Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 35 del 31 gennaio 1973 - Resoconto

OGGETTO N. 35/73 - Impegno alla Giunta per rendere funzionanti gli Ufficio del registro di Donnaz e di Morgex. (Mozione)

Manganone (D.C.) - Penso che ci sia molto poco da illustrare perché i fatti li abbiamo vissuti in quest'aula.

Noi avevamo inoltrato una comunicazione alla Presidenza della Giunta, comunicazione che pensavamo in base all'art. 40 fosse letta in Consiglio; questo non è stato fatto ed allora ecco il motivo della nostra mozione.

Si tratta di questo, che in base alle nuove disposizioni, i cittadini, per i trasferimenti di proprietà o per divisioni, devono, poter controllare dei dati, questi dati sono nell'archivio dell'Ufficio del Registro, e poi conseguentemente possono fare le volture - trasferimento di proprietà.

Siccome noi eravamo a conoscenza che all'Ufficio del Registro di Donnaz i due funzionari erano dentro, che gli archivi erano chiusi, chiedevamo nient'altro che il Presidente della Giunta intervenisse per poter disporre liberamente di divisione di questo archivio dell'Ufficio del Registro.

Noi sapevamo anche che l'Ufficio del Registro di Châtillon, i locali dell'Ufficio di Registro di Châtillon non avrebbero potuto contenere l'archivio e chiedevamo appunto un intervento della Giunta, al Presidente della Giunta in qualità di Prefetto, affinché noi tuti potessimo esercitare liberamente la nostra attività.

Montesano (P.S.D.I.) - Altri interventi?

Consigliere Tonino.

Tonino (P.C.I.) - ...e in secondo luogo penso di voler fare delle proposte. Diciamo poi che di questo problema si è già discusso ampiamente in una passata riunione di Consiglio e se ne discute nuovamente oggi, con una sola differenza. Mentre nella passata riunione si è discusso di questo problema con una iniziativa unitaria, per il sottoscritto, il collega democristiano Manganone ed il liberale Pedrini e l'unionista Freppaz, oltre il collega Crétier, oggi mi pare invece - e questo me lo fa dire l'impostazione della mozione, oggi si è più propensi, anche perché siamo nuovamente in campagna elettorale, a risollevare il problema non più unitario, come si era risollevato l'altra volta, ma con delle iniziative anti-unitarie e di parte, che mettono in luce non già gli interessi da salvaguardare in Bassa Valle, ma piuttosto degli interessi personalistici e di partito.

Ora, noi comunisti, questi problemi concreti ed importanti abbiamo sempre dimostrato in passato di ricercare ovunque l'unità di tutte le forze democratiche per risolvere i problemi importanti, anche in questa mozione di parte, demagogica e dottralistica che noi scartiamo completamente. Ci associamo invece in quella che deve essere la sostanza di questa mozione.

Io avevo proposto, nella passata discussione, la nomina di una delegazione unitaria, proposta che è stata accolta, che però non ha funzionato. Abbiamo sentito dal Presidente della Giunta, nella seduta del 15 gennaio, illustrare i passi che erano stati fatti ai fini di evitare la chiusura dei sopraddetti uffici finanziari. Sempre dal Presidente della Giunta abbiamo sentito che il Ministro non gradisce l'incontro con la delegazione nominata al proposito.

Manganone (D.C.) - Quando hai sentito questo?

Tonino (P.C.I.) - L'ho sentito nella passata riunione del Consiglio dal Presidente della Giunta... (Manganone...) ...e la cosa si è inceppata. E a questo punto la chiusura degli uffici è avvenuta puntualmente con il 1° di gennaio.

Quali sono state le conseguenze?

1) la perdita dei 9/10 dei proventi derivanti dalle imposte di registro di quegli atti per cui è consentita la registrazione in ufficio diverso da quello circoscrizionale e ovviamente per questi atti, i cittadini, per motivi di praticità, decideranno di stipulare fuori Valle.

Quindi grave danno economico della Regione.

2) Dislocazione decentrata rispetto la circoscrizione, con grave disagio per le popolazioni della bassa Valle trattandosi di 23 Comuni con la popolazione ammontante a circa 23 mila abitanti e con un notevole sviluppo industriale e turistico costretti a... spostamenti con notevoli spese e perdite di tempo.

Gli abitanti delle 3 importanti vallate laterali, a causa delle distanze e della carenza di mezzi di trasporto pubblici corrono i rischi per qualsiasi semplice informazione o adempimento di dover compiere più viaggi a vuoto, ciò per l'inadeguatezza dell'Ufficio Registro di Châtillon, a soddisfare le esigenze di un così gran numero di Comuni, sia per la carenza di personale che per la carenza di spazio.

3) Problemi congiunti con le riforme fiscali con l'introduzione dell'IMBIM, le competenze degli uffici del Registro di Donnaz sono aumentate moltissimo. Si dà il caso che al fine di valutare il valore iniziale delle rendite nelle donazioni e delle successioni, sia indispensabile conoscere il valore accertato al momento del precedente acquisto o della precedente denuncia di successione se successiva al 1963.

Ora, tali documenti sono conservati nell'archivio degli uffici del Registro di Donnaz - che è chiuso. Né pare che a breve scadenza tale archivio possa essere traferito a Châtillon, ciò per mancanza di locali in grado di ospitarlo.

Ora, come si può conciliare la necessità di osservare le norme prescritte dalla legge istitutiva dell'imposta di incremento del valore immobiliare con la materiale impossibilità per i cittadini di prendere visione dei valori accertati e delle denunce di successione chiuse sotto chiave negli ex uffici del registro di Donnaz.

È pensabile che venga punito per falsa dichiarazione un cittadino che, non potendo documentarsi, dichiari un valore a suo avviso approssimativo, di quello accertato quando al cittadino stesso è impedito l'esercizio di un suo preciso diritto quale quello di conoscere le valutazioni effettuate dall'Ufficio di Registro?

Con due decreti contemporanei si è, da un lato, imposto un adempimento, e dall'altro lato, per lo meno nel caso concreto, si è tolta la possibilità di adempiervi.

Tale disagio non è, poi, eccezionalmente ristretto a poche categorie di individui, ma colpisce indistintamente tutti gli abitanti della Bassa Valle impedendone la libera contrattazione e sottoponendo i medesimi alla eventualità di sanzioni pecuniarie ingenti non giustificate se non dal disservizio e dalla incoerenza della pubblica amministrazione.

Siamo a questo punto.

Ora, io non dubito che il Presidente della Giunta, unitamente con i nostri Parlamentari eletti il 26 novembre, abbiano fatto tutti quei passi necessari al fine di evitare la chiusura di quegli uffici.

Quello che occorre chiedersi oggi - al di fuori di quanto ha già fatto il Presidente della Giunta, è questo: se abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare. A me pare di no!

La delegazione che era stata nominata e che avrebbe dovuto recarsi a Roma, presso il Ministro delle Finanze, chiedo, a questo punto, se ha funzionato, nello spirito che essa è stata composta. È vero che quanto abbiamo sentito dal Presidente della Giunta, il Ministro avrebbe detto che se la delegazione voleva andare a Roma, poteva anche andarci a fare una passeggiata, ma che non cambiava nulla. Però, in quella riunione, che si costituì quella delegazione, non si era parlato solo del Ministro; si era parlato anche di una azione da farsi presso tutti i Gruppi Parlamentari, meno, naturalmente, il Gruppo missino. E questo non si è fatto!

Ritengo che lo possiamo ancora fare.

E in questo modo vedremo se la D.C. e i Liberali di Roma saranno così sensibili ai nostri problemi. Perché, fino a prova contraria, quel decreto di soppressione non è stato fatto né dai comunisti né tanto meno dai socialisti. È stato fatto dai democristiani e dai liberali. Quindi io ritengo che un'azione di questo genere la possiamo ancora fare servendoci del Presidente della Giunta e servendoci dei nostri Parlamentari.

In questo modo sapremo se questa azione avrà portato o porterà delle soluzioni. Se sarà positiva tutto di guadagnato, avremo reso un grosso servizio alla popolazione della Bassa Valle; se sarà negativo, ognuno di noi si prenderà le sue proprie responsabilità.

Per quanto riguarda la mozione presentata dai Consiglieri della D.C. e dai Liberali, ho già detto prima, così come è stata presentata, noi Gruppo Comunista riteniamo che per essere votata deve esser profondamente modificata; profondamente modificata in tutta la parte illustrativa se vogliano realmente rendere un servizio alla Bassa Valle.

A noi, Gruppo Comunista, non ci interessa la parte polemica della mozione. Nei confronti della Presidenza della Assemblea o nei confronti della Giunta, ne vogliamo difendere il Presidente del Consiglio, ne vogliamo difendere la Giunta.

A noi interessa soltanto la parte deliberativa. A noi interessa la sostanza. Motivo per cui il Gruppo Comunista propone di stralciare tutta la parte in premessa, sostituendola con il solo comma che, se mi permettete, vorrei leggervi: "Constatato che con l'avvenuta soppressione degli Uffici del Registro di Donnaz e di Morgex hanno provocato un gravissimo disagio fra la popolazione interessata, oltre che a un grave danno economico alla Regione e che la chiusura di tali uffici ha bloccato un libero funzionamento degli archivi, per cui non è più possibile consultare né fare alcun accertamento, DELIBERA di impegnare la Giunta e la delegazione unitaria, nominata dai capi gruppo consiliari a fare tutti i passi necessari al fine di poter rendere funzionanti gli Uffici del Registro di Donnaz e di Morgex."

Ecco, noi, Gruppo Comunista, al di fuori delle polemiche che non servono a risolvere i problemi siamo disposti a votare questa mozione così come è stata modificata e penso che i colleghi della Democrazia Cristiana - il Partito Liberare è assente - non abbiano nessun motivo per non accogliere questa modifica.

Per noi importa che la mozione sia votata e per essere votata, naturalmente, si deve modificare la parte che noi riteniamo che non sia corrispondente con gli interessi della Bassa Valle.

Manganone (D.C.) - Mi fa dispiacere, veramente, sentire le parole del Consigliere Tonino, che ha strumentalizzato a fini politici qualcosa di serio e di amministrativo.

Perché ho trovato, in quella cameretta, l'amico Tonino ed avevo chiesto a lui qualcosa sulla situazione. Mi dice - e questo lo dico con serietà, lo dico perché ho il coraggio delle mie azioni, il Consigliere Tonino dice: "già, adesso che interessa solo te, interessa solo i professionisti, adesso ti fai avanti!".

Questa è la verità di fondo! Questa è una verità di fondo caro Tonino.

Poi sei andato a casa ed hai visto che questa questione non interessava al Geom. Manganone, al Notaio Favre, ma interessava a tutti i cittadini, e tu l'hai detto poco fa. Adesso viene strumentalizzare questo. Solo adesso per i fini tuoi politici, perché se quel mattino non ti ho detto niente io, è perché non ho avuto tempo, ricordati, ma su questo problema tu dovevi essere concorde con tutti noi della Bassa Valle.

Comunque, io, mi riservo di parlare con i miei colleghi di Partito, ma personalmente non accetto nessuna modificazione di questa mozione.

Manganoni (P.C.I.) - Io vorrei sdrammatizzare un po' le cose. Io ho l'impressione che i Consiglieri qui presenti, tutti, si prefiggano un fine, cioè quello di evitare la totale chiusura - come è attualmente - che non si può neanche andare a consultare un atto, ecc., che provoca dei gravi danni a tutta la popolazione... (voce di Manganone) ...quindi io sono certo che, qui, le questioni personali, adesso a parte le polemiche, non c'entrano. Qui si tratta dell'interesse di tutta una popolazione... (voce di Manganone) ...no, guarda, questi problemi sono stati discussi tante volte in Consiglio e io dò atto che tutti i Consiglieri hanno sostenuto questa tesi, che è la tesi giusta, no!

Qui si tratta di difendere gli interessi di tutta la popolazione.

Allora, io direi, lasciamo perdere le polemiche, noi, con le polemiche, con i personalismi cosa risolviamo? Risolviamo niente. Allora io direi: non facciamo più polemiche, non facciamo più personalismi che vanno solamente a danno di quelle popolazioni - perché se non siamo d'accordo è certo che non otterremo niente se polemizziamo, ed allora io farei questo appello, per entrambi, a tutti.

Questa mozione, effettivamente, diamo atto, è polemica. Se noi andiamo a Roma... (voce di Manganone) ...scusa Manganone, se tu fossi in Giunta, che ti presentano una mozione così, nei confronti tuoi, beh, io capisco la tua reazione, siamo obiettivi, siamo obiettivi!

E, questa Commissione, questa delegazione, cos'è che è stata nominata, dovrebbe andare a Roma, con una mozione del genere! Ma, i romani cosa ti risponderebbero? Ma buna gent buteva d'accord. No, no, laggiù il piemontese non lo sanno. Magari in romano risponderebbero questo!

Litigate, poi venite con noi perché litigate. Prima finite di litigare, poi venite con noi. È vero o non è vero?

Allora io direi: prepariamo una mozione dove non trasparisca assolutamente, anche questa polemica, ecc... insomma abbiamo a che fare con Roma, siamo obiettivi, no!

Ora, la mozione che presentava Tonino - che può anche essere concordata, vista, ecc. che ci astrae completamente dalle polemiche e centra bene il problema, io direi: facciamola nostra, anche se voi volete suggerire eventuali sostituzioni, aggiungete, ecc... siamo d'accordo, ma facciamo una cosa che possa essere votata da tutti in modo che questa delegazione, se per caso dovesse andare a Roma, vada giù con un documento votato dal Consiglio che sia una questione seria, una questione unitaria particolarmente. È vero o non è vero?

Ecco, visto che allora io trovo il tuo accordo, questo mi fa piacere e penso che Tonino è pienamente d'accordo anche, io vi direi: voi due, interessati, concordate, vedetevela. Se va' così, benissimo. Nel caso abbiate qualche obiezione da fare, fatela, modificatela, fate una cosa seria ed unitaria e non polemica - perché non andiamo a far ridere a Roma - e poi sottoponetela al Consiglio.

Siete d'accordo su questo?

Manganone (D.C.) - Io sbraito, sbraito, e poi, can che abbaia non morde, vero Manganoni? Dopo le suppliche di Manganoni noi accondiscendiamo di emendare la mozione e di cercare la quadra perché il problema è molto grande e noi siamo sensibili ai problemi dei nostri cittadini.

Montesano (P.S.D.I.) - Mappelli rinuncia alla parola? Allora... un attimo Tonino.

Mappelli (D.C.) - Volevo solo sentir Tonino cosa...

Montesano (P.S.D.I.) - Ma se ha chiesto la parola prima che Tonino la chiedesse.

Mappelli (D.C.) - Ben, rinuncio adesso.

Tonino (P.C.I.) - Il mio intervento, che è stato capito polemico, e sarà stato senz'altro polemico deriva dal fatto che noi, ogni qualvolta dobbiamo risolvere alcuni problemi in Bassa Valle, almeno la mia metodologia, è sempre stata quella di cercare un accordo unitario. Cercare un accordo unitario almeno dei Consiglieri della Bassa Valle e questo all'infuori dei colori politici.

Questa volta, invece, nel Consiglio regionale dell'altra seduta è stato fatto un atto che ha escluso completamente chi, per iniziativa precedente, aveva sempre preso queste iniziative unitarie. Quindi, per me, l'ho capito come un atto politico, come una demagogia proprio perché siamo in periodo elettorale.

E l'altro motivo per cui io ho proposto questa modifica è perché mi preoccupo che questa mozione debba passare. La mia preoccupazione era che imposta in questo modo la mozione non passasse.

A noi interessa che la mozione in oggetto passi e, con le proposte che io ho fatto, penso che non sia polemica in nessun senso e possa passare.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora io desidererei il documento che deve essere proposto al Consiglio. Scusi, Presidente, c'è il Consigliere Mappelli che ancora attende di parlare.

Mappelli (D.C.) - Propongo che l'amico Manganone e Tonino vadano un momentino nella pre-consiliare e vedano di mettere giù, tenendo conto di quello che avevamo proposto noi e del nuovo emendamento proposto dal Consigliere Tonino. Poi così vediamo. Noi possiamo andare avanti nei lavori.

Montesano (P.S.D.I.) - Va bene, va bene.

Dujany (D.P.) - Ritengo opportuno precisare alcune cose per evitare delle confusioni perché mi pare che il Consigliere Manganone non abbia recepito quanto è stato detto in una precedente riunione, probabilmente in una atmosfera un po' eccitata e quindi è comprensibile che gli sia sfuggito quanto è stato detto allora a seguito della mozione presentata in Consiglio regionale - se non vado errato, verso la fine di novembre, - in cui si dava mandato alla Giunta e ai Gruppi consiliari di prendere contatto con il Ministero competente per evitare la chiusura dei due Uffici di Donnaz e di Morgex.

Questo contatto è stato preso personalmente dal sottoscritto assieme al Senatore Fillietroz e direttamente con il Ministro competente che è l'On.le Valsecchi, al quale abbiamo prospettato il problema sollevato in sede di Consiglio regionale.

Il Ministro Valsecchi ci ha detto semplicemente questo: Signor Senatore e Signor Presidente, io devo dare esecuzione ad un decreto che non è di iniziativa ministeriale, ma è di iniziativa governativa. Ecco qui il decreto che prevede la chiusura del 60% degli uffici del Registro di tutta Italia.

In Valle d'Aosta ne abbiamo soppressi il 50%. Quindi non è mia competenza il modificare un Decreto che non è emanazione mia personale, ma che è emanazione di un Organo di cui faccio parte, ma che non è esclusiva mia competenza.

In secondo luogo, entrando nel merito del problema, non è che possiamo dilazionare l'applicazione di questi decreti poiché riflette una situazione nazionale ed io ho delle pressioni continue per non dare esecuzione. Cito ad esempio l'Ufficio del Registro di Bormio, che è l'ufficio del registro della zona del mio collegio elettorale che mi sollecita le stesse cose che mi sollecitate voi e io non posso intervenire che non aderendo a quanto è stato stabilito dal relativo decreto che è diventato esecutivo.

Allora abbiamo fatto l'altra richiesta subordinata: se era possibile dilazionare questa chiusura attraverso determinati strumenti che fossero nell'impossibilità, così, soggettive, decisionali del Ministro.

Si è riservato di esaminare questo problema. Ecco quanto.

Abbiamo ancora soggiunto: siccome il Consiglio regionale ha demandato questo problema ad una delegazione di Gruppi consiliari che vorrebbero venire da lei per prospettarvi il problema, Lei è disposto a riceverlo?

Ha risposto: potete dire ai Capi Gruppo del Consiglio di venire a Roma, però io ho difficoltà a riceverli, comunque, anche se li ricevessi, direi a loro le stesse cose che ho detto a voi stessi.

Scusatemi, vi riferisco queste parole in termini molto esatti, in termini molto precisi, seppure qualche volta possono sembrare abbastanza semplicistici. Questa è la situazione.

Per quanto riguarda la mozione mi pare che esista, così, fra le premesse e le conseguenze, una certa illogicità ed una certa incoerenza. Ma non mi soffermo su questo problema perché, mi pare, che attraverso la discussione che avete avuto in precedenza, c'è una strada d'uscita, ecc...

Però rendiamoci conto della realtà del problema. Se si tratta di recepire quanto è contenuto in una parte, nella prima parte della mozione, credo che si possa ancora intervenire, se si tratta di recepire la seconda parte, ci si può provare, però, rendiamoci conto delle realtà dinanzi alle quali ci troviamo.

Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Manganone lei ha parlato tre volte già, perciò, mi dispiace, io non ammetto più queste deroghe se no, e richiamo l'attenzione del Consigliere suo omonimo quasi e quindi io invito i Consiglieri Tonino e Manganoni di vedere di mettersi d'accordo per la formulazione di una mozione unica. Si può fare questo?

Ecco, accogliamo la proposta Mappelli, quindi, mentre passiamo all'altra mozione i Consiglieri Tonino e Manganoni possono formulare una mozione unitaria da presentare poi al Consiglio.