Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 200 del 13 novembre 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 200/XIII - Approvazione del programma attuativo regionale (PAR) Valle d'Aosta relativo alla politica regionale nazionale 2007/13, cofinanziato dal Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS).

Il Consiglio

a. viste le "Linee Guida per l'elaborazione del Quadro Strategico Nazionale per la politica di coesione 2007/2013" e la relativa intesa sancita in sede di Conferenza Unificata Stato-Regioni-Autonomie Locali nella seduta del 3 febbraio 2005, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131 (Disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento della Repubblica alla l. cost. 18 ottobre 2001, n. 3), nelle quali è stato concordato il percorso di definizione del Quadro strategico nazionale quale riferimento strategico del processo di programmazione della politica regionale unitaria, comunitaria (finanziata con risorse comunitarie e di cofinanziamento nazionale) e nazionale (cofinanziata con il Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS), in attuazione dell'art. 119, comma 5, della Costituzione);

b. visto l'articolo 2, comma 203, della legge 23 dicembre 1996, n. 662 (Misure di razionalizzazione della finanza pubblica) e le successive deliberazioni del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) del 21 marzo 1997, n. 29, concernente la "Disciplina della programmazione negoziata" e del 22 marzo 2006, n. 14, relativa alla "Programmazione delle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate, mediante le Intese istituzionali di programma e gli Accordi di programma quadro";

c. vista la deliberazione CIPE n. 174, del 22 dicembre 2006 di "Approvazione del Quadro strategico nazionale" e relativo allegato concernente "La politica regionale nazionale del FAS nell'ambito della programmazione unitaria della politica regionale per il periodo 2007/13";

d. richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 518 del 2 marzo 2007, con la quale, in applicazione delle linee guida richiamate alla lettera a. e della deliberazione CIPE richiamata alla lettera c., è stato approvato il Documento di programmazione strategico-operativa (DoPSO) per la politica regionale di sviluppo 2007/13 della Valle d'Aosta, adottato dal Consiglio regionale con oggetto n. 2697/XII in data 9 maggio 2007;

e. atteso che nell'ambito del DoPSO la Regione ha, fra l'altro, delineato (cfr. cap. IV.2), coerentemente con le previsioni del QSN e nelle more dell'adozione della deliberazione richiamata alla lettera g., gli obiettivi da perseguire mediante l'impiego delle risorse FAS per il periodo 2007/13 e gli interventi indicativi da realizzare tramite la cooperazione con lo Stato e/o con altre Regioni;

f. vista la decisione della Commissione europea del 13 luglio 2007 C(2007) 3329 def, che prende atto della strategia nazionale e dei temi prioritari del Quadro strategico nazionale 2007/13;

g. atteso che, nella seduta del 21 dicembre 2007, il CIPE ha approvato la deliberazione n. 166 di attuazione del Quadro strategico nazionale 2007/13, con la quale:

g.1. sono definite le procedure tecnico-amministrative e finanziarie per la sua attuazione;

g.2 si prevede che le Amministrazioni regionali e centrali che partecipano all'attuazione del QSN definiscano la loro strategia rispettivamente territoriale, nei Documenti unitari di programmazione (DUP) e settoriale nei Documenti Unitari di Strategia Specifica (DUSS), da approvarsi entro cinque mesi dalla data di approvazione della deliberazione di cui al presente punto e da trasmettersi al Ministero dello sviluppo economico, per la condivisione istituzionale della strategia e per l'attivazione della cooperazione istituzionale nella fase di attuazione;

g.3. si rinvia ad una successiva deliberazione del CIPE, da adottarsi entro il 30 giugno 2008, la modifica della disciplina degli strumenti dell'Intesa istituzionale di programma e dell'Accordo di programma quadro;

g.4. si stabilisce che nelle more della sottoscrizione delle nuove Intese istituzionali di programma, l'attuazione del QSN avvenga con riferimento alle indicazioni contenute nei Documenti unitari di programmazione e di strategia specifica o, comunque, attraverso l'attivazione degli strumenti di attuazione previsti dal QSN e dalla delibera stessa, da recepire successivamente nell'ambito dell'Intesa;

g.5. si assegnano, alle amministrazioni interessate, le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate per l'intero periodo 2007/13;

g.6. si prevede la definizione, da parte delle Amministrazioni regionali e centrali interessate, di specifici Programmi per l'impiego delle predette risorse finanziarie;

g.7. si stabilisce che le linee di intervento individuate nei citati Programmi siano attuate mediante: Accordi di programma quadro (APQ Stato-Regione e Interregionali) - per i settori, programmi e/o progetti per i quali è individuata come necessaria e/o opportuna e/o comunque più efficace una modalità attuativa basata sulla cooperazione Stato-Regione - o tramite strumenti di attuazione diretta;

g.8. si prescrive l'individuazione di "azioni cardine", consistenti in progetti specificamente definiti e localizzati, ovvero interventi complessi, dalla cui realizzazione compiuta dipenda in modo cruciale il raggiungimento degli obiettivi specifici del programma;

g.9. si prescrivono modalità di governance dei programmi caratterizzate dall'individuazione di: un organismo responsabile della programmazione e dell'attuazione, un organismo di certificazione e un sistema di gestione e controllo;

g.10. si prescrivono - seppure con criteri di appropriatezza, flessibilità e proporzionalità - obblighi in materia di sorveglianza, informazione, monitoraggio e valutazione previsti per la politica regionale unitaria;

h. atteso che le risorse assegnate alla Valle d'Aosta dalla deliberazione CIPE n. 166, del 21 dicembre 2007 ammontano a complessivi 41,580 milioni di euro - al netto delle risorse destinate alla costituzione di un fondo premiale di sostegno al rafforzamento del sistema dei Conti Pubblici Territoriali, dei nuclei regionali Conti Pubblici Territoriali e dell'Unità tecnica Conti Pubblici Territoriali;

i. considerato che l'investimento complessivo per la realizzazione degli interventi previsti dal programma ammonta a 58,815 milioni di euro e risulta pertanto necessario prevedere una quota di cofinanziamento regionale stimato in 16,735 milioni di euro;

j. richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 1489 del 16 maggio 2008, con la quale, in applicazione della deliberazione CIPE richiamata alla lettera g., è stato approvato il Documento unitario di programmazione (DUP) per la politica regionale di sviluppo 2007/13 della Valle d'Aosta quale adeguamento del DoPSO alla versione definitiva del Quadro Strategico Nazionale e tenendo conto dei seguenti programmi per il periodo 2007/13, approvati dalla Commissione europea successivamente alla data di approvazione del DoPSO:

j.1. Programma operativo Competitività regionale della Valle d'Aosta;

j.2. Programma operativo Occupazione della Valle d'Aosta;

j.3. Programma di sviluppo rurale della Valle d'Aosta;

j.4. Programma di cooperazione territoriale transfrontaliera "Italia-Francia";

j.5. Programma di cooperazione territoriale transfrontaliera "Italia-Svizzera";

k. atteso che nell'ambito del DUP la Regione ha, fra l'altro, meglio definito (cfr. cap. IV.2), coerentemente con il nuovo impianto programmatorio e attuativo delineato nella deliberazione richiamata alla lettera j., gli assi, gli obiettivi generali, specifici e operativi da perseguire nell'ambito del Programma attuativo regionale (PAR) relativo alla politica regionale nazionale 2007/13, cofinanziato dal Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) - di seguito denominato PAR FAS 2007/13 - e le linee di azione da attuarsi tramite Accordi di programma quadro (APQ Stato-Regione e Interregionali) o tramite strumenti di attuazione diretta;

l. considerato che, a seguito della citata deliberazione CIPE n. 166 del 21 dicembre 2007, la struttura regionale competente ha condotto, a partire dal mese di febbraio 2008, una serie di incontri con le strutture regionali di settore per valutare gli interventi da cofinanziare con il FAS e giungere alla definizione di una proposta di Programma attuativo;

m. dato atto che la proposta di PAR FAS 2007/13 elaborata è stata esaminata favorevolmente dalla Giunta regionale, nella seduta del 23 maggio 2008 e trasmessa alla Direzione generale per le politiche di sviluppo territoriale e le Intese istituzionali di programma del Ministero dello sviluppo economico per l'avvio della fase di concertazione con lo Stato;

n. appurato che sono stati condotti specifici incontri, in data 15 luglio, 23 settembre e 3 ottobre 2008, con il Ministero dello sviluppo economico e gli altri Ministeri interessati nell'ambito di un processo negoziale con lo Stato e che le osservazioni emerse sono state recepite nel PAR FAS 2007/13;

o. dato atto che le linee di indirizzo e gli obiettivi da perseguire con le risorse FAS, già recepiti nel Documento di programmazione strategico-operativa e successivamente sviluppati nel Programma, sono stati oggetto di consultazione partenariale in data 23 gennaio 2007, nell'ambito del seminario di chiusura di concertazione con il partenariato istituzionale e socio-economico dal titolo "La politica di coesione europea in Valle d'Aosta: i nuovi programmi 2007/13";

p. considerato, inoltre, che le linee d'azione individuate quali azioni cardine nel PAR FAS 2007/13 sono state concertate nell'ambito di appositi incontri con i rappresentanti degli Enti Locali tenutisi nel periodo ottobre-dicembre 2007;

q. visto il decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4, "Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale", la cui parte seconda dispone che i piani e i programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente sono soggetti a valutazione ambientale strategica e definisce le modalità di riferimento per l'applicazione della stessa;

r. richiamata la deliberazione di Giunta regionale n. 406 del 15 febbraio 2008, con cui è stato affidato l'incarico, alla società CLES a r.l., di Roma, per le valutazioni ex ante e ambientale strategica del PAR FAS 2007/13 e con cui sono stati individuati, ai fini del coinvolgimento nella valutazione ambientale strategica, ai sensi del D.lgs. n. 4/2008, i seguenti soggetti:

r.1. quale autorità proponente, che elabora e attua il Programma, la Direzione politiche e programmi comunitari e statali;

r.2. quale autorità competente, che rilascia il parere motivato sulla valutazione ambientale strategica del Programma, il Servizio valutazione impatto ambientale;

r.3. quali altri soggetti competenti in materia ambientale che per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale possono essere interessati agli impatti sull'ambiente dovuti all'attuazione del Programma:

r.3.1 il Dipartimento territorio, ambiente e risorse idriche;

r.3.2 la Direzione ambiente;

r.3.3 la Direzione urbanistica;

r.3.4 la Direzione foreste;

r.3.5 la Direzione tutela del territorio;

r.3.6 il Servizio aree protette;

r.3.7 la Direzione tutela beni paesaggistici e architettonici;

r.3.8 la Direzione restauro e valorizzazione;

r.3.9 il Consiglio permanente degli Enti locali;

r.3.10 l'Ente Parco Nazionale del Gran Paradiso;

r.3.11 l'Ente Parco Naturale del Mont Avic;

r.3.12 la Direzione programmazione strategica, politiche territoriali ed edilizia della Regione Piemonte;

s. dato atto che, alla luce delle disposizioni del decreto legislativo di cui alla precedente lettera q., il PAR FAS 2007/13 è stato sottoposto a valutazione ambientale strategica;

t. dato atto che i soggetti competenti in materia ambientale sono stati coinvolti nel processo di consultazione preliminare volto a definire la portata e il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel rapporto ambientale;

u. considerato che, in data 8 luglio 2008, è stato dato avvio alla fase di consultazione nell'ambito della procedura di valutazione ambientale strategica, ai sensi dell'art. 14 del D.lgs. 4/2008, e che a tal fine l'autorità proponente ha provveduto a pubblicare l'avviso di deposito del rapporto ambientale e della sintesi non tecnica sul Bollettino Ufficiale regionale n. 28, e, contestualmente, a mettere a disposizione del pubblico il PAR FAS 2007/13, il rapporto ambientale e la sintesi non tecnica, mediante la pubblicazione sul sito web della Regione autonoma Valle d'Aosta e il deposito presso i propri uffici, e a comunicare l'avvio del procedimento, con note prot. n. 10817/PRO in data 8 luglio, n. 10742/PRO in data 8 luglio 2008 e n. 10820/PRO in data 8 luglio 2008, all'autorità competente e a tutti i soggetti competenti in materia ambientale individuati con la deliberazione richiamata alla lettera r., richiedendo di inviare eventuali osservazioni entro sessanta giorni;

v. dato atto che, l'autorità competente ha espresso parere con nota prot. n. 1501/TA in data 6 ottobre 2008, ai sensi dell'art. 15 del D.lgs. 4/2008;

w. considerato che sia il processo di valutazione ex ante che il processo di valutazione ambientale strategica si sono conclusi contestualmente alla finalizzazione del PAR FAS 2007/13 e che le principali risultanze sono incluse nell'ambito del capitolo 2 recante "Valutazioni propedeutiche alla strategia" del Programma stesso;

x. considerato che il documento allegato alla presente deliberazione costituisce il Programma attuativo regionale (PAR) Valle d'Aosta relativo alla politica regionale nazionale 2007/13, cofinanziato con il Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS), che, ai fini della verifica di coerenza ed efficacia programmatica e attuativa rispetto ai criteri e alle regole generali della politica regionale unitaria, dovrà essere trasmesso al Ministero dello sviluppo economico - Dipartimento per le politiche di sviluppo e di coesione;

y. dato atto che, in esito alla verifica di cui alla lettera x., la procedura prevista dalla deliberazione CIPE n. 166, del 21 dicembre 2007, prevede che il Ministero dello sviluppo economico - Dipartimento per le politiche di sviluppo e di coesione - autorizzi, con provvedimento formale, l'utilizzo delle risorse FAS assumendo, nei confronti della Regione, l'obbligazione per le quote annuali di risorse finanziarie indicate nel programma stesso;

z. rilevato che l'approvazione del Programma di cui si tratta compete al Consiglio regionale, ai sensi dell'art. 1, lett. h, della legge regionale 7 dicembre 1979, n. 66 (Attribuzioni e competenze del Consiglio regionale, del Presidente del Consiglio, della Giunta regionale e del Presidente della Giunta), mentre i seguenti provvedimenti di attuazione competono alla Giunta, ai sensi dell'art. 3 della stessa legge regionale;

aa. atteso che il PAR FAS 2007/13 potrà formare oggetto, a seguito della verifica di coerenza ed efficacia programmatica e attuativa di cui alla lettera x., di modificazioni e/o integrazioni non sostanziali, richieste dai competenti Uffici del Ministero dello sviluppo economico e che, pertanto, si rende necessario autorizzare la Direzione per la programmazione negoziata della Presidenza della Regione ad apportare tali modifiche/integrazioni;

bb. atteso che la presente deliberazione è finalizzata al conseguimento dell'obiettivo n. 063001 "Programmazione, coordinamento e gestione degli interventi cofinanziati dal Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS)";

Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 2507 in data 29 agosto 2008 concernente l'approvazione del bilancio di gestione, per il triennio 2008/2010, con attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati e di disposizioni applicative con decorrenza dal 1° settembre 2008;

Visto il parere favorevole di legittimità rilasciato dal Direttore della Direzione per la programmazione negoziata della Presidenza della Regione, ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e) e 59, comma 2, della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, sulla presente deliberazione;

Visto il parere della I Commissione consiliare permanente;

Delibera

1) di approvare il Programma attuativo regionale (PAR) Valle d'Aosta relativo alla politica regionale nazionale 2007/13, cofinanziato con il Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS), allegato alla presente deliberazione di cui forma parte integrante;

2) di dare atto che, per la quota di cofinanziamento regionale, la spesa graverà in parte sul capitolo 47007 "Oneri per il finanziamento di interventi nelle aree sottoutilizzate in attuazione di Accordi di programma quadro tra lo Stato e la Regione" (Dettaglio di spesa n. 12968 "Interventi per lo sviluppo nelle aree sottoutilizzate in attuazione di Accordi di programma quadro tra lo Stato e la Regione") del bilancio pluriennale 2008/2010 della Regione per l'anno 2008, che presenta la necessaria disponibilità e in parte su un capitolo di nuova istituzione del bilancio pluriennale della Regione 2009/2011;

3) di autorizzare la Direzione per la programmazione negoziata della Presidenza della Regione ad inviare al Ministero dello sviluppo economico - Dipartimento per le politiche di sviluppo e di coesione - il Programma attuativo regionale (PAR) Valle d'Aosta relativo alla politica regionale nazionale 2007/13, cofinanziato con il Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS), e ad apportare le necessarie modificazioni e/o integrazioni non sostanziali al programma stesso richieste dai competenti Uffici del Ministero a seguito della verifica di coerenza ed efficacia programmatica e attuativa.

Allegato

(Omissis)

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Merci, M. le Président. Credo che il provvedimento all'attenzione del Consiglio, che ha già fatto oggetto di approfondimento nella Commissione competente, rappresenti un punto di snodo importante nell'ambito degli investimenti relativi a fondi messi a disposizione con il cosiddetto "fondo FAS" e che è tradotto nel piano attuativo regionale che è oggi alla vostra attenzione. Come in tutte le Regioni, si è concordato sull'opportunità di dare seguito alla riforma della politica di coesione comunitaria, unificando la programmazione della politica regionale comunitaria cofinanziata dai fondi strutturali con quella della politica regionale e nazionale, cofinanziata dal Fondo per le aree sottosviluppate. Tale decisione ha condotto alla definizione di una strategia unitaria di programmazione a livello statale, il quadro strategico nazionale e regionale, che è il documento unitario di programmazione, dove si fa convergere l'azione di diversi programmi comunitari e statali.

Nello specifico il Programma FAS della Valle d'Aosta ha individuato coerentemente con il DUP (Documento unitario di programmazione) specifici obiettivi e interventi riferiti ad ambiti per i quali la Regione ritiene necessaria una cooperazione con lo Stato e con altre Regioni, laddove le ragioni di necessità e opportunità possono risiedere a seconda dei casi nella proprietà delle infrastrutture, nella titolarità di competenze tecniche e/o amministrative e nell'interesse per scambi di competenze più in generale nella dimensione sovraregionale, che caratterizza i problemi da affrontare con gli elementi di forza da valorizzare. Concretamente si tratta di analizzare diversi aspetti con il miglioramento dell'accessibilità di diversi spazi materiali e immateriali in un'ottica di sostenibilità dei quadri ambientali e territoriali interessati alle operazioni.

Abbiamo qui evidenziato come è considerato elemento chiave di coesione e competitività territoriale il miglioramento delle condizioni di accessibilità e che viene eseguito in particolare con tre obiettivi, a cui corrispondono tre assi del programma: il primo obiettivo è il miglioramento della mobilità interregionale e regionale, reti e sistemi per la mobilità; il secondo è lo sviluppo dell'alta formazione universitaria regionale, centri di eccellenza, e il terzo lo sviluppo integrato e sostenibile delle aree protette. A questi obiettivi se ne aggiunge un quarto: il miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza del programma, che è il cosiddetto "asse 4" di assistenza tecnica, finalizzato a supportare l'attuazione del programma e promuovere l'informazione sugli effetti che lo stesso produrrà sul territorio interessato. L'investimento complessivo previsto compresa l'assistenza tecnica è di 58,9 milioni di euro nel periodo 2008-2015, di cui 41,5 a carico del Fondo per le aree sottosviluppate, cosiddetto "FAS", e il resto come interventi regionali. Tutti i progetti, data la loro natura, saranno a regia regionale, vale a dire che verranno attuati direttamente dalle strutture regionali competenti. Gli assi, come ho detto, sono tre, oltre al quarto che è la parte tecnica: il primo asse, reti e sistemi per la mobilità, la strategia dell'asse primo viene perseguita attraverso la realizzazione di tre linee di azione, che sono interventi sulla linea ferroviaria Aosta/Chivasso, interventi e studi per la linea ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier e sviluppo dell'ICT, per la mobilità stradale, e l'accesso ai servizi socio-sanitari. Sono stati individuati sia interventi sulla linea ferroviaria Aosta/Chivasso/Torino, sia interventi sull'Aosta/Pré-Saint-Didier, i primi tre sostanzialmente a proseguire l'ammodernamento della tratta già avviato attraverso i precedenti APQ, con lo Stato, RFI, e nell'ultimo APQ anche con la Regione Piemonte; i secondi finalizzati a porre la tratta Aosta/Pré-Saint-Didier in prospettiva in condizioni di efficienza e naturalmente con collegamento con l'Aosta/Chivasso, al fine di non vedere vanificati i risultati che si intendono raggiungere nei collegamenti con il Piemonte. La riduzione dei tempi di percorrenza, l'aumento della sicurezza, il miglioramento dell'affidabilità e lo sviluppo dell'intermodalità sono gli obiettivi che si intendono perseguire attraverso una serie di operazioni che sono l'ottimizzazione della geometria del binario e adeguamento delle curve, si tratta di proseguire con fasi di progettazione definitiva ed esecutiva di realizzazione dei lavori di ottimizzazione della geometria del binario di rettifica delle curve nel tratto da Hône Bard a Verrès e da Châtillon ad Aosta, già oggetto di un APQ interregionale sottoscritto nell'aprile 2008 con lo Stato RFI e Regione Piemonte. Nell'ambito di questo accordo era stato dato avvio alle fasi di progettazione preliminare e definitiva della variante Verrès/Châtillon, oltre alla progettazione preliminare dei lavori di ottimizzazione della geometria del binario e rettifica curve nel tratto Hône/Verrès e da Châtillon ad Aosta; quindi con questo ci sarebbe un'elevazione della velocità di rango nelle tratte interessate.

Il secondo punto è il completamento dei nodi d'interscambio, sono previsti interscambi per le stazioni di Châtillon, Verrès, Pont-Saint-Martin, tese a completare opere già avviate con altri lotti funzionali previsti nell'ambito dell'accordo di programma precedente, tant'è che sulle stazioni che ho appena citato ci sono già stati dei lavori fatti, ci sono già state delle migliorie e degli interventi che sono già stati realizzati.

Terzo punto: studio di fattibilità per l'adeguamento e miglioramento del collegamento ferroviario Aosta/Pré-Saint-Didier, l'intervento è necessario a definire, come ho detto, le opportunità di adeguare e migliorare l'infrastruttura ferroviaria, identificando con precisione interventi necessari in relazione alla compatibilità socio-economica e territoriale, con l'obiettivo di ridurre i tempi di viaggio, di incrementare la sicurezza sia per l'utenza, sia per il personale, sia per il traffico stradale e di aumentare l'attrattività della ferrovia quale alternativa più efficace ed efficiente al mezzo privato. Nell'ambito di tale linea di attività è previsto inoltre l'approfondimento degli studi e l'eventuale progettazione relativa alla riorganizzazione dell'area della stazione ferroviaria di Aosta, finalizzato a migliorare l'intermodalità e il collegamento fra zona nord e zona sud della città (il famoso interramento). Eliminazione di passaggi a livello nel tratto ferroviario Aosta/Pré-Saint-Didier: l'intervento mira ad individuare i passaggi a livello in cui l'eliminazione produrrebbe già in tempi immediati alcuni sensibili miglioramenti sia in termini di sicurezza, sia in termini di tempo di percorrenza della tratta. Potenziamento delle stazioni di Morgex e Pré-Saint-Didier quali nodi di interscambio modale: l'intervento mira ad intervenire direttamente sulle stazioni ferroviarie di Morgex e Pré-Saint-Didier con l'obiettivo di realizzare centri polivalenti di utilizzo delle amministrazioni locali con conseguente rivalorizzazione degli immobili oggi in stato di relativo abbandono, nonché di sfruttare le aree limitrofe per il potenziamento dell'intermodalità. Un impiego efficiente dei più recenti prodotti e tecnologie nel campo dell'ICT può consentire, da un lato, di realizzare servizi avanzati finalizzati al miglioramento della transitabilità di rete viaria regionale e, dall'altro, di avvicinare il cittadino alle strutture sanitarie regionali. Il miglioramento della transitabilità della rete viaria regionale e l'aumento dell'utilizzo del servizio pubblico e il miglioramento del grado di accesso sono appunto gli obiettivi da raggiungere attraverso:

- infomobilità nel nord-ovest: l'intervento intende valorizzare tutte le iniziative parziali o sperimentali finora avviate nel settore dell'informazione sulla viabilità e la mobilità, al fine di migliorare i livelli di sicurezza degli utenti sulla rete stradale, tanto assicurando all'utente il massimo livello di informazione sulla viabilità e sulle condizioni di traffico a livello regionale (notizie legate ad eventi critici connessi alla mobilità), quanto garantendo il controllo e il monitoraggio di spostamenti su gomma di merci pericolose e il monitoraggio degli spostamenti... di nuove applicazioni offerte... permetteranno in fondo di ottimizzare l'informazione sull'offerta del trasporto pubblico e di massimizzare la facilità di accesso al servizio da parte dei cittadini;

- servizi di trasmissione a banda larga per l'assistenza socio-sanitaria: attraverso questo progetto si intende estendere il sistema informativo sanitario sociale all'intero territorio regionale, secondo il modello di azienda sanitaria virtuale e si vogliono migliorare sia l'efficacia, sia l'efficienza degli interventi in ambito socio-sanitario, ad esempio attraverso la teleassistenza (assistenza al paziente attraverso il telemonitoraggio domiciliare), l'accesso alla cartella radiologica, referti immagine via internet, la refertazione domiciliare, contribuendo fra l'altro a diminuire la mobilità dei pazienti all'interno del territorio valdostano e verso altre Regioni. Naturalmente abbiamo fatto un ordine di priorità nell'ambito delle possibilità di realizzazione, mettendo la teleassistenza come primo punto, l'accesso alla cartella radiografica, trasmissione di immagine... e refuges... consistente nel dotare i rifugi alpini valdostani di un sistema di trasmissione dati e immagini corredato da una minima dotazione tecnologica sanitaria e standardizzata in linea, la refertazione domiciliare, la trasmissione scheda soccorso creando una rete che permetta l'esecuzione informatizzata della scheda di soccorso redatta annualmente e consegnata solo al momento dell'arrivo in uso su ambulanze ed elicotteri, la sua trasmissione in tempo reale al sistema di accettazione e la sua contemporanea archiviazione.

Questi progetti hanno come somma impegnata totale 28,4 milioni di euro.

L'asse 2: i centri di eccellenza. La strategia del secondo asse prioritario viene perseguita mediante la realizzazione di una linea di azione che riguarda la realizzazione del polo universitario di Aosta, attraverso la riorganizzazione logistica di cui abbiamo già parlato in diversi momenti. A tal fine l'Amministrazione ha commissionato la realizzazione di uno studio di fattibilità per l'analisi delle esigenze dell'Università e loro soddisfacimento attraverso il recupero del complesso militare Testafochi, che è alla base dell'accordo firmato pochi mesi fa. Contestualmente l'Amministrazione ha stipulato il 30 luglio dopo questo accordo di programma... la definizione delle modalità di trasferimento della Caserma Testafochi, attualmente di proprietà del demanio, alla Regione. L'intervento complessivo prevede il recupero dei fabbricati esistenti collocati nella zona sud del comprensorio, le "Palazzine Beltricco, Giordana, Urli e Zerboglio", la realizzazione di nuovi edifici nella zona a nord: studentato e palestra, nonché la sistemazione delle aree interne (parcheggio e aree verdi) e, in prospettiva, di quelle esterne strettamente connesse al comprensorio (Via Monte Solarolo, Piazza della Repubblica e Piazza Roncas). Nella zona sud l'intervento prevede la demolizione di due bassi fabbricati adiacenti ai fronti nord della "Palazzina Urli e Zerboglio", che unitamente alla "Palazzina Giordana e Beltricco" saranno recuperate per l'attività didattica e amministrativa dell'Università. Il contributo al programma della realizzazione dell'intero polo universitario sarà finalizzato all'elaborazione delle progettazioni e all'acquisizione dei servizi tecnici necessari alla realizzazione dell'intero intervento. Il tutto - è finanziata, come sapete, solo una parte dell'intervento globale dell'accordo per il trasferimento Testafochi - ammonta a 24,92 milioni di euro.

Il terzo asse, aree protette, riguarda in particolare interventi su due linee di azione: la prima riguarda il territorio del Parco nazionale del Gran Paradiso, la seconda il territorio del Parco regionale del Mont Avic. Per le due diverse linee di azioni alcuni possibili esempi di intervento per far capire meglio qual è la definizione che trovate nel progetto nel suo insieme riguardano: recupero di rifugi prima tappa e locali vendita prodotti tipici, nella fase preliminare di studio e programmazione si presterà particolare attenzione all'individuazione delle strutture presenti sul territorio, in grado di favorire una migliore fruizione del tracciato escursionistico sia in termini di miglioramento delle capacità ricettive, posti letto, sia in termini di adeguamento del percorso ad una fruizione consecutiva su più giorni di cammino.

La riqualificazione delle aree naturali: per alcune aree ad alto valore naturalistico e culturale è prevista la realizzazione di interventi di rinaturalizzazione e riqualificazione turistica, al fine di favorire la corretta fruizione da parte del pubblico. Laddove è necessario, a completamento dell'itinerario naturalistico, si provvederà anche alla riqualificazione di strutture di servizio e la razionalizzazione delle aree di parcheggio con l'apposizione di adeguata cartellonistica.

Valorizzazione circuiti e tragitti: si vuole valorizzare alcuni itinerari che presentano un elevato potenziale di frequentazione estiva ed invernale, anche grazie al valore ambientale legato alla ricchezza fauna in generale e ornitologica nello specifico. In questi casi gli interventi sono finalizzati alla manutenzione di parte dell'itinerario e della sua valorizzazione scientifica, attraverso un'adeguata informazione del pubblico. In particolare, scendendo nel dettaglio di questi interventi, nel territorio dei Comuni dei due Parchi coinvolti interventi sulla sentieristica che prevedono rifacimento della totalità o di parti di sentieri attraverso azioni di tracciamento, ripristino, messa in sicurezza e realizzazione di segnaletica attraverso attività coordinata di promozione di giro parchi. Nel Comune di Rhêmes-Notre-Dame la messa in sicurezza e la riqualificazione dell'edificio un tempo adibito a mulino, nonché la razionalizzazione dell'area di parcheggio con l'apposizione di adeguata cartellonistica e informazioni agli escursionisti in località Thumel, interventi per il miglioramento della strada di accesso al Rifugio Benevolo e interventi di rinaturalizzazione e riqualificazione turistica nel lago del Pellaud. Nel Comune di Rhêmes-Saint-Georges sistemazione dell'area adiacente al punto vendita e commercializzazione di prodotti tipici mediante arredo urbano e cartellonistica, realizzazione dell'accesso della strada di raccordo con il parcheggio e raccordo con il percorso principale. Nel Comune di Valsavarenche, siamo sempre nel Parco del Gran Paradiso, intervento di recupero del Rifugio Città di Chivasso, razionalizzazione del sistema di sosta teso alla diminuzione dell'impatto paesaggistico e della corretta informazione agli escursionisti e agli utenti del parco in località Pont. Nel Comune di Cogne valorizzazione del Parco di Sant'Orso, uno studio di interventi immateriali o la progettazione di eventi, manutenzione di parte dell'itinerario Sylvenoire, valorizzazione scientifica attraverso informazione al pubblico, nonché eventuale intervento di riqualificazione di un alpeggio di proprietà comunale al fine di adibirlo a prima tappa, valorizzazione di Pra-su-piaz e creazione di un sentiero natura. Nel Comune di Aymavilles realizzazione di alcuni cartelli esplicativi e descrittivi da posizionare in opportuni punti di partenza. Nel Comune di Champorcher raccordo all'accesso stradale delle strutture collegate al parco, collegamenti al Tour du Mont Glacier con il percorso principale e ripristino delle Casermette, del Col Pontonnet e del Col Fenêtre. Nel Comune di Champdepraz raccordo all'accesso stradale e strutture collegate al parco e valorizzazione e allestimento del Museo comunale di Champdepraz. La Fondation Grand Paradis, in collaborazione con il Parco naturale del Mont Avic, si occuperà del coordinamento tecnico del progetto seguendo tutti gli aspetti amministrativi e gestionali, in particolare è suo compito seguire tutte le fasi progettuali e a progetto ultimato promuovere il giro parchi. L'importo per questo secondo asse è di 5.322.000 euro, l'investimento complessivo è di 58,9 milioni di euro per tutti gli assets che abbiamo visto.

Concertazione, predisposizione e negoziazione del programma: al fine di far emergere queste priorità, nel corso del 2008 si sono svolti incontri con gli Assessorati delle strutture regionali in modo da concertare le tematiche oggetto del programma e contestualmente sono poste in essere tutte le procedure relative alla valutazione ambientale, ai sensi del provvedimento n. 4/2008 e in data 9 maggio 2008 si è proceduto alla consultazione con le Autorità competenti, che si è conclusa l'8 luglio 2008. Si è proceduto intanto ad avviare la fase di consultazione nell'ambito di procedura del VIA strategico, mediante la procedura che prevede la pubblicazione sul BUR dell'8 luglio 2008 dell'avviso di deposito e anche questa ulteriore fase si è conclusa positivamente con la consegna del parere favorevole dell'Autorità ambientale il 6 ottobre 2008. Il 15 luglio 2008 si è tenuto un primo incontro di negoziato a Roma con i rappresentanti del Ministero dello sviluppo economico per una verifica iniziale di coerenza ed efficacia programmatoria ed attuazione del PAR FAS, quindi l'utilizzo dei fondi con la programmazione regionale, rispetto dei criteri e delle regole generali della politica regionale. Nell'arco di questo primo incontro sono state richieste alcune integrazioni che sono state puntualmente recepite.

Successivamente sono state promosse altre due riunioni di negoziato tenutesi a Roma il 23 settembre e il 3 ottobre con i rappresentanti dei seguenti enti: Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per la tecnologia e l'innovazione, Ministero dello sviluppo economico, Dipartimento per le politiche dello sviluppo, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Centro nazionale per l'informatica della pubblica amministrazione (CNIPA) a cui hanno partecipato, oltre alla Direzione, i rappresentanti delle strutture regionali competenti che hanno seguito questa procedura e tutti gli interventi che ho qui menzionato. Entrambi gli incontri sono stati occasione di approfondimento di alcune richieste di integrazione, anch'esse recepite nel testo finale. Atti che oggi sono alla nostra attenzione. Per quanto riguarda reti e sistemi per la mobilità, gli interventi relativi all'adeguamento e miglioramento del sistema trasporto ferroviario, i richiami sono quelli normativi alle leggi, i centri di eccellenza la legge n. 21/2004... e la loro applicazione, per le aree protette la legge n. 30... che quindi sono state richiamate.

Ai sensi dell'articolo 1, lettera h) della legge n. 66/1979, l'approvazione del programma compete al Consiglio regionale, mentre i seguenti provvedimenti di attuazione competono alla Giunta ai sensi dell'articolo 3 della stessa legge. A seguito dell'approvazione della Giunta e nelle more dell'approvazione del Consiglio, al fine di accelerare i tempi, il programma verrà inviato al Dipartimento per le politiche di sviluppo del Ministero dello sviluppo economico per la formale verifica finale di coerenza ed efficacia programmatica ed attuativa nel rispetto dei criteri e delle regole generali della politica regionale. In esito a tali verifiche verrà autorizzato con provvedimento formale del Ministero, da assumere entro due mesi dal ricevimento del programma, l'utilizzo delle risorse FAS per la parte attuata con strumenti diretti avviati in fase di cooperazione istituzionale per la parte da attuarsi tramite accordi di programma quadro. Il programma verrà poi trasmesso al CIPE ai fini degli adempimenti di competenza nel quadro della deliberazione CIPE n. 166/2007. Con il provvedimento di approvazione del programma lo Stato assumerà nei confronti della Regione l'obbligazione per le quote annuali di risorse finanziarie indicate nel programma.

Voglio ricordare che il programma che oggi ho qui cercato di riassumere per parti principali e cercando di agevolare la lettura e anche la comprensione dell'organigramma e l'organizzazione del progetto che è sicuramente impegnativo... è stato un lavoro molto importante di cui ringrazio le strutture competenti, perché sono qui a presentare la parte finale di un progetto che era già stato predisposto. Credo vi sia da sottolineare la lunga marcia di avvicinamento a questa giornata che vede oggi informato il Consiglio per la successiva approvazione, perché ci sono una serie di procedure che sono molto lunghe e complesse, di rapporto con gli enti locali interessati e in particolare con i Ministeri competenti, che di volta in volta entrano nel merito per vedere l'attinenza con i fondi che potranno essere oggetto di successiva approvazione e di possibile attuazione dopo l'approvazione del CIPE e che prevedono degli interventi importanti in tre settori qualificanti per l'attività dell'Amministrazione regionale, tenendo conto che sotto questo profilo vanno ad inserirsi in settori strategici della politica dell'Amministrazione regionale nella sua più ampia accezione.

Président - La parole au Conseiller Zucchi.

Zucchi (PdL) - Grazie. Signor Presidente, lo scorso giovedì ho avuto modo di esprimere, nel corso della riunione della I Commissione, il mio disappunto sulle metodologie usate nell'affrontare questo tipo di provvedimento, lo voglio fare anche oggi in aula, ma dinanzi a lei, non avendo avuto la possibilità di farlo nel corso della riunione in questione, perché dopo la sua relazione lei, correttamente, come prevedono le norme, se ne è uscito e io ho potuto esprimere la mia contrarietà sul metodo utilizzato nella fase successiva della riunione. Qui si sta parlando di un argomento che non può essere definito riduttivo, si tratta di un argomento molto importante che riguarda soldi e impegni in più argomenti che lei ha elencato, non sto quindi a riprenderli. Avrei avuto anche il piacere di poterli verificare con calma e tranquillità... perché qui si tratta di assets di circa 60 milioni e di argomenti vitali per il futuro della nostra Regione. Ora io mi rendo conto che si tratta di un atto conclusivo, giunto alla fine di un iter lungo e laborioso, al quale peraltro noi non abbiamo potuto mettere mano, né avremmo potuto farlo, perché i tempi con i quali questo provvedimento ci è stato imposto hanno reso di fatto indisponibile ogni tipo di intervento anche solo dal punto di vista conoscitivo da parte di Consiglieri che - le ricordo - sono rinnovati per 20/35 in questa Assemblea. Oltretutto tale argomento è stato portato nella Commissione che ho l'onore di presiedere in via d'urgenza, in una Commissione dove non erano presenti molti Commissari titolari, perché impegnati in missione. Mi chiedo quindi, al di là di comprendere le dinamiche dei tempi che le impongono di portare a termine questo atto, se tale metodo era l'unico a sua disposizione e se invece non era possibile configurare un altro tipo di iter, magari che prevedesse un arco di tempo minimo, pur rendendomi conto delle tempistiche... ma che ci mettesse in condizioni di poter approfondire quello che altri hanno potuto fare e che noi oggi però dobbiamo votare senza conoscerne i presupposti, perché qui si tratta veramente di argomenti importanti, molto importanti. Non posso quindi entrare nel contenuto di questa che è una deliberazione che non conosco, ci sarebbero voluti molti giorni a disposizione per leggere tali faldoni che sono importanti. Oltretutto, nel corso della Commissione, non avevo neanche compreso che vi era l'intenzione da parte del Governo da lei presieduto di portarla in via d'urgenza in Consiglio, perché ero convinto che questo argomento potesse, per le premesse che ho fatto, essere dibattuto in una riunione successiva, anche per permettere ai Commissari - a me interessa in modo particolare - di poter dibattere ed "entrare" anche se in una parte marginale... conoscere alcuni aspetti di questi interventi, interventi che presuppongono da parte dello Stato delle somme di denaro importanti; così non è stato, ci siamo visti recapitare in via d'urgenza questo atto e pertanto nel contenuto non entriamo. Sarà un atto di fiducia da parte della maggioranza che la sostiene, perché molti Consiglieri sono nuovi, alcuni hanno partecipato alla stesura di tale deliberazione, ma mi chiedo come possano votare questo atto non avendovi potuto neanche partecipare...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... ossia non ho ascoltato, io invece ho ascoltato, perché qui si tratta Signor Presidente... certo hanno seguito, prendono per buono quello che è stato fatto... prendiamo per buono che lei ha detto in fase conclusiva che molti hanno potuto intervenire, emendare, suggerire, correggere nelle fasi precedenti; certamente... ma non certamente noi! È vero, c'è una continuità di governo, lo capiamo. Io esprimo peraltro - mi sia consentito, Presidente - un poco di sconcerto per le metodologie usate, anche e non ultimo il fatto che lei personalmente poteva usarmi la cortesia, in qualità di Presidente della Regione, di avvisare me, che presiedo la Commissione, e non farmi telefonare da un suo pur autorevole collaboratore per spiegarmi preventivamente quali erano le ragioni che potevano sottendere questi motivi di urgenza; mi ha telefonato un suo collaboratore... la stessa sensibilità altri suoi colleghi di Giunta la stanno usando, l'hanno usata! La prossima volta pertanto, se lei ha la compiacenza di avvisarmi preventivamente sulle ragioni che sottendono determinate ragioni d'urgenza, io le sarò grato.

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Grazie, Presidente. Come è stato già ricordato, siamo a valle di un lungo procedimento ed è difficile quando ci si colloca alla fine di un percorso così articolato che è durato più di due anni nella programmazione strategica e finanziaria di un intervento cofinanziato dall'UE per le aree sottosviluppate... sottoutilizzate non sottosviluppate... è singolare che ci collochiamo in questa categoria, perché considero la Valle d'Aosta già fortemente utilizzata e spremuta dal punto di vista economico. Mi pare quindi curioso che questa sia la collocazione, ma è una collocazione che risente di un periodo molto lungo di interventi dell'UE a favore della "cucitura" delle aree di confine, del riequilibrio e della coesione, quindi è normale che ci innestiamo in questo programma. A tale proposito mi preme sottolineare come sia questa una delle ultime occasioni che abbiamo di poter fruire di risorse così importanti da parte dell'UE, perché il ciclo del sostegno che è stato dato attraverso i fondi strutturali, attraverso le politiche di coesione a beneficio della nostra Regione, che ha consentito la realizzazione di opere importanti di riconversione industriale e di recupero di aree di varia natura, comprese le aree militari, è sicuramente in fase calante, quindi è bene che queste risorse siano oggi spese con la dovuta attenzione e cautela.

Condivido in gran parte il disagio che ha manifestato il collega Zucchi nel dover intervenire... a nome del nostro gruppo... su una procedura nella quale sia le discussioni preliminari, sia le decisioni fondamentali sono già avvenute in un'altra legislatura, senza che avessimo la possibilità di condividere le valutazioni che forse sono state fatte dalle forze politiche operanti all'epoca. Certo è che nell'utilizzo dei fondi europei si ripete una situazione nella quale complessivamente la politica si trova ad essere spiazzata. La discussione politica è spesso messa nell'angolo da parte di procedimenti che, per la loro complessità, lunghezza e anche per il fatto di avere nella componente tecnica la parte maggiore, risultano essere poco leggibili o poco modificabili dalla politica. In questo caso direi assolutamente non modificabili, perché il "pacchetto" è già costituito da una serie di decisioni avviate nel tempo e siamo qui in funzione sostanzialmente notarile dal punto di vista del passaggio delle carte. Questo non ci esime dal fare alcune osservazioni: la prima di carattere metodologico, un "pacco" come questo non dovrebbe giungere in tale Consiglio in via d'urgenza, tanto meno nel periodo in cui esso è impegnato nella discussione preliminare del progetto di bilancio regionale, della legge finanziaria, ma comprendiamo che a volte i tempi non dipendono necessariamente dalla volontà... forse anche qui si poteva altrimenti anticipare la discussione, comunicare preventivamente quello che sarebbe stato l'arrivo di lì a poco e permettere alla Commissione di calendarizzare diversamente i propri lavori, questo ci trova perfettamente d'accordo. L'altra osservazione che facciamo è il ritardo con il quale però tale atto amministrativo giunge a noi, il periodo 2007-2013 è già trascorso per quasi 1/5, perché la programmazione avrebbe dovuto anticipare il periodo di esercizio, i ritardi non sono imputabili sostanzialmente a questa Regione, ma è un dato che ci presentiamo costantemente... le Regioni si presentano costantemente in ritardo e quindi il rollino di marcia ne risente necessariamente.

Per venire ad alcune considerazioni nel concreto degli assi del programma che sono stati illustrati - e in questo diamo atto che c'è stata la necessaria attenzione ed interlocuzione da parte del Governo regionale con la Commissione -, faccio solo alcuni rilievi: il primo è che è difficile dirsi contrari ad obiettivi di carattere generale come quelli che sono illustrati, credo che pochi in quest'aula e anche fuori sarebbero disposti a dirsi contrari al miglioramento delle comunicazioni ferroviarie, dell'alta formazione universitaria, dello sviluppo integrato delle aree protette... Sui grandi principi e sull'allocazione generale di questi fondi credo non vi sia molto da dire. Vi è qualcosa da dire sulla complessità che ormai ha raggiungo l'intervento economico ad esempio in materia di ferrovia, dove si sommano ad interventi comunitari attraverso questi programmi interventi dello Stato, anche votati dal Parlamento l'anno passato, interventi regionali e così via, per cui sfugge ormai il quadro generale di intervento sulla nostra ferrovia e cosa riteniamo che potrà essere fatto nei prossimi anni. Sappiamo che ci sono alcune risorse che sono ancora insufficienti per quanto riguarda una trasformazione complessiva della linea ferroviaria e abbiamo ancora in questa materia - lo abbiamo sottolineato durante la discussione in Commissione - dei punti interrogativi legati al trasferimento delle funzioni amministrative e al trasferimento eventuale di alcune linee ferroviarie alla Regione Valle d'Aosta. Su questo credo che parallelamente all'adozione di atti di finanziamento sarà necessario sapere quali di queste tratte ferroviarie saranno trasferite alla Regione e anche se questi investimenti così cospicui vanno a colpire immobili che saranno trasferiti effettivamente alla Regione o se saranno di proprietà ed in gestione di altri soggetti. Per quanto riguarda l'intermodalità, si interviene su stazioni ferroviarie di cui la proprietà non è più delle Ferrovie dello Stato, ma è di una loro società: RFI e non sappiamo ancora quale ne sarà la destinazione futura, quindi abbiamo sicuramente da coordinare correttamente questo intervento con altri soggetti.

Per quanto riguarda in particolare il terzo degli assi individuati, vorremmo fare un'ulteriore sottolineatura - già espressa dal collega Cerise durante la discussione in Commissione -, che riguarda un carattere un poco dispersivo degli interventi, quasi si trattasse di un mosaico di una serie di piccoli o medi interventi su una pluralità di Comuni, il che è positivo per le ricadute più allargate, ma non per l'assunzione di un carattere effettivamente integrato, come richiederebbe il programma. In particolare sembra mancare - anche qui scontiamo il fatto di non aver seguito tutta l'evoluzione della discussione - una visione storica per quanto riguarda l'evoluzione di quella parte del nostro territorio con gli interventi che dagli inizi del XX secolo furono messi in atto con i sentieri reali e la cessione poi dei sentieri al costituito Parco del Gran Paradiso, quindi con un percorso integrato di cui qui vediamo scarsamente delineata l'effettiva continuità. Sarebbe stato forse possibile individuare momenti di collegamento maggiore fra le testate di valle, tra queste aree che effettivamente dovrebbero, al di là di interventi sulla cartellonistica o sulla sistemazione di questa o quella area di parcheggio, poter trovare una forte continuità di intervento e una grande integrazione. Queste sono delle osservazioni che ci permettiamo di fare in un contesto nel quale il nostro apporto è in sede notarile di assoluta marginalità, ce ne rendiamo conto, ma non vorremmo rimanere marginali nello sviluppo di tali investimenti.

Ci chiediamo e chiediamo al Presidente della Regione di voler indicare con precisione quali saranno i momenti - e sicuramente il Presidente della Commissione se ne farà carico - nei quali si potrà poi monitorare come questa allocazione di fondi così cospicua si traduce in azione amministrativa senza che questo passi direttamente sul versante dell'operatività, senza avere più un momento di confronto con la sede consiliare.

Président - La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - Siamo davanti ad un documento che, come è stato detto, è piuttosto corposo. Mi interessa precisare alcune questioni. Siccome ieri ho più volte richiamato la situazione difficile in cui versa la Valle d'Aosta, è evidente che discende la necessità che si agisca con urgenza per intervenire su questa situazione e impedire che vi sia un ulteriore degrado. Certamente anch'io richiamo al fatto che l'urgenza di trovare delle soluzioni non deve confondersi con l'urgenza di stringere sempre più il dibattito e catapultare in aula provvedimenti molto importanti come questo, che ritengo essere un documento molto importante e anche fatto molto bene nella parte di analisi di contesto.

Quello che vorrei richiamare all'attenzione di tutti... noi ovviamente su un documento di questo tipo faremo un'astensione di vigilanza, non è un'astensione contro... ma vorrei richiamare la maggioranza che voterà tale documento a tener conto che questa analisi di contesto non potrà essere utilizzata solo in relazione al PAR e all'approvazione dei provvedimenti che riguardano questi tre assi che sono stati richiamati dal Presidente, ossia o ci riconosciamo sempre, non solo in tale votazione, nell'analisi di contesto... non è che su un altro provvedimento prendiamo una strada in cui ci dimentichiamo che abbiamo votato questo "malloppo" e non ci riconosciamo più nell'analisi di contesto, perché davvero questo è un documento molto impegnativo, che ci vincola anche su scelte successive di altra natura, perché qui facciamo un'analisi della regione, della sua situazione, di alcune cose che poi non possono essere smentite da altri provvedimenti.

Vengo al merito. Riteniamo estremamente importanti gli interventi sulla linea ferroviaria, li giudichiamo positivi, siamo ad una scelta strategica di straordinaria importanza, per questo vorrei richiamare tutti all'attenzione: non è che facciamo degli investimenti così importanti sulla tratta Aosta/Chivasso e Aosta/Pré-Saint-Didier e ci dimentichiamo che ancora manca - anche se è stata annunciata nel programma della maggioranza - una scelta strategica sulla stazione di Aosta? Se decidiamo di investire davvero sulla ferrovia e vogliamo fare una ferrovia che colleghi Pré-Saint-Didier a Chivasso... vogliamo addirittura - secondo le intenzioni del Comune di Courmayeur - collegare Courmayeur a Chivasso... dobbiamo decidere cosa facciamo di questa stazione di Aosta, se la tagliamo in due, se la interriamo... e quindi queste sono delle scelte che sono consequenziali, altrimenti investiamo tanti soldi sulla ferrovia e poi ci manca il piano definitivo.

Sull'Università sarò brevissimo. Condivido pienamente che si investa su di essa, lo abbiamo detto infinite volte. Lo ritengo un investimento strategico, perché è un "pezzo" determinante per favorire lo sviluppo della Valle d'Aosta, perché solo se avremo forti energie intellettuali, se riusciremo a creare un'università in sinergia con il territorio valdostano, riusciremo a rispondere anche a quel bisogno di impresa che manca.

Per quanto riguarda l'ultima parte, al di là che condivido quello che hanno detto altri: che si tratta di interventi un po' parcellizzati, vorrei richiamare all'importanza della scelta strategica di investire su due parchi naturali. Anche qui, siamo consequenziali con questi forti investimenti, anche se probabilmente gli interventi sono parcellizzati, "diamo gambe" a successivi interventi che verranno fatti nella linea di credere veramente nelle potenzialità ambientali della Valle d'Aosta, di trasformare queste risorse ambientali in ricchezza per tutta la Regione. L'atteggiamento che abbiamo di fronte a questo atto quindi è che questo documento così corposo non sia utilizzato oggi in modo burocratico per sbrigare una faccenda che porta "quattro quattrini" in Valle d'Aosta, ma se noi attraverso un'astensione comunque non rigida crediamo in un documento di questo tipo, dovremo conseguentemente anche nelle azioni future essere coerenti con quanto si vota oggi.

Président - La parole au Conseiller Caveri.

Caveri (UV) - Credo che il Presidente abbia in maniera molto dettagliata riassunto l'insieme di temi legati al Fondo per le aree sottoutilizzate. A beneficio dei colleghi che hanno espresso alcune perplessità, vorrei dire che siamo - nella logica della continuità amministrativa, che dovrebbe valere anche nella logica della continuità politica della presenza dei gruppi in Consiglio - all'atto conclusivo di una vicenda molto lunga, che è stata oggetto per la prima volta anche di una discussione approfondita per avere una piena contezza dell'utilizzo di questi fondi, ma non solo di essi. Come sapete, i fondi per le aree sottoutilizzate - noti nel gergo comunitario come FAS - sono fondi statali che vanno ad integrare i fondi strutturali e per "fondi strutturali" si intende un insieme molto vasto, che va dal Piano di sviluppo rurale - che ha delle sue specificità, ma rientra sempre nei fondi strutturali - ad altri tipi di interventi europei che sono il Fondo sociale europeo, che è una enveloppe molto importante per la Valle d'Aosta e una serie di altri fondi transnazionali e di cooperazione territoriale rispetto ai quali la Regione nel tempo ha dato un'ottima prova.

Una battuta al collega Louvin: ogni tanto sembra "la Bella addormentata nel bosco" perché, avendo per 15 anni avuto un ruolo amministrativo, sa perfettamente che i fondi come i fondi FAS hanno un inizio di discussione e una fine di discussione: questa è la fine di discussione con l'approvazione di un documento che ha dovuto fare una serie di passaggi, così come l'insieme del "pacchetto" riguardante la Valle d'Aosta, non solo nell'interlocuzione con le Autorità nazionali, ma anche nell'interlocuzione con le Autorità europee. Oggi quindi sarebbe impossibile riaprire una discussione che c'è già stata, perché l'impressione è che oggi il Governo regionale cali sull'aula qualcosa di nuovo, invece gli ex Sindaci qui presenti e i Consiglieri presenti nelle scorse legislature sanno bene che l'operazione di inserimento di questi fondi FAS nella realtà valdostana è qualcosa che deriva da un inizio di procedura risalente al 2003, quando - avendo all'epoca la responsabilità sui fondi comunitari - si è fatta una scelta diversa dal passato. Questa analisi di contesto, che si riferisce al periodo precedente, prima delle recenti vicende della crisi, si è accompagnata ad un lavoro che il Governo regionale aveva fatto di incontro con gli enti locali del territorio valdostano, in cui si sono espressi - così come con il cosiddetto "partenariato sociale": associazioni, sindacati e tutti gli altri - in una sorta di "repertorio delle problematiche" alle quali si è poi cercato di far corrispondere i fondi che potevano derivare o dall'insieme dei fondi strutturali, o dai fondi FAS. Quelle scelte strategiche che il Presidente ha qui evocato pertanto non sono delle scelte casuali, ma sono il frutto di un lavoro molto approfondito e devo dire che se una morale ci viene dai fondi comunitari è un approccio al problema molto serio che ci è stato imposto in senso positivo dalle Autorità comunitarie, alle quali bisogna sempre spiegare il perché di un certo intervento, offrendo nel contempo una documentazione completa e riassuntiva delle ragioni che portano ad un certo investimento. Ma non è solo questo, perché l'altro aspetto - e devo dire che le recenti norme di regolamentazione dei fondi FAS sono diventate ancora più cogenti - richiede il rispetto dei tempi. Vi è un meccanismo nelle norme comunitarie noto come "n + 2" che fa sì che, se non vengono spesi, i fondi vengano tolti a chi non è stato in grado di spenderli e vengano premiati - la Valle d'Aosta nel tempo è stata spesso premiata - coloro che hanno dimostrato di avere una capacità di spesa. Se andiamo a vedere il periodo di programmazione 2000-2006, vediamo che la Valle d'Aosta è stata spesso premiata proprio per questa capacità di investimento.

Vorrei aggiungere solo due elementi al dibattito che si è svolto oggi. Il primo elemento è che se c'è qualcosa di specifico nei fondi FAS, è l'opportunità che è data di adoperare questo denaro attraverso degli accordi di programma quadro: i cosiddetti "APQ" (anche questo nel linguaggio burocratizzato dei fondi comunitari). Gli APQ hanno un grossissimo vantaggio in interventi come alcuni di quelli che sono stati citati - penso alla ferrovia -, perché consentono - e lo abbiamo sperimentato anche in interventi concreti, guardo l'ex Sindaco di Pont-Saint-Martin, Crétaz, - e penso agli interventi nelle stazioni ferroviarie di Pont-Saint-Martin, Châtillon e Verrès - di mettere attorno ad un tavolo tutti quei soggetti diversificati, che raramente si mettono d'accordo. L'accordo di programma quadro che ha nel Ministero dell'economia il punto di riferimento fa sì che i soggetti debbano firmare e, nel momento in cui firmano, questo documento va a sostituire tutti quegli impedimenti e quelle realtà burocratiche che talvolta hanno reso difficile il dialogo fra amministrazioni diverse. Va detto che molto spesso le difficoltà di interazione per noi sono le amministrazioni statali, che nel sovrapporsi di competenze e di funzioni talvolta ci impediscono di trovare l'interlocutore giusto con un'evidente perdita di tempo. I FAS che si concretizzano negli APQ consentono invece di sveltire e di avere una dinamicità altrimenti impossibile.

Concludo con un'annotazione più di tipo politico, perché è del tutto evidente che è stato indicato come ci troviamo oggi di fronte ad un orizzonte molto cangiante. Il periodo di programmazione 2007-2013 ha permesso alla Valle d'Aosta nell'insieme di fondi, FAS compreso, di avere un'invarianza di finanziamenti. Malgrado la fetta di torta si sia fatta più piccola, soprattutto a causa dell'arrivo dei Paesi dell'allargamento, che sono entrati prepotentemente con le loro difficoltà nella ripartizione dei fondi, la Valle d'Aosta in una trattativa con le altre Regioni e con lo Stato è riuscita a mantenere un'invarianza di fondi. È vero però che in questo momento si sta giocando una partita decisiva per quello che capiterà dopo il 2013. Fra l'altro, proprio come i colori dell'autunno, oggi assistiamo ad una coloritura diversa della prospettiva del prossimo periodo di programmazione che comincia nel 2013, perché la crisi economica che sta investendo anche l'Europa pone oggi degli interrogativi molto grandi rispetto a delle vicende che venivano considerate come non più applicabili. Si riteneva che l'Europa non avesse più bisogno di questo insieme di fondi pubblici e alcuni grandi Paesi - cito Regno Unito, Germania, Francia - avevano, guardando l'orizzonte 2013, manifestato un fortissimo scetticismo sulla necessità di riproporre dei fondi strutturali. Oggi ci rendiamo conto che la crisi economica ha fatto cambiare colore a questo dibattito e le Autorità della Commissione europea si sono presentate nelle diverse istanze che stanno discutendo del futuro della politica di coesione (che è diventata anche coesione territoriale dopo essere stata coesione politico-sociale, e io ho l'onore di far parte del Comitato delle Regioni) manifestando un cambiamento. Mentre prima si diceva: "nel 2013 ci sarà una sorta di tabula rasa che forse consentirà di avere dei fondi per quei Paesi dell'est e del Centro Europa che sono in gravissimo ritardo", oggi tale atteggiamento è mutato e questo offre degli spazi anche a noi per dare una continuità temporale ad una serie di interventi importanti che in questi anni sono stati effettuati con i fondi comunitari. Naturalmente in questo momento - e questo è un impegno che spetta principalmente al Governo regionale - si tratta di negoziare con le Autorità comunitarie e con le altre Regioni e le Autorità nazionali, perché l'aspetto importante è che bisogna avere una visione duplice, esattamente come avviene con gli occhi: da una parte, bisogna poter guardare ad un'applicazione seria e sempre più difficile dei fondi comunitari, perché le regole sono sempre più stringenti; dall'altra, bisogna avere anche un occhio di attenzione allo svilupparsi del dibattito per evitare che realtà come la Valle d'Aosta possano essere penalizzate dalla ridistribuzione dei fondi che avverrà nei prossimi anni.

Président - S'il n'y a pas d'autres conseillers qui souhaitent intervenir, je ferme la discussion générale.

La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Ringrazio i colleghi che hanno voluto intervenire su questo tema, che sicuramente è molto importante ma, come è stato detto, è stato presentato oggi non certo per scelta. Teniamo conto che l'ultima riunione con i Ministeri competenti è avvenuta il 3 ottobre e non si è assolutamente perso tempo nell'ambito dell'organizzazione prevista con l'analisi dei singoli punti che oggi sono stati qui riportati, ha avuto una procedura che ha creato questa esigenza di portare con urgenza. Non è certo quindi per mancanza di rispetto che non ho telefonato, può darsi che in quel momento vi fosse l'esigenza di avvisare che c'era questo... credo non vi sia alcun problema di rapporti, perlomeno me lo auguro. Non era da intendersi... il fatto di far annunciare come una sottovalutazione dell'esigenza di avere un contatto diretto... credo non sia il caso di entrare nel merito. Ritengo piuttosto che vada detto per correttezza che oggi andiamo ad approvare un progetto che ha avuto un iter, che come è stato ricordato, che prevedeva, per la sua stessa natura, una fase molto articolata sia da un punto di vista tecnico, sia da un punto di vista di contatto con le amministrazioni, che ha dato degli esiti positivi, perché qui andiamo ad analizzare dei progetti che sono molto importanti. Sulla tempistica obiettivamente per questo provvedimento non c'erano purtroppo altre vie d'uscita. Per il futuro credo che ci sarà la possibilità di ottimizzare i tempi e quindi di avere un dibattito anche più articolato a livello di Commissioni competenti.

Due brevissime osservazioni su alcuni dei punti sollevati dai colleghi. Per quanto riguarda i fondi, è già stato detto, evidentemente ci auguriamo che vi siano altre opportunità di avere questi fondi. I FAS per una serie di Regioni del sud rappresentano nell'ambito degli investimenti, in questi ultimi tempi, una risorsa che rappresenta quasi l'80% dei loro programmi di attività, tant'è che la loro battaglia fatta anche in questi ultimi anni è che il FAS venga escluso dal Patto di stabilità per evitare che incida pesantemente su questo tema, perché sappiamo che anche gli investimenti entrano nel Patto di stabilità.

Per quanto riguarda il discorso dell'urgenza, è già stato detto. Sulla ferrovia vorrei precisare che sicuramente noi vediamo interventi che sono fatti a diverso livello e con diversi soggetti interlocutori, abbiamo avuto nella finanziaria di due anni fa un intervento previsto sulla tratta Aosta/Chivasso che riguarda in particolare la zona di Chivasso con il famoso baffo che è ancora da realizzare, che impegnava più di 20 milioni di euro, il resto era sulla tratta in particolare nella zona piemontese dove è necessario ugualmente intervenire, questi sono interventi legati alla tratta della Regione.

Credo che il discorso di fondo sulla ferrovia, che sicuramente è di attualità, sia da impostare, per capire in che termini e in che modi si possa avere una ferrovia che sia degna di questo nome, perché abbiamo ereditato l'ultima tratta di ferrovia che è ad uso militare. Sono pochi anni che si è tolto il vincolo che faceva sì che fosse ancora una tratta militare con tutte le conseguenze di questa impostazione ed è rimasta così. Al di là degli adeguamenti, alcune curve raddrizzate, il discorso di fondo è che abbiamo una ferrovia che ha questi limiti e su cui bisognerà pensare per capire qual è l'intervento definitivo su tutta la tratta che non può essere sopportato solo da finanze regionali; pertanto, prima di passare ad un discorso di eventuale gestione, bisogna capire cosa si prende in gestione sotto questo profilo.

Per quanto riguarda gli interventi che sono stati fatti a vari livelli, ad esempio a livello di Parco di Gran Paradiso e Parco del Mont Avic, vogliamo sottolineare che sono stati fatti sia sul Parco regionale, sia sul Parco nazionale e sul Parco nazionale sappiamo che ci sono ulteriori vincoli. Pensiamo che forse riusciremo a definire i confini solo adesso, dopo anni di difficoltà e di querelles con i Comuni. Ci sono, per quanto riguarda il Parco del Gran Paradiso, anche problemi di programmazione di interventi non facili, quindi il discorso di avere una serie di interventi che più che dispersivi sono distribuiti. Il fatto di aver distribuito un po' sui vari Comuni è comprensibile, non tanto perché si voglia accontentare tutti, ma perché nell'ambito delle prerogative di intervento questo si inserisce in un discorso di giro parchi, perché la logica in cui è stato visto è quella di dare la possibilità di utilizzare al meglio certi percorsi ambientalisti, quindi in questo senso credo risolva in modo sostanziale i problemi.

Per quanto riguarda le osservazioni del collega Donzel, vorrei dire, per quanto riguarda la stazione di Aosta, che lì le idee sono abbastanza chiare: credo che si vada ad un progetto di interramento della ferrovia in modo da accorpare le due parti della stazione e non solo, ma di Aosta stessa e quindi di utilizzare al meglio questa disponibilità che con l'interramento della ferrovia poteva avere un significato.

Come il Consigliere Donzel sa, il limite di questo intervento, e su cui forse in precedenza non si era intervenuti, era il fatto che c'è sempre il famoso progetto dell'Aosta/Martigny, che poteva avere un'incidenza particolare, nello specifico sulla stazione, ma sapendo che lì i tempi sono molto lunghi e non si può aspettare quello, si ritiene opportuno un intervento forte e fondamentale sulla stazione per risolvere il problema dell'interramento, che darebbe una possibilità di utilizzo di quell'area totalmente diversa. Su questo le idee sono molto chiare su quello che si vuole fare nell'intervento e nello studio c'è anche la parte relativa alla stazione.

Ringrazio tutti gli intervenuti e credo che abbiano posto l'attenzione su un tema che è di un progetto articolato, ma che arriva al suo atto di compimento, nell'ambito in cui ci saranno altri programmi, ci sarà la possibilità di fare chiarimenti nel tempo dovuto.

Si dà atto che dalle ore 10,09 presiede il Vicepresidente Lanièce André.

Presidente - Pongo in votazione l'atto nel suo complesso:

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 21

Astenuti: 11 (Benin, Bertin, Cerise Giuseppe, Chatrian, Donzel, Fontana Carmela, Louvin, Morelli Patrizia, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Il Consiglio approva.