Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1652 del 9 dicembre 2005 - Resoconto

OGGETTO N. 1652/XII - Prosecuzione della votazione del disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione Autonoma Valle d'Aosta (legge finanziaria per gli anni 2006/2008). Modificazioni di leggi regionali".

Président - Nous continuons l'examen du projet de loi. Je rappelle que nous avions voté l'article 20, donc nous passons maintenant à discuter l'article 21.

A l'article 21 il y a les amendements n° 8 et n° 9 présentés par le groupe "La Casa delle Libertà", dont je donne lecture:

Emendamento

All'articolo 21 abrogare il comma 1

Emendamento

All'articolo 21 comma 1, aggiungere il seguente comma: "1bis - I finanziamenti di cui al comma 1 sono erogati soltanto in presenza di contribuzione pro quota degli altri soggetti partecipi dell'assetto societario".

La parole au Conseiller Frassy sur l'amendement n° 8.

Frassy (CdL) - Per specificare ulteriormente il comma 1 di cui chiediamo l'abrogazione, perché l'emendamento penso sia chiaro, la richiesta è quella di abrogare per intero il comma 1. Il comma 1, al di là di quello che dice nella descrizione sintetica che lo compone, fa riferimento alla legge che consente il finanziamento ormai da parecchi anni a questa parte di una società in particolare, che è la "Servizi Previdenziali". Riteniamo che il finanziamento di questa società, che avviene attraverso questo meccanismo legislativo, sia un finanziamento che ultimamente ha segnato il passo rispetto ai risultati che devono essere concretizzati rispetto all'intendimento del legislatore. La "Servizi Previdenziali S.p.a." è una società partecipata dalla Regione, ma con altri soggetti che detengono quote azionarie, in particolare soggetti riferibili alle banche.

Riteniamo curioso che una società con un capitale siffatto debba fruire di finanziamenti esclusivamente da parte del fronte regionale, di conseguenza non essendoci stati ad oggi - dal 1997 al 2005 di anni ne sono passati parecchi... - novità significative, riteniamo che questo finanziamento che era previsto nella legge del giugno '97 sia un finanziamento che non coglie più l'obiettivo, ossia il sostegno alla previdenza integrativa e complementare, ma sia diventato solo uno strumento per mantenere in piedi una società che si è limitata poi a gestire aspetti marginali, che potevano essere gestiti probabilmente da altri soggetti: questo è il motivo per cui ne chiediamo l'abrogazione.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Per rappresentare la contrarietà rispetto a questo emendamento che ha già, negli anni passati, avuto degli scambi dialettici con delle interpellanze e delle interrogazioni del Consigliere Frassy.

Riteniamo che l'attività della "Servizi Previdenziali" sia un'attività assolutamente importante, anzi ci ripromettiamo di migliorare questo tipo di attività, quindi prossimamente presenteremo anche un disegno di legge in materia.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 8 du groupe "La Casa delle Libertà":

Conseillers présents: 27

Votants: 19

Pour: 2

Contre: 17

Abstentions: 8 (Comé, Curtaz, Lavoyer, Salzone, Sandri, Squarzino Secondina, Stacchetti, Viérin Marco)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - La parole au Conseiller Frassy sur l'amendement n° 9.

Frassy (CdL) - Questo emendamento è stato scritto sul presupposto che l'emendamento precedente difficilmente avrebbe potuto trovare il favore della maggioranza. Mi ricollego a quanto detto ad illustrazione dell'emendamento n° 8, che chiedeva l'abrogazione del comma 1. Come ho illustrato in precedenza, il finanziamento di questo comma va a beneficio di una società determinata, la "Servizi Previdenziali". Questa società è partecipata da soggetti che fanno riferimento alle banche e riteniamo che sarebbe opportuno che anche gli altri soci erogassero i contributi finalizzati agli scopi contenuti nel comma 1.

L'Assessore Marguerettaz prima ha fatto riferimento a un disegno di legge che dovrebbe essere imminente; probabilmente prima di quel disegno di legge bisognerà dare attuazione ad una norma di attuazione che possa inserirsi sul filone della riforma del "TFR" e della previdenza integrativa e complementare, nel senso che noi abbiamo qualche perplessità che questo disegno di legge possa essere portato in aula in assenza di norme di attuazione in materia.

Vorremmo anche capire quali sono i motivi che hanno portato la Regione a costituire una società con altri soggetti e con soggetti che hanno risorse, non con soggetti più o meno nulla tenenti come può essere il Comune di Saint-Vincent nella "Casinò S.p.a.", che sarà oggetto anche di attenzioni finanziarie nel corso di questo Consiglio una volta chiusa la sessione di bilancio. Qui parliamo di soggetti che di mestiere gestiscono denari, allora ci chiediamo: se i "partners" della Regione nella "Servizi Previdenziali" sono soggetti facoltosi che di mestiere gestiscono il denaro altrui e lavorano con il denaro, qual è il motivo per cui hanno aderito al progetto di costituire questa società e poi beneficiano della disponibilità finanziaria esclusivamente dell'Amministrazione regionale? È un tipo di patto sociale strano, nel senso che - come purtroppo accade anche per altri patti sociali, dove l'Amministrazione regionale è presente, e mi riferisco all'associazione "Amici del Forte di Bard", che forse in ordine di tempo è la situazione più evidente ed è l'ultima che si è costituta su questa impostazione - l'Amministrazione regionale si trova sempre in prima linea nell'erogare finanziamenti "una tantum". Normalmente in tutte le società di tipo privatistico - e questa essendo una società di capitali formalmente dovrebbe operare con un criterio di tipo privatistico - i soci, quando ritengono di avere esigenze finanziarie, lanciano un aumento di capitale e coloro che ritengono di non aderire alla scelta deliberata dall'assemblea dei soci, vedono ridurre la loro partecipazione in quella società fino al momento in cui possono trovarsi completamente esclusi.

Non capiamo quale sia la logica invece che ci porti nei confronti di questa società di capitali ad operare con questo metro. Non mi risponda che è previsto in una legge regionale, perché questo non significa nulla, nel senso che questa legge regionale è manifestazione di una volontà politica che riteniamo di non condividere, anzitutto, nell'impostazione del principio, ma di non condividere neppure alla luce dei risultati, perché la spesa massima per il 2006 autorizzata in euro 240mila è il frutto testuale della norma di legge del 1997 e, se andiamo a vedere i bilanci della "Servizi Previdenziali", ci rendiamo conto che questa cifra è una cifra sufficiente e significativa per poter dire di tenere in equilibrio finanziario e contabile questa società.

Ora, l'Assessore forse avrà facile gioco a dirmi è un caso forse che noi finanziamo la "Servizi Previdenziali", perché con questa legge potremmo finanziare altri soggetti; io dico però che è un caso che si ripete dal 1997, perché è da allora che diamo totale finanziamento rispetto a quella spesa massima che era prevista nella legge del giugno 1997. Non abbiamo dato mai una lira di meno, abbiamo sempre dato il massimo del sostegno finanziario.

Allora mi domando: qual è il bilancio ad oggi, dopo 7-8 anni di finanziamenti importanti? Il bilancio rispetto all'oggetto di questi finanziamenti, cioè sostegno della previdenza integrativa e complementare, riteniamo che sia un bilancio deficitario. In assenza della norma che l'Assessore auspica, riconoscendo che la previdenza complementare è ancora tutta da inventare, ci domandiamo qual è la "ratio" di questo ennesimo finanziamento. La risposta ce la siamo data: è che senza questo finanziamento la "Servizi Previdenziali" porti i libri in Tribunale, e allora forse sarebbe stato più onesto chiudere questo comma 1 con il finanziamento della legge del '97 e basta e non scrivere che è relativo al sostegno della previdenza integrativa, perché sicuramente di previdenza integrativa e complementare se n'è vista, dal '97 ad oggi, ben poca!

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Mi complimento con il collega Frassy perché oggi è in splendida forma, si fa le domande e si dà le risposte, le dà anche per l'Assessore Marguerettaz, quindi ormai non ho più molto da dire! Ricordo che il ragionamento del collega Frassy si inserisce nell'ottimo solco che viene segnato dal Governo nazionale sulla previdenza complementare, con questi "balletti" fra Maroni e gli altri Ministri, per cui viaggiano in una confusione esagerata. L'attività della previdenza complementare il legislatore regionale l'aveva individuata nel '97; purtroppo tutta una serie di imbarazzi rispetto a questo tema sono stati causati dal legislatore nazionale.

Per quanto attiene le discussioni, credo che andando a guardarci i verbali di approvazione della legge del '97 e successivamente, troveremo ampia dottrina e ampio dibattito su questo argomento. La meritevolezza dell'attività prescinde dall'appartenenza alla compagine sociale, per cui il legislatore regionale, nel momento in cui ha individuato questo tipo di attività meritevole di contribuzione, lo ha fatto non in virtù di una quota di partecipazione, non si parla di un contributo in percentuale, ma si parla di un sostegno ad un'attività ritenuta dal legislatore regionale meritevole e, da un certo punto di vista, anche oggi i riferimenti nazionali dicono che questa è un'attività meritevole.

Il fatto che altri soci abbiano aderito a questa iniziativa è dovuta al fatto che per svolgere appieno... nel momento in cui questo tipo di discorso avrà la sua completezza ha la necessità di avere tutta una serie di sportelli, di terminali, e la rete del sistema del credito locale può rappresentare un'ottima occasione. La partecipazione è quindi una partecipazione tecnica, non come quella che ha voluto dare nella sua interpretazione il collega Frassy, ovvero una partecipazione per lucrare su una rendita di posizione, ma per mettere a disposizione di un sistema tutti i terminali che le varie istituzioni bancarie - perché stiamo parlando di "Assocredito" - sono in grado di mettere a disposizione.

Riteniamo pertanto di essere contrari a questo tipo di emendamento.

Président - La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (CdL) - Forse sono in splendida forma perché ho recuperato energie, però sapevo che lei non dava risposte, e allora ho provato ad ipotizzare le sue risposte e devo dire che ci ho azzeccato, in quanto, nel momento in cui le ho anticipate, lei non le ha più reiterate e di conseguenza erano risposte insoddisfacenti. Il fatto che lei non abbia dato altre risposte - ce n'era una che poteva e doveva dare, quella sui risultati... - significa che qui il bilancio è "magro", cioè il bilancio di questi 8 anni di finanziamenti non ha risultati concreti e significativi.

Allora lei dice: è la partecipazione tecnica... ma, mi scusi, se fosse una partecipazione tecnica, perché lo facciamo in "partnership" con altri soggetti? E qui non me la do la risposta! Vuole che me la dia? Avete un "CdA" in più. Siete meno controllabili, perché siete con quelle società di tipo privatistico per le quali il "116" fatica ad operare, perciò sono abbastanza svincolate dal controllo ispettivo che facciamo noi, stando all'opposizione. Ma attenzione, Assessore, a quello che lei diceva, "partecipazione tecnica", perché domani - mi auguro che sia domani, poi magari sarà dopodomani - quando la previdenza integrativa e complementare sarà una realtà operativa, quella che lei chiama "partecipazione tecnica" darà dei risultati economici o no?

Forse le sfugge, ma mi fa strano perché lei è sicuramente - per formazione professionale - un economista... il meccanismo che ha portato il legislatore attuale, ma già il precedente a prefigurare una previdenza definita integrativa e complementare è uno solo, è quello di superare i deficit della previdenza pubblica, perché si è ipotizzato che attraverso meccanismi diversi ci potesse essere una previdenza sana, che stesse in equilibrio contabile e che non fosse più quel deficit continuo da rimpinguare con contributi e tasse. Perciò questa forma di previdenza integrativa e complementare un domani darà dei risultati positivi, ma saranno risultati positivi che andranno a beneficio anche della società di servizi e, a quel punto, se ci saranno risultati positivi, andranno a beneficio di tutti i soci. Ecco dov'è l'assurdo di questa vicenda: che noi, per 8 anni, abbiamo messo dentro risorse importanti - mezzo miliardo di vecchie lire - ogni anno, quando ci saranno da cogliere i frutti, questi andranno a beneficio anche delle banche, perché "Assocredito" è la rappresentanza del sistema bancario.

Allora con questo emendamento cosa dicevamo? Se le banche credono che questa sia un'operazione da coltivare, devono coltivarla e nel farlo devono mettere mano ai finanziamenti necessari per poterla coltivare. Quello che contestiamo è che nella prospettiva del medio o breve termine le banche andranno a raccogliere quello che l'Amministrazione regionale ha seminato; di conseguenza l'articolo 21 tendeva a riequilibrare questa impostazione, che è un'impostazione sicuramente deprecabile dal punto di vista finanziario... dal punto di vista della logica non riscontriamo logica alcuna!

Lei sa che nel campo della previdenza integrativa e complementare si muovono fondi di settore di natura contrattuale, si muovono le banche, si muovono le assicurazioni, cioè si muovono soggetti che hanno come filo conduttore il "business". Allora non capiamo come mai su un campo che fa fare utili a tutti i soggetti che ci si affacciano, l'Amministrazione regionale sia riuscita a buttare, in 8 anni, qualcosa come 4 miliardi di vecchie lire! Noi questo lo riteniamo veramente deprecabile; con questo emendamento avremmo quanto meno dimezzato l'onere del bilancio pubblico, perché una parte del finanziamento avrebbe dovuto essere coperto dagli altri soggetti.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 9 du groupe "La Casa delle Libertà":

Conseillers présents: 32

Votants: 23

Pour: 2

Contre: 21

Abstentions: 9 (Comé, Curtaz, La Torre, Lavoyer, Riccarand, Salzone, Squarzino Secondina, Stacchetti, Viérin M.)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Je soumets au vote l'article 21:

Conseillers présents et votants: 29

Pour: 19

Contre: 10

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 22:

Conseillers présents et votants: 32

Pour: 21

Contre: 11

Le Conseil approuve.

Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina sur l'article 23.

Squarzino (Arc-VA) - Voteremo contro questo articolo, e non entriamo a discutere in merito all'entità delle risorse che sono messe in questo articolo, cioè per il finanziamento della sanità, per il trasferimento dell'azienda regionale USL. Quello che mettiamo in discussione e su cui vogliamo attirare l'attenzione è sul modo improprio, in molti casi, con cui vengono utilizzate queste risorse, e qui faccio alcuni esempi. Non dirò cose totalmente nuove, ma credo che valga la pena di richiamarle.

Primo esempio, quello su cui anche i sindacati confederali hanno richiamato più volte l'attenzione: ci sono collaborazioni, consulenze che si ha l'impressione che non siano date per la competenza, per la capacità, per la professionalità, perché si danno a magistrati, a parenti di magistrati, a figli di politici e di primari... si ha l'impressione che le finalità siano diverse rispetto all'efficienza dell'azienda.

Secondo esempio, ritorno già su un argomento affrontato in questa settimana: la Neurochirurgia d'urgenza. L'Assessore ha detto che non sapeva nulla e che, guarda caso, soltanto sul quotidiano "La Repubblica" si dicono cose strane rispetto al dr. Corrado Musso. Credo che chi ha avuto modo ieri di leggere "La Stampa" oltre che "La Repubblica", ha avuto ben chiaro che esiste questo problema, ovvero noi abbiamo affidato questo neonato servizio di Neurochirurgia d'urgenza all'Ospedale di Aosta e lo abbiamo affidato ad una persona che nel suo precedente luogo di lavoro è stato accusato dalla stessa azienda sanitaria e dalla Regione, insieme al suo primario, di dirottare i pazienti presso strutture private.

Io faccio notare che l'USL, nel momento in cui ha affidato alla Clinica Eporediese questo servizio di Neurochirurgia, ha disatteso e quindi non ha più portato avanti la consulenza e la collaborazione con l'Ospedale di Bergamo, che è un ospedale pubblico. La Clinica Eporediese di Ivrea, invece, è un ospedale privato...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... non verso i privati, verso i pubblici, questo è il problema! Certo che è struttura accreditata, ma è privata. Pensavo che anche il governo regionale intendesse favorire il pubblico.

Terzo esempio: come vengono scelti i primari e come viene gestita l'organizzazione ospedaliera. Prendiamo la Chirurgia vascolare... osserviamo la mobilità attiva, cioè la capacità che questa unità budgetaria ha di attirare i pazienti... vediamo che nel 2000, 2001, 2002, 2003 grosso modo in questo reparto arrivano tanti pazienti, per cui addirittura c'è dalle altre Regioni un pagamento delle prestazioni e si superano i 2 milioni di euro; nel 2004 tale cifra si abbatte e giunge solo a 1,4 milioni di euro; nel 2005 neanche 1 milione di euro. Cosa è successo nel frattempo? È successo che la persona che qui operava se n'è andata, ma il chirurgo a cui è stato affidato il primariato, considerato il migliore di tutti in quanto ha vinto un concorso, in realtà è qualcuno che non è stato in grado di mantenere alto questo reparto, neanche con la consulenza dell'eminentissimo prof. Palombo! Questo voglio dire! Qui, abbiamo questa USL che nel giro di 2 anni ha perso, rispetto agli anni precedenti, come mobilità attiva più di 2,5 milioni di euro, che potrebbero invece servire per altre attività. Ho portato questi esempi, se ne potrebbero fare moltissimi altri circa la discrezionalità con cui vengono prese le decisioni all'interno dell'USL!

Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Fosson.

Fosson (UV) - Non è per polemizzare, ma quando si dicono delle cose non corrette, qualche risposta bisogna darla. Intanto mi permetto di dire che questa è una discussione sul bilancio, lei dice: "non entro nel merito del bilancio, ma parliamo di altro ", quindi...

Ai sindacati, se lei legge oggi sulla stampa, che hanno accettato un accordo con l'USL, abbiamo proposto, sia l'accordo Brachetto che è un'incentivazione che dà solo la Regione Valle d'Aosta insieme a poche altre Regioni, sia i progetti obiettivo su cui bisogna intervenire, un grande incontro. Se lei entrava nel merito delle vincolate, vedeva che da quest'anno nelle vincolate ci sono proprio gli accordi integrativi, perché vogliamo intervenire anche noi nella regolamentazione dei progetti obiettivo e di queste sovvenzioni aggiuntive, di cui comunque tenga conto che dopo un lungo percorso si è raggiunto un accordo.

Neurochirurgia: non si può confondere il prof. Biroli di Bergamo, che veniva prima e che faceva una consulenza ogni 15 giorni, con il servizio di Neurochirurgia che abbiamo adesso, che è permanente e che permette di fare gli interventi nella logica del Consigliere La Torre dell'altro giorno. Prima un malato che aveva un ematoma celebrale doveva essere trasferito a Bergamo e operato dopo 7-8 ore; adesso, a differenza della consulenza che avevamo prima, abbiamo un servizio attivo di Neurochirurgia. Musso ha ricevuto un avviso di garanzia, ma aspettiamo di vedere una sentenza definitiva. A noi non interessa - come diceva Mao Tze Tung - se il gatto sia nero o rosso, l'importante è che prenda i topi! L'altro giorno non mi ha lasciato citare i 22 casi operati nel mese di agosto... sono tutti casi di emergenze endocraniche, operati e risolti dopo mezz'ora: avere il servizio qui è tutta un'altra cosa.

Poi la confusione: la Clinica Eporediese è un privato convenzionato dal Piemonte, l'altro giorno ha sbagliato tutto, ha preso "ciocca per brocca" come le ha detto il Presidente, nel senso che quando è convenzionato è accreditato a tutti gli effetti "pubblico", però una struttura quando è accreditata dal Piemonte per una programmazione del Piemonte deve essere accreditata anche per noi? L'altro giorno lei ha fatto una difesa strenua del privato, noi facciamo un altro discorso. La differenza fra la Neurochirurgia e l'Ortopedia che diceva è semplicissima, noi non demonizziamo il privato, assolutamente; la differenza è che per la Neurochirurgia abbiamo fatto un accordo. Ci siamo messi attorno a un tavolo e abbiamo detto: "ci serve questo a costi di questo tipo". Per l'Ortopedia non c'è alcun accordo, perché essendo un privato accreditato, quindi "pubblico" dal Piemonte, non è un accordo, è quello che noi vogliamo fare sull'appropriatezza, per cui lasciamo lavorare il dottor Musso e salvare dei pazienti valdostani, che prima avevano dei residui gravi! Se poi verrà accusato per qualcosa che non sappiamo se sicuramente non ha fatto, ne riparleremo, ma nel frattempo lui sta salvando dei pazienti valdostani a dei costi che sono di poco superiori ad una consulenza, che avevamo ogni 15 giorni dal prof. Biroli, e che continua fino al 31 dicembre di quest'anno!

Dalla chirurgia vascolare non se n'è andato via uno di chirurgo, se ne sono andati 4 verso il privato, per una loro scelta, che rispettiamo. Quando 4 dipendenti vanno via, è chiaro che un servizio ha dei problemi, però è uno dei pochi servizi che ha ancora mobilità attiva, cioè quelle cifre che lei ha indicato sono cifre che entrano. Aspettiamo che questo servizio, con questo primario, che non ha alcun avviso di garanzia, che è una persona degnissima e un grande chirurgo, lavori in un certo modo. È chiaro che un servizio privato "accreditato", alle porte della Valle d'Aosta, diminuisce i flussi: però, se si vuole essere onesti, sono sempre dei flussi attivi!

Ci sarebbero tante altre cose da dire, però mi sembra che qui sia in gioco l'onestà, la credibilità e la verità delle cose. La verità è che abbiamo una buona sanità, con persone con una grande professionalità, una sanità che sta crescendo con l'aiuto di concorsi e di nuovi primari che arrivano, che hanno fiducia di nuovo nel nostro sistema; una sanità che già era stata impostata bene e lavorava bene e che - se potremo portare avanti il lavoro in questo modo - diventerà, in tutti i settori, una sanità di eccellenza.

Président - Je soumets au vote l'article 23:

Conseillers présents: 31

Votants: 25

Pour: 21

Contre: 4

Abstentions: 6 (Comé, La Torre, Lavoyer, Salzone, Stacchetti, Viérin Marco)

Le Conseil approuve.

Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina sur l'article 24.

Squarzino (Arc-VA) - Vorrei solo far notare, nel momento in cui si fa un piano di opere di ristrutturazione dell'ospedale, nel momento in cui queste opere vengono effettuate con l'ospedale funzionante, per cui non si può pensare di farle tutte insieme, quindi vanno fatte con tempi diversi, necessariamente - come appare chiaramente dall'articolo 24 che stiamo esaminando - i tempi si allungano. Notiamo che al 1° comma vengono individuate le risorse da assegnare al capitolo 60310, quello su cui, come diceva l'altra sera l'Assessore, sono previste le opere di ampliamento del laboratorio, l'ampliamento del punto prelievi... cioè tutta una serie di opere che vengono fatte qua e là.

Se noi esaminiamo il bilancio triennale 2005-2007, vediamo che per il 2006 erano previsti 14 milioni di euro, perché si pensava che nel 2006 ci sarebbe stato probabilmente un intensificarsi delle opere e, per il 2007, 24 milioni di euro, quindi c'era la previsione che grossi lavori sarebbero stati nel 2006-2007. Se andiamo a vedere adesso l'attuale bilancio triennale, vediamo che le cifre si spostano tutte: nel 2006 abbiamo pochissime risorse, ne abbiamo di più nel 2007 e nel 2008, gli investimenti si spostano nel tempo e questo denota come decidere di continuare a "rattoppare" l'attuale ospedale non fa altro che prolungare nel tempo il momento in cui ci sarà un'opera finita e dilazionare ogni anno il momento in cui le opere saranno inaugurate.

Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Fosson.

Fosson (UV) - La sua polemica sull'allargamento dell'ospedale è nota, vorrei solo chiedere che lei risponda pubblicamente a 3 domande. La prima: dove pensa di fare l'ospedale nuovo, visto che comunque c'è una grande presa di posizione, in questo periodo, di tutti gli abitanti di Saint-Christophe contrari, attraverso il suo Sindaco e i suoi Consiglieri, quindi non basta pensare che facciamo 2 rotonde in più a Saint-Christophe...; secondo: dire "cosa ne facciamo dell'ospedale vecchio", che non è un ospedale africano, ma è un buon ospedale, dove si danno delle prestazioni di alto livello...; terzo: rispondere a quello che diceva il Consigliere Lattanzi l'altro giorno, di quel parcheggio lì davanti, se dobbiamo lasciarlo lì tutta la vita...

Dico che vogliamo fare una cosa corretta, prima di fare una polemica formale risponda a questi quesiti... in altra sede chiaramente!

Président - Je soumets au vote l'article 24:

Conseillers présents: 31

Votants: 25

Pour: 20

Contre: 5

Abstentions: 6 (Comé, La Torre, Lavoyer, Salzone, Stacchetti, Viérin Marco)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 25:

Conseillers présents: 32

Votants: 26

Pour: 21

Contre: 5

Abstentions: 6 (Comé, La Torre, Lavoyer, Salzone, Stacchetti, Viérin Marco)

Le Conseil approuve.

Président - A l'article 26 il y a les amendements n° 10 et 11 du groupe "La Casa delle Libertà", dont je donne lecture:

Emendamento

All'articolo 26, comma 1, abrogare "d'intesa con il Consiglio permanente degli enti locali".

Emendamento

All'articolo 26 abrogare il comma 3.

La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (CdL) - Il primo emendamento chiede di eliminare l'intesa con il "CPEL", perché nel trasferimento finanziario per la gestione del tempio crematorio, ubicato nel Cimitero di Aosta, si trasferiscono dei fondi per la gestione di questa struttura al Comune di Aosta e le modalità di gestione, anziché essere - come logica imporrebbe - definite dal Comune di Aosta, devono essere prese d'intesa con il "CPEL".

Riteniamo che se la gestione è del Comune di Aosta, debba essere quel Comune ad ottimizzare la gestione e faccio un esempio: i vari "palazzetti dello sport" che sono stati dati in gestione ai vari Comuni, pur avendo degli utilizzi che sono sovracomunali, vengono finanziati dalla Regione e gestiti in autonomia dai Comuni assegnatari. Non capiamo per quale motivo su questo argomento, invece, il Comune di Aosta debba sottostare ad una intesa che probabilmente non creerà grossi problemi, ma che riteniamo crei un problema di principio su quell'autonomia degli enti locali, che non vogliamo dire che debba essere lesa dal fatto che ci sia l'obbligo di intesa con il "CPEL", ma si va a porre un paletto all'autonomia gestionale di un'amministrazione locale.

Non capiamo quale sia l'oggetto di questa richiesta: se è una richiesta del "CPEL", se è una richiesta del Comune di Aosta, se è una volontà unilaterale dell'Amministrazione regionale.

Président - La parole au Président de la Région, Caveri.

Caveri (UV) - Com'è noto, la Regione ha realizzato il Tempio crematorio. Il Tempio crematorio è molto costoso negli aspetti gestionali e la gestione, secondo quanto previsto dalle leggi vigenti, è spettanza dei Comuni e quando dico "Comuni", lo dico al plurale perché - come si legge qui - bacino di utenza regionale, cioè a questo punto tutti i Comuni dovranno portare coloro che desiderano essere cremati all'interno di questo Tempio crematorio di Aosta. Si è discusso a lungo su chi dovesse coprire questi costi, e alla fine c'è stata una decisione responsabile da parte dei Comuni che hanno deciso che questo fondo fosse un fondo che fa parte della finanza locale, quindi di competenza dell'insieme dei Comuni. È questa la ragione per la quale è giusto che ci sia l'intesa con il "CPEL": perché praticamente per questi soldi c'è una rinuncia da parte degli altri Comuni ad una redistribuzione di questa somma. L'erogazione della somma è un aspetto procedurale che si è discusso con il Comune di Aosta, perché oggi l'esigenza è quella di aprire il forno crematorio il più in fretta possibile.

Le chiederei quindi di ritirare gli emendamenti perché con questa spiegazione penso che si sia capito che non è un problema di fondi di Aosta, ma è un problema di fondi della finanza locale, mentre per l'aspetto dell'erogazione della somma è quanto è stato concordato, per poter consentire una gestione ottimale di questo impianto, che sappiamo essere a servizio di un bacino di utenza piuttosto limitato. Questo rientra in quelle istanze di tipo sociale a beneficio dei cittadini valdostani, pur sapendo che dal punto di vista gestionale il bacino di utenza delle persone in Valle d'Aosta è limitato.

Président - La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (CdL) - Mi ero limitato ad illustrare il 1° emendamento, il Presidente è entrato nell'articolato facendo riferimento anche al 2° emendamento, allora penso che sia opportuno fare alcune considerazioni distinte fra il primo e il secondo. Sul primo emendamento, prendendo buona nota di quello che il Presidente ha comunicato, ossia di un accordo, se l'accordo esiste ne prendiamo atto, di conseguenza l'emendamento 10 viene ritirato.

Sul comma 3 però, Presidente, la inviterei a seguire il ragionamento che in sintesi cercherò di riepilogare. Lei ha detto che è un trasferimento finanziario necessario per le ingenti risorse di cui hanno bisogno coloro che andranno a gestire questa struttura, è una struttura che ha dei costi e ha dei costi importanti. Ci domandiamo: come è possibile che una struttura con dei costi importanti - sapendo poi quali sono i problemi della finanza locale - possa essere gestita con il 50% delle risorse? Perché diciamo: "con il 50% delle risorse"? Perché se il residuo 50% viene erogato a consuntivo, è evidente che la gestione, perlomeno in fase di avvio, viene effettuata con l'altro 50%, di conseguenza quel 50% che viene erogato dovrebbe consentire all'Amministrazione comunale di Aosta, che avrà in gestione il Tempio crematorio, di sostenere i costi dell'intera gestione.

Dal nostro punto di vista è una contraddizione nei termini perlomeno finanziari, perché se è una gestione onerosa, immaginiamo che possa essere onerosa sotto due punti di vista, in assoluto per quelle che sono le finanze che devono essere impiegate, ma sicuramente sarà una gestione che avrà dei costi anche esterni all'Amministrazione comunale, perché può darsi che ci siano appalti o quant'altro. Non vorremmo che questo rimandare il 50% a consuntivo possa riverberarsi sui pagamenti che a sua volta l'Amministrazione comunale farà nei confronti degli eventuali soggetti che avranno in appalto la gestione del tempio stesso! Forse, sulla base dell'accordo che avete raggiunto in sede "CPEL" e con il Comune di Aosta, sarebbe opportuno considerare l'ipotesi di non vincolare, come accade con il comma 3, il meccanismo di erogazione delle somme, perché se ci dovesse essere la necessità di integrare la prima "tranche" di finanziamento, in base alla norma che scrivete non potete farlo se non a consuntivo dell'esercizio, sul presupposto...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... al comma 3 si dice che il 50% viene dato subito, ma il restante si dice che venga effettuato a consuntivo e noi immaginiamo che il consuntivo sia alla chiusura di una gestione! Nell'ipotesi che la gestione abbia una resocontazione annuale, i tempi di erogazione del residuo 50% sono tempi che vanno da 12 mesi a 13-14 mesi da quando è iniziata la gestione, perciò ci sembra un irrigidimento che potrebbe necessitare ulteriori modifiche in sede legislativa. Diciamo che per una volta, andando ad abrogare questo comma, Presidente, la Giunta ha mani maggiormente libere, nel senso che, fatta certa la previsione di trasferimento finanziario all'articolo 26, commi 1 e 2, l'abrogazione del comma 3 consente alla Giunta di operare in base alle effettive esigenze gestionali del Comune di Aosta e dei costi dell'impianto.

Président - La parole au Président de la Région, Caveri.

Caveri (UV) - Una breve spiegazione sul secondo emendamento e sulla ragione per la quale chiedo di ritirare anche questo.

Dal punto di vista teorico l'eventuale abrogazione di questo comma 3 rimetterebbe nelle mani della Giunta una decisione piena, nel senso che noi dovremmo regolamentare l'erogazione della somma e lo faremmo con deliberazione di Giunta. Abbiamo scelto di fare questo perché anche l'erogazione della somma non è secondaria per il Comune di Aosta, perché il fatto di dare questo acconto del 50% evita eccessivi appesantimenti delle casse del Comune. Per quanto riguarda il consuntivo, vorrei dire, a titolo interpretativo, che quando si dice "consuntivo" scritto così, non è dell'intero rendiconto, perché poi precisiamo con modalità stabilite con deliberazione della Giunta. Noi potremmo ad esempio decidere che il consuntivo si fa ogni 4 mesi, nel senso che ogni 4 mesi ci facciamo presentare a consuntivo la documentazione e liquidiamo il Comune di Aosta. Quindi, visto che c'è poi esplicitato il fatto che le modalità verranno stabilite con Giunta, questa è la filosofia, altrimenti ci troveremmo nella situazione di appesantire il Comune di Aosta, che in questo caso svolge un servizio non solo per sé stesso, ma per i Comuni della Valle.

Président - La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (CdL) - Rileviamo che il comma 3 come era scritto si prestava a fraintendimento, non sappiamo se è la bontà del nostro emendamento che ha fatto sì che l'interpretazione del consuntivo sia stata rimodulata su un periodo più breve. Prendiamo atto, anche perché è stato pubblicamente comunicato, che questa è la volontà e, di conseguenza, è una volontà che andava nella nostra direzione, perché questo era il senso dell'abrogazione del comma 3.

Riteniamo che con questo chiarimento il Comune di Aosta potrà essere grato al nostro gruppo e ritiriamo l'emendamento.

Président - Les amendements n° 10 et 11 sont retirés.

Je soumets au vote l'article 26:

Conseillers présents et votants: 31

Pour: 28

Contre: 3

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 27:

Conseillers présents: 31

Votants: 26

Pour: 21

Contre: 5

Abstentions: 5 (Comé, La Torre, Salzone, Stacchetti, Viérin Marco)

Le Conseil approuve.

Président - Il y a l'amendement n° 1 de l'Assesseur Marguerettaz, dont je donne lecture:

Emendamento

Nel Capo IV, dopo l'articolo 27 è inserito il seguente:

Articolo 27 bis

(Sospensione delle rate di mutuo a favore dei lavoratori

di imprese sottoposte a procedure concorsuali)

1. La Giunta regionale è autorizzata a disporre, a favore dei lavoratori che siano destinatari, nel periodo compreso tra il 31 dicembre 2004 e il 31 dicembre 2006 e per almeno 3 mensilità anche non consecutive, di trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria, o che, durante il medesimo periodo, siano posti in mobilità o licenziati per cause a loro non imputabili, la sospensione della restituzione in linea capitale, con annullamento della quota interessi e rinuncia agli interessi di mora maturati, dei mutui, anche in corso di preammortamento, concessi a valere sulle seguenti leggi regionali:

a) 8 ottobre 1973, n. 33 (Costituzione di fondi di rotazione regionali per la promozione di iniziative economiche nel territorio della Valle d'Aosta) e successive modificazioni ed integrazioni, Capo I, limitatamente agli interventi per la prima casa;

b) 28 dicembre 1984, n. 76 (Costituzione di fondi di rotazione per la ripresa dell'industria edilizia) e successive modificazioni ed integrazioni.

2. La sospensione è destinata ai lavoratori dipendenti di imprese sottoposte a procedure concorsuali nel periodo di cui al comma 1, decorre a partire dalle rate in scadenza dal 1° gennaio 2005, cessa a partire dalle rate con scadenza in data successiva al 31 dicembre 2006 e comporta il differimento di pari durata della scadenza dell'ammortamento del mutuo.

3. La Giunta regionale definisce con propria deliberazione i criteri e le modalità di attuazione della sospensione e gli ulteriori requisiti dei beneficiari.

La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - L'emendamento n. 1 introduce un ammortizzatore rispetto a delle situazioni di disagio e di difficoltà nei confronti di tutti i lavoratori, che sono sottoposti a procedure concorsuali e che nel corso del 2005 e del 2006 dovessero, in virtù di queste procedure, avere una mancata erogazione dello stipendio per almeno 3 mesi. Questo provvedimento trova una sua ispirazione nell'ambito della procedure "Tecdis" che ha riguardato centinaia di persone, le quali, in virtù di questa procedura, si trovano in situazione di forte disagio.

Siamo consapevoli che questo tipo di operazione non risolve tutti i problemi di queste persone, ma è un segnale, così come abbiamo voluto dare un segnale nell'ambito dell'anticipazione rispetto ai trattamenti previdenziali, allo stesso modo crediamo di allentare temporaneamente una morsa finanziaria che si può abbattere su famiglie che purtroppo si trovano in queste situazioni; per cui l'emendamento introduce una moratoria fino al termine del 2006 per le rate dei mutui prima casa e conseguentemente queste rate vengono introdotte al termine del piano di ammortamento; inoltre queste persone hanno 2 anni di tempo per trovare una soluzione alle loro crisi finanziarie.

Président - La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (CdL) - Ci aspettavamo qualcosa di più dalla sua illustrazione, Assessore, perché l'articolo 27 bis non è frutto di situazioni che si sono concretizzate nelle ultime 48 ore o nell'ultima settimana; da quello che lei ci dice è frutto di una serie di situazioni che hanno una storia, dei nomi, dei cognomi, dei responsabili... Il fatto che in questa finanziaria l'articolo 27 bis arrivi come emendamento in aula ci ha lasciato non poche perplessità, di conseguenza abbiamo pensato che o lei era distratto e non si è reso conto di questa materia, che ha motivo di esistere purtroppo da parecchio tempo, o che forse era poco sensibile e ha dovuto cedere alle pressioni di componenti interne alla sua maggioranza. Ci aspettavamo anche che nella sua illustrazione lei ci fornisse dei dati, invece non ci ha fornito alcun dato! Ci chiediamo allora come è possibile scrivere un emendamento di questa portata in assenza di dati... immaginiamo che il suo collega all'industria forse qualche dato ce l'abbia, magari avrebbe potuto fornirglielo se non voleva intervenire direttamente e lasciare a lei l'onere di illustrare questo emendamento!

Il modo in cui voi avete affrontato la questione con l'emendamento dell'articolo 27 bis è un modo superficiale di affrontare un problema effettivamente grave, ma è superficiale non solo per quella carenza di illustrazione a cui facevo riferimento, è superficiale per le tempistiche in cui lo avete inserito in finanziaria ed è superficiale e da questo punto di vista insufficiente per il problema. Nell'articolo 27 bis voi avete forse visto una sfaccettatura del problema, ma vi sono sfuggite un mare di altre situazioni! Riteniamo che l'articolo 27 bis, così come è stato scritto, sia stato scritto sotto dettatura della fretta e, nei fatti, non abbracci i problemi che potevano essere abbracciati.

La moratoria: penso che ricorderanno i colleghi che questa Assemblea si era già espressa in maniera unanime su situazioni di moratoria dei mutui, quando ci fu l'alluvione nella scorsa legislatura. C'era stato un interessamento e una sensibilità di tutte le forze politiche con mozioni ed emendamenti poi sfociati in una serie di articolati di legge che avevano provveduto ad una moratoria dei mutui erogati da "Finaosta", non solo i mutui prima casa, ed in effetti c'era una situazione sulla quale avevamo fatto una serie di ragionamenti, ci eravamo ritrovati nelle commissioni ad approfondire i dati, ci eravamo ritrovati in commissione a verificare l'entità dei mutui.

Lei, qui, Assessore, e dico "Assessore alle finanze", perché se questo fosse l'emendamento dell'Assessore all'industria, potrei capire che il suo collega abbia avuto presente solo l'aspetto che direttamente lo riguarda ovvero le problematiche dell'industria nei riflessi che hanno sui lavoratori, e potrei anche capire che la formazione politica dell'Assessore Ferraris poteva portare ad un emendamento riduttivo rispetto alla problematica, ossia un emendamento che guardava solo sul versante dei lavoratori dipendenti... ma lei, Assessore Marguerettaz, che ha "i cordoni della borsa", non ci dà un dato su quelli che sono gli ipotetici dati in relazione ai mutui, non ci dà un dato rispetto alle situazioni che riguardano il comparto che dovrebbe essere qui interessato e dimentica tutti quelli che non sono lavoratori dipendenti!

Riteniamo che questa norma, così come è scritta, pecchi di una grandissima superficialità e che rischi alla fine di essere una norma demagogica, che non incide sulle situazioni di oggettiva difficoltà e mi spiego. Voi qui ipotizzate - ed è incredibile! - che per un periodo relativamente lungo - 2005-2006 - avviene la sospensione della quota capitale degli interessi che sarebbero maturati e degli interessi moratori che non matureranno... per chi? Per persone che si trovano in situazioni problematiche... come le individuate? Le individuate come persone che siano state in mobilità, in cassa integrazione straordinaria o licenziate per almeno 3 mensilità. Mi domando: forse vi sfugge qualcosa... Allora una persona può essere licenziata, ma può essere anche fortunata, quanta gente c'è che viene licenziata e 2 giorni dopo ritrova impiego? Tanta, poca, non lo sappiamo, ma ce n'è! E la cassa integrazione ordinaria? Pensate al comparto dell'edilizia: vogliamo credere che nell'edilizia nella nostra Regione non ci sia nessuno che abbia il mutuo prima casa? Nell'edilizia sistematicamente ogni anno, a novembre o ai primi di dicembre, le aziende o mettono in mobilità i dipendenti, licenziandoli e stanno in mobilità fino a fine febbraio, quindi 3 mesi, oppure li mettono in cassa integrazione ordinaria, che dura 3 mesi. Allora perché chi sta in mobilità per 3 mesi ha questo beneficio, chi sta in cassa integrazione per 3 mesi ha questo beneficio e chi sta in cassa integrazione ordinaria non ha questo beneficio... perché? C'è un motivo logico o ve ne siete dimenticati? Secondo noi ve ne siete dimenticati! Non solo, gli artigiani, Assessore... lei ha i dati dei fallimenti del 2005? I dati dei fallimenti legati alla "Tecdis", sarebbe interessante capire quali sono le realtà di quell'indotto che girava intorno a "Tecdis", che è fallito prima ancora che "Tecdis" fallisse!

"Tecdis" ha preso i soldi generosi della Regione tramite "Finaosta" e con una situazione disastrosa comunque sta ancora in piedi, un po' meno in piedi stanno i dipendenti di "Tecdis", ma ancora peggio stanno quelle piccole aziendine che lavoravano nell'indotto "Tecdis" e alcune di queste sono fallite, alcune di queste avevano linee di credito con "Finaosta", avevano sconto fatture con "Aosta Factor". E qui mi consenta di ricordare "Artec", dove su 700mila euro, 500mila sono stati scontati! Perché non adottare un sistema analogo con quei piccoli artigiani e imprenditori che non sono stati vittime della loro imperizia, ma sono stati vittime di un sistema che non funziona, che è il sistema dell'industria... ma non dell'industria che sta in piedi con capitale di rischio privato, ma dell'industria che viene finanziata con denaro pubblico e che, alla fine, quando non è più finanziabile tracolla, e tracolla trascinando dietro i piccoli artigiani, i piccoli industriali e buon ultimi i lavoratori dipendenti. Lavoratori dipendenti che paradossalmente sono quelli che in questo quadro disperato hanno più copertura, hanno gli ammortizzatori sociali che sono la cassa integrazione e la mobilità.

Assessore, converrà con me che questa norma è quanto meno parziale rispetto all'insieme del problema, è una norma iniqua, perché non dà a tutti le medesime possibilità di potersi difendere da situazioni che subiscono, in quanto sicuramente non le hanno create loro. E poi non sarà un'invenzione del nostro gruppo parlare di famiglie monoreddito o di famiglie a più redditi, allora non si può non considerare anche questo aspetto nel momento in cui si porta un provvedimento di questo tipo. Vorrei fare ancora alcune considerazioni, ma le faccio, a questo punto, in replica per non andare oltre al tempo che è scaduto, confidando sul fatto che delle tante questioni che abbiamo sollevato, alcune possono avere delle risposte esaustive, almeno la replica sarà più breve.

Président - La parole au Conseiller Salzone.

Salzone (FA) - Su questo argomento devo dire che in parte condivido l'intervento fatto dal collega Frassy, nel senso che una programmazione più seria dal punto di vista di tutti gli interventi che sono considerati "ammortizzatori sociali" dovrebbe essere fatta.

Noi, già nell'intervento di martedì scorso, avevamo chiesto almeno un piccolo segnale, avevamo parlato di quei lavoratori che erano stati licenziati o coloro che erano in cassa integrazione e che non avevano avuto alcun segnale come ammortizzatore sociale. Qui vediamo un segnale e avevamo detto che certo un segnale non sarebbe stata la risoluzione del problema, ma un aiuto, questo sì! Sotto questo profilo devo dire che è il primo intervento concreto che, anche se in maniera non del tutto condivisibile dal punto di vista della programmazione, troviamo positivo ed è per questo che, come gruppo, daremo un voto favorevole all'emendamento.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Qualsiasi tipo di azione credo che possa essere fatta sempre meglio, quindi per tutto quello che è dei consigli pratici cercheremo di prenderli in esame e dare un'applicazione, quando si interviene su situazioni di disagio, non si fa mai troppa attenzione.

Adesso mi dispiace intervenire in assenza del collega Tibaldi, che è sempre molto attento alle situazioni di Châtillon e delle persone di "Tecdis", che vivono in apprensione. Fra le dimenticanze indicate dal Consigliere Frassy, devo immaginare che il collega si è dimenticato di leggere il 2° comma, altrimenti certe domande non le avrebbe poste. Nel 2° comma è scritto infatti che la sospensione è destinata ai lavoratori dipendenti di imprese sottoposte a procedure concorsuali, quindi la cassa di integrazione ordinaria credo che non sia...

(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)

... ecco, allora noi non abbiamo fatto un testo unico del disagio dove abbiamo risolto tutti i problemi, ma abbiamo risolto alcuni problemi, sicuramente ce ne sono altri, ma anche dal punto di vista giuridico e siccome - così come il sottoscritto - anche lei è un tecnico, ma cosa mi tira fuori... gli artigiani falliti! Secondo lei gli artigiani falliti hanno un problema di restituzione delle rate... Avvocato, non è così! Se uno è fallito, non ha più alcun tipo di debito perché è tutto assoggettato a procedura fallimentare, non ha neanche più la casa! Quindi noi risolviamo i problemi a chi li ha ancora...

(nuova interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)

... non voglio fare il provocatore rispetto a qualsiasi azione che viene presentata dal Governo, qui abbiamo sempre delle persone che possono fare meglio e che vanno ad introdurre delle cose che sono sempre la risoluzione di tutti i mali!

A me è piaciuto l'intervento del collega Salzone che dice: "sicuramente potevate fare meglio, ma apprezziamo quello che avete fatto"! Questo chiedo che venga riconosciuto! Invece qui abbiamo fatto una "polenta" gigantesca, dove abbiamo tirato in mezzo artigiani, dipendenti... abbia pazienza, Consigliere Frassy, dal punto di vista personale il lavoratore dipendente ha una mentalità diversa rispetto all'artigiano, perché il lavoratore autonomo ha in sé un grado di rischio e di incertezza che il lavoratore dipendente non ha, per cui quando al lavoratore dipendente viene a mancare lo stipendio, gli cade il mondo! Il lavoratore autonomo è un soggetto che soffre esattamente come gli altri, ma nel suo patrimonio genetico ha un'abitudine ad affrontare le crisi cercando di trovare delle soluzioni, dopodiché sicuramente dobbiamo intervenire per trovare delle soluzioni anche ai lavoratori autonomi... ma si figuri se non sono sensibile a questo discorso!

Avrei gradito che si fosse detto: "quello che avete fatto è una cosa positiva, è parziale, è il 10% di tutto il problema, ma apprezziamo quello che avete fatto"! In realtà, mettendo tutto in sospensione, mi chiedo: volete affossare anche questa operazione che dà la soluzione ad alcune centinaia di persone? Poi ci sarà tempo e modo per dare soluzione anche agli altri problemi, senza fare demagogia. Credo quindi che, molto modestamente, questo emendamento risolve dei problemi che oggi sono sul tavolo delle persone... questo amerei sentir dire... poi sono qui ad ascoltare tutti i consigli che volete darci!

Président - La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (CdL) - Assessore, io di solito non pretendo l'attenzione, qualche volta chiedo il silenzio in aula, ma da lei questa volta pretenderei attenzione, perché forse mi sono spiegato male, adesso cercherò di spiegarmi meglio, ma lei ha completamente o deliberatamente frainteso il mio ragionamento...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... sì, è stato in malafede, provocatorio! Cercherò di essere pacato nella mia replica.

Le procedure concorsuali e le 3 mensilità, io le dicevo che le 3 mensilità di cassa integrazione straordinaria o le 3 mensilità di mobilità che voi ponete come requisito per poter beneficiare di una indistinta sospensione biennale dei mutui prima casa, e dicevo che queste 3 mensilità sono un dato ricorrente nel settore dell'edilizia, dove con la cassa integrazione ordinaria, non essendo procedura concorsuale, i lavoratori stanno comunque 3 mesi senza percepire stipendio o, meglio, percepiscono lo stipendio ridotto della cassa integrazione; stanno comunque 3 mesi in mobilità percependo l'indennità di mobilità. Ecco perché le dico che il contesto delle procedure concorsuali con il requisito minimale delle 3 mensilità non porta equità...

(nuova interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... ma Assessore, nel 3° comma dite che i criteri e le modalità di attuazione sono fatte con deliberazione di Giunta; deduco - visto che stiamo parlando di una legge - che i criteri e le modalità di attuazione non possono prescindere dal dettato legislativo, e il dettato legislativo dice delle cose chiare: procedura concorsuale, 3 mensilità, mobilità o cassa integrazione... ma come no! Il requisito delle 3 mensilità non lo potete modificare con deliberazione di Giunta, e allora le sto dicendo che con 3 mensilità di cassa integrazione e di mobilità è pieno il mondo, questo le sto dicendo, perciò le ripeto che questo provvedimento è stato poco ponderato!

Gli artigiani falliti... Assessore... buona grazia! Gli artigiani prima che fallissero... io le dico che sono falliti gli artigiani o i piccoli industriali, perché voi non avete avuto la stessa sensibilità che state dimostrando tardivamente, parzialmente e giustamente, per certi versi, ma in maniera limitata alla categoria dei lavoratori dipendenti. Fate attenzione perché l'artigiano che fallisce...

(nuova interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... ci arriviamo, infatti le ho fatto l'esempio di "Aosta Factor", lo so che non è un problema di casa! Le sto facendo l'esempio di "Finaosta": qui il paradosso è che fallendo perdono la casa, perché hanno garantito con la casa le loro linee di produzione. Le dico di più: questi piccoli imprenditori normalmente hanno dei dipendenti; non avendo, voi, pensato di tutelare prima che fallissero questi piccoli imprenditori e sono falliti non perché non erano capaci a fare gli imprenditori o perché avessero un rischio incredibile, ma perché si sono fidati di società che voi avete finanziato fino a un certo punto, quando poi l'indebitamento è scoppiato sono saltati anche loro... è questa la realtà che lei non vuol vedere ed è questo che noi contestiamo!

Dopodiché le dico che un provvedimento del genere poteva forse essere portato nelle Commissioni e poteva coinvolgere in una maniera diversa le varie componenti politiche e arrivare in aula con un plauso generale all'Assessore, che se ne era fatto partecipe, coinvolgendo le altre forze politiche. Qui, invece, lei ha voluto fare il primo della classe e nel fare il primo della classe, ha capito male il suggerimento! Lei sta dando una risposta importante per decine di famiglie, ma ne ha dimenticate altre decine e decine!

Noi, in una visione di maggiore equità, avremmo gradito un provvedimento a 360 gradi su questa problematica. Se ci sono problemi di ristrettezza forse sarebbe stato il caso di privilegiare - e mi auguro che lo facciate in quei criteri -... magari un impegno suo, in aula, potrebbe essere significativo, tenendo conto dei redditi familiari. Vorrei che questo, sì, detto fra il bicchiere d'acqua e il microfono venisse ufficializzato, perché il problema è che la famiglia monoreddito, con una persona in cassa integrazione anche per soli 3 mesi, ha un problema enorme, la famiglia che ha 2 o più redditi ha un problema che riesce a gestire.

Noi, su questo emendamento che introduce l'articolo 27 bis, ci asterremo, ma lo faremo per una questione di equità, perché lei ha dimostrato scarsa sensibilità e scarsa attenzione, perché se questi problemi fossero esplosi nelle more del dibattito d'aula, lei aveva ragione a venire in aula con un provvedimento "raffazzonato" che poteva essere non esaustivo e non coinvolgere le altre forze politiche; lei, invece, si è dimenticato di una situazione importante, ha avuto qualcuno che le ha suggerito che il problema doveva essere affrontato e volendo fare il primo della classe, è arrivato con questo compitino! Ci asterremo.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz, pour déclaration de vote.

Marguerettaz (UV) - Nell'ambito della dichiarazione di voto, solo per dire che ci sarà spazio per immaginare altri provvedimenti. Questo, al contrario, non è un provvedimento "raffazzonato", anche se potrà essere parziale. Da parte mia c'è un impegno formale a condividere con la Commissione la deliberazione di Giunta, che fissa i criteri, prima di deliberarla.

Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Per annunciare il voto favorevole del nostro gruppo a questa proposta di emendamento, nel senso che, pur con i limiti che sono stati evidenziati dai colleghi e riconosciuti dallo stesso Assessore, questo emendamento va nella linea di cercare di rispondere ad una esigenza evidenziata in modo molto chiaro nel corso del Consiglio straordinario sui problemi della crisi industriale in bassa Valle. Avremmo anche noi preferito essere di fronte ad un provvedimento più organico, che prendesse in esame le varie richieste che erano state fatte e gli impegni stessi che la Giunta, in quell'occasione, aveva sottoscritto, però riteniamo che questa possa essere una prima - seppur timida - risposta alle esigenze reali che da più parti sono state evidenziate.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 1 de l'Assesseur Marguerettaz:

Conseillers présents: 32

Votants: 29

Pour: 29

Abstentions: 3 (Frassy, Lattanzi, Tibaldi)

Le Conseil approuve.

Président - A l'article 28 il y a l'amendement n° 12 du groupe "La Casa delle Libertà", dont je donne lecture:

Emendamento

Sostituire l'articolo 28 con il seguente:

"Articolo 28

(Modificazione dell'articolo 1 della l.r. 36/2001)

1. Il comma 1 dell'articolo 1 è sostituito dal seguente:

"1. La Regione autonoma Valle d'Aosta promuove la costituzione di una società per azioni a prevalente capitale pubblico, denominata "Casino de la Vallée s.p.a."."

La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Sono 4 emendamenti che riguardano il casinò, illustro il n. 12 che è sostitutivo dell'articolo 28, però è strettamente connesso con il n. 13 e il n. 14, quindi l'illustrazione sarà onnicomprensiva, mentre per il n. 15 vale un ragionamento a parte.

La "ratio" che ci ha portato ad iscrivere questi emendamenti nella legge finanziaria è abbastanza semplice ed è facilmente comprensibile. È trascorso poco più di un mese dall'ultima ricapitalizzazione della "Casinò S.p.a." e oggi, in finanziaria, ci troviamo l'articolo 28 che prevede un altro intervento finanziario nel corso del 2006, fino ad un massimo di 9,45 milioni di euro sulla base della quota di competenza regionale. Normalmente una legge finanziaria ha una previsione strategica e costruttiva dell'impianto socioeconomico di una Regione; questo articolo, invece, a distanza di un mese, funge da "pronto soccorso" di quella che sarà una situazione prevista e confermata di declino della casa da gioco nel 2006. Sostanzialmente la Regione, a distanza di poco tempo, per la terza volta nel 2006, dovrà di nuovo ripianare a piè di lista i deficit di bilancio della casa da gioco con un intervento di quasi 10 miliardi di vecchie lire.

Vorremmo allora, con il nostro emendamento, guardare in senso più costruttivo che non preoccupante come avete fatto voi, in qualità di amministratori proponenti della finanziaria. Prima di prevedere un intervento finanziario, una iniezione di liquidità ulteriore per soccorrere ciò che sta succedendo al casinò, crediamo che ci debba essere un "cambio di rotta" direi evidente, marcato. Lo avevamo già proposto un mese fa, ma questo "cambio di rotta" non è stato recepito, perlomeno ci siamo fidati, ci fidiamo ancora oggi delle parole del Presidente Caveri che disse che prima di fine anno avrebbe provveduto in tal senso. La fine dell'anno ormai è prossima, stiamo parlando della ricapitalizzazione. Il ragionamento era questo: se la Regione non può permettersi più di andare avanti così, intervenendo...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... ci sono gli atti, mi riferisco all'intervento della Regione, cioè la Regione non deve limitarsi ad intervenire a piè di lista con la ricapitalizzazione della "Casinò S.p.a.", allora lei ci aveva detto un mese fa circa: "va bene, questa cosa qui l'abbiamo recepita, ma interverremo entro fine anno"... adesso siamo a fine anno, c'è la finanziaria, c'è l'articolo 28, il vostro intervento però si limita a replicare ciò che avete fatto esattamente un mese fa!

Noi vi chiediamo uno sforzo in più, cioè pensate una strategia diversa: se la società pubblica non può più reggere questo ritmo di declino e deficit continuo, pensiamo a ragionare sulla legge n. 36, istitutiva della S.p.a.. Evidentemente questa legge ha esaurito la sua funzione e noi suggeriamo l'introduzione di figure private all'interno del capitale sociale. Abbiamo fatto una proposta: quella di intendere la "Casinò S.p.a." non più come società a totale capitale pubblico, 99% Regione e 1% Comune di Saint-Vincent, bensì come società a prevalente capitale pubblico, dove la Regione si riserva per ora un 51% del capitale e con un percorso di gradualità prevediamo che si potrebbe arrivare a quella gestione privata attesa da più parti. Mi sembra che anche all'interno del vostro movimento ci siano delle pulsioni che vanno in questa direzione.

Naturalmente gli articoli che intendiamo inserire nella legge n. 36, di cui si chiede la modificazione, lasciano un ampio margine di manovra, ma l'indirizzo sarebbe quello di iniziare questo percorso verso la privatizzazione che porterebbe nuove risorse, nuovi apporti di capitale da parte dei privati che abbiano i necessari requisiti di affidabilità e di sostenibilità di un'operazione gestionale come quella del casinò, e poi perché porterebbe nuova linfa imprenditoriale, nuove idee. Nuove idee che oggi a Saint-Vincent sembrano mancare, di cui si sente una grave carenza, perché Saint-Vincent è arroccato sulla sua situazione di disagio, è arroccato in questa fase di stagnazione che segna dei risultati impressionanti. La stessa legge di bilancio previsionale da 74 milioni di previsione del 2005 passa a 65 milioni nel 2006, si fonda su un consolidato che si sta chiudendo in queste settimane, però di fatto è una previsione di calo che segue un "trend" che purtroppo si sta consolidando. Ecco perché, facendo leva su questo ragionamento e sulle parole del Presidente Caveri, chiediamo che questo "cambio di rotta" venga impresso e può essere impresso solo da voi che lo proponete e da questo Consiglio che lo approva.

Crediamo che l'articolo 28 sia un articolo che possa essere inserito in qualsiasi fase in corso di esercizio con una variazione di bilancio, come peraltro è già stato fatto, ma prevederlo in legge finanziaria sembra quasi alzare le mani a priori. Sappiamo già qual è la sentenza economica del 2006 per la "Casinò S.p.a.", sappiamo che dovremo intervenire e che non abbiamo armi, ma soprattutto idee e fantasie e creatività per rilanciare la casa da gioco. Non penso che siate così arrendevoli, penso che abbiate un disegno e una forza per poter rilanciare il casinò, però non possiamo rilanciarlo semplicemente prevedendo una iniezione a piè di lista di quasi 5 milioni di euro... lo avete già fatto 3 volte, questo Consiglio lo ha approvato a maggioranza già 2 volte! Quindi il nostro emendamento va in questo senso. Peraltro ci è spiaciuto che anche nel "PREFIN" non si faccia cenno al casinò, cioè il casinò è diventato ormai una risorsa marginale, se ne parla solo in quanto necessita del soccorso regionale! Una volta era "il fiore all'occhiello" della finanza valdostana, insieme al riparto fiscale dei 9/10, oggi è diventato, a parte, un ammortizzatore sociale dal punto di vista occupazionale che soddisfa le esigenze di tutela di un "tot" di dipendenti con relative famiglie e non persegue obiettivi e logiche aziendali, come dovrebbe anche essere! Però anche nel "PREFIN" il casinò non figura, non figura neppure in quelle 4 linee che sono state disegnate come prioritarie nel 2006 per la Regione da implementare e da portare avanti con coerenza e determinazione.

Noi vediamo, in questo articolo 28, la debolezza politica della Regione ad affrontare il problema, vorremmo sensibilizzare la vostra attenzione sul fatto che quando un'azienda è in stato di disagio, l'imprenditore cerca di dare "un colpo di reni"... qui il colpo di reni non si dà, qui siamo sdraiati a guardare passivamente ciò che ci succede intorno, trovando un alibi di un mercato complessivo che sta soffrendo, ed è un alibi assolutamente ingiustificato o ingiustificabile, perché ci sono realtà analoghe a quelle di Saint-Vincent esistenti sulla Costa Azzurra o sulla Costa Dalmata, che stanno dando dei risultati di tutto rispetto!

Queste sono le ragioni per cui chiediamo la soppressione dell'articolo 28 e la sua sostituzione con un articolo che introduce il concetto della privatizzazione della casa da gioco secondo una gradualità e una impostazione di società che non sarà più totalmente partecipata dal pubblico, ma prevalentemente partecipata dal pubblico e permetterà l'ingresso dei privati in un contesto misto.

Président - La parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (Arc-VA) - Interverrò sul tema del casinò esponendo le nostre ragioni in riferimento a tutti gli emendamenti proposti dai colleghi del gruppo "La Casa delle Libertà" e in riferimento all'articolo 28 nella sua attuale formulazione.

Mi sembra che si possano sintetizzare le questioni poste in 3 temi: i primi 3 emendamenti proposti dal gruppo "La Casa delle Libertà" prefigurano un percorso per la privatizzazione della gestione della "Casinò S.p.a."; il secondo tema che viene posto dal 4° emendamento è quello della riduzione dei membri del "CdA"; il terzo tema, connesso non solo con gli emendamenti, ma a quello che emerge dall'articolo 28 nella sua formulazione posta all'attenzione dell'aula: quello della ricapitalizzazione futura della "Casinò S.p.a.". Voglio fare alcune brevi osservazioni su ciascuno di questi 3 aspetti.

Per quanto riguarda la privatizzazione dirò delle cose non nuove. Non siamo in riferimento alla gestione del casinò pregiudizialmente "per" o "contro" un tipo di gestione o un'altra, anzi personalmente credo che non dovrebbe far parte dei compiti istituzionali di una Regione quello di fare da "biscazziere", ma credo anche che la storia del casinò abbia dimostrato come spesso la gestione privata non sia troppo edificante - gli esempi non sono mancati! -, quindi non si tratta tanto di dire in modo ideologico "gestione pubblica" o "gestione privata", ma di vedere cosa significa, in concreto, gestione pubblica e a chi affidare la gestione privata.

Come abbiamo più volte avuto l'occasione di sottolineare, a noi sembra che questo non sia un punto essenziale, nel senso che non è un punto prioritario, è un punto secondario, perché il punto prioritario a cui non si dà risposta è quale casa da gioco il Governo regionale intende offrire, intende gestire in Valle d'Aosta: questa è una risposta che viene continuamente elusa, è una domanda che abbiamo più volte posto al Governo regionale, ma... ritenendo, noi, che il Governo regionale non sappia quale risposta dare a questa domanda di fondo, il problema rimane irrisolto! Per quanto ci riguarda il problema della privatizzazione non è un tabù, ma non è, allo stato, il problema principale, quindi in ordine all'emendamento proposto dal gruppo "La Casa delle Libertà" ci asterremo.

Per quanto riguarda il problema della riduzione dei membri del "CdA", per quanto sia una cosa che potremmo definire "secondaria", siamo d'accordo in riferimento a questa proposta. Ricordo che questa proposta venne già avanzata in altre forme e in altre sedi alcuni mesi fa e che su questo tema ci fu anche un impegno, ancorché generico, del Governo regionale. Questo dovrebbe essere un emendamento da accogliere, vedremo quale sarà l'orientamento oggi della maggioranza.

Terzo argomento da affrontare, più rilevante: quello della ricapitalizzazione. Sono preoccupato che ci sia in finanziaria un articolo che prevede già la ricapitalizzazione, cioè prevede che nel 2006 ci saranno dei debiti, quindi la Regione fin d'ora accantona delle somme per pagare il deficit della "Casinò S.p.a.": questo è un segno di sconfitta, è un segno che tutte le strade, a nostro avviso sbagliate, che sono state intraprese finora per cercare di uscire dalla crisi gestionale, non avranno effetto ed è paradossale che lo dica lo stesso Governo regionale! Ma come? Non avete, non più di qualche mese fa, ingaggiato 2 "managers" bravissimi, che avrebbero migliorato l'assetto gestionale del casinò? E oggi ci troviamo a discutere un articolo in cui si prevede che già nel 2006 ci sarà un deficit, quindi la Giunta si fa autorizzare dal Consiglio a ripianare questo deficit? A me questa sembra una cosa aberrante, è il segno di una resa; forse sarebbe stato meglio non scriverlo questo articolo, anche perché ho l'impressione - ma questo è un tema sul quale non voglio avventurarmi, perché potrei incorrere in errori procedurali - che questa norma sia stata messa in finanziaria per evitare un passaggio in Consiglio, quindi di dibattere questa cosa. Questa è solo una "maliziosa osservazione" che rappresento alla Giunta e gradirei che su questo tema ci fosse una smentita da parte della Giunta stessa.

Président - La parole au Conseiller Salzone.

Salzone (FA) - Sarò molto veloce, interverrò sugli emendamenti dei colleghi del gruppo "La Casa delle Libertà" e sull'articolo, facendo una premessa.

Rispetto al casinò, stiamo vivendo un momento drammatico sotto tutti i punti di vista, basta leggere il giornale di oggi per capire la caduta libera degli incassi; ne approfitto anche per dire del disappunto rispetto a questi continui scioperi in giornate così importanti, che fanno trasparire o una mancanza completa di dialogo fra il "CdA" e i lavoratori e quindi il fatto di non essere riusciti a risolvere alcuni problemi fa capire quanto il momento di crisi coinvolga tutti, perché il crollo degli incassi è un mancato introito che va ad incidere nelle tasche dei Valdostani!

Questo articolo in modo particolare ci pare una resa, il fatto che lo stesso "PREFIN" non parli di questo problema fa capire che o c'è confusione, o c'è incertezza, e soprattutto non ci sono indicazioni per il futuro. Il fatto di mettere in legge questa ricapitalizzazione ci vede tutti delusi. Il fatto che ci preoccupa di più è che vediamo un rallentamento da parte del nostro casinò e un rilancio di tutti gli altri. Leggevo una pubblicità di questi giorni su "Panorama": "Casinò di Campione, entrata gratis in tutte le sale da gioco", sale giochi americani, sale giochi francesi, sale "slot" fumatori... Assessore, siccome abbiamo avuto modo di parlarne e abbiamo detto che uno dei più gravi motivi di crisi è proprio il fatto che i giocatori non possono andare a fumare, vedo che qui ci sono anche delle nuove sale "slot" fumatori, e poi nuovo parcheggio gratuito... quindi tutto gratis per entrare!

Non ho visto da parte di questo "CdA" alcuna innovazione, vedo gestione dell'ordinaria amministrazione, ma soprattutto non riesce a risolvere i problemi più importanti che addirittura portano agli scioperi nei giorni fondamentali per il rilancio, perché la ricaduta si avrà nei confronti di quei clienti che sono abituati a venire e sarà negativa nei confronti del casinò. Su questo argomento abbiamo già detto molto, siamo "impantanati" in quel brutto episodio del "dossier Bo" che ci porterà a doverne parlare ancora, siamo "impantanati" in una questione sulla quale non date alcun segno di ripresa.

Per questi motivi ci asterremo sugli emendamenti proposti da "La Casa delle Libertà" e voteremo contro questo articolo.

Président - La parole au Président de la Région, Caveri.

Caveri (UV) - Intanto una battuta sullo sciopero: sbagliato e incomprensibile.

Venendo invece al merito della questione che è stata posta nei 3 emendamenti, mi riferirò esclusivamente alla questione "pubblico-privato". Se mi venisse chiesto a freddo: "pubblico" o "privato", io che credo nel mercato risponderei "privato", per tutta una serie di questioni ben note, compreso il tritolo su cui chiunque sia pubblico si trova seduto avendo a che fare con una casa da gioco pubblica.

Entrando invece nella questione, distinguerei la questione del "metodo" dalla questione del "merito". Fotografando la situazione attuale, non vorrei che - come è capitato l'altra volta - sulla stampa uscisse: "Caveri è per la privatizzazione del casinò", titolo suggestivo, ma per nulla corrispondente al contenuto dell'articolo, ma si sa, i titolisti sono persone inventive che hanno bisogno di attirare l'attenzione del lettore. Intanto, sul metodo, lei, collega Tibaldi, pensa veramente che con una norma della finanziaria potremmo intervenire su una scelta di questo genere? Capisco la vostra provocazione e la trovo intellettualmente stimolante e politicamente forte, ma ovviamente non potremmo essere in grado di immaginare che con una sequenza di 3 emendamenti si andasse a modificare una filosofia che è stata resa tra l'altro obbligatoria dagli avvenimenti! Oggi non sono qui a tornare sulle vicende, perché poi le vicende si sprecano, devo dire che ancora oggi, leggendo l'intervista di Manfredi Lefèbvre, sono sempre più stupito perché abbiamo delle lettere in cui lui dice di non essere più il proprietario del "Billia", oggi invece spiega che chiuderà lui stesso il "Billia"... ormai la fantasia è infinita in questa vicenda del casinò!

Chiederò ai primi di gennaio al collega Praduroux e all'Assessore Marguerettaz di venire in IV Commissione a spiegare gli esiti dello studio che in questi giorni ci verrà consegnato, studio della "KPMG" che ritengo un punto e a capo molto significativo. So già cosa mi direte: gli studi non servono ad un "piffero", è l'ennesima "carta straccia", avete fatto "copia-incolla" di tutta la roba che c'era prima! Devo dirvi, invece - e ve lo dimostreremo nel presentarvelo - che abbiamo degli elementi che finalmente ci permettono di poter scegliere avendo bene idea di cosa capiti nelle altre case da gioco, di cosa capiti in Europa e direi anche di avere con il secondo studio - che è in fase di completamento - quello che si intende per una "ristrutturazione industriale" della casa da gioco. Oggi abbiamo 132 dipendenti comparati ai dipendenti delle altre case da gioco italiane ed europee...cosa significa "d'intesa con il sindacato un piano industriale" che ci faccia rientrare in spese anche solo gestionali od ordinarie del personale che non siano il peso che oggi grava sul casinò.

Devo dirle, collega Tibaldi, che in uno dei vostri emendamenti lei parla di un'eventuale apertura a persone fisiche o giuridiche private. Ripeto ancora una volta che anche quando noi, fatto il punto sulla casa da gioco, fatti alcuni investimenti e dimagrita la struttura come è opportuno, si decidesse di metterla sul mercato, o per l'individuazione di un socio privato di minoranza o per l'individuazione di un socio privato di maggioranza, comunque non possiamo sfuggire alle procedure della direttiva sugli appalti di servizio che prevede per l'individuazione del socio - come abbiamo fatto con l'aeroporto - una gara pubblica di carattere europeo e addirittura mondiale, perché se venisse un interlocutore americano potrebbe teoricamente concorrere se avesse le caratteristiche richieste. Ripeto: ideologicamente nessuna contrarietà a discutere, ma oggi siamo nella puntata precedente, siamo nel momento in cui ci troviamo di fronte a delle difficoltà oggettive che verranno opportunamente spiegate nello studio che presenteremo in IV Commissione, che ci servirà non per un ripasso generale ma per fare dei passi in avanti, e che ci consentirà in contemporanea con la scadenza del "CdA" di fare delle scelte nel 2006, concordate con tutti. Perché se c'è un posto dove non si può agire "manu militari" per tutta una serie di vicende passate è il casinò, dove anche per spostare una penna biro oggi ci vuole un elemento di contrattazione.

Ritengo di poter dire - con l'assenso dell'Assessore Marguerettaz - che abbiamo trovato delle organizzazioni sindacali che sul fatto di un piano di ristrutturazione ci hanno sempre manifestato di essere favorevoli, altrimenti l'alternativa non è la ricapitalizzazione, ma è il Tempio crematorio di cui si parlava prima! Quindi credo che da questo punto di vista ci sia veramente di che essere preoccupati. Dovremo anche riprendere all'inizio dell'anno le scelte da fare con le altre case da gioco, perché anche questo non è indifferente. Alcune cose non le possiamo fare da soli, ma le dobbiamo fare insieme alle altre case da gioco italiane.

Per queste ragioni, pur apprezzando che questo tema torni - come i fiumi carsici - ogni tanto in superficie, ritengo che il mezzo non sia la finanziaria, che non sia quello il momento in cui effettuare una scelta di questo genere... nulla e nessuno esclude che, una volta resa più solida la situazione, non si possa tornare su questo tema!

Président - La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Per dichiarazione di voto, ovviamente favorevole agli emendamenti che presentiamo, però colgo l'occasione per fare alcune puntualizzazioni che prima, per ragioni di tempo, non ho potuto fare.

Penso sia necessario ribadire che il nostro gruppo, sin dal momento in cui venne proposta una gestione pubblica, si è sempre opposto. Siamo per la gestione totalmente privata della casa da gioco, proprietà pubblica naturalmente, l'ente concedente rimane la Regione, però la gestione deve essere scissa e completamente privata. Questa puntualizzazione è necessaria perché non è ideologica, è un "modus pensandi" che coincide con una scelta strategica.

Se oggi, attraverso questi emendamenti, proponiamo una graduale privatizzazione che sfocia prima nella società mista e poi in un futuro immaginiamo in una società privata, lo facciamo perché siamo consapevoli che la temporizzazione non può essere dall'oggi al domani, ci deve essere un percorso più morbido. Abbiamo compreso e recepito alcune osservazioni che più volte ci sono state fatte in quest'aula da coloro che non accettavano una gestione privata, tanto che sulla legge n. 36/2001 siamo stati promotori di una impugnazione da parte del Governo, la Corte costituzionale ha deciso di confermare la validità della proposta pubblica fatta dall'allora "Governo Viérin" per le stesse ragioni che diceva prima il collega Curtaz, che è inconcepibile che ci sia una figura di Presidente-Prefetto, che è anche gestore della casa da gioco perché azionista per quel 99% di quote...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... è vero quello che dice, ma è aberrante!

Il metodo: senz'altro la finanziaria non è l'occasione migliore per intervenire, però voi intervenite lo stesso in materia di casinò e lo fate per dare continuità a questo casinò. Nel corso dei 9 anni di Gestione straordinaria sono state fatte leggi speciali, interventi in finanziaria per risanare completamente la questione. Noi vi chiediamo più programmazione, più fantasia nel dire: "non lo cambiamo con la finanziaria, ma almeno cambiamolo con legge". La legge n. 36 ha esaurito i suoi effetti e oggi siamo "impantanati" in una situazione paradossale che proprio oggi, durante il ponte dell'Immacolata, ci vede chiusi... ma è drammatica questa cosa! Il turista non può neppure recarsi a lasciare il suo obolo sui tavoli verdi del casinò!

Siamo disponibili ad aspettare che ci venga mostrato lo studio "KPMG" in IV Commissione e ad analizzare una vostra proposta, diciamo che facciamo un atto di fede su questa ennesima affermazione, aspettiamo ancora questo mese che arrivi l'idea della classe politica che governa la Regione in merito a Saint-Vincent. Il 2006 sarà un anno di scelte, lo ha detto il Presidente Caveri, sono 5 mesi, ma è 12 anni che lo sentiamo dire...

(interruzione di un Consigliere fuori microfono)

... anagraficamente è giovane, politicamente navigato e conosce tutto di quello che succede in queste stanze! Però ci deve essere un primo passo, finora di primi passi non ne abbiamo visti, anzi ci sono state delle ripetizioni!

Assessore Marguerettaz, qui si continua a reiterare 4,95 milioni di euro oggi, 4,95 milioni domani, 4,95 milioni dopodomani... non si può continuare a replicare ciò che alla fine è dannoso, è una diseducazione a quella che dovrebbe essere una crescita aziendale e industriale della casa da gioco, per porsi sul mercato ed essere competitiva, per ridare fiato e speranza anche a quei "croupiers" che oggi scioperano per le loro motivazioni, peraltro difficilmente comprensibili, ma che anche loro vedono il deserto. Speriamo che non ci sia il Tempio crematorio, come diceva prima il Presidente! Riteniamo che sia necessario prevederlo in finanziaria, la finanziaria è il luogo ove si possono anche inserire delle correzioni di rotta, peraltro anche voi lo avete fatto negli articoli precedenti, è stato fatto anche in passato.

La nostra proposta non è una suggestione, né una provocazione: è un insieme di tasselli di un mosaico nel quale crediamo e abbiamo creduto fin dal primo momento. Noi siamo per la privatizzazione, riteniamo che la privatizzazione possa essere la cura per il casinò, il rilancio per la casa da gioco, perché non si può coniugare la figura pubblica istituzionale con quella del gerente privato che maneggia denaro e è in un ambiente non proprio adamantino, ma dobbiamo stabilire un percorso. Il percorso per noi potrebbe essere quello della gradualità... se avete il coraggio di farlo in maniera più immediata, proponetecelo, noi non ci tireremo indietro!

Président - La parole au Conseiller Comé.

Comé (SA) - Gli emendamenti presentati dal gruppo "La Casa delle Libertà" sono da noi condivisi, perché sono anni che sosteniamo queste posizioni; basta rileggersi il programma elettorale del '98 e possiamo ritrovare molti spunti che oggi sono posti all'attenzione del Consiglio con questi emendamenti. Conveniamo però con il Presidente Caveri perché riteniamo che questo sia un argomento che non può essere analizzato e discusso nel contesto della finanziaria. Certo questo è un argomento che necessita di un discussione seria, il Presidente oggi si è dichiarato disposto, nel breve tempo, a venire in commissione a presentare sia lo studio della società incaricata, sia le prospettive che si intende portare avanti; quindi noi, pur condividendo il contenuto di questi emendamenti, ci asterremo sul voto su questi.

Invece, sull'articolo 28, abbiamo provveduto con una legge a ricapitalizzare, dopo 3 mesi siamo di nuovo con un articolo che riformula la stessa ricapitalizzazione e questa, dal punto di vista economico, è un'ammissione del totale fallimento di questa gestione perché in 6 mesi abbiamo dovuto fare 2 ricapitalizzazioni... pertanto su questo articolo esprimiamo un voto contrario.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 12 du groupe "La Casa delle Libertà":

Conseillers présents: 31

Votants: 24

Pour: 3

Contre: 21

Abstentions: 7 (Comé, Curtaz, La Torre, Salzone, Squarzino Secondina, Stacchetti, Viérin Marco)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - La parole au Conseiller Lattanzi sur l'article 28.

Lattanzi (CdL) - Per aggiungere una riflessione alle parole del Presidente.

Presidente, lei dice che non è contrario a ragionare sul futuro della casa da gioco, ma ritiene importante vedere innanzitutto i dati dello studio che sta arrivando, poi fare quegli investimenti strutturali per adeguare la casa da gioco, infine ragionare insieme ai sindacati che si sono già resi disponibili su un progetto di ristrutturazione degli esuberi, li chiamiamo con il loro nome, perché sono esuberi: quando abbiamo 1.000 persone in una casa da gioco che "cola a picco", si comincia a chiamare le cose con il loro nome!

Ricordo che alla prima finanziaria, quella del '95, noi avevamo detto che se non si fosse preso coscienza della necessità di privatizzare la gestione, di dividerla dall'azionista e dall'organo di controllo che è il Prefetto, saremmo arrivati a una crisi; ci fu risposto, dall'allora Presidente, che la casa da gioco non doveva essere concepita come un'azienda in libero mercato, ma come un "ammortizzatore sociale", per cui quando 1.000 persone ci lavorano e il "turn over" viene compensato con nuove assunzioni e la casa da gioco porta quei soldi alla Regione come tassa di concessione, anche se non fa utili, non è un grosso problema! Ci fu un lungo dibattito. Mi rendo conto che adesso sulla via della privatizzazione, cioè sulla "Via di Damasco", si stanno fulminando molte persone e siamo contenti di questo; illuminati sulla "Via di Damasco", molti cominciano a dire: "dopo 11 anni di Gestione straordinaria politica e pubblica, forse è meglio che ci sia qualcuno che faccia politiche di mercato"... ma noi, è dal '95 che lo diciamo!

Non era questo il senso del mio intervento, penso non tanto al passato, quanto al futuro. Mi chiedo qual è il senso di aspettare che sia l'azionista ad avere uno studio strategico di mercato? Qual è il senso che sia l'azionista a porsi l'onere degli investimenti infrastrutturali per adeguare la casa da gioco alle prospettive future? Qual è il senso che sia l'azionista a porsi il problema di gestione degli esuberi della pianificazione del "turn over", per creare le condizioni per le quali l'apparato della casa da gioco sia adeguato al fatturato e al mercato? Perché faccio queste domande? Faccio queste domande perché mi chiedo: ma tutto questo non lo dovrebbe fare l'eventuale gestore? Non dovrebbe essere compito del futuro gestore se eventualmente privato a farsi, lui, la fotografia del mercato, per definire, lui, le strategie utili a rilanciare la casa da gioco? Non dovrebbe essere il gestore eventualmente privato dei prossimi 10-15 anni a definire quali sono gli investimenti strutturali necessari? Perché lo deve fare l'azionista?

Se l'azionista decide che la gestione diventa privata o mista, sarà il futuro ente gestore a dover decidere l'analisi di mercato come la vuole e quali politiche strategiche mettere in atto per rilanciare la casa, sarà l'eventuale futuro gestore a decidere cosa è necessario costruire o abbattere in termini immobiliari in funzione delle logiche strategiche di mercato e di "marketing"; sarà il gestore che si assume la responsabilità di prendere in carico l'attuale azienda a definire il numero degli esuberi, quali sono le fasce di professionalità utili e quelle invece da alleggerire! Perché lo deve fare un azionista, oggi? Ho già sentito l'altra volta dire (e mi sono stupito): "dobbiamo mettere a posto la casa da gioco, fare l'analisi del mercato, fare gli investimenti, vedere con i sindacati il piano di ristrutturazione, poi quando tutto è a posto la consegneremo al futuro gestore"... ma che senso ha? Se i futuri gestori fossero pronti qui, oggi non mi sembra che ce ne siano, sarà già dura come dice Lefèbvre nell'intervista di oggi trovare qualcuno che si assume la responsabilità di gestire quel casinò...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... loro lo avevano chiesto, gli abbiamo detto di no! Guardi, visto che facciamo le battute sulle comunicazioni, vi ricordo che di comunicazioni incomprensibili ne abbiamo fatte: vuole che le ricordi la deliberazione della "Giunta Louvin", dove dichiarava che erano pronti all'acquisto di una certa cifra e 2 ore dopo era tutto smentito da "Finaosta"? Lasciamo perdere, senza difendere nessuno perché Lefèbvre fa i suoi interessi, però è un imprenditore, ha dei beni immobiliari e aveva degli investimenti da fare, siamo riusciti a disincentivarlo, io vi dico solo che gli imprenditori dovremmo incentivarli a rimanere, non a partire! Ma forse l'idea del Presidente attuale era quella che aveva qualche anno fa: quello deve fallire, così prendiamo l'immobile al più basso prezzo! Secondo me state sbagliando strategia, poi vedete voi che siete bravi e state facendo funzionare così bene le cose, vedete voi come farle!

Ripeto la mia domanda: non sarebbe utile che, invece che assumerci, noi, l'onere e l'onore di fare analisi di mercato e di definire politiche di investimento, non lasciassimo fare questa cosa a chi gestirà nei prossimi 15-20 anni il casinò? Non ha senso dire che dobbiamo fare noi queste cose, a meno che non si veda in queste cose un ritorno elettorale e politico, allora tutto è molto più chiaro!

Voteremo contro questo articolo perché non riteniamo sia opportuno proseguire in una linea di gestione pubblica e soprattutto politica, che è il vero male che è un impedimento anche per gli attuali gestori e ricordo quando ci fu l'attuale insediamento del "CdA", l'Assessore Marguerettaz ci illustrò con grande magnificenza come rispetto alla "gestione Trentaz" questo "CdA" avrebbe - visto che era fatto da commercialisti, professori... - creato le condizioni per... è stata un'accelerazione di calo, è un delirio dirlo, ma Trentaz era meno peggio di quanto non stiano facendo questi qua!

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Non so quanto possa servire questo intervento, nel senso che ognuno ha in tasca la propria verità. Cercherò solo di dare un ragionamento sull'articolo 28, dove si parla di un'autorizzazione a sottoscrivere degli aumenti di capitale.

Come voi ben sapete, gli aumenti di capitale sociale si concretizzano in varie situazioni, quindi non necessariamente solo in termini di ricapitalizzazione, perché questa è un'operazione dove viene autorizzato un certo tipo di sottoscrizione. Dico questo perché sul tavolo c'è, indipendentemente dall'esito della gestione, un'istanza che non è stata ancora formulata da parte della "Casinò", di un aumento di capitale sociale in virtù di un conferimento dei beni...

(interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)

... non faccia così, mi ascolti e poi dirà... sto dicendo una cosa diversa, mi ascolti, anziché immaginare già i "franchi tiratori"... lascia perdere, tanto so che nella testa il Consigliere Lattanzi ha un altro tipo di logica, quindi non credo che abbia interesse alle cose che dico, ma ci sono tutta una serie di beni e l'altro giorno il Consigliere Tibaldi ha fatto questa considerazione proprio sull'inventario, cosa fatta già prima. Rispetto a questo tipo di argomento c'è un'istanza, per evitare di avere un doppio inventario e una diversità di gestione, che è quella di fare un conferimento e questo significa aumentare il capitale sociale, ma è una questione tecnica. Per fare questo conferimento bisogna fare una perizia asseverata dei beni, quindi non solo bisogna trovarli, ma bisogna anche valutarli, c'è quindi una logica di aumento.

Nella logica della ricapitalizzazione sottopongo un problema: quello che è stato valutato dal Governo regionale, nel senso che nella malaugurata ipotesi - ma non improbabile - di trovarsi di fronte a delle perdite in corso d'opera, è accaduto stavolta che il Collegio sindacale, rispetto a una verifica, ha riscontrato la diminuzione del capitale sociale a tal punto da sollecitare gli amministratori, affinché, senza indugio, convochino l'assemblea per poter fare la ricapitalizzazione. Rispetto a questi tempi, dalla verifica alla convocazione passano 30 giorni; in questo periodo di tempo - perché il Consigliere Curtaz dice: "voi volete sottrarvi al Consiglio regionale" - per i tempi tecnici non è possibile fare un Consiglio regionale facendo la deliberazione di Giunta e arrivare nei 30 giorni, tant'è che in una situazione dove la perdita si è cristallizzata, siamo andati a mettere a posto la situazione in seconda convocazione. Vi ricorderete che abbiamo fatto una deliberazione facendo riferimento alla situazione al 30 giugno, siamo andati a fare riferimento alla situazione del 30 settembre. Qualora non fosse possibile fare questa operazione, vi dico che gli amministratori, in una situazione del genere, dovrebbero portare i libri in Tribunale... è il Codice civile che lo dice!

Qui non c'è alcuna volontà di sottrarsi ad un dibattito, non siamo nella situazione della Gestione straordinaria; anch'essa aveva avuto dei provvedimenti o in finanziaria o provvedimenti specifici per ricapitalizzare, ma non era una s.p.a. che aveva dei minimi e non aveva una situazione privatistica come questa, che comprometteva la correttezza. Nel momento in cui - pongo un altro problema - ci fossero delle perdite e non ci fosse la possibilità di intervenire, non ritenete che la ricapitalizzazione non sia un atto dovuto da parte del Consiglio regionale, al di là degli scenari? Non è una decisione politica; se noi, un mese o due fa, non avessimo ricapitalizzato, il casinò avrebbe dovuto chiudere a meno che non si privatizzi, ma stante la normativa attuale, non c'è scelta, perché vi ricordo che per quanto possano essere diminuiti, il casinò, in fatto di previsione in questo bilancio, ha ancora 65 milioni di proventi, quindi il fatto di mantenere l'apertura della casa da gioco è un atto dovuto e rispetto a questo tipo di ragionamento i tempi di un'eventuale ricapitalizzazione non sono compatibili con i tempi del diritto privato.

Se oggi non avessimo messo questa norma, stante la situazione del mercato, saremmo stati dei pessimi amministratori, perché già la volta scorsa abbiamo rischiato notevolmente e voi sapete bene che questo andamento di gestione ha un capitale sociale molto ridotto rispetto al volume di gioco! Abbiamo 5 milioni di capitale sociale rispetto a un volume di gioco che era di 150 milioni... vedete qual è la sproporzione? Quindi è sufficiente che i flussi diminuiscano per avere dei problemi notevoli. Se questi problemi si dovessero verificare e non ci fosse uno strumento per intervenire tempestivamente dal punto di vista contabile, non dal punto di vista politico, ma pensate, voi, che un provvedimento del genere non sia oggetto di discussione politica? Pensate veramente che ci sia un'ingenuità tale da dire: "facciamo le cose di nascosto"? Pensate che se il Consiglio si confrontasse su questo argomento qualsiasi forza di Governo, qualsiasi maggioranza fosse nelle condizioni di non approvare la ricapitalizzazione? Non è così, quindi questo è un articolo per evitare che nell'ambito della gestione della s.p.a. si verifichino dei problemi rispetto alla conduzione della casa da gioco. Non è assolutamente una situazione in cui si mette "bandiera bianca", tanto che è stato dichiarato che rispetto a questo argomento è intenzione di mettere a profitto degli studi che vengono fatti sia a livello di azionista, sia a livello di gestore per poter arginare crisi che, in questo momento, invadono tutto il settore italiano.

Questo articolo 28 è un articolo che si pone nella logica di risolvere dei problemi, non di prevedere già delle perdite, e i problemi per sintetizzare sono 2: un conferimento dei beni di proprietà della Regione per cercare di definire la questione, evitare che in futuro possano esserci dei problemi, come nella passata ricapitalizzazione, dove siamo arrivati oltre il tempo limite, quindi siamo arrivati 2 giorni prima della scadenza dell'Assemblea.

Président - La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (CdL) - Penso che lei, Assessore, nella caoticità che sta caratterizzando la gestione del "Casinò S.p.a.", la liquidazione della "GS", abbia fatto un po' di confusione, probabilmente la stanchezza o sennò avete scritto una norma di legge che non è quella che lei ha illustrato, perché invito i colleghi di maggioranza a leggere il comma 2 dell'articolo 28... questo comma fa riferimento al 2006... allora non riesco a capire quali siano le urgenze a cui fa riferimento l'Assessore nel dicembre 2005, perché il bilancio 2005 lo abbiamo sanato 2 mesi fa con una legge "ad hoc" che ha coperto i "buchi" di gestione della "Casinò S.p.a." fatti nel 2005. Ora, con l'articolo 28 stiamo mettendo a preventivo un altro disastro gestionale nel 2006...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... perfetto, ma se non erro la "Casinò S.p.a." ha il bilancio che non è a cavallo dell'anno solare, ha il bilancio che è nell'anno solare, 1° gennaio-31 dicembre. Sto dicendo che l'Assessore oggi ha dichiarato in maniera pubblica che il 2006 sarà un disastro come il 2005, perché l'Assessore ha scritto l'articolo e lo ha illustrato; allora, se l'esercizio 2006 inizierà il 1° gennaio 2006, mi sembra evidente che al 9 dicembre 2005 non ci possono essere i dati del 2006! Allora l'Assessore ha la consapevolezza che anche il 2006 nel casinò sarà un "bagno di sangue"!

Noi prendiamo atto di questa sua consapevolezza, ma politicamente non l'accettiamo! Lo ha detto bene il collega Lattanzi, quando ha fatto riferimento al concetto della gestione privatistica... ma qual è l'imprenditore che continua a tenere aperta un'azienda che continua a produrre perdite? Perché lei non confonda, il "volume di gioco" con "capitale" non c'entra nulla, potremmo mettere con le dovute concessioni una ditta individuale a gestire un casinò... cosa c'entra il volume di gioco con il capitale sociale? Questa potrebbe essere una s.r.l. con un capitale ancora più basso e potrebbe gestire un volume di gioco infinito e, magari, anche un volume di affari infinito con un reddito e non con delle perdite! A me sembra di ricordare che la gestione della "GS" con tutte le situazioni negative che l'hanno caratterizzata, avesse il buon gusto di essere portata in aula...

(nuova interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... ma per favore! Ma se avete sostenuto fino a ieri che era privatistica quella gestione, oggi cambiate idea... avete detto: la "GS" è gestione privatistica... evvivadio... la s.p.a. cos'è? Gestione privatistica... poi si può fare la gestione privatistica con la s.r.l., con la s.a.s., con la ditta individuale o con la "GS"! Ma c'era il buon gusto delle Giunte precedenti di venire in aula con i dati, se non altro a prospettare un futuro diverso!

Lei, Assessore, è il portatore della rassegnazione e della disperazione; l'unica cosa che chiede in aula sono i soldi! Non porta un bilancio sulla gestione, non c'è un elemento di valutazione sulla gestione fino ad oggi, non c'è un elemento di prospettiva che ci possa far sperare in una inversione della tendenza, lei viene qui e infila l'articolo 28 nella finanziaria! Eh già, lei dice: "magari evitiamo l'evidenza del dibattito pubblico, evitiamo di essere oggetto delle contestazioni che andrà a fare l'opposizione sulla gestione del casinò, dentro la finanziaria passa tutto, e allora visto che tanto il casinò è gestito in maniera disastrosa e ipotizzo che nel 2006 sarà come nel 2005, mettiamo già le mani avanti: vi faccio approvare il rifinanziamento e per il 2006 non vengo in aula con una legge come è stato 2 mesi fa"! Due mesi fa lei è venuto in aula con una legge che ha dovuto discutere in commissione, con una serie di dati, approfondimenti e risoluzioni; per il 2006 questo passaggio lei ritiene, con l'articolo 28, di evitarlo! Assessore, non è serio, lo ha detto il collega Tibaldi che non è serio che nel "PREFIN" non ci sia un solo rigo sul casinò!

Allora, se il casinò è diventato un problema a discuterne in chiarezza e trasparenza, cerchiamo di trovare una soluzione al problema. Non è con articoletti di 2 commi, come l'articolo 28, che autorizza a ripianare i futuri deficit, che si risolvono i problemi della casa da gioco ed è per questo che siamo fermamente convinti che l'articolo 28 sia una scorrettezza politica, perché stiamo parlando della "Casinò" e non della "Servizi Previdenziali S.p.a." o di quelle norme che avete inserito in finanziaria! Se questa è la volontà vostra, è la volontà di non discutere il casinò, cercare di farlo passare di soppiatto nella disattenzione del dibattito politico, allora in questa disattenzione chiederemo di poter votare con la votazione segreta, in modo che tutto possa avvenire nel massimo silenzio, in assenza della trasparenza che voi non operate nella gestione del casinò!

Presidente - La richiesta è sostenuta da altri gruppi. Pongo in votazione l'articolo 28 per scrutinio segreto:

Consiglieri presenti e votanti: 33

Favorevoli: 19

Contrari: 14

Il Consiglio approva.

Président - Collègue Tibaldi, les amendements n° 13 et n° 14 sont donc déchus; j'en donne lecture pour mémoire:

Emendamento

Dopo l'articolo 28 è inserito il seguente:

"Articolo 28 bis

(Sostituzione dell'articolo 2 della l.r. 36/2001)

1. L'articolo 2 è sostituito dal seguente:

"Articolo 2

(Soci)

1. Possono essere soci della Casino de la Vallée s.p.a. la Regione autonoma Valle d'Aosta, i Comuni della Regione interessati e persone fisiche o giuridiche private".".

Emendamento

Dopo l'articolo 28 bis è inserito il seguente:

"Articolo 28 ter

(Modificazione dell'articolo 5 della l.r. 36/2001)

1. Il comma 2 dell'articolo 5 è sostituito dal seguente:

"2. Alla Regione autonoma Valle d'Aosta è riservata la proprietà di una quota del capitale sociale non inferiore al 51 per cento, da sottoscriversi interamente all'atto della costituzione della società".".

Président - Je donne maintenant lecture de l'amendement n° 15 du groupe "La Casa delle Libertà":

Emendamento

Dopo l'articolo 28 ter è inserito il seguente:

"Articolo 28 quater

(Modificazione dell'articolo 6 della l.r. 36/2001)

1. Il comma 1 dell'articolo 6 è sostituito dal seguente:

"1. La Casino de la Vallée s.p.a. è amministrata da un consiglio di amministrazione composto da tre membri, due dei quali nominati dalla Giunta regionale, ai sensi dell'articolo 2458 del codice civile e in deroga a quanto previsto dalla legge regionale 10 aprile 1997, n. 11 (Disciplina delle nomine e delle designazioni di competenza regionale)".".

La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Una breve illustrazione. Questo emendamento si innesta nell'argomento "casinò", ma è svincolato dagli altri che sono decaduti a seguito della bocciatura del 1° emendamento proposto dal nostro gruppo.

Qui chiediamo una riduzione dei componenti del "CdA" della "Casinò S.p.a." da 5 a 3, la motivazione è abbastanza banale: 5 persone ci sembrano sprecate, 5 intelligenze come quelle che sono state reclutate dalla Giunta regionale per il casinò ci sembrano sprecate in un'azienda come quella che potrebbe essere gestita da un commissario. Non vogliamo essere così radicali da tornare all'ipotesi commissariale della vecchia "GS" come una volta, ma 3 persone lautamente retribuite come sono le 5 tuttora presenti nella "Casinò S.p.a." possono essere sufficienti per provare ad amministrare la casa da gioco, magari pensando ad un rilancio della medesima. Finora si sta ragionando in termini di ordinaria amministrazione, che non è molto proficua visti i risultati di bilancio, quindi proponiamo un contenimento anche della spesa pubblica. Mi sembra che questo bilancio sia ispirato a quella filosofia di contenimento che tutti hanno richiesto, quindi chiediamo di passare da 5 a 3 membri in seno al "CdA" del casinò.

Mi è parso di capire che lo stesso Presidente aveva annunciato di mantener fede entro fine anno a una certa logica, a una riduzione dei componenti del "CdA", adesso questa promessa è slittata a fine gennaio e noi, visto che è completamente svincolata dal ragionamento privatistico che abbiamo fatto prima, riteniamo che non sia sconvolgente modificare il comma 1 dell'articolo 6 della legge n. 36/2001 con una previsione in finanziaria.

Président - La parole au Président de la Région, Caveri.

Caveri (UV) - Ribadisco che rispetto all'argomento non esiste un'obiezione predeterminata; preferiremmo, nel caso di modifica di una legge, di mettere una forbice, per esempio da 3 a 5, e non 3 secchi per tutta una serie di ragioni.

In questo momento nella maggioranza non abbiamo ancora affrontato l'argomento, quindi sarebbe scorretto da parte mia dire "sì" ad un emendamento presentato all'interno della finanziaria; pur tuttavia ribadisco che, visto che dobbiamo mettere mano ad una serie di questioni concernenti la s.p.a., questo dell'eventuale riduzione è un tema che è legittimamente oggetto di una riflessione da parte nostra, quindi nel dire di "no" all'emendamento, ribadisco quanto già detto.

Président - La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (CdL) - Presidente, siamo insoddisfatti dell'argomentazione fornita da lei, perché c'era stato un impegno in questa direzione; quando lei dice "fra 3 e 5" penso che in mezzo ci stia solo un numero intero, che è il 4, allora bisogna capirsi: se il problema sta nel numero 4, penso che non sia un problema di funzionalità del "CdA", ma penso sia un problema di lottizzazione. Se siamo ancora fermi su questo binario, è ovvio che portiate l'articolo 28, perché questo è il frutto della lottizzazione!

Ci saremmo aspettati che questa norma l'avesse scritta lei, in finanziaria, perché quando abbiamo avuto modo di discutere la legge di rifinanziamento della s.p.a., avevamo presentato degli emendamenti in questo senso e lei si era impegnato, entro fine anno, ad arrivare su questo argomento; non so se lo vuole portare nel prossimo Consiglio e con quali strumenti o con degli emendamenti sulla legge di Saint-Vincent - dubito! -, ma questo era stato il suo impegno.

Prendiamo atto che il suo impegno non può essere mantenuto, prendiamo atto che il problema sta nel numero 4, prendiamo atto che con questa impostazione il casinò non può fare altro che fare altri debiti. Chiediamo il voto segreto anche su questa norma.

Président - La requête est soutenue par d'autres groupes. Je soumets au vote l'amendement n° 15 du groupe "La Casa delle Libertà":

Conseillers présents et votants: 32

Pour: 10

Contre: 22

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Je soumets au vote l'article 29:

Conseillers présents et votants: 32

Pour: 21

Contre: 11

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 30:

Conseillers présents et votants: 30

Pour: 21

Contre: 9

Le Conseil approuve.

Président - Il y a l'amendement n° 2 de l'Assesseur Marguerettaz, dont je donne lecture:

Emendamento

Nel Capo V, dopo l'articolo 30 è inserito il seguente:

Articolo 30 bis

(Interventi per il patrimonio immobiliare regionale destinato ad attività produttive e commerciali. Modificazioni alla legge regionale 18 giugno 2004, n. 10)

1. Al comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 18 giugno 2004 n. 10, le parole: "entro il 31 dicembre 2005" sono sostituite con "entro il 31 dicembre 2006".

La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Questo emendamento introduce una dilazione del termine che ho introdotto nella legge 18 giugno 2004 relativamente al conferimento dei beni in una società. Come abbiamo avuto modo di confrontarci, le attività sono in corso, la società sta asseverando la valutazione dei beni oggetto di conferimento, ma non ci sono i tempi per definire il conferimento entro il 31 dicembre 2005; quindi, introducendo questa modifica nella data 31 dicembre 2006, avremo modo all'inizio dell'anno di effettuare per lotti i vari conferimenti nella società.

Président - La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (CdL) - Esprimiamo un giudizio negativo su questo emendamento per una serie di motivazioni.

La legge regionale n. 1/1998 è stata abrogata in tempi quanto meno sospetti, poiché era stata abrogata a seguito di una presentazione di modifiche fatte con... sì, presentata dal nostro gruppo, che si trovò di conseguenza ad avere impostato delle modifiche su una legge che avete abrogato. Quando avete abrogato quella legge, avevamo sollevato una serie di perplessità; dobbiamo dire che il tempo è stato galantuomo ed ha confermato che quelle perplessità erano fondate e dobbiamo dire che 2 anni per fare le perizie su 40 immobili - perché questo è il tempo che alla fine chiedete - è un tempo scandaloso! Ed è scandaloso per 2 motivi: il primo, perché siamo un'amministrazione che ha quasi 3.000 dipendenti, ha un ufficio patrimoniale e su questa vicenda avete dato una consulenza a "Finaosta" per una cifra che sono 250mila euro, non è una cifra di poco conto. Le ricordo solo che in un settore completamente diverso, ma che indica l'eternità delle opere, alla "Scala" in 3 anni hanno rifatto completamente... ma le dico che gli inventari di 40 immobili noi non riusciamo a farli in 2 anni!

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 2 de l'Assesseur Marguerettaz:

Conseillers présents et votants: 31

Pour: 20

Contre: 11

Le Conseil approuve.

Président - Il y a l'amendement n° 3 de l'Assesseur Marguerettaz, dont je donne lecture:

Emendamento

Nel Capo V, dopo l'articolo 30 bis è inserito il seguente:

Articolo 30 ter

Disposizioni in materia di acquisizione in economia di beni e di servizi. Modificazioni alla legge regionale 16 giugno 2005, n. 13)

Alla lettera yy) del comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 16 giugno 2005 n. 13, le parole: "sino all'importo di euro 20.000" sono sostituite con "sino all'importo di euro 50.000".

La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Questo emendamento va a modificare la legge n. 13/2005, disposizioni in materia di acquisizione in economia di beni e servizi. Abbiamo avuto subito beneficio di questa norma, che ha dato degli strumenti più performanti per l'acquisizione di beni e servizi in economia; tuttavia, rispetto all'impostazione abbiamo introdotto una categoria, che è una categoria residuale, nel senso che viene introdotta una categoria dopo un lungo elenco di acquisizioni tipo.

Rispetto a questa norma abbiamo, all'interno di questa categoria residuale, introdotto un limite che è quel limite di 20mila euro: questo vuol dire che tutte quelle acquisizioni di beni e servizi non elencate nelle varie tipologie rientravano nell'ambito di questa norma solo nel limite di 20mila euro. La pratica ha già evidenziato che per alcune attività questo limite di 20mila è stato superato, quindi introducendo questa modifica di 50mila riteniamo pur sempre di limitare questa tipologia residuale a 50mila euro, perché sono forniture molto specifiche, ma nel permettere quello strumento elastico che è la disposizione in materia di acquisizione in economia di beni e servizi, accadrà che quelle acquisizioni difformi sopra le 50mila dovranno essere messe in appalto con le classiche formule; al di sotto potranno essere acquisite con questa disposizione, cioè all'interno degli 8.000,00 euro - con in casi d'urgenza - anche con un solo offerente, individuato con criteri da parte delle strutture; da 8.000,00 a 50mila con i 3 preventivi, al minimo 3 richieste; sopra i 50mila, mentre per le altre c'è la possibilità di andare con 5 preventivi, essendo una cosa particolare, si andrà con appalti più largamente diffusi e pubblicizzati.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 3 de l'Assesseur Marguerettaz:

Conseillers présents et votants: 29

Pour: 25

Contre: 4

Le Conseil approuve.

Président - La parole au Conseiller Riccarand sur l'article 31.

Riccarand (Arc-VA) - Questo articolo riguarda la legge sulle grandi opere, su cui c'era stato nel luglio 2004 un animato dibattito in Consiglio, perché il nostro gruppo riteneva non giustificato quell'intervento legislativo e non corretta l'impalcatura di quella norma.

A distanza di un anno e mezzo non è successo niente, nel senso che quella legge non ha prodotto nulla finora e adesso vediamo in finanziaria l'ammontare delle risorse destinate nel prossimo triennio che è di 19 milioni di euro, sapendo che esiste un elenco di richieste e di proposte in via di selezionamento per un importo superiore ai 1.000 milioni di euro, quindi c'è un fondo inserito in questa finanziaria che è irrisorio. Ci dovete dire come intendete gestire questa legge, perché non è corretto - lo avevamo già detto fin dall'inizio - avviare degli studi di fattibilità - perché voi direte che intanto si avviano gli studi di fattibilità - per importi di 1.000 milioni di euro, senza sapere quanto mai queste opere potranno essere realizzate, perché non c'è copertura finanziaria. A noi sembra che si assumino anche delle responsabilità di carattere contabile non indifferente, perché se l'Amministrazione mette mano a studi di fattibilità è perché ha le risorse e sa di poterle realizzare, ma 19 milioni sono un fondo del tutto irrisorio, quindi vorremmo capire come intendete gestire questa legge e perché avete inserito un fondo così limitato in questa legge finanziaria.

Président - La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Avevamo apprezzato inizialmente quando l'Assessore ha proposto questa legge, che è stata poi identificata come legge regionale delle grandi opere, perché in questo tentativo di Berlusconi di scimmiottare abbiamo pensato che arrivasse un qualcosa di interessante anche per la Val d'Aosta; però, guardando le cifre in bilancio, siamo perplessi, perché nel 2005 la cifra in bilancio era di 1,5 milioni di euro, e allora a fronte delle osservazioni che oggi vado a bissare, l'Assessore disse: "dobbiamo mettere in cantiere dei progetti prima di far partire i veri e propri cantieri e abbiamo bisogno di studi di fattibilità, di progetti di massima per individuare le grandi opere che vogliamo avviare". È passato un anno, però lo stanziamento in bilancio si è ridotto di altri 500mila euro, da 1,5 milioni del 2005 siamo a 1 milione del 2006; allora, più che "grandi opere", qui sono "grandi progetti", ma neppure tanto grandi, perché alla fine sembra che siamo "impantanati" nei progetti. Visto che è un rito diffuso quello della progettazione e della consulenza nella nostra Regione, vorremmo capirci qualcosa di più, perché le grandi cifre - lei ci dirà - sono nel 2007 e nel 2008, ma nel triennale già dello scorso anno c'erano le grandi cifre nel 2006. Ora la grande cifra che c'era nel 2006 è diventata una piccola cifra, ancor più piccola di quella dell'anno precedente, quest'anno, siamo solamente a 1 milione di euro.

È apprezzabile sentire il collega Maquignaz che fa riferimento alle grandi opere quando interviene in sede di discussione generale e dice: "finalmente abbiamo intrapreso una strada giusta però bisogna portarla avanti"... sì, ma vogliamo sapere come si porta avanti questa strada perché questi sono spiccioli e grandi opere fatte con gli spiccioli non le ho mai viste! Diciamo che sono "piccole opere" per "grandi fantasie" forse, ma sinceramente, visto il montante di cui dispone il suo Assessorato, credevo che ci fosse uno sforzo ulteriore o perlomeno un interesse a dare quelle infrastrutture pubbliche alla Regione Valle d'Aosta di cui ancora oggi non dispone. Poi anche sulle relazioni di bilancio non ci pare di intravedere un'individuazione precisa di quelle che dovrebbero essere le grandi opere: c'è un insieme di opere, che sono state elencate in una deliberazione di Giunta, basta! Un insieme di opere e poche risorse, ma poche risorse per volontà politica, perché il suo Assessorato ha 110 milioni di euro da gestire nel 2006, 1 milione va per le grandi opere; con quali motivazioni, e soprattutto con quali determinazioni politiche, ci piacerebbe capirlo!

Président - La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Cerise.

Cerise (UV) - Per ricordare come l'atto amministrativo che riguarda l'applicazione di questa legge sia al vaglio delle Commissioni, credo che quella sarà la sede per fare i giusti approfondimenti. Non necessariamente le grandi opere sono finanziate da un apposito capitolo di bilancio, ad esempio l'ospedale ha un finanziamento che è previsto sui capitoli della sanità, come ha detto l'altro giorno l'Assessore Fosson...

(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)

... allora non ci sono, ancora meglio. Non ci sono, ma l'Assessore Fosson, ad una specifica domanda, ha detto che i fondi per l'ospedale... e ne ha fatto una proiezione. Questi sono i soldi per avviare dei progetti che non hanno copertura da altre parti.

Président - La parole au Conseiller Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - La risposta dell'Assessore non è assolutamente chiarificatrice. Ribadiamo la critica radicale all'impostazione di questa normativa fatta in modo superficiale, che ha un significato solo propagandistico e i non risultati li stiamo vedendo!

Voteremo contro questo articolo.

Président - Je soumets au vote l'article 31:

Conseillers présents et votants: 31

Pour: 25

Contre: 6

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 32:

Conseillers présents: 31

Votants: 20

Pour: 20

Abstentions: 11 (Comé, Curtaz, Frassy, La Torre, Lattanzi, Lavoyer, Riccarand, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Viérin Marco)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 33:

Conseillers présents: 31

Votants: 23

Pour: 23

Abstentions: 8 (Comé, Curtaz, La Torre, Lavoyer, Riccarand, Squarzino Secondina, Stacchetti, Viérin Marco)

Le Conseil approuve.

Président - La parole au Conseiller Riccarand sur l'article 34.

Riccarand (Arc-VA) - Volevamo rivolgere alcune domande all'Assessore competente per avere anzitutto qualche informazione su qual è la situazione attuale in materia di sanzioni per opere realizzate in contrasto con la normativa di tutela paesaggistica, sapere a che punto siamo rispetto a questa spinosa materia in cui tutto è fermo.

Più specificatamente su questo Capo 2 bis che viene proposto qui: a noi sembra che si tratti di un intervento legislativamente molto pesante questo che viene inserito, non giustificato dal punto di vista di una normativa finanziaria, perché qui l'aspetto finanziario è marginale, quello che è rilevante è l'aspetto territoriale e paesaggistico. Ci sembra quanto mai inopportuno questo secondo comma che introduce questo nuovo Capo 2 bis, perché si va ad intervenire in modo estemporaneo in una materia molto complessa in cui, da un lato, abbiamo la normativa regionale, dall'altra, abbiamo tutta la nuova normativa statale del Codice dei beni culturali e del paesaggio, abbiamo l'intreccio con il condono edilizio, ci sembra che questa materia richiederebbe un intervento organico e non questo comma, che però introduce una normativa complessa e pesante rispetto alla gestione delle sanzioni in materia di tutela paesaggistico ambientale.

Chiederemmo di stralciare questo secondo comma dell'articolo 34, perché non è la sede idonea in cui inserire questa normativa e anche per approfondire questa normativa molto complessa.

Président - La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Charles Teresa.

Charles (UV) - Comme on avait déjà dit en commission, l'innovation proposée a le but de créer une procédure qui certifie le droit et simplifie surtout les différentes phases de son application, pour accélérer l'activité institutionnelle qui devra évaluer les sanctions administratives à appliquer dans les cas d'abus de construction qui ont été réalisés, dans les limites soumises à la tutelle du paysage et de l'environnement.

La norme nationale dont elle découle prévoit une procédure plutôt générique, qu'il est bon de préciser dans le cadre des compétences dont à l'article 2, alinéa 1, lettre g) de la loi constitutionnelle du 4/48. La cadre de référence reste, bien entendu, le nouveau Code des biens culturels et du paysage, ainsi que la discipline contenue dans le plan du territoire et du paysage, le "PTP" que vous connaissez mieux que moi.

Comme la loi régionale n° 1/2004 s'en tient à l'amnistie pour les auteurs de constructions abusives en Vallée d'Aoste, il est nécessaire d'y introduire à côté la discipline aussi concernant la régularisation administrative, la matière pénale naturellement reste de compétence de l'Etat, dont la régularisation administrative des fraudes de construction réalisées en absence d'autorisation préalable dans des domaines soumis à la tutelle du paysage et de l'environnement. Les 4 tranches relatives à la typologie des sanctions couvrent totalement la liste des cas possibles. L'expertise d'estimation est donc réservée à des cas particuliers. Le montant de 1.000,00 euros prévu en cas d'interventions compatibles qui n'ont pas comporté de dommages au paysage et à l'environnement, est en ligne avec ce qui est prévu pour les abus qui peuvent être régularisés à travers la procédure de rémission (condono). Les autres montants prévus sont approximatifs et donc ils sont discutables, même si toutefois ils tiennent compte de la réalité des constructions qu'il y a en Vallée d'Aoste, il faut mettre en évidence la non soumission à la discipline communautaire en matière de concurrence, parce que la norme proposée n'intéresse pas le secteur des régimes régionaux d'aides aux entreprises.

J'ajoute par rapport à ce que vous avez demandé, c'est-à-dire l'évaluation annuelle des sommes encaissées est un peu difficile à prévoir, car cela dépend de la typologie des interventions à sanctionner et surtout du numéro des dossiers que les bureaux pourront analyser.

Président - La parole au Conseiller Riccarand pour déclaration de vote.

Riccarand (Arc-VA) - Ho seguito il ragionamento dell'Assessore, però capisco anche le preoccupazioni per cercare di intervenire e semplificare l'attuale procedura. Ripeto però che ci sembra quanto mai inopportuno inserire questa normativa così complessa e che richiede un approccio molto più organico in una normativa di carattere finanziario. A nostro avviso non è questa la sede e questo non consente neanche un adeguato approfondimento di una materia più complessa. Infatti vediamo che sistematicamente, quando si interviene in modo così estemporaneo in sede finanziaria, anno dopo anno bisogna poi rimettere mano a questa normativa per adeguarla, cambiarla, modificarla senza mai avere elementi di certezza.

Il nostro voto su questo articolo sarà quindi negativo.

Président - La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Per dichiarare il voto favorevole del nostro gruppo, poiché questo articolo dà attuazione ad una norma del Codice dei beni culturali che è stato promosso da Giuliano Urbani.

Président - Je soumets au vote l'article 34:

Conseillers présents et votants: 33

Pour: 30

Contre: 3

Le Conseil approuve.

Président - A l'article 35 il y a l'amendement n° 5 du groupe "Arcobaleno", dont je donne lecture:

Emendamento

Abrogare l'articolo 35.

La parole au Conseiller Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Avevamo già fatto alcune considerazioni in sede di capitoli di bilancio sull'introduzione di questi due contributi ordinario e straordinario all'Aeroclub "Corrado Gex" attraverso questa legge finanziaria.

A noi sembra un modo di procedere inaccettabile, perché la situazione prima aveva una certa chiarezza e una certa linearità, esisteva un unico aeroclub, "Aeroclub Valle d'Aosta", e questo era finanziato sia in parte ordinaria, sia in parte straordinaria, sulla base di un'apposita legge regionale del 1991, fatta apposta per motivare questo finanziamento, un finanziamento che era così motivato all'articolo 1: "Tenuto conto della rilevanza turistica assunta dall'attività svolta dall'Aeroclub"; quindi c'era una finalità di carattere economico sociale precisa che giustificava questo tipo di intervento. Poi è successo che - leggendo la relazione mi sembra che faccia riferimento al 2004, abbiamo chiesto informazione e ci dirà l'Assessore quando è stato costituito questo nuovo Aeroclub "Corrado Gex" -, adesso, la Giunta propone di intervenire finanziariamente anche a favore di questo Aeroclub e lo fa non andando a modificare la normativa quadro - come si poteva benissimo fare -, ma con un intervento specifico all'interno della finanziaria.

Se leggiamo il comma 1 dell'articolo 35 si dice: "Si propone di finanziare l'Aeroclub "Corrado Gex" a titolo di concorso nelle spese sostenute, attività connesse alla pratica del volo a motore e a vela, del volo libero, dell'aeromodellismo, del paracadutismo sportivo", che sono le stesse dizioni che troviamo nella legge n. 14/1991, cioè esattamente lo stesso tipo di attività. Questa cosa, fra l'altro, è in sorprendente contrasto con quello che abbiamo sentito in IV Commissione dai responsabili dei due Aeroclub, perché il responsabile dell'"Aeroclub Valle d'Aosta" ha giustificato la nascita di questo nuovo Aeroclub dicendo che avrebbe svolto attività per veicoli ultraleggeri diversi da quella svolta finora dall'"Aeroclub Valle d'Aosta", attività che non è neppure menzionata nell'articolo di legge che proponete per finanziare questo Aeroclub, quindi è un modo di procedere che riteniamo inaccettabile.

Dopo abbiamo appreso in commissione che il numero di componenti di questo Aeroclub è irrisorio e che si tratta di una presenza limitata; ora che un gruppo di persone decida di costituire un Aeroclub che venga riconosciuto anche a livello nazionale, non comporta affatto l'obbligo da parte della Regione di finanziare. Se si fa un finanziamento, si favorisce questa proliferazione di organismi con pesanti ricadute sul bilancio regionale, perché qui non è che si distribuisce la stessa somma sui due Aeroclub, ma si moltiplicano le spese! Questo modo di procedere anche dal punto di vista finanziario è assolutamente inaccettabile... quando mai da un organismo ne nascono due e allora si moltiplicano le risorse? Con quale criterio si gestisce il bilancio della Regione? Ci sembra un modo di procedere inaccettabile. Poi anche sul "quantum"... qui si propone di finanziare 30mila euro in parte ordinaria e 30mila euro in parte straordinaria un Aeroclub, la cui composizione è assolutamente insignificante, mi sembra che la proporzione sia di 1 a 10, mentre il finanziamento è più consistente, circa la metà. Sappiamo qual è la logica che sta dietro e il fatto - che abbiamo evidenziato - che il Presidente di questo neonato Aeroclub sia il Senatore Rollandin non è un fatto casuale, ma ha un significato preciso ed è finalizzato poi a poter avere un sostegno autorevole e forte, un "padrino" significativo per accedere ai finanziamenti della Giunta, cosa che puntualmente si verifica in legge finanziaria!

Riteniamo questi due articoli scandalosi come atteggiamento da parte della Giunta e quindi abbiamo presentato degli emendamenti soppressivi di questi due articoli.

Président - La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Ci sono delle incongruenze macroscopiche leggendo questi due articoli della finanziaria e avendo partecipato alla seduta della commissione di approfondimento con i titolari dei due Aeroclub operanti in Valle.

Le incongruenze sono quelle che sono state ora enunciate, ovvero la lettura dell'articolo 35, 1° comma, non ha nulla a che vedere con l'attività che è stata spiegata dal Vicepresidente dell'Aeroclub "Corrado Gex" in commissione, anzi è stato spiegato che la nascita del nuovo Aeroclub era finalizzata ad una diversificazione dell'attività: avendo l'"Aeroclub Valle d'Aosta" una sua attività precisa che è multiforme, l'Aeroclub "Corrado Gex" nasceva per dare specialità e quindi anche crescita e vigore al ramo dell'ultraleggero; un ultraleggero che qui non è neppure menzionato, quindi non so se l'Assessore potrà spiegarci dove possiamo rinvenire l'attività dell'ultraleggero in questo 1° comma dell'articolo 35! Si parla di pratica del volo a motore e a vela, del volo libero, dell'aeromodellismo, del paracadutismo sportivo, delle altre specialità di voto forse; però sono attività che sono già svolte dall'altro Aeroclub.

Se la volontà di costituire un secondo Aeroclub non era quella di andare in collisione con quello esistente, ma di diversificare in un'ottica liberale le attività degli Aeroclub esistenti in Valle d'Aosta, diciamo che c'è un vuoto almeno in termini di spiegazioni e soprattutto una incongruenza normativa che deve essere sanata. La seconda ragione si riferisce alla modalità in cui operano questi Aeroclub, uno è consolidato negli anni, ha una serie di ore di volo che sono testate, annovera circa 360 soci ed è l'"Aeroclub Valle d'Aosta", beneficia già di un contributo annuo ai sensi di legge, poi c'è il neonato "Corrado Gex" con soli 36 soci e gode di un contributo complessivo grosso modo uguale a quello dell'"Aeroclub Valle d'Aosta"... non c'è proporzione! Non si può, se si vogliono fissare dei criteri, riconoscere allo stesso modo dei contributi alle due associazioni!

Allora, Assessore, anche qui ci dia una spiegazione tangibile e in grado di giustificare questa sproporzione, perché lo scandalo non è nella Presidenza, qui non è un discorso di personalizzare la questione, quindi non ci sentiamo di contestare assolutamente da questo punto di vista gli articoli 35 e 36, non siamo qui per criminalizzare una persona, però né il comma 1 dell'articolo 35, né gli stanziamenti in bilancio, hanno una giustificazione atta a dire: "sì, si può fare".

Non ci potete convincere sulla base di quello che è scritto qui o di quello che è scritto in relazione, proprio a fronte di quell'audizione che abbiamo avuto in commissione, dove gli interessi dell'uno e dell'altro Comandante sembravano orientati in una logica di collaborazione... qui si apre una competizione che può essere proficua, ma può essere anche dannosa per una piccola realtà come quella valdostana, che non ha alcuna giustificazione. Non vogliamo essere mal pensanti, ma lei, Assessore, ha l'onere di una risposta che sia convincente.

Il metodo: il Presidente Caveri censurava bonariamente il metodo utilizzato dal nostro gruppo nel proporre una serie di emendamenti alla legge n. 36/2001 sul casinò, perché sono innovazioni normative che non possono trovare sede nella finanziaria; anche qui, c'era tutto il tempo di fare una legge regionale, di non inserire frettolosamente questi due articoli nella finanziaria, fare una legge regionale che stabilisse compiti, funzioni, erogazioni a favore dei vari beneficiari che intendono operare nel settore dell'aeromodellismo, paracadutismo, volo a motore, volo a vela... ma con una chiarezza nei ruoli e nelle erogazioni che oggi ci sembra raffazzonata, confusa, incongruente e scandalosa, non per il fatto di una persona che ricopre un ruolo apicale in uno delle due associazioni che sono interessate, ma perché non c'è alcuna congruenza e alcuna motivazione nelle scelte dei criteri che, in fondo, non esistono!

Président - La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Pastoret.

Pastoret (UV) - Con le disposizioni che sono state inserite in questo disegno di legge della finanziaria per il 2006 si è inteso assicurare all'Aeroclub "Corrado Gex", costituitosi il 29 dicembre 2004 come risulta da copia dell'atto notarile, quale Aeroclub regionale riconosciuto dall'"Aeroclub d'Italia", adesso federato, strumenti di sostegno finanziario in modo analogo a quelli già garantiti a favore dell'altro Aeroclub regionale citato prima.

È stata citata precedentemente la legge n. 14/1991 per fare delle comparazioni, da un lato, e per dire come si introdusse allora con legge un finanziamento e come questo non sia avvenuto ora in questo caso. Vorrei ricordare, collega Tibaldi, che lo scorso anno, per quanto riguarda il capitolo del finanziamento straordinario dell'Aeroporto Valle d'Aosta, fu introdotta una norma analoga in finanziaria e nessuno si scandalizzò di questo, perché la finanziaria poteva normare questi aspetti e analogamente si è fatto quest'anno. Cosa c'è da dire riguardo a questo? È stato detto l'altro giorno: si tratta di un soggetto riconosciuto o no, e a chi compete riconoscerlo? Sì, si tratta di un soggetto riconosciuto dall'"Aeroclub d'Italia" ed è riconosciuto perché l'"Aeroclub d'Italia" ritiene che abbia dei requisiti necessari ed utili ad operare.

La domanda che ci dobbiamo porre successivamente è se abbia il diritto di operare all'interno dell'aeroporto e tale riconoscimento che gli è stato dato dall'"Aeroclub d'Italia" gli dà questo diritto. Ha quindi diritto di fare attività e questo non dipende dal numero dei soci; per quanto riguarda i parametri con i quali si approva o meno l'esistenza di un Aeroclub, è già stato detto dal Presidente Caveri e io ho la stessa idea, che sia inopportuno che ve ne siano due, ma di fatto essi sono entrambi autorizzati ad operare.

Ci si potrebbe chiedere se questo riconoscimento sia stato giusto ed opportuno, ma queste sono valutazioni che lascio a voi, perché non sta a me censurare quanto fatto dall'"Aeroclub d'Italia". Traggo da quanto è stato detto da una parte di voi la conclusione che l'"Aeroclub d'Italia" abbia fatto male ad operare questo riconoscimento; si tratta però di fare osservazioni ad esso. Per tornare a quanto viene osservato qui, la Regione prende atto di un riconoscimento che può essere ritenuto discutibile o meno per il fatto che ci sia più di un Aeroclub in loco, ma non può ritenere che ci siano due pesi e due misure! Il riconoscimento, a mio avviso, era assolutamente necessario!

Non ci limitiamo a dire in questo riconoscimento, e qui arrivo alla risposta alle questioni poste dai colleghi Tibaldi e Riccarand, che l'Aeroclub accede a dei contributi punto e basta. Non voglio entrare nel merito delle persone che lo compongono o meno; le condizioni con le quali l'Aeroclub può accedere ai contributi sono quelle che sono state fissate da questi due articoli, 35 e 36, che sono uguali all'articolo 1 e all'articolo 2 della legge regionale n. 14/1991, si declinano le finalità e si dice quali saranno le modalità di erogazione.

Le finalità di questo Aeroclub sono contenute nello statuto che è stato approvato dall'"Aeroclub d'Italia", statuto allegato all'atto notarile che è stato fatto per costituire questo Aeroclub, dopodiché queste finalità, se saranno perseguite o meno, è cosa che ci interesserà nel momento in cui dovremo erogare i fondi, perché qui facciamo un bilancio di previsione, stabiliamo con una disposizione che questi possono accedere a dei fondi, dopodiché diciamo che la domanda è presentata alla struttura competente, corredata da una relazione illustrante l'attività programmata. Se nell'attività programmata viene illustrato qualcosa che non può essere fatto sulla base dello statuto, è evidente che questo non sarà preso in considerazione. Inoltre, in questo caso, rispetto a quanto dice la legge n. 14/1991, si dice anche che qui verrà erogato il contributo con un acconto fino ad un massimo del 70% entro il 31 marzo e poi potrà essere liquidato a fronte della presentazione di un bilancio consuntivo... per cui oggi fissiamo la possibilità di finanziare con quelle somme, la cui congruità io accetto che possa essere messa in discussione, ma l'erogazione di questi fondi sarà possibile solo sulla base di quello.

Arriviamo poi al paragone che si fa con l'altro Aeroclub. Non so se i colleghi siano a conoscenza del fatto che nel luglio 2005 è stata approvata la deliberazione n. 2291, portante autorizzazione all'"Automobile Club Valle d'Aosta" alla cessione in uso gratuito all'Aeroclub "Corrado Gex" di uno spazio coperto per il ricovero del velivolo in esercizio... questa situazione, che noi abbiamo regolarizzato con una deliberazione di Giunta, si riprodurrebbe continuativamente per il fatto che, essendo 2 i soggetti operanti, o noi consentiamo a quello nuovo di acquistare le attrezzature necessarie, ovvero i mobili per uffici e poter operare, oppure deve fare queste cose in condivisione con l'altro Aeroclub.

Ora torniamo al discorso: è logico o non è logico che ci siano due Aeroclub in Valle d'Aosta? Era meglio se non ci fossero stati, lo hanno riconosciuto e legittimato, e non possiamo chiedere all'"Aeroclub Valle d'Aosta" coattivamente di ospitare un altro soggetto a lui concorrente nei suoi uffici, ma se lo facessimo ne metteremmo in crisi le funzioni... non c'è niente da ridere, collega Squarzino, io vengo a vivere a casa sua, perché non ho un'abitazione, credo che dovrei interpellare lei... Sotto questo punto di vista è evidente che l'Aeroclub "Corrado Gex", se deve funzionare, deve potersi dotare e delle attrezzature necessarie e deve avere le disponibilità necessarie a svolgere la sua funzione; se così non avessimo fatto, avremmo dovuto sottrarre delle risorse all'altro Aeroclub!

Il Consigliere Riccarand dice: "bene, quelli erano i soldi, se diventano 2 se li dividono". È un'opinione che personalmente non condivido e che credo non condividano neppure i 300 soci dell'"Aeroclub Valle d'Aosta". Poi non voglio tornare su questioni che sono state dette rispetto a "chi si occupa di che cosa", ma questo riconoscimento è stato dato, perché questo soggetto è stato abilitato non da noi. Se le cifre che abbiamo previsto sono troppo alte o troppo basse, lo dirà il tempo. Certo è che queste verranno erogate solo dopo un quadro di previsione di spesa che sarà verificato e se non sarà compatibile con le finalità dell'Aeroclub non potranno essere erogate, e con un consuntivo che verrà presentato dopo l'erogazione di una prima parte della spesa.

Ciò detto, spero di aver risposto a tutto; per altri elementi ulteriori quello che ho qui sono gli atti di costituzione e gli statuti, di più non ho da dirvi.

Président - La parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (Arc-VA) - Mi sento obbligato ad intervenire di nuovo su questo tema, perché ho l'impressione, che né l'Assessore Pastoret, né il Presidente Caveri siano stati compiutamente informati su questa vicenda. Allora cercheremo di dare alcuni elementi in più rispetto a quelli già abbastanza seri che sono stati evidenziati negli interventi dei colleghi Riccarand e Tibaldi.

Voi insistete molto che questo è un soggetto riconosciuto, ma nessuno lo mette in discussione, nessuno di noi ha mai detto che quell'Aeroclub non ha tutte le autorizzazioni governative e aeroportuali che gli consentono di chiamarsi "Aeroclub" e parzialmente di operare... non è questo il punto! Se continuiamo a parlare di questa cosa, siamo fuorvianti, sappiamo anche noi che questo Aeroclub è autorizzato... il punto è un altro.

Il punto è chiederci se questo Aeroclub abbia diritto o no di ottenere un contributo regionale. Noi rispondiamo "no" e adesso cerchiamo di riprendere alcune argomentazioni e darne una nuova, che, per quanto mi riguarda, "taglia la testa al toro". È stato detto che ad un certo punto ci si è inventati un Aeroclub in Valle d'Aosta, non si capisce bene perché, probabilmente perché qualcuno ha litigato, perché poi le cose spicce credo siano queste, nasce un secondo club con un numero di iscritti del tutto spropositato - in negativo - rispetto al primo, nel senso che l'"Aeroclub Valle d'Aosta" ha ad oggi 364 soci, il nuovo, "Corrado Gex", ha 36 soci di cui neanche tutti piloti, perché il Presidente è sicuramente un pilota, ma in un altro ambito!

Se andiamo a prendere la somma del contributo che voi proponete, di 60mila euro all'anno, significa dare per questo Aeroclub - diciamolo in lire per capire meglio tutti - 3,4 milioni per ogni socio! Ogni tanto qui parliamo di cassa integrati... e diamo 3,4 milioni per ogni socio di un Aeroclub! Anche la cosa del raddoppio, ci sono due Aeroclub... ce ne fossero 3, triplichiamo, e... andiamo avanti così? Mi sembra una cosa nuova, perché non mi sembra che per quanto riguarda l'attività sportiva o il teatro si adotti lo stesso criterio, anzi mi sembra che si adottino criteri completamente opposti! Allora è chiaro che qualche sospetto c'è, anche perché la cifra è molto consistente rispetto al numero di club... quale altro club in Valle d'Aosta con trenta persone, può prendere 120 milioni all'anno per 3 anni e, da lì a seguire, di contribuzione per la sua attività?

Secondo me c'è un punto che ancora nessuno ha sottolineato e che, per quanto mi riguarda, mi sembra decisivo. Ricordava prima il collega Riccarand che questo Aeroclub è nato per fare il volo ultraleggero. Su questo punto il Vicepresidente del club, audito in commissione, ha detto che è loro volontà, anche per non sovrapporre l'attività con quella dell'altro club, occuparsi esclusivamente del volo ultraleggero, di cui non c'è traccia nella legge... È un volo particolare, questo ultraleggero, è un sistema di volo che ha una vita relativamente giovane e ci è stato spiegato anche tecnicamente in cosa consiste... ma qual è il punto? È che il volo ultraleggero non può essere svolto in Valle d'Aosta! Noi finanziamo un'attività che non può essere svolta in Valle d'Aosta, tant'è che il Vicepresidente del club ha dichiarato che questo volo ultraleggero verrà fatto utilizzando gli aeroporti di Verbania e di Alessandria... questo è verbalizzato, riunione della IV Commissione della scorsa settimana!

Credo che il club "Corrado Gex" abbia tutto il diritto di chiedere i contributi regionali alla Regione Piemonte, perché non può fare attività a Verbania e ad Alessandria e chiedere i contributi alla Valle d'Aosta, per farsi una sede e per tenerci, sotto un "hangar", un aereo, che non ha nulla a che fare con il volo leggero, ma che ho l'impressione che sia il piccolo "cavallo di Troia" per dire: "anche noi abbiamo qualcosa qui, in sede." Poi si opera fuori, e si prendono i contributi dalla Regione! Questa è la realtà! Assessore, non ero solo, c'erano anche dei Consiglieri commissari di maggioranza che hanno sentito queste cose, ci sono venuti "i capelli dritti"... questa è la verità! Questo Aeroclub è una scatola vuota, non fa alcuna attività in Valle d'Aosta, prende solo i soldi, è questo che volete approvare! Ecco cosa c'entra Rollandin!

Président - La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Assessore Pastoret, "nulla quaestio" sul riconoscimento, se l'Aeroclub "Corrado Gex" ha avuto il riconoscimento è evidente che aveva i requisiti oggettivi e soggettivi per poterlo ottenere e, di conseguenza, l'"Aeroclub d'Italia" ne ha permesso questa fase iniziale di riconoscimento.

Vogliamo tornar sui benefici. Innanzitutto ci sono 2 tipi di contributo, ordinario e speciale. Lei ci dice una cosa: "non possiamo fare in modo che siano costretti a condividere una sede, degli uffici, delle tecnologie, perché devono essere fisicamente separati"... va bene, c'è un secondo Aeroclub che ha una sua attività, un suo ruolo, teniamoli separati, però ci sono 2 tipi di contributi, uno riguarda la specialità dell'intervento e gli vogliamo dare dignità di esistere: diamogli il contributo straordinario; l'Aeroclub "Corrado Gex" può avere un contributo straordinario per lo "start up", nessuno glielo nega. ma se l'attività viene svolta fuori e i parametri del numero dei soci non è stato fissato, se non è il numero dei soci che fa la differenza - come lei ha detto - noi potremmo fare una battuta: la differenza la fa il peso dei soci, basta un socio pesante da una parte che il piatto casca subito a vantaggio di questi!

Assessore, sul contributo ordinario non esistono criteri e questo è grave. Non è ammissibile che un'attività di volo dimostrata da un monte ore certificato, di un certo tipo, e un numero di soci da una parte di un certo tipo, abbiano lo stesso contributo di chi è appena nato, di chi deve dimostrare di lavorare sul territorio e soprattutto nei cieli valdostani, perché in questa audizione ci è stata fatta un'audizione di alto turismo, c'era veramente da imparare, abbiamo fatto 2 ore di lezione e abbiamo capito che questo tipo di attività può sovvertire il numero dei turisti anche a suo vantaggio, Assessore: presenze, arrivi. Qui se si vuole lanciare il turismo a un certo livello, dobbiamo essere in grado di sviluppare questa attività, va bene; poi effettivamente, nella risposta a una domanda, veniamo a capire che buona parte di questa attività sarà dirottata nelle valli piemontesi... qui i conti non tornano più! Possiamo regalare il contributo straordinario perché un contributo in Valle d'Aosta non si nega a nessuno, tanto meno si può negare a un socio così qualificato perché il Presidente è il Senatore! Però sul contributo ordinario fissiamo prima dei criteri, stabiliamo un metodo e dei requisiti per poter avere dei benefici, altrimenti è una mortificazione di chi sta svolgendo l'attività in un altro Aeroclub.

Mi pare poi che in altri settori certi parametri vengano presi in considerazione, possiamo fare qualsiasi esempio: chi produce di più o chi investe di più, ha un contributo proporzionato alla somma richiesta per produrlo per investire, questo vale come norma matematica o economica universalmente riconosciuta in qualsiasi settore, anche nel sociale. Citava prima l'esempio del culturale il collega Curtaz, anche le attività teatrali e culturali sono beneficiate dai contributi regionali in proporzione alle attività che svolgono, non possiamo inventarci il concetto della perequazione e dell'equità, quando non c'è perequazione ed equità, ma c'è una disparità sostanziale nell'attività svolta da un Aeroclub rispetto all'altro. Allora, Assessore, spiegate bene qual è l'attività che vuole svolgere questo Aeroclub "Corrado Gex", che non è specificata a dovere e, se proprio volete, concedetegli un contributo straordinario, ma il contributo ordinario non hanno titolo a riceverlo!

Infine, riguardo al metodo, è vero che anche l'"Aeroclub Valle d'Aosta" ha avuto la provvidenza grazie a una norma in finanziaria, però era monopolista di questo settore; adesso si crea l'immissione di un nuovo soggetto nel settore, è naturale che ci debba essere una regolamentazione più precisa, che permetta anche la convivenza di questi 2 soggetti. Non vedo perché non si può provvedere con una legge di settore, per le stesse ragioni per cui il Presidente Caveri prima censurava i nostri interventi legislativi sulla legge n. 36/2001 in materia di casa da gioco. Per queste ragioni, se non ci sono ripensamenti da parte dell'Assessore, non votiamo questi 2 articoli.

Président - La parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (Arc-VA) - Chiedo scusa, capisco l'irritualità, giusto per dare tutti gli elementi all'Assessore per rispondere alla nostra obiezione principale, quella dell'impossibilità di questo club di operare qui. Nel mio ragionamento è mancato un passaggio: quando dico che questi signori fanno attività e potranno solo farla ad Alessandria o a Verbania, o dove vogliono, non è perché preferiscono farlo, ma perché l'aeroporto di Aosta non è abilitato a consentire il volo ai veicoli ultraleggeri, che sono quelli di cui loro si occupano, quindi non possono fare attività in Valle d'Aosta e, a seguito del mio ragionamento, prenderanno il contributo della Valle d'Aosta per farlo a Verbania o ad Alessandria.

Président - La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Pastoret.

Pastoret (UV) - Avrei un po' di cose da dire perché ieri la collega Squarzino ci ha fatto una piccola lezione di "bon ton" sul fatto di denigrare e di sorridere e di svilire quello che dicono le persone.

Consideravo che l'introduzione di questa discussione fosse stata riportata, dopo qualche intemperanza reciproca di ieri, su dei binari normali, ma vedo che così non è. Certo il gusto della battuta credo sia presente in tutti, lo accetto, va tutto bene... quello che non accetto è che si vogliano attribuire alle persone delle volontà che non hanno nel modo più assoluto e non si esita a farlo non perché si sospetta, sospettare è legittimo, ma perché si va a pescare nel torbido.

Già sono stupito di una cosa. Mi risultava, io non potevo venire, doveva venire il Presidente Caveri al mio posto, che la IV Commissione facesse un'audizione per occuparsi dello sviluppo dell'aeroporto. Benissimo, si è occupata di questo e meno male che lo ha fatto, così abbiamo chiarito alcuni aspetti. Sappiamo che l'aeroporto "Corrado Gex" vuole fare pratica di ultraleggero, per fare questo dovrà avere qualcuno che gli dica che la può fare ad Aosta e lo deve dire l'"ENAC"... fino a quando l'"ENAC" non glielo dice, non fa questa pratica e non prende una lira di contributo...

(interruzione del Consigliere Curtaz, fuori microfono)

... Consigliere Curtaz, io non l'ho interrotta quando lei surrettiziamente ha fatto delle affermazioni che sono affermazioni sue, del tutto discutibili da parte mia, poi lei si tiene le sue ragioni e io mi tengo le mie! Io le dico che poi, quando questa gente deve prendere il contributo, deve presentare una richiesta e questa richiesta deve portare tutta una serie di informazioni che peraltro saranno richieste non dall'Assessore Pastoret o dal Presidente Caveri, ma dagli uffici che faranno l'istruttoria, perché questi prendono un contributo in Valle d'Aosta e prenderanno i contributi per l'attività che faranno in Valle d'Aosta.

L'ultraleggero: se non lo fanno qui perché non è autorizzato e non c'è nessuna aviosuperficie in Valle d'Aosta autorizzata a tale scopo, e finquando non ci sarà nessuno che l'autorizzerà, farà in modo che non svolgendosi, qui, questo tipo di attività, nessuno prenderà un contributo per questa attività. Se tale attività non sarà svolta, quei 30mila euro che sono iscritti, lì, andranno in avanzo di amministrazione. Succede normalmente in tutti i casi: si fa la richiesta per accedere al finanziamento, se al finanziamento non si può accedere per varie ragioni, non si prendono i soldi: questa è la questione!

Trovo anche che qui sia impattante dire: "i soci sono "tot", diviso fra di loro fa 3.400,00 euro all'anno"... benissimo, non credo che questi soldi li vogliano mettere in tasca, se ho interpretato male la battuta che è stata fatta... l'ho interpretata male, ma evidentemente, per quanto riguarda la parte degli investimenti, credo che non ci siano questioni, sempre che li facciano, perché lì dovranno presentare le fatture, se hanno comprato un computer costa "tot", c'è il rimborso, altrimenti niente! Per quanto riguarda l'attività, potrebbero decidere di fare tutti i giorni rimorchio di alianti o trasporto di paracadutisti, perché le finalità sono queste. Se poi non eserciteranno questo tipo di attività, sarà un loro problema e questo non darà loro alcun diritto di accedere ad alcun finanziamento.

Président - La parole au Conseiller Riccarand pour déclaration de vote.

Riccarand (Arc-VA) - Anche alla luce degli interventi fatti dall'Assessore, non c'è alcun elemento condivisibile in questi articoli presentati dalla Giunta: questo è un finanziamento assolutamente non motivato, perché se andiamo a guardare la legge del '91, questa aveva una "ratio" che stava nella funzione turistica di quell'attività, mentre qui non esiste questa funzione, né viene richiamata nelle norme che introducete.

Non è vero che le modalità sono uguali a quelle della legge del '91, perché tale legge all'articolo 1, 3° comma, prevede la stipulazione di una convenzione fra l'Aeroclub e la Regione, in cui tutta una serie di modalità, piani annuali, devono essere specificati dettagliatamente. Qui non c'è alcuna convenzione, voi fate una normativa a maglie larghissime in cui non è neanche scritto che devono fare attività in Valle, in cui loro potranno chiedere il contributo, perché come lo avete messo qui non glielo potete negare, in quanto è troppo generica questa cosa che mettete qui, in questa norma! E poi è del tutto intempestiva... se voi dite... un domani questi qui dichiarano: "facciamo solo attività ultraleggere"... attività ultraleggere all'aeroporto di Aosta non le possono fare...

(interruzione dell'Assessore Pastoret, fuori microfono)

... ma allora per cosa fate la norma? Aspettate che possano fare attività e a quel punto farete la norma! Che fretta c'è di mettere in finanziaria un finanziamento per un'attività che non possono fare, è questa la cosa paradossale, è una cosa che non ha alcun significato in questo momento! Questo non è motivato, è totalmente intempestivo, non è equo questo finanziamento nel rapporto fra i soci dei due Aeroclub, ed è scriteriato dal punto di vista della gestione di un bilancio, perché non si possono gestire le risorse finanziarie in questo modo! Se applichiamo il criterio che si va ad applicare in piccolo qui, a tutto il sistema dell'associazionismo sportivo, culturale... guardate che il bilancio diventa ingestibile! Allora come si fa ad usare, in un caso, un sistema e, negli altri casi, un sistema completamente diverso? Qui siamo completamente fuori strada, anche se sappiamo perché questo articolo è arrivato con "la corsia privilegiata" all'interno di questa legge finanziaria, però su questo riteniamo che sia uno sbaglio colossale.

Abbiamo presentato un emendamento soppressivo, lo ritiriamo perché riteniamo che sia opportuno votare contro l'articolo, quindi chiediamo una votazione a scrutinio segreto anche a nome dei gruppi della minoranza sull'articolo 35 e ritiriamo l'emendamento soppressivo.

Président - La parole au Conseiller Lattanzi.

Lattanzi (CdL) - Solo una piccola riflessione, Assessore. Spero che lei, veramente, per la stima che ho nei suoi confronti, metta mano alle leggi di questo tipo, perché qui stiamo parlando di dare 60mila euro ad una associazione al suo 1° anno di attività con 36 iscritti. È vero, è un'associazione che fa un certo tipo di attività sportiva, turistica e sociale, élitaria se vogliamo. Ho l'onore di presiedere una società che ha 200 iscritti, fa sport da 50 anni, abbiamo un settore giovanile che ci è imposto per avere il contributo regionale, prendiamo 12.500,00 euro annui e credo che sul tessuto sociale valdostano società come la nostra abbiano una valenza più importante per i ragazzi, oltre a portare il nome della nostra Regione in giro per il nord Italia, di quanto non possano fare 36 persone al loro 1° anno di attività! Sono contento che loro prendano 60mila euro, ma se loro prendono 60mila euro, dovremmo fare così per tutte le altre associazioni sportive!

Président - L'amendement n° 5 est retiré. Je soumets au vote l'article 35 par scrutin secret:

Conseillers présents et votants: 33

Pour: 17

Contre: 16

Le Conseil approuve.

Président - Je pense pouvoir suspendre nos travaux sur ce point. Est-ce que le Conseil est d'accord d'anticiper à 15 heures pour avancer avec nos travaux? Le Conseil est convoqué à 15 heures.

La séance est levée.

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La séance se termine à 13 heures 15.