Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2064 del 13 luglio 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 2064/XII - Reiezione di mozione: "Moratoria delle concessioni di derivazione delle acque per uso industriale ed idroelettrico e provvedimenti per il risparmio energetico".

Mozione

Preso atto del numero eccessivo di domande di derivazione delle acque pubbliche per uso industriale ed energetico che interessano anche corsi d'acqua inseriti in zone di particolare interesse e pregio naturalistico e ambientale;

Considerato che il cambiamento climatico globale in atto dovrebbe suggerire ai decisori politici d'abbandonare la strada dell'eccessivo sfruttamento della risorsa acqua, soprattutto in un territorio come la Valle d'Aosta, per il quale non può essere aprioristicamente fatto valere come principio assoluto e assodato il fatto che l'energia idroelettrica è sempre energia da fonte rinnovabile e quindi sostenibile dal punto di vista ambientale, in considerazione del suo regime pluviometrico, della sua orografia e della sua idrografia;

Constatato che l'aumento della domanda di energia potrebbe essere soddisfatto in primis da corrette ed organiche misure di risparmio energetico e quindi dallo sviluppo di impianti di sfruttamento delle energie rinnovabili quali quella solare;

Constatato inoltre che la quasi totalità degli edifici pubblici (sedi delle diverse Amministrazioni pubbliche, impianti sportivi, scuole...) sono sprovvisti di sistemi attivi per la produzione di energia quali i collettori solari o gli impianti fotovoltaici;

Il Consiglio regionale

Impegna

la Giunta regionale:

1) a stabilire una moratoria delle concessioni di derivazione delle acque per uso industriale e idroelettrico;

2) a predisporre, nel breve periodo, una campagna di sensibilizzazione sul risparmio energetico;

3) a predisporre un piano straordinario di interventi per sostituire o adeguare gli impianti termici esistenti negli edifici di proprietà pubblica utilizzando preferibilmente e compatibilmente alle caratteristiche sistemi attivi per la produzione di energia quali i collettori solari o gli impianti fotovoltaici.

F.to: Venturella - Squarzino Secondina - Bortot

Président - La parole au Conseiller Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Questa mozione prende spunto dal fatto che sulla disponibilità delle fonti primarie, energia idraulica, energia solare, energia eolica, bisogna fare un piccolo ragionamento. Mi riferisco alla serie di iniziative, che ha fatto il mio collega Bortot in riferimento a questo aumento, non dico esponenziale perché direi una bugia, ma quasi aritmetico, se non geometrico, delle domande di concessione per la derivazione. Siamo arrivati al punto in cui, in definitiva, da dati che si evincono anche da documenti pubblici, sono circa 60 le domande di concessione depositate all'Ufficio regionale acque, Ufficio che si occupa di dare la concessione per ottenere energia idroelettrica. Queste 60 domande di concessione non sono quelle per le piccole centraline, quelle di portata da 25 o 50 lt/sec con potenza fino a 15 kW, quelle che fanno funzionare alpeggi o rifugi; le potenze installabili vanno dai 2.000 ai 4.000 kW, quindi centraline di media dimensione. È proprio su questo tema - e anticipo all'Assessore Cerise, che "snocciolerà" dei dati rispetto al Piano di tutela delle acque, rispetto al Piano energetico anche se non è di sua competenza... lo anticipo e chiedo di non elencarmi tutti i dati riferiti a centraline, a potenze installate, perché li conosciamo già - che dall'Assessore Cerise vorrei una risposta di tipo politico, in quanto della mera ripetizione dei dati poco mi interessa.

Il fatto è che si assiste a tale incremento delle domande di concessione senza tener conto che è vero che l'acqua è considerata fonte rinnovabile, ma attenzione perché con questo aumento quasi geometrico delle domande e il fatto che in alcuni casi proprio perché mancava la regolamentazione... e qui sappiamo benissimo la deliberazione di Giunta del febbraio 1995 sul minimo deflusso vitale... non lo stiamo a ripetere, in alcuni casi si è avuta proprio una penuria di portata, perché queste centrali, sia esse di grande o di media potenza, derivavano di tutto e di più, per cui esiste secondo noi un problema di tipo ambientale, di tipo ecologico che fa ritenere oltre un certo limite, l'energia derivata dall'acqua non più utilizzabile. Una volta cioè superato il limite che effettivamente è già stato superato l'anno passato, in quanto le derivazioni sono aumentate in maniera incredibile... e l'esempio che volevo fare in mozione è quello della Val di Rhêmes, in un territorio protetto come quello del Parco nazionale del Gran Paradiso, per chi risale dal Pelaud e da Thumel verso il Rifugio "Benevolo" a circa metà del sentiero il sentiero è interrotto da cantieri, da una centrale di media dimensione che ha un impatto ambientale incredibile, cemento armato, calcestruzzo, credo sia venuto il momento di limitare questo tipo di sfruttamento, anche perché esistono già nel Piano energetico 2003-2005, elaborato dall'Assessorato dell'industria, delle alternative! E lo dice bene il nostro piano quando parla ad esempio di energia solare: vi è un'ampia possibilità di installazione di circa 1.000 impianti che potrebbero dare circa 10 GW ore all'anno, tenendo conto anche che delle circa 3.000 GW/ore prodotte dall'energia elettrica il 60% lo esportiamo. In definitiva allora forse non abbiamo più bisogno di sfruttare quella energia rinnovabile, perché ne esportiamo già circa 1.800-2.000 GW/ore. Quello che potremmo fare è sviluppare il risparmio energetico mettendo in piedi una campagna di sensibilizzazione, perché proprio dalla relazione sul Piano energetico regionale che voi avete adottato circa 200 GW/ore sono perse all'anno, rappresentano le perdite. Aumentando il risparmio energetico e migliorando l'efficienza quindi si potrebbero recuperare non dico tutte le perdite, ma almeno la metà: 100 GW/ore. Soprattutto nella totalità dei casi, e faccio riferimento agli edifici pubblici: scuole, piscine, la stessa sede dell'Amministrazione, per soddisfare le loro esigenze legate al riscaldamento potrebbero benissimo utilizzare sistemi attivi, quali ad esempio i collettori solari. In particolare, e lo dice il Piano energetico, si potrebbero utilizzare per tutta la "Plaine d'Aoste" le famose pompe di calore, sfruttando il fatto che la falda della piana d'Aosta potrebbe essere sfruttata con un coefficiente di rendimento molto alto.

Cosa chiediamo allora alla Giunta e poi a tutto il Consiglio? Di stabilire una moratoria delle concessioni. So che adesso tutto è bloccato perché vi sono i piani di adeguamento, perché soprattutto sulle nuove concessioni manca il piano di adeguamento a quella deliberazione che stabiliva il minimo deflusso vitale, ma noi vogliamo una moratoria.

In secondo luogo, una campagna di sensibilizzazione: Assessore Cerise, lei ha speso recentemente 23mila euro per acquistare una trentina di pagine di giornale per fare propaganda ambientale; potrebbe essere una spesa indirizzata bene quella diretta ad aumentare le spese per sensibilizzare l'opinione pubblica e la popolazione sull'inderogabilità di alcuni comportamenti che vanno verso il risparmio energetico.

In terzo luogo chiediamo di predisporre un piano di interventi per dare il buon esempio: ad esempio, la piscina regionale coperta e il vicino bocciodromo, di proprietà comunale, sono sprovvisti di impianti di produzione di energia alternativa quali i collettori solari, che proprio in quel caso per superficie e tipo di esposizione potrebbero essere altamente efficienti.

Mi permetta di concludere con una battuta nel riportare una preoccupazione, che era quella dell'Assessore Ferraris, il quale diceva: "il Piano energetico 2003-2005 è un piano che ha una sua valenza, ma ci mancano i finanziamenti". Mi permetta la battuta: questi finanziamenti che si aggirano attorno ai 12 milioni di euro da dove li prendiamo? Lo ha suggerito il collega Bortot: aspettiamo circa 6 mesi per comprare il "Billia", perché sicuramente 12 milioni di euro li risparmiate e li trovate.

Président - La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Cerise.

Cerise (UV) - È una mozione che, tolto un po' di "folclore", non resta molto.

Non darò dati, perché il Consiglio è già ampiamente edotto e poi i dati, anzi i numeri, giustamente li ha già forniti il Consigliere Venturella, non mi ripeterò e cercherò di essere molto sintetico. Vengo al punto n. 1, per quanto riguarda la questione della moratoria, la cosa più facile da fare è non fare niente: si tirano giù le serrande, si prendono tutte le domande e si cestinano; è una soluzione, ma a noi non sta bene. Questo Consiglio ha deliberato un Piano di tutela delle acque, di cui presto le darà una copia nella stesura definitiva, però non si limiti, come il suo collega Bortot, a leggere solo il titolo, ma guardi anche quello che c'è dentro; quando lo avrete letto, ne discutiamo...

(interruzione del Consigliere Venturella, fuori microfono)

... no, non lo ha letto, ha letto solo l'indice.

È chiaro che la sostenibilità ambientale dei prelievi è l'oggetto principale del Piano di tutela delle acque, sono stati lì individuati tutti quegli strumenti attraverso i quali valutare l'accettabilità delle derivazioni stesse. Voglio poi fare una piccola notazione: guardate, forse non ve ne siete accorti, perché magari la cosa vi è sfuggita, ma questo tipo di derivazioni l'acqua non la consumano, la derivano e la restituiscono nella stessa quantità, quindi non c'è una scomparsa di acqua, c'è una diminuzione di acqua per un segmento di torrente che è quello che coincide con la condotta; quindi il bilancio idrico qui è del tutto positivo.

In questi giorni stiamo facendo una serie di incontri con i professionisti, con i produttori, con i Comuni, dove continuiamo ad evidenziare la modalità applicative del piano e dove indichiamo tutte quelle informazioni necessarie per portare dei progetti che siano dei progetti corredati secondo gli indirizzi del piano, ma che consentano anche di fare quelle valutazioni che peraltro devono essere precedute da una serie di accertamenti, che durano come minimo un anno di tempo per dare un significato ai giudizi. Credo quindi che quelle famose 60 domande in parte saranno sicuramente rigettate, quasi tutte dovranno essere integrate con una serie non indifferente di dati, per cui di fatto c'è già una moratoria perché, se va bene, queste derivazioni in parte o quelle che avranno i requisiti per essere assentite saranno assentite da qui ad un anno. Una moratoria come la chiedete voi sarebbe un atto di sfiducia nei confronti di un documento peraltro approvato da tale Assemblea, a seguito di approfondimenti fatti nelle Commissioni, e devo dire che questo Consiglio ha funzionato anche come un elemento di mediazione fra le diverse istanze, che volevano da un lato accentuare delle linee di tutela e dall'altro invece quelle richieste di liberalizzazione che venivano in particolare dal mondo imprenditoriale.

Per quanto riguarda il secondo punto, cioè una campagna, convengo su questa opportunità: abbiamo promosso adesso una campagna ambientale, perché rientra nella politica ambientale fare delle campagne di sensibilizzazione ambientale; fra l'altro, in questo abbiamo cercato di imparare magari di fare meglio quello che si faceva abbondantemente negli anni in cui c'eravate voi all'Assessorato dell'ambiente. È chiaro che esiste una stretta interrelazione fra ambiente e energia, in particolare non tanto nel consumo delle fonti energetiche, ma per quanto riguarda l'aspetto legato all'inquinamento; in questo senso a settembre, quando presenteremo la seconda parte del Piano di tutela dell'aria, vi sarà un capitolo dedicato a questo tipo di attività, ma sulla necessità di una campagna di sensibilizzazione in materia di risparmio energetico c'è un forte impegno da parte dell'Assessore La Torre ad andare in questo senso. Stanno partendo alcune iniziative che sono molto interessanti: la prima è quella di promuovere la realizzazione di edifici a bilancio energetico neutro, in maniera che vi sia una sorta di autorisparmio e di limitazione dei consumi. Sono in corso delle trattative con degli istituti specializzati che vanno in questo senso e che coniugano il risparmio energetico con la riduzione di emissioni inquinanti, in particolare l'effetto serra. Contestualmente stiamo inserendo nella normativa che riguarda l'edilizia convenzionata e quella sovvenzionata dei solleciti e delle norme per fare in modo che l'aspetto energetico sia considerato prioritario.

Per quanto riguarda il terzo punto, il piano di interventi, devo aggiornarla che abbiamo in corso già da diversi anni un processo previsto dalle normative comunitarie; non solo, ma lo stesso decreto legislativo n. 192/1995, che ha recepito una direttiva comunitaria sull'efficienza energetica degli edifici, ha ampliato il ruolo e i compiti del tecnico responsabile per l'uso e la conservazione dell'energia e prevede che questo soggetto debba verificare che tutti i progetti presentati nell'ambito di nuove costruzioni o ristrutturazioni rispondano agli obblighi imposti in merito all'utilizzo delle energie rinnovabili. Abbiamo in corso adesso il bando per affidare ad un soggetto esterno il compito di "energy manager", che è una competenza specifica che non si trova nell'ambito dell'Amministrazione regionale. Questo tecnico avrà il compito di visionare tutti gli edifici pubblici e di valutare caso per caso come può essere integrato il sistema energetico esistente con dei sistemi di fonti alternative sia per ridurre l'utilizzo di energie convenzionali, sia per abbattere il consumo di energia.

Ricordo che, per quanto riguarda il patrimonio edilizio esistente, abbiamo con l'ultimo appalto di fornitura delle centrali termiche posto in programma la progressiva conversione verso il metano di tutti gli edifici pubblici che sono sotto la nostra competenza. Mi piace citare due esempi: uno è quello della ristrutturazione del Presidio ospedaliero di Viale Ginevra, dove abbiamo provveduto all'installazione di un sistema di cogenerazione, e la predisposizione di un progetto pilota presso la "Villa Una May Cameron" di Courmayeur, in collaborazione con la Direzione Energia, per installare un impianto solare per la produzione di energia termica e fotovoltaica.

In fondo voi ci chiedete di fare quello che stiamo già facendo, per cui vi chiederei di ritirare la mozione, altrimenti o ci asterremo, o voteremo contro.

Si dà atto che dalle ore 18,00 presiede il Vicepresidente Lanièce.

Presidente - La parola al Consigliere Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Assessore Cerise, lei mi sembra che parli sempre e solo in qualità di Assessore ai lavori pubblici, è un costruttivista. Le ricordo che è anche Assessore al territorio e all'ambiente e le ricordo che la concezione che ha lei di derivazione di corso d'acqua è la stessa concezione che hanno i bambini di IVa o Va elementare rispetto all'apparato digerente dell'uomo. Come disegnano l'uomo i bambini? Lo disegnano come un tubo che ha un'entrata e un'uscita. Adesso le faccio una piccola analogia: lei provi a pensare che il suo fabbisogno giornaliero sia di 2 litri di acqua al giorno, ma lei mezzo litro lo beve e un litro e mezzo glielo verso io sulle scarpe. Il bilancio idrico è sempre lo stesso: il tubo viene irrorato sia all'inizio, sia alla fine. Il corso d'acqua è un corpo vivo, non è un tubo di cemento, come ama trasformare lei i corsi d'acqua in tubi di cemento, belli lunghi, dritti, senza curve, quasi come una pista di "go-kart"! Il corso d'acqua è un corpo vivo, è un corpo biologico! È un pensiero di fine ottocento, quello per cui se tolgo l'acqua da una parte, intanto rientra dall'altra. È una concezione che mi fa specie venga ancora annunciata in questo Consiglio proprio da un Assessore all'ambiente! È chiaro che il bilancio idrico totale resta tale e quale, ma non sicuramente tutta una serie di indici di qualità della vita del corso d'acqua. Il corso d'acqua è un po' come la terra: la terra non è un pezzo di granito o roccia sedimentaria e di acqua messa lì più o meno, ma è un corpo vivo e qualsiasi cosa uno faccia da una parte ha delle ripercussioni dall'altra; ecco perché tutte le sue critiche si inseriscono in una teoria che credo sia ormai obsoleta, che dovrebbe essere aggiornata. Noi quindi rigettiamo le osservazioni che ha fatto in maniera garbata e per questo la ringraziamo, Assessore, ma la mozione anche solo per testimonianza la manteniamo e chiediamo il voto del Consiglio.

Si dà atto che dalle ore 18,08 riassume le Presidenza il Presidente Perron.

Presidente - Pongo in votazione la mozione in oggetto:

Consiglieri presenti: 24

Votanti: 23

Favorevoli: 3

Contrari: 20

Astenuti: 1 (Viérin Adriana)

Il Consiglio non approva.