Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2192 del 6 ottobre 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 2192/XII - Ritiro di mozione: "Verifica della funzionalità della destinazione di immobili di proprietà dell'ARER".

Mozione

Constatata l'estrema necessità di abitazione di edilizia pubblica dovuta ai costi spropositati di costruzione dell'abitazione e degli affitti nella nostra Regione;

Visti i ripetuti interventi del SUNIA regionale (sindacato immobiliare) sulla necessità di costruire abitazioni di edilizia popolare;

Vista la relazione del Difensore Civico per il periodo marzo 2005-marzo 2006 che segnala e sottolinea la mancanza di abitazione per l'emergenza abitativa nella città di Aosta;

Vista la relazione programmatica 2006/2008 presentata dall'attuale governo regionale all'atto del suo insediamento;

Considerato che nel 2002 è stato acquistato dall'ARER (Azienda regionale Edilizia Residenziale) l'immobile sito in Aosta Via Saint Martin de Corléans denominato ex clinica;

Sentito che tale immobile verrebbe ristrutturato e destinato a persone anziane sole;

Il Consiglio regionale

Impegna

la Presidenza del Consiglio regionale a promuovere un incontro tra una delegazione di Consiglieri con i responsabili dell'ARER:

1) per verificare la funzionalità della destinazione di tale immobile;

2) per conoscere i programmi e i progetti in corso e se questi sono sufficienti a fare fronte alle esigenze abitative in vigore.

F.to: Bortot - Squarzino Secondina - Venturella

Président - La parole au Conseiller Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Prima della presentazione della mozione vorrei fare una breve premessa.

Constato una certa fibrillazione nel Consiglio e anche nel Governo, quando parliamo degli enti di emanazione pubblica, che si parli di "CVA", che si parli di "Finaosta", che si parli del casinò. Mi sembra che questa fibrillazione sia venuta anche per quanto riguarda l'agenzia, nel senso che ho presentato questa mozione e improvvisamente è emersa la conferenza stampa 2 giorni fa... va bene, sono contento perché era già programmata, Assessore... è la terza volta che si fanno conferenze stampa su questa casa del "Quartiere Dora", ma non voglio fare polemiche; mi interessa, invece, essere costruttivo.

La mozione è divisa in 2 parti: una, che è la più semplice, chiede di andare a verificare la funzionalità e la destinazione d'uso dell'ex clinica di Aosta; a noi risulta che si vogliano fare dei minialloggi - per non chiamarli loculi...-, ho qui un prospetto e, da quanto mi risulta, questi minialloggi per persone anziane sono anche fuori legge. Sarebbe opportuno che il Consiglio si interessasse e andasse a verificare che tipo di intervento è programmato in questa struttura, anche perché sono emerse polemiche di ogni genere; io penso che sia poco civile infilare delle persone anziane in alloggi di tali dimensioni per ovvi motivi di socialità, di deambulazione... e questo è un primo aspetto. Il secondo aspetto è di maggior spessore, perché il rischio è che l'"ARER" debba occuparsi dei problemi della casa solo dal punto di vista dell'emergenza, e su questo noi non siamo d'accordo, cioè l'"ARER" deve occuparsi dei problemi della casa nella loro interezza e nella loro pienezza, nel senso che non bastano gli stanziamenti per i mutui regionali, anche se sono cospicui, ma soprattutto alla luce del fatto che tutta una serie di categorie di cittadini non possono accedervi. Ci sono le persone di una certa età che perdono il posto fisso, ci sono i precari che non hanno il posto fisso e tutte queste persone non hanno accesso ai mutui regionali e, in questo senso, sarebbe bene metterci le mani.

Ci sono poi tutta un'altra serie di categorie che hanno problemi di casa ed è sotto gli occhi di tutti quanto costa acquistare casa e quanto è l'ammontare degli affitti nella nostra città e nella nostra Regione. In sostanza non mi trovo d'accordo quando in quella presentazione al "Quartiere Dora" dell'intervento, l'Assessore dice che è sconfitta l'emergenza casa. Vorrei capire se alla "emergenza" diamo lo stesso significato, perché sono andato a cercare dei documenti e noi abbiamo la relazione del Difensore civico che riferisce che 400 persone lo hanno contattato per problemi legati all'abitazione, abbiamo il "SUNIA" che è il sindacato degli inquilini e degli affittuari legati alla "CGIL", che parla di problemi legati alla casa. In sostanza, non vorrei che si lasciasse tutto al cosiddetto "libero mercato" e quindi escludere grosse fasce di popolazione a basso reddito fisso e non ci fossero degli interventi veri e propri di tipo abitativo.

Ripeto: va bene il mutuo per la prima casa, vanno bene i fondi di rotazione, vanno bene le cooperative, ma è necessario che la Regione si doti anche di una politica di case di edilizia residenziale; in questo senso vorrei sentire quello che ha da dirci l'Assessore.

Presidente - È aperta la discussione generale.

La parola al Consigliere Salzone.

Salzone (FA) - Giusto per dare un po' di contributo a questo che è un tema che mi sta molto a cuore, intanto per segnalare 2 dichiarazioni che mi rallegrano: una dell'Assessore e una del Presidente dell'"ARER", che sono collegate alla mozione che ha presentato l'"Arcobaleno". La prima è quella dell'Assessore, e non lo dico con sarcasmo, il quale in una sua ANSA dice che è sconfitta l'emergenza abitativa; per qualche aspetto le dirò che sono d'accordo, poi spiegherò il perché. L'altra questione invece più pertinente è un'altra ANSA in seguito a una conferenza stampa fatta in questi giorni dal Presidente dell'"ARER", che intitola: "Guardare anche alla qualità delle costruzioni", quindi si punta in modo particolare alla vivibilità degli alloggi da destinare alle categorie meno abbienti, e questo è l'aspetto che lega di più al punto 1) della mozione, che è quello dove si chiedono maggiori delucidazioni rispetto ad un programma che desta non solo a me, ma anche ai sindacati, allo stesso "Arcobaleno" che presenta la mozione, alcune perplessità sulla tipologia. Voi sapete benissimo cos'è, perché ne abbiamo già parlato in quest'aula: ritengo sia deleterio costruire alloggi di dimensioni che non sono peraltro neanche possibili da costruire rispetto alle leggi attuali, cioè pensare di mettere anziani in alloggi da 20 metri a me pare una cosa assurda! Quando si parla di un'architettura più moderna, quindi un'architettura che dia la possibilità di avere maggior agio negli alloggi, credo che si vada nella direzione giusta.

Peraltro devo dire che il 1° ottobre di quest'anno si è festeggiata la giornata contro le barriere architettoniche e anche qui c'è un'ANSA dell'Assessore Fosson piuttosto significativa; sarebbe interessante leggerla tutta, ma per questioni di tempo non la leggo. Quando l'Assessore Fosson parla di "una città accessibile che favorisca la vita delle persone con disabilità, ma anche quella degli anziani, dei giovani, dei bambini, delle donne incinte...", in generale a "tutti", vuol dire che andiamo verso una giusta concezione di vivibilità e di modernità. Credo che dovremmo per forza di cose approfondire meglio la discussione sull'intervento che dovrà essere messo in atto nell'ex "Casa Gagliardi", perché da quello che mi risulta esistono barriere architettoniche a tutti i livelli, non c'è alcun intervento che va in questa direzione, quindi o c'è una contraddizione nelle dichiarazioni oppure qualcosa non va! Detto questo, quando l'Assessore manifesta con una certa soddisfazione la fine dell'emergenza, in un certo senso mi trova d'accordo, però dire che non c'è più emergenza non esclude che c'è un forte disagio dal punto di vista abitativo e lo vedremo probabilmente quando il Comune di Aosta o l'"ARER" apriranno il bando di concorso per l'assegnazione di quegli 80 alloggi che si costruiranno al "Quartiere Dora": lì vedremo probabilmente più di 1.000 persone che faranno domanda, questo perché c'è un disagio ormai conclamato.

Per quanto riguarda l'emergenza, su questo sarei più prudente: è vero che è forse diminuita, è vero che con la modifica della deliberazione che ha fatto l'Assessore recentemente ha chiarito finalmente la questione fra l'emergenza che deve essere amministrata nei diversi Comuni, anche se c'è un problema oggettivo che sottopongo all'Assessore. Prima che lei emanasse questa deliberazione, Assessore, come lei sa, c'era e c'è una graduatoria in vigore che ha assegnato a cittadini che legittimamente avevano le condizioni e sono regolarmente in graduatoria. Dopo la sua deliberazione succede che, siccome la disponibilità di alloggi c'è solo ad Aosta o quasi solo ad Aosta, tutte quelle persone che sono state dichiarate in emergenza mesi fa probabilmente non troveranno collocazione; nella graduatoria c'erano una trentina di persone, adesso sono stati assegnati alcuni alloggi ma almeno 11-12 sono di altri Comuni che partono da Courmayeur e finiscono alla bassa valle. Per queste persone che sono in graduatoria da tanti anni dovremo dare la possibilità di trovare una soluzione, anche nei Comuni dove non c'è ERP. Io penso che, siccome sono entrati in graduatoria legittimamente, hanno acquisito un diritto! Se però la situazione - come lei fa capire - è migliorata rispetto al passato, credo sia indispensabile trovare la possibilità di avere una normativa che metta finalmente ordine al "problema casa". Come ricorderà, più volte ho fatto delle iniziative per sollecitare alcuni organismi importanti che, secondo me, nell'ambito del problema della casa devono essere salvaguardati, che sono l'osservatorio prima di tutto, ma anche la Consulta della casa stessa.

Credo che tutta la normativa debba essere rivista, il "sistema casa" in Valle d'Aosta deve essere rivisto e deve avere la possibilità di raggruppare tutti quei settori che partono dalla Regione con l'Ufficio territorio che cura l'emergenza per quanto riguarda l'istruttoria piuttosto che il contributo sull'affitto; poi abbiamo l'"ARER" che svolge le funzioni di cui abbiamo sempre detto, il Comune di Aosta che si occupa della casa in almeno 2 Assessorati - fino a qualche tempo fa erano addirittura 3 -, più l'"APS" che svolge una funzione più che altro tecnica.

Credo sia indispensabile giungere ad una normativa che riordini tutto il sistema abitativo, alcune idee le abbiamo; come lei sa, noi abbiamo fatto qualcosa, abbiamo preparato un disegno di legge di cui lei ha preso visione, potrà non esserne del tutto d'accordo, però credo che questo dibattito debba assolutamente iniziare per mettere questo sistema finalmente in una carreggiata giusta e che consenta di avere quei finanziamenti necessari a risolvere i problemi finora risolti solo all'interno della città di Aosta, città di Aosta che beneficia degli ultimi contributi della "GESCAL". Voglio peraltro ricordare che gli 80 alloggi che verranno costruiti al "Quartiere Dora", di cui si è fatta l'ennesima conferenza stampa, risalgono a contributi del 1995 e sono gli ultimi contributi dello Stato a fondo perso; dopodiché non ci saranno più contributi dello Stato, per cui un sistema per finanziare il mondo della casa va necessariamente trovato.

Se si aprirà un dibattito, potremo affrontare le prossime emergenze, parlo di emergenze perché ritengo che anche il flusso migratorio abbia modificato nei dati tutta una serie di situazioni che, ad oggi, non sono commisurabili al passato. Ritengo quindi che questo fenomeno sia analizzato e studiato per tempo, ci si confronti, per cercare di dare una soluzione ad un problema che ritengo non sia assolutamente terminato. Mi auguro che le sue dichiarazioni così positive non ci facciano sedere tranquillamente e pensare che il problema della casa sia risolto, perché allora avremmo percorso una strada sbagliata.

Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.

Cerise (UV) - Intanto ringrazio il collega Salzone anche per i suoi suggerimenti in merito, devo dire che molte delle cose che ha detto le condivido. Voglio solo precisare che per quanto riguarda l'ANSA, non è una mia ANSA, evidentemente era l'addetto dell'ANSA che ha sintetizzato un concetto che partiva dal presupposto che in Valle d'Aosta ci sono 53.000 famiglie e in questo momento abbiamo un dato riferito all'emergenza abitativa di 26 persone, quindi è chiaro che in termini di percentuale il dato è qualificante per una situazione che potremmo dichiarare "buona". Ho detto anche altre cose: ho detto che abbiamo a che fare con una materia in divenire, costantemente in fase di aggiornamento e trasformazione, con dei processi che non sappiamo ancora dove ci porteranno, fra i quali quello dell'immigrazione e questa evidente difficoltà da parte di alcune fasce sociali di chiudere il mese pagando l'affitto... sono processi che vanno governati, seguiti, monitorati, soprattutto nell'ottica di fare in modo che uno stato di sofferenza non diventi emergenza. Per la questione che non sia solo il Comune di Aosta, abbiamo già cominciato a dare un segnale in questo senso con la deliberazione che lei ha richiamato.

Vorrei tornare sulla mozione, perché ritengo che potremmo aprire, qui, una discussione sulla "Casa Gagliardi", ma questo costringerebbe me a tirare fuori tutta una serie di valutazioni, di autorizzazioni e di considerazioni, di atti che rischierebbero di far diventare noiosa la mia esposizione e, per certi versi, anche inconcludente, perché chi non è d'accordo direbbe che non è d'accordo... allora credo sarebbe interessante se si accogliesse la mia proposta. Io proporrei di portare questo argomento in III Commissione, invitando il Presidente della III Commissione a voler aprire sulla questione della "Casa Gagliardi" una serie di audizioni che consentano ai Consiglieri della III Commissione, che peraltro essendo istituzionale è chiaro che qualsiasi Consigliere interessato potrebbe partecipare e dare il proprio apporto, in maniera che si faccia in quella sede il confronto dovuto, l'analisi delle singole posizioni, di quelle che sono le autorizzazioni, non autorizzazioni, i progetti, i costi, le risposte che si intendono dare, quelle che si danno... e anche da dove nasce la scelta di destinare "Casa Gagliardi" all'ospitalità temporanea di anziani che erano privi di locazione, e contestualmente in questa audizione di fare, lì, anche una panoramica su quella che è la situazione generale della casa.

Naturalmente sono ben contento di essere invitato in III Commissione a spiegare cosa sta facendo l'Assessorato e come è rappresentata la fotografia per quanto riguarda il nostro punto di vista, quindi inviterei - se c'è questa possibilità - i proponenti a ritirare questa mozione, fermo restando questo impegno. Naturalmente poi gli esiti della Commissione su uno e sull'altro dei punti possono essere riportati in quest'aula e, di conseguenza, riservarci qui un dibattito più politico, senza dover entrare a richiamare: "ma qui... come era stato detto... piuttosto che gli uffici"... che mi sembra sgradevole.

Presidente - Se non c'è nessun altro che chiede di intervenire, dichiaro chiusa la discussione generale.

La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Sono soddisfatto delle dichiarazioni dell'Assessore. Il nostro scopo era quello di discutere su questi 2 problemi, non tanto di vederci approvare o respingere una mozione. In sostanza, rispetto agli impegni presi penso che possa fare fede anche il Presidente della III Commissione.

Ritiriamo la nostra mozione.

Il Consiglio prende atto, concordando.