Oggetto del Consiglio n. 1307 del 11 maggio 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1307/XII - Disegno di legge: Disposizioni in materia di controllo sulla gestione finanziaria ed istituzione della relativa Autorità di vigilanza.
Articolo 1
(Finalità ed oggetto)
1. In attuazione del combinato disposto degli articoli 2, primo comma, lettere a) e b), e 3, primo comma, lettera f), della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4 (Statuto speciale per la Valle d'Aosta), e 10 della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 (Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione), e al fine di assicurare il controllo sulla corretta gestione delle risorse collettive da parte dell'Amministrazione regionale, degli enti locali, dei loro enti ed aziende strumentali, in qualsiasi forma costituiti, la presente legge detta disposizioni per l'istituzione e il funzionamento dell'Autorità di vigilanza sulla gestione finanziaria.
Articolo 2
(Istituzione dell'Autorità di vigilanza sulla gestione finanziaria)
1. È istituita, presso il Consiglio regionale, l'Autorità di vigilanza sulla gestione finanziaria, di seguito denominata Autorità, per la verifica della correttezza della gestione finanziaria, con particolare riguardo ai criteri di efficacia, efficienza ed economicità, dell'Amministrazione regionale e degli altri enti di cui all'articolo 1.
Articolo 3
(Composizione e nomina)
1. L'Autorità è organo imparziale che opera in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e di valutazione.
2. L'Autorità è composta di tre membri nominati dal Consiglio regionale, di cui uno con funzioni di Presidente. La nomina avviene a scrutinio segreto e a maggioranza dei quattro quinti dei consiglieri assegnati.
3. Qualora, dopo due votazioni consecutive, non sia raggiunta la maggioranza stabilita al comma 2, la nomina è rinviata al primo Consiglio successivo ed avviene a maggioranza dei due terzi dei consiglieri assegnati.
4. Il Consiglio regionale nomina contestualmente, con le modalità di cui al presente articolo, i membri supplenti, i quali sostituiscono i rispettivi membri effettivi in ogni caso di assenza o di impedimento temporanei.
5. I componenti dell'Autorità sono scelti tra persone di notoria indipendenza, di elevata, specifica e riconosciuta professionalità, nell'ambito delle seguenti categorie di soggetti:
a) magistrati, anche in quiescenza, delle giurisdizioni superiori ordinaria ed amministrative;
b) professori ordinari di università in materie giuridiche, economiche e aziendalistiche;
c) dirigenti generali, o equiparati, dello Stato o di altre pubbliche amministrazioni, anche in quiescenza;
d) revisori contabili, iscritti nel relativo registro ed esercenti l'attività professionale da almeno quindici anni.
6. Ai fini della nomina dei componenti dell'Autorità non si applica la legge regionale 10 aprile 1997, n. 11 (Disciplina delle nomine e delle designazioni di competenza regionale), come modificata dalla legge regionale 29 ottobre 2004, n. 24, salvo l'articolo 5, comma 1.
Articolo 4
(Durata in carica)
1. L'Autorità dura in carica cinque anni dalla data di nomina. I componenti effettivi dell'Autorità non possono essere riconfermati.
2. In caso di dimissioni, di decadenza o di qualsiasi altra causa di cessazione dalla carica di un componente dell'Autorità, il Consiglio regionale procede alla nomina del sostituto, che resta in carica sino alla scadenza naturale dell'Autorità.
Articolo 5
(Cause ostative alla nomina e incompatibilità)
1. I componenti dell'Autorità non possono essere legati, o essere stati legati nel triennio antecedente la data di nomina, all'Amministrazione regionale o agli altri enti di cui all'articolo 1 da un rapporto di lavoro o di prestazione d'opera retribuita o da incarichi di carattere professionale, ancorché occasionali, ovvero da qualsiasi altro rapporto di natura patrimoniale tale da comprometterne l'indipendenza.
2. Non può essere nominato componente dell'Autorità chi, nell'ambito del territorio regionale, ha ricoperto nel triennio antecedente la data di nomina cariche o uffici pubblici, anche di natura non elettiva, ovvero incarichi di direzione in partiti, movimenti politici e sindacali.
3. La carica di componente dell'Autorità è incompatibile con altre cariche o uffici pubblici, anche di natura non elettiva, ovvero con incarichi di direzione in partiti, movimenti politici e sindacali, che dovessero essere ricoperti, nell'ambito del territorio regionale, nel quinquennio di durata in carica dell'Autorità.
4. La carica di componente dell'Autorità è, inoltre, incompatibile con la carica di parlamentare europeo o di parlamentare nazionale.
Articolo 6
(Accettazione della nomina)
1. Il Presidente del Consiglio regionale comunica la nomina all'interessato che, entro dieci giorni dalla ricezione della comunicazione, autocertifica per iscritto al Presidente del Consiglio regionale, a pena di decadenza dalla carica, di non trovarsi in alcuna delle situazioni ostative alla nomina o di incompatibilità previste all'articolo 5, nonché all'articolo 5, comma 1, della l.r. 11/1997.
2. La mancanza o l'infedeltà della dichiarazione di cui al comma 1 comporta la decadenza dalla carica.
3. Ciascun componente dall'Autorità è tenuto a comunicare tempestivamente al Presidente del Consiglio regionale il sopravvenire di possibili cause di incompatibilità.
Articolo 7
(Dimissioni)
1. Le dimissioni dei componenti dell'Autorità sono presentate al Presidente del Consiglio regionale.
2. I componenti dimissionari, fino alla nomina del sostituto, sono sostituiti dal rispettivo membro supplente.
Articolo 8
(Decadenza)
1. Costituiscono cause di decadenza dalla carica di componente dell'Autorità:
a) l'accertamento di una causa ostativa alla nomina;
b) la sussistenza di una causa di incompatibilità nel caso in cui l'interessato non provveda a rimuoverla;
c) la mancata partecipazione alle sedute dell'Autorità per un periodo superiore a sei mesi.
2. Il Presidente del Consiglio regionale, entro dieci giorni da quello in cui è venuto a conoscenza della causa di decadenza, la contesta per iscritto all'interessato. L'interessato, entro dieci giorni dalla data di ricezione della contestazione, può presentare osservazioni e controdeduzioni. Il Presidente del Consiglio regionale provvede all'archiviazione del procedimento qualora la causa di decadenza risulti insussistente o sia stata rimossa, ovvero propone al Consiglio regionale, nella prima seduta utile, l'adozione del provvedimento di decadenza e di contestuale nomina del sostituto.
Articolo 9
(Autonomia funzionale ed organizzativa)
1. L'Autorità è dotata di autonomia funzionale ed organizzativa.
2. Entro due mesi dalla data del suo insediamento, l'Autorità delibera, con il voto unanime dei suoi componenti, il proprio regolamento interno che ne disciplina l'organizzazione ed il funzionamento.
3. Spetta al Presidente dell'Autorità sovrintendere all'attività istruttoria e curare l'esecuzione delle deliberazioni dell'Autorità stessa.
Articolo 10
(Compiti)
1. Nell'ambito dell'attività di verifica di cui all'articolo 2 e nel rispetto della natura collaborativa del controllo esercitato, spetta all'Autorità, nei confronti dell'Amministrazione regionale e degli altri enti di cui all'articolo 1:
a) verificare la corretta gestione finanziaria;
b) verificare la correttezza della gestione dei cofinanziamenti regionali per interventi sostenuti con fondi europei;
c) formulare, a richiesta degli organi collegiali, sia assembleari sia esecutivi, della Regione e degli altri enti di cui all'articolo 1, osservazioni sull'efficace ed efficiente gestione di procedure amministrative di particolare rilevanza o di interesse generale, riferendo tempestivamente degli esiti dell'attività svolta agli organi richiedenti, anche al fine di stimolare processi di autocorrezione.
2. Spetta altresì all'Autorità:
a) valutare la realizzazione degli obiettivi previsti dalla legislazione e dai settori programmatici evidenziati nel bilancio della Regione;
b) verificare il controllo sulla regolare tenuta della contabilità e la puntuale rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili della Regione;
c) verificare l'attuazione, da parte della Regione e degli enti locali, della disciplina relativa al patto di stabilità interno previsto dalla normativa statale e regionale vigente.
Articolo 11
(Acquisizione di informazioni)
1. L'Autorità ha diritto di ottenere dagli uffici dell'Amministrazione regionale e degli altri enti di cui all'articolo 1 notizie, informazioni e documenti utili all'espletamento dei compiti di cui all'articolo 10; i dati così acquisiti sono tutelati dal segreto d'ufficio.
Articolo 12
(Obbligo di riferire)
1. L'Autorità riferisce entro il 31 marzo di ogni anno al Consiglio regionale, ai Consigli dei Comuni e delle Comunità montane sugli esiti del controllo svolto, inviando apposita relazione.
Articolo 13
(Compensi)
1. Ai componenti effettivi dell'Autorità è riconosciuta un'indennità mensile di funzione in misura pari alla diaria mensile spettante ai consiglieri regionali. Ai componenti supplenti è riconosciuto un gettone di presenza per la partecipazione ad ogni giornata di seduta dell'Autorità, in misura pari ad un quinto della diaria mensile spettante ai consiglieri regionali.
2. Ai componenti dell'Autorità che non risiedono nel luogo di riunione dell'Autorità stessa è dovuto il rimborso, con le modalità previste per i consiglieri regionali, delle spese di trasferta, effettivamente sostenute e documentate, funzionali ad ogni giornata di seduta.
3. Ai componenti dell'Autorità, che su incarico dell'Autorità stessa si recano in località diverse da quella di residenza, è dovuto il rimborso, con le modalità previste per i consiglieri regionali, delle spese di trasferta effettivamente sostenute e documentate.
Articolo 14
(Dotazione organica e strumentale)
1. L'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, sentita l'Autorità, pone a disposizione della stessa il personale ed i beni, mobili ed immobili, necessari alle esigenze di funzionamento dell'Autorità, assumendone i relativi oneri.
2. L'Ufficio di Presidenza determina, nell'ambito dell'organico del Consiglio regionale, la dotazione organica dell'Autorità. Il personale assegnato all'Autorità dipende gerarchicamente e funzionalmente dal Presidente dell'Autorità.
3. Per la gestione amministrativa del personale, l'Autorità si avvale della struttura del Consiglio regionale competente in materia di personale.
Articolo 15
(Spese di funzionamento e di gestione)
1. Trovano copertura negli stanziamenti annuali previsti negli appositi capitoli del bilancio del Consiglio regionale le spese per l'Autorità relative:
a) al trattamento economico ed alle trasferte dei componenti dell'Autorità;
b) ai locali assegnati;
c) al funzionamento amministrativo;
d) alle attività connesse allo svolgimento delle funzioni dell'Autorità;
e) al trattamento economico ed alle trasferte del personale assegnato.
2. Gli atti per la gestione amministrativa e contabile relativi allo svolgimento delle funzioni dell'Autorità sono adottati dai dirigenti delle strutture organizzative del Consiglio regionale, secondo le rispettive competenze.
Articolo 16
(Rinvio)
1. All'incremento della dotazione organica del Consiglio regionale finalizzato all'assegnazione di personale all'Autorità si provvede con la legge finanziaria per l'anno 2006.
Articolo 17
(Disposizione finale)
1. Le attività di verifica di cui alla presente legge non si estendono agli atti del Consiglio regionale e dei suoi organi interni adottati nell'esercizio dell'autonomia funzionale e organizzativa riconosciute dallo Statuto speciale e dal regolamento interno del Consiglio regionale.
Articolo 18
(Disposizioni finanziarie)
1. L'onere derivante dall'applicazione della presente legge è determinato complessivamente in euro 450.000 per l'anno 2005 ed in annui euro 350.000 a decorrere dal 2006.
2. L'onere di cui al comma 1 trova copertura nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione per l'anno finanziario 2005 e di quello pluriennale per il triennio 2005/2007, nell'obiettivo programmatico 1.1.1. (Consiglio regionale).
3. Al finanziamento dell'onere di cui al comma 1 si provvede:
a) quanto ad euro 110.000 annui per gli anni 2005, 2006 e 2007, mediante utilizzo, per pari importo, degli stanziamenti iscritti nell'obiettivo programmatico 3.1. (Fondi globali) al capitolo 69000 (Fondo globale per il finanziamento di spese correnti), a valere sugli specifici accantonamenti previsti al punto A.8 dell'allegato 1 al bilancio di previsione della Regione per l'anno finanziario 2005 e per il triennio 2005/2007;
b) quanto ad euro 340.000 per l'anno 2005 mediante utilizzo, per pari importo, degli stanziamenti iscritti nell'obiettivo programmatico 3.2. (Altri oneri non ripartibili) al capitolo 69360 (Fondo di riserva per le spese impreviste) del bilancio di previsione della Regione per l'anno finanziario 2005;
c) quanto ad euro 240.000 annui per gli anni 2006 e 2007 mediante utilizzo, per pari importo, degli stanziamenti iscritti nell'obiettivo programmatico 1.1.1. (Consiglio regionale) al capitolo 20000 (Fondo per il funzionamento del Consiglio regionale) del bilancio di previsione della Regione per il triennio 2005/2007.
4. Per l'applicazione della presente legge, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare, con propria deliberazione, su proposta dell'assessore regionale competente in materia di bilancio, le occorrenti variazioni di bilancio.
Presidente - Ricordo che la discussione avviene sul nuovo testo predisposto dalle Commissioni consiliari I e II.
La parola al relatore, Consigliere Cesal.
Cesal (UV) - Une première prémisse: ce rapport a été rédigé en accord avec le collègue Praduroux, rapporteur de la IVe Commission. Deuxième prémisse: je suis un peu déçus de commencer la discussion sur un sujet de cette envergure avec une salle demi-vide parce qu'il s'agit d'un argument très important, qui comportera de profondes retombées sur la vie administrative de notre Région.
La création d'une autorité autonome de surveillance et de contrôle fait partie des objectifs du programme de la majorité actuelle.
La réalisation d'un outil destiné à mesurer les résultats et à surveiller l'activité administrative - qui vise à la satisfaction des besoins collectifs - doit être considérée comme un objectif qui peut caractériser la période politique actuelle. En effet, en décelant les faiblesses et les anomalies, cet outil peut apporter une aide concrète en matière de recherche de l'efficacité et de l'efficience, dans le cadre de l'activité administrative des institutions publiques valdôtaines. L'autre objectif, qui n'est pas moins important et sous-tend ce projet de loi, a pour but d'empêcher que la Cour des Comptes (je cite): "ai fini del coordinamento della finanza pubblica, del rispetto degli equilibri di bilancio in relazione al Patto di stabilità interno ed ai vincoli derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea", ne puisse exercer, en l'absence d'un outil régional spécifique, des fonctions dont le Statut établit qu'elles reviennent à notre Région. Lesdites fonctions sont confirmées par la loi n° 131/2003, dite "loi La Loggia", qui reprend, au 7e alinéa de l'article 7, les principes susmentionnés mais établit également que (je cite encore) "Resta ferma la potestà delle Regioni a statuto speciale, nell'esercizio della loro competenza, di adottare particolari discipline nel rispetto delle suddette finalità".
Dans les autres Régions italiennes, ces compétences ont été confiées à la Cour des Comptes, par le biais des sections régionales de contrôle. Ainsi, conformément à la loi n° 20 du 14 janvier 1994 et à d'autres actes législatifs successifs, la Cour des Comptes, organe auxiliaire auquel sont attribuées des fonctions juridictionnelles en matière de comptabilité publique, s'est vue également déférer le "... controllo successivo sulla gestione del bilancio e del patrimonio delle amministrazioni pubbliche, nonché sulle gestioni fuori bilancio e sui fondi di provenienza comunitaria, verificando la legittimità e la regolarità delle gestioni, nonché il funzionamento dei controlli interni a ciascuna amministrazione...". Ce contrôle, tel qu'il a été ratifié par la Cour constitutionnelle dans son arrêt n° 29/1995, et ce, suite au recours présenté par la Vallée d'Aoste (déclaré sans fondements), va dans le sens de la collaboration et non de la sanction et, serait donc, compatible avec les prérogatives que le Statut reconnaît à notre Région.
Sur la base de leurs compétences statutaires respectives, les autres Régions à Statut spécial ont transformé, en adoptant des dispositions d'application (en italien, "norme di attuazione"), les sections de la Cour des Comptes qui effectuaient les contrôles préalables de légalité avant d'être abolies, en organismes de contrôle de gestion. En Vallée d'Aoste le contrôle de légalité était exercé de façon différente par la Commission de Coordination qui visait à adapter la législation régionale aux lois nationales. La suppression du contrôle préalable de légalité sur les actes administratifs et sur la législation régionale, a rendu inutile et inutilisable ladite Commission, qui, de par sa nature, n'a pas pu être transformée en organisme de contrôle de gestion. C'est donc avec le souci d'exercer nos prérogatives dans le plein respect des normes en vigueur, en accord avec le Statut et dans le but de mener à terme la grande révolution administrative qui touche la Région depuis une dizaine d'années, que la Présidence du Gouvernement régional a rédigé le présent dessin de loi.
Ce texte est déjà passé entre les mains des membres des commissions du Conseil pour être adapté et modifié, avant d'être soumis, aujourd'hui, à l'examen de cette Assemblée. Vu l'importance du sujet dont nous traitons, il convient de rappeler, ne fût-ce que brièvement, le grand processus de changement institutionnel et organisationnel, auquel je faisais référence il y a un instant, qui a complètement modifié l'organisation des collectivités locales valdôtaines. La création de ce nouvel organe représente un moment crucial de cette évolution et la valorise, tout en respectant les principes inspirateurs de notre système d'organisation.
Ce processus a atteint son apogée avec la réforme organique visée à la loi régionale n° 54 du 7 décembre 1998 portant "Système des autonomies en Vallée d'Aoste" et a été précédé d'une série de mesures concernant la comptabilité (avec la loi régionale n° 48 du 20 novembre 1995 portant "Mesures régionales en matière de finances locales") et l'organisation administrative et politique (avec la loi régionale n° 17 du 12 juillet 1996 portant "Extension aux collectivités locales de la Vallée d'Aoste des principes visés à la loi régionale n° 45 du 23 octobre 1995 - réforme de l'organisation de l'Administration régionale de la Vallée d'Aoste et révision de la réglementation du personnel" - et la loi régionale n° 4 du 9 février 1995 portant "Dispositions en matière d'élection directe du Syndic, du Syndic adjoint et du Conseil communal" ). Sans oublier le rôle et l'organisation des secrétaires communaux (loi régionale n° 46 du 19 août 1998 portant "Dispositions sur les Secrétaires communaux de la Région autonome Vallée d'Aoste et le règlement régional n° 4 du 17 août 1999 portant dispositions concernant les secrétaires des communes et des communautés de montagne de la Vallée d'Aoste)". Il s'agit de lois qui ont complètement modifié notre organisation juridique et qui ont eu, et continueront à avoir, des effets extrêmement importants. Le nombre de mesures nécessaires pour leur application rend inévitable une longue phase d'adaptation qui comportera probablement quelque rectification ou modification, mais qui ne remettra certainement pas en cause la philosophie de base qui a inspiré cette réforme.
Ce processus, il est bien de le rappeler, a été caractérisé par une ample concertation avec les collectivités locales de la Vallée d'Aoste (Communes, Communautés de montagne...), a suivi une progression rationnelle basée sur la confiance réciproque et a permis d'obtenir des résultats d'un intérêt indéniable.
Le présent projet de loi ne comporte ni la mise en place d'organes de contrôle anachroniques situés dans une position hiérarchiquement supérieure, ni la remise en vigueur de contrôles préalables de légalité ou d'opportunité, mais la création d'un organe original qui exerce de fait les fonctions du ressort des sections régionales de la Cour des Comptes et qui, conformément au 7e alinéa de l'article 7 de la loi n° 131/2003, vérifie (je cite): "nel rispetto della natura collaborativa del controllo sulla gestione, il perseguimento degli obbiettivi posti dalle leggi statali o regionali di principio e di programma, secondo la rispettiva competenza, nonché la sana gestione finanziaria degli enti locali ed il funzionamento dei controlli interni e riferiscono sugli esiti delle verifiche esclusivamente ai consigli degli enti interessati".
Le projet de loi que nous examinons aujourd'hui prévoit la création et régit le fonctionnement d'un sujet tiers, placé auprès de la Présidence du Conseil et dont l'autorité et l'indépendance sont incontestables. Cet organe sera chargé de contrôler, compte tenu notamment de critères d'efficience, d'efficacité et d'économicité, la justesse des décisions prises par la Région, par les Communes, par les Communautés de montagne et par les agences et les organismes opérationnels constitués, sous quelque forme que ce soit, par les Collectivités. Il s'agit d'un organe qui, du fait de sa composition et de ses attributions, exercera un contrôle global, de nature éminemment économique et financière dans le but non pas d'appliquer des sanctions, mais de collaborer avec les sujets contrôlés. Ledit organe rédigera des rapports à l'intention des assemblées des Collectivités soumises à son contrôle afin de stimuler le débat politique et de proposer les stratégies les plus appropriées pour améliorer l'activité de l'administration publique. Suite aux discussions au sein des Commissions et aux auditions effectuées, la superposition des contrôles des Collectivités locales a pu être évitée compte tenu du système particulier qui a déjà été mis en place auprès de ces organismes.
Je ne présenterai pas en détail le texte de ce projet de loi, car il me paraît assez clair. Je me limiterai seulement à souligner qu'une fois de plus, dans ce domaine, la compétence législative primaire attribuée à la Région par le Statut spécial a été exercée de manière appropriée pour adapter les institutions locales à la réalité historique, sociale, économique et territoriale dont elles sont issues. Ce nouvel organe, unique en son genre, apporte un nouveau soutien aux fonctions politiques et administratives exercées par la Région et par tous les autres organismes publics de la Vallée d'Aoste. Ce projet de loi a pour objectif de sauvegarder l'intérêt public et les fonctions attribuées à l'"Autorité" permettent d'assurer un contrôle complet et d'accroître ainsi la transparence de l'action administrative, dans le respect de la légalité.
Presidente - Ringrazio il collega Cesal. Mi associo alle osservazioni iniziali sulla presenza in aula nel momento della discussione di un testo di questa importanza e dichiaro aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Ringrazio il collega Curtaz che mi ha lasciato fare questo piccolo intervento per dichiarare quello che già in commissione abbiamo sostenuto, cioè la nostra non partecipazione al dibattito su questo disegno di legge, in quanto non ne condividiamo la struttura e i contenuti dello stesso. Abbiamo già illustrato le motivazioni in commissione, ma brevemente le ricordiamo. Non ci sembra opportuno che la Regione approvi un suo disegno di legge in nome e per conto di un principio di autonomia, che, secondo noi, sfiora "l'anarchia istituzionale", andando a definire un ruolo di "authority" di controllo attraverso un disegno di legge, che all'articolo 3, nella composizione di questa famigerata autorità, istituisce una autorità composta da 3 membri, dei quali 2 designati a maggioranza dal Consiglio (di fatto di nomina politica) e 1 dal Consiglio permanente degli enti locali (ancora una volta di nomina politica).
Non ci sembra legittimo che si venga a definire un'istituzione che, pur dovendo garantire nella sua imparzialità una certa operatività, sia di fatto controllata dalla politica per il ruolo importante che questa istituzione dovrebbe avere. Non siamo altrettanto convinti che sia normale che il "controllato" nomini i propri "controllori". Avevamo sollevato la questione dello schema di attuazione, una norma che giace indiscussa sul tavolo della paritetica Regione-Stato per un'assenza boicottante della parte regionale, uno schema che invece potrebbe introdurre in Valle d'Aosta la sezione regionale della Corte dei Conti, come hanno fatto anche altre Regioni autonome (fra cui il Trentino Alto Adige, che non ha utilizzato la sua competenza per nominare politicamente chi dovrà controllare il suo operato).
Per tutti questi motivi non parteciperemo al dibattito generale e voteremo contro questo disegno di legge. Ringrazio il collega per avermi permesso di dichiararlo prima ancora del dibattito.
Presidente - La parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - Il disegno di legge in esame è un atto molto importante: ha l'obiettivo di istituire in questa Regione un organismo particolare, un'autorità autonoma che sostituirà le funzioni esercitate altrove dalla Corte dei Conti, per quanto riguarda il controllo di gestione in questa Regione. Si tratta dunque di un disegno di legge di particolare rilevanza e sicuramente di un atto politico coraggioso, valutazione sulla quale tornerò brevemente nel corso del mio breve intervento.
Intanto una premessa. Voglio dare atto al Presidente della I Commissione, Cesal, e all'intera commissione di aver condotto il dibattito su questo disegno di legge con una grossa apertura al dialogo, di aver recepito anche talune delle nostre proposte, di aver avuto in tutta la vicenda un'attitudine al confronto che ritengo assai positiva, soprattutto quando si tratta di materia istituzionale. Lo dico perché tante volte, da questi banchi, nel passato, abbiamo lamentato che in materia istituzionale non ci fosse confronto, non ci fosse coinvolgimento con le opposizioni: dobbiamo riconoscere che in questo caso il confronto c'è stato. Certo, poi l'esito del confronto non è per poi completamente soddisfacente, ma questo fa parte delle regole della politica, però la volontà di dialogo è stato un buon segnale che va sottolineato e valorizzato.
Il disegno in questione è importante perché colma un vuoto: oggi la nostra Regione è in una situazione di "vuoto legislativo", si può dire totale, per quanto riguarda il sistema dei controlli; non c'è in Valle d'Aosta alcun controllo sull'attività amministrativa della Regione, nessuno! Con questo disegno di legge si istituisce un'autorità che, quanto meno, dovrà effettuare il controllo di gestione; con questo, come vedremo, non è esaurito tutto il ventaglio dei controlli, si colma un vuoto legislativo su una parte, neanche la più importante, comunque su una parte significativa del controllo che in ogni ente pubblico è necessario. Si colma questo vuoto con una scelta originale: la Regione avrebbe potuto attraverso procedure più lunghe aderire alla costituzione anche in Valle d'Aosta di una sezione della Corte dei Conti che si occupasse del controllo di gestione, si è deciso invece per un'autorità autonoma e questo è il motivo che ha sollevato le legittime - dal loro punto di vista - perplessità da parte del gruppo "La Casa delle Libertà".
Riteniamo, invece, che di fronte a questa scelta si debba avere un atteggiamento laico. Non vogliamo essere i fanatici dell'autonomia, non vogliamo essere i fanatici del centralismo, vogliamo essere pragmatici nel senso che - secondo noi - viene prima la necessità di rispondere adeguatamente alla necessità di controllo, poi si può scegliere uno strumento piuttosto che l'altro e noi preferiamo discutere del merito piuttosto che delle questioni di principio. La questione di principio che viene rivendicata con questo disegno di legge non ci infastidisce, non è per noi motivo di dissenso: come vedremo, semmai i motivi di dissenso sono altri, non questo.
Sempre da sottolineare è che questo testo di legge, già giunto in quest'aula per essere poi rinviato in commissione, ha subito dei miglioramenti di carattere tecnico - ma sono meno importanti - e di carattere politico. Ad esempio, noi consentiamo che sia stato fatto uno sforzo per venire incontro a quelle che erano, da parte nostra, le critiche più evidenti al disegno di legge. Qual è il punto politico "clou"? È riuscire a garantire un'effettiva indipendenza dell'autorità: un'autorità di controllo deve essere indipendente, deve poter agire con i propri mezzi, con la propria organizzazione funzionale, deve poter svolgere la sua attività di controllo senza interferenze politiche, e quindi il problema è garantire l'indipendenza già nel momento della nomina. Oggi, la nomina - e questo è rimasto invariato anche perché non si vede la possibilità di derogare totalmente a questo principio - viene riservata totalmente al Consiglio. Il riferimento al "CELVA" che ha fatto il collega Lattanzi riguarda il primo testo esaminato dalla commissione; oggi, nel testo della commissione, è il Consiglio a nominare i tre membri e i membri supplenti. Certo, questo è un meccanismo particolare che non risolve completamente la contraddizione di un organo politico che elegge un organo di vigilanza, che dovrà, sì, vigilare sull'attività della Giunta (controllo di gestione), ma la Giunta è la rappresentazione di una maggioranza, è l'espressione di un Consiglio soprattutto nel sistema istituzionale ed elettorale che abbiamo per la nostra Regione. Ed è questo il punto delicato che ci ha preoccupato fin dal primo momento: che non fosse sufficientemente garantita l'indipendenza dei tre membri scelti.
Noi, su questo punto, dobbiamo riconoscere che sono stati fatti dei passi avanti, ma a nostro giudizio - qui sta il parziale dissenso nei confronti del disegno di legge - non sono stati fatti dei passi sufficienti. Faccio alcuni esempi di passi in avanti, così capiamo di cosa stiamo parlando: si è prevista per la nomina dei tre membri una maggioranza particolarmente qualificata, soprattutto nelle prime votazioni, poi si è adottato un meccanismo di attenuazione della qualificazione della maggioranza, e questo per garantire che tali membri non fossero solo espressione della maggioranza, ma dell'intero Consiglio. Si è poi disciplinata tutta una serie di incompatibilità piuttosto severe, si sono indicati dei requisiti di professionalità che i nominati dovranno possedere.
Si tratta di elementi positivi, ripeto. Cos'è che avremmo aggiunto (e qui vengo a un punto critico che formuliamo alla legge)? Avremmo voluto - e presenteremo un emendamento in questo senso - che il Consiglio si pronunciasse su una rosa di candidati proposta da un organo imparziale. Non possiamo pretendere che siano altri a scegliere per noi questi membri, forse è anche giusto, il Consiglio deve prendersi le sue responsabilità, però cerchiamo di limitare la politicizzazione dei membri che costituiranno l'autorità, garantiamo l'indipendenza e l'autonomia di questa autorità, chiedendo che il Consiglio regionale, quando nomina i membri, li scelga in una rosa indicata da un organo terzo. Il nostro suggerimento è che questa rosa - da noi proposta di 10 persone - sia indicata dal Presidente della Corte dei Conti; in questo modo si garantirebbe il principio della sovranità del Consiglio nell'elezione di questa autorità, e si limiterebbe grandemente il pericolo della mancanza di indipendenza di queste persone. Secondo noi questo è un punto importante, che non ci consente - come vorremmo - di dare un consenso pieno a detta legge, a meno che ovviamente il Consiglio non si pronunci favorevolmente sull'emendamento che presenteremo. Questi sono i tratti essenziali della nostra posizione politica.
Voglio riprendere una riflessione affinché non ci siano dei fraintendimenti e un'eccessiva enfasi rispetto all'approvazione di questa legge; forse il pericolo dell'enfasi è scongiurato dalla scarsa partecipazione alla discussione della proposta. Ripeto, questo è un primo passo, il controllo di gestione, fra l'altro un passo ricco di insidie perché è possibile e probabile che il Governo nazionale impugni la legge ritenendola lesiva delle prerogative statali, quindi sarà la Corte costituzionale a pronunciarsi sulla competenza della Regione ad istituire questo organo di vigilanza autonoma, ma, dicevo, è un primo passo che rimane tale.
Male faremmo, utilizzando un poco di enfasi, a pensare che con l'approvazione ed eventualmente la messa in esecuzione di questa legge, avremmo risolto i problemi del controllo o dei controlli in questa Regione. Non è così, perché oggi abbiamo una varietà di possibili controlli: per esempio, questa legge non disciplina tutti i problemi dei controlli di legittimità degli atti amministrativi, che non sono solo un problema di conformità alla legge - ed è già importante -, ma a volte sono anche temi di qualità dell'azione amministrativa, parlare di "legittimità" significa anche parlare di qualità. Oggi, sotto questo profilo formale, la qualità dell'azione amministrativa è molto scadente, le deliberazioni sono piene di illegittimità... tanto, non ci sono controlli! O c'è qualche cittadino o qualche associazione che spende i suoi soldi per fare ricorsi al TAR, cosa che forse andrebbe incrementata viste le cose che accadono negli ultimi tempi, e stamani abbiamo parlato di un caso clamoroso rispetto ad una strada in cui la procedura di VIA è un "optional"... purché si raggiunga il fine si può fare quello che si vuole, le leggi vengono calpestate tranquillamente in questa Regione, tanto non capita niente, se non c'è l'associazione che fa ricorso al TAR! Passati i 60 giorni, quell'atto amministrativo annullabile, pieno di vizi di legittimità, diventa automaticamente sanato, questa è la realtà, quindi bisogna porsi questo problema!
Terzo tipo di controllo: quello sui comportamenti. La scorsa legislatura si è chiusa con un'ampia relazione che è stata oggetto di dibattito serrato in quest'aula rispetto al controllo dei comportamenti, a seguito dell'istituzione di una Commissione speciale di indagine su casi verificatisi, particolarmente gravi, con tutta una serie di indicazioni. Sono passati due anni e mezzo... di quelle indicazioni che costituivano una traccia da approfondire per prendere dei provvedimenti, non ho mai visto alcuna proposta in questo senso! Non vorrei che forse per una cattiva interpretazione si pensasse che il controllo di gestione che oggi andiamo in fase embrionale a proporre risolva quelle situazioni, perché quelle situazioni non le sfiora neanche!
Vorrei capire, magari approfittando di questo dibattito, il Governo cosa intende fare anche sugli altri settori di controllo, sulla legittimità degli atti e sui comportamenti dei dipendenti. Non è che non ci siano soluzioni, ce ne sono, eccome! Sono state fatte delle proposte in commissione, ma queste cose non hanno avuto gambe, perché apparentemente è più comodo evitare ogni tipo di controllo in modo da avere le mani più libere, salvo poi pentirsene quando succedono dei pasticci di particolare rilevanza! Queste sono le nostre prime considerazioni su detta legge; mi riservo eventualmente di tornare su qualche aspetto.
Si dà atto che dalle ore 16,16 assume la presidenza il Presidente Perron.
Président - La parole au Conseiller La Torre.
La Torre (FA) - La legge sul controllo della gestione finanziaria è una legge molto importante che richiede una particolare attenzione, non solo perché va nell'interesse dei cittadini che stiamo qui a rappresentare, ma perché va nell'interesse degli amministratori, i quali, su questo tema - lo ricordava prima il Consigliere Curtaz - sono chiamati a rispondere. Allora questa legge raggiunge un primo significativo risultato, innanzitutto sotto il profilo politico e voglio partire da questo, perché la scelta politica di fare una legge su questo argomento è una decisione importante, che molti altri Consigli regionali non hanno preso o preso in modo diverso; quindi bisogna dire che c'è una volontà politica di agire all'interno di questo ambito.
È una scelta anche importante - lo ha detto prima il Consigliere Curtaz - perché politicamente il Presidente Cesal ha saputo condurre questo difficile argomento in commissione veramente bene; in tanti anni di scontri in commissione e di difficili posizioni di dialogo e anche di non intese, questa volta bisogna riconoscere al Consigliere Cesal di aver fatto, attraverso un impegno costante, certosino, lungo, monotono, un lavoro che a me, come Consigliere di opposizione, una volta tanto ha dato soddisfazione. Mi ha dato soddisfazione perché una volta tanto, quando ho alzato il dito, ho avuto qualche risposta e alcune volte, quando insieme ad altri Consiglieri di minoranza ho portato alcune osservazioni, che il Presidente ha ritenuto utile, queste sono state anche accettate. Lei è riuscito in un miracolo, la sua commissione ha funzionato, per me è un miracolo! È la prima volta che si verifica, perché normalmente nelle commissioni ci si sopporta: uno dice una cosa, uno ne dice un'altra, ma resta tutto invariato, invece questa volta il miracolo è avvenuto!
Non sono tanto d'accordo con il Consigliere Lattanzi quando dice: "noi ci vogliamo tenere fuori da questa discussione". Questa discussione ha il pregio politico di riportare il dibattito all'interno del Consiglio, ridandogli una certa centralità, perché non ci dimentichiamo che alcune delle norme in merito alle percentuali di approvazione dei membri sono tali che non sono sufficienti le maggioranze, e neppure le maggioranze qualificate, ma è necessario l'accordo del Consiglio su una soluzione di buon senso. Questo non è un discorso da poco, è qualcosa di significativo, quindi non capisco la posizione di chi dice: "noi ci tiriamo fuori". Non possiamo, come amministratori, tirarcene fuori; possiamo anche non essere d'accordo, ma non tirarsi fuori! Quindi sotto il profilo politico voglio dare questo primo riconoscimento.
Il secondo riconoscimento è sotto il profilo amministrativo, perché è evidente che c'era un grande vuoto, lo faceva rimarcare bene il Consigliere Curtaz prima, bisognava agire; è chiaro che alcune perplessità restano. Non è sufficiente effettuare un controllo sulle deliberazioni, perché nel momento in cui produco una deliberazione e la controllo, questa può avere una sua legittimità, ma poi bisogna vedere come vado ad applicare questa deliberazione, quindi è evidente che questa legge inizia un percorso che dovrà essere completato magari con successivi interventi; quindi, sotto il profilo amministrativo, finalmente inizia anche un percorso: speriamo possa coniugare l'efficacia con l'efficienza, e continuo a dire che "efficienza" non vuol dire spendere i soldi, vuol dire anche spenderli bene! E poi anche perché è vero l'altra legislatura ci ha insegnato qualcosa, fra di noi dobbiamo dirci le cose, qualcosa è accaduto, ne abbiamo pagato un po' tutti le spese anche d'immagine, anche sulla pelle delle persone che sono qui dentro, quindi credo che la riflessione debba essere fatta, è giusto che questo discorso venga affrontato in modo aperto, senza nascondersi dietro un dito!
Ancora va dato un riconoscimento sotto il profilo legislativo, perché costruire una legge di questo tipo e portarla al dibattito, è anche un sintomo di maturità legislativa da parte di questo Consiglio, non è una legge semplice, ma è una legge che ribadisce l'autonomia legislativa di questa Regione: siamo una Regione autonoma che ha il coraggio di assumersi nel piano legislativo la capacità di presentare delle leggi significative, che possono sfiorare anche il quadro costituzionale, ma questo rientra nella nostra autonomia e questo è un sintomo preciso di una maturità della nostra autonomia e della nostra capacità legislativa. Per questi motivi, per il motivo politico e lo ribadisco: grazie al Presidente Cesal, per il motivo amministrativo, perché si inizia un percorso per colmare un vuoto; per il motivo di questa raggiunta maturità legislativa, noi non possiamo che essere soddisfatti.
Concludo con un appello a tutto il Consiglio: su questa legge bisognerebbe avere la capacità di trovare una trasversalità politica, qui non dobbiamo confrontarci come forze partitiche, ma dobbiamo avere la capacità di dare questa risposta ai cittadini, di fare i nostri interessi come amministratori, perché questa legge permette a noi, amministratori, di tutelarci, non solo di tutelare i cittadini, e quindi di trovare una posizione univoca su questa legge. Invito anche, pur riconoscendo le osservazioni fatte dai Consiglieri "Verdi", legittime, ad uscire da quest'aula con tutte le differenziazioni del caso, ma con un voto di tutto il Consiglio unanime, se possibile, perché questo ci permetterebbe di dimostrare che oltre alla maturità legislativa, c'è anche una maturità complessiva di questo Consiglio su dei temi così importanti.
Président - La parole au Vice-président Nicco.
Nicco (GV-DS-PSE) - Molto brevemente, concordando largamente con la relazione ampia ed esaustiva del Presidente Cesal, mi limito a ribadire "ad adiuvandum" alcuni concetti ed esprimere qualche sintetica riflessione su questa così complessa materia.
La prima: il sistema dei controlli è una questione centrale in ogni regime che voglia essere democratico, direi uno degli elementi che lo caratterizzano.
Lo abbiamo ricordato nel nostro programma di maggioranza: "l'introduzione di sistemi di controllo strategici sulla gestione". Poi anche lo abbiamo ribadito come Consiglio, con la mozione approvata all'unanimità il 19 dicembre 2003: "il problema della definizione di validi strumenti di controllo e di gestione, di valutazione dell'attività amministrativa, di controllo strategico, non è più rinviabile". Il punto è come realizzare e tradurre in precisi atti normativi tali affermazioni di principio e, soprattutto, riuscire a farlo senza cadere in quello che mi sembra un sempre incipiente rischio di istituire ulteriori sovrastrutture burocratiche, che formalmente sono corrette, rispondono a tutti i crismi giuridici, ma che finiscono in realtà spesso per appesantire ulteriormente un sistema già troppo complesso di per sé. Ed è una questione ardua, complessa, a cui fin qui non credo che sia stata data a nessun livello una risposta convincente, né a livello generale dal Parlamento, né per quanto concerne gli altri livelli di Governo; per quanto ci riguarda, il livello regionale.
A me non pare proprio che l'esistenza della Corte dei Conti e di sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti abbia, di per sé, impedito lo svilupparsi di situazioni incresciose all'interno della pubblica amministrazione; mi sembra che il male sia forse più profondo, meno facilmente individuabile e sradicabile. E poi qualche considerazione credo andrebbe fatta anche sulla ripartizione delle competenze tra le diverse istituzioni. Non credo che noi, Consiglio della Valle d'Aosta, espressione elettiva dei cittadini, dobbiamo aspettare "un intervento - come è stato detto nella relazione del Procuratore regionale della Corte dei Conti, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2005 - tempestivo ed efficace" della Corte stessa, "per evitare che lo spreco delle risorse finanziarie pubbliche blocchi lo sviluppo del paese".
Penso che evitare lo spreco delle risorse finanziarie pubbliche dovrebbe essere, e sicuramente è, fra gli obiettivi propri di questa nostra istituzione, dal Consiglio, dal Governo, i quali devono essere in grado di darsi regole comportamentali che, a priori, evitino quegli sprechi senza attendere poi degli interventi sanzionatori di vario tipo esterni, con tutto ciò che questo tipo di interventi spesso comporta, ovvero montagne di carta, tempi infiniti, risultati talvolta dubbi, iniziative a volte foriere - involontariamente, certo! - proprio di ulteriore dispendio di risorse finanziarie pubbliche. È un ragionamento di ordine generale che ho già avuto occasione di fare in quest'aula nel 2001, in occasione della discussione sulla proposta di legge sul funzionamento dell'ufficio del Difensore civico. Dicevo allora: "guai se pensassimo di aver risolto il problema semplicemente delegandone la soluzione al Difensore civico". In questo caso, vale lo stesso ragionamento: guai se pensassimo di aver risolto il problema delegandolo alla Corte dei Conti o all'Autorità, a seconda delle differenti scuole di pensiero (da questo punto di vista, nulla cambia!). Aggiungevo allora - e ripeto oggi -: "potrebbe persino essere un comodo alibi, gli anticorpi per essere veramente efficaci devono essere generati dall'organismo stesso". Questo mi sembrava allora e mi sembra oggi il punto essenziale: riuscire a prevenire efficacemente che si producano sprechi, e quant'altro.
Ma la discussione, oggi, forse più che sul tipo di organismo di controllo di cui dotarsi e sulla sua efficacia, credo che sia sulla competenza, sulla potestà legislativa in materia, cioè su chi può promuovere una iniziativa legislativa su un tema di questa natura, quali che siano i contenuti della stessa. Allora, così come molti sono i miei dubbi sul piano del merito, su quest'altro piano, della potestà, invece, credo non possano esservi dubbi di sorta. E senza entrare in più complesse disquisizioni di principio, mi limito a richiamare anch'io il comma 7 dell'articolo 7 della legge n. 131, che prevede espressamente la potestà delle Regioni a statuto speciale nell'esercizio della loro competenza di adottare "particolari discipline", nel rispetto delle finalità generali di quella legge. È esattamente quello che stiamo facendo oggi con questo disegno di legge, cioè adottare una particolare disciplina.
Credo che questo che andiamo ad approvare sia un atto di natura politica ed è su questo piano che esprimiamo il nostro voto positivo.
Président - La parole au Conseiller Viérin Marco.
Viérin M. (SA) - Credo che i colleghi abbiano già bene posto alcune tematiche in merito a questo disegno di legge.
Anche da parte nostra va riconosciuto il lavoro fatto in commissione, perché se guardiamo il testo sul quale discutiamo oggi, che arriva dalla I e II Commissione, si può vedere quante cose sono state modificate o aggiunte al testo originario: questo vuol dire che si è avuto un momento di confronto e si è addivenuti ad intese su aspetti molto delicati. Proprio il sottoscritto, con altri colleghi, aveva presentato, nel dicembre 2003, quell'ordine del giorno come richiamava il Vicepresidente Nicco, e su quell'ordine del giorno il Consiglio si era espresso in maniera unanime per presentare, al più breve, una proposta di legge che toccasse questo argomento; quindi non possiamo che essere soddisfatti che tale disegno di legge arrivi in Consiglio e lo si dibatta oggi.
Volevo però sollevare alcuni rilievi sul testo. È chiaro che il collega Curtaz ha sollevato il tema sulla garanzia dell'indipendenza dell'autorità di vigilanza, questo è un tema molto delicato che possiamo anche vedere in maniera diversa, anche fra noi, ma anche con altre forze politiche, credo che ognuno di noi abbia una sua visione non proprio identica con tutti. La nomina che era stata presentata, da effettuare come decreto del Presidente della Regione, è stata modificata in nomina di competenza del Consiglio; ma un altro fattore è stato definito in commissione e ha una grande rilevanza: sono le maggioranze qualificate. Credo che il fatto che nelle prime due votazioni si dovrà votare con la maggioranza dei 4/5 sia una cosa molto importante, e che successivamente si debba ottenere una maggioranza dei 2/3 sia un fattore molto importante; tutto è perfettibile, tutto è migliorabile, però è un passo che abbiamo fatto nei lavori di commissione con un rilievo enorme.
Volevo poi toccare l'aspetto della nostra autonomia, che tocca anche l'autonomia sotto l'aspetto finanziario: era giusto che anche su questo aspetto guardassimo in senso autonomo a quello che poteva essere un organo di controllo sulle risorse finanziarie, ma un controllo volto non solo al controllo finanziario, proprio per evitare alcune situazioni della Corte dei Conti, tipo la burocrazia e i tempi troppo lunghi che ingessano maggiormente le questioni, anziché affrontarle a viso aperto. Questo sarà un tema su cui discutere, magari dopo uno o due anni di applicazione del disegno di legge.
Abbiamo un dubbio e riguarda il "controllo a campione", perché nel disegno di legge se è obbligatorio il controllo per la Regione, su tutti gli altri enti locali ed enti collegati alla pubblica amministrazione, questa autorità dovrà esercitare un controllo a campione, perché non potrà ogni anno verificare tutti gli enti locali o le loro società collegate. Di questo abbiamo discusso in commissione, e qui abbiamo detto in maniera chiara che deve esserci coscienza di questo problema, verificare nei primi anni di attuazione di tale disegno di legge se questo sarà davvero un problema o sarà una cosa che non ha creato grandissimi contrasti. Spero che, alla fine, non si controllino per 4-5 anni di fila certi enti locali e non se ne controllino altri. Dovremo fare anche un po' di autocritica su questo passaggio. Il tutto sarà a discrezione di chi comporrà questa autorità di vigilanza ed è l'unico dubbio che il nostro gruppo ha, perché sul resto abbiamo discusso a lungo nelle commissioni competenti, abbiamo portato le modifiche che hanno migliorato il testo, abbiamo fatto un buon lavoro.
Nel prossimo futuro dovremo fare una verifica sulla reale applicazione di questa futura legge, perché - come tutte le cose - credo che se siamo amministratori seri, dobbiamo già prenderci un impegno di andare a verificare fra qualche anno quelle che saranno le situazioni pratiche in merito a questa problematica e prenderci anche l'impegno di tornare in aula, di modificare quello che è da modificare per superare alcuni problemi che potrebbero nascere. Parlo al condizionale, perché, ad oggi, l'unico dubbio che abbiamo è quel controllo a campione su tutti gli organismi, eccetto la Regione, che ci crea qualche perplessità.
Aspetterei anche le risposte dal Presidente della Regione, ma credo che il nostro gruppo, anche in base alle considerazioni che ho appena esposto, voterà a favore del provvedimento.
Président - La parole au Conseiller Cesal.
Cesal (UV) - Je me suis oublié dans la lecture du rapport de dire que je viens de présenter à la Présidence des amendements, que j'illustrerai s'il est nécessaire.
Je voudrais remercier à la fin de ce long débat au sein des commissions et au sein du Conseil sur ce projet de loi, tous ceux qui ont participé, surtout remercier les fonctionnaires de la Présidence du Conseil, notamment Mme Perrin, le Directeur du bureau législatif du Conseil régional, M. Gentile, ainsi que le Chef de cabinet de la Présidence de la Junte, M. Di Nicuolo, et même les fonctionnaires des commissions, puisqu'ils ont participé activement à la rédaction de ce texte et avec compétence. Je voudrais aussi remercier les Commissaires de la Ie et IIe commission, car le débat a été un débat de très haut niveau d'un point de vue culturel, un débat qui s'est reproduit, au sein de cette Assemblée, aujourd'hui.
Je retiens que cette loi est une des plus importantes dont on a discuté au cours de cette législature, ce n'est pas une loi de contribution, ce n'est pas une loi qui a des retombées immédiates sur la société que nous représentons, mais c'est une loi de principe, une loi de longue haleine, une loi qui fixe des règles et établit un système de contrôle sur toute l'activité administrative de notre Région; un système de contrôle qui, jusqu'à maintenant, a été absent.
Je comprends en quelque sorte la position de "La Casa delle Libertà", même si je ne la partage pas; d'ailleurs nous avons une vision politique très différente, nous représentons différents aspects de la société valdôtaine, je ne partage pas leur position mais je la respecte. J'inviterais tout de même le groupe "Arcobaleno", qui a souvent soumis à cette Assemblée le problème du système de contrôle, de revoir leur position et de voter à faveur de ce projet de loi, car ça pourrait donner davantage de force à ce projet de loi. Nous avons essayé, au cours du débat dans les commissions, d'aller à la rencontre de toutes les différentes positions, en renonçant, nous-mêmes, à des questions qui auraient pu à l'avance être considérées comme prioritaires.
Je crois que cet organisme est un organisme suffisamment tiers, c'est-à-dire qu'il a une autorité et je crois que cette Assemblée a l'autorité morale pour aller dans la direction de nommer des personnes qui sont à même de remplir ce rôle. Il s'agit évidemment d'un premier pas, nous sommes tous d'accord; d'ailleurs nous allons réaliser un principe autonomiste, et l'autonomie on la démontre même dans les faits, pas seulement à paroles. Cette loi concrétise des principes autonomistes, prévoit la réalisation de cet organisme original et absolument nouveau, mais je retiens aussi absolument nécessaire. D'ailleurs sans d'originalité on n'aurait pas d'autonomie, ni de spécialité, car on serait tous nivelés au niveau plus bas de l'échelle des compétences. Les espaces, quand ils se présentent, doivent être remplis, il faut avoir le courage de les remplir, le Président du Gouvernement, sa Junte, cette majorité ont eu ce courage et ont délégué une bonne partie de la discussion de ce projet de loi aux Conseillers régionaux pour sa concrétisation. Je les remercie pour cette confiance.
Président - Je vous informe qu'il vient d'arriver l'avis favorable du Conseil permanent des collectivités locales, qui vous sera distribué dans quelques minutes.
Est-ce que je peux fermer la discussion générale? La discussion générale est fermée.
La parole au Président de la Région.
Perrin (UV) - Je voudrais avant tout remercier le rapporteur pour la clarté et la précision dans l'exposé et surtout dans les motivations qui ont porté à rédiger ce projet de loi, et je veux m'associer aux compliments pour le travail des commissions, qui ont travaillé à ce sujet d'une importance politique considérable; j'ai apprécié la définition de cet acte comme acte politique courageux.
Ce projet de loi a été proposé par le gouvernement, mais c'est un projet de loi qui intéresse surtout le Conseil Régional.
Le texte que nous allons voter aujourd'hui a été profondément remanié par les commissions: j'accueille ce remaniement avec une grande satisfaction, parce qu'il y a eu une grande amélioration du texte original. Il y a eu une confrontation à tous niveaux, ce qui a porté à des résultats très importants.
Je regrette qu'il n'y ait pas une participation au débat de la part du groupe de "Forza Italia" : tout en comprendrant leur position, je crois que face à ce sujet il faudrait que toute l'assemblée participe. Nous l'avons toujours souhaité et même l'avons écrit dans notre programme de majorité, que tout ce qui touche à nos compétences il faut qu'il puisse avoir l'apport de toutes les formations politiques présentes dans cette assemblée.
Je voudrais aussi faire quelques déclarations de principe, parce qu'il me semble que le sujet est un sujet important.
Il y a à peine deux mois nous fêtions l'anniversaire de notre autonomie, c'est un événement qui nous a permis de réfléchir aux corrélations qu'il y a entre autonomie et responsabilité, mais aussi entre autonomie et originalité. Ce projet de loi, comme l'a bien dit le collègue Cesal, est un projet de loi originel.
Ce n'est pas seulement par devoir vis-à-vis des pères fondateurs de notre autonomie qu'il nous faut concevoir les solutions spécifiques qui s'adaptent à notre situation, mais c'est surtout la raison elle-même de cette autonomie, car notre spécificité est d'autant mieux justifiée et appréciable pour tout un chacun, là ou nous savons faire bon usage de nos prérogatives et donc élaborer une réponse ciblée pour chaque problème.
Il est évident que la solution plus facile consisterait à copier et qu'il serait plus aisé de reprendre à notre compte un travail déjà fait; mais je crois que nous devons saisir une nouvelle fois l'opportunité qui nous est donnée d'être un modèle en concevant une solution originale et qui soit bâtie sur mesure pour notre organisation juridique et qui réponde aux exigences de notre communauté.
Le Conseil a déjà eu dans le passé l'occasion de se faire l'interprète de ces exigences et qui figurent dans le programme de législature, qui est axé sur une administration sérieuse, efficiente, transparente et moderne. C'est une première réponse importante, je veux tranquilliser le Conseiller Curtaz, on est en train de préparer un projet de loi pour le contrôle interne, qui sera soumis dans peu de temps à l'attention de cette Assemblée. Donc voilà que tout le parcours des contrôles va s'achever.
Il faut assurer à nos concitoyens une administration efficace par le biais de mécanismes qui nous permettent de juger les résultats obtenus et de suivre constamment la gestion de la chose publique, cela est dans l'intérêt non seulement de la majorité plutôt que de l'opposition, mais de toute la Vallée d'Aoste. Le premier bénéficiaire d'un organisme tel que celui que nous entendons instituer c'est la Vallée d'Aoste dans tout son système, qui pourra compter sur une aide précise pour l'amélioration de ses performances.
C'est pourquoi ce texte s'insère dans le cadre de la réforme du contrôle et de l'action de l'administration.
La Vallée d'Aoste consolide ainsi sa méthode fondée sur la participation durant la phase de discussion et sur l'adhésion lors de la prise des décisions.
L'autorité qui va voir le jour constituera donc un point de référence pour le système tout entier, même si elle est appelée à effectuer différentes tâches en fonction des divers organismes dont elle devra s'occuper. Cela aussi dans le sens d'adapter ce rôle à la situation valdôtaine, dont région d'un côté, communes de l'autre.
Une nouvelle structure polyvalente, capable de répondre à de multiples besoins, mais surtout, et enfin, un point de référence qualifié dans le domaine de la gestion des procédures administratives, quand celles-ci touchent à un secteur spécifique ou relèvent de l'intérêt général.
Le haut profil de ses membres, les modalités de nomination, le mandat non renouvelable, les cas d'incompatibilité de fonctions, l'autonomie d'organisation, assurent l'indépendance et donc l'autorité de nouveau organe. C'est le point crucial qui a été cité par tous ceux qui sont intervenus. Il est important de garantir cette indépendance, qui est garantie aussi par une assomption de responsabilité de cette assemblée, même à travers les modalités de votation. C'est pour cela que je me permets d'ores et déjà de dire que, tout en appréciant les efforts qui ont été faits de la part des différentes forces politiques, l'amendement proposé par Curtaz me semble qu'il va au-delà de cette direction, donc il faut avoir un peu confiance en soi-même, confiance d'un point de vue institutionnel dans cette assemblée qui représente le peuple valdôtaine. Ce ne sont pas de paroles, ce sont les règles de la démocratie et de la représentativité.
Je tiens à souligner que l'indépendance de ce nouvel organe à l'égard du gouvernement valdôtain est d'autant mieux garantie: ses membres - dont, notamment, son président - seront désignés par l'assemblée, qui détient également le pouvoir de contrôler l'exécutif, ce qui dénote bien le caractère d'auxiliaire du Conseil de cette nouvelle autorité. Il me semble que ce point mérite d'être mis en lumière.
Sur la base de ces prémisses, nous croyons que la mise en place de l'autorité de contrôle représente une innovation du plus haut intérêt, puisqu'elle va nous permettre de préserver les spécificités de notre organisation juridique qui, en matière de contrôle, est un cas singulier dans le domaine déjà particulier des autonomies spéciales.
Mais, plus que tout autre chose, je considère que l'institution de cette autorité de contrôle est une preuve de la responsabilité qui nous revient du fait de notre statut d'autonomie et qui nous impose de répondre aux attentes de notre communauté sans avoir recours à aucune aide extérieure. L'a bien dit M. Nicco, c'est l'"anticorpo" qui est produit par cet organisme même, qui est lui le mieux qui peut faire le contrôle.
Notre but est de donner naissance à un système irréprochable, parce que la Vallée d'Aoste ne peut pas se permettre de prêter le flanc aux critiques, qui pourraient ouvrir la porte à une tentative de mainmise.
L'autorité de contrôle ne sera pas une structure de complaisance, il est en effet bien évident que si elle devait, dans le cadre de sa mission, relever des faits que la loi impose de dénoncer, elle ne saurait se soustraire à cette obligation.
Elle pourra en revanche être "compréhensive", dans la mesure où elle remplira sa mission en connaissance de cause, en connaissant l'administration régionale et son organisation juridique, dans l'intention d'aider celle-ci à mieux faire, et ce, dans l'intérêt des citoyens avant tout.
Je vous le dis avec conviction, pris acte de nos compétences, il n'y a pas d'autres solutions sans renier les soixante dernières années de l'histoire valdôtaine.
Je me permets face aux considérations que je viens de faire et ayant beaucoup apprécié les déclarations qui ont été faites des différentes forces politiques, de faire un appel afin qu'il y ait un partage dans la votation de ce projet de loi, qui fait suite à une confrontation institutionnelle importante. Ce serait un signal politique fort, que nous devons donner et qui est aussi la conséquence d'un ordre du jour que ce Conseil avait voté et qui a été rappelé. Je crois que le débat qui a été fait, les modifications qui ont été apportées le long du parcours peuvent justifier une telle prise de position aussi pour les forces politiques, qui ont encore quelques doutes sur ce projet de loi.
Je vous remercie.
Président - Nous passons à l'examen des articles. Je rappelle que nous votons sur le nouveau texte qui a été prédisposé par la Ie et la IIe Commission.
A l'article 1er il y a l'amendement n° 1 du Conseiller Cesal, dont je donne lecture:
Emendamento
Le parole "Amministrazione regionale", ovunque ricorrano, sono sostituite dalla parola "Regione".
Je le soumets au vote:
Conseillers présents: 30
Votants: 26
Pour: 26
Abstentions: 4 (Curtaz, Lattanzi, Squarzino Secondina, Tibaldi)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote l'article 1er dans le texte ainsi amendé:
Articolo 1
(Finalità ed oggetto)
1. In attuazione del combinato disposto degli articoli 2, primo comma, lettere a) e b), e 3, primo comma, lettera f), della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4 (Statuto speciale per la Valle d'Aosta), e 10 della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 (Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione), e al fine di assicurare il controllo sulla corretta gestione delle risorse collettive da parte della Regione, degli enti locali, dei loro enti ed aziende strumentali, in qualsiasi forma costituiti, la presente legge detta disposizioni per l'istituzione e il funzionamento dell'Autorità di vigilanza sulla gestione finanziaria.
Conseillers présents: 30
Votants: 26
Pour: 26
Abstentions: 4 (Curtaz, Lattanzi, Squarzino Secondina, Tibaldi)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote l'article 2 dans le texte modifié par l'amendement n° 1 du Conseiller Cesal:
Articolo 2
(Istituzione dell'Autorità di vigilanza sulla gestione finanziaria)
1. È istituita, presso il Consiglio regionale, l'Autorità di vigilanza sulla gestione finanziaria, di seguito denominata Autorità, per la verifica della correttezza della gestione finanziaria, con particolare riguardo ai criteri di efficacia, efficienza ed economicità, della Regione e degli altri enti di cui all'articolo 1.
Conseillers présents: 30
Votants: 28
Pour: 26
Contre: 2
Abstentions: 2 (Curtaz, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.
Président - A l'article 3 il y a l'amendement n° 1 du groupe "Arcobaleno", dont je donne lecture:
Emendamento
All'articolo 3 è aggiunto, dopo il comma 4°, il seguente comma:
"I tre membri dell'Autorità e quelli supplenti vengono designati all'interno di una rosa di dieci candidati indicati dal Presidente della Corte dei Conti per la Regione Autonoma della Valle d'Aosta".
Je le soumets au vote:
Conseillers présents: 31
Votants: 2
Pour: 2
Abstentions: 29 (Borre, Caveri, Cerise, Cesal, Charles Teresa, Comé, Ferraris, Fey, Fiou, Fosson, Isabellon, La Torre, Lattanzi, Lavoyer, Maquignaz, Nicco, Pastoret, Perrin, Perron, Praduroux, Rini, Salzone, Sandri, Stacchetti, Tibaldi, Vicquéry, Viérin Adriana, Viérin Laurent, Viérin Marco)
Le Conseil n'approuve pas.
Président - Je soumets au vote l'article 3:
Conseillers présents: 31
Votants: 29
Pour: 27
Contre: 2
Abstentions: 2 (Curtaz, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote l'article 4:
Conseillers présents: 31
Votants: 29
Pour: 27
Contre: 2
Abstentions: 2 (Curtaz, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote l'article 5 dans le texte modifié par l'amendement n° 1 du Conseiller Cesal:
Articolo 5
(Cause ostative alla nomina e incompatibilità)
1. I componenti dell'Autorità non possono essere legati, o essere stati legati nel triennio antecedente la data di nomina, alla Regione o agli altri enti di cui all'articolo 1 da un rapporto di lavoro o di prestazione d'opera retribuita o da incarichi di carattere professionale, ancorché occasionali, ovvero da qualsiasi altro rapporto di natura patrimoniale tale da comprometterne l'indipendenza.
2. Non può essere nominato componente dell'Autorità chi, nell'ambito del territorio regionale, ha ricoperto nel triennio antecedente la data di nomina cariche o uffici pubblici, anche di natura non elettiva, ovvero incarichi di direzione in partiti, movimenti politici e sindacali.
3. La carica di componente dell'Autorità è incompatibile con altre cariche o uffici pubblici, anche di natura non elettiva, ovvero con incarichi di direzione in partiti, movimenti politici e sindacali, che dovessero essere ricoperti, nell'ambito del territorio regionale, nel quinquennio di durata in carica dell'Autorità.
4. La carica di componente dell'Autorità è, inoltre, incompatibile con la carica di parlamentare europeo o di parlamentare nazionale.
Conseillers présents: 32
Votants: 30
Pour: 28
Contre: 2
Abstentions: 2 (Curtaz, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote l'article 6:
Conseillers présents: 32
Votants: 30
Pour: 28
Contre: 2
Abstentions: 2 (Curtaz, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote l'article 7:
Conseillers présents: 32
Votants: 30
Pour: 28
Contre: 2
Abstentions: 2 (Curtaz, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote l'article 8:
Conseillers présents: 32
Votants: 30
Pour: 28
Contre: 2
Abstentions: 2 (Curtaz, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote l'article 9:
Conseillers présents: 32
Votants: 30
Pour: 28
Contre: 2
Abstentions: 2 (Curtaz, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote l'article 10 dans le texte modifié par l'amendement n° 1 du Conseiller Cesal:
Articolo 10
(Compiti)
1. Nell'ambito dell'attività di verifica di cui all'articolo 2 e nel rispetto della natura collaborativa del controllo esercitato, spetta all'Autorità, nei confronti della Regione e degli altri enti di cui all'articolo 1:
a) verificare la corretta gestione finanziaria;
b) verificare la correttezza della gestione dei cofinanziamenti regionali per interventi sostenuti con fondi europei;
c) formulare, a richiesta degli organi collegiali, sia assembleari sia esecutivi, della Regione e degli altri enti di cui all'articolo 1, osservazioni sull'efficace ed efficiente gestione di procedure amministrative di particolare rilevanza o di interesse generale, riferendo tempestivamente degli esiti dell'attività svolta agli organi richiedenti, anche al fine di stimolare processi di autocorrezione.
2. Spetta altresì all'Autorità:
a) valutare la realizzazione degli obiettivi previsti dalla legislazione e dai settori programmatici evidenziati nel bilancio della Regione;
b) verificare il controllo sulla regolare tenuta della contabilità e la puntuale rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili della Regione;
c) verificare l'attuazione, da parte della Regione e degli enti locali, della disciplina relativa al patto di stabilità interno previsto dalla normativa statale e regionale vigente.
Conseillers présents: 32
Votants: 30
Pour: 28
Contre: 2
Abstentions: 2 (Curtaz, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote l'article 11 dans le texte modifié par l'amendement n° 1 du Conseiller Cesal:
Articolo 11
(Acquisizione di informazioni)
1. L'Autorità ha diritto di ottenere dagli uffici della Regione e degli altri enti di cui all'articolo 1 notizie, informazioni e documenti utili all'espletamento dei compiti di cui all'articolo 10; i dati così acquisiti sono tutelati dal segreto d'ufficio.
Conseillers présents: 32
Votants: 30
Pour: 28
Contre: 2
Abstentions: 2 (Curtaz, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote l'article 12:
Conseillers présents: 32
Votants: 30
Pour: 28
Contre: 2
Abstentions: 2 (Curtaz, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.
Président - A l'article 13 il y a l'amendement n° 2 du Conseiller Cesal, dont je donne lecture:
Emendamento
Dopo il primo periodo del comma 1 dell'articolo 13 è inserito il seguente:
"Per il Presidente, tale indennità è maggiorata del 10 per cento".
Je soumets au vote l'article 13 dans le texte ainsi amendé:
Articolo 13
(Compensi)
1. Ai componenti effettivi dell'Autorità è riconosciuta un'indennità mensile di funzione in misura pari alla diaria mensile spettante ai consiglieri regionali. Per il Presidente, tale indennità è maggiorata del 10 percento. Ai componenti supplenti è riconosciuto un gettone di presenza per la partecipazione ad ogni giornata di seduta dell'Autorità, in misura pari ad un quinto della diaria mensile spettante ai consiglieri regionali.
2. Ai componenti dell'Autorità che non risiedono nel luogo di riunione dell'Autorità stessa è dovuto il rimborso, con le modalità previste per i consiglieri regionali, delle spese di trasferta, effettivamente sostenute e documentate, funzionali ad ogni giornata di seduta.
3. Ai componenti dell'Autorità, che su incarico dell'Autorità stessa si recano in località diverse da quella di residenza, è dovuto il rimborso, con le modalità previste per i consiglieri regionali, delle spese di trasferta effettivamente sostenute e documentate.
Conseillers présents: 32
Votants: 30
Pour: 28
Contre: 2
Abstentions: 2 (Curtaz, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote l'article 14:
Conseillers présents: 32
Votants: 30
Pour: 28
Contre: 2
Abstentions: 2 (Curtaz, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote l'article 15:
Conseillers présents: 32
Votants: 30
Pour: 28
Contre: 2
Abstentions: 2 (Curtaz, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote l'article 16:
Conseillers présents: 32
Votants: 30
Pour: 28
Contre: 2
Abstentions: 2 (Curtaz, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote l'article 17:
Conseillers présents: 32
Votants: 30
Pour: 28
Contre: 2
Abstentions: 2 (Curtaz, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote l'article 18:
Conseillers présents: 32
Votants: 30
Pour: 28
Contre: 2
Abstentions: 2 (Curtaz, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote la loi dans son ensemble:
Conseillers présents: 32
Votants: 30
Pour: 28
Contre: 2
Abstentions: 2 (Curtaz, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.