Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 26 del 31 gennaio 1973 - Resoconto

OGGETTO N. 26/73 - Legge regionale concernente: "Norme di integrazione, modificazione ed attuazione della legge regionale 30 giugno 1972, n. 13 sul riordinamento delle carriere e delle retribuzioni del personale regionale".

Montesano (P.S.D.I.) - La parola al Presidente della Giunta.

Dujany (D.P.) - Parla l'Assessore Lustrissy come...

Montesano (P.S.D.I.) - ...va bene, allora la parola all'Assessore Lustrissy.

Lustrissy (D.P.) - Beh Signori Consiglieri mi pare che la relazione allegata al disegno di legge sia sufficientemente chiara, comunque io in qualità di Presidente della Commissione consiliare che ha esaminato lungamente questo problema e che finalmente dopo mesi e mesi di discussioni, di cesellature, ha predisposto il provvedimento in accordo con le organizzazioni sindacali, devo dire che questo provvedimento segue nel tempo il provvedimento del luglio del 1972 relativo al riassetto economico e si predispone un riassetto di tipo normativo della attuale impostazione del regolamento organico. Assetto di tipo normativo che si era imposto alla nostra attenzione a più riprese perché nel corso dell'elaborazione delle proposte relative alle modificazioni dell'attuale regolamento organico ci si era accorti tutti quanti, facendo delle riflessioni, che l'impostazione dell'attuale regolamento organico non era più corrispondente a quelle che erano le esigenze dell'Amministrazione e nel tempo, in virtù di strumenti previsti del regolamento organico, soprattutto per quanto atteneva alle prosecuzioni di carriera all'interno delle stesse carriere o di passaggi di carriera, si erano commessi notevoli abusi da parte degli amministratori che si erano succeduti nel tempo per il semplice fatto che il regolamento organico non è mai stato attuato nello spirito e nella lettera di quanto era scritto, basti pensare che le stonature più grosse erano il portato di promozioni non mai effettuate, di concorsi non mai esperiti, di una serie di situazioni di privilegi creatisi nel tempo nei confronti di gruppi di personale rispetto ad altri.

Ora tutte queste riflessioni che hanno portato una prima considerazione, prima grossa considerazione che ci ha fatto fare una proposta unitaria, proposta che è partita unitariamente dalle organizzazioni sindacali e dagli amministratori di riassetto interno nelle singole carriere eliminando i gruppi intermedi, proposta che ha un significato importante, in quanto come dicevo eliminerà tutti quegli inconvenienti che abbiamo registrato nel tempo di regolamento non rispettato. Per le promozioni e gli avanzamenti di carriera erano previsti promozioni in base alla anzianità, concorsi interni o concorsi pubblici a secondo dei casi e rarissime volte si è proceduto secondo quanto stabilito dal regolamento organico e si sono così create delle situazioni di fatto che hanno pregiudicato notevolmente l'applicazione dello spirito della lettera del regolamento organico, allora si è detto "le norme non hanno mai trovato nel tempo una corretta applicazione", abbiamo detto "inutile mantenerle" e abbiamo provveduto e proposto le rettifiche del caso, questo un primo grosso aspetto di questa legge che è sottoposta all'esame del Consiglio regionale cioè la unificazione dei gruppi all'interno delle singole carriere e mi riferisco ai gruppi della carriera di concetto e ai gruppi della carriera esecutiva, cioè eliminazione del B/2 e del B/1 e del C/2 e del C/1 per gli inconvenienti lamentati.

Nello stesso momento si statuisce che tutti coloro che avevano degli incarichi in riferimento a posti disponibili di gruppo B/1 vengono immessi in una determinata posizione economica con il riconoscimento di alcuni anni di anzianità pari alla durata dell'incarico che essi hanno avuto.

Terzo è quello della sistemazione di alcuni o di un folto gruppo di casi atipici, di casi particolari e della parte relativa ai concorsi interni per il personale fornito di titolo di studio per transitare in carriere diverse da quelle di appartenenza. Concorsi ai quali saranno ammessi coloro che sono in possesso del titolo di studio e coloro, e, in deroga, coloro che non ce l'hanno ma che però da molti anni di fatto ricoprono un posto relativo a quella carriera e questo anche per sanare una serie di situazioni che si erano create nel tempo perché o per il meccanismo così complicato dell'organizzazione dei concorsi pubblici o per situazioni contingenti molti funzionari dell'Amministrazione Regionale erano stati nel tempo incaricati di svolgere dei lavori non proprio diciamo così tipici del posto che essi ricoprivano a ruolo, pertanto si sono create una serie di situazioni, ci sono stati dei ricorsi e degli esposti alla Commissione del personale; la Commissione del personale li ha valutati assieme ai sindacati e ha proposto la soluzione tipo concorso interno per sistemare tutte queste situazioni. In più, in base agli esposti presentati, c'era una serie di situazioni relative a incarichi svolti per conto dell'Amministrazione sempre in virtù di posti non ricoperti o in virtù di altri posti ricoperti di grado superiore e anche a questi gli si riconosce un certo tipo di anzianità per permettere la soluzione di questi problemi che nel tempo erano stati abbastanza, avevano frenato l'applicazione integrale del regolamento organico, poi c'è un'altra... che è quella del recupero di una parte di anzianità aggiuntiva per coloro che sono stati nominati a ruolo a posti di carriera o di gruppo superiore a seguito di concorso, di promozione o di trasformazione di posti avvenuta nell'anno 1966. Queste sono le grosse proposte di questa legge che come dico sono il frutto di mesi di lavoro della Commissione che ha esaminato tutti questi problemi e che ha richiesto più di 50 riunioni, che è sfociato nella prima proposta di riassetto e nella seconda proposta di riassetto normativo perché è impensabile di poter apportare una vera e propria riforma all'intero regolamento organico alla vigilia di una competizione elettorale, sono cose che si possono fare all'inizio della legislatura ma non certo come è già stato affermato oggi in questo Consiglio, porre le mano alla revisione completa del regolamento organico è una cosa abbastanza impegnativa, pertanto ci siamo limitati a fare quelle proposte diciamo di razionalizzazione di quello strumento dell'organico che sono più direttamente finalizzate all'eliminazione degli inconvenienti che abbiamo avuto modo di constatare dell'attuale regolamento organico, sperando in definitiva con questa proposta, di eliminarli in parte. Certo una legge, non può esaminare o prendere in esame tutti i casi singoli perché una legge tende ad appiattire e tende, diciamo così, a regolamentare nel complesso, naturalmente nel complesso ci saranno alcuni casi che non troveranno ancora una adeguata soluzione perché? Eh, perché nel tempo si sono fatte molte, alcune leggi relative alle modifiche del regolamento organico, ma si è sempre partititi da situazioni abbastanza tipiche, da situazioni personali, cioè tutte le volte che gli amministratori hanno posto mano dopo la legge fondamentale del regolamento organico del 56, hanno posto le mani alla modifica del regolamento organico si sono trovati tutte le volte a regolamentare situazioni di fatto che si trascinavano di anno in anno, che hanno impedito di fare un discorso completamente nuovo sullo strumento del regolamento organico, cosa che volevamo fare anche in questa occasione però ne siamo stati impediti come dico da queste situazioni particolari che sono, che non sono nient'altro che il trascinamento di antiche situazioni portate da valutazione fatte dagli amministratori che si sono succeduti nel tempo che non sempre erano conformi a quanto era lo spirito dettato dalla legge.

Naturalmente in tutto questo dicevo, è tutto di un compromesso sindacale-politico a livello amministrativo, ogni parola inserita nella legge ha senso, le parole sono state addirittura cesellate, le virgole calcolate e le interruzioni attentamente vagliate pertanto ogni proposta di modifica è già stato detto in Commissione paritetica l'attuale impostazione può comportare come conseguenza il rinvio della legge in Commissione cosa che nessun vuole, perché nella legge ci sono dei tempi ben precisi, delle scadenze relative ai concorsi, relative a tutte questi adempimenti per la sistemazione di questi casi particolari che dovranno essere tenuti presenti, ci sono dei tempi brevi, dei tempi stretti che impegneranno sia la Giunta, sia la Commissione del personale per alcuni mesi per mettere a posto tutte queste situazioni le procedure sono state previste puntualmente dalla legge e tutte le volte che si va a apportare delle modifiche a quanto stabilito si rischia di fare un qualcosa non molto diamo così, che non risponde più a determinate esigenze, ma risponde a delle esigenze del momento e sono le cose, e io qui voglio mettere in guardia i Consiglieri regionali perché è una esperienza fatta, sono le cose che hanno provocato il disastro, se così lo possiamo chiamare, dell'attuale regolamento organico dell'anno 1966.

Quando la Giunta precedente aveva esaminato un determinato tipo di regolamento organico succedeva un'altra Giunta, lo rimaneggiava, e ancora, io mi ricordo, in Consiglio sono state apportate all'insaputa delle Commissioni che hanno valutato e che hanno proposto la legge, delle modifiche che hanno pregiudicato le situazioni attuali e si sono verificate in quella situazione dei gravissimi inconvenienti, gravissimi inconvenienti che non hanno certamente in onore delle amministrazioni che le hanno fatte e con questo voglio dire che qualsiasi modificazione introdotta in aula all'ultimo momento e qui sono severo perché devo difendere l'operato della Commissione e l'accordo sindacale, qualsiasi operazione di questo tipo introdotta all'ultimo momento è un'operazione che va al di fuori di quello che è stato il lavoro della Commissione e che non va certo a vantaggio degli amministratori che si prestano a questi giochi.

Ora ci potranno ancora essere, ci potranno ancora essere delle cose che non vanno, come io ho ricevuto ieri mattina da parte dei sindacati delle nuove proposte relative ancora a questa legge, io dico no, oggi non possiamo esaminare queste proposte perché in accordo fino alla riunione della Commissione paritetica del sabato scorso, tutti quanti eravamo d'accordo nel portare avanti questa impostazione, se si dovesse accedere a queste richieste dovremmo rinviare tutto in Commissione con l'unica conseguenza di far saltare tutti i tempi prescritti dalla legge, tempi per le promozioni, tempi per i concorsi interni e tempi per le sistemazioni previste.

Caso mai, diciamo, il regolamento organico abbiamo sempre sostenuto tutti quanti in Commissione che è un fatto dinamico, non è regolamento statico, un regolamento organico è un processo dinamico che si deve modificare secondo le situazioni e gli impegni dell'Amministrazione e secondo le esigenze dell'Amministrazione regionale pertanto fatta questa premessa, di una legge non rigida di uno schema non rigido e statico, ma di una legge dinamica che si deve e si può modificare nel tempo a seconda di quelle che sono le esigenze da una parte del personale dipendente fatto retributivo e dall'altra dell'amministrazione regionale in qualsiasi momento la legge può trovare motivo di aggiornamento e motivo di revisione però in questo momento non è possibile apportare alcuna modifica, io lo anticipo, per eventuali proposte di modifica non può essere apportata nessuna modifica a questo strumento con l'unico rischio di rinviare il tutto in Commissione, perché le modifiche fatte all'ultimo momento e ce ne siamo ancora accorti nell'ultima legge proposta che a un certo punto in sede di Commissione paritetica è venuta fuori una proposta di modifica che ha creato una serie di guai che sono poi, che si sono riparati con un'altra modifica di questa legge e non possiamo con questo accedere a queste richieste.

Come dicevo tutte queste richieste, che sono contenute in una nota pervenutami ieri mattina da parte delle organizzazioni sindacali, saranno riportate in Commissione nel senso che ci sarà un prosieguo di discussione, la Commissione consiliare per il personale penso continui la sua attività perché sono rimaste ancora delle cose in sospeso e poi in sospeso c'è tutta la procedura e l'espletamento dei concorsi interni e alle singole sistemazioni previste dalla legge dove si demanda alle commissioni il compito di accertare determinate situazioni.

Pertanto tutte le richieste e molte sono nuove perché sconvolgono l'attuale impostazione, cioè io non sto a giudicare nel merito neanche ve lo leggo perché se dovessi esprimere un giudizio dovrei dire delle cose tremende, perché se fino all'ultimo momento si concorda un determinato strumento e si decide tutti assieme di fare astrazione di determinate situazioni, io mi meraviglio che poi all'ultimo momento si debbano cambiare le carte in tavola e riproporre in discussione tutto quanto era stato scartato in precedenza. Pertanto esigenza di approvare al più presto questa legge così com'è, esigenza altrettanto di riportare in Commissione e in accordo con i Sindacati di riprendere e di continuare la discussione per esaminare ancora le nuove proposte che sono state fatte che però non pregiudicano la attuale situazione perché sono proposte aggiuntive alla situazione attuale.

Una cosa volevo ancora dire per quanto riguarda, c'è una proposta che pare abbastanza insidiosa ed è quella di una richiesta di un articolo di legge che preveda la modificazione dei regolamenti speciali, ora noi non possiamo introdurre in questa legge un articolo e modificare altre leggi sia pur di regolamento organico ma che appartengono a dei regolamenti speciali sanciti con altre leggi, noi non possiamo in questo modo modificare altre leggi, dovremo portare in Consiglio anche le altre leggi, recepire nelle altre leggi il contenuto di queste modificazioni di questa impostazione, e modificare quelle leggi, ma noi non possiamo con questa legge andare a modificazione delle altre leggi.

Questo, grosso modo è il contenuto della attuale legge e il limite della attuale legge, accanto a questa ce n'è subito dopo un'altra ed è meglio che parliamo di tutte, ce n'è subito un'altra, così non ci sarà più un'altra relazione relativa alla sistemazione del personale del collegio regionale Gervasone. È una legge che prevede da una parte il riassetto economico anche per quel personale analogamente a quanto è stato fatto per il personale...

Montesano (P.S.D.I.) - Assessore, è meglio però illustrare l'altro oggetto...

Lustrissy (D.P.) - Sì, ma io dico brevemente perché si inseriscono tutti nel contesto generale e poi dopo risponderemo solo a richieste di chiarimento...

Montesano (P.S.D.I.) - Se mai poi ribadirà questo...

Lustrissy (D.P.) - Sì, sì, cioè non opera nient'altro che il riassetto... riassetto retributivo anche a quel personale e il riassetto normativo che è previsto da qui con le stesse scadenze.

Io non ho altro da aggiungere, se il Presidente della Giunta vorrà rispondere qualcosa... siamo a disposizione per eventuali chiarimenti.

Montesano (P.S.D.I.) - Interventi? Prima degli interventi io comunico che per questa legge c'è il parere della Commissione Affari Generali e il parere della Commissione paritetica nel qual parere ultimo vi sono delle modifiche da apportare alla legge, modifiche alle quali ha accennato l'Assessore Lustrissy, ad ogni modo nel prosieguo della discussione verranno fatte presenti questo modifiche.

Chi chiede la parola? Il Consigliere Dolchi. La parola al Consigliere Dolchi.

Dolchi (P.C.I.) - Signor Presidente e colleghi Consiglieri, vi sono alcune difficoltà a prendere la parola su un argomento così complesso, così delicato, che ha fatto oggetto di decine e decine di riunioni della Commissione consultiva per il personale, riunioni alle quali a volte hanno partecipato anche le organizzazioni sindacali e che fa seguito anche a una riunione della Commissione paritetica che ha esaminato questo disegno di legge. Ecco ve lo ha già detto l'Assessore Lustrissy, questo disegno di legge è, direi, un documento frutto di una lunga analisi, complessa, complicata, direi che nei suoi articoli tende con un equilibrio che raggiunge con molta difficoltà la stabilità, un disegno di legge che quindi in tutte le sue componenti ha dei riflessi e delle norme fatte e realizzate in modo tale in tutto questo lavoro preparatorio che modificare una tesserina di questo mosaico con una certa precipitazione in sede consiliare, potrebbe alterare o modificare tutti i presupposti che avevano ispirato la Commissione, le stesse organizzazioni sindacali nel corso di questo difficile lavoro.

Io penso che si possa in linea di massima condividere l'impegno dell'Assessore Lustrissy e della Giunta, di continuare il discorso per vedere di eliminare quelle carenze che ci sono nella legge, che sono state segnalate in modo abbastanza preciso dalla serie di emendamenti proposti dalle organizzazioni sindacali ieri mattina. Ecco, il dubbio che dovrebbe avere il Consiglio, che io ho, è, prendiamo in esame ad uno ad uno questi emendamenti che forse nella loro sostanza hanno tutti una ragione di essere, una validità in questa aula dove siamo più numerosi di quelli che eravamo intorno al tavolo e facciamo questo convinti o coscienti che l'approvazione o meno con le votazioni che possono avvenire in questo Consiglio di questi emendamenti possono, se accettati o se respinti o se parzialmente accettati non modificare la struttura così difficilmente raggiunta di questa legge, ecco mi sembra che il Consiglio dovrebbe porsi per quanto riguarda gli emendamenti posti dai sindacati questo dubbio, anche perché se non si arrivasse ad un esame consiliare di questi emendamenti l'unica soluzione che parrebbe logica sarebbe quella di dire: soprassediamo alla approvazione e rinviamo gli emendamenti e le nuove proposte all'esame della Commissione. Ecco, però, a questa soluzione che sarebbe la più semplicistica secondo me osta il lavoro fatto e gli impegni assunti circa i tempi di attuazione di questa legge, tempi che sono stati concordati, che sono abbastanza ristretti per quanto riguarda ancora la vita del Consiglio Regionale e che potrebbero mettere in difficoltà la stessa attuazione di tutte quelle norme che sono state concordate, che forse non accontentato tutti, ma che perlomeno nello spirito del lavoro della Commissione e degli accordi con i Sindacati dovevano risolvere alcune soluzioni, alcune situazioni.

Quindi io ritengo che, e mi riservo semmai dopo aver sentito altri colleghi, di confrontare questa mia posizione, ritengo che la discussione debba proseguire per le proposte avanzate dai sindacati e particolarmente per la unificazione della carriera esecutiva, in Commissione affinché nel più breve tempo possibile proposte direi integrative di questa venga con una nuova legge al Consiglio Regionale, così come è indubbio che il Consiglio debba dare indicazioni, affinché la legge relative ai servizi speciali venga, come già era stato concordato e deciso in Commissione, se non al Consiglio dell'8 e 9 febbraio per impossibilità in quanto l'ordine del giorno è già stato redatto, perlomeno entro il mese di febbraio, con il Consiglio della fine del mese di febbraio.

Ci sembra che una cosa potrebbe essere accettata e un principio potrebbe essere accettato e inserito già in questa legge che ha fatto oggetto di richiesta delle organizzazioni sindacali, mi sembra una richiesta equa e cioè che ai concorsi interni possano partecipare quei dipendenti di ruolo aventi titolo di studio che non sono, così per semplificazione per intenderci, in servizio qui nel palazzone e riguardano per esempio personale non insegnante della scuola che ha uno sviluppo di carriera diverso, limitato dal fatto della limitazione dei posti che verrebbe a trovarsi in una posizione discriminata se non potesse accedere ai concorsi previsti da questo disegno di legge come tutti gli altri che per loro fortuna o per una coincidenza particolare invece di prestare la loro attività in questi servizi lo svolgono nel palazzo regionale.

Ecco, così, come primo intervento le cose che a nome del gruppo comunista ci sentivamo di dire di questo disegno di legge riservandoci poi eventualmente una ulteriore precisazione della nostra posizione della nostra posizione sentiti gli altri colleghi.

Andrione (U.V.) - Nous avons déjà eu l'occasion d'exprimer quelques réserves non pas sur un article ou l'autre de cette loi, mais sur la politique que la Région fait en matière de personnel, c'est-à-dire sur le désordre qui règne en cette matière dans l'Administrations régionale et sur le manque de perspectives précises pour l'avenir. Je dirai tout de suite que ce qui nous parait positif dans cette loi est vraiment le fait qu'il y a quelque possibilité pour l'avenir de prévoir l'élimination de certaines situations qui n'avaient créé que de la confusion et du désordre, mais cela dit je crois que avant tout le Conseil régional doit battre sa coulpe et doit reconnaître que si la situation du personnel et arrivée à un tel point de dégradation c'est que avec notre, par notre responsabilité nous nous trouvons dans une situation dans laquelle toutes les vaches sont grises et qu'il n'y a pas la possibilité de faire distinction entre personnel qui rend et qui fait son devoir et personnel qui ne rend pas, avec ce résultat, que chaque fois que nous faisons une loi en matière de personnel nous semblons à celui qui a une couverture trop ou bien il se découvre les pieds ou bien il se découvre les épaules parce que chaque fois que nous faisons une loi du personnel nous dégoutons quelqu'un parce que nous mortifions des gens qui ont travaillé et qui ont bien rendu à l'Administration en primant d'autres personnes qui au contraire peut-être n'ont pas fait le même type de travail mais en réalité nous nous trouvons dans l'impossibilité de déterminer des différences entre le personnel parce que pour ne faire qu'un exemple depuis deux ans on a même éliminé la note annuelle, de façon qu'il ne puisse pas avoirs des doutes sur le fait que tout le monde est égal et que tout le monde a le droit de faire ce qu'il veut et seulement comme hobby, en plus il peut même s'il en a envie de temps en temps travailler.

Dans cette situation, chaque loi, chaque pierre que nous jetons dans le désordre de l'Administration régionale risque simplement de compliquer encore les choses et d'amener personnes à dire: "Mais, si on me traite de cette façon-là, moi dorénavant je ferai le paresseux, je ferai celui qui ne... pas à l'Administration régionale parce que il n'y a pas, il n'y a aucun avantage, il n'y a aucune reconnaissance pour le travail...".

Voilà pourquoi je crois que nous devrions tous, Conseil régional et Junte, avant de parler de nouvelles dispositions en matière du personnel prendre un engagement sérieux dans la gestion du personnel, prendre un engagement qui nous permette à l'avenir de faire des distinctions et de primer les bons employés parce que seulement de cette façon-là nous faisons les intérêts de la Région, nous faisons les intérêts des administrés. En allant en avant de ce pas au contraire nous faisons simplement le malheur de l'Administration régionale et nous finirons pour nous retrouver avec une burocratie régionale qui justement dira que si les choses ne marchent pas c'est que les politiciens, les politiques se sont toujours refusés de s'intéresser à fond du problème du personnel.

Cela dit, cette loi présente je le répète, des avantages pour le... je ne crois pas que cela constitue une solution pour les cas présents parce que nous étions partis pour faire le... nous sommes arrivés à nous contenter du médiocre et finalement nous disons que c'est le moins pire parce que nous avons encore une fois malheureusement suivi la politique de doser les articles de loi en fonction des requêtes, des demandes, des sollicitations d'un tas de personnes. Encore une fois à mon sens nous avons trompé, nous nous sommes trompés de méthodologie nous avons pas suivi un raisonnement sérieux et... nous nous sommes laissés aller à se démettre comme on dit en rémission... et quelque fois... è peggio del... cependant il y a aussi une partie qui est positive, il y a aussi l'espoir que pour l'avenir avec une série de concours sérieux et avec du sérieux de la part du Conseil régional et de la Junte, la situation du personnel puisse améliorer. C'est pour cela que encore une fois en contrastant en partie avec ce que M. Lustrissy a dit sur l'intangibilité de cette loi, à mon sens cette loi... changer la substance devrait être partagé parce que ici nous risquons et j'en suis profondément persuadé nous risquons de nous faire arrêter cette loi dans quelque... administrative et nous retrouver dans quelque mois avec la situation du personnel non seulement pas corrigée mais empirée par toute une série de désir, de manœuvre... il est humain que cela arrive... sont fait en ce moment par les intéressés.

Voilà ce que moi je voulais dire et même si je pense que la Commission du personnel continuera à travailler, je dis que les premiers à mettre du sérieux c'est nous que nous devons le faire, les premiers à commencer à traiter le personnel d'une façon différente et à nous apercevoir nous Conseillers ou membres de la Junte que pas tout le monde a la même couleur et pas tout le monde est là seulement pour chauffer une chaise, si nous ne faisons pas cela il est inutile que nous parlions du personnel que nous fassions des lois parce que ici dedans nous arriverons à 5.000 employés pour avoir quel résultat, rien de fait.

Montesano (P.S.D.I.) - Chi chiede la parola?

La parola all'Assessore Lustrissy.

Lustrissy (D.P.) - Prima che parli il Presidente della Giunta volevo solo aggiungere questo, in rapporto ad una richiesta avanzata dal Consigliere Dolchi, cioè sull'estensione delle norme relative ai concorsi al personale appartenente ai ruoli speciali, che la legge attuale ammette il principio della partecipazione ai concorsi dei dipendenti regionali.

Pertanto, se ci saranno dei dipendenti regionali inseriti nei regolamenti speciali che avranno i titoli richiesti per la partecipazione al concorso, non c'è nessun divieto di farli partecipare al concorso perché la qualifica di base è quella di essere dipendenti regionali non appartenenti all'uno o all'altro regolamento, perché in principio quella richiesta è accoglibile senza modificare la legge.

Dujany (D.P.) - Je crois que le résultat du travail fait par la Commission nommée par le Conseil pour examiner les problèmes du personnel sont positifs dans le sens que le Conseil régional a pris conscience une bonne fois de la situation du personnel et de l'importance de ce problème.

Jusqu'à présent, évidemment, ce n'était qu'un rapport entre personnel et Junte et exécutif, aujourd'hui c'est le Conseil tout entier, à travers son travail qui a duré deux ans, qui a pris conscience du désordre dans lequel se trouve la situation économique et juridique et substantielle de ce personnel.

Moi je suis d'accord avec ce qui a dit M. Andrione, il faut que tous les groupes politiques du Conseil s'intéressent à ce problème, parce que nous sommes à la limite du supportable; nous sommes une Administration publique qui doit rendre un service à la communauté valdôtaine, ce service est rendu par les décisions politiques mais elle trouve réalisation concrète à travers le sens du devoir et la capacité des fonctionnaires et des employés de n'importe quel grade et dans quelle fonction ils soient attachés.

Et alors il faut vraiment que tout le monde se rende compte que chacun a le devoir de faire son devoir, a le devoir d'absoudre à ses fonctions avec un sens de responsabilité, avec un sens d'honnêteté, avec un sens d'attachement à son travail, parce que son travail est un service dans l'intérêt de la communauté.

Malheureusement dans ces dernières années, vu pour des raisons électorales ou pour des raisons politiques différentes, le personnel entrait dans l'Administration Régionale sous la protection d'un tel homme ou d'un tel autre, ou d'un tel Parti ou d'un tel autre mouvement; je crois que ça a donné les pires résultats qu'on ait pu imaginer et que maintenant on est en train de recueillir ces fruits dans une situation vraiment insupportable, pas tant dans l'intérêt des administrateurs, parce que nous, autres administrateurs nous passons, mais dans l'intérêt de la communauté et dans l'intérêt de la dignité du fonctionnement de l'Administration Régionale vue dans son ensemble, vis-à-vis de la population valdôtaine, vis-à-vis des autres Régions, vis-à-vis de l'extérieur.

Le problème du personnel est un problème très important pour le fonctionnement de l'Administration publique et c'est justement avec ces propositions, qui a couté un travail de presque deux ans à la Commission du Personnel en collaboration avec les organisations syndicales qu'on cherche de donner certaines indications qui ne sont que des indications et des solutions passagères à une série de problèmes intéressant certains groupes ou intéressant certains regroupements de personnes dans les différentes situations particulières dans lesquelles se trouvent; mais nous n'avons pas l'illusion de donner une solution définitive aux problèmes du personnel.

Le problème du personnel devra être objet encore d'une intervention plus profonde et plus décisive et plus radicale dans le futur, mais c'est un problème qu'on ne pourra pas renvoyer et il devra être envisagé non pas dans une situation de concurrence politique qui puisse favoriser les uns ou les autres, mais il doit être décidé et examiné dans une vue d'ensemble pour reconnaître, dans les limites du possible, ceux qui font leur devoir et pour punir ceux qui ne le font pas.

Montesano (P.S.D.I.) - Chi chiede la parola? Altri interventi?

Pollicini (D.P.) - Mi pare che sia fuori dubbio il lavoro che è stato svolto, è stato un lavoro estremamente difficile, non ha certamente la pretesa di avere risolto i problemi dello efficientismo dell'Amministrazione regionale, d'altra parte non ha neanche la pretesa di accontentare tutti, anche perché abbiamo visto fra ricorsi, contro-ricorsi, petizione e volantini semiclandestini, che vi sono certi settori insoddisfatti del lavoro fatto dalla Commissione. Però dobbiamo anche, ad onor del vero, dire alcune cose che per quanto scottanti vanno dette e cioè se questo regolamento e questa ristrutturazione non ha eliminato ancora alcuni difetti e forse ha creato un certo numero di scontenti - direi in senso relativo, perché non penso siano in senso assoluto, si è voluto, evidentemente, porre rimedio ad una pesante eredità del passato, ebbene, se non è stato fatto un lavoro migliore, possiamo dare anche una parte di colpa alla mancata presenza, in seno alla Commissione che discuteva i problemi del personale, dei rappresentanti interni del personale che indubbiamente, proprio perché a conoscenza più vicina dei problemi che interessavano i singoli settori del personale regionale avrebbero potuto chiarire ed eliminare eventuali errori che possono essere contenuti in questa soluzione.

E quindi, in fondo, questa gente che protesta, possiamo dire che deve protestare, caso mai, contro la fuga di responsabilità dei rappresentanti interni del personale. Ed è giusto dire questo proprio perché tra i protestatari ci sono elementi che facevano parte, avevano la rappresentanza del personale in seno alla Commissione regionale dei Consiglieri che dovevano appunto seguire ed elaborare questa nuova materia.

Evidentemente, la parte che ha portato avanti il lavoro, la controparte, era rappresentata dagli Organi Sindacali delle Confederazioni che indubbiamente ha cercato di dare un taglio sindacale ai problemi, come va oggi impostato, secondo anche i concetti recepiti da leggi dello Stato e mi riferisco, in particolare, secondo lo Statuto dei lavoratori, che indubbiamente deve interessare tutto il mondo del lavoro del nostro Paese.

Quindi, secondo questo taglio i Sindacati hanno dato una impostazione del loro lavoro e forse non sono stati sufficientemente, direi appoggiati, da quella doverosa rappresentanza interna dei dipendenti, per cui se alcune cose come oggi non vanno in questo nuovo regolamento, io dico ne va giustamente addebitata una parte alla mancanza di coraggio di essere presenti e di assumersi quelle responsabilità - che proprio perché gravi - forse non scomode, ma indubbiamente, a quel punto, quando non si assumono quelle responsabilità, non si ha neanche il diritto di protestare o di lanciare strali a destra e a sinistra attraverso petizioni o volantini anonimi.

Quindi, detto questo, mi pare che il lavoro, indubbiamente per quanto ci concerne, è valido, con le limitazioni, con le imperfezioni - evidentemente ha detto giusto l'Assessore Lustrissy - è un regolamento, direi, dinamico, pronto a recepire le variazioni di volta in volta - perché nulla è statico, e tanto meno il Regolamento Organico, e tanto meno un tipo di rapporto di lavoro quale quello che è prescritto, è previsto in questo regolamento.

Mi pare che il concetto di fondo, di recepire la legge dello Statuto dei lavoratori come spirito informatore di questi rapporti di lavoro fra Amministrazione regionale e dipendenti possa dare un quadro di garanzie per il futuro dei rapporti.

È indubbio che le cose che possono essere qui non valide, troveranno spazio nelle successive modifiche che, proprio perché è un regolamento dinamico, deve sempre essere aggiornato con i tempi.

Io però mi permetterei di suggerire una modifica, direi limitatissima, proprio perché non penso sposti niente, non penso tocchi neanche il lavoro fatto dalla Commissione paritetica, comunque lo sottopongo come timida richiesta e cioè; all'artico 4 noto una, mi sembra, almeno, una contraddizione là dove dice che i titolari dei posti del gruppo regionale /3 della carriera direttiva - in possesso dei prescritti titoli di studio, ecc. possono, ecc. inquadrati in via straordinaria ai posti superiori se questo lo occupavano al 31 marzo del 1971.

Io penso che, se vi sono persone di gruppo A/3, per cui sono arrivate a quel gruppo, con regolare concorso, cioè hanno maturato il diritto di entrare in una carriera chiamata "direttiva" non vedo perché, se quel posto lo occupavano e cioè se occupavano un posto superiore in quanto in carriera direttiva, al 31 marzo 1971, non possono evidentemente essere inquadrati in via straordinaria in quel posto che oggi occupano solo perché non hanno il prescritto titolo di studio, essendo già di ruolo nella carriera direttiva. Ecco io proporrei di abolire questa frase "in possesso dei prescritti titoli di studio".

Montesano (P.S.D.I.) - Lo vorrà ripetere, poi, all'esame dell'articolo.

Pollicini (D.P.) - Sì, sì.

Bordon (D.C.) - Ho voglia di rinunciare, ma mi chiedevo adesso: Dolchi aveva chiesto il rinvio di nuovo di questa Commissione?... (voce: emendamento) ...degli emendamenti.

Allora, dicevo, ed era una interruzione che io avevo fatto perché non volevo prendere la parola, ma ormai ci siamo e, chiamato - giustamente - dal Presidente della Giunta, che io non avevo interrotto, ma parlando un po' più forte avevo detto: ma qui stiamo dicendo delle bellissime parole. Effettivamente Dujany ha detto delle meravigliose parole.

Ma sento una protesta interna, mia, come Amministratore e doppiamente legato, naturalmente, perché purtroppo siamo legati anche ad un Partito e, pertanto, ad un certo momento, si devono seguire certe impostazioni. Ma una protesta interna mia c'è ed è questa: ma noi arriviamo qui dentro, abbiamo sentito dire prima da Andrione, in un dovuto modo e poi dal Presidente della Giunta che dice, ma, Signori, in poche parole, noi qui, se non prendiamo le responsabilità che dobbiamo prendere in questo Consiglio, noi non so dove andremo a finire.

Perché noi qui siamo sempre acquiescenti, siamo qui per venire incontro a determinate soluzioni e, diciamoci la verità, non nascondiamoci dietro al solito dito mignolo, neanche l'indice che è ancora un po' più grande, ma qui, molti provvedimenti si prendono soltanto in funzione politica. Perché abbiamo paura di perdere dei voti, abbiamo paura di perdere delle preferenze, per cui, arrivati ad un certo momento, arriviamo qui e ci dobbiamo dire: Signori, noi non siamo per niente d'accordo su questo.

Io non entro neanche negli emendamenti: nel B/1, nel C/3, quello che può essere, ma, leggendo attentamente questo piccolo malloppo, io mi sono preoccupato, mi sono preso alcuni appunti, e gli appunti io ve li leggo, che stiano a verbale, perché, io chiedo scusa al mio Partito se io non seguirò una determinata impostazione, e pertanto io mi asterrò, perché non mi sento di votare questo e non mi sento di votarlo perché qui dentro, ancora una volta noi siamo troppo acquiescenti, perché si dice: ne scontentiamo dieci, ma né accontentiamo 100. Ma questo non è il nostro principio. Il principio è un altro. Ma noi siamo qui - lo diciamo prima, andando avanti con questo sistema noi avremo un appiattimento di impiegati per cui nessuno si preoccuperà più di lavorare. Anzi, ora io voglio dire, e protesto quando mi si viene a dire, per esempio che in questo momento ci sono degli impiegati forse che alla Regione non lavorano. Ma io non lo posso credere questo!

Perché ci saranno pure dei capi-uffici, vedranno pure se i loro uffici funzionano. Saranno mica abbandonati a sé stessi. E quindi, a questo punto, che cosa ci dobbiamo dire: ma qualora fosse vero che avremo un appiattimento, per cui si cercherà di lavorare il meno possibile, perché non ci sarà più nessun incentivo, ebbene, Signori, il prezzo politico che noi dobbiamo pagare è troppo caro!

Io non mi sento di pagarlo questo prezzo politico e allora dico subito che, in base alle annotazioni che io mi sono prese, io devo dire quello che penso. Perché questo è il mio obbligo, è il mio dovere qui dentro. E poi, se ci creeremo dei nemici, pazienza! Finiremo la nostra carriera perché si vede che avremo sbagliato, ma io non seguo questa impostazione.

Per cui quando parliamo, per esempio, per me, le conclusioni di questo, io me le son voluto scrivere, come si diceva, contrariamente a quello che si fa sempre, perché, ad un certo momento, volevo che un qualcosa di preciso rimanesse a verbale. Ma, per me, innanzitutto, il Presidente della Giunta fa delle bellissime parole e delle bellissime frasi; ci viene qui a scaricare la sua responsabilità dicendoci che noi altri dovremmo poi fare attenzione per il futuro perché qualora si continuasse come stiamo continuando adesso, certamente la burocrazia regionale non darebbe i risultati che noi ci attendiamo.

Ebbene, io, Signori, per prima cosa, dico che qui manca una responsabilità della Giunta. Manca una responsabilità della Giunta perché certi problemi dovrebbe avere il coraggio di non portarli neanche avanti. Perché se poi si deve arrivare qui e si dice: io li ho portati soltanto perché noi dobbiamo pagare certi prezzi politici, io non sono d'accordo e pertanto non so cosa ne verrà fuori, ma io desidero che a verbale stia, ed a questo studio io trovo una assoluta mancanza di senso di responsabilità e di coraggio da parte della Giunta regionale, che non ha saputo dire no a qualcuno, che come sempre, cerca il posto superiore per lo stipendio ma non certamente per il lavoro e la responsabilità.

Per non dire "no" a pochi, o a tanti, non lo so, hanno messo tutti sullo stesso piano, arrecando il danno maggiore che si poteva perpetrare a spese dell'Amministrazione regionale.

Per quanto riguarda, per esempio, gli incarichi - e qui non vorrei neanche più andare avanti, perché, secondo il mio modesto parere, noi togliamo a questi funzionari la prospettiva di carriera che avevano iniziato grazie al loro senso del dovere e dell'attaccamento... volantino clandestino.

Pollicini (D.P.) - ...quello che parlavo io... (Montesano: lasci leggere Pollicini) ...se l'hai fatto tu, allora...

Bordon (D.C.) - ...questo non è mica clandestino, scusa Pollicini... questo l'ha fatto mia sorella.

Però, non è mica clandestino se lo faccio mio, perché io sento che queste cose... (Pollicini: ... il volantino clandestino, di quelli che non han voluto avere il coraggio di...)

...ma, scusa Pollicini, io ti dico che questi sono i miei punti di vista, poi... allora ti dico che l'ho scritto io il volantino questo ti basti, oh! diavolo. Però la verità è una sola. Io ritengo che qui noi abbiamo un appiattimento generale di tutto quello che è responsabilità per cui gli impiegati non avranno più l'interesse, ad un certo momento, di cercare di fare bene perché, tanto, per anzianità, verranno promossi. E pertanto, io ripeto, chiedo scusa al mio partito in modo particolare. I miei colleghi faranno la strada che vogliono fare, ma io, per essere succube di determinate impostazioni mi rifiuto e io non voto questo e mi asterrò nel modo più assoluto perché questo mi dice la mia coscienza. Se poi avrò perso 100 o 200 voti di preferenze vuol dire che starò a casa. Ma questo è il mio dovere di amministratore ed io intendo farlo, perché non voglio essere succube di nessuna impostazione né di sindacalisti né di nient'altro.

Montesano (P.S.D.I.) - Chi chiede la parola... (Voci) ...Signori Consiglieri, invito nuovamente a chiedere la parola, dopo di che voltiamo pagina poi.

La parola al Presidente della Giunta.

Dujany (D.P.) - Bisogna pur che dica alcune cose a Bordon il quale accusa la Giunta, il Presidente della Giunta di scaricare le responsabilità. Ma non deve dimenticare, Bordon, che circa due anni fa il Consiglio regionale unanimemente nominava, invitava la Giunta a nominare una Commissione consiliare per l'esame dei problemi del personale ed è proprio a seguito di questa decisione del Consiglio, unanime, di circa due anni fa, che veniva costituita questa Commissione consiliare la quale ha lavorato per un periodo di due anni e oggi ha cercato, assieme alla Giunta di portare queste soluzioni all'approvazione del Consiglio.

È chiaro che la decisione di Bordon è la decisione più facile di questo mondo.

Io, naturalmente, utilizzo alcuni scontenti, lo faccio mio - che è manifestato attraverso un manifesto che è circolato nelle stanze della Regione - lo faccio mio e faccio il qualunquista e quindi me ne lavo le mani, ecc.

Ma non credo che sia un comportamento serio e responsabile e non credo che sia nemmeno rispettoso nei riguardi del Consiglio e nei riguardi del suo Gruppo. Perché di questa Commissione facevano parte rappresentanti di tutti i Gruppi consiliari e, caso mai, questa impostazione, che è una impostazione che può avere la sua validità, avrebbe potuto essere portata aventi dal suo Gruppo, dal rappresentante del suo Gruppo in questa Commissione per cui, naturalmente, la discussione avrebbe potuto prendere un altro atteggiamento e un'altra impostazione.

Ma mi pare che, a lavori fatti, a proposte concretizzate, dopo lunghissime discussioni e - credetemi - che qui non ci sono voti da prendere - non illudiamoci, perché dopo che abbiamo approvato questi provvedimenti ci saranno più scontenti che gente soddisfatta. Perché è nelle cose.

È chiaro che quando uno ha 80 ne vuole 100. Quando ne ha 100, ne vuol 150. Il discorso dell'appiattimento delle carriere io non credo che il rendimento di una persona sia in rapporto alla speranza della promozione o alla modificazione del trattamento economico. Il discorso del rendimento è in rapporto alla coscienza che uno ha, è in rapporto al senso del dovere.

C'è chi guadagna e rende molto, purtroppo, dico purtroppo per noi. E c'è chi guadagna molto e prende poco e queste cose sono insite nell'animo della persona, sono insite nell'educazione, nella formazione dell'individuo e questo avviene dappertutto, in tutti i settori, anche nel Consiglio regionale. C'è chi rende, chi si interessa, chi invece non fa niente. Quindi è un problema di coscienza ed è un problema di responsabilità.

Non credo che sia un problema solo di trattamento economico. Il problema economico è un problema integrativo ed è un problema, direi, che sostiene questo senso di attaccamento e questo senso di dovere. Ma non credo che sia il problema determinante.

Comunque questo è un aspetto del problema. Quindi nessuna paura di guadagnar voti con questa legge. Bordon non abbia paura che si guadagnino voti. Qui non esiste questo problema.

Mi pare che non esiste.

Sul problema, poi, del merito della proposta mi pare che questa sia una proposta frutto di un compromesso e di un lavoro estenuante e lungo, costituito da una serie di sedute e di tensioni in cui tutti quanti si sono resi conto di quant'è difficile gestire l'Amministrazione del personale della Regione.

E mi augurerei che l'apporto del Consiglio sia un apporto globale, che sia un apporto unitario, perché se corriamo tutti quanti dietro a salvarci, così, in corner, raccogliendo gli scontenti per avere i voti degli scontenti, continueremo ad avere una Amministrazione regionale che avrà le lacune che rivela già oggi e che continuerà ad averne delle peggiori.

Bordon (D.C.) - Ho ascoltato con molta attenzione quello che ha detto il Presidente della Giunta, avendo parlato con i miei amici del Gruppo per le responsabilità che mi prendo - queste ce le vediamo tra di noi, quindi io non manco di rispetto neanche al mio capo gruppo che non ha sempre potuto partecipare a queste riunioni, tant'è vero che mi diceva che qualche volta non è neanche stato chiamato, perché veniva chiamato soltanto secondo certe impostazioni, - ma questa è demagogia - perché tutte le volte che si diceva che non si va d'accordo con voi si fa della demagogia... eh, caro Lustrissy, poi tu pensa ai fatti tuoi che io penso ai fatti miei, quindi mi lasci parlare.

Lustrissy (D.P.) - (in lontananza) No, caro mio, quando tu dici delle cose sballate... (Montesano: Lustrissy lasci parlare)

Bordon (D.C.) - Allora mi rispondi dopo, caso mai. Allora mi rispondi poi dopo così sentiremo Ramera se ha detto il vero o no. Però io vado avanti e dico, su un punto solo sono d'accordo con il Presidente della Giunta allorquando dice che la soluzione che ho scelto io è la più facile, che è quella di un qualunquista. Quindi correggo quello che ho detto prima, non mi astengo più, ma voto contro, così non sarò più qualunquista... (Voci)

Ramera (D.C.) - Devo chiarire subito un punto detto dal mio amico Bordon. Forse io mi sono spiegato male, cioè io non ho partecipato a parecchie sedute da quando era invalso l'uso di convocarci direttamente, da una riunione all'altra, e quindi, ad un certo momento avevo fatto presente al Presidente di non saper più niente perché, avendo mancato ad una riunione, nessuno più mi aveva convocato e credevo che i lavori fossero tranquillamente "in stallo", mentre invece proseguivano.

Devo dire che questo documento è anche il frutto di un momento particolare in cui vive il mondo del lavoro in Italia, per cui, la Commissione che era partita forse, - come diceva Andrione - bene, con il desiderio di riportare questa materia del personale su dei binari equi, dopo tante iniquità, perché io chiamerei questo personale, diciamo, il frutto di una Legione straniera in quanto, praticamente, di concorsi ne ho visti fare pochi e di assunzioni ne ho viste fare tante. Quindi io non ho mai assunto nessuno posso dirlo tranquillamente questo.

Certo è che bisogna rifare una politica del personale. Quello che votiamo oggi è un compromesso. Io lo chiamavo, un momento fa, uno di quei castelli fatti con le carte, per cui basta toccare una carta e crolla l'intero castello. Però è chiaro che abbiamo un fatto negativo in questo appiattimento delle carriere perché - sì, il Presidente dice che forse uno che guadagna poco rende e uno... - però bisogna trovare un qualche cosa, bisognerà che tutti siano impegnati tutti i Gruppi, anziché, appunto, di smetterla di fare della politica clientelare, ma di rivolgersi a quella che parte che è l'unica positiva di questa legge, cioè di garantire, d'ora in poi, pubblici concorsi, perché è giusto che l'Amministrazione possa assicurarsi i giovani validi e capaci che oggi ci sono nella nostra Regione e che molto spesso, perché non sono amici di uno o dell'altro, non possono arrivare alla nostra burocrazia.

Quindi è chiaro che noi dobbiamo fare una politica diversa di quella che si è fatta.

Così come bisogna evitare che proprio questo appiattimento porti al non far niente. Perché - io sono sull'idea di Andrione, qui - eh, l'ho visto troppe volte, che quando due guadagnano lo stesso, ad un certo momento, quello prende la qualifica di ottimo come la prendo io, ad un certo momento, tutti sono valutati nello stesso modo, tutti ricevono lo stesso stipendio, ad un certo momento, ti passa anche la voglia - visto anche il fenomeno triste dell'assenteismo che abbiamo dovuto riscontrare nel corso dei lavori della Commissione.

E anche questo fenomeno dell'assenteismo, che non è solo dell'Amministrazione Regionale, ma si verifica ormai in tanti settori può ampliarsi proprio perché non diamo, almeno, io non vedo quali possano essere gli strumenti perché si porti una certa, non chiamiamola "disciplina", ma, vorrei quasi dire disciplina, perché ci sia un maggior rendimento da parte di tutti.

Questi nostri impiegati sono la spina dorsale - si dice sempre quando lo Stato, le varie Amministrazioni - si rivolgono al personale, la chiamano la spina dorsale della Amministrazione. Ora se questa spina dorsale è deforme, ad un certo momento i primi a pagare sarete voi Giunta regionale, ma di conseguenza paga tutta la Regione.

Quindi, ad un dato momento, è lì che bisogna arrivare, a trovare gli strumenti validi ed essere veramente giusti nelle valutazioni. Perché se non saremo giusti nelle valutazioni, appunto si portano quei pochi, o quei tanti, che oggi sono a lavorare, ad un certo disinteresse.

Quindi voglio sperare che questo sia un documento, come dicevo, è un castello di carte che, ad un dato momento, può crollare se lo tocchiamo. Ma deve essere impegno di tutti i Gruppi di portare, di rivedere certe posizioni, di rivedere certi sistemi e di trovare, diciamo, il mezzo perché questa Amministrazione funzioni meglio.

Montesano (P.S.D.I.) - Altri interventi? Ci sono dichiarazioni di voto? Nessun altro chiede la parola?

Allora devo intervenire anch'io in questo argomento e prometto che il mio intervento non rispecchia la figura politica e il Partito che io rappresento, ma evidenzia la posizione del Presidente del Consiglio in un argomento nel quale la stessa figura del Presidente del Consiglio è stata dimenticata.

Io ho ricevuto da parte dei dipendenti della Presidenza del Consiglio alcuni rimarchi, alcune osservazioni, alcune proteste che mi sono fatto il dovere di presentare all'Ufficio di Presidenza.

Io non voglio entrare in merito alle posizioni personali dei diversi dipendenti dell'Ufficio di Presidenza perché ne è stato e forse ne sarà argomento per una riunione, delle riunioni dell'Ufficio di Presidenza stesso; però ho il rammarico di far rilevare che nel lungo tempo nel quale è stato dibattuto questo importante problema, nelle numerosissime Commissioni, che pare abbiano raggiunto il numero di 50, nell'apporto che è stato sollecitato o offerto da parte delle categorie interessate e da parte dei Sindacati nonché da parte degli Assessorati direttamente interessati alla disciplina e all'inquadramento del personale da ciascun Assessorato dipendente, l'assenza preminente ed evidente è stata quella della Presidenza del Consiglio.

In tutto questo periodo la Presidenza del Consiglio, anche a salvaguardia doverosa degli interessi dei propri dipendenti, non ha potuto far presente le istanze e le possibilità di inquadramento del proprio personale perché non è stato convocato in nessuna delle Commissioni.

E questo non è un fatto opinabile oppure un fatto facoltativo, ma è un dovere dovuto e sancito dell'art. 118 del Regolamento del Consiglio.

Si legge, al 2° comma, di tale articolo che il Presidente del Consiglio deve essere sentito dalla Giunta Regionale per ogni decisione riguardante il personale suddetto.

Leggo anche il primo comma che è più specificamente riferibile all'argomento che noi stiamo dibattendo "il numero e le qualifiche degli impiegati e dei salariati occorrenti per il funzionamento dei servizi del Consiglio regionale sono previsti da una apposita tabella approvata dal Consiglio su proposta dell'ufficio di Presidenza. Tale tabella fa parte integrante della pianta organica generale del personale della Regione".

Ora, naturalmente, voi Consiglieri, che siete parte integrante di questa Assemblea che io ho l'onore di rappresentare al massimo grado e la corresponsabilità con l'Ufficio di Presidenza, comprendete benissimo che io ho il dovere di fare presente questa carenza della Presidenza del Consiglio nella sua assenza nella discussione di un problema, che anche se riferito a pochi impiegati della presidenza del Consiglio, non è d'altra parte importante come può essere importante per gli altri Assessorati.

Quindi faccio questa dichiarazione e desidero sia messa a verbale, per mandato anche ricevuto dall'Ufficio di Presidenza, che per quello che riguarda il mio voto personale, sarà un voto contrario, specificato soprattutto dal fatto, che sia messa a verbale questa frase, che il Presidente del Consiglio, in tutte le riunioni che hanno trattato del personale della Regione non è stato sentito per quello che riguarda il personale dipendente dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio.

Montesano (P.S.D.I.) - Chi chiede la parola?

Allora si passa ai voti, articolo per articolo, prego i Consiglieri che hanno annunciato degli emendamenti di ricordarli alla lettura degli articoli e siccome ci sono degli emendamenti anche presentati dalla Commissione - anzi trascritti nel verbale della Commissione Paritetica, io pregherei qualcuno che fa parte della Commissione Paritetica di tener d'occhio questo verbale e di suggerire, semmai incarichiamo il Segretario Andrione.

Art. 1 - La parola all'Assessore Lustrissy.

Per l'art. 1... c'è la modifica... formale, l'ho già trasmesso alla Presidenza. C'è l'aggiunta di un terzo comma, che una specificazione di tipo normativo:

"Al terzo comma punto 1 dell'art. 78 delle vigenti norme sul trattamento giuridico ed economico del personale regionale approvato con legge regionale 28 luglio 1956 n. 3 e successive modificazioni, la qualifica di "Capo Servizio Controllo Enti Locali e Morali" è sostituita dalla qualifica "Dirigente del Servizio Controllo Enti Locali e Morali"."

Questa è una precisazione che è già stata esaminata anche in sede di Commissione Paritetica ed è stata riportata sul verbale.

Montesano (P.S.D.I.) - La copia ce l'ho, quindi va aggiunto un terzo comma all'art. 1.

Votiamo l'articolo con il comma aggiuntivo e quindi chi è favorevole alzi la mano. Contrari, astenuti.

Oh, io non ho visto, però, in alcuni settori, né alzare la mano al voto favorevole né alzare la mano al voto contrario, né alzare la mano come astenuti. Quindi perciò io devo ripetere la votazione e prego gli organi di controllo di controllare i numeri, i voti.

Chi è favorevole alzi la mano - il numero dei favorevoli: 25 - contrari: 2 - astenuti: nessuno.

Il Consiglio approva.

Art. 2 - Osservazioni - emendamenti? Nessuno? Chi è favorevole alzi la mano.

Io pregherei i Signori Consiglieri di non muoversi dall'aula affinché il conteggio dei voti sia più possibilmente esatto e facile.

Allora sono 26 i voti favorevoli. Chi è entrato? Milanesio e Tubère. Allora: 27... (voce:29) ...come 29? 29 presenti, 27 favorevoli, contrari: Bordon e Montesano, astenuti: nessuno. Quindi l'art. 2 è approvato con 27 favorevoli e 2 contrari.

Art. 3 - Chi è favorevole alzi la mano. Contrari, astenuti. Il Consiglio approva con la stessa votazione.

Art. 4 - C'è un emendamento che viene esposto dall'Assessore Lustrissy.

L'emendamento è aggiuntivo ed è contenuto nel verbale della Commissione alla pag. 3, dunque, la Commissione si dichiara pertanto favorevole alla proposta di legge con l'inserimento delle rettifiche ed aggiunte di cui in premessa e cioè inserimento di un terzo comma all'articolo 4, come segue:

"Ai titolari dei posti del gruppo regionale A/3 della carriera direttiva, che non rientrino nei casi previsti dal primo comma e che, alla data di entrata in vigore della presente legge, prestano servizio in posti vacanti del gruppo superiore della stessa carriera di appartenenza, per effetto di incarico di reggenza anche non interamente retribuito conferito con deliberazione della Giunta regionale a decorrere da data non posteriore al 31 marzo 1971, sarà riconosciuta, dal primo marzo 1973, nel gruppo di appartenenza un'anzianità aggiuntiva in misura pari alla durata del periodo di incarico svolto, utile ai fini dell'attribuzione della classe di stapedio superiore e degli aumenti periodici e del successivo svolgimento di carriera a ruolo aperto.

Dalla data del 1° marzo 1973 gli incarichi conferiti ai predetti dipendenti cessano di avere effetto".

Questo è contenuto nel verbale.

Montesano (P.S.D.I.) - Sì, è contenuto nel verbale della Commissione.

Quindi l'articolo 4 viene completato da un terzo comma che è stato appunto letto dall'Assessore Lustrissy.

Lustrissy (D.P.) - C'è solo una imperfezione, che al penultimo rigo del comma, invece che dalla data del 30 aprile, 1° marzo.

Caveri (U.V.) - Chiedo la parola solo per chiedere un chiarimento, cioè vorrei sapere se con l'emendamento Pollicini che io non ho letto perché non ho avuto il testo ecc., io vorrei sapere se le prime due righe dell'articolo 4 rimangono ancora in piedi, e cioè "i titolari dei posti del gruppo regionale A/3 della carriera direttiva, in possesso dei prescritti titoli di studio" rimane questa parte?

Montesano (P.S.D.I.) - Viene soppresso, almeno quello che ha detto il Consigliere Pollicini "in possesso dei prescritti titoli di studio".

Lustrissy (D.P.) - Io ho detto all'inizio che qualsiasi proposta di modificazione strutturale non è accoglibile in quanto questo testo è il frutto di un accordo intervenuto nella Commissione consiliare con i sindacati. Pertanto la proposta di modifica del secondo rigo dell'articolo 4 "in possesso dei prescritti titoli" non può essere accolta in questa sede.

Caveri (U.V.) - Ma, rimane o no?

Lustrissy (D.P.) - Rimane.

Caveri (U.V.) - Quindi bisogna avere il titolo di studio.

Lustrissy (D.P.) - Sì.

Caveri (U.V.) - Ah, va ben.

Montesano (P.S.D.I.) - Va bene, però io desidererei sentirlo dal Consigliere Pollicini, il quale ha proposto questo emendamento se è d'accordo nel ritirarlo.

Pollicini (D.P.) - La questione, come è stata posta dell'Assessore Lustrissy è tale che, essendo un accordo globale, io non intendo certamente infirmare l'accordo globale con un emendamento con il rischio poi di veder riproporre tutta una problematica, che già ha trovato difficoltà di essere accolta.

Però, evidentemente, mi riservo di continuare questo discorso successivamente.

Montesano (P.S.D.I.) - (rispondendo a Caveri) L'articolo 4 rimane così com'è con l'aggiunta del 3° comma letto dall'Assessore Lustrissy.

Caveri (U.V.) - Che non infirma la prima parte, minimamente.

Montesano (P.S.D.I.) - Non infirma. La prima parte.

Dolchi (P.C.I.) - Io volevo, siccome in sede di Commissione Paritetica era stato discusso questo emendamento aggiuntivo, era stato approvato, ecco, vorrei un chiarimento perché in quella sede non si era definito. Come mai è stato anticipato al 1° marzo la cessazione degli incarichi conferiti in quanto mi sembra che proprio per la delicatezza dei posti a cui si riferisce questo articolo, sarebbe più opportuno avere un maggior tempo a disposizione e non un accorciamento dei tempi, tanto più che questo non modifica assolutamente niente nella struttura della legge, è solo una esecuzione di questo che è stato considerato un emendamento aggiuntivo.

Lustrissy (D.P.) - Perché, riferita, è una conseguenza logica della statuizione precedente, cioè se dal 1° marzo sarà riconosciuta ai fini economici una anzianità aggiuntiva pari all'anzianità maturata d'incarico, dalla stessa data deve cessare l'incarico. Altrimenti non c'è una corrispondenza tra l'una e l'altra data ...(voce... questa è un'altra, un'altra...) ...sì, ma, d'altra parte, cioè, analogamente a quanto è stato fatto per gli altri incarichi, per tutti gli altri incarichi di gruppo B e di gruppo C, cioè che dal 1° marzo cessano gli incarichi, ma si riconosce a questi una anzianità aggiuntiva, ai fini economici, pari alla durata dell'incarico e, analogamente, da quella data, non può più essere prevista l'indennità di incarico. Altrimenti c'è una evidente stonatura tra l'una e l'altra statuizione.

Montesano (P.S.D.I.) - Altri interventi? Allora va messo ai voti l'art. 4 sono i soliti 27. Nessuno è uscito?... (Voce: Caveri) ...allora chi è favorevole alzi la mano. Allora sono 26... (controllare per favore) ...contrari 2, astenuti nessuno. Il Consiglio approva.

Art. 5 - Interventi, osservazioni. Chi è favorevole alzi la mano, contrari, astenuti. Il Consiglio approva con la stessa votazione.

Art. 6 - Stesso risultato dell'art. 5.

Art. 7 - C'è un'osservazione dell'Assessore Lustrissy.

Lustrissy (D.P.) - L'articolo 7, al penultimo comma, al penultimo rigo di pag. 6 "almeno 6 mesi di ininterrotto e lodevole servizio a uno dei posti suddetti in qualità di avventizio bisogna sopprimere la dizione "in qualità di avventizio" e mettere "alle dipendenze della Amministrazione Regionale."

Montesano (P.S.D.I.) - Allora viene posto ai voti l'articolo con questa piccola modifica.

Consigliere Dolchi, allora.

Dolchi (P.C.I.) - Anch'io avevo annunciato, quando avevo espresso, così, il parere che si giungesse alla votazione della legge senza modificare, avevo però annunciato un emendamento che mi sembra, per la sua limitatezza, nello stesso tempo per il suo valore, di equità, recepibile dal Consiglio Regionale soprattutto perché si riferisce all'applicazione dell'articolo 6 e quindi ad un fatto limitato nel tempo in quanto in sede di prima applicazione della presente legge ecc. ecc.

Quindi avviene una volta sola e mi sembra che, come già dicevo prima, per questa volta, questa unica volta, si potrebbe mettere sullo stesso piano i dipendenti di organico, che fanno parte del regolamento generale e quelli dei regolamenti speciali, indipendentemente dalla soluzione globale che, a questo problema sarà dato come auspicavano i Sindacati e come io ho ripreso qui, nel più breve tempo possibile, alla fine di febbraio.

Comunque non voglio dilungarmi, la mia proposta di emendamento è questa: Art. 7 - al terzo rigo, dopo le parole "inquadrati in posti di organico, dal regolamento generale o dei regolamenti speciali, in posti del ruolo soprannumerario ecc. ecc.".

Questo, per spiegare ai colleghi, in parole povere, metterebbe in condizioni alcuni - e sono limitati al numero delle dita di una mano, dipendenti che hanno i titoli e che si trovano in queste condizioni di partecipare, per questa volta, ai concorsi interni, ai quali possono partecipare tutti gli altri che hanno questi titoli e che hanno la fortuna di essere nel palazzone e non nei ruoli speciali.

Lustrissy (D.P.) - In merito alla proposta avanzata dal Consigliere Dolchi avevo già dato una risposta precedente durante la discussione generale, ma probabilmente il Consigliere Dolchi era assente. Cioè, la statuizione è questa: cioè che i dipendenti in organico - non si fa distinzione fra ruoli speciali e non speciali - pertanto, in principio, questo nello spirito della legge, tutti i dipendenti appartenenti ai ruoli organici della Regione, in possesso dei requisiti per partecipare ai concorsi proposti, saranno ammessi ai concorsi, cioè non c'è questo divieto di ammissione al concorso, perché per statuizione si parla di posti in organico, non si fa riferimento a nessun regolamento particolare.

La condizione è che siano dipendenti regionali e che siano in organico. Perciò non è necessaria questa specificazione.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora, dopo di che ritira o mantiene l'emendamento?

Dolchi (P.C.I.) - Lo ritiro l'emendamento. È chiaro che l'interpretazione, autentica in questo caso, del proponente e del Consiglio - in questo caso mi rivolgo ai colleghi Consiglieri che sarebbe pleonastico questo emendamento perché non aggiungerebbe niente ad un diritto già sancito e che in questo senso deve essere applicata questa disposizione di legge.

Se dal dibatto, e quindi dal verbale della discussione risulta questo, è chiaro che l'interpretazione non può dar luogo a dubbi. Quindi io ritiro l'emendamento con questo chiarimento che specifica come, purché si sia di ruolo nell'Amministrazione regionale, indipendentemente dal fatto di appartenere a ruoli speciali, l'ammissione a questi concorsi interni è di diritto acquisita. Se questa è l'interpretazione - e l'assenza dell'Assessore me lo conferma - io ritiro l'emendamento.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora, ritirato l'emendamento del Rag. Dolchi, e mantenuto quello dell'Assessore Lustrissy e cioè la soppressione "in qualità di avventizio" nel penultimo e ultimo rigo del penultimo capoverso dell'art. 7, lo stesso articolo 7 viene messo ai voti.

Chi è favorevole alzi la mano - allora 27 o 26?

Contrari... (Bordon non so se astenuto o contrario?) ... astenuti? Il Consiglio approva.

Art. 8 - Osservazioni - Chi è favorevole... Il Consiglio approva con la stessa votazione.

Art. 9 - ...il Consiglio approva

Art. 10 - ...il Consiglio approva

Art. 11 - ... il Consiglio approva

Art. 12 - Prego, allora annullata la votazione art. 12.

Lustrissy (D.P.) - È una distrazione. Nel verbale della Commissione Paritetica c'è una proposta di modifica, cioè che porta da lire 600 a lire 700 il compenso giornaliero per i ragionieri capo-turno.

Montesano (P.S.D.I.) - Viene messo ai voti, così modificato, l'art. 12. Chi è favorevole... Il Consigliere approva.

Art. 13

Lustrissy (D.P.) - Per l'art. 13, mi pare che la modifica sia pervenuta sul tavolo della Presidenza, riguarda la parte finanziaria, cioè io non lo leggo, ma chiedo che sia messo agli atti, riguarda solo il recupero finanziamenti nei diversi capitoli del bilancio e sostituisce quello precedente.

Montesano (P.S.D.I.) - Quindi, la somma globale è di 43 milioni.

Lustrissy (D.P.) - 43 milioni recuperati nei capitoli indicati.

Montesano (P.S.D.I.) - Mi pare che l'abbiano ricevuto tutti i Consiglieri.

Ecco, recuperati dai capitoli, così come sono numerati, con l'aumento di previsione, così come specificato nella tabella accanto.

Quindi viene posto ai voti l'art. 13 così emendato. Chi è favorevole... Il Consiglio approva.

Art. 14 - Chi è favorevole... Il Consiglio approva.

Allegato A - Chi è favorevole... Il Consiglio approva.

Allegato B - Chi è favorevole... Il Consiglio approva.

Allora si passa alla votazione a scrutinio segreto. Risultati della votazione: presenti 29 - votanti 29 - favorevoli 23 - contrari 6. Il Consiglio approva.

Si passa all'oggetto n. 8