Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1407 del 14 luglio 2005 - Resoconto

OGGETTO N. 1407/XII - Approvazione del programma regionale di previsione dei lavori pubblici per il triennio 2005/2007, ai sensi del secondo comma dell'articolo 7 della l.r. 12/1996 e successive modificazioni.

Il Consiglio

Richiamata la legge regionale 20 giugno 1996, n. 12, "Legge regionale in materia di lavori pubblici", come modificata dalla legge regionale 9 settembre 1999, n. 29, in particolare il Capo II "Pianificazione e programmazione del ciclo dei lavori pubblici" nel quale si stabilisce che il ciclo di realizzazione dei lavori pubblici è strutturato in relazione alle fasi di programmazione e di pianificazione, nonché di esecuzione dei lavori necessari a soddisfare i bisogni identificati;

Richiamata la legge regionale 31 marzo 2005, n. 7, "Disposizioni concernenti la programmazione e la realizzazione di opere pubbliche per il triennio 2005/2007" con la quale è stata autorizzata la predisposizione di un programma regionale di previsione che consenta un più compiuto soddisfacimento delle esigenze prioritarie di sicurezza del territorio, di funzionalità e di efficienza delle infrastrutture e dei servizi per cui:

- sono stati autorizzati finanziamenti aggiuntivi alle risorse previste dal bilancio di gestione per il triennio 2005/2007 da destinare ad opere pubbliche per l'anno 2005 e per gli anni 2006 e 2007 per un importo complessivo di Euro 98.250.000;

- è stata autorizzata la Giunta regionale ad apportare le occorrenti variazioni di bilancio;

- sono stati indicati, con il fine di disporre di un quadro complessivo degli interventi da avviare, i seguenti documenti da allegare al programma regionale di previsione per il triennio 2005/2007:

a) l'elenco delle opere per le quali si intendono avviare gli studi di fattibilità o la progettazione preliminare;

b) l'elenco delle opere, per le quali è già stata affidata la progettazione, che non possono essere ricomprese nel programma sin da subito;

c) l'elenco degli interventi di interesse regionale, finanziati dalla Regione, alla cui realizzazione provvedono altri soggetti attuatori;

Richiamata la deliberazione della Giunta regionale in data 22 aprile 2005, n. 1180, con la quale sono state apportate le variazioni di bilancio conseguenti ai finanziamenti aggiuntivi assegnati in applicazione della L.R. 7/2005;

Vista la deliberazione della Giunta regionale in data 10 gennaio 2000, n. 8, con cui sono state approvate le schede dei lavori e le tabelle riepilogative, atti a costituire i modelli e la struttura per la redazione dei documenti di programmazione dei lavori pubblici per il triennio 2005/2007;

Ravvisato, altresì, l'interesse dell'Amministrazione regionale a promuovere la prevenzione del degrado delle opere pubbliche, attraverso specifici programmi di manutenzione che trovano accoglimento nel programma regionale di previsione con l'inserimento degli interventi atti a costituire il programma delle manutenzioni di cui all'articolo 18 della L.R. 12/1996 così come successivamente modificata;

Considerato, inoltre, che conformemente all'attribuzione delle competenze di cui alla deliberazione della Giunta regionale del 29 luglio 2003 n. 2858/2003, come modificata dalla deliberazione della Giunta n. 1718/2004, è stato predisposto a cura del Dipartimento Opere Pubbliche e Edilizia Residenziale dell'Assessorato Territorio, Ambiente e Opere Pubbliche, il programma regionale di previsione dei lavori pubblici per il triennio 2005/2007 sulla base di dati elaborati e trasmessi dalle competenti Direzioni e Servizi che hanno evidenziato, ponendoli in correlazione con le risorse finanziarie disponibili, interventi passibili di avvio delle successive fasi attuative;

Visto il programma regionale di previsione per il triennio 2005/2007 che individua lavori su beni di proprietà regionale oltre che interventi eseguiti su beni di proprietà di altri soggetti per i quali ricorrano una o più delle seguenti condizioni:

- concorrano in modo rilevante al conseguimento dei bisogni individuati dagli atti programmatori di cui all'articolo 6, comma 3 della L.R. n. 12/1996 ai sensi dell'articolo 7, comma 5, lettera a) della L.R. n. 12/1996;

- siano a completamento di lavori già iniziati dall'Amministrazione regionale ai sensi dell'articolo 7, comma 5, lettera a) della L.R. n. 12/1996;

- siano finalizzati a garantire la sicurezza e la continuità funzionale delle opere ai sensi dell'articolo 38, comma 1 della L.R. n. 12/1996;

- soddisfino esigenze prioritarie di sicurezza del territorio, di funzionalità e di efficienza delle infrastrutture e dei servizi ai sensi dell'articolo 1 della L.R. n. 7/2005;

- siano attuativi di accordi di programma;

Richiamato il regolamento regionale 28 marzo 1994, n. 2 "Regolamento regionale per l'esecuzione di lavori, provviste e servizi in economia", come modificato dal regolamento regionale 5 dicembre 1995, n. 8;

Richiamato l'articolo 39 della L.R. n. 12/1996 e successive modificazioni ed integrazioni, nel quale sono indicate le attribuzioni di competenze relative alle attività connesse al ciclo di realizzazione di lavori pubblici ed in particolare la lettera c), comma secondo dello stesso articolo che attribuisce al Consiglio regionale competenza all'approvazione del programma regionale di previsione;

Richiamata la deliberazione della Giunta regionale in data 30 dicembre 2004, n. 4879, concernente l'approvazione del bilancio di gestione per il triennio 2005/2007, con l'attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati e di disposizioni applicative;

Visto il parere favorevole rilasciato dal Coordinatore del Dipartimento Opere Pubbliche e Edilizia Residenziale dell'Assessorato Territorio, Ambiente e Opere Pubbliche, ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e) e 59, comma 2, della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, in ordine alla legittimità della presente deliberazione;

Visto il parere della III Commissione consiliare permanente;

Con l'emendamento al programma presentato dall'Assessore CERISE;

Delibera

1) di approvare l'allegato programma regionale di previsione dei lavori pubblici per il triennio 2005/2007;

2) di autorizzare la Giunta regionale a modificare il programma regionale di previsione, di cui al punto 1, integrando il piano regionale operativo dei lavori pubblici per l'anno 2005 con i lavori pubblici che per risultanze progettuali e per opportunità acquisiscano i connotati di priorità, di cui all'articolo 8 della L.R. n. 12/1996, e conseguentemente ad aggiornare il relativo piano finanziario, nei limiti della disponibilità di spesa dei pertinenti capitoli.

Allegato

(omissis)

Président - La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Cerise.

Cerise (UV) - La Giunta si presenta con questo programma all'esame del Consiglio regionale, un programma che disegna gli interventi previsti per il triennio 2005-2007 relativo alle opere pubbliche. Sono contemplati i lavori che vengono eseguiti da parte dell'Amministrazione regionale, in particolare degli Assessorati del territorio e opere pubbliche e dell'Assessorato dell'agricoltura. Il quadro complessivo delle risorse economiche attivate da questo programma prevede investimenti pari a 292.450.000,00 euro; bisogna notare che le disponibilità effettive di questo programma sono per circa 190 milioni di euro, quindi per 100 milioni di euro sono risorse che verranno reperite sullo scorrevole del prossimo triennale. Complessivamente si prevedono 240 interventi, divisi in 3 grandi tipologie di intervento: quelle che riguardano il territorio e ambiente, 51 interventi per circa 48 milioni di euro; turismo e beni culturali, per 21 milioni di euro circa, 15 interventi; infrastrutture, che comprendono 174 interventi, per un importo complessivo di 221 milioni di euro.

Per quanto riguarda più specificatamente gli interventi che riguardano il macrosistema territorio e ambiente, abbiamo opere che riguardano il sistema idrico integrato, le opere per garantire il corretto regime delle acque, le opere per la tutela, riassetto e difesa del suolo, il recupero e il ripristino della qualità ambientale e paesaggistica. Per quanto riguarda invece il macrosistema del turismo e dei beni culturali, abbiamo 2 aree di intervento: quella per lo sport e il tempo libero, strutture per la cultura e lo spettacolo. Sicuramente per quanto riguarda le prime contiamo 12 interventi per investimenti pari a 15,8 milioni di euro; per quanto riguarda le seconde, vi rientrano 3 interventi per circa 3,4 milioni di euro.

Le infrastrutture sono il capitolo più importante, comprendono 9 aree di intervento: la viabilità e i trasporti, intendendo la viabilità extraurbana, la viabilità e trasporti intesa come viabilità e sosta in città, e poi abbiamo gli interventi che riguardano il trasporto pubblico, i servizi sociali e l'edilizia scolastica, i servizi sociali e le strutture sociosanitarie, le strutture per l'agricoltura, l'industria, l'artigianato e il commercio, la raccolta e smaltimento di rifiuti solidi; abbiamo anche un piccolo intervento di produzione e distribuzione di energia e infine abbiamo degli edifici pubblici.

In ultimo ritengo, tenuto conto anche del dibattito che c'è stato nelle commissioni e poi in relazione al fatto che penso tutti i Consiglieri avranno avuto modo di vedere il piano e quindi di rilevare gli aspetti che più interessano loro, per non stare a dilungarmi in un'elencazione pedissequa di opere, volevo solo annotare che il piano è corredato di 3 allegati: un allegato A, che contempla le opere per le quali si intendono avviare gli studi di fattibilità o la progettazione preliminare per 60 interventi; l'allegato B dove ci sono elencate le opere per le quali è già stata affidata la progettazione, ma che non possono fin da subito essere comprese nel programma (41 interventi); l'allegato C, questo, sì, è l'unico allegato per il quale la previsione finanziaria c'è, si tratta di quegli interventi che hanno un interesse regionale, che sono quindi finanziati dalla Regione, ma che verranno realizzati da altri soggetti attuatori (ANAS, Comune e cose varie), qui abbiamo un volume complessivo degli investimenti pari a 82,366 milioni di euro, interessano interventi che riguardano la direzione assetto del territorio, risorse idriche, opere stradali e opere edili.

Questo è il quadro del piano triennale; volevo comunicare che presenterò un emendamento, richiesto sulla base di quanto discusso in III Commissione, il quale prevede di sostituire la pagina 4 del programma regionale di previsione dei lavori pubblici con una nuova tabella, che prende in considerazione meglio per quanto riguarda gli interventi di cui all'allegato C, in quanto nel tabulato che voi avete non risulta presente.

Président - Je déclare ouverte la discussion générale.

La parole au Conseiller Borre.

Borre (UV) - Intervengo come membro della III Commissione, perché ritengo che sia per la legge n. 7 che per il piano triennale ci sia stato un dibattito serrato, un confronto con l'Assessore e con i suoi uffici, quindi ne siamo usciti con un documento costruttivo.

Questo documento di programmazione triennale dei lavori giunge all'esame del Consiglio con un paio di mesi di ritardo rispetto agli anni passati. Si è infatti preferito attendere l'approvazione della legge n. 7/2005 che introduce disposizioni concernenti la programmazione, la realizzazione di opere pubbliche per il triennio in corso, ma - fatto più rilevante - ha messo a disposizione ulteriori risorse per rendere più coerente il documento nella parte previsioni e realizzazioni per quanto riguarda la copertura finanziaria.

L'atto che oggi siamo chiamati a discutere ritengo si possa definire finalmente un vero programma triennale di previsione delle opere pubbliche, che dà attuazione alle linee strategiche di legislatura. Dico "finalmente", perché lungi da ogni polemica, ci troviamo a gestire una situazione ordinaria, una situazione che non deve più fare i conti con l'emergenza dell'alluvione 2000, una situazione che ci permette di progettare il futuro della nostra Regione, di pensare di finanziare quei lavori che insieme con le grandi opere in via di definizione, definiranno le nuove prospettive della Valle d'Aosta.

Prima di proporvi una riflessione sul documento, vorrei fare un breve passo indietro per sottolineare come, oltre a qualche difficoltà, qualche errore, qualche ritardo, il post-alluvione sia stato gestito bene, garantendo un veloce ripristino della situazione, seguendo nel contempo metodologie che offrono un livello di maggior messa in sicurezza del territorio. Ed è proprio la messa in sicurezza insieme al miglioramento della viabilità, al recupero e alla realizzazione di nuove strutture sanitarie, scolastiche o sociali, a costituire quelle che sono le linee guida di questo piano, che fra l'altro potrà contare grazie alla legge n. 7/2005 su un'integrazione finanziaria consistente, un'integrazione voluta per completare l'insieme dei lavori che erano stati lasciati da parte per far fronte alle urgenze, derivanti dai danni provocati dall'alluvione. In tema di interventi legislativi non può non essere posto in evidenza che è in corso di esame delle commissioni competenti la modifica della legge regionale n. 12/1996 in materia di lavori pubblici. Le modifiche hanno lo scopo di rivedere e aggiornare il processo di razionalizzazione dell'attività amministrativa in materia di lavori pubblici, alla luce delle esperienze maturate nell'applicazione della legge stessa e della profonda evoluzione della normativa comunitaria e italiana in materia.

Analizzando il programma triennale 2005-2007 si rileva come gli interventi inseriti in fase di progettazione concretizzano alcune delle principali linee di azioni da più parti auspicate, in particolare per ciò che concerne la sicurezza del territorio dai rischi idrogeologici, il miglioramento dell'efficienza, della funzionalità e della sicurezza della rete stradale di interesse regionale, il soddisfacimento delle esigenze di opere pubbliche o di pubblica utilità nel settore degli edifici pubblici. Nel settore delle infrastrutture idriche il documento di programmazione pone le basi per l'organizzazione del servizio idrico integrato e, per quanto riguarda i corsi d'acqua superficiali, l'obiettivo è di garantire la tutela qualitativa e quantitativa del corpo idrico.

Nel settore della viabilità regionale trovano attuazione gli interventi diretti al miglioramento della sicurezza della rete stradale regionale. Contrariamente alla lettura che qualcuno vorrebbe dare degli interventi stradali, non si costruirà un km. di strada in più. Gli interventi stradali previsti, che peraltro rappresentano solo una parte non prevalente del piano, prevedono infatti opere di protezione diretta del piano viabile e l'eliminazione della criticità dei tracciati. Inoltre si tenderà ad uniformare le strade regionali ad uno standard adeguato, con priorità per quelle che collegano i capoluoghi dei Comuni con la rete principale. In particolare, nell'ambito della sicurezza e dei rischi idrogeologici, l'obiettivo è quello di garantire un livello di sicurezza adeguato sul territorio rispetto ai dissesti di natura idraulica e geologica e di tutelare gli aspetti ambientali connessi alla difesa del suolo. Naturalmente, per meglio riuscire in questo intento, è indispensabile svincolare la difesa del suolo dalla cultura dell'emergenza, orientandola sempre più alla prevenzione e alla ricerca dell'efficacia. Infine, in accordo con l'ANAS si prevedono degli interventi per migliorare la sicurezza stradale in corrispondenza delle inserzioni per gli svincoli per le valli laterali.

Per quanto attiene agli edifici pubblici sono previsti prioritariamente interventi di messa a norma e di miglioramento della funzionalità degli edifici di proprietà regionale. Altri interventi tendono al soddisfacimento dei bisogni primari della Regione, come ad esempio la realizzazione della "RSA" in Regione Gotrau, la realizzazione presso il Presidio ospedaliero di Aosta di reparti di endoscopia, dialisi, nefrologia, nuovo corpo di fabbrica comunemente denominato "triangolo", costruzione del parcheggio pluripiano in zona "F8bis", costruzione di edificio da adibire a collegio con annessa palestra a servizio dell'IPRA di Châtillon, realizzazione di una sede per il distaccamento dei Vigili del fuoco professionisti in bassa Valle, realizzazione di un poligono da tiro provvisorio.

Alla luce di queste osservazioni, ritengo perciò che il piano portato in aula dall'Assessore Cerise costituisca la giusta risposta ai bisogni della nostra Regione, prevedendo interventi in grado di rispondere alle esigenze e alle criticità attuali, ma soprattutto di offrire le giuste garanzie per supportare quelli che saranno gli sviluppi socioeconomici della Regione.

Président - La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Indubbiamente l'insieme delle opere pubbliche che vengono realizzate da un ente come la Regione ha una sua notevole e pesante importanza per quanto riguarda, da un lato, l'economia locale, perché la realizzazione di opere pubbliche costituisce un aspetto virtuoso, un volano per le numerose imprese, i professionisti, l'indotto che viene coinvolto nella realizzazione delle medesime; d'altro lato, costituisce una risposta alla comunità locale per far fronte alle esigenze della medesima, quindi per rendere più fruibile e sicuro il territorio, per garantire la funzionalità di servizi importanti come l'approvvigionamento idrico o lo smaltimento dei reflui.

Diciamo che questo programma regionale di previsione, come quelli che lo hanno preceduto negli anni addietro, ha una sua valenza finanziaria di tutto rispetto, l'Assessore lo ha ricordato, quasi 300 milioni di euro, di cui però solo 100 milioni sono in disponibilità effettiva nel triennio...

(interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)

... e 100 dilazionati, sì, per un numero di interventi elevato, 240. Si tratta di interventi corposi, di un'opera monumentale che corrisponde a questa fascicolazione cartacea che ci viene proposta, comprendente tutto un insieme di schede dettagliate sui singoli lavori che si vogliono realizzare o che sono in corso d'opera o in previsione.

C'è da dire - più volte lo abbiamo sottolineato - che sovente si evidenziano vistosi scostamenti fra la programmazione che oggi siamo chiamati ad approvare e l'esecuzione, ovvero ciò che si idealizza o quello che si vorrebbe realizzare entro determinati tempi con determinate risorse e secondo determinate modalità, spesso è in distonia con quello che effettivamente si riesce a realizzare, e questo ha diverse motivazioni. Questa "lentezza di esecuzione", queste calendarizzazioni più lunghe del previsto, questi intoppi di procedura di appalto o perizie suppletive, procedure di appalto nell'individuazione delle imprese che vanno a realizzare le opere o nell'individuazione dei professionisti che devono progettare o collaudare i lavori comportano una lentezza burocratica che appesantisce il sistema e rallenta l'immediata fruizione da parte della comunità di certe opere pubbliche fondamentali, come quelle qui contenute, e d'altro canto appesantisce il lavoro di chi è impegnato nella realizzazione delle stesse.

La prima considerazione che facciamo è che sarebbe opportuno ridurre questi "vistosi scostamenti" fra programmazione ed esecuzione, al fine di rendere più efficace l'azione amministrativa. A tal fine sollecitiamo una revisione della legge n. 12/1996 che ha dimostrato tutti i suoi limiti e che è una delle cause di questi rallentamenti. Sappiamo che c'è una bozza "in itinere", sarà quanto prima esaminata dalle commissioni ed è auspicabile che nella sua formulazione rivista ed aggiornata tale legge dia una effettiva risposta ai problemi emersi in questi quasi 10 anni di sua applicazione.

Ci sono poi delle opere importanti che hanno costituito il "fiore all'occhiello", o meglio le proposte innovative di Giunte precedenti anche diversi anni fa... mi viene in mente l'acquedotto del Monte Bianco, che sono poi cadute nel dimenticatoio. Questa opera poteva essere un grande intervento per far fronte ad eventuali e neppure così distanti dalla nostra piccola realtà carenze idriche che possono riguardare la comunità; ricordo che vennero addirittura fatti degli audiovisivi di grande effetto scenografico, e non solo, ma poi, al di là di tutta questa costruzione molto virtuale, non abbiamo visto fare passi in avanti! In compenso c'è sempre stata una grande progressione in quella che è stata l'infrastrutturazione viaria nell'ambito del nostro territorio, forse talvolta anche eccedendo nella costruzione di strade, dove non c'erano tutte quelle necessità di asfaltare zone che potevano essere risparmiate all'arrivo un po' selvaggio dell'uomo in ambienti incontaminati.

Per quanto riguarda la compatibilità finanziaria, voglio ricordare che il collega Lattanzi rifiuta di esprimere una compatibilità finanziaria di un monumento finanziario di questo tipo, senza aver avuto la possibilità di verificare progetti, proposte, preventivi. Sono questioni che attengono a chi ha il contatto con la materia quotidiano, ma ci sembra paradossale che la II Commissione, che ha 7 Consiglieri regionali, che si trova di fronte a un faldone di questo tipo, possa esprimere "tout court" una compatibilità finanziaria sì o no secondo una logica di schieramento, cioè siamo di maggioranza... votiamo sì, siamo di minoranza... ci opponiamo! Penso che l'atteggiamento del collega Lattanzi sia stato quanto mai prudente e motivato e dal nostro punto di vista lo condividiamo fino in fondo.

È vero quello che diceva il collega Borre, che il post-alluvione è stato gestito bene, rendiamo merito a chi lo ha gestito, salvo alcuni episodi che sono poi stati oggetto di cronaca giudiziaria all'esame della Magistratura competente; però non dimentichiamo che la gestione del post-alluvione ha visto un esborso da parte dello Stato anche attraverso la Protezione civile di quasi 1.000 miliardi, purtroppo con una certa semplicità questa attenzione dello Stato nei confronti della Regione, prima, con un Governo di Centro-Sinistra, poi, con un Governo di Centro-Destra, viene a nostro avviso troppo facilmente dimenticata! Oggi, analogamente, se determinati interventi si possono realizzare lungo l'arteria principale della "SS 26" e lungo il fondovalle per risolvere e dare maggiore flessibilità e fluidità a certi nodi viari importanti, anche qui c'è da sottolineare un importante intervento finanziario dell'ANAS. Naturalmente queste rotonde ben vengano, la filosofia delle rotonde è approdata forse un po' tardi nella nostra Regione, però abbiamo visto che l'installazione, la realizzazione di questi sistemi ha permesso di evitare incidenti e quindi di rendere il traffico veicolare più fluido.

Per quanto riguarda il nostro giudizio complessivo, non vogliamo assolutamente denigrare la validità di determinati interventi pubblici, che sono quanto mai necessari per ammodernare e migliorare i vari servizi all'interno della nostra Regione, a partire dai trasporti, però penso che di fronte a queste obiezioni che ci sentiamo di replicare oggi, come peraltro abbiamo già presentato negli anni addietro, il nostro voto di astensione è quanto mai giustificato anche in questa occasione.

Président - La parole au Conseiller Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - La relazione che ha fatto l'Assessore Cerise su questo piano lavori è stata estremamente scarna, non ha dato alcun elemento di conoscenza al Consiglio rispetto alle caratteristiche di fondo di questo piano lavori, soprattutto in presenza di un piano di una portata così importante: l'importo è il più notevole che sia mai stato portato in approvazione in Consiglio regionale! Poi manca totalmente anche l'informazione al Consiglio sulle novità di questo piano rispetto ai piani precedenti, e ci sono delle novità che non sono di poco conto, in particolare il fatto che parte integrante del piano quest'anno siano gli allegati A, B, C in conseguenza della legge n. 7/2005, con tutte le conseguenze che questo comporta in termini di copertura o non copertura di spese, in termini di realizzazione e priorità di queste opere rispetto ad altre, mentre prima così non era, perché gli allegati, se anche venivano messi come documentazione, non facevano parte del piano. Ci sono quindi delle novità importanti in questo piano, a cui corrisponde un'illustrazione totalmente silenziosa sugli aspetti caratterizzanti dello stesso.

È vero anche, come ha detto il Consigliere Borre, che questo piano arriva in ritardo all'esame del Consiglio: normalmente lo si discute ad aprile, adesso lo discutiamo a luglio. E come mai arriva in ritardo? Arriva in ritardo perché si è voluto fare prima la legge n. 7/2005, recante disposizioni concernenti la programmazione e la realizzazione di opere pubbliche per il triennio 2005-2007, cioè una legge fatta "ad hoc" per dare un certo taglio a questo piano lavori.

Il primo problema molto grosso di questo piano che voglio evidenziare è che è in contrasto con la legge n. 7; avete fatto di corsa la legge n. 7, avete voluto mettere un cospicuo finanziamento nella stessa, ma poi non ritroviamo questi fondi all'interno del piano lavori. Posso fare degli esempi molto precisi. Capitolo 51300: opere stradali di interesse regionale; avevamo nel bilancio di previsione 2005-2007, approvato a dicembre dal Consiglio, una disponibilità nel triennio di 30,650 milioni di euro. Con la legge n. 7 si è detto: "questi fondi non sono sufficienti, dobbiamo introdurre altri fondi", quindi è stato fatto un cospicuo finanziamento con la legge n. 7 che poi, con la specifica deliberazione di Giunta, la n. 1180/2005 è stato assegnato ai vari capitoli; in particolare 44,564 milioni di euro sono stati assegnati al cap. 51300. Se come vediamo dalla deliberazione si incrementa il capitolo 51300 di 9 milioni nel 2005, 19 milioni nel 2006, 15 milioni nel 2007 per un totale di 44,565 che sono in incremento, il totale del capitolo disponibile per il piano lavori è di 75.214.000,00 euro. Ricordo anche che questi incrementi previsti dalla legge n. 7 non possono essere utilizzati per altri settori dei lavori pubblici, l'articolo 1 della legge n. 7 dice chiaramente che questi incrementi sono finalizzati al programma triennale 2005-2007. Allora perché la disponibilità finanziaria dichiarata in questo programma invece di essere di 75 mila o comunque di copertura totale della spesa, è di 45,821 milioni di euro? Mancano 30 milioni di euro nel triennio, quindi metà degli interventi sono dichiarati senza disponibilità finanziaria perché non si utilizza neanche il fondo che era a disposizione!

Se poi facciamo il ragionamento anche solo sull'anno 2005, senza fare il discorso del triennio, siamo sempre allo stesso punto: capitolo 51300, avevamo una disponibilità nel bilancio di previsione di 6,820 milioni di euro, con la legge n. 7 e con la deliberazione n. 1180 si sono messi altri 9,2 milioni, arriviamo a un totale di 16,020 milioni di euro; poi il programma regionale di previsione dichiara che per il 2005 la disponibilità è di soli 3,768 milioni di euro, che è un importo addirittura inferiore all'incremento che la sola legge n. 7 aveva stabilito... di 9 milioni di incremento oltre quelli che c'erano già, ne ritroviamo solo 3,768 milioni. Dove sono stati dirottati i fondi reperiti con particolare urgenza dalla legge n. 7, che è stata fatta rapidamente per modificare un bilancio di previsione che avevamo appena approvato, è misterioso e spero che l'Assessore ci dia nella replica qualche elemento di conoscenza. Ho fatto un discorso sul capitolo 51300, ma si potrebbe fare lo stesso discorso su tutta un'altra serie di capitoli, cioè il meccanismo è sempre lo stesso.

Oltretutto l'Assessore ci ha detto, e lo aveva detto anche quando avevamo discusso la legge n. 7/2005, che quella legge urgente era stata fatta per ridurre la discrepanza fra la reale disponibilità di risorse finanziarie e l'insieme delle opere programmate. Se andiamo a vedere come si è ridotta la discrepanza, vediamo che non si è ridotta, perché prima l'Assessore ci ha detto: "quest'anno abbiamo un bilancio di previsione che ammonta a 292 milioni di euro e abbiamo una disponibilità nel triennio di 192 milioni di euro"... già, ma questo senza gli allegati, e in particolare l'allegato C, ma l'emendamento che lei ci presenta all'allegato C ci porta ad un impegno di spesa di 163 milioni di euro, che sono da aggiungere ai 292, con una copertura per il triennio che è di soli 26 milioni di euro! Quindi, solo andando a prendere la prima parte del piano, l'allegato C, abbiamo una spesa prevista di 455 milioni di euro, rispetto alla disponibilità di 218 milioni di euro. Allora la discrepanza invece di ridursi, come doveva da legge n. 7, è aumentata: abbiamo più del 50% - molto di più, perché non ho ancora fatto il discorso sugli allegati A e B - delle opere contenute in questo piano che non hanno copertura finanziaria. Primo elemento, quindi: contrasto con la legge n. 7.

Secondo elemento - è un discorso che avevamo già fatto in passato, ma ribadiamo - questo non è un documento di programmazione, questa è un'elencazione molto ampia di opere. In questo programma, se teniamo presente la parte prima, gli allegati A, B, C, sono elencati ben 371 interventi. Ora è un elenco che sicuramente non si realizzerà nel triennio, sicuramente siamo fuori dalla portata realizzativa e finanziaria del triennio, quindi è un documento che non è di programmazione, cioè non ci sono scelte prioritarie che dovrebbero caratterizzare e che secondo la legge iniziale dovevano caratterizzare il programma lavori. Dovevano essere fatte delle scelte e non tutto quello che viene richiesto da alcune "lobbies" o da alcuni Comuni viene inserito all'interno di questo programma lavori. Questo non è un programma triennale, ma un elenco foltissimo di opere che richiederanno 20 anni per essere realizzate, sono 371 interventi, la spesa prevista è elevatissima!

Terzo elemento: si tratta di un elenco di lavori che, anno dopo anno, diventa sempre più elefantiaco e generatore, esso stesso, di una spesa che diventa sempre più incontrollabile. Ora, dai 285 interventi nel piano dello scorso anno, adesso saliamo a 371: basta fare la somma di tutti gli interventi arriviamo a 371. Nel piano dello scorso anno 2004-2006, se facevamo la somma del piano vero e proprio e anche andando a calcolare l'allegato che non faceva parte integrante del piano, potevamo attestarci sulla spesa attorno ai 350-400 milioni di euro. In questo piano la spesa esatta non è quantificabile, perché l'allegato A e l'allegato B, salvo poche eccezioni, non hanno una quantificazione di spesa, ma già soltanto con la parte principale più allegato C arriviamo a 455 milioni di euro!

Anche con larga approssimazione, siamo dunque di fronte a un piano che comporta una spesa abbondantemente superiore ai 500 milioni, probabilmente superiore ai 600 milioni di euro nell'insieme di tutto questo piano, con una copertura finanziaria che è quella che troviamo nelle tabelle: 192 se teniamo presente la tabella iniziale, 218 se teniamo presente la tabella con l'emendamento, quindi 218 rispetto a un onere di spesa che si aggirerà sui 600 milioni di euro previsti da questo piano! Qui si evidenzia l'altro aspetto fortemente negativo della legge n. 7, perché avevamo criticato l'inserimento nel piano degli allegati A, B, C, in quanto in questo modo andiamo a rigonfiare il piano, a creare delle aspettative, dei vincoli, degli obblighi rispetto a tutta una serie di opere, che poi si dovranno realizzare, ma che comportano una spesa ma non hanno la copertura della stessa! In particolare, inserire nel piano l'allegato A, che ha come titolo "Opere per le quali si intende avviare gli studi di fattibilità o la progettazione preliminare", quindi inserire opere per cui non c'è ancora il progetto preliminare vuol dire farle diventare parte integrante del piano, vuol dire andare a creare un meccanismo che non si fermerà più, vuol dire mettere in moto una spesa ingente che è senza controllo. La cosa non è di poco conto perché nell'allegato A ci sono 60 interventi, che non sono quantificabili, ma che sicuramente qualsiasi minimo ragionamento a spanne porta a una previsione di spesa sicuramente superiore ai 100 milioni, se non ai 200 milioni di euro! Evidentemente la domanda è: ma che senso ha avviare questi studi di fattibilità, quando non c'è la disponibilità finanziaria per realizzare queste opere e non c'è neanche per realizzare altre opere già con progetti preliminari?

C'è poi un altro elemento molto forte di contraddizione. La legge che sta alla base del piano lavori prevede che siano inserite nel piano lavori solo le opere per le quali c'è almeno l'incarico di progettazione preliminare; qui, invece, è stato inserito l'allegato A in cui non c'è neanche l'incarico per il progetto preliminare, c'è solo l'intenzione di affidare lo studio di fattibilità, quindi si va ad innescare un meccanismo di spesa che diventa incontrollabile. Il piano lavori diventa sempre più non uno strumento di programmazione nel triennio, ma un contenitore molto vasto in cui via via che passeranno gli anni alcune opere si realizzeranno, altre opere che sono ritenute meno interessanti o su cui c'è una spinta inferiore, verranno accantonate. È purtroppo uno snaturamento completo del meccanismo di programmazione che dovrebbe caratterizzare questo piano.

Vorrei ancora fare una considerazione, anche per evidenziare delle contraddizioni che emergono anche rispetto alla descrizione dei singoli interventi, per dire come questo piano è poco programmatorio, poco pianificatorio, molto elastico e che non dà alcun elemento di certezza e coerenza rispetto alla sua realizzazione. Ad esempio, a pagina 70 c'è la scheda sull'intervento per la discarica regionale, IV lotto, parte I; è un'opera, questa, urgentissima, che comporta una spesa di 4,425 milioni di euro, però anche calcolando tutte le disponibilità in tutto il triennio non c'è la disponibilità per realizzare questa opera... quindi un'opera così urgente per la quale non si prevede neanche la disponibilità entro il 2007!

Il parcheggio pluripiano "F8bis", lì, la cosa è più complicata, perché oltre al finanziamento della Regione c'è quello dello Stato, del Comune, quindi c'è un concorso, si dice che si mette nel piano ancora una volta quest'opera, però con la nota: "accordo di programma con il Comune di Aosta in fase di perfezionamento"... ma ormai sono 2 anni che sentiamo parlare di questo accordo di programma in fase di perfezionamento... anche qui, è un'opera inserita nel piano lavori, ma la cui realizzazione è a tempo indeterminato!

La riqualificazione ambientale di Via Festaz, anche questo è un intervento di cui si parla da molto tempo. A parte la curiosità che quest'anno cambia la classificazione dell'intervento, lo scorso anno era indicato nel piano come un intervento di adeguamento, quest'anno è classificato come un intervento di nuova realizzazione: è sempre lo stesso intervento, c'è una leggera variazione nella spesa perché nel 2004 costava 1,850 milioni di euro, adesso nel 2005 la previsione è 1,500 milione di euro. Lo scorso anno era previsto che i lavori iniziassero nel 2005, quest'anno si dice che i lavori inizieranno nel 2006 con solo 200 mila euro nel 2006, quindi praticamente sarà forse nel 2007 o chissà quando! Uno slittamento da rimarcare, questo è uno dei pochi casi in cui c'è il progetto definitivo, eppure non viene programmata la realizzazione neppure nel triennio! Altra curiosità, a pagina 36: "sistemazione area parcheggio per la funivia Aosta-Pila". Dal 2004 le schede ci dicevano che c'era già l'esecutivo in corso di elaborazione, adesso nella scheda 2005 ci viene detto che c'è il preliminare in corso di elaborazione, quindi invece di andare avanti, siamo tornati come gamberi... indietro!

Ho fatto solo alcuni esempi, ma queste schede sono piene di contraddizioni, che non indicano un percorso lineare per cui c'è un programma, ci sono delle scelte, si va avanti in modo coerente e si arriva alla realizzazione di quanto è qui inserito in tempi prioritari rispetto ad altre opere che arriveranno dopo... no! Questo è un contenitore da cui si pesca in modo indiscriminato.

In conclusione, si tratta di un piano che è in contrasto con la legge n. 7/2005, che contiene un elenco eccessivamente ampio di opere da realizzare, un piano privo di un'adeguata copertura finanziaria, non un programma vero e proprio, ma un contenitore da cui si pescherà nei prossimi anni, realizzando alcune opere e accantonandone molte altre!

Il nostro giudizio su questo documento è un giudizio fortemente negativo.

Si dà atto che, dalle ore 17,04, presiede il Vicepresidente Nicco.

Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.

Cerise (UV) - Vorrei cominciare con lo smitizzare questo piano così straordinario, così pingue, così gonfio da farlo diventare una specie di "primizia", perché basta confrontarsi con il piano del 1999... c'erano molti più soldi! Allora perché adesso ci si trova di fronte a tutta una serie di opere che sembrano un elenco del "libro dei sogni" quasi improvvisamente?

Aveva detto bene il collega Borre: riprendiamo un cammino che si era interrotto con l'alluvione. L'alluvione ha generato una sorta di dicotomia per quanto riguarda gli investimenti: da un lato, aveva congelato nuovi investimenti sul territorio; dall'altro, aveva dato una corsia preferenziale impinguando la spesa alle opere che erano state danneggiate o si connettevano con la messa in sicurezza del territorio a seguito degli eventi alluvionali. Vi ricordo che la spesa collima, perché sono stati spesi 480 milioni di euro in 5 anni, circa 200 miliardi l'anno, vale a dire più di quello che spendiamo nel piano triennale annualmente. Ribadisco che basta tornare indietro, andarsi a prendere i piani triennali o gli investimenti delle opere pubbliche di pre-alluvione, ci si accorge che erano molto più grossi di questo.

Non è vero che manca una pianificazione, questo lo voglio dire. Cosa si è fatto? Si sono cercati dei programmi recuperando i vecchi progetti che erano rimasti fermi nel periodo dell'alluvione. Certo, se si dà una lettura citando gli interventi, è chiaro che uno può anche dare una lettura di interventi "a pioggia", come qualcuno ha detto, per le "lobbies", il Comune, sempre questo clima di streghe... invece non è così! Se prendiamo ad esempio la viabilità, non si prevede un km. di strada regionale in più; si prevede invece l'adeguamento di strade regionali che sono quelle che erano state fatte dal "compagno Manganoni", quando ancora le strade si facevano con la giacca davanti e la pala meccanica dietro. Adesso quelle strade sono insicure e impercorribili con i mezzi pubblici, per cui bisogna metterle in sicurezza e questo si sta facendo. Quando si leggono questi interventi, non è che si parla di una strada regionale, ma si parlerà delle strade che devono essere fatte, e questo può sembrare un elenco.

Vogliamo andare a parlare della messa in sicurezza del nostro territorio? C'è sempre una preoccupazione da parte della "Casa delle Libertà" sugli investimenti che devono generare ricchezza, che devono giustamente rendere competitiva questa Regione; non so se avete presente gli scenari per quanto riguarda la sicurezza di questo territorio... Se andiamo a mettere la carta dei rischi idrogeologici e andiamo a sovrapporla sulla carta delle infrastrutture, ci accorgiamo che i 3/4 delle infrastrutture sono in zone di pericolo; oggi, una nevicata di un certo tipo, impone la chiusura della strada per il Breuil o per Cogne, con anche grossi problemi di operatività perché nel caso dell'emergenza l'operatore non lo puoi far lavorare in quelle condizioni. Allora tutta una serie di interventi che sembrano "a pioggia", ma in realtà cercano di dare delle risposte a quelle che sono state individuate delle urgenze. Si può sindacare, perché qui salta fuori qualcuno che dice: "siete intervenuti lì perché c'è il Sindaco che vi è più simpatico", ma sono logiche, queste, che non sono sempre così paganti, perché in realtà le priorità vengono fatte dagli uffici della Regione al di là di simpatie o antipatie!

Analogo discorso quando si parla, qui, che sono tutti contenuti nell'allegato C: mi riferisco alla questione delle rotonde... certo, se andiamo a leggerle come tali vediamo 18 rotonde, quasi 40 miliardi, sembra una grande cosa, ma in realtà è un unico programma. Proprio oggi mi è arrivata la notizia che l'ANAS ha approvato questo programma, quindi finalmente faremo la conferenza con i Comuni, diremo loro di andare avanti con la progettazione esecutiva e trasferiremo i soldi. Nell'arco di questi 3 anni spero di poterle realizzare. Questo mi sembra un esempio di sussidiarietà, non le facciamo noi queste cose, le abbiamo programmate, le abbiamo concordate con gli altri enti e adesso le facciamo fare ai Comuni.

Questo è un piano che ha un impatto economico importante; in un momento come questo mettere queste risorse sul mercato significa venire in aiuto al settore edile - qui devo ringraziare il collega Marguerettaz che nonostante le sue infinite decurtazioni di cui sono oggetto, in questo caso ha assicurato le risorse nel momento in cui si è predisposto la legge n. 7 - che ha dei grossi problemi, parte dei quali dovuti alla legge n. 12 che adesso verrà riaggiornata, ma la legge n. 12 se non ha una garanzia di finanziamento, è sterile! Oggi un imprenditore ha di fronte uno scenario chiaro, nel senso che noi possiamo dire: "guardate, l'anno prossimo, di fronte a una programmazione che prevede investimenti per 600 miliardi, abbiamo questi miliardi, voi dovete sapere che se si può mantenere come abbiamo cercato di farlo con questa pianificazione finanziaria, voi avete una prospettiva di investimenti, di consolidare le vostre aziende".

Aver focalizzato meglio la disponibilità finanziaria e aver disegnato anche gli scenari degli investimenti in maniera più definitiva per quanto riguarda settore per settore, significa dare delle opportunità alle imprese, soprattutto quelle imprese che hanno una specializzazione, nel senso che si può capire che, comunque sia, l'edilizia resta ancora un settore per rapporto agli altri sicuramente meno importante, perché ci sono dei lavori che consumano molto del finanziamento. Nel caso della viabilità e della messa in sicurezza delle strade, su 5 milioni di euro può immaginare 4 o 5 e quindi diverse opportunità per le imprese.

È vero quello che ha detto il collega Tibaldi, ma anche qui lo abbiamo scritto nel "PREFIN", lo abbiamo ribadito, uno degli obiettivi che si è dato l'Assessorato è quello di accorciare quella distanza che c'è fra ideazione dell'intervento, progettazione, appalto a realizzazione; però, anche qui, giocano una serie di incognite, è chiaro che quando un'impresa fallisce, questo genera tutta una serie di ritardi o quando si aprono certi contenziosi ci sono delle procedure che non sono risolvibili solo nel tavolo politico, anzi il tavolo politico è praticamente escluso, i procedimenti passano attraverso le strutture e i custodi dei progetti, vale a dire i coordinatori del ciclo, i direttori dei lavori...

Le opere importanti sono traslate, anche qui, in un programma che adesso la Giunta andrà a definire, quello delle grandi opere; una piccola notazione: l'acquedotto del Monte Bianco forse è superato come progetto, ma è stato superato perché nel frattempo sono state fatte altre scelte. L'acquedotto del Monte Bianco deve portare l'acqua dal Monte Bianco a Quart, la scelta che è stata fatta da questa comunità montana è stata quella di cercare dei segmenti di alimentazione che andassero nei loro bacini di produzione. Aosta, Saint-Christophe sono alimentati dall'acquedotto della cosiddetta Comunità montana Monte Emilius, che prende però in un'area di una terza Comunità montana, quella del Grand Combin. Bisogna tenere conto che il progetto originario prevedeva una captazione in Val Ferret e poi delle subcaptazioni che arrivavano nella zona più bassa della Val Ferret e parte della Val Veny; adesso molte di queste acque sono state captate per l'alimentazione della zona di Courmayeur e non solo, da una parte, ma non dimentichiamoci anche per la produzione di acque minerali. Forse se allora aveva un senso, oggi la quantità di acqua che si porterebbe giù non è più tale da giustificare un investimento come quello dell'acquedotto del Monte Bianco, sperando che i cambiamenti climatici non ci prosciughino i nevai. La scarsa illustrazione, di questo faccio un "mea culpa", non sono andato oltre un certo dettaglio per non annoiarvi.

Per quanto riguarda le novità, sono delle parziali novità. Anche qui, se andate a vedere il piano triennale degli anni precedenti, quegli interventi che abbiamo messo nell'allegato A e forse anche nell'allegato B si trovavano negli anni precedenti in una maniera molto meno chiara, si chiamavano: "interventi in fase di studio". Qui, invece, li abbiamo voluti focalizzare meglio, e secondo me questa è stata una scelta che va nella logica della trasparenza, perché avviare degli studi di fattibilità vuol significare di fare degli accertamenti se un'opera è il caso di farla o meno, cosa che non si è mai preso in considerazione di fare. La legge n. 12, è vero, collega Riccarand, dice che per essere inserite nel piano triennale delle opere pubbliche ci vuole il progetto preliminare, ma si è proprio voluto evitare questo perché quando tu sei già al progetto preliminare, vuol dire che hai già messo in moto la macchina quasi in un punto di non ritorno, subito dopo c'è il progetto esecutivo e poi il definitivo. Qui si è voluto disegnare degli scenari sui quali si fanno degli approfondimenti.

Sulle contraddizioni fra legge n. 12 e legge n. 7... abbiamo fatto la legge n. 7 con la quale si è andati a coprire una mancanza della legge n. 12. La legge n. 7, che prevede questi allegati, lo prevede perché la legge n. 12 non lo prevedeva, quindi non c'è antitesi, ma complementarietà fra le due norme! E poi citare "F8bis", Via Festaz, piazzale delle funivie, è un po' semplicistico, perché la "F8", l'accordo di programma, non è una colpa nostra, è che qui si è continuamente variato un impianto progettuale con l'andare avanti con i tempi, perché lo stesso parcheggio pluripiano rispetto a un progetto originario è stato aumentato. Poi è arrivata la necessità di dare in disponibilità alla società "Pila" delle aree sufficienti a consentire di occupare il terreno per poter rifare la cabina da una parte e di darle altri parcheggi per poter realizzare l'"F8", in quanto nel momento che si scava per fare il parcheggio, si sottrae un'area di parcheggio a servizio della funivia... anche qui, si è dovuto andare a reperire delle altre aree, fare un accordo di programma aggiuntivo con il Comune di Charvensod e addirittura con il Comune di Jovençan. Il cambio di denominazione di Via Festaz è dovuto al fatto che il Comune di Aosta ha cambiato la denominazione. Adesso dovremmo avere concluso questa fase di accordi di programma, naturalmente non con reciproca soddisfazione, ci sono delle pieghe di amarezza in un punto o nell'altro, ma se si dice "un accordo", questo presuppone di perseguire un obiettivo e ognuno rinuncia a quello che vuole. La "F8" è interamente finanziata, qui giustamente c'è un concorso da parte dello Stato, il resto è stato messo dall'Amministrazione regionale.

Per quanto riguarda le alchimie finanziarie che sono state richiamate con queste deliberazioni, non ho alcun pudore a dire che sono preso alla sprovvista, perché questo è un aspetto finanziario. Su questo programma c'è una valutazione positiva da parte dell'Assessorato delle finanze, di conseguenza vuol dire che le risorse sono state destinate. Ne avevamo parlato in commissione, mi sembrava che certi dubbi dovessero essere risolti con l'acquisizione di quelle deliberazioni, ma lascio al collega Marguerettaz l'intervento su questo punto.

Ribadisco che questa è una buona programmazione, è una programmazione che tiene conto di programmi fra di loro omogenei e che possono dare delle risposte a delle criticità di questa Regione. Giustamente occorre fare uno sforzo per renderli più celeri ed ecco perché c'è la scelta di utilizzare in pieno la disponibilità e le potenzialità degli enti locali, perché uscire dalla logica del "facciamo tutto noi, ma utilizziamo anche loro", quindi trasferire loro le risorse là dove loro sono più avanti di noi, in modo da attuare questo programma nei tempi che sono attesi da parte della comunità valdostana.

Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Ad integrazione di quanto detto dal collega Cerise, se ho capito bene quanto evidenziato dal collega Riccarand in merito alle risorse, mi pare che le cifre evidenziate che a seconda dell'analisi erano in contraddizione, erano sui 290 milioni da un lato e i 190 contenuti come risorse finanziarie. Se così è, sono due cose fra di loro collegate, ma non dal punto di vista finanziario, perché da un lato abbiamo la sommatoria dei costi delle opere che danno un totale; l'aspetto finanziario e la copertura sono adeguati agli stralci funzionali previsti nel piano lavori. Se un'opera ha una durata decennale o quinquennale, ovviamente si procede per stralci, non è che viene progettata una strada e quando mancano i soldi la strada si interrompe; ci sono degli stralci funzionali rispetto al rifacimento della strada, per cui ci sarà il rifacimento dal km "X" al km "X+" e questo stralcio è finanziato. Il costo dell'opera è il costo totale.

Questo piano lavori non è un pertanto piano che permetterà all'Amministrazione regionale di andare avanti finché ci sono i soldi, e quando non ci sono più si interrompe, ma esiste, in questo piano lavori, una copertura adeguata rispetto agli stralci funzionali previsti nel piano stesso. Pertanto non c'è questa criticità, ma c'è una ponderazione rispetto all'arco temporale del piano lavori e rispetto agli stralci funzionali che sono stati previsti dalle strutture. Non c'è quindi alcuna contraddizione: da un lato, c'è il costo totale delle opere che tiene conto di tutto il percorso; dall'altro, gli stralci funzionali previsti nel piano lavori.

Si dà atto che, dalle ore 17,35, riassume la presidenza il Presidente Perron.

Président - La parole au Conseiller Riccarand, pour déclaration de vote.

Riccarand (Arc-VA) - Approfitto della dichiarazione di voto per puntualizzare alcune cose rispetto alle repliche dell'Assessore ai lavori pubblici e dell'Assessore alle finanze. Intanto, rispetto al fatto che questo non sarebbe un piano lavoro cospicuo, ma inferiore come importi finanziari a quello del 1999, questa cosa non è assolutamente vera, perché ho qui le tabelle rispetto al piano lavori del triennio 1999-2001 approvato nel 1998, con un programma di previsione con 20 milioni di euro nel 1999, 43 nel 2000 e 50 nel 2001, 113 milioni di euro...

(interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)

... parlo del programma di previsione, non del programma operativo, che è un'altra cosa!

Noi siamo, in questo piano, a 218 milioni di euro, parliamo della disponibilità finanziaria, non dell'importo totale, perché per quanto riguarda quest'ultimo siamo sui 600 milioni di euro. Lei ha parlato di 600 milioni di euro, del resto non può mica parlare di 300 milioni di euro, perché qui abbiamo 300 milioni di euro, 292 milioni nel piano generale, più 163 milioni di euro nell'allegato C, basta fare la somma dei 32 interventi dell'allegato C nel triennio fanno 163 milioni di euro, quindi il totale fa 455 milioni...

(nuova interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)

... è scritto così! Siamo in un ordine di grandezza che si avvicina ai 500, forse anche di più, se teniamo presente l'allegato A, l'allegato B e l'allegato C, quindi se teniamo presenti tutti quanti gli allegati!

Per quanto riguarda la discrepanza, diceva l'Assessore Marguerettaz del problema della discrepanza fra l'importo totale delle spese dei lavori e le disponibilità finanziarie... sì, questo è un discorso accettabile, ma la mia osservazione non era su questo aspetto. La mia osservazione, per quanto riguarda la legge n. 7, era sul fatto che si è fatto un finanziamento "ad hoc" aggiuntivo, che poi non ritroviamo all'interno di questo programma triennale, questa è la realtà. Le osservazioni che sono state fatte rispetto a questi due punti le manteniamo, perché riteniamo che ci siano forti discrepanze rispetto alla legge n. 7, ci siano contraddizioni rispetto alla legge n. 12, che non sia questo un programma di pianificazione e di programmazione degli interventi, ma un'elencazione di opere, che sia un contenitore al cui interno si andranno a pescare in modo indiscriminato, senza mentalità programmatoria.

Questi sono i motivi per cui ribadiamo il nostro voto negativo sul piano lavori.

Président - La parole au Conseiller Salzone.

Salzone (FA) - Questo è uno di quei momenti in cui, per dichiarazione di voto, non sono ancora sicuro di quello che voterò, anche perché nella III Commissione abbiamo avuto un lungo travaglio e abbiamo esaminato sotto tutti i punti di vista questo piano lavori, che secondo me ha degli aspetti positivi e li elencherò subito.

Sono due gli aspetti fondamentali: il primo, è che questo piano certamente è una spinta a rilanciare un settore dell'edilizia che in questo momento si dichiara in crisi, 200 milioni di euro all'anno nel triennio credo che possano soddisfare la categoria. L'altro aspetto è che comunque c'è una serie di opere importanti anche nei Comuni che richiedevano già da tempo una soluzione perché erano ferme da parecchio tempo, quindi si va a soddisfare anche alcune realtà locali dei Comuni che avevano una certa aspettativa: questo, sotto l'aspetto dello slancio economico e finanziario, sicuramente è un aspetto positivo.

L'aspetto che invece è conflittuale nella mia testa è il fatto che si vanno a spendere cifre che quasi non riesco a pronunciare, io che generalmente sono abituato a discutere con l'Assessore Fosson di molto meno per risolvere problemi molto più importanti, anche perché, comunque sia, 370 opere in un triennio non credo siano realizzabili e questo credo lo sappia anche l'Assessore, ma fermo restando che gli aspetti positivi li ribadisco, non sono qui a contestarli. Il mio conflitto, dicevo, è proprio questo: stamani e ieri parlavo di cose che avevano una risonanza quasi nulla, certo invece oggi che parliamo di queste cifre anche i "media" ne parleranno in abbondanza, ed è giusto perché sono risorse della nostra Regione che verranno impegnate. Ripeto, è quello che ho detto in commissione con il Presidente Borre, con cui ne abbiamo discusso più volte, di questo problema: non so se il ruolo del politico in questo caso deve indirizzarsi più verso il fatto che si vanno a risolvere dei problemi, spendendo comunque tanto, rispetto a un problema di coscienza che mi dice che si spende troppo per risolvere problemi anche importanti, ma nell'economia dei problemi che ci sono sul tappeto credo che una distribuzione migliore delle risorse sarebbe opportuna!

Président - La parole au Conseiller Stacchetti.

Stacchetti (SA) - Trecento milioni di euro è una grossissima somma, ma analizzando i vari bisogni si riduce poi in quasi poche lire, tornando alle lire. I bisogni sono sempre tanti e ancora di più i desideri e non sempre si riesce a soddisfarli. Da ciò riteniamo comunque che questo programma sia da approvare, perché ha individuato quelle opere indispensabili e inderogabili, quelle opere di interesse pubblico che aspettano soluzione, e in questo programma vediamo l'inizio nei vari anni.

È un programma non ottimo, ma buono, un programma che tocca vari bisogni e varie necessità, dall'Ospedale ai piazzali, dall'acquedotto a fognature e tante altre opere. Certo, vorremmo di più, come in tante altre cose. Non siamo pienamente soddisfatti perché ci sarebbe piaciuto vedere la data di inizio dei lavori del marciapiede da Pont-Suaz a Gressan, un anticipo dei lavori dell'ammodernamento della strada Gressan-Jovençan; altre opere, naturalmente non elencabili in questo momento, saranno oggetto di un altro elenco che sottoporremo a suo tempo all'Assessore.

Detto ciò, il nostro sarà un voto favorevole.

Président - S'il n'y a pas d'autres collègues qui souhaitent intervenir, je soumets au vote l'acte avec l'amendement présenté par l'Assesseur Cerise:

Emendamento

"La pagina 4 del programma regionale di previsione dei lavori pubblici per il triennio 2005/2007 allegato alla deliberazione: "Approvazione del programma regionale di previsione di lavori pubblici per il triennio 2005/2007, ai sensi del secondo comma dell'articolo 7 della l.r. 12/1996 e successive modificazioni" è sostituita dalla pagina allegata".

Tabella

(omissis)

Conseillers présents: 29

Votants: 25

Pour: 22

Contre: 3

Abstentions: 4 (Frassy, Lattanzi, Salzone, Tibaldi)

Le Conseil approuve.