Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 204 del 13 novembre 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 204/XIII - Disegno di legge: "Disposizioni urgenti per il finanziamento di interventi regionali in materia di edilizia residenziale". Reiezione di un ordine del giorno.

Articolo 1

(Ripartizione per l'anno 2008 del Fondo regionale per le politiche abitative)

1. Per l'anno 2008, nelle more dell'adozione del piano e dei programmi di cui agli articoli 2 e 3 della legge regionale 26 ottobre 2007, n. 28 (Disposizioni di riordino in materia di edilizia residenziale. Modificazioni alla legge regionale 8 ottobre 1973, n. 33), le risorse stanziate sul capitolo 50900 "Fondo regionale per le politiche abitative" del bilancio di previsione della Regione per l'anno 2008, pari a euro 4.876.000, sono così ripartite:

a) euro 3.276.000, per il finanziamento dei contributi integrativi del Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione di cui all'articolo 11 della legge 9 dicembre 1998, n. 431 (Disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo);

b) euro 1.500.000, per il finanziamento dei contributi di cui alla legge regionale 28 febbraio 2003, n. 5 (Incentivi per la realizzazione di interventi di edilizia abitativa convenzionata);

c) euro 100.000, per il finanziamento dei contributi di cui alla legge regionale 26 maggio 1998, n. 36 (Norme per la costituzione e il funzionamento del Fondo regionale per l'abitazione), limitatamente ai procedimenti di cui all'articolo 25, comma 2, della l.r. 28/2007.

2. Per l'applicazione della presente legge, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare, con propria deliberazione, su proposta dell'assessore regionale competente in materia di bilancio, le occorrenti variazioni di bilancio.

Articolo 2

(Dichiarazione d'urgenza)

1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 31, comma terzo, dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione.

Presidente - Il progetto di legge ha ottenuto il parere favorevole della III Commissione a maggioranza e anche il parere favorevole del CPEL.

La parola al relatore, Consigliere Comé.

Comé (SA-UdC-VdA) - Grazie, Presidente. La materia di cui tratta il disegno di legge n. 10, debitamente analizzato dalla III Commissione, si occupa di affrontare una questione non procrastinabile, soprattutto in un momento economico come l'attuale, contrassegnato dalla trasformazione della recessione in corso dall'ambito finanziario all'economia reale, quella che interessa e coinvolge l'apparato produttivo, le piccole e medie imprese e - soprattutto - i redditi delle famiglie e dei singoli cittadini. In effetti le ragioni del provvedimento di cui oggi ci occupiamo sono la conseguenza della mancata adozione nei termini di legge del documento triennale di pianificazione applicativo della legge regionale n. 28/2007 recante: "Disposizioni di riordino in materia di edilizia residenziale", così come stabilito dall'articolo 25 di tale provvedimento, che dice: "entro i sei mesi dall'entrata in vigore" della legge, ossia entro il mese di giugno 2008.

Numerose e non strumentali sono le ragioni che hanno determinato tale ritardo. innanzitutto il prescritto confronto con il CPEL che ha richiesto tempi lunghi, necessari agli stessi enti al fine di concorrere ad elaborare un piano realistico all'interno del quale si provvedesse ad identificare gli immobili da destinare ad edilizia residenziale. In secondo luogo i lavori sono stati rallentati dall'intervenuta celebrazione delle elezioni regionali, la cui effettuazione ha contributo a far dilatare i tempi di elaborazione del piano con una sostanziale riduzione dei tempi di lavoro a causa della sospensione dei lavori dell'Assemblea regionale e nelle more dell'inizio della nuova legislatura. D'altra parte, però, il momento in cui viviamo - e soprattutto le esigenze dei nostri concittadini - non ci consentono ulteriori indugi e la Giunta regionale ha ritenuto di operare con una legge apposita, al fine di garantire l'immediata finanziabilità dei contributi relativi agli anni 2007-2008 che permetteranno di erogare gli importi a sostegno dei canoni di affitto pagati dagli aventi titolo in tali anni, recuperando i ritardi accumulatisi; inoltre si va a determinare le somme previste per gli interventi di nuova costruzione o recupero di alloggi da affittare a canone convenzionato e, infine, il sostegno alle spese relative ai servizi accessori a favore degli inquilini di alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Ad attestare che tali interventi siano oggi particolarmente necessari e attesi ormai da crescenti fasce di popolazione basta citare alcuni dati relativi alle richieste di finanziamento pervenute: dalle 377 richieste di contributo per affitti nell'anno 2000 si è passati a 1.379 nel 2007 e si stima di giungere alle 1.500 domande nel 2008. Ancora: il provvedimento oggi in esame consente di impiegare, oltre ai fondi regionali stabiliti in legge, i fondi statali assegnati con decreto ministeriale che, se non utilizzati in tempo utile, rischiano di rientrare nel bilancio statale e andrebbero conseguentemente perduti. Se si possono fare delle osservazioni circa la tempestività nel completamento dei provvedimenti legislativi all'esame dell'Assemblea regionale, non può che darsi atto, oggi, della tempestiva efficacia con cui la Giunta ha affrontato e propone di risolvere questa questione. Rimane comunque ulteriormente improcrastinabile la sollecita definizione di approvazione del piano triennale di cui alla legge n. 28/2007, all'elaborazione del quale mi sento di confermare fin d'ora tutto l'impegno della forza politica e della III Commissione consiliare, che presiedo.

Presidente - Dichiaro aperta la discussione generale.

La parola all'Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo ed edilizia residenziale pubblica, Viérin Marco.

Viérin M. (SA-UdC-VdA) - Grazie, Presidente. Anche su questo provvedimento, che è un po' sulla falsariga di quello che abbiamo approvato a fine mattinata, ringrazio la III Commissione anche perché su questo è stata ancora più celere, proprio perché avevo relazionato sull'urgenza.

Come dicevo per la legge precedentemente approvata, anche questo provvedimento corre lungo la strada intrapresa per concretizzare la nostra volontà di riuscire a dare risposte più celeri ai bisogni della gente. Nel caso particolare, queste disposizioni consentono, se approvate, di disporre subito di risorse del bilancio regionale, altrimenti immobilizzate, ma necessarie; quindi saranno necessarie se approvate al sostegno dell'accesso alle locazioni con 3.276.000 milioni e a questo importo vanno aggiunti 968.000 o 986.000 euro di fondi statali assegnati per il 2007.

L'altra strada che si potrà percorrere con l'approvazione di questo disegno di legge è il finanziamento di domande di incentivi per la realizzazione di interventi di edilizia abitativa convenzionata con 1,5 milioni di euro e poi i 100.000 per completare l'anno sul discorso delle necessità delle famiglie con particolare attenzione alla residenza pubblica e quindi ad alloggi di edilizia residenziale. Si tratta dell'inizio di un percorso che nei prossimi mesi ci dovrà condurre al completamento di un piano per la casa, che riesca a meglio sostenere le necessità delle famiglie con particolare attenzione agli anziani, alle giovani coppie e ai nuclei con minori... in sostanza, alla famiglia. Le prime tappe di questo programma o di questo nostro percorso saranno già avviate nei prossimi giorni dalla Giunta, l'approvazione dei bandi per il sostegno alle locazioni per il 2007-2008 con l'effetto pratico di recuperare, da subito, un anno di ritardo verso chi aspetta queste misure... oggi possiamo dire che abbiamo pagato a settembre-ottobre il 2006, quindi potendo fare questo passaggio la prossima settimana in Giunta, potremmo veramente recuperare un anno e forse più di un anno; l'approvazione del bando per gli incentivi di edilizia abitativa convenzionata con quel milione e mezzo di euro e la conferma del sistema sportello per la concessione dei mutui prima casa. A breve termine, invece, potremo lavorare sull'adeguamento della realtà dei criteri di valutazione dei metodi di risposta in materia di emergenza abitativa, e nel medio periodo potremo fare una riflessione sull'opportunità di ammodernamento delle leggi regionali n. 39/1995 e n. 28/2007 propedeutiche all'approvazione del piano triennale 2009-2011 previsto dalla legge n. 28, quale strumento per una gestione realmente efficace della politica della casa.

Nei bandi vorremmo dire, fin dall'inizio, anche perché il programma di questa maggioranza lo prevede in maniera precisa, che inizieremo ad introdurre l'anzianità di residenza ed alcune novità per rendere più equa l'assegnazione dei contributi: ad esempio, criteri premianti e non penalizzanti per quei nuclei familiari che si prodigano alla ricerca di locazioni per loro sostenibili. Abbiamo notato che nei dati del passato parecchie famiglie da 3 a 5 componenti non sono state ammesse, mentre tante persone singole sono state ammesse a contributo... c'è qualcosa da rivedere e dopo l'approvazione di questa modifica apporteremo delle modifiche al bando standard finora utilizzato, che vadano a modificare questi elementi.

Presidente - La parola al Consigliere Rigo.

Rigo (PD) - Grazie, Presidente. La crisi economica, che ha giustamente ricordato prima il relatore collega Comé, in questi ultimi anni, in modo sempre più marcato, ha investito le società moderne, ha contribuito a far sì che il "problema casa" sia tornato ad essere un'emergenza nazionale. Infatti sembra di non essere così lontani dagli Stati Uniti della grande crisi, dal capolavoro di Pollack "Non si uccidono così anche i cavalli" ambientato nel 1931- come ricordate - se a Torino, al Teatro Alfieri, è andata in scena alcuni giorni or sono la lotteria per ottenere un mutuo agevolato: erano 1.400, abbiamo appreso dai giornali, meno di 35 anni, coppie che vogliono mettere su famiglia, ma non possono permettersi una casa. Secondo i dati ISTAT o quelli della Caritas e altri ancora, e lo constatate spesso anche voi Consiglieri, le famiglie sono sempre di più, sono sempre più numerosi gli italiani che non sono in grado di sostenere i canoni di affitto praticati dal libero mercato, o che non riescono a pagare i mutui contratti per l'acquisto della prima abitazione.

Il disagio economico che fino a qualche anno fa caratterizzava prevalentemente le categorie tradizionalmente più svantaggiate, i disoccupati, i lavoratori precari, gli extracomunitari, si è esteso anche in molte delle famiglie monoreddito e sempre più anche a quelle con più redditi precari o minimi a causa di due fattori interdipendenti: il rincaro dei canoni o degli interessi e le difficoltà di arrivare alla fine del mese. Per cercare di dare risposta organica a questa situazione, la Regione ha approvato il disegno di legge n. 28/2007, "Disposizioni di riordino in materia di edilizia residenziale", una legge che indica nella programmazione il metodo strategico per una politica che voglia perseguire la pianificazione degli interventi nel difficile e complesso settore dell'abitazione. Siamo convinti che i problemi del territorio, dal recupero del patrimonio edilizio esistente, all'emergenza abitativa, all'aiuto economico alle persone in difficoltà, si possono risolvere o quanto meno affrontare solo con un'attenta pianificazione e con la concertazione di diversi attori, i Comuni anzitutto, l'ARER e la Regione. Per dare concreta operatività alla finalità e agli obiettivi della legge n. 28/2007, l'articolo 2 prevede l'adozione del piano triennale entro il 30 settembre dell'anno che precede il triennio di riferimento su proposta della Giunta regionale, d'intesa con il CPEL e sentita la Consulta regionale sulla casa.

Il disegno di legge oggi all'attenzione del Consiglio è frutto della mancata adozione nei termini previsti del documento triennale di pianificazione, come ha relazionato bene il Presidente della Commissione. Sempre la relazione ci dice che tutto ciò non è stato possibile per ragioni non strumentali. Certo, possiamo comprendere le difficoltà incontrate all'inizio di una nuova legislatura, ma mi consenta, Presidente Comé, una considerazione. Se parallelamente alla stesura e alla preparazione del disegno di legge n. 28, si fosse, nel contempo, proceduto a tenere, catalogandoli, gli ordini di priorità da definire nel piano triennale, allora, appena approvata la legge, si poteva dare corso ad una serie di confronti con le parti interessate per arrivare nei primi mesi di quest'anno alla definizione del piano triennale. C'era quindi, a mio avviso, il tempo di percorrere ciò che dice la legge regionale, ossia l'intesa con il CPEL e non come invece è avvenuto. Il 14 maggio 2008 infatti l'Assessorato regionale competente ha inviato al CPEL la bozza di deliberazione relativa al piano; ricordo che il Consiglio regionale aveva svolto, all'inizio di aprile, l'ultima adunanza, mi sembra l'11 aprile, e la Giunta regionale era in carica per l'ordinaria amministrazione; non poteva certo, a mio modo di vedere, approvare a giugno un provvedimento importante qual è il piano triennale; quindi non credo sia corretto scaricare sugli enti locali ritardi che invece credo siano imputabili ad un'organizzazione carente dei lavori dell'Assessorato regionale competente. Non si poteva certo aprire una fase dell'intesa, che non è il parere... ripeto: l'intesa presuppone il confronto tra pari attorno ad un tavolo e questo confronto non poteva certo iniziare il 14 maggio, quando il 25 dello stesso mese erano convocate le elezioni regionali. Quello che voglio dire è che non si poteva certo dare corso ad un confronto senza sapere ancora chi era l'interlocutore del domani!

Oggi ci troviamo quindi ad approvare una situazione di urgenza per due ragioni: siamo in netto ritardo per approvare il piano comprensivo del 2008, ci sono peraltro fondi 2008 al momento inutilizzati, mentre parallelamente ci sono cittadini che aspettano il contributo regionale, che aspettano quindi una risposta. Questo provvedimento consente alle Regioni di intervenire per permettere l'erogazione dei contributi attesi e la relazione spiega la situazione. Si tratta ora di predisporre da subito il piano triennale per il 2009, come ricordava prima l'Assessore, e prima di tutto credo sia necessario definire gli obiettivi che si vogliono perseguire con l'adozione del piano e come intervenire nelle aree di criticità. Alcuni elementi li ha già accennati l'Assessore, li voglio riprendere. La casa è un bene primario ed il suo costo deve essere rapportato al guadagno familiare; l'edilizia sociale deve rappresentare ancora un sostegno certo per le famiglie a basso reddito; l'offerta di alloggi o il sostegno a categorie specifiche (anziani, precari, giovani coppie); il sistema di valutazione del reddito dei beneficiari delle agevolazioni pubbliche; l'accesso alla proprietà privata della prima casa; il recupero degli immobili di proprietà pubblica e anche il monitoraggio ex post degli effetti delle agevolazioni pubbliche oltre all'osservatorio della condizione abitativa. Per la definizione di questi obiettivi o di altri del piano triennale invito l'Assessore Viérin a confrontarsi con il suo collega Lanièce, perché il lavoro di ascolto che l'Assessorato alla sanità ha portato avanti, l'ascolto del territorio messo in atto in seno al processo di programmazione e di costruzione del piano di zona, ha sottolineato con forza proprio le problematiche relative alla casa e ci sono alcune indicazioni molto operative in quel lavoro che l'Assessorato sta mettendo in ordine. Il lavoro di coordinamento con questo Assessorato, con l'Assessore Lanièce potrebbe essere utile per riuscire a preparare un piano che possa rispondere efficacemente ai bisogni, alle criticità e alle richieste presenti nella nostra Regione.

Per quanto riguarda il gruppo PD, rispetto a questo provvedimento, il nostro sarà un voto favorevole.

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Il disegno di legge naturalmente è condiviso nei suoi principi e nelle sue finalità, anche perché abbiamo consapevolezza che "l'emergenza casa" sia un problema che tocca anche la Valle d'Aosta la quale ricca e opulenta così tanto non lo è più, visto che ci sono sacche di disagio sociale che si stanno allargando in maniera preoccupante. Anche se secondo una statistica l'81% delle case di residenza è di proprietà, c'è una fetta di nuclei familiari, o singoli o coppie con figli, che abitano in case in locazione ed è proprio in questo segmento che vanno a crearsi quei disagi nei confronti dei quali questa legge o la legge n. 28/2007 cercano di dare delle risposte.

Il novero delle domande delle persone che chiedono i contributi pubblici per pagare gli affitti delle abitazioni nelle quali vivono sta crescendo, come del resto crescono - di questo dobbiamo rendere merito alle possibilità della Regione - anche le risorse finanziarie messe a disposizione per far fronte a questo problema. Diciamo che anche lo Stato, sebbene in misura minore, contribuisce per far fronte a questo problema, ma bisogna intervenire secondo logiche e criteri più organizzati e pianificati; perlomeno questa era l'intenzione del legislatore nel 2007 quando ha approvato la legge regionale del 2008, una legge che all'articolo 1 stabilisce le finalità, all'articolo 2 dice chiaramente "pianificazione regionale" o, meglio: quello è l'obiettivo, questo è lo strumento principale sul quale facciamo leva per conseguire l'obiettivo. È anche nella tecnica legislativa, ma è anche nella logica delle cose.

Come è stato ricordato, questo strumento pianificatorio fondamentale che doveva essere approvato qualche mese fa non c'è ancora, questo disegno di legge interviene in assenza di piano, mettendo a disposizione delle risorse ed è per questo che voteremo il provvedimento, ma sollecitiamo anche l'adozione del piano, perché nel piano si stabiliscono una serie di obiettivi, fattori, interventi che dicono all'esecutore - ossia voi e, in particolare, l'Assessore - come deve promuovere questo ausilio alle famiglie meno abbienti per far fronte "all'emergenza casa".

Noi la invitiamo, Assessore, a prendere le redini di questa materia, lei può farlo, è lì da qualche mese, pertanto ha tutti gli strumenti per farlo, ma bisogna farlo perché il piano è il presupposto per poi intervenire finanziariamente e con cognizione di causa in maniera mirata. A questa prima riflessione ne facciamo seguire una seconda: oltre a sollecitare l'adozione di questo strumento, noi le chiediamo che, come già si fa in altre Regioni italiane, si tengano in considerazione i residenti. Lei sa che su 10 contributi erogati almeno 3 sono a vantaggio di nuclei stranieri, qui non si vogliono fare discorsi xenofobi o razzisti, qui si vuole solo prendere atto di un fenomeno che è quello dell'arrivo in Valle di cittadini di altri Paesi comunitari o extracomunitari, che secondo un recente censimento della Caritas sono ormai 7.500 unità... quando il Presidente Caveri rispondeva a nostre interpellanze nella scorsa legislatura, quando abbiamo monitorato la crescita nel corso degli anni, eravamo a quota 6.000 e ci sembrava di essere arrivati a un livello notevole; oggi siamo a 7.500 - poi il Presidente che è anche Prefetto può magari correggere in difetto o in eccesso questo numero - e comunque sono famiglie che hanno tutta la dignità di insediarsi in Valle, di lavorare e di abitare in siti decorosi, però ci sono anche famiglie di residenti da lunga data, magari autoctone o immigrate da altre Regioni italiane anni prima, che si trovano in condizioni di disagio e, come si fa in altre Regioni italiane, si tengono in considerazione gli anni di residenza anagrafica...5, 10... lo fa il Veneto, lo fanno altre Regioni. Credo che questa sia un'attenzione che la nostra Regione, dove il particolarismo, la specificità, le tradizioni sono sempre state sottolineate a più riprese, possa fare senza essere tacciata di alcuna accusa xenofoba nei suoi confronti.

Per queste ragioni, noi, su tale aspetto e su quello prima citato, presentiamo un ordine del giorno in cui chiediamo all'Assessore delegato di accelerare la predisposizione del piano i cui tempi sono già scaduti e a informarlo - tanto il piano sarà approvato dal Consiglio ed esaminato dalla Commissione - a criteri che tengano in debita considerazione la durata della residenza anagrafica in Valle - non abbiamo voluto mettere una durata temporale perché questa dovrà essere valutata penso concordemente, se possibile unanimemente da tutto il Consiglio - dei singoli nuclei che richiedono le provvidenze della medesima legge. Se c'è questa attenzione da parte del Consiglio, penso che possa essere condivisa, in ogni caso non abbiamo alcuna difficoltà ad approvare la legge, che dà una risposta positiva ad un problema il quale è pur sempre un'emergenza.

Presidente - La parola al Consigliere Cerise Giuseppe.

Cerise G. (VdAV-R) - Grazie, Presidente. Due brevi considerazioni perché non starò a ripetere una serie di cose che sono state dette dai colleghi che mi hanno preceduto e sono condivisibili.

Oggi ci troviamo, per la seconda volta in questa giornata, dopo questa mattina, ad affrontare un provvedimento legislativo in via d'urgenza. Credo che qui siamo però di fronte ad un'urgenza che è conseguente ad un non rispetto di una scadenza molto chiara: entro il 28 giugno si doveva approvare il piano triennale; fra l'altro, è una cosa che non possiamo sicuramente imputare all'Assessore Viérin, il quale si è trovato le risorse disponibili e non gli strumenti per poter andare a far fronte a questa problematica dell'edilizia residenziale, che - come sappiamo - tocca direttamente numerose famiglie, e poi sono quei ceti sociali a volte più vulnerabili.

Per senso di responsabilità sosterremo questo provvedimento; non possiamo però non esimerci dal fare due riflessioni su questo ritardo, perché intanto era una data che era stata stabilita dall'organo che poi doveva rispettarla; di conseguenza, non è che possiamo dire ad oggi ci troviamo con delle scadenze che ci vengono fissate da altri e non siamo in condizioni di rispettarle, quindi c'è una disattesa di un chiaro disposto legislativo. Permettetemi poi di riprendere le giustificazioni che sono state citate: questo tema è stato tuttavia disatteso per una serie di circostanze fattuali ed elenca tutte queste circostanze fattuali. Qui cadiamo nella logica in cui la paternità di tutto quello che è positivo, in genere, la rivendicano in diversi e, quando c'è qualcosa che non funziona, queste cose rimangono regolarmente orfane! Noi sosterremo questo provvedimento per un senso di responsabilità, ma invitiamo l'Assessore ad attivarsi, perché non vorremmo che ci si trovasse nuovamente, l'anno prossimo, ad affrontare un "provvedimento tampone" per sanare quello che sarà il discorso del 2009. È dunque un invito caloroso ad attivare... affinché si possano, essendoci le risorse disponibili, creare le condizioni per poi poterle convenientemente utilizzare.

Presidente - Se non vi sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.

La parola all'Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo ed edilizia residenziale pubblica, Viérin Marco.

Viérin M. (SA-UdC-VdA) - Grazie, Presidente. Intanto ringrazio gli intervenuti anche per i contenuti dei loro interventi, che sono condivisi quasi nella totalità, nel senso che tutti abbiamo un sentimento verso questo tema, che è un tema molto delicato - lo diceva bene il Consigliere Rigo - perché tocca le famiglie e soprattutto la vivibilità della nostra società e delle persone. È un provvedimento che ci permette di avviare un percorso che ho anche spiegato in tre fasi: la fase immediata, la fase a breve termine e la fase a medio termine. L'ho fatto anche per una chiarezza deontologica verso i colleghi, perché è anche un impegno che si prende in primis la Giunta perché è una materia molto delicata.

Su quanto ha detto il Consigliere Tibaldi sull'ordine del giorno, volevo solo dire che proprio nella relazione che ho fatto, abbiamo precisato che al massimo fra 15 giorni andiamo ad approvare i bandi. Ho anche detto nel mio intervento che una delle modifiche alla tipologia del bando del passato sarà l'introduzione della residenza. Possiamo dire tranquillamente, come avevamo detto sul programma di maggioranza, che questo dato verrà introdotto e che l'idea è di introdurlo con i 5 anni di residenza in Valle d'Aosta.

Il gruppo PdL, con questo ordine del giorno, chiede che sia inserito entro il 30 aprile 2009, informandolo a criteri che tengano in debita considerazione la durata della residenza anagrafica in Valle d'Aosta dei singoli nuclei richiedenti: praticamente tale intento è un intento che è già all'interno di questa maggioranza, è stato preparato ed è un dato sul quale si è già lavorato, quindi sicuramente il bando conterrà questo dato e verranno nel bando inseriti i 5 anni di residenza in Valle. Mi sembra quindi di approvare un ordine del giorno dicendo: "il 30 aprile"... noi andremo a farlo al mese di novembre, per cui chiedo al collega...

(interruzione del Consigliere Segretario Tibaldi, fuori microfono)

...sì, ma intanto sul piano si potrebbero inserire ancora delle cose più pregnanti sul termine della residenza, andare a fare un ragionamento del genere, dico chiaramente che da un punto di vista di principio approvare un discorso che dica: "l'Assessore regionale delegato ad accelerare la predisposizione del piano di cui all'articolo 2"... questo lo abbiamo detto, l'ho detto in relazione proprio specificando l'immediato, il breve e il medio periodo e cosa si faceva in questi tre passaggi, pertanto c'è anche quel passaggio in quanto detto nella relazione. Voi, poi, chiedete: "a portarlo all'esame del Consiglio regionale entro il 30 aprile 2009"... non vorrei che fosse il 4 aprile o il 3 maggio e poi ci mettiamo, qui, a fare delle discussioni sulla settimana prima e la settimana dopo!

Abbiamo detto che rispetteremo la legge n. 28 per quel che concerne la predisposizione del piano, mi sembra che più di così... poi, se questo non avverrà, sono il primo a dire che giustamente i gruppi di opposizione potranno presentare delle iniziative non solo ispettive, ma anche propositive come una mozione.

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Con Viérin Marco ci conosciamo da 15 anni, diciamo che non siamo proprio dei novizi, quindi non abbiamo né l'uno, né l'altro scritto "Giocondo" sulla fronte...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...sto parlando di noi due, non c'è fatto personale, al limite può sollevarlo Viérin Marco il fatto personale! È un discorso bilaterale aperto anche a voi naturalmente... Allora, non può venire qui, Assessore, a dirci che nella relazione si dice, perché se ci affidiamo a quello che sta scritto nella relazione, già solo è smentito quello che lei sta dicendo da una legge che non è stata applicata! Nella legge si scrive e manco si applica: se nella relazione si dice, noi dobbiamo credere che si applichi tout court? Cioè questo... solo per la memoria, via! Lo abbiamo visto, abbiamo detto che uno strumento pianificatorio ancorché previsto dalla legge non è stato fatto, figuriamoci se l'ha detto nella relazione il Consigliere Comé, se si fa senz'altro! Con tutto il rispetto per il relatore, non pensiamo che nella gerarchia delle fonti la relazione del Consigliere Comé superi l'intenzione del legislatore o quanto ha scritto il legislatore "nero su bianco" in una norma!

Seconda considerazione: il bando è una cosa e il piano un'altra e questa è una distinzione basilare. Il bando è quel concorso che lei attiva per l'assegnazione dei contributi secondo una graduatoria delle priorità... per l'anno che verrà, il piano è uno strumento di pianificazione che è il presupposto fondamentale - è stato messo all'articolo 2 della legge n. 28 - per far sì che una serie di politiche abitative vengano indirizzate in determinate direzioni e diano delle risposte concrete a delle emergenze. Nell'ordine del giorno allora non abbiamo parlato di bando, abbiamo parlato di "piano", che è uno strumento fondamentale. Chiediamo che il piano venga redatto, elaborato e portato all'esame di questo Consiglio al più presto, se la data è troppo tempestiva potete anche emendarlo; lei sa che l'ordine del giorno può essere anche emendato, di conseguenza è una proposta aperta. Non dica quindi subito "no", può dire: "cari proponenti del PdL, possiamo condividerla riformulandola in parte in premessa o nell'impegnativa, possiamo vedere se la data, stante il lavoro degli uffici competenti, può essere osservata, oppure la spostiamo più avanti"... oggi avete messo una dilazione triennale; io penso che se il 30 aprile è troppo vicino, voi avete gli strumenti anche numerici per modificarlo d'imperio questo proposito, quindi un po' di buona volontà, se si vuole affrontarlo in maniera condivisa, tant'è che abbiamo detto: "noi la votiamo, questa legge, a prescindere dall'ordine del giorno". Se riuscite quindi a dimostrare un po' di collaborazione, condividendolo anche con gli altri gruppi consiliari, questo lo ripeto anche ai colleghi, è una proposta aperta, io penso che le faccia onore questa cosa.

Terza osservazione: qui si parla di edilizia residenziale pubblica e privata, quindi si interviene a favore di quei nuclei familiari che hanno bisogno, siano essi affidatari di case popolari, siano essi affidatari o assegnatari di alloggi che sono reperiti sul mercato privato. Poi di più non ho da aggiungere... "a buon intenditor, poche parole"!

Noi, l'ordine del giorno, pensiamo di mantenerlo, se è necessario fare una sospensione sospendiamo e condividiamo il testo con gli altri gruppi consiliari, in primis l'Assessore e la Giunta, altrimenti prendiamo atto di questa scarsa ricettività. Tuttavia glielo confermiamo: la legge gliela votiamo perché è una legge che merita di essere votata.

Presidente - La parola al Consigliere Rigo.

Rigo (PD) - Rispetto all'ordine del giorno, questo può essere letto in maniera positiva se contribuisce ad accelerare i lavori per la predisposizione di un necessario piano di programmazione, quindi ad una prima lettura sicuramente c'è un invito costruttivo e positivo. I criteri ispiratori di questo piano però ci sembrano molto riduttivi, il piano dovrebbe essere un po' più ambizioso, guardare al futuro di questa Valle e alla necessità di rispondere a bisogni dei suoi cittadini, poi si può dire: "siano residenti extracomunitari o residenti comunitari, poco importa"! Dicevo, un po' più ambizioso, perché dovremmo cercare di dare strumenti operativi per esempio ad un'offerta di alloggi, lo ricordavo prima, a categorie specifiche, e anche questo dovrebbe essere uno dei criteri ispiratori, per esempio gli anziani fra le categorie specifiche, oppure una corsia privilegiata per le giovani coppie, per chi vuole costruirsi una famiglia come ricordava l'Assessore prima, quindi l'accesso alla proprietà privata della prima casa con una differenziazione rispetto ai mutui, erogati a chi ha al di sotto dei 35 anni e che vuole costruire, assieme alla sua ragazza, un futuro e chi, invece, vuole accedere alla proprietà privata pensando ad una speculazione edilizia; il recupero di immobili di proprietà pubblica, quel lavoro che ha fatto l'Assessorato di ricognizione assieme al CPEL delle proprietà pubbliche che sono presenti in moltissimi Comuni, come dar un'anima e un corpo a queste strutture.

Ricordo poi che proprio in questi giorni il Parlamento europeo ha bocciato l'articolo 11 del piano casa, là dove per gli immigrati si fa riferimento alla residenza da almeno 10 anni nel territorio nazionale per accedere a contributi economici perché la limitazione è contraria al principio dell'uguaglianza che il diritto comunitario garantisce a tutti gli ospiti di lunga durata - e per lunga durata si pensa a 5 anni - nei Paesi dell'UE. Anche il Parlamento europeo quindi ha deciso che mettere limitazioni di una lunga durata di residenza per ottenere dei contributi per servizi prioritari quali quelli della casa, è un provvedimento non corretto. Per queste ragioni, perché ci sembra che i criteri ispiratori siano molto sfumati e il criterio unico è fumoso, non siamo favorevoli e ci asterremo.

Presidente - La parola al Consigliere Salzone.

Salzone (SA-UdC-VdA) - Grazie, Presidente. Brevissimamente per porre una questione all'interno della maggioranza in merito al metodo: se accettare o meno questo tipo di ordine del giorno.

La premessa è che in linea di massima, sull'ordine del giorno siamo sostanzialmente d'accordo, anche se devo dire che ci sono alcune inesattezze, perché basta andare a leggersi i dati per constatare che non è vero che la tutela prioritaria dei non comunitari è superiore rispetto ai residenti in Valle, quindi questo è un dato errato; però, sul metodo, obiettivamente sia il relatore, sia l'Assessore hanno già espresso in premessa esattamente le cose che si chiedono nell'ordine del giorno. Qui allora dobbiamo capirci: l'ordine del giorno è strumentale? Io non penso, però diamoci un metodo, perché non è che possiamo tutte le volte votare degli ordini del giorno che dicono esattamente le cose che già diciamo noi, e lo vedremo anche in altri atti che andremo a discutere. Per quello che mi riguarda, ma poi mi rimetto al volere della maggioranza, perché non è che ci siamo consultati su questo, sarei per astenermi su questo atto, perché anche se condividiamo la premessa mi pare anche giusto non votarlo perché nel metodo non possiamo essere d'accordo, in quanto dice esattamente ciò che abbiamo più volte affermato.

Presidente - La parola al Consigliere Prola.

Prola (UV) - Solo per concordare con quanto ha espresso ora il Consigliere Salzone. Non condividiamo neanche noi il metodo, visto che sia il relatore che l'Assessore hanno chiaramente dato delle garanzie e degli indirizzi sugli atti che andranno a prendere, quindi concordiamo con la posizione del collega Salzone e ci asteniamo.

Presidente - La parola all'Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo ed edilizia residenziale pubblica, Viérin Marco.

Viérin M. (SA-UdC-VdA) - Solo per precisare che il termine del piano triennale - ed è ripetuto più volte nelle relazioni, ma anche in altri atti - all'articolo 2, comma 3, prevede già che sia fissato entro il 30 settembre. È chiaro che se questa maggioranza riuscirà a portarlo prima, meglio, ma credo che non ci si possa fare ingabbiare se si vuole fare un ragionamento come quello che ho detto nella relazione, lo rileggo, ossia il lavoro a medio periodo che va un po' su filone di quello a cui il collega Rigo ha accennato anche nel suo secondo intervento, di avviare una riflessione sull'opportunità di ammodernamento di tutte le leggi in modo da fare un ragionamento più complessivo, di quello a cui ha accennato il collega Tibaldi. Se si faceva un ragionamento di un altro tipo, si aveva il tempo di parlarsi un attimo ieri o stamani e quindi il discorso non aveva alcun paravento di strumentale, ma si poteva fare un ragionamento tutti insieme. Qui mi sembra che sia di lana caprina questo ragionamento sull'ordine del giorno, onestamente, quindi ci asteniamo.

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Ovviamente il nostro gruppo mantiene l'ordine del giorno, lo sosterrà; prendiamo atto di una sorta di ostracismo da parte della maggioranza e dell'Assessore nei confronti di iniziative che sono propositive e collaborative a fronte di emergenze conosciute e condivise. Se non sono queste le sedi idonee per parlare degli argomenti, quindi questo vuol dire l'aula e la Commissione... noi non siamo abituati a definire al bar certe soluzioni o certe risposte ai problemi; gli accomodamenti, se si vuole, si possono trovare sui tavoli competenti! Se non è questo il tavolo competente, che è il "Parlamentino" della Regione Valle d'Aosta, o se non sono le Commissioni consiliari, non lo so! Assessore, gli emendamenti li ha portati ieri mattina; noi, l'ordine del giorno, tanto per citare la legge sulle lose... e quindi non è che ha avuto il buon gusto di parlare con i vari gruppi condividendo un cappuccino o un caffè se andava bene, se veniva accolto o non accolto... noi lo abbiamo elaborato fra ieri e oggi questo ordine del giorno, lo abbiamo proposto e ne manteniamo la presentazione, ma constatiamo che ci si "arrampica sui vetri" inventandosi questioni di metodo assolutamente insostenibili, perché gli ordini del giorno sono previsti da un regolamento consiliare e possono essere presentati comunque, anche in questo momento, in sede di discussione generale. Per esempio, il Consigliere Rigo potrebbe proporre un ordine del giorno a sostegno delle sue tesi, potrebbe farlo adesso, perché siamo in discussione generale e nessuno lo potrebbe vietare, in quanto è permesso dalle norme di comportamento unanimemente condivise da questa Assemblea, ancor prima che noi arrivassimo!

Non vi è quindi alcuna questione di metodo che esiste, lo dico ai colleghi Prola e Salzone: stiamo semplicemente utilizzando un facoltà concessaci in quanto Consiglieri regionali.

Prendiamo atto della chiusura da parte dell'Assessore e della maggioranza.

Presidente - Pongo in votazione l'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Tibaldi, Benin e Zucchi, che recita:

Ordine del giorno

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

Premesso che il DL 10 reca disposizioni urgenti per il finanziamento di interventi regionali in materia di edilizia residenziale;

Condivise le finalità della legge regionale 28/2007 che, oltre a riordinare la materia dell'edilizia residenziale, promuove il sostegno finanziario in favore di famiglie meno abbienti che abitano in locazione in alloggi di proprietà pubblica o privata;

Considerata l'assenza di uno strumento pianificatorio, come previsto peraltro dalla legge citata, che costringe la Regione ad adottare interventi d'urgenza in mancanza di precisi indirizzi e criteri programmatici in questa delicata e importante materia;

Visto il notevole impiego di risorse, sia da parte dello Stato che della Regione Valle d'Aosta, finalizzato al più ampio soddisfacimento del crescente numero di domande di sostegno finanziario alla fruizione di una casa;

Constatato che tali benefici vengono erogati a residenti di cittadinanza italiana, comunitaria ed extracomunitaria e vedono spesso e paradossalmente una tutela prioritaria di questi ultimi rispetto ai primi;

Impegna

l'Assessore regionale delegato ad accelerare la predisposizione del piano di cui all'articolo 2 della legge regionale 28/2007 e a portarlo all'esame del Consiglio regionale entro il 30 aprile 2009, informandolo a criteri che tengano in debita considerazione la durata della residenza anagrafica in Valle d'Aosta dei singoli nuclei richiedenti le provvidenze della medesima legge.

F.to: Tibaldi - Benin - Zucchi

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 3

Astenuti: 30 (Agostino, Bertin, Bieler, Caveri, Cerise Giuseppe, Chatrian, Comé, Crétaz, Donzel, Empereur, Fontana Carmela, Impérial Hélène, Isabellon, La Torre, Lanièce André, Lavoyer, Louvin, Maquignaz, Marguerettaz, Morelli Patrizia, Pastoret, Prola, Rigo, Rini Emily, Rollandin, Rosset, Salzone, Viérin Laurent, Viérin Marco, Zublena Manuela)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Passiamo all'esame dell'articolato.

Pongo in votazione l'articolo 1:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 32

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 2:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 32

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Pongo in votazione il disegno di legge nel suo complesso:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 32

Il Consiglio approva all'unanimità.