Oggetto del Consiglio n. 68 del 24 settembre 2008 - Resoconto
OGGETTO N. 68/XIII - Approvazione di risoluzione: "Iniziative dirette a riconoscere alla Valle d'Aosta un proprio rappresentante al Parlamento europeo".
Risoluzione
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
Considerato che in vista delle elezioni di giugno 2009 per il rinnovo del Parlamento europeo si è riaperto il dibattito sulla necessità di riforma del sistema di elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, disciplinato dalla legge 24 gennaio 1979, n. 18 e successive modificazioni ed integrazioni;
Illustrato che, come noto, l'attuale sistema elettorale non riconosce alla Valle d'Aosta un rappresentante in seno al Parlamento europeo, e che le disposizioni della citata legge 18/79 a favore delle minoranze linguistiche non sono in grado di garantire la tutela prevista dall'articolo 6 della Costituzione, posto che nemmeno le minoranze numericamente più forti riescono ad ottenere il quoziente necessario all'elezione di un proprio rappresentante;
Preso atto che il 16 settembre è iniziato, alla Camera dei Deputati, l'esame congiunto delle proposte di legge aventi ad oggetto la modifica della legge 18/79 e che il Governo ha pertanto dichiarato di aver rinunciato a presentare un proprio disegno di legge, riservandosi di esprimere le proprie valutazioni a conclusione del dibattito parlamentare;
Ricordato come siano state intraprese, sin dal 1979, numerose iniziative da parte dei Parlamentari valdostani nonché dal Consiglio regionale per ottenere il riconoscimento di una rappresentanza valdostana al Parlamento europeo;
Ritenuto fondamentale individuare una soluzione che consenta di modificare l'attuale sistema elettorale già per le prossime elezioni del 2009;
Tutto ciò premesso
Il Consiglio regionale
Impegna
II Presidente della Regione a promuovere le opportune iniziative istituzionali dirette a riconoscere, oltre che alla Valle d'Aosta un proprio rappresentante al Parlamento europeo.
I Parlamentari valdostani a sostenere tale richiesta nell'ambito del dibattito parlamentare riguardante la modifica dell'attuale sistema di elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia.
F.to: Empereur - Salzone - La Torre
Presidente - La parola al Consigliere Empereur.
Empereur (UV) - Grazie, Presidente. Con i colleghi Salzone e La Torre, a nome della maggioranza consiliare abbiamo proposto a questo Consiglio un argomento di assoluta attualità. Il contenuto della risoluzione vi è noto perché vi è stata consegnata, brevemente la illustro, auspicando che questo Consiglio possa condividerla.
Come sapete, il prossimo mese di giugno, fra il 4 e 7 giugno del 2009 tutti i Paesi membri dell'UE saranno chiamati a votare per il rinnovo dei rappresentanti in seno al Parlamento europeo; anche in Italia si è riaperto il dibattito per la revisione dell'attuale normativa, che fa riferimento alla legge n. 18/1979 e alle successive modificazioni. La scorsa settimana è iniziato, alla Camera dei Deputati, l'esame congiunto di tutte le proposte di legge aventi ad oggetto la modifica del sistema elettorale e fra queste anche quelle sottoscritte dal Gruppo Misto: primo firmatario il sudtirolese Zeller e, fra gli altri, l'Onorevole Nicco. Questa ultima proposta prevede la costituzione di una circoscrizione elettorale in ogni Regione e nelle Province autonome di Trento e Bolzano. Il Governo ha invece annunciato di aver rinunciato a presentare un proprio disegno di legge, riservandosi di esprimere le sue valutazioni a conclusione del dibattito parlamentare e attribuendo grande valore all'approvazione della nuova normativa in tempo utile per poter essere applicata alle prossime elezioni europee. Proprio per questo il Ministro per i rapporti con il Parlamento, l'Onorevole Vito, ha chiesto al Presidente della Camera, Onorevole Fini, che sia dichiarata l'urgenza delle proposte di modifica della legge elettorale per il Parlamento europeo, il che consente di ridurre - da un punto di vista procedimentale - ad un mese il tempo a disposizione della commissione competente.
Non abbiamo quindi a nostra disposizione il tempo necessario affinché questo Consiglio possa approvare una proposta di legge da presentare al Parlamento e la risoluzione che proponiamo è diretta ad attivare tutti i canali istituzionali, affinché la legittima richiesta della nostra comunità valdostana di essere rappresentata presso il Parlamento europeo trovi accoglimento. Certo, non sarà impresa facile, anche perché il relatore cui è stato assegnato l'esame dei predetti disegni di legge, Onorevole Calderisi, ha annunciato nella seduta della Commissione Affari costituzionali della Camera, che la riforma della legge in vigore nasce dall'esigenza di superare il meccanismo elettorale che consente la frammentazione esasperata della rappresentanza, ritiene opportuno l'introduzione di una clausola di sbarramento, prefigura l'adozione della preferenza unica o addirittura delle liste bloccate e ha paventato il pericolo che la rappresentanza, se fortemente regionalizzata, possa contrastare con l'esigenza di mantenere coerente ed unitario il quadro politico nazionale. Tutto ciò non può non preoccuparci e la presente proposta di risoluzione è diretta quindi ad impegnare il Presidente della Regione ed i nostri Parlamentari, affinché sostengano con ogni azione la legittima aspirazione del popolo valdostano ad essere rappresentato a Strasburgo.
Presidente - La parola al Consigliere Zucchi.
Zucchi (PdL) - Grazie, Presidente. Collega, nonché Capogruppo dell'Union Valdôtaine Empereur, ritengo che non si tratti di un'impresa difficile quello che è l'intendimento di questa risoluzione che viene portata oggi all'esame del Consiglio; ritengo che io, come del resto anche lei e coloro che l'hanno firmata, compreso il Presidente della Regione, sappiano che si tratta di un'impresa impossibile. È un'impresa impossibile e questa risoluzione suona un po' come demagogica e strumentale e mi lascia molto perplesso, sia nella forma che nei contenuti. Innanzitutto nella forma... mi spiace, non so cosa ne penseranno i colleghi dell'opposizione che hanno presentato nella riunione della I Commissione, alla quale lei per motivi ben giustificati non era presente... alcuni colleghi dell'opposizione hanno proposto di portare all'esame la proposta di legge che va in questa direzione, quindi dal punto di vista formale mi chiedo se non fosse stato più corretto, perché suona la risoluzione come improvvisa nella giornata di oggi, e di fatto è stata invece calendarizzata, su iniziativa dei colleghi, proprio la prossima settimana, dove è prevista la nomina di un relatore. È una iniziativa che, al di là dei contenuti, deve seguire un suo iter e una sua forma. Questo mi sembra un poco un blitz che suona tanto di demagogico, sapendo di chiedere un qualcosa che poi nei contenuti - spiegherò anche il perché - è come chiedere la luna sapendo in partenza che non si potrà ottenere, e anche mancando di rispetto nei confronti dei colleghi che hanno fatto ufficialmente, attraverso le vie formali e idonee in questo senso, una richiesta per poter portare all'esame, al di là di quelle che saranno le risultanze, una proposta di legge che va in questa direzione, ma io non mi sottraggo perché avrei avuto modo di parlarne nella commissione che ho l'onore di presiedere, nel dichiarare quelli che sono i miei, i "nostri" pensieri sui contenuti.
Dico che la troviamo strumentale e demagogica questa risoluzione, perché lei stesso nelle sue premesse, collega Empereur, è perfettamente consapevole che al di là dell'iter parlamentare, che è in corso, si sta andando in tutt'altra direzione! Qui mi permetto di ricordare - ma voi lo sapete tanto e quanto, se non più di me - si sta andando verso una maggiore globalizzazione, l'entrata di maggiori Stati membri, le dinamiche politiche a livello internazionale, anche quanto è successo a livello nazionale nella recente tornata elettorale, tutto questo ha comportato una concentrazione di gruppi sempre più ristretti, testimonianza ne è che a livello parlamentare i tanti gruppi che erano prima presenti si sono ridotti a quelli che ci sono. All'Italia da 87 membri saranno riservati 72 membri, quindi si va verso un senso di riduzione; le premesse del gruppo di maggioranza che in questo momento governa la Nazione sono andate in una direzione proprio che, guarda caso, è analoga... è curioso vedere come il partito di maggioranza relativa, quando si tratta di applicare dei principi in casa, adotta dei sistemi, quando invece li richiede... cioè questo rispetto della minoranza e delle peculiarità mi sembra veramente una contraddizione in termini; lo stesso nostro Consiglio regionale è formato di fatto da sei gruppi, sono stati eliminati tanti piccoli gruppi che sono usciti per il meccanismo dello sbarramento, e lei chiede, con questa proposta - saranno anche d'accordo gli altri colleghi - di smentire di fatto sé stesso e la legge elettorale locale: quella regionale. Infatti, a fronte dello sbarramento che viene chiesto per poter dare una maggiore rappresentanza, così come avviene sia a livello internazionale, sia a livello nazionale, e succede anche a livello regionale, guarda caso invece in un'ottica europea si vuole invece stigmatizzare una posizione di peculiarità.
Entro in un altro ragionamento: a parte il fatto che non credo sia impossibile che la nostra Regione possa esprimere in un modo autorevole un proprio esponente, a meno che si ritenga che l'unico esponente che possa rappresentare degnamente la Valle d'Aosta sia un iscritto dell'Union Valdôtaine, ma credo che anche i rappresentanti delle altre forze politiche, valdostani, che hanno la stessa cura e attenzione al territorio come l'avete voi... perché voi non avete l'esclusività della difesa della Valle d'Aosta, in quanto anche gli altri gruppi come il nostro hanno a cuore le vicende della nostra Regione... dicevo, anche altri esponenti con questa legge potrebbero tranquillamente rappresentare la Valle d'Aosta in questa legge elettorale. Ricordo che altri esponenti... il Presidente Caveri lo ha fatto in circostanze magari non particolari, poi se n'è andato via un anno prima da quello che era un suo impegno, quasi come se fosse molto più importante essere presente nel Consiglio regionale che non a Bruxelles piuttosto che a Strasburgo, e questo non testimonia questa grande attenzione sulla necessità di avere un nostro rappresentante a Strasburgo... perché se un nostro rappresentante in qualche modo ci arriva un poco di "straforo", per le vicende di desistenze locali da parte non ricordo bene se fosse Di Pietro piuttosto che Cacciari, e arriva ad occupare un posto anche molto prestigioso, ma un anno prima della scadenza se ne va per occupare questi altri scranni, non è una posizione ritenuta così importante!
Il sistema elettorale che si sta per perfezionare, come del resto quello attuale, ripeto, può consentire a nostro avviso la partecipazione di un nostro rappresentante in seno all'Europa. Si tratta solo di ragionare con le norme in essere e quelle che sono in via di predisposizione senza farne un fatto demagogico. Sappiamo tutti che la tendenza va in tutt'altra direzione, quindi il portare all'attenzione dell'Assemblea una risoluzione che va in una direzione del genere, mi sembra come voler apparire a tutti i costi come i depositari della valdostanità e di richiedere un qualcosa, soprattutto per finire sui giornali e per fare la figura di aver fatto comunque la richiesta, sapendo in partenza che questa richiesta non verrà mai accolta.
Credo che anche i colleghi dell'opposizione che so essere inclini, dal momento che hanno presentato una proposta di legge, di andare in questa medesima direzione, sanno delle difficoltà intrinseche, delle difficoltà internazionali, locali, della tendenza che si sta verificando, per cui è ben difficile ipotizzare che la nostra piccola comunità possa, in virtù della propria peculiarità, di fronte al ribasso dei componenti nazionali che da 87 scenderanno a 72, forse ancora di meno, pretendere di rappresentare per il fatto di essere nella nostra Regione, in un meccanismo così vasto come quello europeo, di avere in modo automatico un proprio rappresentante. Un proprio rappresentante si può ottenere e, signori dell'Union Valdôtaine e signori della maggioranza, in questa circostanza c'è solo da rendersi conto delle regole e di scegliere, perché così com'è avvenuto nel passato, dove il Presidente Caveri si è trovato ad occupare quel seggio seppure tardivamente, l'attuale legge e quella che verrà approvata fra poco dal Parlamento, consentirà, se c'è un certo tipo di ragionamento politico, di avere un nostro rappresentante in seno all'organismo europeo. Si tratta solo di scegliere fra uno dei due schieramenti, se si vuole, e fare un poco di ragionamenti politici, a meno che non si intenda che l'unico rappresentante buono per gli interessi della Valle d'Aosta sia dell'Union Valdôtaine!
Presidente - La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (VdAV-R) - On avait, dans le temps, l'habitude d'appeler ces résolutions "de bonne conscience": mettersi l'animo in pace, abbiamo fatto il nostro dovere, abbiamo ribadito con fermezza la nostra posizione. Nessun disaccordo in linea di principio, lo sosteniamo da 30 anni, dal 1978 quando si discusse dell'adozione della legge n. 18 in Parlamento e la posizione degli Autonomisti valdostani era: "un seggio alla Valle d'Aosta, un Collegio uninominale". Allora ricordiamo come andarono le cose, con l'adozione di un meccanismo tortuoso che non ci ha mai consentito di avere un Parlamentare europeo. La breve e recente parentesi di presenza di un collega nostro di questo Consiglio nell'assemblea di Strasburgo è dovuta a una pozione utile nella lista elettorale, risultante dal cumulo della lista madre più la lista apparentata, quindi non alla norma a beneficio delle minoranze per quanto riguarda la Valle d'Aosta. Se n'è avvalso utilmente l'Alto Adige, in altro contesto, ma questo non è stato mai il caso nostro.
Dicevo de "bonne conscience", perché sappiamo che il dibattito è in corso, ringraziamo il collega Empereur di avercelo ricordato, ma il tema è stato discusso pochi giorni fa in una commissione nella quale, d'accordo anche i suoi colleghi, collega Empereur, abbiamo stabilito di dare corso all'esame di questa proposta di legge, salvo il diritto di chiunque altro di portarne altre in discussione.
Siamo un po' dispiaciuti che si butti sul tavolo, ora, anche se abbiamo votato per l'iscrizione per doverosa correttezza, una richiesta di risoluzione che dà per assodato che le iniziative dei colleghi di minoranza siano carta straccia e possiamo anche fare a meno di esaminarle, perché tutto quello che conta sarebbe esprimere questa posizione di larga intesa. Ora, una posizione di larga intesa non vorremmo che rimanesse l'unico atto che fa questo Consiglio regionale.
Intanto, collega Empereur, sul piano politico lo diciamo o non lo diciamo che la maggioranza di Governo della scorsa legislatura a livello nazionale aveva trovato un accordo con altre forze politiche all'interno della Commissione Affari costituzionali per un testo che avrebbe dato soluzione anche alla questione valdostana? È stata allora raggiunta un'intesa intorno a un documento che oggi è trasfuso nella proposta Zeller-Brugger-Nicco e che è in discussione come proposta di legge n. 22 alla Camera dei Deputati. Ora, che la nostra Assemblea non si accorga, adottando questa risoluzione, che il nostro Parlamentare - perché tale è, quali che siano le maggioranze che lo hanno espresso - sta portando avanti una proposta di legge che ha trovato allora consenso largo in Parlamento e che avrebbe dato alla Valle d'Aosta un Parlamentare, lo trovo abbastanza singolare!
Credo che a questo punto andrebbe presa una decisione un po' più lineare: intanto andiamo avanti e in una settimana portiamo in questa Assemblea in approvazione una proposta di legge della Regione Valle d'Aosta che già l'approvò due legislature nazionali fa; ricordo che nel 2004 questo Consiglio approvò già una proposta di legge e, libero chiunque di riprenderne il testo, era molto vicina a quella che abbiamo adesso in discussione in Parlamento ad opera dell'Onorevole Nicco. Vogliamo dire che quelle forze politiche avevano la volontà, e l'hanno espressa chiaramente, di dare alla Valle d'Aosta il Parlamentare europeo, mentre oggi c'è un orientamento diverso? Non me ne voglia il collega Zucchi, ma oggi la maggioranza di Centro-Destra dice: "a noi non interessano le rappresentanze regionali della Sardegna, del Molise, della Valle d'Aosta, a noi interessa un altro tipo di soluzione", però diamo una manina per un avvicinamento politico che assicuri questo che - se non traduco male un certo tipo di ragionamento politico, come lo chiama il collega Zucchi - vuol significare: "venite con noi e poi ne parliamo, vediamo di assicurarvelo noi".
Amici dell'Union Valdôtaine, credo che siamo di fronte ad un bivio politico in questa situazione, siamo di fronte a un dire che c'era una posizione politica che portava alla Valle d'Aosta un risultato utile e decoroso e ce n'è un'altra che o è un vicolo cieco oppure vi porta a passare sotto delle forche caudine di un rapporto politico più stretto con il Centro-Destra: questo è il nodo che sta sotto la vostra proposta di risoluzione, che è un po' alla "Biancaneve e i sette nani"! Direi che in questa circostanza varrebbe la pena di essere espliciti. O si dice qui dentro - e noi siamo prontissimi a sottoscriverlo - che la nostra proposta va sostenuta, perché era una proposta politica sulla quale già si era raggiunta un'intesa in Parlamento, che va rilanciata, e si invitano le forze politiche e il Parlamento nazionale a raggiungere quella posizione, oppure è effettivamente solo, ripeto, de bonne conscience. Tutti gli argomenti che ha messo in campo il collega Zucchi: la globalizzazione, la riduzione dei seggi, eccetera, sono tutte cose note, ma erano note anche lo scorso anno, quando in Commissione Affari costituzionali si era ad un passo dalla chiusura di questa vicenda...
(interruzione del Consigliere Zucchi, fuori microfono)
... sappiamo dello scioglimento anticipato del Senato, ne abbiamo sentito parlare, e quindi la vicenda non ha avuto quell'esito sperato. Siamo comunque pronti a modificare - nel senso di essere più espliciti - il significato di questa risoluzione e a portare il nostro appoggio, perché il principio del Collegio uninominale è un principio sul quale siamo assolutamente concordi. Vorremmo solo diradare un poco le ambiguità che planano sul testo in discussione.
Presidente - Collega Louvin, il senso della sua proposta va nella direzione di proporre degli emendamenti al testo?
Louvin (VdAV-R) - Chiedo una breve sospensione per vedere se c'è disponibilità ad emendare il testo.
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Per quanto ci riguarda, dovremmo rivederlo il meccanismo con cui alle volte affrontiamo certi problemi in Consiglio regionale... arriviamo a questa discussione dopo che la stampa ha già riportato ampiamente le posizioni almeno di alcune forze politiche su questo tema... Noi non ci siamo tirati indietro su una questione così delicata, quindi siamo intervenuti per tempo, non abbiamo aspettato l'ultimo minuto per pronunciarci su questo argomento!
Noi avevamo in mano la proposta di legge Zeller-Brugger-Nicco, presentata il 29 aprile 2008 che va nella direzione di istituire una circoscrizione elettorale per la Val d'Aosta nell'elezione del Parlamento europeo - leggo da questo testo - e mi piace molto lo spirito della legge, che non è mirato solo a curare il caso valdostano, ma vale come principio che ogni Regione sia rappresentata da almeno un Deputato al Parlamento europeo. Questo lo ritengo un principio sacrosanto, perché non si può essere federalisti al mattino e nazionalisti alla sera! Se si va nella direzione del federalismo, sia esso fiscale o meno, si deve andare in quella direzione anche quando ci sono degli altri impegni che sono certamente importanti come quelli del Parlamento europeo!
È chiaro che si è ridotto il numero dei Parlamentari europei, è chiaro che siamo consapevoli del fatto che siamo una Regione autonoma che ha un numero di abitanti limitato, ma la Costituzione italiana ci ha riconosciuto di essere un'entità regionale e per di più ci ha riconosciuto uno Statuto speciale, quanto basta perché si possa chiedere di avere un Parlamentare europeo senza avere timori reverenziali. È però vero che lo spirito con cui noi intendiamo sostenere una iniziativa di questo tipo è quello che sia un significato chiaro a cosa vuol dire rappresentare la Val d'Aosta in Europa. Per noi significa rifarsi allo spirito originario con cui nacque l'Europa, cioè mettere insieme i popoli, superare le diversità dei popoli, quindi aprire una stagione di pace dopo quella che era stata la terribile stagione delle guerre; quindi non una rappresentanza etnica, ma una rappresentanza che ha lo scopo di unire e dare possibilità alle Regioni di esprimersi in una Europa in cui le nazioni avevano giocato un ruolo assolutamente negativo, trascinandoci in una terribile esperienza di guerra e di violenza. Quello spirito che fece nascere il manifesto di Ventotene ancora anima coloro che militano nel Centro-Sinistra ed è quello lo spirito con cui sosteniamo l'idea di una candidatura europea, perché l'Europa deve fare ancora tanta strada per costruirsi come Europa politica e federale e dare rappresentanza a tutte le Regioni europee. Ci siamo impegnati su questa strada anni fa, lo ha ricordato prima il collega Louvin che in I Commissione alla Camera, un testo - che ci riconosceva questo diritto - aveva fatto un certo percorso, quindi ci riteniamo in pieno diritto di rivendicare questa richiesta. Il fatto che in questo momento sia particolarmente difficile ottenerla o meno, questo ci deve solo rendere più responsabili rispetto a determinati percorsi.
Dobbiamo renderci conto che non bisogna aspettare di arrivare sotto elezioni per costruire documenti e presentarli al Governo di turno, serve invece un'azione sinergica, costante di tutte le forze politiche. Do atto a Zucchi che un documento così, una piccola risoluzione presentata all'ultimo minuto è un elemento debole, eppure noi ci sentiamo di dire che questa cosa è necessaria perché non abbiamo solo questo documento a sostegno, ma abbiamo le proposte di legge che fecero già Nicco e Perrin, un lungo percorso su questa strada. Sicuramente, se fosse possibile emendare in alcune parti il testo daremmo la disponibilità ad accogliere eventuali modifiche, quindi siamo dell'avviso che questa cosa vada portata avanti, ma ribadisco lo spirito di chi è federalista sempre e non solo quando gli conviene.
Presidente - La parola al Consigliere Caveri.
Caveri (UV) - Mi consentirete una breve ricostruzione dei fatti e degli avvenimenti, che riguardano la legge sulle elezioni europee, anche perché una mancanza di volontà di modifica della legge per le elezioni europee appartiene purtroppo sia al Centro-Destra che al Centro-Sinistra, ci sono state nel tempo diverse occasioni per poter modificare questa legge, forse il momento più importante è stato quello in cui furono effettuate alcune modifiche nel 1994, ma ci sono state altre possibilità.
In effetti ha ragione il Consigliere Donzel, è abbastanza imbarazzante dover parlare di questo argomento quando la data per le elezioni europee è già nota, sarà il 7 giugno 2009 in Italia, ma va anche detto che purtroppo questa è la logica con la quale si sta addivenendo alla modifica della legge per le elezioni europee. Va poi detto che piace a tutti, perché questo è l'elemento di maggior tristezza: come la legge per le elezioni politiche ha cancellato le preferenze, la legge per le elezioni europee si sta prestando al doppio meccanismo, da un lato l'abolizione delle presenze in maniera che questo consenta la scelta dei candidati eletti ai partiti, per cui i cittadini non possono più scegliere, ma scelgono le segreterie dei partiti; dall'altro, il meccanismo dello sbarramento, annunciato ai Ministri Calderoli e Vito e dal relatore Calderisi, che è un meccanismo letale.
Sono contento che il Consigliere Zucchi che in I Commissione ha sempre un aplomb molto da Presidente della I Commissione, abbia gettato la maschera, dicendo: "ma ragazzi, pensate che con 100mila elettori vi danno un Parlamentare europeo?"
Zucchi (fuori microfono) ...ci danno...
Caveri (UV) - ...ci danno... no, "vi danno" inteso come comunità, "vi danno" visto dall'esterno... Ed è più o meno quello che dice Calderisi; Calderisi dice: "in fondo c'è questa proposta Zeller-Nicco e compagnia cantante che assomiglia anche alla proposta Soro, che riprende il testo precedente, e dice qui viene meno un principio di uguaglianza.
Ora, io non so se vi rendete conto - al di là del fatto che Calderoli ha promesso a Durwalder che troverà un meccanismo per salvaguardare l'eletto sudtirolese - che qui non siamo di fronte ad un elemento banale. Intanto vorrei dire al Consigliere Donzel che non sono stati Nicco e Perrin a presentare le proposte di legge, Nicco e Perrin hanno ripresentato le proposte di legge presentate dai Parlamentari precedenti, perché i Parlamentari valdostani hanno, dal 1979 in poi, chiunque sia stato l'eletto, presentato delle proposte di legge e, in contemporanea, faceva la stessa cosa il Consiglio Valle. Se la logica fosse quella dei numeri, i valdostani nel dopoguerra non avrebbero avuto né un Senatore, né un Deputato, perché caro Consigliere Zucchi, credo che lei debba comprare un Bignami di diritto costituzionale, perché per presiedere la I Commissione è necessario avere almeno non solo delle competenze assicurative e finanziarie, come le sue, ma anche di diritto pubblico e costituzionale, in quanto lo Statuto di autonomia, all'articolo 47, ricorda: "agli effetti delle elezioni per la Camera dei Deputati e per il Senato la Valle d'Aosta forma una circoscrizione elettorale". Mai parola fu più saggia perché se si fosse scritto "collegio elettorale", quando venne modificata la legge per le elezioni politiche, io ero in Parlamento e si fece il famoso "Mattarellum", devo dirvi che qualche idea che la Valle d'Aosta potesse finire nella circoscrizione del Piemonte con un proprio collegio elettorale esisteva. Avendo la Costituente scritto la "circoscrizione elettorale", questo ci aveva salvaguardato.
Nel 1979 non è che rispetto alla legge vigente non ci sia un meccanismo di tutela... dice la legge attuale che c'è una possibilità di apparentamento per "partiti o gruppi politici espressi dalla minoranza di lingua francese della Valle d'Aosta e di lingua tedesca della Provincia di Bolzano e di lingua slovena del Friuli Venezia Giulia"; tuttavia il meccanismo attuale è certamente discriminatorio, perché si prevede che l'eletto della lista apparentata vada a sostituire l'ultimo degli eletti della lista madre, per così dire, quando si è raggiunta una cifra individuale non inferiore a 50mila preferenze. Ora è del tutto evidente che con 100mila elettori non si può pensare che uno prenda 50mila preferenze, quindi questo meccanismo, che è sempre stato utile per i sudtirolesi, purtroppo per noi non è mai stato adoperato. Si sono fatti gli apparentamenti, molte delle persone che sono qui ricorderanno le vicende della lista Federalismo, dove a partire dal 1979 per la prima volta venne candidato un rappresentante della Lega Lombarda che porta il nome di Umberto Bossi, poi le esperienze negative con il Partito sardo di azione negli anni successivi, quando si sarebbe dovuta fare la rotazione, e poi quell'elemento di casualità che mi ha riguardato, cioè nel 1999 l'apparentamento con i Democratici che per un fatto di gioco di preferenze mi aveva consentito di essere il primo dei non eletti e di subentrare nel 2000 nel Parlamento europeo.
Qual è l'elemento che deve portarci all'approvazione di un documento, modificabile, per carità? È perché la procedura di urgenza in questo provvedimento funziona come una ghigliottina, cioè fra un mese questo provvedimento va in aula dopo la discussione in I Commissione, dove per adesso l'Onorevole Nicco non è intervenuto, c'è stato un dibattito il 16-17-18 dove sono intervenute le varie forze politiche, e credo che la ragione per la quale è utile incardinare un documento di questo genere sia perché, avendone noi parlato politicamente prima che venisse proposta questa bozza di legge da parte del gruppo di Vallée d'Aoste Vive - come dire? - oggi immaginare una proposta tradizionale che si va ad aggiungere a proposte tradizionali è astruso rispetto a una realtà in progress rapidissima. Una realtà che porterà a quelle due caratteristiche che fanno sì che un'eventuale legge di proposta nostra, che venga presentata in Parlamento e che abbia le vecchie caratteristiche: quelle di andarsi ad inserire in una logica di divisione per Regioni di un eletto, questa è tutta stravolta da una logica completamente diversa, tale a quella che emergerà probabilmente dal fatto che il testo Zeller che è all'attenzione della I Commissione Affari costituzionali è un testo martire che sarà modificato al 100% con quelle logiche che dicevo precedentemente e che il Consigliere Zucchi ha rappresentato esattamente. Calderisi dice: "cosa vogliono questi valdostani, non posso mica pensare che venga meno il principio e noi diamo a loro un Parlamentare europeo?"... perché non è una questione di numero! Ha ragione che molti anni fa i Parlamentari europei erano 87... adesso sono 78, scenderanno a 73 e non 72, perché c'è stata una modifica rispetto al trattato di Nizza con il trattato di Lisbona e l'Italia ha ottenuto un Parlamentare europeo in più, ma credo che il problema sia quello di rappresentatività. Domani non sarò in questa seduta perché vado al Comitato delle Regioni, dove siedono 24 rappresentanti dell'Italia e uno è della Valle d'Aosta, come è giusto che sia, perché o siamo un sistema regionalistico e intendiamo che ci debba essere una rappresentanza equa di tutte le realtà... fra l'altro non siamo solo noi che chiediamo un seggio regionalizzato, lo chiedono i sardi che fanno parte di una circoscrizione elettorale isole, in cui la disparità di numero di abitanti fra Sicilia e Sardegna è talmente debordante che i sardi non riescono ad essere eletti, vengono eletti i siciliani.
Ci sono intere Regioni piccole come il Molise che non hanno una rappresentanza: l'Abruzzo, la Liguria, nella grande circoscrizione elettorale di cui noi facciamo parte, ha stentato ad avere degli eletti perché, anche in questo caso, la nostra circoscrizione è una circoscrizione a grande vantaggio della Lombardia, in cui milioni di abitanti possono facilmente esprimere quelle preferenze che portano ad un eletto a Bruxelles e a Strasburgo. Credo pertanto che possa essere ragionevole lavorare sul testo che è stato proposto, tenendo conto che c'è qualcuno che dice è inutile che lo fate perché tanto la maggioranza di Governo non prevedrà... ma credo che non sia una buona ragione, per cui credo che si possa lavorare su un testo ragionevole.
Presidente - Prima di sospendere i lavori del Consiglio, per vedere se si può comporre il tutto sulla base di una proposta fatta, volevo annunciarvi che è stata depositata una risoluzione da parte dei gruppi di minoranza, che riguarda il rinnovo dei Consigli di amministrazione delle AIAT. Faccio distribuire la risoluzione, dopodiché il Consiglio viene sospeso per 15 minuti, il tempo per vedere di comporre questa risoluzione, se si può trovare una strada perché abbia maggiore consenso possibile.
Il Consiglio è sospeso per 15 minuti.
Si dà atto che i lavori sono sospesi dalle ore 18,49 alle ore 19,13.
Presidente - Riprendiamo i lavori con la distribuzione del nuovo testo della risoluzione.
Pregherei uno degli estensori di voler annunciare le parti più salienti del documento, in maniera da metterlo in votazione.
La parola al Consigliere Caveri.
Caveri (UV) - D'intesa con il gruppo del Partito Democratico e di Vallée d'Aoste Vive-Renouveau, si è integrato il testo con una parte delle premesse che è questo: "Apprezzato il testo del AC22 Zeller, Brugger e Nicco che recepisce la proposta di testo unificato elaborato nella scorsa Legislatura, che prevede almeno un parlamentare europeo per Regione e Provincia autonoma"; poi, per un fatto di correttezza, non possiamo impegnare i Parlamentari, il verbo è cambiato e diventa invita i Parlamentari valdostani... credo che in questo modo si possa tener conto del testo. Nell'impegna si è allargato, oltre che alla Valle d'Aosta, "a ciascuna Regione e Provincia autonoma", perché non è una richiesta esclusiva della nostra Regione, ma di tutte le Regioni e Province autonome italiane.
Presidente - Pongo in votazione la risoluzione nel testo così emendato:
Risoluzione
Considerato che in vista delle elezioni di giugno 2009 per il rinnovo del Parlamento europeo si è riaperto il dibattito sulla necessità di riforma del sistema di elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, disciplinato dalla legge 24 gennaio 1979, n. 18 e successive modificazioni ed integrazioni;
Illustrato che, come noto, l'attuale sistema elettorale non riconosce alla Valle d'Aosta un rappresentante in seno al Parlamento europeo, e che le disposizioni della citata legge 18/79 a favore delle minoranze linguistiche non sono in grado di garantire la tutela prevista dall'articolo 6 della Costituzione, posto che nemmeno le minoranze numericamente più forti riescono ad ottenere il quoziente necessario all'elezione di un proprio rappresentante;
Preso atto che il 16 settembre è iniziato, alla Camera dei Deputati, l'esame congiunto delle proposte di legge aventi ad oggetto la modifica della legge 18/79 e che il Governo ha pertanto dichiarato di aver rinunciato a presentare un proprio disegno di legge, riservandosi di esprimere le proprie valutazioni a conclusione del dibattito parlamentare;
Ricordato come siano state intraprese, sin dal 1979, numerose iniziative da parte dei Parlamentari valdostani nonché dal Consiglio regionale per ottenere il riconoscimento di una rappresentanza valdostana al Parlamento europeo;
Apprezzato il testo del AC22 Zeller, Brugger e Nicco che recepisce la proposta di testo unificato elaborato nella scorsa Legislatura, che prevede almeno un parlamentare europeo per Regione e Provincia autonoma;
Ritenuto fondamentale individuare una soluzione che consenta di modificare l'attuale sistema elettorale già per le prossime elezioni del 2009;
Tutto ciò premesso
Il Consiglio regionale
Impegna
II Presidente della Regione a promuovere le opportune iniziative istituzionali dirette a riconoscere, oltre che alla Valle d'Aosta, a ciascuna Regione e Provincia autonoma, un proprio rappresentante al Parlamento europeo.
Invita
I Parlamentari valdostani a sostenere tale richiesta nell'ambito del dibattito parlamentare riguardante la modifica dell'attuale sistema di elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia.
Consiglieri presenti: 29
Votanti e favorevoli: 26
Astenuti: 3 (Benin, Tibaldi, Zucchi)
Il Consiglio approva.