Oggetto del Consiglio n. 1653 del 9 dicembre 2005 - Resoconto
OGGETTO N° 1653/XII - Disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione Autonoma Valle d'Aosta (legge finanziaria per gli anni 2006/2008). Modificazioni di leggi regionali".
Président - Nous examinons maintenant l'article 36, sur lequel il y a l'amendement n° 6 présenté par le groupe "Arcobaleno", dont je donne lecture:
Emendamento
Abrogare l'articolo 36.
La parole au Conseiller Riccarand.
Riccarand (Arc-VA) - Su questo articolo 36, che riguarda il contributo straordinario all'Aeroclub, riproponiamo le stesse argomentazioni che avevamo già sostenuto rispetto al contributo ordinario dell'articolo 35, e non solo direi che possiamo ripetere le stesse argomentazioni, ma a maggior ragione possiamo sostenere l'opportunità di stralciare questo articolo dalla legge finanziaria. In effetti, se non è assolutamente giustificato un contributo ordinario all'Aeroclub per le motivazioni che già abbiamo indicato e che riassumo: si tratta di un intervento finanziario non motivato, intempestivo, non equo rispetto alla composizione numerica dell'Aeroclub, scriteriato rispetto alla gestione di un bilancio regionale; se questo vale dal punto di vista del contributo ordinario, a maggior ragione vale per un contributo straordinario. Allo stesso modo in cui non si giustifica assolutamente un contributo ordinario, stante il fatto che attualmente l'Aeroclub "Corrado Gex" non può operare sull'aeroporto di Aosta per la specialità per cui si è costituito per il volo ultraleggero che dovrebbe essere un motivo di fondo della sua attività, a maggior ragione non si giustifica un contributo straordinario. Ribadiamo quindi un giudizio negativo su questo articolo.
Penso anche che la maggioranza una riflessione politica dovrebbe farla sull'esito del voto sull'articolo 35, perché sono mancati alla maggioranza ben 4 voti e... questo cosa significa? Significa che non c'è compattezza neanche all'interno della maggioranza su questo finanziamento, sia sul finanziamento ordinario, sia - tanto meno - sul quello straordinario. Anche alla luce dell'esito del voto sull'articolo 35, chiediamo alla Giunta una valutazione sull'opportunità di mantenere l'articolo 36 che va a raddoppiare il finanziamento previsto all'articolo 35. Chiediamo quindi alla Giunta se non ritiene opportuno, anche alla luce del voto sull'articolo 35 che ha espresso un dissenso nel merito che riguarda non solo le file della minoranza, ma anche le file della maggioranza, di stralciare questo articolo 36.
Président - La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - L'articolo 36 riproduce lo stesso "canovaccio" e gli stessi principi di cui all'articolo precedente, però questo articolo fa riferimento alle spese straordinarie, ovvero a quelli che dovrebbero essere gli impegni straordinari per la costituzione e l'avvio di questo Aeroclub. In particolare si prevede uno stanziamento di una cifra di 30mila euro annui per l'esercizio 2006, declinati sul triennio 2006-2008.
Stamani l'Assessore, cercando di argomentare in risposta alle diverse osservazioni fatte dalle forze di opposizione, sia noi sia i colleghi del gruppo "Arcobaleno", ci ha detto che è naturale che qualsiasi Aeroclub abbia la dignità di avere una propria sede, una propria struttura, degli uffici per poter funzionare. Vorremmo sapere se, leggendo questo articolo, effettivamente questo Aeroclub ha una sua struttura, dove è ubicata, se sta funzionando con una propria autonomia o se questo contributo - così come previsto - viene erogato ancor prima dell'insediamento dell'associazione, parallelamente all'associazione già esistente, cioè l'"Aeroclub Valle d'Aosta". Questa è una prima domanda che ci sentiamo di fare all'Assessore per avere ulteriori elementi di valutazione sulla funzionalità di questo contributo a vantaggio dell'Aeroclub "Corrado Gex".
Seconda cosa: vorremmo capire la metodologia sulla base della quale è stata decisa una somma di questo tipo, per quale ragione determinate strutture, rientrando nell'ambito di quello che sarà l'ammodernamento dell'aeroporto, non possono essere invece utilmente condivise. Tanto per capirsi - la sede dell'Aeroclub "Corrado Gex" immaginiamo che sia vicino o adiacente alla sede dell'"Aeroclub Valle d'Aosta" -, vorremmo capire se determinate strutture possono essere condivise, se pur avendo uffici differenziati magari hanno altre tecnologie o uffici, immagino l'ufficio che può radunare i soci, perché non può essere condiviso e dobbiamo andare ad affrontare doppie spese. Poi, come è stato detto giustamente da chi mi ha preceduto, crediamo che l'esito del voto sull'articolo precedente debba indurvi ad una riflessione più approfondita, perché tutte le convinzioni che avete manifestato oggi si sono improvvisamente sbriciolate innanzi all'esito del voto; quindi se l'Assessore può riproporci alcune risposte in merito a queste osservazioni, gliene saremmo grati.
Président - La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Pastoret.
Pastoret (UV) - Non mi voglio sottrarre al dibattito, però credo di aver espresso precedentemente qual era il mio pensiero... che questo poi sia stato accolto bene o male ormai poco importa perché il tempo è trascorso!
Personalmente voterò contro questo emendamento. Al collega Tibaldi fornirò - se ha pazienza di volerlo aspettare - l'elenco dettagliato delle questioni, peraltro ricordo che l'articolo parla di concorso nelle spese finalizzate all'acquisto di beni funzionali. Detto questo, dico anche perché voterò contro: perché semplicemente l'abrogazione di questo articolo, sulla base dell'emendamento presentato, non si limiterebbe ad abrogare questo articolo, ma metterebbe in discussione tutto l'impianto della finanziaria, in quanto questo articolo ha valenza di spesa. Abrogare questo articolo significa rinviare la finanziaria e non approvarla.
Président - La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Per una breve dichiarazione. Come ho detto, si tratta di un contributo straordinario e la straordinarietà di questo contributo consente l'insediamento e l'istituzione di un ufficio dignitoso a favore dell'Aeroclub "Corrado Gex", e questo potrebbe andare bene; però è una straordinarietà che si declina su 3 anni. È ammissibile che ci debba essere un contributo che si ripete per 3 anni per la costituzione di un ufficio, che può essere fatta in 6 mesi con un contributo "una tantum" all'inizio per lo "start up" dell'attività associativa per poi rientrare nell'ordinarietà? Non riusciamo a capire come mai si debba protrarre fino al 2008 e nel triennale è indicato così, come pure è indicato così nel 3° comma dell'articolo 36.
Non vogliamo farle dire delle cose che non condivide, Assessore... perlomeno delle spiegazioni ragionevoli e ragionate su domande legittimamente poste non ci spiacerebbero!
Président - La parole au Conseiller Riccarand.
Riccarand (Arc-VA) - Per annunciare il ritiro dell'emendamento.
Voteremo contro questo articolo con le motivazioni che avevamo espresso in precedenza. Anche l'argomentazione ultima che ha espresso ora il collega Tibaldi è pertinente, perché definire un contributo straordinario spalmato su 3 anni è già di per sé una contraddizione in termini, significa un contributo ordinario mascherato, finalizzato a raddoppiare il contributo di cui all'articolo 35.
Président - La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (CdL) - Penso che l'ultima affermazione dell'Assessore sia un'affermazione da "ultima spiaggia", non ha dato risposte sostanziali ad una serie di puntuali rilievi ai presupposti di questi due articoli - uno il 35 e l'altro il 36 -, anche perché forse era difficile dare delle risposte che potessero contraddire puntuali e precise illustrazioni di una situazione che, nei fatti, è supportata da tutto un insieme di dati: dall'attività alla quantità degli associati.
Che lei venga a dire che la bocciatura dell'articolo 36 faccia saltare la finanziaria, pensiamo sia "terrorismo politico"! Ci sono tanti modi di fare del terrorismo, ma la radice comune del terrorismo è quella di mettere paura. Se il fine ultimo è quello di mettere paura, può darsi che qualcuno venga suggestionato da questa sua affermazione.
Le voglio dare un consiglio: dovevate gestirla un po' meglio nella riunione di maggioranza, perché probabilmente detta dall'Assessore alle finanze poteva essere più credibile, mentre detta dall'Assessore tecnico ci sembra un po' meno credibile! Però vorrei ricordare che normalmente quello che potrebbe far saltare una finanziaria, sono delle spese che non hanno copertura. Il fatto che non ci siano delle spese, va bene, c'è un risparmio nella quadratura del bilancio...
(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
... ma come no, Assessore! Andrete a fare il primo assestamento utile e la cosa finisce lì! Non stiamo licenziando delle spese che non hanno copertura, eventualmente ci troveremmo nella situazione di avere un "surplus" di entrate rispetto alle spese e questo in nessuna giurisprudenza e norma di diritto fa saltare una legge finanziaria! Questo deve essere chiaro, altrimenti questo è terrorismo politico e il terrorismo politico è molto peggio dell'ostruzionismo!
Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Qui, dal punto di vista contabile, nel momento in cui c'è uno sbilancio, che ci sia avanzo o che ci sia disavanzo, dal punto di vista contabile è la stessa cosa. Abbiamo tutta una serie di documenti - che sono gli allegati del bilancio - che perderebbero di significato perché sono falsi, perché se non c'è questo tipo di sostegno rispetto a quel capitolo, quel capitolo deve essere stralciato e tutte le tabelle che fanno parte del bilancio cadono.
Non essendoci la possibilità di presentare emendamenti...
(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)
... dov'è la novità? Abbiamo avuto modo di discutere 2 anni fa su un ragionamento che avete fatto quando avete detto: "io farei così e farei cosà"! Nella discussione le avevamo detto che il bilancio non è emendabile, allora c'è un ragionamento che è stato fatto: lo bocciamo, mandiamo a casa questa maggioranza e ne facciamo un'altra! Il bilancio, quando arriva - e Riccarand è Consigliere di lungo corso e lo sa - non è emendabile, soprattutto rispetto al nuovo Regolamento che ci siamo dati.
Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - È vero che abbiamo un nuovo Regolamento, ma questo dice che si possono sempre presentare emendamenti collegati e collegabili con emendamenti presentati.
Finora siamo stati di fronte a 2 emendamenti, che chiamiamo "sub emendamenti", presentati dalla sottoscritta e dall'Assessore Fosson in relazione al comma 2 dell'articolo 6. Li abbiamo presentati l'altro ieri, per dire che è possibile presentare altri emendamenti.
Cosa fare di quei soldi? Una cosa semplicissima: come emendamento alla vostra proposta che voi accettate, dite che questi 60mila euro vengono stornati al teatro... perché? Perché chiedo allora che venga fatto dalla Giunta lo stesso ragionamento fatto su questo articolo rispetto ad altre scelte. Voi avete detto che volete fare risparmio su tutto, avete indicato i settori in cui mettevate le risorse - sanità e sociale -, per tutte quante le altre voci di spesa c'è una riduzione. Allora io uso il ragionamento fatto stamani dall'Assessore Pastoret, in cui mi si dice: "è emersa una nuova esigenza, mettiamo nuovi soldi". Ora per il teatro nel '97 c'erano 3-4 compagnie, in questi anni sono raddoppiate, ma il contributo è quasi dimezzato, non si è fatto lo stesso ragionamento.
Cos'è che non vediamo? Non vediamo un ragionamento politico chiaro sotto questi 2 articoli, perché qui non si usa lo stesso ragionamento che si usa rispetto a tutte le altre voci di bilancio: qui dovete spiegarci quale scelta politica di fondo per lo sviluppo di questa valle c'è dietro l'approvazione di questi 2 articoli.
Presidente - L'emendamento è ritirato.
La parola al Consigliere Frassy per dichiarazione di voto sull'articolo 36.
Frassy (CdL) - Chiedo la votazione segreta dell'articolo 36.
Presidente - La votazione segreta è sostenuta da un altro gruppo?
La parola al Consigliere Riccarand.
(intervento del Consigliere Riccarand, fuori microfono)
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 36 per scrutinio segreto:
Consiglieri presenti e votanti: 33
Favorevoli: 19
Contrari: 14
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 37:
Consiglieri presenti: 33
Votanti: 24
Favorevoli: 21
Contrari: 3
Astenuti: 9 (Comé, Frassy, La Torre, Lattanzi, Lavoyer, Salzone, Stacchetti, Tibaldi, Viérin Marco)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 38:
Consiglieri presenti: 33
Votanti: 24
Favorevoli: 21
Contrari: 3
Astenuti: 9 (Comé, Frassy, La Torre, Lattanzi, Lavoyer, Salzone, Stacchetti, Tibaldi, Viérin Marco)
Il Consiglio approva.
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Vorrei porre una domanda all'Assessore delegato su questo articolo. Rispetto allo scorso anno le poste in bilancio sono cambiate significativamente, perlomeno per quanto riguarda la nomenclatura, adesso ci troviamo questo articolo 3 bis che prevede l'erogazione di un ulteriore finanziamento annuale di 250mila euro. L'entrata in funzione dei servizi camerali in capo alla "Chambre" ha procurato questa mutazione nel corso dell'esercizio 2005, che si completerà nel 2006.
Chiedo all'Assessore se può farci la panoramica delle forme di finanziamento alla "Chambre", immaginando che a questo finanziamento se ne aggiungano altri.
Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) - Per quanto riguarda il finanziamento alla "Chambre", il Consiglio ha votato una norma secondo la quale il diritto camerale viene incamerato direttamente dalla "Chambre", circa 2 milioni di euro all'anno. Questi 250mila euro sono relativi al fatto che c'è stato un ulteriore trasferimento di competenze, in particolare quello relativo all'Albo artigiani, quindi la spesa di 250mila euro è collegata a questo: questo non significa che gli ulteriori trasferimenti di competenza comportino automaticamente un trasferimento di finanziaria alla "Chambre", è che l'Albo artigiani ha una sua configurazione particolare, quindi la scelta di un trasferimento alla "Chambre" è stata una scelta concordata con il Consiglio camerale, ma nel momento in cui la "Chambre" si è fatta carico di questa incombenza, era necessario trasferire anche le somme relative alla gestione di questo albo.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 39:
Consiglieri presenti: 33
Votanti: 24
Favorevoli: 21
Contrari: 3
Astenuti: 9 (Comé, Frassy, La Torre, Lattanzi, Lavoyer, Salzone, Stacchetti, Tibaldi, Viérin Marco)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 40:
Consiglieri presenti: 33
Votanti: 24
Favorevoli: 21
Contrari: 3
Astenuti: 9 (Comé, Frassy, La Torre, Lattanzi, Lavoyer, Salzone, Stacchetti, Tibaldi, Viérin Marco)
Il Consiglio approva.
Presidente - La parola al Consigliere Frassy sull'articolo 41.
Frassy (CdL) - Per dichiarazione di voto. Esprimiamo un parere negativo all'articolo 41, non perché siamo contrari al finanziamento dell'Università della Valle d'Aosta, ma perché riteniamo - per i motivi che abbiamo già espresso durante la discussione dei capitoli di bilancio e che non sto qui a richiamare - insufficienti le risorse qui stanziate.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 41:
Consiglieri presenti: 32
Votanti: 24
Favorevoli: 21
Contrari: 3
Astenuti: 8 (Comé, Curtaz, La Torre, Riccarand, Salzone, Squarzino Secondina, Stacchetti, Viérin Marco)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 42:
Consiglieri presenti: 31
Votanti: 26
Favorevoli: 21
Contrari: 5
Astenuti: 5 (Comé, La Torre, Salzone, Stacchetti, Viérin Marco)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 43:
Consiglieri presenti: 32
Votanti: 29
Favorevoli: 21
Contrari: 8
Astenuti: 3 (La Torre, Lavoyer, Salzone)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 44:
Consiglieri presenti e votanti: 32
Favorevoli: 21
Contrari: 11
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'allegato A:
Consiglieri presenti e votanti: 32
Favorevoli: 21
Contrari: 11
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'allegato B:
Consiglieri presenti e votanti: 32
Favorevoli: 21
Contrari: 11
Il Consiglio approva.
Presidente - La parola al Consigliere Frassy, per dichiarazione di voto sul disegno di legge nel suo insieme.
Frassy (CdL) - Anche se la discussione sulla materia del bilancio è stata lunga, e forse per qualcuno anche estenuante, pensiamo che una dichiarazione di voto - seppure sintetica - vada fatta, e vada fatta per riassumere i tanti concetti che sono stati affrontati durante la discussione dei singoli capitoli.
Penso che la prima considerazione vada fatta in relazione al contesto politico, nel senso che il momento politico è un momento particolare, dove abbiamo assistito a una serie di avvicendamenti che hanno interessato la massima espressione del potere politico regionale, la "poltrona" del Presidente della Regione; di conseguenza, le aspettative di tutti erano incentrate su questa finanziaria, che per la valenza che ha un bilancio di previsione, è anche un po' il momento durante il quale si può tentare di valutare gli obiettivi di chi si appresta a governare per l'anno che sta per iniziare.
Allora dobbiamo dire se delle novità erano attese, noi abbiamo fatto fatica a vederle, ammesso che per "novità" si voglia intendere un concetto di tipo positivo. Se per novità, invece, si intende qualsiasi variazione rispetto l'esistente, forse di novità ne abbiamo avute molte, di queste penso che difficilmente se ne possano trovare di particolarmente positive! Le molte novità sono la confusione che ha caratterizzato questa sessione di bilancio, che è partita male per la congiuntura che ha visto discutere il "PREFIN", il quale dovrebbe essere propedeutico alla discussione di bilancio nella stessa sessione di bilancio; di conseguenza, vanificare sia il "PREFIN", sia il bilancio nelle sue fasi preparatorie, in quanto non c'è stato spazio per accogliere in maniera serena dal punto di vista delle valutazioni i tanti emendamenti che sono pervenuti dai banchi dell'opposizione.
Se la novità di questa Giunta doveva vedersi dal bilancio, dico che non c'è nulla di nuovo, non solo, ma per certi versi c'è quell'inesorabile, continuo e lento declino della qualità dell'Amministrazione, e sottolineo "Amministrazione", richiamando un concetto che aveva espresso il collega La Torre, perché non stiamo più neppure facendo politica, nel senso che lo spazio per le scelte che competono alla politica è sempre più ridotto, non solo nei numeri che il collega Lattanzi ha voluto ricordare - 5% delle risorse di bilancio sarebbero gli spazi sui quali poter fare manovre e quindi dare flessibilità all'Amministrazione -, ma perché andando a scorrere questo bilancio anche quel 5% vi siete dimenticati di gestirlo con quel minimo di originalità, salvo che l'originalità non la vogliate rinvenire nei contributi che avete messo in finanziaria all'Aeroclub, sul quale abbiamo dedicato più di qualche intervento; di conseguenza, un bilancio e una finanziaria che non portano nulla di nuovo rispetto a quello che abbiamo già visto, una finanziaria che viene presentata dallo stesso Presidente in maniera abbastanza mesta.
Ha detto, in replica, il Presidente: "rivendico il tempo necessario per il cambiamento". Noi diciamo che sarà il tempo a dirci se il Presidente avrà tempo dal punto di vista della conduzione politica. Diciamo semplicemente che se il tempo che avrà, lo utilizzerà con questo tipo di "fantasia politica", sicuramente il valore aggiunto della sua Giunta a quelli che sono i tanti problemi della Regione Valle d'Aosta saranno minimali! Voglio citare un esempio per tutti: la leggerezza con cui la Giunta, tramite l'Assessore Marguerettaz, ha presentato l'articolo 27 bis, problema che sicuramente non era frutto di queste giornate, ma era frutto di una crisi sulla quale c'era stato addirittura un Consiglio straordinario indetto dall'allora Presidente Perrin, facendo riferimento all'esigenza emersa non solo da tutte le forze politiche, ma anche dalle parti sociali sulla crisi dell'industria. L'articolo 27 bis invece è stato il classico "fuori sacco" che non ha risolto nulla, ma ha evidenziato la superficialità con cui argomenti importanti vengono affrontati.
Il nostro giudizio è perciò negativo, anche per tutta una serie di affermazioni politiche che sono state fatte, perché in questo bilancio di politico non c'è nulla, salvo alcune affermazioni - peraltro smentite dai fatti - e fra queste mi piace richiamare la considerazione fatta dal Presidente Caveri sugli strumenti obsoleti con i quali noi operiamo, che dice risalenti alla Provincia di Aosta.
Vorrei ricordare al Presidente Caveri, che in questo momento si sta preoccupando di altre situazioni, che quegli strumenti obsoleti li avete in gran parte creati voi, o perlomeno non li avete modificati; quando il Presidente Caveri dice: "è necessario modificare gli strumenti", vorrei ricordare che è sulla modifica dello Statuto - per indicare lo strumento principe - che avete dimostrato una totale inadeguatezza con ben 2 Commissioni speciali e state dimostrando una totale inadeguatezza in questa legislatura, dove, senza aver costituito una commissione speciale, avete l'onere di questa maggioranza assoluta che in precedenza non era mai capitata; di conseguenza non si può demandare al fato le situazioni che qui viviamo.
Vorrei anche ricordare come i rapporti con Roma, a cui ha fatto riferimento il Presidente Caveri, non siano mai stati buoni forse come da quando governiamo, noi, a Roma. Vorrei ricordargli ancora che quando lui era Sottosegretario con delega agli Affari regionali in Governi di Centro-Sinistra, alla Valle d'Aosta arrivò molto poco rispetto a quello che è arrivato adesso! Sa l'Assessore Marguerettaz che il Governo di Centro-Destra ha aperto un tavolo tecnico per quanto riguarda la vicenda degli oneri sanitari, per quanto riguarda la partita dei 70, 100 - ognuno li quantifica a modo suo - milioni di euro che dovrebbero spettare alla nostra Regione a seguito dell'abolizione del contributo sul Servizio sanitario nazionale.
Vorrei anche ricordare come la seconda legge costituzionale dei tempi moderni, che ha riguardato l'ordinamento costituzionale dello Stato italiano, abbia riconosciuto quella natura pattizia fra le autonomie speciali e lo Stato, che era stata negata dal Centro-Sinistra, quando licenziò sul finire della scorsa legislatura la riforma costituzionale del titolo V; di conseguenza, se c'è una inadeguatezza politica dello strumento con il quale operiamo, colleghi di maggioranza, questa la dovete cercare facendo autocritica, perché sia per quanto riguarda il tavolo nazionale, che le responsabilità in quest'aula, sicuramente l'onere maggiore non può che stare in capo a chi ha la maggioranza assoluta dei voti e in chi, ultimamente, pensando di non avere più antagonisti politici, ha deciso di arrivare alla resa dei conti all'interno della maggioranza assoluta stessa!
Esprimiamo un giudizio negativo su questo bilancio, non solo per una posizione politica che ci vede all'opposizione, ma anche per la convinzione che in questo bilancio c'è molto poco di quello che la Valle d'Aosta si aspetta, c'è molto poco di quello che si potrebbe fare con queste risorse che sono ancora tante ed è l'ennesima occasione persa rispetto alle aspettative e le esigenze che forse, con scelte più coraggiose, potevano essere oggetto - se non per l'intero, per una parte maggiore - di più attenzione!
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Nella nostra relazione del bilancio di alcuni giorni fa avevamo ricordato come, a nostro avviso, esiste in Valle una crisi del "sistema Valle d'Aosta", che richiederebbe una svolta chiara e decisa.
Abbiamo chiesto nel nostro intervento - e sollecitato - che dalla parte di chi governa questa Valle fosse indicato quale modello di sviluppo si vuole perseguire con la propria politica con questo bilancio; abbiamo chiesto che fosse indicata con chiarezza la direzione di marcia di questo Governo. Abbiamo cercato questo modello di sviluppo, questa direzione di marcia, andando a scavare nei vari atti deliberativi, nelle voci di bilancio, negli articolati della legge finanziaria, ma non abbiamo trovato un disegno complessivo di modello di sviluppo di questa Valle, come non lo avevamo trovato nel "PREFIN".
Abbiamo trovato piuttosto una contraddizione nelle varie scelte fatte nel bilancio. A parte, ripeto, le risorse messe per il sociale e il sanitario, vediamo che per il resto i 2 perni portanti del futuro di questa Valle, che sono la cultura e il lavoro, questi 2 grossi obiettivi non sono stati presi in esame con sufficiente chiarezza e dando sufficienti risorse e progettualità. Abbiamo visto nella cultura come sono mancati i fondi per la riforma della scuola, abbiamo visto come si tolgono, senza neanche giustificare, risorse al teatro e ad attività culturali importanti, mentre si trovano risorse per altre quisquiglie! Non abbiamo individuato negli stanziamenti di bilancio un'attenzione per l'occupazione, per il lavoro, per lo sviluppo dell'industria.
Nelle parole di replica e dell'Assessore Marguerettaz e del Presidente ci saremmo aspettati, dopo una giornata intera in cui da questo Consiglio erano arrivate critiche - ma anche suggerimenti - delle risposte a critiche documentate con l'indicazione chiara di cosa volevano fare. L'Assessore Marguerettaz ha rivendicato la scelta di aver dato a tutti qualcosa, ma questa non è una scelta politica, questa è l'indicazione di un'assenza chiara di direzione politica del Governo, è l'attenzione al particolare, al proprio presente, ma non ad una prospettiva futura! È come se non ci fosse la consapevolezza che c'è una crisi e che bisogna individuare con urgenza le direzioni da intraprendere! Lo stesso Presidente è intervenuto, ci ha parlato del fatto che è importante Aosta, è importante il collegamento con Roma, con Bruxelles, con il mondo intero, ma... per fare cosa? Non una parola sul progetto di Valle d'Aosta che si vuole portare avanti, come se l'unico progetto che questa maggioranza ha fosse quello di mantenere la propria attuale situazione di potere, il proprio attuale sistema di potere per sé e per i propri amici! Si veda la recente discussione fatta sull'"Aeroclub Valle d'Aosta"...
Credo però che un minimo di speranza ci sia, che io vedo nella presa di coscienza di Consiglieri di maggioranza che, di fronte a certe scelte scellerate, hanno avuto uno scatto di orgoglio e di onestà ed hanno dato dei segnali chiari a questa maggioranza, perché deve assolutamente "cambiare rotta" se non vuole portare questa Valle verso il vuoto, perché manca totalmente un progetto verso cui questo bilancio, questa maggioranza e questa legge intendono andare!
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Innanzitutto devo fare i miei complimenti e rendere onore alle capacità del gruppo "La Casa delle Libertà", perché mai come questa volta si deve prendere atto che una forza politica di opposizione ha fatto un'opposizione seria, corretta, puntuale, e seppure un po' lunga - come dice qualcuno - almeno ha affrontato molti temi. Questo non può che far onore a questo Consiglio, perché penso che il Consiglio regionale, come tante istituzioni, funziona bene quando ognuno fa il suo dovere.
Ritengo però di prendere anche atto dei lavori come si sono svolti, per evidenziare una difficoltà istituzionale. Penso che se questa discussione sulla finanziaria fosse stata gestita in commissione così come gestiamo la "Omnibus", molto meno rilevante dal punto di vista dei soldi e dei contenuti, probabilmente una parte di osservazioni, una parte di richieste di chiarimenti, una parte di tentativi di trovare dei punti in comune si sarebbe potuta fare in commissione, lavorando serenamente, potendo fare emendamenti, emendamenti su emendamenti e sub emendamenti... insomma, potendo lavorare seriamente, cosa che qui dentro significa "tensione politica", poiché non potendo più modificare gli emendamenti, diventa esclusivamente un confronto "muro a muro" che non serve a nessuno. Pertanto mi auguro che la Commissione del Regolamento, se del caso, precisi questa necessità: che il "PREFIN" e il bilancio possano andare in questa direzione.
Ci sono molti punti che - secondo me - in questo dibattito sono stati molto interessanti e sarebbe una necessità politica quella di fare delle valutazioni: dall'ospedale, che sarà valutato all'interno delle grandi opere rispetto alle varie ipotesi presenti, a partire da quella dell'ampliamento ad est, alle drammatiche condizioni del casinò che riaffronteremo nei prossimi mesi; quindi avremo occasione di affrontare questi temi più in là e non mi dilungo.
Mi permetto un'osservazione sulle votazioni, su questa instabilità politica, su queste difficoltà che si incontrano. Queste evidenziano 2 necessità fondamentali: la prima, quella di arrivare ad una modifica dello Statuto, in modo che si attuino revisioni della forma di Governo, del modo di eleggere la Giunta, modalità di fiducia e di sfiducia del Governo regionale, ma soprattutto mi sembra che diventi non più rinviabile una modifica del sistema elettorale del Consiglio regionale. È indispensabile non solo per un problema di stabilità, ma anche per un problema di chiarezza: è bene che i programmi siano concordati prima, le coalizioni siano realizzate prima, in modo che l'impegno davanti ai cittadini sia un impegno forte che duri 5 anni, altrimenti il rischio è quello di vedere dei programmi che evolvono non sempre bene, non si sa come e perché, di alleanze che tendono ad evolvere o che qualcuno "strattoni" una situazione di tipo politico. Arrivare a un sistema in cui i programmi siano, insieme con le coalizioni, predeterminati e ci sia un premio di maggioranza che premi la coalizione più significativa, credo che sia un passaggio assolutamente determinante.
Con questo concludo il mio intervento, annunciando il voto positivo del nostro gruppo, e auspico che in una stagione di riforme che ci attende istituzionali, tutti i gruppi del Consiglio possano sentirsi protagonisti e possano partecipare non solo al confronto, ma alla determinazione delle scelte.
Presidente - La parola al Consigliere Cesal.
Cesal (UV) - Sarei dovuto intervenire in sede di discussione generale, mi ero anche preparato con un intervento basato su analisi, dati, prospetti, considerazioni varie. Gli interventi puntuali ed esaustivi di alcuni colleghi di maggioranza mi hanno convinto a non prendere la parola, anche per non rischiare di essere ripetitivo e riproporre ragionamenti che altri avevano fatto prima e meglio di me.
Ho seguito attentamente il dibattito, ho sentito apprezzamenti, molte critiche, alcune trite e ritrite, concetti riproposti in quest'aula decine e decine di volte; altre persino condivisibili, provenienti non solo dai banchi della maggioranza. La mia opinione è che questo bilancio sia un buon bilancio, che contiene luci ed ombre, rappresentativo di una realtà fatta di luci ed ombre.
Da un punto di vista delle scelte, delle analisi e delle risposte ai problemi, secondo me il documento è inattaccabile, se non in maniera strumentale; manca però di qualcosa e mi scuserà l'Assessore Marguerettaz se lo dico, anche se poi non è colpa sua: manca di un'anima, manca di un sogno che possa coinvolgere, trascinare, far discutere, suscitare problemi, sollecitare interrogativi, ma è la politica che non sa più risvegliare i sogni.
È un documento lucido, razionale, freddo. Mi si obietterà che un documento di questa portata non può che essere così - conosco bene il concetto - provengo da una professione ragionieristico-contabile, ma faccio anche della politica soprattutto per passione e credo che la politica debba anche far sognare, non può limitare il suo raggio di azione alla definizione dei bisogni ed indicare il modo per soddisfarli. È anche questo, ma non può essere solo questo, deve anche saper coinvolgere, appassionare, stimolare le intelligenze, suscitare entusiasmi, voglia di partecipare, emozioni soprattutto in momenti difficili come questo, per quanto riguarda la sfera dei valori e degli ideali. Il tutto viene esclusivamente ricondotto al materiale, al semplice soddisfacimento dei bisogni primari; per il resto, per i sogni, per la passione, per i valori e gli ideali non c'è più spazio!
Noi politici dobbiamo prendere coscienza che i sogni non li sappiamo più coltivare, eppure disponiamo di mezzi sempre più sofisticati. Sono contento che non ci sia la stampa oggi, perché qualcuno potrebbe dire che questo intervento ha "dei fini mediatici"... è invece una riflessione che io lancio all'interno di quest'aula, deve essere fatta qui, questo genere di riflessione, non sui giornali o al di fuori di quest'aula!
Dicevo: noi politici non li sappiamo più coltivare i sogni, eppure disponiamo di mezzi sempre più sofisticati: comunicati, uffici, addetti stampa, trasmissione in tempo reale dei lavori del Consiglio, videocomunicati - basta andare sulla pagina del Consiglio regionale e seguire in diretta i lavori del Consiglio comunale -, eppure tutto questo non ha impedito che fra noi e il cosiddetto "mondo di fuori" ci sia un fossato, una frattura che non riusciamo a colmare. Purtroppo veniamo sempre più giudicati e valutati non per la nostra capacità di incidere in funzione del bene comune, ma solo sulla funzionalità dei nostri comportamenti alla logica dell'interesse di parte: mi riferisco agli interessi legittimi, "lobbies", potentati, interessi territoriali, perché la gente, soprattutto i giovani, non conoscono più il concetto di "bene collettivo", lo confondono con il posto di lavoro sicuro e ben retribuito. Per loro le speranze, le emozioni, le tensioni morali sono legate al videotelefono di ultima generazione, al vestito "griffato", alla serata in discoteca! Di chi è la colpa di tutto ciò? Al ceto politico, che pur di sopravvivere a questa tendenza, ha fatto ricorso a tutte le sue risorse per soddisfare appetiti sempre più voraci? O all'evoluzione di una società moderna, senza più regole morali, senza certezze, alla rincorsa di un individualismo sempre più esasperato? Un individualismo che prescinde da qualsiasi considerazione di tipo solidaristico... non conosco la risposta, non sono in grado di darla, poi forse sto divagando, sto uscendo dal tema. Devo tornare al bilancio e alla dichiarazione di voto.
La relazione dell'Assessore - lo dico sinceramente - è impeccabile da un punto di vista tecnico: da un lato, le entrate, dall'altro, le uscite, prima i problemi e poi la loro soluzione - ripeto - è lucida, razionale, puntuale, puntigliosa, precisa, ma fredda, non riesce a scaldare i cuori! Io l'avrei scritta anche peggio, altrettanto fredda o forse più fredda e non sarei stato capace di scaldare i cuori neppure io! Non conosco la ricetta per far rinascere quel clima di passione, quella tensione ideale che ha permesso alla nostra comunità di uscire dalle tante situazioni di difficoltà, dalle crisi periodiche frequenti, puntando solo sulla sua capacità, sulla lungimiranza di qualche personaggio che sapeva vedere lontano...
Un Assessore alle finanze - per quanto bravo esso sia - che rediga un bel bilancio, forse non basta; ci vuole l'impegno di tutti... sarebbe pretendere troppo da un solo individuo! Bisogna ritrovare quel clima di unità, di partecipazione, quello spirito solidaristico che apparteneva tradizionalmente alle genti di montagna e che ora sembra scomparso. Non è la ricerca individuale, l'impegno personale che lo può determinare, ma un percorso collettivo che deve sbocciare dalla base, dai singoli individui, dalle famiglie, dalle associazioni, dalle istituzioni locali, per sfociare poi nella politica ed essere realizzato dalla politica, politica che deve tornare ad essere intesa come "servizio e passione", nell'esclusivo interesse comune!
Sono un po' deluso dei risultati di questo dibattito, non ho rilevato grandi indirizzi che indicano l'abbozzo per una inversione di tendenza. Vi è stata una puntuale disamina del documento ed una adesione o una contestazione generica ai suoi contenuti e alle sue indicazioni programmatiche. Ben poche sono state le analisi profonde e generali dei mali della nostra società attuale.
Credo sia opportuno dire, in qualità di Capogruppo dell'"Union" - sto parlando come Capogruppo dell'"Union", adeguandomi alla tendenza generale -, che il bilancio è un buon bilancio, atto ad affrontare le criticità della comunità valdostana, capace di offrire soluzioni adeguate ai problemi che stiamo vivendo oggi. Viviamo in una Regione che non conosce grandi tensioni sociali, che vanta un relativo e diffuso benessere, con la prospettiva di un avvenire non certo roseo, conseguente all'invecchiamento della popolazione, ad una immigrazione costante e di difficile integrazione - non ho sentito parlare di questo fenomeno, che credo dovremo affrontare al più presto, e che sia un fenomeno difficile da affrontare -, ad un generale e preoccupante impoverimento di sempre più larghe fasce di popolazione, fasce che hanno difficoltà a far quadrare il bilancio familiare a fine mese, difficoltà che aumenteranno in conseguenza dell'aumento del costo del petrolio, della benzina, del gas, dell'elettricità e di altri servizi primari, aggravando una situazione già di per sé grave, ma sapremo farvi fronte e affronteremo con la consueta determinazione e perizia, facendo ricorso a quelle energie positive che sono ancora ben presenti, magari nascoste, ma ben presenti nella nostra comunità, che andrebbero però coltivate ed incentivate maggiormente. E sappiamo che queste energie positive riusciranno ad emergere nei momenti difficili.
Concludo esprimendo il voto favorevole del gruppo "Union Valdôtaine" a questo documento.
Presidente - La parola al Consigliere Salzone.
Salzone (FA) - Dall'ultimo intervento del Capogruppo dell'"Union", se avevo deciso di fare un intervento breve e stringato per dichiarare il nostro voto contrario a questo bilancio, ho ricevuto uno stimolo che mi fa dire che le cose che ho sentito in questo momento sono state le cose che abbiamo detto in queste giornate di dibattito consigliare.
Abbiamo detto già nel nostro primo intervento che potevamo iniziare e chiudere il discorso con una sola parola: "crisi", crisi in tutti i settori, nonostante non si possa affermare che siano venute a scarseggiare le entrate in questo bilancio. È evidente che questa è una crisi strutturale che negli anni ha diseducato i nostri giovani al posto sicuro in Regione, al casinò; questo sistema ha frenato la formazione alle libere professioni, il gusto per la competitività, il rischio d'mpresa a fronte di un sistematico intervento pubblico nel campo del privato.
Oggi abbiamo una situazione dove la presenza del pubblico nel sistema economico valdostano è devastante con più di 50 società, con un azionariato regionale che tramite "Finaosta" governa l'economia della nostra Regione. Questo fatto andrebbe anche bene se la Regione avesse impostato un ruolo di presenza nelle diverse società partecipate in una logica di aiuto iniziale, con la creazione di nuove attività, per poi uscirne però, ma non è così e questo secondo noi non va bene!
Oggi, che siamo in difficoltà e che sentiamo più di altri la recessione internazionale e nazionale, viste anche le piccole dimensioni della nostra comunità, avremmo bisogno di una classe dirigente preparata, all'altezza di proporsi e proporre; avremmo bisogno di un'imprenditoria motivata, pronta al rischio; un'amministrazione pubblica sburocratizzata, capace di dare risposte immediate. È necessaria più concertazione e noi diciamo anche più confronto con le forze politiche presenti in quest'aula. Siamo ancora una Regione ricca, ma la forbice fra chi è sempre più ricco e chi diventa sempre più povero si sta allargando e non ci pare che ve ne stiate accorgendo! Peggio ancora: non so se lo state nascondendo! Non vi piacciono i richiami costanti che vi facciamo sulle nuove povertà, sull'emergenza casa, sui disoccupati di mezza età, sui cassa integrati... quando vi portiamo i dati e le percentuali, non replicate mai; non riusciamo a capire se siete sordi, ciechi o... "ci fate"!
L'Assessore Marguerettaz è immerso nei suoi ragionamenti ragionieristici, ma mai politici e lo manifesta quando dice che con questo bilancio diamo una risposta a tutti; proverò a mandargli qualcuno! Eppure basta leggere i titoli dei giornali per rendersi conto che non è così: gli imprenditori sono pessimisti, la crisi dilaga, la ripresa è lontana, sono pochi quelli che vogliono investire. "Confindustria" dice che vi è il rischio di un deterioramento della situazione finanziaria a fronte di un bilancio sempre più rigido; CGIL, CISL e UIL esprimono la loro insoddisfazione in merito al metodo di confronto e disapprovano un bilancio che, nella sostanza, non presenta indirizzi innovativi della gestione finanziaria e non affronta la crisi economica e sociale in atto nella nostra Regione. Secondo l'ISTAT - dati 2004 - l'8,7% della popolazione della nostra Regione vive sotto la soglia di povertà. Potremmo continuare all'infinito, ma a cosa servirebbe? Gli unici che paiono non vedere siete voi, allora noi ci schieriamo con tutti quelli che non fanno finta di non vedere e dicono che bisogna cambiare!
Noi, di "Fédération", in questi due anni e mezzo vi abbiamo concesso una sorta di "cartellino giallo" che ci è costato tantissimo in termini di immagine; all'occorrenza vi siamo venuti incontro, siamo stati collaborativi, in alcuni casi nelle commissioni consiliari abbiamo tenuto la maggioranza, vi siamo venuti in soccorso in Consiglio su votazioni importanti... a lei, Presidente, come al Presidente Perrin in precedenza, abbiamo concesso la nostra fiducia.
Oggi i nostri elettori ci invitano a modificare la linea politica e, in attesa di azioni concrete, per decidere le sorti di questa maggioranza, mi limiterò a sventolare un bel "cartellino rosso" all'Assessore alle finanze! Pertanto noi voteremo contro questa finanziaria.
Presidente - La parola al Consigliere Perrin.
Perrin (UV) - Je voterai ce budget, car c'est un budget qui a des éléments importants de continuité des choix qui ont été opérés dans la première partie de la législature. Il est un document comptable, qui garantit quand même la communauté valdôtaine un peu dans toutes ses instances, de cela je concorde avec l'Assesseur Marguerettaz, et cela afin de donner continuité à son activité. Et c'est surtout avec un sens de responsabilité que je fais ces déclarations, aussi pour respect du travail accompli pour la préparation de cet important instrument; là aussi je partage quelques réflexions de l'Assesseur; je suis convaincu que chaque Assesseur ait travaillé pour réussir à garantir le bon fonctionnement de ce département.
Le jugement politique reste néanmoins négatif et je tiens à le préciser, par pour des conflits de nature personnelle avec le Président Caveri - comme quelqu'un voudrait le faire entendre -, mais pour des raisons politiques que j'ai déjà tâché d'exprimer lors de la discussion générale. Je répète, le budget 2006, surtout aussi sur le triennal à qui personne ne fait référence, il ne représente non pas ces signaux de nouveauté que nous nous attendions. Aucun nouvel élan et, quant à la stabilité que M. Caveri réclame justement - car quand il faut gouverner, il faut pouvoir compter sur la stabilité - je crois qu'il y a de signaux de comportement qui ne vont pas dans cette direction! Mais il faut quand même avouer que vous n'avez pas donné, M. le Président, une grande contribution pendant les deux années précédentes à garantir la stabilité. Il existe quand même un dicton qui exprime bien cette situation:"Chi semina vento, raccoglie tempesta".
Il me semble qu'il est temps, afin de garantir un travail profitable pour la Vallée d'Aoste, sans recourir à des méthodes sournoises de votation secrète ou à des accords de pouvoir personnalisés, d'envisager une solution politique qui puisse gérer avec un certain partage cette deuxième moitié de législature, car la Vallée d'Aoste a besoin de stabilité et surtout de démocratie, d'une assomption de responsabilité forte: notre autonomie est le résultat historique de cette assomption de responsabilité, le résultat d'un long parcours qui a vu une communauté transformer, petit à petit, un lieu de montagne plein de difficultés et de handicaps dans un pays que nous connaissons aujourd'hui, beau, plein de ressources. Ce parcours a demandé surtout un grand engagement collectif qui engendre une culture de démocratie basée sur le sens de responsabilité de chacun, sur la solidarité et sur la dignité de comportement et un fort sentiment d'appartenance et d'identité.
Aujourd'hui, nous pouvons le dire avec une certaine satisfaction, cette culture de l'autonomie que nous n'avons jamais citée dans cet acte de programmation - c'est vrai, c'est un acte financier, il est froid, mais il doit être quand même encadré dans notre contexte institutionnel - je disais, ce concept d'autonomie représente un patrimoine de valeurs partagées par toute la communauté valdôtaine. Donc notre Région doit se préparer à faire des choix importants pour ses institutions avant tout, dans le débat ces nécessités ont été mises en évidence: Statut, loi électorale, nouvelle organisation, il est temps de discuter sur les grands thèmes, sur les dossiers importants, un exemple pour tous je voudrais répéter les communications et les transports. Je crois que les réactions populaires de la Vallée de Suse sont dues surtout à un manque de confrontation, elles sont éloquentes, parce que souvent la politique avec ses choix - et parfois avec son arrogance - est toujours plus éloignée des citoyens.
Nous percevons, nous aussi, la volonté exprimée souvent par la société civile de participer, de se confronter, de compter quelque chose, au-delà des rites qui sont souvent dépassés des mouvements politiques et des partis politiques; donc la valeur retrouvée aussi des initiatives populaires, je crois qu'un bon exemple a été la loi sur le référendum propositif que ce Conseil vient d'approuver.
Encore deux réflexions politiques: dans cette période de congrès et d'assemblées, de formation de nouveaux partis politiques, de pourparlers pour les coalitions, les programmes et les candidatures des prochaines élections politiques, nous nous rendons compte que 2003 est éloigné et que certaines opérations qui ont alerté la politique, mais surtout l'opinion publique valdôtaine, ne représentent ni la stabilité souhaitée, ni le futur de la politique valdôtaine. Il est nécessaire que la politique supère les accords personnels et les protections plus ou moins évidentes. Tout cela favorise un système contrôlé, favorise le clientélisme diffusé et des privilèges pour quelqu'un: il faut considérer qu'à chaque privilège accordé, correspond une injustice pour d'autres.
L'"Union Valdôtaine", dans le document approuvé par son congrès, après un débat qui a marqué la nécessité d'opérer un changement radical dans les méthodes et dans les comportements politiques, tout en ayant confirmé la validité de l'actuelle majorité, a souhaité une confrontation à tous les niveaux sur la situation politique régionale, confrontation sur les thèmes institutionnels, sur le "système Région", une confrontation nécessaire que j'appellerais "d'intérêt régional", pour débloquer un système qui va inévitablement vers la paralyse; reconduire au débat, au respect des rôles, à la liberté d'expression, à l'égalité des chances, à la transparence et à l'honnêteté dans les choix. C'est avec ces souhaits que je vote ce budget.
Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco.
Viérin M. (SA) - Il bilancio per l'anno 2006 e per il triennio 2006/2008 convalidano l'impressione, peraltro già espressa nel dibattiti degli anni scorsi, che la situazione finanziaria della Regione è deteriorata per il costante aumento dell'ammontare delle spese correnti, lasciando ben poco spazio alle spese di investimento. Per superare queste evidenti "storture" del nostro sistema, l'Assessore Marguerettaz ha incentrato la sua relazione sulla necessità di una migliore programmazione, gestendo più oculatamente vari processi di spesa e sostiene che "la Valle d'Aosta non è il "Paese del Bengodi" dove le risorse sono infinite e per questo occorre spendere meglio". Possiamo solo concordare, magari non concordiamo su quello che è espresso nella proposta di bilancio. Mi auguro che il "meglio" si riferisca ad una migliore selettività della spesa e non al riscontro di una gestione "sprecona"!
Quanto alla manovra di bilancio, intesa come il complesso di azioni per garantire il mantenimento di un elevato grado di sviluppo, mi sembra di poter affermare che è ancora troppo arida per l'assenza di un progetto o di una proposta atta a modificare la situazione in atto. L'effetto delle spese di investimento è sterile, perché esse hanno assunto caratteristica di marcata obbligatorietà per evitare la sospensione di iniziative che, in assenza del sostegno regionale, cesserebbero di essere "economiche".
È venuto il momento di fare delle scelte importanti, orientando la politica di spesa verso chi ha veramente bisogno; smettiamo perciò di rincorrere le iniziative che possono determinare un momentaneo consenso, e privilegiamo, invece, quelle scelte che nel tempo possono effettivamente assicurare migliori prospettive di vita, di sviluppo e di progresso sociale. Quindi, se è apprezzabile l'emendamento alla legge finanziaria proposta dal Governo regionale diretto a far fronte alle particolari condizioni di disagio vissute dai dipendenti delle imprese valdostane sottoposte a procedure concorsuali, contestualmente, auguriamoci però che l'intervento del Governo regionale non si trasformi in un palliativo, perché se non troviamo il modo di sviluppare i livelli occupazionali, specie nel settore industriale, questi nostri concittadini non riusciranno mai a pagare il debito contratto per comprarsi la propria casa.
Ampliando l'orizzonte all'intera Valle d'Aosta, lo scenario che ci si presenta non è molto confortante per i problemi di vita presenti nella nostra comunità e qui mi richiamo anche all'intervento del Capogruppo Cesal. Quali le inderogabili esigenze? Riteniamo che con le nostre iniziative parecchie di queste le abbiamo toccate per quello che potevamo. Riteniamo che queste inderogabili esigenze si possano sintetizzare in quanto segue:
- le famiglie: proprio nei giorni scorsi è apparsa la notizia - "La Stampa" del 15 novembre 2005 - che per il quarto mese consecutivo Aosta è la capitale italiana dell'inflazione. La crescita dei prezzi rilevata nel mese di ottobre è stata, su base annua, del 3,6% quasi un punto in più di Torino e di 2,1 punto percentuale in più di Firenze. La medesima situazione è riscontrabile negli altri Comuni della Valle d'Aosta ed è destinata a peggiorare a fronte degli annunciati aumenti, dal prossimo mese di gennaio 2006, delle tariffe dell'energia elettrica (3,3%) e del gas (5,5%). La difficoltà delle famiglie a far quadrare i bilanci è sempre più evidente nei settori più deboli della popolazione, in particolare quelli che vivono la drammatica situazione di crisi del settore industriale della bassa Valle;
- i giovani: l'offerta di posti di lavoro è sempre più debole, soprattutto a fronte dell'esaurimento dei posti disponibili nei ruoli degli enti pubblici - unica scelta che abbiamo dato in questi ultimi anni) - e/o delle aziende collegate. Le offerte provenienti da aziende del settore privato sono spesso mortificanti, sia per l'instabilità del rapporto di lavoro, sia per l'inadeguatezza del trattamento economico;
- gli extracomunitari: altro tema che nessuno vuole toccare. La concorrenza del settore pubblico ha costretto il settore privato ad avvalersi di lavoratori extracomunitari il cui peso si attesta, come risulta a pagina 10 del "PREFIN", al 4% del totale degli occupati in Valle d'Aosta. Non siamo contrari a questa risorsa per soddisfare le esigenze occupazionali della Regione, ma - e qui c'è il "ma", perché dobbiamo essere coscienti di quello che sta succedendo - dobbiamo comportarci in modo serio e rispettoso verso quelle persone nel cui vissuto sono presenti molte vicende penose. Non dobbiamo isolarci e rifiutare queste persone proveniente da mondi tanto dissimili dalla nostra cultura, ma al tempo stesso non dobbiamo generare false aspettative, cosa che stiamo facendo anche in Valle d'Aosta - lasciando credere che in Valle d'Aosta ci sia lavoro in abbondanza e che ci siano abitazioni a disposizione, insomma quel "Bengodi" a cui faceva riferimento l'Assessore Marguerettaz nella sua relazione... è necessaria una seria verifica delle reali possibilità di lavoro, in modo da arginare un flusso incontrollato di manodopera a basso costo - perché oggi riteniamo che questo flusso sia incontrollato -, ma che nel tempo potrebbe essere fonte di problemi di convivenza con la nostra comunità;
- l'industria: le attenzioni di "Stella Alpina" verso questo settore di attività sono note, abbiamo presentato 2 risoluzioni che ipotizzavano tutta una serie di iniziative per ridare slancio a questo indispensabile volano dell'economia regionale. Abbiano accettato di fondere le nostre proposte in una risoluzione che è stata votata da tutto il Consiglio, collega Cesal, ma che non ha sortito alcun effetto! Forse si è voluto "annacquare" una iniziativa che non aveva alcun fine elettorale-propagandistico, ma che intendeva soltanto porre l'attenzione verso un settore dell'economia che deve preoccupare gli amministratori regionali, ai quali vorrei ricordare che nei giorni scorsi i sindacati valdostani, a conclusione di un incontro a Montjovet, hanno affermato che il perdurare della crisi del settore industriale sta determinando pesanti e drammatiche ricadute sociali in Valle e che si stanno creando problemi esistenziali e di sfiducia nelle istituzioni;
- agricoltura: questo storico settore della nostra economia è vitale, sia per la salvaguardia del territorio, sia per l'offerta turistica, ma sarà sempre fonte di preoccupazioni perché è difficile immaginare che possa diventare autosufficiente e garantire redditi accettabili per gli operatori di questa categoria. A onor del vero nel settore enologico sono stati raggiunti risultati apprezzabili in relazione ad una politica di formazione che lentamente ha dato i suoi frutti. Perché, dunque, non utilizzare maggiormente lo stesso metodo, sfruttando le peculiarità del nostro territorio verso prodotti di alta qualità che potrebbero generare redditi interessanti... quali le scelte fatte per questa montagna viva... dove sono in questo bilancio?
- turismo: le difficoltà del settore sono conseguenti ad una congiuntura negativa che privilegia le vacanze brevi, non a caso è aumentato il numero degli arrivi, ma contestualmente diminuisce il numero delle presenze. È necessario valutare se questa tendenza discende dai prezzi, tali da rendere il mercato turistico valdostano fuori mercato per un vasto strato di utilizzatori. Tra le 1.000 inchieste commissionate dalla Regione manca probabilmente la numero 1001, dove ci sia un confronto serio con i prezzi praticati in località vicine tipo Savoia, Svizzera e Trentino Alto Adige. Un obiettivo potrebbe essere quello di costruire un nuovo modello di sviluppo turistico che sappia realizzare un nuovo connubio tra l'offerta del territorio, i prodotti di un'agricoltura di alta qualità e le numerosissime offerte culturali provenienti dal nostro patrimonio storico-monumentale.
Tutto ciò premesso, mi chiedo se il pressante e ripetuto invito "alla programmazione" contenuto nella sintesi finale dell'Assessore delle finanze, costituisca l'adeguata risposta alle molteplici e complesse istanze e agli impegni già assunti... non credo! Personalmente ritengo che la programmazione possa contribuire a riorganizzare un'amministrazione soffocata da un pesantissimo apparato burocratico prodotto dal mancato decentramento di funzioni verso gli enti pubblici, ma soprattutto ritengo che sia necessario programmare ciò che la Regione deve o non deve fare. Molto opportunamente la "Confindustria" della Valle d'Aosta ha chiesto all'Amministrazione regionale di ridurre la propria presenza, diretta o indiretta. Purtroppo la presenza della Regione è diventata ossessiva - e qui dobbiamo fare attenzione, mi ricollego anche, condividendo in parte, all'intervento del Consigliere Cesal e a quello del collega Perrin - anche nell'intenzione di aggregare realtà consimili per conseguire economie di scala, iniziative che una volta erano una parte del retaggio di vecchie consuetudini, spesso radicate nella nostra cultura montanara e che nel tempo hanno sempre funzionato molto bene. Basti pensare ai caseifici, alla raccolta rifiuti e al servizio idrico integrato che stanno suscitando un profondo malcontento sia negli amministratori che in tutta la popolazione locale. Anzi, non è escluso che la popolazione valdostana vedrà, dal 2006 in poi, un'esplosione delle tariffe sui rifiuti solidi urbani e sull'erogazione dell'acqua potabile... si parla, da proiezioni rispetto alla deliberazione di Giunta che avete approvato 2 o 3 Giunte fa, dal raddoppio alla decuplicazione di una bolletta che una famiglia riceverà dal 2006 in poi! Nelle piccole comunità le forme di autocontrollo si sono sempre attivate senza alcun onere, unicamente per l'attenzione che le nostre comunità hanno sempre rivolto alla gestione delle cose di proprietà pubblica e/o al suo pubblico.
Oggi stiamo progressivamente impoverendo questa pregevole attitudine e - come già detto - non è isolato il riscontro di malcontento per questa costosa e spesso inefficiente invasione di campo. Questo ultimo concetto è a noi molto caro e spero sia caro anche alla gran parte dei colleghi, perché sempre più il concetto di "corvée" sta sparendo dalla mentalità dei nostri concittadini, ma ancor più pericolosamente dalla nostra mentalità di amministratori; quindi ai "gridi di allarme" che oggi ho sentito qui e dall'imbarazzo percepibile negli interventi soprattutto dei colleghi di maggioranza, e ancora sentirsi dire che non si affrontano i mali di questa società valdostana, che in questi giorni non li abbiamo affrontati a sufficienza, io dico: "ma chi deve affrontarli"? Deve affrontarli un movimento come il nostro o altri qui presenti, dell'opposizione, dopo che sono state presentate delle leggi sulla riduzione delle tariffe per le famiglie del 50%, leggi che sono, dopo un anno, ancora in commissione? Dopo che si sono presentati degli ordini del giorno per acquisire il 51% di "DEVAL" per far tornare dei denari nelle tasche dei cittadini e queste proposte sono state ritirate su impegno della Giunta di affrontare immediatamente la questione? E invece sono passati 13 mesi, del 51% di "DEVAL" da acquisire non sappiamo niente, ad oggi!
La stabilità politica: questo è un sistema che va sbloccato, credo che parecchie forze di opposizione hanno cercato di sbloccare questo sistema e questo modo di fare.
Oggi, noi, come "Stella Alpina", su queste considerazioni, sperando che si cambi attitudine nel futuro, voteremo contro questa proposta di bilancio.
Presidente - La parola al Consigliere Vicquéry.
Vicquéry (UV) - Deux mots de ma part pour faire une simple déclaration de vote.
Nous allons voter un budget qu'on peut définir d'ordinaire administration, qui est d'ailleurs l'expression d'une phase de transition politique très particulière. Le moment est délicat en Europe, en Italie et aussi en Vallée d'Aoste, la crise économique est évidente. Il y a dans la société valdôtaine un pessimisme fort et ça revient à nous de donner des réponses fortes, il faut l'avouer, cette Assemblée à mon avis n'est pas à même de le faire. La politique a la responsabilité de gérer le "système Vallée d'Aoste" avec du sérieux, hélas nous sommes incohérents et faibles!
Les votes des francs tireurs, desquels je ne fais pas partie, ont lancé un message équivoque. J'avoue que je ne les ai pas compris, mais une chose est sûre, cette Assemblée devient de plus en plus esclave des choix que les partis politiques font ailleurs d'ici. Quand les élections s'approchent, c'est le drame et ça est grave. Le Conseil doit reconquérir le rôle central et de décideur politique, se refuser d'être un simple instrument de ceux qui nous considèrent non pas les représentants de la société civile, mais au contraire des parasites incapables.
J'annonce le vote favorable au budget, mais je le dis très franchement je ne suis plus disponible à accepter dorénavant les petits jeux des provocateurs qui, en plus, en se cachant, essaient de décharger sur les autres l'accusation de manque de loyauté... j'en ai marre des transformismes!
Qu'on finance ou non l'Aéroclub ou la Pro-loco ou les groupes sportifs, il s'avère nécessaire faire comprendre aux Valdôtains que la logique de la contribution et de la place sûre dans l'administration publique est désormais finie. Il faut faire éducation dans le sens large du terme et, en ce sens, pour faire surgir une génération de jeunes actifs, il faut investir non pas sur le bref terme, mais si nous voulons éviter qu'on nous accuse d'ici à peu d'être responsables de la crise d'identité évidente dans la société valdôtaine, il faut garder en haut.
C'est avec cet esprit et en vous confiant un mandat qui va au-delà de la quotidienneté, que je confirme mon vote favorable au budget.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Je me limite à remercier le Conseil de la Vallée et les fonctionnaires qui nous ont accompagné tout le long de nos travaux. Le débat a été fort intéressant, même avec toutes les différences, et en sachant qu'il faut contrecarrer l'ensemble des difficultés qui touchent à notre communauté.
Le Gouvernement a travaillé sur le budget avec un grand engagement et à l'écoute plus des critiques que des compliments, mais il me paraît qu'il n'y a pas eu de compliments, donc c'est plutôt les critiques. Qu'il soit clair que quand j'ai parlé de stabilité, ce n'est pas pour un quelconque avantage, c'est-à-dire une plus longue durée de ce Gouvernement qui reste lié aux volontés démocratiques de cette même Assemblée, rien d'autre. C'est parce que je crois qu'il faut de plus en plus bâtir un projet pour ce nouveau millénaire et pour notre Vallée, sans être pessimiste parce que le pessimisme s'avère tout à fait inutile et sans être otage des évènements du moment.
Président - Je soumets au vote la loi dans son ensemble:
Conseillers présents et votants: 33
Pour: 21
Contre: 12
Le Conseil approuve.