Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 57 del 27 febbraio 1973 - Resoconto

OGGETTO N. 57/73 - Aumento del contributo regionale per acquisto di macchine ed attrezzi agricoli. (Interrogazione)

Montesano (P.S.D.I.) - Chi risponde all'interrogazione del Consigliere Pedrini? Assessore Maquignaz.

Maquignaz (D.P.) - Per quanto riguarda la parte contenuta in questa interrogazione, la premessa, mi pare che non ci sia niente da dire, perché corrisponde esattamente alla verità. Sappiamo che c'è questa nuova incidenza che colpisce le macchine agricole.

Vorrei solo però aggiungere questo: il problema, mi pare, è molto più ampio di quanto non si può risolvere solo aumentando o meno il contributo stabilito dalla deliberazione consiliare.

Vorrei proprio citare qui quali sono gli interventi fatti dall'Amministrazione regionale in questo settore e l'andamento di questi interventi, non parlo qui, ho un elenco che parte addirittura dal 1950, ma mi pare che sia superfluo perché si era partiti da due milioni di contributo all'anno, mi soffermerei piuttosto sull'andamento degli ultimi anni.

Nel 1965 il contributo era di lire 65 milioni; nel 1966 lire 83.700.000; nel 1967 lire 91 milioni; nel 1968 lire 94 milioni; nel 1969 lire 119 milioni; nel 1970 lire 110 milioni; nel 1971 lire 170 milioni; nel 1972 lire 248 milioni e per il 1973 è previsto un bilancio di 300 milioni.

Quindi è chiaro che noi notiamo un aumento enorme su uno sforzo che ha fatto l'Amministrazione regionale per venire incontro in questo settore dove per la verità le domande sono molte e aumentano in un modo che non riusciamo più a seguire.

Devo dire che al momento attuale noi abbiamo 3072 domande giacenti, cioè stiamo passando oggi le domande presentate nell'ottobre del 1971, quindi è chiaro che già con questi aumenti che abbiamo visto nel giro di cinque anni, sono partiti da lire 65 milioni e siamo arrivati a lire 300 milioni, malgrado questo, noi vediamo che aumenta il numero delle domande non evase.

Ora c'è da chiedersi se effettivamente è una cosa che ha la sua validità, per il fatto che noi sappiamo che le aziende in Valle diminuiscono. L'ultimo censimento parla addirittura di 5800 addetti in agricoltura, e noi vediamo che invece abbiamo più che raddoppiato. Abbiamo triplicato gli acquisti delle macchine nel giro di pochi anni. Il contributo di 300.000 corrisponde ad acquisti per lire 300 milioni, corrisponde a degli acquisti annuali di 900 milioni di macchine, attrezzi agricoli. Tenere presente che oltre a questo abbiamo il provvedimento sulla cooperazione dove anche lì si danno contributi per lire 100 milioni corrispondenti a lire 140-150 milioni.

Vuol dire che nel momento attuale noi superiamo il miliardo di acquisti in Valle per attrezzi agricoli.

Quindi, a mio avviso, qui bisogna anche riesaminare un po' tutto il problema, perché noi ci chiediamo se è giustificato l'investimento che fa l'agricoltore quando acquista una macchina e la tiene, la utilizza dieci, quindici giorni all'anno. Tutto il resto dell'anno è invece ferma nell'hangar.

Come Giunta noi abbiamo esaminato questo problema. Abbiamo anche iniziato un discorso sull'istituzione di un'azienda autonoma sotto il diretto controllo della Regione; azienda con la partecipazione degli interessati, cioè degli agricoltori. Però azienda regionale dove naturalmente siano posti nel Consiglio di Amministrazione i rappresentanti della Regione per avere questo controllo diretto.

Qui si potrebbe vedere l'istituzione addirittura di centri per l'affitto, per il noleggio di queste macchine, che forse sarebbe molto più conveniente per l'agricoltore invece di acquistare una macchina che utilizza poco o pochi giorni all'anno. Forse se ci fosse un servizio efficiente decentrato nelle varie zone della Valle, dove si danno a noleggio queste attrezzature, potrebbe essere la convenienza dell'agricoltore.

Quindi mi pare che il problema vada esaminato attentamente e non credo che si possa risolvere con una risposta così all'interrogante; mentre invece, visto che propone già una eventuale presentazione di mozione, mi pare che meriti proprio di essere presentata qui, così tutti i Gruppi possono esprimersi ed esaminare questo problema che, come dicevo all'inizio, è più ampio di quello che si ritenga, perché non è difficile aumentare la percentuale del contributo, però noi ci chiediamo: "ha una validità"? cioè aiutiamo veramente gli agricoltori? E quindi il problema va un po' approfondito.

Pedrini (P.L.I.) - Io La ringrazio, Assessore, per la Sua cortese, educata e gentile risposta, e faccio la premessa che gode di tutta la mia stima, per cui le parole che io andrò a dire non sono evidentemente contro la Sua persona, ma sono contro un metodo; sono contro ad un andazzo che lo stesso Assessore mi ha confermato con le Sue parole.

Io voglio esaminare brevemente e velocemente alcune delle cose che l'Assessore ha preparato in risposta a questa mia interrogazione, o meglio che i funzionari gli hanno preparato, su sua richiesta, perché evidentemente tutti i dati vengono preparati dai nostri funzionari.

E allora io comincio a dire che se nel 1965 la Valle dava un contributo di lire 65 milioni sulle macchine agricole ai nostri agricoltori, evidentemente non vedo nulla di strano, anzi, direi che addirittura il rapporto dal 1965 al 1973 di passaggio dai 65 milioni ai 300, è un rapporto modesto in confronto a quello che si è sviluppato nel campo agricolo. È un confronto modesto anche perché evidentemente io sono convinto che se questa Giunta, se questo Consiglio regionale prendesse in esame a fondo il problema così come giustamente propone l'Assessore, e aumentasse di conseguenza il contributo, noi vedremmo probabilmente scomparire i fasulli Consorzi agricoli che nascono solo ed esclusivamente per - non voglio dire delle parole cattive, la mattinata è stata così tranquilla -, quindi, per diciamo sfruttare la Regione in questi suoi contributi, elevando pertanto questo tasso che la Regione oggi ha imposto nel 30%. Io sono convinto che si eliminerebbe già una grossa ingiustizia che viene fatta da alcuni, in confronto ad altri.

Ma voglio andare avanti, e voglio dire che 3072 domande giacciono presso i nostri uffici. Effettivamente, ed è triste doverlo dire, noi abbiamo dei nostri vecchi, dei nostri anziani contadini che muoiono senza avere la fortuna di ottenere quel misero contributo che la Valle dà, perché da quando presentano la loro domanda, e ve lo posso dire con certezza perché mi sono recato proprio in questi uffici per vedere a che punto erano determinate domande, hanno tempo evidentemente di morire prima di avere la soddisfazione di avere questo contributo dalla Regione.

Ora, io non faccio con questo colpa né all'Assessore, né agli uffici competenti, ma che vi siano 3072 domande giacenti è evidente. È evidente che, Assessore competente, anziché una persona o due, come attualmente sono in questi uffici, devono essere aumentate perché così si va incontro all'agricoltura, perché qua, con la voce per la fontina, per le mucche, per tutti, per gli alpeggi, ecc., qua abbiamo tutti a parole tante cose, poi in realtà, stringi, stringi, noi vediamo che le piccole cose, quelle che veramente necessitano al nostro contadino, che gli permettono di andare avanti, queste gli sono negate. Ha tempo di morire, ripeto, prima di ottenere questi contributi; queste sono le cose palmari, queste sono le cose reali che succedono in questa nostra Regione.

Vi sono 5800 addetti addetti all'agricoltura, Assessore! Lei sa come avvengono queste richieste, 5800 addetti all'agricoltura, ma Lei sa benissimo, Assessore, che noi abbiamo moltissimi valdostani che hanno una attività doppia, beati loro, e bravi loro, perché fatto otto o dieci ore in stabilimento, e si fanno altre otto ore lavorando, con la schiena e la testa che tocca per terra, la loro campagna! Ma allora questi a calci in faccia li dobbiamo prendere? Noi non dobbiamo, questi che sono dei super lavoratori, e direbbero bene i miei amici comunisti, gli stacanovisti del lavoro agricolo ed industriale! Ma allora a questi niente? Ma perché? Abbiamo solo 5800 addetti all'agricoltura! Ma non è affatto vero; questa è una grossa bugia! Ossia una bugia ufficiale che si deve dire, perché dal censimento vi appare, ma in realtà, la vera realtà alla quale io mi richiamo non è questa. E allora? Ma allora io penso che si debba andare incontro a questa gente. Noi parliamo di agricoltura, noi diciamo che l'agricoltura è la nervatura della Valle d'Aosta, così come il turismo dovrebbe essere l'industria della Valle d'Aosta. Grosse parole, demagogia che si fa continuamente da anni, ma che in realtà non si è affrontata con quella dovuta violenza, diciamo, di coscienza stessa nel volere qualcosa che andasse veramente a beneficio, sia pure poco, ma a beneficio dei nostri agricoltori.

Io non sono d'accordo sul centro di acquisto di noleggio macchine; non sono d'accordo perché mi ricordo quando ero molto più giovane, dopo la guerra, che avevano fatto qualcosa del genere, dei gruppi privati, monopolistici - chiamiamoli così - su delle macchine normali. Parliamo della vecchia Balilla, della 500 che allora imperava, dell'Ardea.

Montesano (P.S.D.I.) - Pedrini, Le ricordo che è una interrogazione questa.

Pedrini (P.L.I.) - Esatto. Però è una interrogazione, Presidente, che evidentemente, con la risposta che mi è stata data, richiama una dovuta risposta, tanto più che io poi, tutte queste cose le tramuterò in mozione. Quindi ho finito, ma evidentemente già allora, dicevo, quando ero giovane, vidi che c'erano questi centri di affitto di macchine, dove però chi andava a prendere la macchina faceva 10 km e poi era fermo perché la macchina era scassata, perché quando la roba non è nostra, è evidente, è un po' nella mentalità di tutti, dai, tira soltanto a campare, c'è una pietra, niente, vacci sopra tanto anche se la lama si rompe o si piega ecc., c'è chi ripara. Io la devo restituire, non me ne importa niente. Evidentemente questo provocherebbe veramente un danno generale a tutta quella che è l'economia agricola così impastata nella nostra Regione.

Mi fermo qua perché il Presidente gentilmente mi richiama, e io devo ubbidire siccome sono uomo di ubbidienza quando è il caso, come in questo, e mi riservo evidentemente ritenendo, e ripeto, con tutta la stima che ho nell'Assessore. Ritenendo non soddisfacente questa risposta, aderisco all'ultima parte che l'Assessore stesso ha detto, cambiando, tramutando questa mia interrogazione in mozione, di modo che tutti i Consiglieri, tutti i Gruppi rappresentanti in questo Consiglio, potranno dire la loro parola su questo argomento.

Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Pedrini, me la fa pervenire poi la mozione, anche nella forma, ecc.

Allora oggetto n. 8.