Oggetto del Consiglio n. 1146 del 9 febbraio 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1146/XII - Istituzione di una zona franca d'impresa in un'area da definirsi del territorio valdostano. (Approvazione di risoluzione)
Risoluzione
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
Richiamate:
- La situazione di grave crisi economica che sta caratterizzando il comparto industriale valdostano;
- Le ingenti risorse finanziarie erogate nel tempo dall'Amministrazione regionale;
Considerato che:
- La nostra regione soffre di carenze infrastrutturali che riducono sensibilmente la nostra competitività in termini di nuovi insediamenti industriali;
- Allo stato attuale è difficile sostenere la concorrenza con altre aree del territorio nazionale a maggior attrazione industriale;
- In tempi recenti sono stati costituiti sia in Italia, sia in altre nazioni europee punti franchi d'impresa, caratterizzati da particolari agevolazioni fiscali;
Rilevato che:
- La previsione dell'articolo 14 contenuta nello Statuto di Autonomia della Valle d'Aosta sancisce il territorio regionale quale zona franca - di consumo - posta al di fuori della linea doganale;
- L'attualizzazione e riconversione di tale inattuata previsione statutaria in zona franca d'impresa creerebbe un indiscutibile volano economico;
Impegna
La Giunta regionale a:
1) verificare tempestivamente la possibilità di istituire - compatibilmente all'attuale quadro normativo europeo e in riferimento ai principi statutari di autonomia - una zona franca d'impresa limitatamente ad un area da definirsi del territorio valdostano;
2) a riferire entro 120 giorni alle competenti Commissioni consiliari.
F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi
Président - La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (CdL) - Nell'illustrare questa risoluzione, penso che sia opportuno ricordare che il dibattito su questa risoluzione era già stato effettuato durante la seduta straordinaria sulla situazione del comparto industriale, di conseguenza da parte nostra non ci sarebbe l'esigenza di ripetere quel dibattito, nel senso che l'importanza della risoluzione era stata oggetto di valutazione in quella sede e che il testo della risoluzione è un testo molto chiaro su un argomento di grande attualità, che ha precedenti significativi nella vicina Francia, ma anche nei punti franchi che esistono presso Trieste, Genova, Messina, Napoli e in altre località dello Stato italiano.
Di conseguenza se non ci sono richieste di ulteriori delucidazioni, la darei per illustrata richiamando quel dibattito.
Président - Je déclare ouvert le débat.
La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - È vero quanto diceva il collega Frassy che una parte della discussione su questa risoluzione, presentata dalla "Casa delle Libertà", era già stata avviata in occasione del dibattito sulla crisi industriale. Tuttavia, visto che l'iniziativa è stata riproposta all'ordine del giorno di questo Consiglio, riteniamo doveroso fare alcune osservazioni dichiarando la nostra totale contrarietà a questa iniziativa.
Spero di non suscitare troppo disappunto nei colleghi della "Casa delle Libertà" dicendo che il mio stato d'animo nel leggere questa risoluzione, associandola alle idee che vengono giornalmente comunicate all'opinione pubblica da parte della "Casa delle Libertà" mi fa sentire come nella situazione in cui si troverebbe qualcuno, se da parte nostra si proponesse un incremento del passaggio dei TIR oppure se da parte di qualche collega dell'"Union" si proponesse l'abolizione delle regioni in Italia. Questo lo scarto che intravedo fra le concezioni liberali e liberiste della "Casa delle Libertà" e un'iniziativa che con questi principi stride in maniera evidente.
Non c'è nulla di più antiliberale e antiliberista che una normativa fiscale che, contravvenendo a tutte le leggi di mercato e pure ai principi fondatori del Trattato di Maastricht della libertà di circolazione delle persone, delle merci e dei servizi, costituisce una zona franca che rappresenta per chi ne beneficia un indubbio vantaggio di carattere economico a detrimento della concorrenza.
Quindi, e lo dico senza amore di polemica ma con un certo imbarazzo, sono molto sorpreso del contenuto di questa iniziativa.
Immagino che l'iniziativa troverà terreno fertile in questa aula, trattandosi di iniziativa di facile spendibilità popolare - a volte si usa il termine demagogico, ma a me non piace mai - e anche facilmente comprensibile visto che per anni si è parlato in Valle d'Aosta di zona franca, ma di altra zona franca, e trova un "humus culturale" favorevole: noi siamo la regione del privilegio, siamo la regione a cui tutto è dovuto, siamo una regione in cui non è mai chiaro il discrimine fra quello che è un diritto e quello che è un privilegio a danno di altri, quindi è evidente che un'iniziativa di questo tipo possa - come credo - ottenere il successo in quest'aula.
Direi che è un problema prima di tutto culturale. Noi non siamo d'accordo su una iniziativa del genere; pensiamo che la Valle d'Aosta per usare la terminologia popolana, debba tirarsi su i pantaloni da sola e non abbia bisogno di zone franche, perché credo che questa risoluzione, se venisse approvata e venisse inviata a Bruxelles, procurerebbe una diffusa e giustificata ilarità. Perché è stupefacente che una Regione, che si vanta di essere la seconda o la terza in Europa quanto a ricchezza pro capite, richieda una zona franca di impresa, che è ovviamente una misura eccezionale che viene consentita laddove ci sono delle particolari difficoltà economiche o laddove ci sono delle opportunità economiche - come avviene nei casi dei porti - da sviluppare per favorire un certo tipo di politica economica e dei trasporti, a svantaggio di altre politiche economiche in materia di trasporti.
Una zona franca di impresa nella nostra regione non ha alcun senso; per quanto mi riguarda - non voglio neanche parlare a nome dei colleghi -, mi vergognerei di richiedere una cosa del genere essendo io cittadino di una delle regioni più ricche d'Europa.
Président - La parole au Conseiller Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Ho ascoltato con attenzione le argomentazioni che inducono il consigliere Curtaz immagino a nome del suo gruppo ad assumere una posizione critica rispetto a questa proposta, che però vorrei riportare nell'ambito del suo corretto dibattito, ma per dare giustizia a un'iniziativa che non vuole scomodare Bruxelles, non vuole creare uno scandalo mondiale, ma vuole solo fare una proposta.
La proposta è creare i presupposti di verifica, di studio e di approfondimento di un'opportunità.
Credo che questa iniziativa non abbia bisogno di andare a Bruxelles, perché dà mandato al nostro Governo regionale di verificare l'opportunità di un'eventuale zona franca.
In merito alle critiche del gruppo "Arcobaleno" vorrei ricordare che questa iniziativa è nata in un dibattito sulla crisi economica di questa Regione, che vede le nostre aziende in grande difficoltà; certamente fra le molte argomentazioni che abbiamo evidenziato delle difficoltà delle imprese ce n'è una sulla quale forse abbiamo l'opportunità di intervenire, che è quella della tassazione. Ripetutamente le imprese valdostane si sono lamentate di una serie di situazioni, quella dell'area dei trasporti, dell'isolamento delle linee di comunicazione, si lamentano dell'eccessiva burocrazia, si lamentano di un carico fiscale oneroso perché all'interno di un contesto nazionale oneroso.
Allora perché il nostro partito ha fatto questa proposta? Perché credo che il nostro partito sia coerente con il sentimento di molti cittadini che trovano troppo oneroso il carico fiscale in generale; parlando di economia, troppo oneroso per le imprese italiane, parlando di regione, troppo oneroso per le nostre aziende valdostane che devono competere sui mercati internazionali.
Se noi come Regione abbiamo l'opportunità di creare una condizione di favore, si è parlato del costo dell'energia, si è parlato di migliorare i collegamenti, si sta parlando di fare investimenti per lo sviluppo della tecnologia, dell'informatica; se si percorre anche la strada della valutazione di un minore carico fiscale a favore delle imprese valdostane credo che non sia illiberale, è esattamente il contrario: è fra le questioni più liberali che possiamo fare perché dipende da noi! Perché se dipenderà da noi e se questa Regione deciderà di incassare dalle aziende valdostane meno tasse, fa una scelta autonoma che giustifica ogni investimento; decide di rinunciare a degli introiti fiscali magari dovendo anche rinunciare a sforbiciare nel bilancio qualche surplus o qualche spreco, per rilanciare l'economia, perché questa iniziativa è nata nel contesto del dibattito per favorire lo sviluppo economico di questa Regione.
Quindi credo che non sia assolutamente demagogico, certamente lo è meno che chiedere di ridurre gli stipendi ai consiglieri, lo è meno di fare comunicati stampa dove si dice che sono stati versati 2.000 euro per le aziende in crisi della bassa Valle, perché c'è gente che ha versato molto più di voi e non ha fatto comunicati stampa, lo è meno di tutte quelle iniziative che voi molto sistematicamente e in maniera sì demagogica o, come dice lei, spendibile popolarmente vengono illustrate alla stampa e ai media in questo Consiglio.
Qui vogliamo solo verificare se è possibile che la Regione incassi meno tasse dalle imprese valdostane per dargli la speranza di potersi sviluppare nel mercato internazionale. Meno tasse per le nostre aziende, probabilmente più posti di lavoro per tutti.
Président - La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce, aux transports et aux affaires européennes, Caveri.
Caveri (UV) - L'aspetto che mi dispiace di più è che il Consigliere Curtaz l'altra volta non mi ha ascoltato, nel senso che avevo cercato di dimostrare che l'iniziativa era buona.
(interruzione del Consigliere Curtaz, fuori microfono)
Lei non ha studiato nel frattempo, mentre ero convinto che avrebbe approfondito, conoscendo la sua scienza giuridica. Se non ci sono riuscito l'altra volta, vista l'ora, non ci provo.
Fra l'altro il "punto franco" a Trieste lo ha fatto un'amministrazione di Sinistra, era Illy sindaco. Va bene c'è il porto e da questo punto di vista l'unica cosa che purtroppo non riusciremo mai a fare come "Union" è di portare il mare in Valle. Se lo dovessimo fare, lo portiamo a Cervinia, perché il Consigliere Maquignaz sarebbe contento e in epoca antichissima anche lì c'era il mare! Ora mi limito a presentare un emendamento che dice: "impegna la Giunta regionale a: 1) a studiare la fattibilità - compatibilmente all'attuale quadro normativo europeo e in riferimento ai principi statutari di autonomia - di una zona franca d'impresa limitatamente ad un'area da definirsi del territorio valdostano;" ... è un impegno che la Giunta assume nelle diverse responsabilità. Nel mio caso, affari europei; nel caso dell'Assessore Marguerettaz, le finanze; nel caso dell'Assessore Ferraris, l'industria. Ognuno di noi avrà un pezzettino da studiare.
Président - S'il n'y a pas d'autres collègues qui veulent intervenir, je soumets au vote la résolution dans le texte amendé par l'amendement de l'Assesseur Caveri:
Risoluzione
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
Richiamate:
- La situazione di grave crisi economica che sta caratterizzando il comparto industriale valdostano;
- Le ingenti risorse finanziarie erogate nel tempo dall'Amministrazione regionale;
Considerato che:
- La nostra regione soffre di carenze infrastrutturali che riducono sensibilmente la nostra competitività in termini di nuovi insediamenti industriali;
- Allo stato attuale è difficile sostenere la concorrenza con altre aree del territorio nazionale a maggior attrazione industriale;
- in tempi recenti sono stati costituiti sia in Italia, sia in altre nazioni europee punti franchi d'impresa, caratterizzati da particolari agevolazioni fiscali;
Rilevato che:
- La previsione dell'articolo 14 contenuta nello Statuto di Autonomia della Valle d'Aosta sancisce il territorio regionale quale zona franca - di consumo - posta al di fuori della linea doganale;
- L'attualizzazione e riconversione di tale inattuata previsione statutaria in zona franca d'impresa creerebbe un indiscutibile volano economico;
Impegna
La Giunta regionale a:
1) a studiare la fattibilità - compatibilmente all'attuale quadro normativo europeo e in riferimento ai principi statutari di autonomia - di una zona franca d'impresa limitatamente ad un'area da definirsi del territorio valdostano;
2) a riferire entro 120 giorni alle competenti Commissioni consiliari.
Conseillers présents et votants: 27
Pour: 24
Contre: 3
Le Conseil approuve.