuti qui dentro e avessimo detto - come abbiamo detto - che noi eravamo contrari a questo 20% perché non lo ritenevamo equo, ma che però dovevamo votare questa legge, perché probabilmente sarebbero andati fuori a dire che noi avevamo votato contro la legge in quanto ché non avevamo neanche ammesso l'80%. E, in mancanza di meglio, abbiamo preso l'80%.

Ma noi, ancora oggi, siamo contrari a questo 20%. E ci ritorneremo su. Naturalmente gli appunti, qui, si susseguono e possiamo divertirci.

Per esempio, immaginatevi - e qui avete fatto male a perdere la pazienza - perché è bene quando la perdono loro, ci aiutano. Pensate un po' questo signore che va a sindacare di chi possono essere quelle due palline nere.

Ma lo sapete che se non avessi la coscienza più che tranquilla incomincerei ad avere dei dubbi. Perché non c'è nessuno più maestro di lui e altri amici suoi in fatto di palline nere. Erano mica nostre ste palline eppure ce le volevano forse attribuire.

Quindi immaginatevi un po', c'è da divertirsi. Ma lasciateli urlare. Lasciateli urlare contro la D.C. perché la D.C. - l'unica cosa avete fatto bene a dire non si sputa nel piatto in cui si mangia. Perché si dimenticano di essere stati seduti in Giunta, con la D.C., come democratici cristiani, in veste di Assessore. Ha nessuna importanza, bene questo!

E peccato che, ecco, solo questo, che poi quando si vanno a fare i comizi in giro - e fra non molto li faremo - queste cose non bisognerà dimenticarle. Perché qualche volta uno si lascia prendere da una certa sensibilità. Dice, no, alla fin dei conti abbiamo lavorato tanti anni insieme.

Pensate un po', adesso, il Presidente della Giunta Bordon, e il Presidente della Giunta Dujany, è come se noi avessimo potuto decidere tutte determinate norme, il Consiglio non conta niente. Ma, scusate, allora in Consiglio non si sono portate le medicine perché non si potevano portare, o per un motivo finanziario, o perché avevamo altri problemi più importanti ancora, malgrado l'importanza di questo, perché ogni cosa avviene a suo tempo. Ma non preoccupatevi neanche di questo.

Ora, il problema, secondo me, è un altro. Venticinque anni di ritardo, tutte ste belle storie qui, ma lisciateli dire, ma che cosa volete che vi diano la ragione quando han tutti i torti, quando, ad un certo momento, il problema si presenta in questo modo: si è votato. Noi abbiamo chiesto a che cosa è dovuto questo ritardo. E allora, per esempio Chantel - e qui il discorso cambia - Chantel porta la sua nozione di medico e noi siamo ben lieti di recepire le sue notizie e le sue cognizioni quando ci dice che, secondo il suo punto di vista, è ben fatto questo.

Ma d'altronde nella nostra mozione noi abbiamo chiesto se c'era questo 25% di sconto e se l'avevamo ancora, perché se esisteva (potrebbe anche non esistere) ma se esisteva ancora, se la Regione poteva usufruire di questo. Perché se ne usufruisce siamo tutti d'accordo e se non ne usufruisce non siamo d'accordo per il semplicissimo motivo che l'Amministrazione regionale ci rimette dei denari.

Quindi Chantel mi piace quando parla con la sua verve, chiamatela come volete, e viene qui e vi parla degli inglesi e ogni tanto poi, mi fanno ridere, perché, lo ripetevo prima, si fa il paragone tra certa gente del nord, gli inglesi, i contadini valdostani, invece di rimanere qui.

Ma, Chantel ritiene che sia fatto bene di applicare il 20% ai contadini? E ben, non se l'abbia a male, noi riteniamo di no. Scusate un po' non c'è mica niente di grave alla fin dei conti no?

Perché allora dobbiamo venir qui, e dire: Signori voi avete deciso questo e noi ne siamo felicissimi. E no Chantel, d'altronde mi sembra anche strano quando tu mi fai l'esempio della persona che ti chiama il medico perché ha 37. Ma signur, la mutua porta con sé certe cose. Ma indubbiamente, certi abusi, chiamali come vuoi. Ma vorrei che tu mi aiutassi perché io non voglio dire certi abusi, perché sino adesso non saranno mica stati questi qui, saranno stati gli operai, quelli di Aosta, di tutti gli stabilimenti, di tutti coloro che lavorano.

Chantel (P.S.I.) - ...abbiamo lavorato anche per voi prima...

Bordon (D.C.) - Ma va bene! Vedi come sei! Scusa Chantel. Noi malgrado tutto ti vogliamo sempre bene per una vecchia amicizia, ma vorrei farti notare: vedi che vai fuori dai fogli e urli inutilmente. Perché quando parli tu, anche se non dici sempre delle cose esattissime, te le lasciamo dire, e tu cerca di fare altrettanto con noi, perché se tu sei impaziente, noi comprendiamo, ammiriamo questa tua vitalità e te l'auguriamo ancora per vent'anni, però un po' di vitalità, per adesso - ce l'abbiamo ancora noi eppure ce la dominiamo ben. Quindi in fondo in fondo lascia andare avanti tranquillo, poi riprendi la parola, direi tutto quello che vuoi, ma soltanto si direbbe che quello che diciamo noi in contrapposto alle tue idee, eh, ti solleticano e noi dovremmo dire la stessa cosa. Allora la nazionalizzazione di determinate industrie, però la Mutua io la vorrei allargatissima - dice Chantel - però, secondo quello che dice, con determinati correttivi perché se non fosse così non protesterebbe degli abusi. Ma degli abusi ce ne sono sempre stati. Ce ne saranno sempre. Ma siccome noi prevediamo che saranno proprio i coltivatori valdostani che ne faranno... noi gli ficchiamo il 20%. Ed è su questo punto che non siamo d'accordo, perché se fossero norme che sono estese a tutte le categorie dei lavoratori, ben, potremmo anche dire: guardate questi sono ancora migliori ugualmente, ma non lo diremmo. Ma che si debba proprio colpire questi qui perché si teme che debbano fare degli abusi, io penso che con la tua lunga esperienza di medico tu possa anche aver ragione. Non che la ragione si dà sempre, perché non è il caso nel caso tuo. Ma io penso invece che, in fondo in fondo noi riteniamo che questi abusi non debbano accadere qui e pertanto non siamo d'accordo su questo punto.

E allora io ho finito la mia lunga chiacchierata. Noi raccogliamo ancora una volta gli insulti che ci vengono dati, noi prendiamo nota ancora una volta, e ce ne serviremo nel futuro immediato per questo insulti che continuamente vengono rivolti alla Democrazia Cristina nella quale certa gente ha militato per tanto tanto tempo e nella quale si è fatta le ossa, ha avuto i voti per sedere qui dentro - e non è che si voglia augurare male, ma io penso che qualche cambiamento, io sono convinto, che lo vedremo. Perché chi votava per esempio per certa gente, lo avete sentito, dice: non sono i democristiani. È già, lo penso anch'io, perché, in fondo in fondo, per certa gente ci sono dei ritorni, i richiami della foresta, perché forse se all'inizio erano comunisti, poi si sono trasformati, sono diventati democristiani ecc. ecc.

Noi non vogliamo qui sindacare niente, per nessuno. Noi siamo qui per difendere un problema che riteniamo di dover portare avanti così. Appureremo se ci sono state delle difficoltà. Noi qui dentro lamentiamo un ritardo, che per noi è ingiustificato. Noi vogliamo appurare ancora con questa convenzione che non abbiamo visto se la Regione con questo sistema ci rimette il 20 o il 25% quello che è, e se non sarà ce ne staremo ben tranquilli e ci compiaceremo, niente compiaceremo perché non perdendoli non avrebbero fatto nient'altro che il proprio dovere e pertanto, continuiamo a dire che noi non siamo d'accordo su quel 20%.

Il resto non conta niente.

Badate, i giudizi di certa gente, qui dentro, valgono ben poco. I giudizi sono quelli fuori, di quelli che vedono se li abbiamo difesi come agricoltori fino adesso.

Quello che conta sono i pareri, i giudizi, quelli che contano di più sono quelli degli agricoltori valdostani, che si ricordano i problemi della fontina e tanti altri problemi che sono stati portati avanti. E vi ricordate, anche allora, come boutade, i problemi della fontina, ve li ricordate tutti "il capitan fontina" le sfottiture che c'erano. Fa parte del bagaglio politico. Non dobbiamo preoccuparci, dobbiamo andare avanti sulla nostra strada cercando di non tradire mai. Di non tradire degli ideali né per ambizioni né per posti. Poi per il resto non preoccupatevi.

Il resto viene da sé.

Siggia (P.C.I.) - Non c'è più nessun iscritto a parlare. La parola per la risposta all'Assessore Benzo.

Bordon (D.C.) - ...urla in lontananza qualcosa che non si capisce... (...parlano assieme...)

Siggia (P.C.I.) - S'è seduto Consigliere Bordon, è finito il suo intervento...

Bordon (D.C.) - ...e fin da adesso vi diremo che non cambieremo mai qualunque cosa accada né per opportunismo, né per ambizioni. Quindi fate altrettanto voi se siete ancora in tempo, poi io non ho nient'altro da dire... (...parlano assieme...)

Benzo (D.P.) - Ai lavoratori autonomi vorrei, ripeto, riportare la discussione sulla base della relazione che io ho fatto al Consiglio perché il Consiglio conoscesse gli esatti termini in cui si trova l'applicazione di questa legge.

Io concordo con Bordon su un punto fondamentale del suo intervento finale, sia pure fatto con animo acceso, ed è quello che i pareri che contano sono quelli esterni. Io dico che valgono e contano quelli esterni nella misura in cui noi, che siamo tenuti a questo compito, adempiamo a loro favore provvedendo con determinate iniziative legislative.

Questa è una di quelle che va a favore di queste 34.000 persone, che non sono solo i coltivatori diretti, e che rappresentano la metà di questa massa di persone, ci sono poi tutti gli altri, gli artigiani e i commercianti.

Ora i pareri che contano sono quelli e io ritengo che il beneficiare di questa legge, sia pure a distanza di qualche mese per dei dovuti adempimenti di legge, a cui abbiamo dovuto provvedere, ed inoltre per delle remore alquanto strane che ci sono state poste proprio - e qui è doveroso dirlo, ed io l'ho detto nella mia relazione, in modo molto piano - non molto chiaro da parte della coltivatori diretti, che è stata subito interessata, anche se era tenuta per legge, come le altre casse mutue che si son fatte premura di dirci, mandateci voi i vostri funzionari, per cortesia, perché noi non siamo all'altezza di darvi tutte queste migliaia di schede, di copiarvele, di mandarvele. E noi l'abbiamo fatto con la cassa mutua artigiani e con quella commercianti. Non abbiamo potuto farlo, e lo ripeto, e lo ribadisco - e siccome la mia è una relazione, è a verbale - fino al giorno 19 di gennaio in cui il direttore della cassa mutua, Signor Adam ha richiesto ufficialmente al dirigente dell'Assessorato una lettera - dopo l'intervento del Presidente della Giunta regionale - che gli chiedesse ufficialmente ciò che noi da tre mesi avevamo già richiesto - ma lui aveva detto che si rifiutava perché non era compito delle casse mutue ma della contributi unificati e, a loro volta, la contributi unificati, come ho detto, hanno interpellato Roma. Roma, a sua volta, trovava strane - io non posso definire diversamente - remore, fintanto che l'intervento decisivo del Presidente della Giunta ha messo in condizioni il direttore della cassa mutua di permetterci, di permetterci - perché siamo andati noi con tutti i nostri funzionari, a rilevare le migliaia di schede che interessavano. Nel mentre tutto il lavoro veniva svolto dai nostri uffici, come ripeto, per quanto riguardava la stampa.

Vorrei sottolineare tre punti ancora, primo la legge è stata discussa ampiamente dal precedente Consiglio a fine luglio. È stato dibattuto tutto il problema che interessava anche la percentuale di riduzione e si sapeva benissimo che noi avremmo chiesto di ottenere dai due - e qui che, Bordon, forse c'è una piccola confusione - dai due Organismi: uno, dall'Associazione farmacisti, sembrava allora, mentre poi era l'Associazione dei titolari di farmacia, anche lì, vedete come le cose prendano un certo iter, per cui bisogna seguirle costantemente; l'altra sono le associazioni di categoria cioè farmaceutiche che danno alle Mutue e all'INAM l'altro sconto del 18 o 19%.

Portata in porto, ripeto, questa legge è stata votata a stragrande maggioranza - vi ha voluto ricordare Pollicini che ci son stati due, si vede che non erano convinti, non significa nulla quello, l'importante era la convinzione del Consiglio regionale di portare avanti una legge che interessava specialmente tutte queste categorie. Non era solo, ed era anzi suffragata dalla dichiarata impossibilità da parte delle altre Casse Mutue, non la Coldiretti che aveva le varie sedi comunali, di provvedere loro alla gestione. Con molta chiarezza, voi sapete, vi ho dato lettura delle lettere ufficiali.

Se io dovessi riprendere tutto quello che è stato lo scambio di lettere con le casse mutue, ecc... - ve ne faccio venia - ma l'avevamo già dibattuto. Ecco il primo punto. Quindi la volontà unanime del Consiglio era di venire incontro a questa categorie, di lasciare loro una percentuale di pagamento del 20% perché appunto fossero responsabilizzate e, nello stesso tempo non permettere quegli abusi.

Altre considerazioni sono state fatte dal collega Chantel che, come Presidente dei Medici, ha voluto ampliare la panoramica e la conoscenza di questo problema.

Secondo, la riforma sanitaria nazionale prevede proprio questo tipo di provvedimenti. Noi l'abbiamo anticipato. Voi sapete che lo fanno solo in qualche Regione, per qualche Cassa Mutua dei Coltivatori diretti.

La nostra è una legge globale, estensiva a tutte le categorie.

Terzo, io ripeto, riconfermo integralmente la mia relazione al Consiglio sia per quanto sono stati gli adempimenti successivi di tempi e di modi con cui l'Assessorato ha condotto, per portare in porto, in esecuzione, in applicazione alla legge - come era suo dovere - secondo gli articoli che la legge stessa imponeva, i due punti della convenzione farmacisti per cui si è ottenuto lo sconto (sono a disposizione le copie della convenzione dei farmacisti).

L'altra parte che riguarda la richiesta di accettazione anche per noi del 18-19% dalle case farmaceutiche è stata richiesta ed abbiamo interessato direttamente addirittura il Ministro Coppo, per quanto mi riguarda, e, per quanto riguarda l'Assessore Chantel, il sottosegretario alla Sanità.

Inoltre voglio precisare che quando faccio una dichiarazione - Consigliere Mappelli - la faccio perché è reale. Non è mio costume né mio uso dire cose inesatte.

Con molta precisione se ho detto che questa sera sono 25 i Comuni, è perché alle ore 4, quando io salivo per venire poi in Consiglio, cioè alla manifestazione, erano in partenza altri 4 Comuni. Erano 21 fino a ieri, 4 Comuni che sono stati portati direttamente. Quindi a questa sera sono 25.

Ribadisco, Bordon, che nel giro di qualche giorno, avendo tutti i miei funzionari - funzionari dell'Assessorato che stanno lavorando in maniera manuale perché sapeste il lavoro di riporto dalle schede alle buste e al libretto, per cui va riportato nome-cognome-paternità e date, entro la prossima settimana, riconfermo, tutti, riceveranno i Comuni, i libretti di assistenza che del resto vengono poi distribuiti agli assistiti e quindi l'assistenza, di fatto - questo è importante.

Quello che è certo è quello che anch'io volevo già dire - e forse anche il collega Pollicini l'ha detto anche lui, con un dire animo molto più animato è che ciò che è stato fatto in pochi mesi, e se anche c'è stato - non c'è stato perché è un ritardo dovuto ad adempimenti di legge lo ribadisco, comunque non è un ritardo di 25 anni.

I migliori giudici. I migliori giudici, Signori Consiglieri, per me sono i 34.000 lavoratori autonomi che nel giro di otto - dieci giorni avranno il loro libretto di assistenza, e finora pagavano il 100%, andranno direttamente in farmacia, non passeranno per nessuna cassa o altri organismi, vanno in farmacia, pagano il loro 20% e ritirano le medicine.

Ritengo che da quanto ho potuto sentire, e mi ha fatto piacere nell'interesse della Regione, del Consiglio regionale, una gran parte di questi cittadini siano soddisfatti di questa legge, logicamente si può sempre dare di più e anche facile - lo abbiamo ripetuto in altri Consigli regionali, quando di fronte a proposte che pervenivano dalla Giunta, o pervenivano dall'opposizione, io sono sempre stato contrario alle così dette gare borsistiche a rialzo.

L'importante è che i provvedimenti vadano a vero beneficio dei cittadini.

Questo provvedimento qui nella sua volontà consiliare è stato portato a compimento in applicazione, in questo mese, come del resto ebbi a dire in sede di relazione del bilancio, i nostri 34.000 lavoratori autonomi, coltivatori diretti, artigiani, commercianti e disoccupati, penso daranno la migliore risposta quando beneficeranno di questa legge in applicazione.

Dolchi (P.C.I.) - Penso che nessuno si illuda che l'Assessore Benzo nella replica abbia convinto il collega Bordon o il Gruppo della Democrazia Cristina, come penso anche che sarebbe illusorio se Bordon ritenesse con il suo intervento che anticipa quelli che saranno i comizi elettorali, pensasse lui di averci convinto.

Ritengo che il problema è complesso, delicato; noi abbiamo votato quella legge, d'altra parte Bordon ha detto che anche il Gruppo della D.C. ha votato quella legge, non ripeto le argomentazioni di carattere politico che sarebbero numerose, a dimostrazione di come la D.C. non si è sempre così tanto interessata dei coltivatori diretti, dal livello nazionale al livello regionale, mi permetterei di dire ai colleghi della D.C. che una mozione di questo tipo, è inaccettabile sia per le premesse, che per il contenuto del dispositivo.

Non tanto per quanto riguarda il primo punto del dispositivo, che è stato, mi sembra oramai superato dalla attuazione pratica della legge, quanto dal secondo che ripropone tutti un ampio problema complesso, che dovrebbe far portare alla nuova, ad una nuova legge.

Ecco, se mi è permessa una critica ai colleghi della D.C. è che non si siano serviti del diritto di iniziativa consiliare e a quella legge vigente e in applicazione, si considerano insufficienti, non abbiamo contrapposto e non contrappongano neanche ad esso, perché si limitano ad una affermazione contenuta in una mozione, un loro testo, un loro provvedimento, una loro proposta di legge, sulla quale il Consiglio avrebbe se mai potuto discutere, con maggiori elementi e prima del Consiglio le Commissioni avrebbero potuto approfondire l'argomento.

Ecco, ritengo quindi che se alla discussione fin qui avvenuta si vuole dare una conclusione che possa recepire in parte, o che possa recepire completamente - se su questo siamo d'accordo e quindi unitariamente ci potessimo pronunciare, ci sia la presa d'atto che la legge n. 37 è in applicazione e che il Consiglio ha la volontà di riesaminare il provvedimento, beh, le Commissioni competenti possono essere chiamate a studiare, la Giunta, i gruppi consiliari e come dicevo prima anche lo stesso gruppo della D.C: che una proposta di legge in questo senso avrebbe potuto fare.

Ecco, mi sembra che continuare la polemica personale, su Bordon che difende gli operai della Cogne o Pollicini che difende di più i coltivatori diretti, non serve né al Consiglio regionale né ai coltivatori diretti.

Se vogliamo fare qualche cosa e concludere la discussione in modo proficuo, ecco, mi sembra che non possiamo fare altro che dare atto che la legge così com'è in applicazione, e che se c'è questa volontà consiliare di migliorarla, ebbene si facciano intervenire gli strumenti che sono a questo preposti, e cioè le Commissioni, l'eventuale iniziativa consiliare e la Giunta stessa che in questo senso potrebbe orientare eventualmente le Commissioni.

Chamonin (M.A.V.) - Il Consigliere Dolchi mi ha anticipato in parte, però veramente, si vede che siamo molto vicini alle elezioni, e lo vediamo dal calore e dall'impegno degli interessati negli interventi.

Mi sembra però che potremmo sdrammatizzare un po' questa discussione che minaccia veramente de s'éterniser - tout - de comprendre qu'un même acte, des assurances, les déclarations de l'Assesseur Benzo, que la question pratique de la mise en marche de la loi finalement démarrée en retard - sans aucun doute - et ceci pour les raisons les plus variés et probablement les plus valables.

La question du 20% - voyons ensemble s'il est possible d'arriver à une solution favorable que les Commissions intéressées à ce problème soient nouvellement mises en demeure de s'exprimer là-dessus, de l'effort et de la bonne volonté de tous, il pourra peut-être en sortir quelque chose de valable.

Mappelli (D.C.) - Mi sembra che nelle dichiarazioni dell'Assessore abbia detto: oggi sono partiti, però prima aveva dichiarato che venticinque Comuni hanno già ricevuto - io ripeto a me non risulta e pertanto sono convinto... (...voce...) ...non sono il tuo autista stai tranquillo... (...voce...) ...ah! ti credo, comunque guarda Benzo, non so come abbiano potuto dare una laurea a un signore come te, che razza di considerazione ha dei suoi colleghi il Consiglio regionale - primo discorso, secondo discorso, tu sei anche, anche tu uno di quelli che eri candidato nella lista della D.C. e anche tu sei uno di quelli che hai tradito il mandato dei cittadini valdostani democratici cristiani, chiaro?

Chiamalo cristianesimo il tuo, cristianesimo del portafoglio, per l'amor di Dio, non farmi aprire quel libro, del tuo cristianesimo, non mi permetterei di giudicarti, ci sarà pur qualcun altro.

Io non ritengo che in questo momento nessun Comune, nessun coltivatore diretto, mi risulta, mi sono informato ancora questa sera, abbia ricevuto, dunque ritengo che il primo punto per noi è validissimo; secondo punto, potrei dirlo sorridendo, Dolchi, noi la legge urbanistica l'abbiamo presentata tre anni fa; se noi vogliamo prendere in giro i coltivatori diretti e allora potremmo aspettare, vedere quando sarà il momento, le Commissioni, portarla, a parte poi il fatto che abbiamo visto delle leggi, che a un certo momento, per certe necessità elettoralistiche sono stati spostati dal terzo al secondo comma presentate dal sottoscritto, ed erano di iniziativa della Giunta, ma tutto questo va benissimo, la realtà è solo una che questa legge, ed è quindi il discorso di fondo, ed è qui la volontà politica dichiarata da ognuno di noi, è che secondo il nostro punto di vista occorre eliminare questo 20%, questa è la verità.

Ora, mentre altri ritengono, come è stato dichiarato, mi sembra dal Dr. Chantel, non ritengono che questa sia una discriminazione.

Qui è il discorso di fondo e mi meraviglio che - penso di parlare del Partito Comunista - non so se Dolchi parlava a titolo personale, ma io intendevo che lui parlasse a nome del Partito Comunista, appunto perché ritiene di essere - io questo non l'ho mai creduto, non l'accetto evidentemente perché io sono sempre stato espressione dei lavoratori - in qualunque assemblea, o organismi abbia fatto parte, però trovo strano di non trovare su queste posizioni di livellamento e di collaborazione, al fine di eliminare un inconveniente di spesa che potrebbe anche essere quello della Regione, ma soprattutto una discriminazione fra lavoratori.

Ecco questo è il discorso nostro.

Pertanto io ritengo che sia il punto uno e sia il punto due, per quanto mi riguarda è senz'altro validissimo e dunque noi, dobbiamo assolutamente portare avanti questo discorso di giustizia nei confronti dei coltivatori diretti.

Siggia (P.C.I.) - Propone una modifica, Consigliere Bordon.

Bordon (D.C.) - Io vorrei soltanto con la cortesia con la quale ci è stata rivolta la parola, questo ci fa piacere, noi cerchiamo di mantenere lo stesso tono, ma Chamonin e Dolchi propongono a noi delle variazioni; io chiedo scusa; potranno anche essere divergenti le nostre opinioni, uno le vede in un modo, l'altro... guai se la vedessimo tutti nello stesso modo.

Noi qui abbiamo presentato questa mozione il 18 gennaio, e diciamo che, considerato che il Consiglio regionale, all'unanimità ha approvato la legge 31 agosto per le attività e per questo non c'è niente da modificare; perché corrisponde alla realtà, è vero Dolchi? Richiamato l'art. 4 della citata legge n. 37 che sancisce che le erogazioni dell'assistenza deve avvenire in forma diretta con il giusto concorso del 20%, noi chiediamo scusa, voi non vedete che sia una cosa ingiusta, per noi è ingiusta, bisogna aver pazienza, ricordato che il primo comma dell'art. 11 della già citata legge 37 che stabilisce l'entrata in vigore di essa il quindicesimo giorno successivo, quindi è stato detto qui, entrava in vigore il quindici settembre, al 18 di gennaio, non era ancora applicato questo, quindi neanche su questo potete controbattere, questa è realtà di fatto, non è che si voglia fare della cattiveria, abbiamo detto prima che abbiamo esaminato questa mozione con la massima tranquillità, e l'abbiamo portata ad un dibattito con la massima tranquillità.

Tenuto conto del diffuso malcontento che giustamente regna fra gli appartenenti, voi non siete di questo parere, noi invece per quello che ci risulta c'è un malcontento grave perché hanno perso tutto il 1972.

Io mi auguro che si accontentino da adesso in poi ed è umano che sia così, ma non mi potrete mica venire a dire che quelli che hanno perso sei mesi del 1972 o quattro mesi del 1972, siano soddisfatti e perché voi lo ritenete lo dobbiamo dire anche noi, neanche su questo non possiamo esser d'accordo.

Se non si provvederà immediatamente a colmare le lacune citate, gli agricoltori valdostani, stanchi di essere beffati, d'accordo sulla parola, noi la vediamo in questo modo e voi no, ma intendono sia pure contro le loro abitudini, tutelare i propri diritti, perché io credo che quando c'è qualche cosa me lo insegnate voi, quali sono le tutele dei diritti.

Io vi dico che tanti problemi dell'agricoltura, forse già quando c'eravamo noi, non ne discuto mica, se fossero stati portati avanti, con certi sistemi di arrivare qui in piazza con i trattori con i cartelli, ecc. cosa, che, noi, giustamente vediamo tutti i giorni, perché rientra in un gioco democratico, rientra in un insieme di norme sociali, sindacali, i contadini, questo non hanno mai fatto, e allora mi dicevano qualche volta, nelle nostre riunioni, vogliamo farlo anche noi, e noi ce lo siamo scritti qui, e non c'è niente da dire anche su questi, perché farebbe ridere i polli, che quelli li possono fare e questi no, quindi voi non siete neanche di quel parere, e allora arriviamo alla conclusione: delibera 1) a voler provvedere alla... pubblicazione - io vi chiedo scusa e fate bene voi a dire questo, l'ho detto io a Benzo, ma tutto al più qui potreste dirmi; non so, la trentasei è entrata in vigore anche quella adesso, è rimasto tagliato così, ma tutto al più ditemi che si possa accelerare questo, perché voi vedete, io non discuto neanche, io non voglio contraddire Mappelli, ma 25 Comuni l'hanno avuto, ma io non voglio mettere in discussione la parola di Benzo, io mi sono preso qui nota di questo che entro una settimana ce l'avranno tutti, Benzo anche se è fra quindi giorni, saremo d'accordo lo stesso, anche tra un mese, ma non vedevamo uscire niente, dovevamo pur per forza portare avanti questo.

Seconda cosa - quindi accelerate pure - noi vi chiediamo di voler accelerare l'applicazione di queste due leggi, e credo che non c'è niente di male nel chiedere questo - secondo punto e qui possiamo anche discuterlo, ma noi non possiamo transigere da questo, e neanche voi non potete transigere, perché voi potete fare quello che volete per gli inglesi, gli svedesi, danesi, tutte storie, signori, qui la verità è un'altra, che qui a questi contadini si ritiene di applicare un 20%.

Io vi chiedo scusa e vi dico per la seconda volta, io non dico che Chantel ha torto, io potrei anche dire: Chantel ha ragione, però, io vi chiedo scusa, non vedo perché a questi si debba applicare il 20%, quando agli altri non lo applicano.

Ma io chiedo scusa al Presidente Siggia, è stata molto cortese, ma d'altronde dovevo pur spiegare questa mozione, l'abbiamo firmata noi, e dovevamo pur portarla avanti; noi vi diciamo, quindi, chiedendo debita scusa per tutta la spiegazione, noi se è di accelerare questo, se no, noi non modifichiamo una virgola, perché quello che abbiamo scritto corrisponde alla realtà, e se voi non siete di questo parere, non votatela, non c'è mica niente di male, quante volte proponete delle mozioni voi, che noi non le votiamo, quindi siamo amici come prima.

Dujany (D.P.) - Direi: sarebbe quasi ora di concludere, in qualche modo la discussione di questa mozione stilata in uno stile di un certo dottore, molto conosciuto, che si riscontra chiaramente nel contenuto e nello stile, naturalmente di questa mozione, comunque, questo non ha importanza, che costringe anche coloro che sei mesi fa, avevano votato una legge in un certo modo, a riportarne naturalmente delle modificazioni.

E va beh, nulla vieta di pensare ad un certo momento, in un certo modo di valutare un problema in un certo modo e di rivalutarlo in termini diversi, successivamente, è chiaro, caro Bordon, capisco, ci sono delle esigenze, io capisco nel tuo ambiente particolare e ci sono delle sollecitazioni di carattere particolare, per cui uno qualche volta è costretto naturalmente a tenere un certo comportamento che politicamente è opportuno fare in una certa situazione.

D'altra parte però mi pare che il contenuto di questa mozione sia parzialmente contradditorio perché la legge 37 interessa l'estensione farmaceutica a tutte le categorie, appartenenti agli artigiani, ai commercianti e ai coltivatori diretti, mentre qui si chiede, se non vado errato, se ho capito bene, la modificazione per quanto riguarda il 20% interessante la sola categoria dei coltivatori diretti.

Ora, o rivediamo la legge nel complesso e vedendo il problema globalmente o la rivediamo, limitatamente a questa categoria.

Mi pare di poter desumere dal contenuto delle premesse della mozione che ci sia questa preoccupazione direi quasi esclusiva dei coltivatori diretti.

Comunque, questo, direi è un elemento, direi così, di valutazione personale, per concludere, mi pare che l'Assessore ha dato atto che la legge n. 30 è già in sede di liquidazione.

Quindi, sotto quell'aspetto, mi pare che non ci siano state ulteriori insistenze.

Per quanto riguarda l'applicazione della legge 37 ha dato atto che sono in corso la distribuzione dei famosi libretti per l'assistenza.

L'impegno che può prendere la Giunta è ancor questo di accelerare maggiormente la distribuzione dei rimanenti libretti, che siano venticinque o venti i Comuni interessati o siano trenta, cioè di accelerarla nei tempi più brevi possibili.

Quindi, accantonato questo problema che cosa rimane in sospeso? Rimane in sospeso il problema del 20%, rimane in sospeso il problema del 20% che è un problema che è stato accettato, è un'impostazione di una legge che era accettato in un terzo momento, che oggi si ritiene opportuno di rivedere.

Quindi, io direi, votiamo un ordine del giorno, in cui si demandi alle Commissioni l'esame del problema e se opportuno applicare questa riduzione del 20% a favore della categoria coltivatori diretti, o anche a favore di tutte le altre categorie interessate, perché mi pare che della mozione il discorso dovrebbe essere più ristretto.

Quindi io proporrei un ordine del giorno di questo tipo "Preso atto della relazione dell'Assessore alla Sanità ed in particolare del fatto dell'applicazione in atto della legge n. 37 e 30 che demanda alle competenti commissioni consiliari l'esame di eventuali provvedimenti modificativi interessanti l'assistenza farmaceutica a favore delle categorie interessate nella legge stessa.

Bordon (D.C.) - ...personale e dico il perché, perché il Presidente - diamo atto della sua non intenzione, io penso ma ci avrebbe dato dell'incapace, perché dice che questa mozione è stata fatta con uno stile un dottore ben conosciuto, e allora mi consenta l'amico Dujany, perché lo avviamo questo discorso amichevolmente, ma nota che questo dottore, tu lo hai chiamato diverse volte nel tuo ufficio, nel mio non è mai venuto; è diventato mio amico adesso, dopo che con te non è più andato d'accordo, questo è l'interessante della questione, ma questo è a titolo di amicizia, lo è si dice, quindi... (Siggia: io pregherie di chiuderla questa parentesi, lasci la parentesi del dottore per favore) ...devo agganciarmi lì, a ogni modo, questa incapacità nel fare la mozione io non la voglio accettare perché qui combinazione c'è ancora la bozza della mozione, scritta di mio pugno e quindi il dottore non c'entra proprio per niente.

Seconda cosa, mi perdoni, Dujany, e qui non è per cattiveria, ma bisogna pur dirle, siamo stati per tanti anni qui a fianco, quindi ci conosciamo molto bene, tu mi dicevi: guarda quando si deve procrastinare un problema, e non farlo andare avanti, basta demandarlo alla Commissione consiliare, mi servo del tuo consiglio, non del mio, però io voglio correggere una cosa che tu... perché quanto tu dici: l'avete votata all'unanimità - con la riserva e la protesta del 20% - questo non vogliamo che tu ce lo levi, perché è importantissimo, se no cade tutto, noi abbiamo detto allora e lo ripetiamo adesso ed è a verbale, che noi dovevamo accettare per forza l'80%, ma questo 20%, non lo ritenevamo equo, per cui oggi come oggi, noi non siamo d'accordo su questo, ma non siamo mica qui a propagandare niente, non andremo mica a dirvi: non l'hanno votato, d'altronde le responsabilità, mi sono prese io le mie, stamattina, voi prendetevi le vostre, noi non riteniamo giusto questo 20%, ma avete solo da votare contro, è tanto presto risolto il problema, e questa insistenza, allora si vede, perdonatemi questo, che c'è qualcosa lì dentro che rimorde anche voi, che capite anche voi che è un qualche cosa che non cammina, che non va, e allora Signori, unitevi a noi, votate questa mozione, non abbiamo mica niente da dire, non diremo mica l'hanno votata perché l'abbiamo detto, noi, l'abbiamo votata perché il Consiglio ha ritenuto giusto questa variante.

Nient'altro che questo.

Siggia (P.C.I.) - Desidero solo precisare Consigliere Bordon che comunque votata la vostra mozione, così va rifatta una legge, la legge comunque deve passare alle Commissioni, prima di ritornare in Consiglio

Questa è una precisazione...

Bordon (D.C.) - Scusi Signora, lei ben gentilmente mi ha permesso di ricordarle una cosa, e non ne faccio una colpa a Dujany, tutt'altro, non siamo qui per litigare, assolutamente, siamo per portare avanti dei problemi, che noi vediamo in un modo e voi in un altro.

Tu mi dici, solo per i coltivatori diretti, no, noi abbiamo fatto... per la proposta di coltivatori diretti, ma... di portare al più presto in Consiglio la legge n. 367 sull'assistenza farmaceutica, per non star lì a ripetere tutto, perché venga rifatta, consentendo all'interessato di fruire, gli interessati sono quelli che sono interessati in questa... nient'altro che questo, di tutta l'assistenza senza alcun onere di spesa ecc. ma avete detto bene voi, ma io vorrei aiutarvi, perché non sono qui per convincere nessuno, avete detto: ma questa gente è ben contenta di avere l'80%, quando non aveva niente e chi non lo è fa ridere, ma è una cosa nostra che dobbiamo sentire, perché noi in fondo in fondo, non parliamo di discriminazione per non far delle tragedie, come diceva Chamonin, ma in fondo in fondo una distinzione, se non la volete chiamare discriminazione, dovete riconoscerla, che c'è e difatti, è questo che vi tormenta, e allora votatelo; riportare questa legge, beh, la riporteremo, appena la Giunta la può riportare, non vi abbiamo mica detto di riportarla alla quindicina, nella settimana, attraverso la quindicina ventura.

Noi vi diciamo: bisogna riportarla, allora impegniamo la Giunta ad accelerare questo e su questo punto siamo tutti d'accordo, perché allora quando l'abbiamo presentato non si distribuiva ancora nessun libretto, acceleriamo questa distribuzione, benissimo e si sa già che si farà tutto il possibile, perché ne avete la convenienza anche voi, quindi è giusto che si acceleri e dall'altra parte, abbiate pazienza, noi non riteniamo valido questo 20% se non lo volete votare, lasciatelo votare a noi.

Siggia (P.C.I.) - Pongo in votazione l'ordine del giorno che il Segretario legge adesso al Consiglio.

Andrione (U.V.) - "Preso atto della relazione dell'Assessore alla Sanità e in particolare dell'applicazione in atto della legge n. 37, demanda alle competenti Commissioni consiliari l'esame di eventuali provvedimenti modificativi interessanti l'assistenza farmaceutica".

Siggia (P.C.I.) - Chi è favorevole alzi la mano.

Contrari? Astenuti?

2 contrari - 5 astenuti, gli altri favorevoli.

Il Consiglio approva l'ordine del giorno.

Direi, con l'approvazione dell'ordine del giorno, ritengo che... volete votare la mozione.

In votazione la mozione presentata e firmata dal Gruppo della D.C.

Dichiarazione di voto?

La parola al Consigliere Dolchi, per dichiarazione di voto.

Dolchi (P.C.I.) - Noi abbiamo votato l'ordine del giorno perché riteniamo che sia una presa di posizione coerente al dibattito e che lasci ai competenti organi la possibilità di rivedere l'argomento nel suo complesso, così come è posta la mozione, e non entro nel problema polemico, che riguarderebbe la demagogia, potrebbe trascinarsi, direi al fare delle affermazioni che per quanto riguarda la difesa dei lavoratori, ci porrebbe in condizioni di essere semmai in posizioni molto più avanzate, ecco, noi non ci sentiamo, proprio così per una nostra serietà di analisi, di proporre al Consiglio regionale che i dipendenti non paghino più i contributi sull'INAM perché i lavoratori anche se hanno le medicine gratuite, ogni mese, pagano il loro contributo per avere questo diritto, e allora quando mi si parla di discriminazione nei confronti dei lavoratori autonomi, dei coltivatori diretti, ecco, allora c'è la necessità di fare un discorso più vasto, più completo, perché ci sono i lavoratori dipendenti che pagano, a cui viene sottratta mensilmente dalla busta paga una quota che va all'INAM per dar loro il diritto di avere, con quante difficoltà lo vediamo ogni giorno, l'assistenza farmaceutica gratuita.

Ecco, il discorso ci porterebbe troppo lontano, noi riteniamo che se questo discorso va fatto, è giusto che sia fatto nelle competenti Commissioni, come abbiamo stabilito, votando l'ordine del giorno, affinché si abbracci tutto il problema, e alla luce di tutti gli argomenti, di tutte le considerazioni che potranno essere fatte, nuove disposizioni, anche migliorative, anche che rimettano in discussione il 20%, possano venire in Consiglio e il Consiglio possa giudicare a ragion veduta.

Non ci sentiamo questa sera, tout court, di prendere una decisione di questo genere, come viene sottoposto dalla D.C.

Andrione (U.V.) - Pour une raison de principe qui est très importante: comme nous avons jamais été favorables au système qui est même trop commun de donner des subsides et de élargir les subsides toujours de façon exagérée, et comme nous avons pris position sur un problème de ce genre, il est bien que nous comprenons les raisons profondes qui peuvent avoir à mener les Conseillers de la D.C. à faire une proposition de ce genre.

Nous ne partageons pas le principe pour lequel il faille toujours que ce soit l'argent public qui paie tout, parce qu'en Vallée d'Aoste il y a une seule vache à traire, et c'est toujours l'Administration régionale; que ce soit pour les subsides d'étude, que ce soit pour d'autres raisons, nous n'approuvons pas une politique dans une politique dans laquelle ce soit toujours à la charge de l'Administration régionale de payer les frais d'un certain type d'élargissions qui souvent, quoique, en ait dit M. Chantel est faire, non pas pour des raisons qui sont simplement, avec une expression italienne clientélaire.

Moi je ne connais pas assez le problème pour pouvoir prendre une position précise en matière, il pourrait se faire que le 100% de certains services soient justes, cependant comme principe d'administration régionale, je trouve qui n'est pas juste que ce soit toujours la Région, la seule qui doit payer.

Alors à titre personnel, je n'ai pas pu consulter mes amis, mais je pense qu'ils partagent mon opinion, je déclare que je m'abstiens sur la motion.

Chamonin (M.A.V.) - Bien que concordant presque totalement avec le texte final de la partie délibérative, je ne peux voter cette motion telle qu'elle a été présentée, pour la manière dont a été présenté l'argument dans la première partie de la motion, je voterai donc contre cette motion pour ces raisons.

Siggia (P.C.I.) - Altre dichiarazioni di voto. Ripetiamo la votazione sempre della mozione del gruppo D.C..

Chi è favorevole alzi la mano. Contrari? Astenuti?

5 favorevoli; 3 astenuti; gli altri contrari - Il Consiglio respinge.