Oggetto del Consiglio n. 2191 del 6 ottobre 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 2191/XII - Approvazione della mozione: "Valorizzazione del comprensorio del Nivolet".
Mozione
Ricordato lo straordinario pianoro del Nivolet, una delle aree naturalistiche più affascinanti della Regione, che però è viabilmente separata dal territorio regionale;
Evidenziato che il colle del Nivolet è invece raggiungibile con una normale strada dal versante piemontese, cosa che comporta un'invasione di autovetture durante i mesi estivi, ad eccezione di alcune domeniche in cui l'accesso è consentito solo tramite navette;
Con l'obiettivo di risanare la situazione così creatasi, proibendo l'accesso al traffico privato, ma consentendo un migliore collegamento da Valsavarenche, in linea con i criteri ambientali più stretti, anche al fine di promuovere iniziative di turismo sostenibile, come ad esempio quello dei centri acclimatamento per sportivi, e per agevolare l'allevamento e la tutela del territorio degli alpeggi;
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
Impegna
la Giunta regionale:
1) a relazionare entro due mesi, nella Commissione competente, in merito alle criticità e alle possibilità per la valorizzazione del comprensorio del Nivolet;
2) a richiedere al Parco Nazionale del Gran Paradiso l'apertura di un confronto, che coinvolga la Regione Piemonte, la provincia di Torino, i Comuni del Parco e la Fondazione Grand Paradis, per giungere ad una soluzione condivisa per un accesso equalitario del colle del Nivolet da entrambi i versanti e per l'abrogazione del traffico privato in tale area.
F.to: Sandri - Fontana Carmela
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Questa estate - e mi scuso se metto una piccola nota personale in un'attività pubblica - mi sono dilettato per le nostre belle montagne e devo dire che, salendo al rifugio Chabod, ho potuto sbinocolare con piacere, d'infilata si vede molto bene, il pianoro del Nivolet; dopodiché sono andato a guardare sulla carta geografica e mi sono reso conto che è un territorio estraneo ormai alla nostra Regione, perché al di là del fatto che c'è una famiglia valdostana che gestisce uno dei due rifugi che sono su, al colle, il fatto che l'accesso sia così squilibrato fra i 2 versanti, comporta che quello sia un territorio usato quasi esclusivamente dai Piemontesi. Lo squilibrio è legato alla viabilità, nel senso che abbiamo, da un lato, una strada asfaltata che arriva praticamente fino su ai rifugi e, dall'altra parte, non esiste nulla se non il solito sentiero di montagna. Si era iniziato a costruire una strada negli anni '60 ed è stata bloccata, sia perché c'erano delle preoccupazioni dal punto di vista ecologico, ambientale da parte del parco, sia perché è una zona geologicamente complessa e quindi sicuramente merita un rispetto a un'attenzione che forse quel progetto un po' faraonico non poteva sicuramente corrispondere alle aspettative.
Noi chiedevamo un impegno da parte della Giunta di fare una riflessione su tutto questo comprensorio, che è uno straordinario pianoro in quota, che ha 2 rifugi, di cui uno di proprietà dell'Amministrazione regionale, che potrebbe essere valorizzato dal punto di vista ambientale e paesaggistico, ma non solo perché ambiente e paesaggio sono anche delle grandi fonti di attrazione dal punto di vista turistico, di un turismo fra l'altro intelligente, ecologico, molto prudente nell'aggressione al territorio, e su questo - dicevo - richiedere una riflessione e la predisposizione di iniziative per aprire un tavolo di confronto sia con il Parco Gran Paradiso che con la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, i Comuni del parco e la "Fondazione Grand Paradis", per riuscire a capire come arrivare ad una valorizzazione, una maggiore tutela di questo comprensorio, ma anche una maggiore omogeneità di accesso. Lo dico a chiare lettere, credo che questo territorio debba essere protetto dalle invasioni delle automobili che avvengono dal mese di giugno al mese di settembre a causa dell'apertura della strada di Ceresole, e dall'altra parte occorre che si trovino delle soluzioni per consentire ai Valdostani che hanno gli alpeggi, che hanno ancora delle attività economiche in quel settore, di poter accedere in modo corretto dal punto di vista ambientale, in accordo con il parco, anche dal versante valdostano. Faccio presente che oggi esistono delle persone che per allevare manzi o mucche negli alpeggi di questa zona devono fare circa 150 km per raggiungere questi territori, risalendo da Ivrea alla Val Soana.
Una riflessione e un tavolo di confronto, allora: è una mozione propositiva che vuole anche - lo diciamo senza voler nascondere tutti gli addentellati di questa mozione - essere una risposta alle attese di confronto e di collaborazione che ci sono da parte dei Comuni del versante piemontese e del Parco del Gran Paradiso.
Presidente - Dichiaro aperta la discussione generale.
La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Rispondo volentieri al rappresentante del partito autonomista "Gauche Valdôtaine", scusandomi per averlo riportato a un partito nazionale. Non pensavo, visti i legami storici che ha il suo partito con i "DS" a livello nazionale, che questa mia notazione potesse suonare offensiva!
Per quel che riguarda la questione della strada del Nivolet, prima di assumere una decisione su quale tipo di atteggiamento prendere, vorrei capire cosa esattamente si intenda per "accesso egualitario" del Colle del Nivolet. Lei usa una formula un po' politichese, essendo diventato un Consigliere regionale canavesano per i legami di viva simpatia che ha con i Sindaci del versante piemontese del parco, però credo che almeno fra di noi, nel momento in cui si dovesse votare un documento del genere, dovremmo capire se lei si riferisce al completamento della strada oppure no! Se lei si riferisce al completamento della strada, il Governo è contrario per tutta una serie di ragioni storiche, non fosse altro che la strada che c'è, è attualmente un bel mal di pancia. Ricordava - non a caso - l'Assessore Cerise, rispondendo il 1° ottobre 2003 a un'interpellanza presentata dal Consigliere Riccarand, come i costi per la bonifica del versante sinistro orografico a monte della strada della Valsavarenche nella zona dell'accesso al Nivolet sia costosissima, quindi quella che viene chiamata la pista del Nivolet è causa di dissesti per la strada medesima, ma anche per la strada sottostante. Fra l'altro è una zona anche poco carina da vedere, perché ci sono dei vecchi baraccamenti e all'epoca l'Assessore Cerise rispondeva che c'è un contenzioso e non spetta a noi, spetta al parco fare pulizia di tutta quella zona.
Credo che sul punto 1) problemi non ve ne siano. Si chiede di relazionare entro 2 mesi nella commissione competente in merito alla criticità e alle possibilità per la valorizzazione del comprensorio del Nivolet, e questo mi sembra coerente, tenendo conto che c'è attualmente in previsione da parte nostra il piano del parco, che non parla della strada del Nivolet. Si parla, nel piano del parco, del progetto complessivo di valorizzazione del comprensorio, non ancora definito con la comunità del parco e con i Comuni, quindi l'accesso al Nivolet è da considerare nell'ambito complessivo di questo piano, partendo dal presupposto che non è solo un problema economico-gestionale, i costi della strada e la manutenzione, ma anche di difesa del suolo e dei valori naturalistici della zona. È probabile che il piano del parco non ne parlerà ed è possibile che se ne parli, invece, nel progetto di valorizzazione generale socio-economico, quindi è del tutto evidente che quello è uno strumento.
Esiste però un'altra questione interessante che lei non cita all'interno della sua mozione e cioè che in realtà, oggi, sulla questione esiste già - fu approvata con deliberazione n. 2614/2002 - un protocollo d'intesa fra la Regione, la Provincia di Torino, il Comune di Ceresole Reale, il Comune di Valsavarenche, l'ente parco nazionale del Gran Paradiso per la regolamentazione della strada provinciale del Nivolet. Il protocollo tratta i temi indicati nella mozione, in particolare la regolamentazione del traffico privato, progetti di comunicazione, progetti di valorizzazione, procedure di attuazione, aspetti finanziari. Il protocollo aveva una durata prevista di 5 anni, decorrenti dalla sottoscrizione, la scadenza del protocollo sarà a luglio 2007, e in questi anni ha permesso nel periodo estivo la regolamentazione del traffico e una fruizione compatibile. A questo punto, nell'ambito della scadenza di questo accordo, essendo questi i medesimi soggetti che lei indica al punto 1), credo che sarebbe opportuno nell'ambito della revisione del protocollo d'intesa, di fare il punto della situazione che lei evocava poco fa.
È del tutto ovvio che "accesso egualitario" non può che voler dire chiusura della strada sul versante piemontese e non è quindi la Valle d'Aosta a poter decidere in merito, ma è il Piemonte. Possiamo esprimere da parte nostra, nell'ambito di questo protocollo, un auspicio; difficile è un collegamento da Valsavarenche, considerando la morfologia del luogo e i criteri ambientali, che oggi escludono la realizzazione di una strada di questo genere. Per quel che mi riguarda, conoscendo i costi e visto il precedente del trenino di Cogne, eviterei fughe in avanti fantasiose tipo un trenino o cose del genere! Dal lato valdostano mi sembra che la situazione risponda appieno a un turismo sostenibile, certo non accessibile a tutti, considerando la pendenza e la lunghezza dell'accesso al piano del Nivolet da Valsavarenche. Questa è la montagna, il paradosso dell'orografia della montagna. L'altro giorno pensavo a lei, collega Sandri, perché mi sono recato da Saint-Vincent a Pont Canavese impiegandoci un'ora e un quarto, quindi mi sono reso conto di come la richiesta dei Noaschini sia piuttosto bizzarra, tenendo conto che per andare a Noasca ci si mette mezz'ora in più, quindi io dovrei andare in una località della Valle d'Aosta mettendo circa 2 ore di strada. Potremmo andare in elicottero, io l'ho preso 2 o 3 volte nella mia attività politica, quindi non sono abituato, ma come lei sa, collega Sandri, fra breve, grazie al suo Governo pagherò una sovrattassa sul mio "SUV", che tanto l'ha scandalizzata da essere argomento di dibattito in Consiglio regionale, anche se il giornale di oggi dice che non è sicuro che il mio "VOLVO" paghi la sovrattassa, quindi qualche dubbio ce l'ho, perché è assai ecologico sotto altri aspetti.
A parte le battute, credo che, al di là del fatto che non capisco cosa siano i centri di acclimatamento per sportivi, per il resto si possa accettare il punto 1), partendo dal presupposto che però andrebbe evocata la questione nodale della scadenza dell'accordo, quindi forse si potrebbe fare una modifica in questo senso. Chiederei, per un voto favorevole, di togliere la dizione ambigua "accesso egualitario". A parte che il termine "egualitario" è anche semanticamente curioso, per un accesso equo e solidale - Consigliere Bortot - quindi credo che si possa eventualmente tenere il punto 1), in maniera che si venga a discutere in commissione, partendo dal presupposto che lo strumento più adatto è il piano del parco che dovrà essere discusso nei prossimi mesi con il piano socioeconomico annesso, e la revisione del protocollo d'intesa che fu stipulato e che sarà in vigore fino a luglio 2007.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Credo che sia molto divertente l'approccio che ha il Presidente della Regione, nel senso che è sempre preoccupato di cosa c'è dietro le parole; non ho la soluzione, mi chiedeva il collega Vicquéry se era fare il tunnel o cose del genere, francamente non lo so, ma credo sia importante focalizzare il fatto che quell'area, non la domenica, ma tutti gli altri giorni, è tappezzata di vetture di qualunque tipo ed è deprimente che nel cuore del Parco del Gran Paradiso ci siano cose di questo genere!
Sarei disponibile a modificare l'articolo 2, togliendo la frase dell'"accesso egualitario" che preoccupa tanto il Presidente, ma mantenendo quella dell'obiettivo della riduzione ulteriore del traffico privato nell'area, perché questo è un passo nella direzione che io gradisco: quella di un accesso egualitario dalle 2 parti, quindi che anche da Ceresole risalgano almeno con l'autobus, se non a piedi; credo che questo sia anche un indirizzo che noi ci diamo e diamo per rivedere il protocollo. Presidente, è un protocollo di 5 anni fa, di cui io apprendo adesso il fallimento, nel senso che tutto quel protocollo alla fine ha portato solo di impedire una decina di domeniche d'estate l'accesso delle auto al colle, ma su 130 giorni di percorribilità è chiaro che per la stragrande maggioranza del periodo estivo le auto ci arrivano! Sul problema della strada non ho delle risposte, prendo però per buone le affermazioni che mi hanno fatto l'altro giorno nella sede del parco Gran Paradiso a Torino, che sono andato a visitare in Via della Rocca n. 47, e mi hanno detto che esiste, da parte dell'Assessore Cerise, un progetto per il riassestamento geologico di quel pezzo di strada fatto negli anni '60. Credo che questo sia un fatto positivo, nessuno mette in dubbio che quello sia un versante particolarmente pericoloso e complesso; rimane il fatto che il problema dell'accessibilità c'è, non è solo per i turisti che possono andare a piedi e farsi una scarpinata di un'ora e un quarto, ma anche per gli operatori del settore.
Chiederei al Presidente una breve sospensione, per concordare un secondo punto emendato così come ha richiesto il Presidente della Regione.
Presidente - La parola al Consigliere Bortot.
Bortot (Arc-VA) - Non condivido il taglio dato al problema, perché qui, il problema, sono le popolazioni della Valle dell'Orco e della Val Soana! Andiamo a Bucarest giustamente per la francofonia, dall'altra parte parlano anche il francoprovenzale e facciamo finta che queste popolazioni non esistano! Il contesto con cui affrontare questo problema non è finire o non finire la strada del Nivolet, chi ci può accedere o meno, ma sono i collegamenti intervallivi con 2 valli che sono povere, e i collegamenti intervallivi vuol dire: progetti, cultura, iniziative, turismo, agricoltura, e poi ci possono stare nei collegamenti intervallivi anche gli argomenti di cui stiamo discutendo.
Ho voluto intervenire prima dell'interruzione per riportare questo argomento nel reale contesto con il quale lo stiamo affrontando; se poi qui si preferisce relazionare con altre valli e con altre Regioni, e non vogliamo farci carico di queste popolazioni abbandonate dal Governo, dall'UE, dallo Stato italiano, dalla Regione Piemonte e dalla Provincia di Torino, allora litighiamo se fare o non fare questo collegamento, ma non sono assolutamente d'accordo che si dimentichi tutto il resto! E tutto il resto sono: comunicazioni, cultura, progetti, iniziative per non abbandonare a sé stesse queste 2 valli, con cui ci dividono pochissime cose.
Adesso mi va bene la sospensione.
Presidente - Il Consiglio è sospeso per 5 minuti.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 12,16 alle ore 12,20.
Presidente - Riprendono i lavori.
Vi do lettura delle modifiche apportate alla mozione. Il testo rimane uguale; viene modificato, con l'emendamento del Consigliere Sandri, il secondo punto dell'impegna come segue:
Emendamento
"2) a richiedere al Parco nazionale del Gran Paradiso l'apertura di un confronto che coinvolge la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, i Comuni del Parco e la Fondazione Gran Paradis, per giungere ad una soluzione condivisa su entrambi i versanti e per l'abrogazione del traffico privato in tale area, in vista anche della revisione del protocollo d'intesa del 2002.".
La parola al Consigliere Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Per mozione d'ordine: vorrei il testo scritto, perché non si capisce nulla!
Presidente - Allora bisogna aspettare un po' di più... io comunque l'ho letto! L'emendamento è stato consegnato dattiloscritto. Siamo sempre in discussione generale...
La parola al Consigliere Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Per annunciare la presentazione di alcuni emendamenti alla mozione in oggetto. Chiedo una breve sospensione per poterli predisporre.
Presidente - Prima c'era la sospensione, non avete fatto... mi sembra prendere in giro l'Assise. C'è stata la sospensione per concordare e vedere...
Venturella (Arc-VA) - ... dopo l'emendamento, perché non si sapeva...
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Esiste un "galateo parlamentare" a cui bisogna rifarsi. Ci siamo interrotti. Il collega Bortot - che fino a prova contraria è un componente del suo gruppo - ha partecipato alla riunione assieme al collega Sandri. Se lei ritiene che il Consigliere Bortot non sia rappresentativo del suo gruppo, poteva dircelo precedentemente, perché al posto di fare un'interruzione di 5 minuti la facciamo di 10. Poi lei capricciosamente ha chiesto il testo scritto perché ritiene la grafia del collega Sandri non adatta alle sue esigenze. Peraltro, come tutti i medici. Ha perfettamente ragione, va bene tutto, però siamo riusciti a perdere 25 minuti di tempo... Credo - lo dico ai numerosissimi giornalisti presenti - che sia un dispiacere...
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Condivido l'intervento del Presidente, mi associo e non posso che condividerlo pienamente!
Presidente - La parola al Consigliere Bortot.
Bortot (Arc-VA) - Non condivido l'intervento del Presidente, perché trovo che c'è scarsità di confronto e dialettica in quest'aula! Ci si adegua sempre a decisioni magari non condivise, per dimostrare non si sa bene all'esterno cosa!
Penso che gli scontri, i confronti e la dialettica siano una ricchezza per tutto e reputo non grave che il collega Venturella su questo argomento abbia opinioni diverse, fa parte della dialettica, fa parte del confrontarsi, sono contrario alle omogeneizzazioni perché ognuno di noi ha la propria storia, la propria cultura e le proprie sensibilità... quindi, Presidente, questa piccola strumentalizzazione fra noi due poteva risparmiarsela!
Scopro che voialtri siete in 18mila e forse di più e vedo che quotidianamente ognuno di voi va per conto suo, con la sua "corrente", i provvedimenti che arrivano dal Governo non sono organici, ogni Assessorato non interviene nei confronti dell'altro, c'è una situazione di crisi nella quale occorrerebbero collegialità, strategie e decisioni, e vedo che in questo Governo ognuno va per conto suo! Credo che facciate più gravi danni voi di noi due!
Presidente - Il Consiglio è sospeso per 5 minuti.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 12,38 alle ore 12,48.
Presidente - Riprendono i lavori.
La parola al Consigliere Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Per scusarmi anzitutto per questa maniera forse poco ortodossa di procedere, ma dovete capire: anche per la mia storia, anche personale, riferita al Parco nazionale del Gran Paradiso nelle zone che sono interessate dalla mozione in oggetto, proprio perché prima di approdare in Consiglio regionale come seconda professione lavoravo in quelle zone, il piano del Nivolet era una delle mete fra le più richieste dai frequentatori delle alte vie, cioè dei sentieri in quota. E quando sento parlare di "pianoro", che è diviso dal fondovalle da un gradino glaciale, sentire parlare di "valorizzazione del pianoro", la paura è tanta: è quella della valorizzazione con le ruspe, è quella della valorizzazione con inserimenti che poco hanno a che fare con la vocazione di quei territori...
Cos'è che non ci convince nella mozione? Avevo preparato degli emendamenti che non presento, ma che vado ad illustrare come principio, perché non abbiamo trovato un accordo con il collega Sandri... perché cosa credo? Credo che quando si presenta un provvedimento, la parte importante è, sì, l'impegnativa, cioè la parte che segue all'impegno, ma anche è importante ciò che si scrive in premessa. Le parole sono come dei sassi e il documento che si fonda sulle premesse e quindi sull'impegnativa, deve essere coerente in tutta la sua articolazione; non può un documento affrontare alcuni temi in una maniera nelle premesse, per poi dimenticarsi dei principi che ha affermato e finire nell'impegnativa con il parlare di altre cose!
Mi aspettavo che in questa riunione - e io ho sbagliato sicuramente a non parteciparvi -, dopo i principi annunciati dal Presidente Caveri, alcune correzioni fossero apportate alla premessa, perché quando nella mozione dei colleghi Sandri e Fontana si dice: "Ricordato lo straordinario pianoro del Nivolet, una delle aree naturalistiche più affascinanti della Regione, che però è viabilmente separata dal territorio regionale...", a questo si sottenda il fatto che questa sia una negatività, che forse l'intenzione è quella di collegare tutti i gradini glaciali e i pianori con la viabilità regionale. Soprattutto dopo le dichiarazioni, che condivido, del Presidente Caveri, questo non è in linea! Passo al secondo capoverso: "Evidenziato che il colle del Nivolet è invece raggiungibile...", questo "invece" secondo me è pesante: è raggiungibile, è un dato di fatto! Terzo capoverso: "Con l'obiettivo di risanare la situazione così creatasi, proibendo l'accesso al traffico privato, ma consentendo un migliore collegamento da Valsavarenche...", cosa vuol dire "ma consentendo un migliore collegamento da Valsavarenche"? Il Presidente mi risponderà che quel che conta è la parte impegnativa, ma non è vero! Il documento è un tutt'uno, è organico nelle premesse e nel dispositivo! Le impegnative che vengono fuori dal Consiglio regionale, che sono diffuse tramite stampa, via Internet, debbono avere una loro articolazione corretta. Continua: "in linea con i criteri ambientali più stretti, anche al fine di promuovere iniziative di turismo sostenibile...", e qui chiedo conforto all'Assessore Cerise: stiamo lavorando da anni sul turismo sostenibile e si dice "anche al fine di promuovere"? E ancora: "come ad esempio quello dei centri acclimatamento per sportivi..." - questo non l'ho ancora capito! - "e per agevolare l'allevamento e la tutela del territorio degli alpeggi" - e qua ci siamo -, ma ciò che stride è proprio la prima parte del documento, che non posso condividere, che non mi convince anche se l'impegnativa è stata cambiata, perché quello che c'è prima non è organico a quello che segue!
Non possiamo tirar fuori un documento che in una parte afferma alcuni principi e nella seconda parte ne afferma altri in contrasto con i primi! Credo che un documento che esce da qui debba avere una sua organicità, una sua articolazione nell'affermazione dei principi corretta. Non mi convince questo, perché dalla parte valdostana del pianoro esistono 2 sentieri: il primo è la famosa "Croce dell'Arolley" che è circa un'oretta di marcia, è un po' duro risalire da quel sentiero, ma è uno dei sentieri più frequentati dagli escursionisti; il secondo è quello che parte dalla galleria e prosegue, è un po' più lento, consente di prendere quota più dolcemente, ma è poco frequentato perché vi sono ancora alcuni baraccamenti al primo curvone, baraccamenti che prima o poi dovranno essere eliminati. Credo che il miglioramento non sia nel collegamento viabile, assolutamente, ma sia nella sistemazione del versante orografico sinistro, che impedisce - come ha detto giustamente il Presidente - l'idea della costruzione di una strada; fra l'altro la strada è degli anni '60, fatta costruire dal Parco nazionale del Gran Paradiso perché vi erano alcune idee, ma credo che il pianoro del Nivolet, almeno dal versante valdostano, cioè l'accesso degli escursionisti almeno dal versante valdostano, debba solo interessare l'accesso pedonale. Non possiamo pensare di collegare tutti i pianori con la viabilità regionale, sarebbe impensabile, perché dovremmo intervenire su parecchie valli laterali, perché esistono sempre nel territorio regionale uno o più valloni che non sono collegati.
Personalmente l'impostazione data sia al dibattito, sia al contenuto stessodella mozione, non è condivisibile, comunque se vi è stato un modo inusuale di presentare gli emendamenti e le mie osservazioni - me ne scuso prima con il presentatore e collega Sandri, con il collega Bortot e con chi ha emendato la mozione -, personalmente ritengo che gli emendamenti presentati abbiano cambiato, sì, la mozione, che però è, per quanto mi riguarda, non condivisibile né nella forma, né nella sostanza!
Presidente - Se nessuno intende prendere la parola, dichiaro chiusa la discussione generale.
Pongo in votazione il testo della mozione così emendato:
Mozione
Ricordato lo straordinario pianoro del Nivolet, una delle aree naturalistiche più affascinanti della Regione, che però è viabilmente separata dal territorio regionale;
Evidenziato che il colle del Nivolet è invece raggiungibile con una normale strada dal versante piemontese, cosa che comporta un'invasione di autovetture durante i mesi estivi, ad eccezione di alcune domeniche in cui l'accesso è consentito solo tramite navette;
Con l'obiettivo di risanare la situazione così creatasi, proibendo l'accesso al traffico privato, ma consentendo un migliore collegamento da Valsavarenche, in linea con i criteri ambientali più stretti, anche al fine di promuovere iniziative di turismo sostenibile, come ad esempio quello dei centri acclimatamento per sportivi, e per agevolare l'allevamento e la tutela del territorio degli alpeggi;
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
Impegna
la Giunta regionale:
1) a relazionare entro due mesi, nella Commissione competente, in merito alle criticità e alle possibilità per la valorizzazione del comprensorio del Nivolet;
2) a richiedere al Parco nazionale del Gran Paradiso l'apertura di un confronto che coinvolge la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, i Comuni del Parco e la Fondazione Gran Paradis, per giungere ad una soluzione condivisa su entrambi i versanti e per l'abrogazione del traffico privato in tale area, in vista anche della revisione del protocollo d'intesa del 2002.
Consiglieri presenti: 27
Votanti e favorevoli: 24
Astenuti: 3 (Lattanzi, Squarzino Secondina, Venturella)
Il Consiglio approva.
Presidente - Con questo atto dichiaro conclusi, per questa mattina, i lavori dell'odierna seduta del Consiglio. I lavori riprenderanno alle ore 15,30 con la trattazione del punto 35 all'ordine del giorno.
La seduta è tolta.
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La séance se termine à 13 heures.