Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2190 del 6 ottobre 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 2190/XII - Ritiro della mozione: "Ristabilimento di una correttezza democratica di utilizzo del mezzo televisivo pubblico".

Mozione

Appreso dal Servizio di monitoraggio dell'Osservatorio di Pavia, consegnato alla Commissione di Vigilanza RAI della Camera dei Deputati, che nel periodo di osservazione 7 marzo/7 aprile 2006, concernente cioè la campagna elettorale delle elezioni politiche, si è avuta una grave disparità di presenza nella comunicazione televisiva pubblica, ed in particolare tra i soggetti istituzionali locali quasi il 65% dello spazio è stato occupato dall'Union Valdôtaine e dalla lista Vallée d'Aoste da essa promossa, mentre oltre il 15% è stato occupato dalla Fédération Autonomiste, oltre il 7% da Forza Italia, mentre DS e Verdi superano di poco il 3%;

Constatato inoltre che nello stesso periodo hanno superato i 100 secondi di presenza in video solamente Giancarlo Borluzzi di Alternativa Sociale con 175 secondi, Leonardo La Torre con 227 e Luciano Caveri con 629, mentre l'unico rappresentante della Gauche Valdôtaine, Marino Guglielminotti Gaiet, Vicesindaco di Aosta non è arrivato a 40 secondi;

Impegna

la Giunta regionale e il Presidente del Consiglio:

1) a richiedere urgentemente un incontro con la dirigenza della struttura giornalistica della Sede RAI della Valle d'Aosta per ristabilire una correttezza democratica di utilizzo del mezzo televisivo pubblico;

2) di dare incarico al CO.RE.COM. di disporre un'analisi continuativa dei tempi relativi ai soggetti politici pertinenti, con la produzione di resoconti trimestrali da sottoporre alla valutazione della Conferenza dei Capigruppo;

3) a richiedere al Governo nazionale la sospensione immediata dei pagamenti relativi alla convenzione Governo/RAI, sino a che una corretta informazione non sia stata ristabilita e consolidata nei notiziari televisivi della RAI.

F.to: Sandri - Fontana Carmela

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Questa mozione si trascina da un certo periodo di tempo perché l'avevamo, con la collega Fontana, depositata il giorno in cui si festeggia l'anniversario della Rivoluzione francese. Sono passati 3 mesi, però non per questo ha perso di interesse perché affronta un tema abbastanza banale, ma importante per le istituzioni democratiche: quello della "par conditio".

Noi avevamo assistito ad una conferenza stampa della Co.re.com., da cui era emerso che in campagna elettorale c'era stata un'osservazione stringente fra il 7 marzo e il 7 aprile 2006 sulla distribuzione in tempi di presenze in video nelle trasmissioni del "TG3 Valle d'Aosta" delle varie rappresentanze politiche. Ci siamo fatti dare i dati e i dati ci hanno fatto scoprire una cosa particolarmente interessante: l'"UV" e la lista "Vallée d'Aoste" da lei appoggiata hanno avuto una presenza pari a 64,8%, quindi 2/3 del tempo televisivo erano appannaggio dell'"UV" e della lista "Vallée d'Aoste", mentre i "DS", che ho l'onore di rappresentare come Capogruppo in quest'aula, avevano ottenuto ben il 2,6% del tempo. Credo che questa disparità di trattamento non rientri negli obblighi di legge che prevede una presenza televisiva sostanzialmente suddivisa fra le varie forze politiche.

Se poi si va a vedere nel dettaglio, si scopre che il tempo dei "DS" viene esclusivamente da un'intervista fatta a Marino Guglielminotti-Gaiet, Vicesindaco di Aosta, fra l'altro per un argomento legato all'attualità dell'Amministrazione comunale di Aosta per 38 secondi, mentre il Presidente della Regione Luciano Caveri è riuscito a totalizzare la bellezza di 629 secondi, monopolizzando la presenza televisiva. Se si va a vedere la suddivisione in termini di soggetti istituzionali, ci rendiamo conto che il 75% della presenza televisiva di esponenti politici è rappresentata da esponenti della Giunta regionale e, di questo 75%, i 2/3 da parte del Presidente.

La considerazione che facevamo è quella di richiamare tutti all'ordine sul fatto che almeno nel periodo di campagna elettorale ci vorrebbe da parte della sede "RAI" della Valle d'Aosta una maggiore correttezza nella presenza in video dei vari esponenti politici, perché questo potrebbe alterare la correttezza democratica dello svolgimento della stessa campagna elettorale. Per questo chiediamo urgentemente che si faccia un incontro con la dirigenza della sede "RAI" della Valle d'Aosta dal punto di vista giornalistico, per capirne le motivazioni e per impostare, per il futuro, quello che può essere un percorso per arrivare a una migliore distribuzione dei tempi, di dare incarico alla Co.re.com.... sappiamo che in questo momento c'è una fase di riflessione sul futuro di questa struttura, che certamente deve più focalizzarsi a livello regionale, ma deve sicuramente continuare a svolgere il suo ruolo di autorità indipendente, di disporre un'analisi quantitativa e se vogliamo anche qualitativa dei tempi relativi ai soggetti politici anche al di fuori delle campagne elettorali, e poi, visto il comportamento scorretto, chiederei se fosse possibile chiedere al Governo nazionale, come per la questione del francese, anche per questa motivazione di interrompere e di sospendere i pagamenti relativi alla "convenzione Governo-RAI".

Si dà atto che dalle ore 11,44 presiede il Vicepresidente Lanièce.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - Evidentemente se ho avuto tutto questo spazio, ho portato male alla lista, perché vede che non esiste, nella sua presunzione, che la maggior presenza in video incida sul risultato elettorale. Direi che i risultati hanno dimostrato che le sue paure sono del tutto infondate. Sarebbe molto istruttivo nello stesso periodo, fare il calcolo complessivo su tutte le testate che i Valdostani vedono: "RAI 1", "RAI 2", "RAI 3", "TG1", "TG2", "TG3", nel senso che l'"UV" - differentemente dal suo partito - non ha una testata giornalistica come il "TG3", e non ha un'intera rete come "RAI 3". Anche nell'epoca vituperata dal Centro-Destra, il suo partito ha continuato ad avere per ammessa e candida divisione, e lo dico conoscendo la macchina dall'interno, un proprio telegiornale. Quindi nell'andare a cercare la pagliuzza negli occhi degli altri quando uno magari ha una trave nei suoi sarei piuttosto cauto!

Al di là di questa notazione, non conosco lo studio che lei ha inserito all'interno della mozione e, non avendola, non la posso neanche commentare. Devo quindi dire che mi fa piacere che lei sia fornito di dati suppletivi o attraverso il Co.re.com. o attraverso la Commissione di vigilanza RAI, ma per quel che mi concerne non ho ricevuto, né ho mai ricevuto in vita mia, degli approfondimenti di questo genere. Io credo che, se si vuole lavorare su un testo congiunto, non sia questo il testo. Per quel che mi riguarda non lo voterò, e credo che ci siano delle cose assolutamente incomprensibili, nel senso che non so cosa sia la "convenzione Governo-RAI".

Se noi riteniamo che la convenzione attuale che regola i rapporti fra "RAI" e Governo, che è la convenzione stipulata a livello nazionale, c'è una convenzione principale, poi ce n'è una rinnovata ogni 3 anni, francamente che decada la convenzione per il mancato rispetto della suddivisione dei tempi in Valle d'Aosta mi sembrerebbe colossale! Se lei si riferisce, invece, alla convenzione per il francese, questa è una contrattualistica che contestiamo a livello nazionale. Ancora di recente abbiamo incontrato il Sottosegretario Levi per dire che lo Stato non deve pagare questi contributi alla "RAI" per la semplice ragione che la "RAI" non rispetta la convenzione sul francese. Però francamente, oggi, collegare la questione del francese con la questione della tempistica all'interno del telegiornale mi sembra sbagliata! Peraltro devo dire che la questione del manuale "Cencelli" all'interno delle trasmissioni giornalistiche cozza - non può sfuggire ad un attento osservatore come lei - con la libertà che i giornalisti devono avere nella redazione del loro telegiornale, perché "servizio pubblico" non vuol dire "pubblico servizio", non vuol dire che uno deve vivere terrorizzato dal contasecondi per intervistare "Tizio" piuttosto che "Sempronio"!

Ciò detto, mi sembra di capire che la problematica sia una presenza soverchiante e antidemocratica del sottoscritto, per cui credo che, se il ragionamento fosse che voi ritirate la mozione e si assume l'impegno che i Capigruppo, magari con anche la presenza del Presidente della Regione, incontrino i responsabili della testata giornalistica per capire quale criterio viene seguito nella ripartizione dei tempi, francamente problemi non ne vedo! Vedo invece maggiori problemi su questa questione della sospensione immediata, che mi sembra illogica e immotivata e non contenuta nei termini esistenti di rescissione del contratto di non pagamento, che non prevede penali o sospensioni in casi di questo genere.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Credo che il Presidente sia molto abile, ma non ha capito lo spirito di servizio che questa mozione aveva per il suo partito, nel senso che sono ben cosciente che questo stra-essere presenti in televisione sicuramente è stato nocivo in quell'occasione di aprile, ma sarà anche nocivo per il futuro. Essere presenti, promettere e poi non mantenere non è una cosa bella; diciamo che l'"understatement", cioè il passare un po' sottotono, spesso può rendere anche di più di quanto non sia questa soverchia presenza; quindi è un'arma a doppio taglio la presenza, il riportarlo in termini dignitosi di presenza uguale per tutti, aumenta qualche possibilità di avere dei guadagni, ma anche riduce qualche possibilità di avere dei danni. È comunque una questione di giustizia democratica di essere presenti in questo settore in modo piuttosto uniforme.

Mi dispiace che, come al solito, dico questo nel senso che altri esponenti del suo partito fanno questo errore, si tende a confondere i "DS" con il partito nazionale: non siamo un partito nazionale, siamo federati con un partito nazionale, non possediamo "TG3", "TG2", "TG1", non abbiamo cose di questo genere. Siamo un partito autonomista e progressista profondamente radicato nella storia di questa Regione e pretendiamo, da questo punto di vista, il rispetto che ci siamo meritati in tutti questi anni; peraltro credo che alla disponibilità non si possa, almeno in prima battuta, non dare assolutamente affidamento, per cui mi fido delle sue parole e concordo con il suo appello.

Ritiriamo la mozione in cambio di un impegno possibilmente realizzabile in non più di 30-40 giorni, di - insieme con il Presidente del Consiglio - attuare questo incontro e vedere, lì, le problematiche. Colgo l'occasione per richiedere al Presidente Caveri una stessa disponibilità a lavorare su tutta la "questione Co.re.com." che qui abbiamo anche evidenziato e che sappiamo che è "à la une" dei prossimi incontri dei prossimi giorni.

Presidente - La mozione viene ritirata con l'impegno testé preso dal Presidente Caveri, d'accordo con i proponenti.

Il Consiglio prende atto, concordando.