Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1026 del 15 dicembre 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 1026/XII - Disegno di legge: "Regolarizzazione dei rapporti patrimoniali e finanziari con la Gestione straordinaria della Casa da gioco di Saint-Vincent in liquidazione".

Articolo 1

(Regolarizzazione dei rapporti patrimoniali e finanziari con la Gestione straordinaria della Casa da gioco di Saint-Vincent in liquidazione)

1. È autorizzata, per l'anno 2004, la spesa di euro 6.500.000 per la regolarizzazione dei rapporti patrimoniali e finanziari con la Gestione straordinaria della Casa da gioco di Saint-Vincent di cui alla legge regionale 21 dicembre 1993, n. 88 (Istituzione della Gestione straordinaria per l'esercizio della Casa da gioco di Saint-Vincent), come modificata dalla legge regionale 7 giugno 1999, n. 13, posta in liquidazione ai sensi dell'articolo 13 della legge regionale 30 novembre 2001, n. 36 (Costituzione di una società per azioni per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent).

Articolo 2

(Disposizioni finanziarie)

1. L'onere di cui all'articolo 1 trova copertura nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione per l'anno finanziario 2004 nell'obiettivo programmatico 2.1.4.01. (Interventi su beni patrimoniali) e al relativo finanziamento si provvede mediante utilizzo per pari importo dello stanziamento iscritto nel capitolo 69300 (Quota interessi per ammortamento di mutui e prestiti da contrarre) dell'obiettivo programmatico 3.2. (Altri oneri non ripartibili).

2. Per l'applicazione della presente legge, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare, con propria deliberazione, su proposta dell'assessore regionale competente in materia di bilancio, le occorrenti variazioni di bilancio.

Articolo 3

(Dichiarazione d'urgenza)

1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 31, comma terzo, dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione.

Président - La parole au rapporteur, Conseiller Praduroux.

Praduroux (UV) - Il disegno di legge interviene in materia di regolarizzazione dei rapporti patrimoniali e finanziari con la Gestione straordinaria della Casa da gioco di Saint-Vincent in liquidazione. Il lavoro svolto in IV Commissione consiliare "Sviluppo economico" con la presenza dell'Assessore competente ha consentito di approfondire la materia tenendo anche in considerazione gli elementi derivanti dall'evoluzione della situazione.

Il bilancio della Gestione straordinaria recentemente approvato in Consiglio regionale presentava come noto un disavanzo di gestione che si inseriva su una situazione di disavanzi pregressi. Il risultato è sintetizzato nella cifra del patrimonio netto, dato dalla differenza tra le attività e le passività. Nella differenza tra attivo e passivo in questo caso si ha un'eccedenza del passivo per una cifra pari a 6 milioni e 245 mila euro circa. Diventa quindi necessario provvedere a ricalibrare la corrispondenza tra attivo e passivo. Ecco quindi che il disegno di legge che stiamo analizzando realizza tale regolarizzazione dei rapporti con la Gestione straordinaria. In questo modo il provvedimento in esame consente di disporre di un patrimonio finalizzato alla prosecuzione delle attività di liquidazione e nel contempo alla disponibilità di liquidità necessaria per affrontare tutti gli eventuali impegni che sono stati evidenziati in bilancio.

Passando ad un rapido sguardo all'articolato del disegno di legge, emerge un intervento normativo composto di 3 articoli, che si rende necessario per assicurare il prosieguo delle operazioni di liquidazione. Come prevede il primo articolo, è prevista l'autorizzazione di spesa per un ammontare complessivo pari a 6 milioni e mezzo di euro per consentire la regolarizzazione dei rapporti patrimoniali e finanziari con la Gestione straordinaria della casa da gioco in seguito all'approvazione del bilancio alla data del 31 dicembre 2003 avvenuta in Consiglio regionale nella seduta del 3 novembre scorso. L'articolo 2 individua la copertura finanziaria nello stato di previsione della spesa del bilancio regionale 2004 per l'intervento di regolarizzazione. Grazie.

Président - Je rappelle que la IVe Commission, ainsi que la IIe, ont donné leur avis favorable à la majorité. Je déclare ouvert le débat.

La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Ho sentito una relazione alquanto sintetica del collega Praduroux, oltre che poco efficace, come giustamente viene segnalato da qualcuno, che si è conclusa in una maniera singolare, nel senso che ha ringraziato. Io penso che qui qualcun altro dovrebbe ringraziare per la presentazione di un provvedimento di questo tipo, "in primis" dovrebbero ringraziare coloro che hanno gestito la Gestione straordinaria fino a poco tempo fa. Gestione straordinaria i cui strascichi infausti si propagano a distanza di quasi 2 anni dalla sua chiusura o, meglio, dall'avvio della sua liquidazione, quindi "grazie" forse, più che dirlo il Consigliere relatore, dovrà dirlo qualcun altro, che in forza di 6,5 milioni di euro... che vengono previsti in tale disegno di legge regionale a favore di una Gestione straordinaria che ha fatto "acqua da tutte le parti"... oggi qualcuno può ringraziare l'Esecutivo che porta all'esame di questo Consiglio tale provvedimento.

Abbiamo avuto occasione di parlarne anche in IV Commissione, l'Assessore Marguerettaz ci ha dato i suoi ragguagli contabili, che magari ci fornirà in seconda battuta anche in quest'aula; ci ha detto qual è la situazione del patrimonio netto, che oggi è in negativo per oltre 6 milioni di euro. Una situazione, dicevo, che oggi è in tale stato perché eredita un cumulo di passivi delle gestioni precedenti che non possono passare inosservati. Non è la prima volta che questo Consiglio viene chiamato ad intervenire per via legislativa per tappare le "falle" di chi, noi diciamo con una scarsa dose di responsabilità, ha gestito la casa da gioco e tale scarsa dose di responsabilità viene oggi "spalmata" sui contribuenti valdostani, che difficilmente si accorgeranno del loro intervento finanziario, perché la Regione vi provvede attraverso la via legislativa. Come peraltro difficilmente se ne sono accorti gli anni scorsi, quando la Regione interveniva a "colpi" di provvedimento di questa portata, che sono quasi 13 miliardi di vecchie lire, per riportare un senso di economicità a una gestione che di economico ha avuto ben poco.

L'Assessore argomenterà in maniera più o meno variegata sulle risultanze di questa gestione. Vi è da dire, Assessore, che sarà curioso sentire cosa riproporrà a supporto di quello che è un provvedimento di tale peso, decisamente più pesante da un punto di vista finanziario ed economico rispetto a quello che abbiamo discusso per tutto il pomeriggio, perché il pomeriggio abbiamo discusso di un provvedimento organico importante, che riguarda un settore: l'editoria, mentre oggi con pochi articoli si va ad incidere finanziariamente in maniera consistente sul bilancio regionale. A quale fine? A questo proposito forse l'Assessore ci darà qualche lume in più; il fine è quello purtroppo reiterato a nostro avviso che abbiamo visto negli anni passati: una gestione con una scarsa dose di responsabilità, anzi sarebbe più opportuno forse dire con una notevole dose di irresponsabilità, che sulla pelle dei Valdostani ha gestito la casa da gioco. Noi speriamo che la "Casinò S.p.a." dia un segnale diverso, un'inversione di tendenza attesa da molti da tempo, così l'Assessore nei "flash" che si propongono durante le interrogazioni e le interpellanze continua ad assicurarci che quest'anno, il 2004, sarà di segno diverso. Noi glielo auguriamo anzitutto a lui, perché rappresenta l'azionista di riferimento, ovvero la Regione nella "Casinò S.p.a.", lo auguriamo anche a chi lo gestisce e soprattutto ai Valdostani, che non siano chiamati ancora una volta ad intervenire di tasca propria.

La legge ha un titolo specifico, ovvero regolarizza i rapporti patrimoniali e finanziari con la Gestione straordinaria della casa da gioco; non crediamo che questo sia un provvedimento definitivo di regolarizzazione dei rapporti patrimoniali, anche perché, come ben saprà l'Assessore, per cominciare a far fronte ai problemi dell'appena avviata gestione in liquidazione, ricordo che vennero adottate delle deliberazioni di Giunta per acquistare tutto quello che poteva essere acquistato: beni mobili, beni materiali e immateriali, cioè di tutto di più veniva ceduto dalla gestione in fase di avvio di liquidazione alla Regione, al fine di far entrare vere iniezioni di robusta liquidità, per cominciare a "tappare" quella che si sapeva sarebbe stata una voragine finanziaria che si andava a creare. Oggi abbiamo un primo "spaccato" di questa voragine e direi che il "buco" è piuttosto grosso. Rammento che in quelle deliberazioni di Giunta vi erano dei beni mobili che venivano acquistati a delle cifre esorbitanti, improponibili. Ne ricordo uno: gli sgabelli; alcuni sgabelli, che vengono utilizzati probabilmente dai cosiddetti "employés", avevano dei prezzi da sceicchi, ma di oro e di valore non avevano nulla, avevano solo un valore contabile e finanziario per la gestione, che serviva a giustificare un introito a copertura di spese di questo tipo. Non parliamo poi dei beni immateriali, loghi e simboli vari che anche lì sono stati ceduti a cifre importanti. Sarà contento senz'altro il liquidatore, che penso tirerà un sospiro di sollievo stasera nel momento in cui verrà approvato il disegno di legge regionale n. 56, perché alla fine oggi è lui che ne risponde. Abbiamo visto che cosa è successo nel luglio scorso e allora non si esaminava il provvedimento nella sua sostanza come oggi, perché oggi si mette sul tavolo di ogni consigliere la volontà politica di cedere 6,5 milioni di euro a disposizione di un liquidatore, per andare a chiudere quelle voci che rimangono senza risposta. Ebbene, lui senz'altro tirerà un sospiro di sollievo: vi sono 120.000 persone che però si chiedono come mai, a distanza di 2 anni in cui è cessata l'attività della gestione, siamo ancora qui a "tappare" i problemi.

Dicevo, Assessore, questo sarà il primo e ultimo provvedimento di regolarizzazione dei rapporti patrimoniali o ve ne saranno altri? Anche perché vi è una mole di contenziosi che deve ancora essere definita, vi sono contenziosi che potranno anche prevedere... perché i contenziosi sono contabilizzati al valore simbolico di un euro, però un domani potrebbero diventare veramente decine di migliaia di euro di passivo e noi speriamo che vi siano soluzioni giudiziarie differenti. L'Assessore forse ricorderà convenientemente una pronuncia giudiziaria recente, che vede la Regione avere un primo risultato positivo nei confronti di "SITAV" e "SAAV" e in quel caso si potrebbe incamerare del denaro, però lì la gestione ha un ruolo diverso, qui vi è veramente un volume di contenzioso che potrebbe esplodere ai danni della contabilità regionale.

Noi, Assessore, le chiederemmo, oltre a una mera giustificazione contabile, anche di quello che ci ha già detto in commissione, una forte motivazione politica per cui oggi bisogna intervenire in questa direzione. L'unica forza politica che in commissione si è dichiarata fin dall'inizio contraria a un provvedimento di questo tipo è il gruppo "La Casa delle Libertà", d'altronde non siamo assolutamente disponibili ad avallare delle modalità gestionali che abbiamo contestato fin dall'inizio, che non erano improntate a criteri di trasparenza e di aziendalità da un punto di vista amministrativo, sulle cui modalità permangono delle profonde perplessità che non possono solo esternarsi in critiche fatte in tale aula; critiche che, direi, sono comunque supportate da dei ragionamenti che ancora oggi accompagniamo. Vorremmo sapere anche da lei quali sono le motivazioni politiche che oggi la inducono ad intervenire in questa direzione, a lei che più volte si è sganciato dalle responsabilità politiche del passato, responsabilità che sono addebitabili a chi ha governato la Regione perlomeno fin quando, a fine 2002, vigeva il regime della Gestione straordinaria. Penso che questa sia la "chiave di volta" di tutta l'impostazione, perché se lei oggi viene qui e ci propone "tout court" l'approvazione di tale regolarizzazione contabile e finanziaria, lei automaticamente appone una firma di avallo ad una "cambiale" lasciata da chi sedeva prima di lei su quella sedia e ne condivide l'operato in toto. Certe formule o manifestazioni di dissociazione che finora lei aveva utilizzato per distinguere il periodo antecedente dall'8 luglio 2003 e il periodo seguente, cioè quello era uno spartiacque politico fondamentale, siamo sicuri che da questo momento non possa più valere, perché la sua è una firma di avallo su una cambiale i cui debiti sono stati creati da chi ha preceduto la gestione politica del Casinò e naturalmente saranno pagati con i soldi dei contribuenti valdostani.

Président - La parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (Arc-VA) - Il mio sarà un breve intervento per giustificare la nostra posizione in ordine al disegno di legge in discussione, un provvedimento il cui contenuto è semplice, chiaro. Il Consiglio è chiamato, votando l'articolato, a ripianare una perdita, direi a ripianare una grave perdita se si considera che la spesa per la regolarizzazione dei rapporti patrimoniali e finanziari con la Gestione straordinaria della Casa da gioco di Saint-Vincent sarà di 6,5 milioni di euro. Oggi il Consiglio dunque è chiamato a "raccogliere i cocci" di una gestione del Casinò che negli ultimi anni è stata negativa sotto ogni profilo, una gestione che potremmo definire con una parola "perdente": perdente sotto il profilo economico, sotto il profilo del mercato, sotto il profilo dell'iniziativa turistico-ricreativa, sotto il profilo sociale, sotto il profilo finanziario, che oggi è quello che ci interessa di più, perché, di fronte alla voragine delle perdite, il Consiglio è chiamato a mettere le mani nel "portafoglio" della Regione, ad aprirlo e a versare nelle casse della Gestione straordinaria in liquidazione l'ingente somma che è stata appena ricordata. Credo però vi siano, al di là della serietà dei dati che emergono da questa vicenda, degli elementi di preoccupazione ulteriori, perché non credo che questo sarà l'ultimo intervento della Regione nel ripianare le perdite, perché? Perché già la Gestione straordinaria ha un ampio contenzioso in atto, anche con degli esiti positivi - come è successo recentemente rispetto a una causa di risarcimento -, ma è chiaro che se questi contenziosi avessero un esito negativo, spetterà ancora una volta all'Amministrazione regionale mettere le mani al "portafoglio" e tappare gli ulteriori buchi che dovessero crearsi.

La cosa ancora più preoccupante è il constatare che a fianco della Gestione straordinaria in liquidazione lavora una "Casinò S.p.a." che non ha una situazione economico-finanziaria molto più florida. I dati degli ultimi anni di gestione "Casinò S.p.a." sono negativi. È una situazione che va giudicata, non in alternativa a quella che oggi abbiamo in esame, ma una situazione che vede sommarsi algebricamente due negatività. Non si intravede purtroppo un'inversione di tendenza, lo abbiamo detto tante volte: a nostro giudizio manca una riflessione generale, una linea di tendenza coerente, anche stamani abbiamo sentito dall'Assessore delle notizie contraddittorie, potrei dire inevitabilmente contraddittorie perché, quando non si ha chiarezza circa le linee strategiche, è evidente che ogni evento esterno rischia di modificare l'idea originaria. Non vediamo quindi un'inversione di tendenza. Si "tappano i buchi" oggi, credo che saremmo chiamati a tappare ulteriori "buchi", a noi pare che l'Amministrazione regionale, rispetto alla "vicenda Casinò", in questo momento "non sappia che pesci prendere". Sono state tentate alcune soluzioni, adesso vi è l'idea un po' "salvifica" del piano strategico, un anno o poco più fa vi era l'idea "salvifica" del demandare a una terza società la valutazione dei beni che costituivano l'accerchiamento, perché l'acquisizione di quei beni avrebbe dato la svolta decisiva; tutte cose che non hanno portato finora a nessun risultato.

In definitiva, noi annunciamo il nostro voto contrario, anche se capiamo che, per certi versi, questa legge è un atto dovuto, però, come avete la responsabilità politica e gestionale della situazione che si è venuta a creare, oggi dovete avere - e mi riferisco alla maggioranza, al Governo regionale, ai Governi regionali che si sono succeduti sempre in riferimento alla medesima maggioranza - la responsabilità di far fronte alla situazione debitoria e quindi a ripianare le perdite della Gestione straordinaria in liquidazione del Casinò. Questa la giustificazione del nostro voto contrario, noi auspicheremmo - ma credo che non succederà, non sono molto ottimista - che da parte della maggioranza e del Governo regionale vi sia una riflessione di fondo complessiva sul ruolo che si vuole dare al Casinò, su cosa si vuol fare di tale Casinò, non nei prossimi 6 mesi o al prossimo incontro con la controparte per la trattativa del "Billia", non al prossimo consiglio di amministrazione, ma che si dica cosa si intende fare di questo Casinò fra 5-10-20 anni, di fronte a un mondo del gioco che è cambiato, a un mercato che è in continua evoluzione, a una crisi di una casa da gioco che richiede delle decisioni coraggiose e radicali. Ci confronteremo poi su quali potranno essere le soluzioni, ma sicuramente con questo piccolo "tran-tran", con l'attuale "bricolage", che peraltro caratterizza molte branche di questa amministrazione, non andiamo lontano, siamo fermi e, se si sta fermi in economia, paradossalmente si torna indietro. È un po' come in politica: "se non si pedala, si arretra". In economia è lo stesso: se non vi è un'azione di rilancio - per dire una parola "abusata", perché viene sempre indicato come imminente questo rilancio, ma nessuno sa dirci come -, credo che il declino di questa casa da gioco sarà inevitabile con conseguenze di carattere sociale ed economico ed in riferimento alle entrate finanziarie della Regione. Se oggi questo non è avvenuto, è perché vi è il paracadute della Regione, che oggi apriamo: oggi apriamo un paracadute da 13 miliardi di vecchie lire per dire che la "baracca sta ancora in piedi", fino al prossimo "paracadute"!

Président - La parole au Conseiller Comé.

Comé (SA) - Oggi siamo qui ad esaminare un disegno di legge, così come è stato anche definito dal relatore, molto semplice, che si compone di 3 articoli, ma è un provvedimento che, dal punto di vista dell'impegno finanziario, è molto pesante, perché va a ripianare una situazione con una cifra di 6,5 milioni di euro. Questa è una conseguenza dell'approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2003, l'articolo 2446 del Codice civile prevede che: "quando risulta che il capitale è diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite, gli amministratori devono senza indugio convocare l'assemblea per gli opportuni provvedimenti" e l'assemblea quali opportuni provvedimenti ha preso? Quello di richiedere all'Amministrazione regionale di coprire interamente la perdita dell'esercizio 2003 e di ricapitalizzare la società fissando la misura del capitale ad un ammontare non inferiore ai 5 milioni di euro.

Il voto del nostro gruppo quindi sarà, come già sul rendiconto 2003, di astensione, ma vorrei fare una riflessione con l'Assessore, perché siamo particolarmente preoccupati della situazione odierna del Casinò e di quella che sarà la situazione da domani in avanti, perché è notizia di oggi che nel maxi emendamento della finanziaria vi è l'apertura delle "slot machines" alle "sale Bingo". È vero, sono anni che da parte del Governo vi sono dei tentativi, spero vivamente che, anche attraverso l'attività dei nostri Parlamentari, si possa riuscire a trovare una soluzione alternativa, però ritengo che ormai la linea che è stata tracciata a livello del Governo italiano sia quella di andare verso una maggiore apertura di sale da gioco. Non possiamo quindi continuare a sperare ogni anno che vi siano degli interventi di retromarcia da parte del Governo su queste decisioni; dobbiamo cercare di dare delle risposte per rilanciare il nostro Casinò, non possiamo aspettare che siano gli altri a venire incontro alle necessità della Valle d'Aosta. Dicevo che siamo anche un po' preoccupati, perché mi sono letto un po' le relazioni dei bilanci intermedi al 30 aprile 2004 e al 31 luglio 2004, e questo l'ho già detto in un precedente intervento in Consiglio... riconosco che vi è un tentativo di economizzare, di razionalizzare le spese, è forse questo che sta portando dei risultati positivi, ma questo, Assessore, non è sufficiente, perché ci può portare dei risultati positivi solo a brevissimo termine.

Anche in tali bilanci intermedi vedo dalle relazioni fatte dagli amministratori che si ripetono sempre, cioè non riescono a dare qualcosa di nuovo. La relazione intermedia del 31 luglio 2004 è un po' la fotocopia di quella del 30 aprile; ormai è passato un anno, mi aspettavo che vi fosse stato un piano aziendale per cercare di dare almeno nell'immediato delle risposte e chiaramente aspettiamo anche con grande attesa questo famoso piano di sviluppo. Il piano di sviluppo precedente è stato messo da parte e va bene, non voglio entrare nel merito delle procedure, però qui non possiamo più perdere del tempo: dobbiamo arrivare ad avere un piano aziendale per dare delle risposte nell'immediato e un piano di sviluppo che dia delle risposte, che cominci ad individuare delle prospettive per il futuro del Casinò. Vi è infatti da parte del Governo italiano questa nuova tendenza che porterà dei risultati molto negativi al Casinò e noi dobbiamo riuscire a dare delle risposte per rinnovare un "sistema Casinò"... che ha cambiato il sistema di mercato, il sistema... del tipo di giocatore... siamo obbligati a dare delle risposte in tempi brevissimi per cercare di rilanciare di nuovo la nostra casa da gioco, altrimenti nel giro di un paio di anni saremo di nuovo qui a rimettere le mani in tasca per andare a ripianare altre perdite del nostro Casinò.

Président - La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (CdL) - Capisco il silenzio della maggioranza e non è, caro Assessore Caveri, il "silenzio degli innocenti"; questo probabilmente è un silenzio più imbarazzato, di cui è consapevole chi in un recente passato ha condiviso delle scelte che hanno portato a tale conclusione contabile. È perciò evidente che vi sia un certo imbarazzo nell'esprimere un giudizio compiuto su un provvedimento che potremmo definire una legge di bilancio di uno dei nostri piccoli comuni della Valle d'Aosta, collega Fey. Non so quale fosse il bilancio del Comune di Perloz, ma penso che una legge come questa, che mette in una nottata e in 3 articoli "sul piatto" 6,5 milioni di euro, per un comune medio piccolo possa fare, se non il bilancio, comunque parecchio. Di conseguenza, penso che qualche riflessione vada fatta, non vogliamo alimentare la polemica, perché su tale argomento ne è stata fatta parecchia, ma qualche risposta va data e le risposte, colleghi di maggioranza, in questo caso non le deve dare un gruppo come il nostro che sta all'opposizione, come qualche signore dai giornali ha dichiarato, ma dovrebbero essere certi "signori" che hanno gestito tali risultati a dare delle risposte tramite gli Assessori, che reggono il peso politico di un'eredità imbarazzante, di un'eredità che devono gestire per una questione di tipo finanziario, ma sulla quale penso abbiano più di un imbarazzo.

Se 4 mesi fa, a distanza di un'ora rispetto a quella in cui stiamo discutendo, vi furono delle espressioni di dissenso su quel bilancio che veniva portato all'esame dell'aula, penso che stasera - non dico che sia il momento della replica, anche perché le repliche non si danno a distanza di 4 mesi - sia sicuramente il momento delle riflessioni. Sulla "GS" non abbiamo capito una cosa, al di là del voto dichiarato dell'opposizione: i franchi tiratori di maggioranza dovrebbero spiegare su quali presupposti hanno ritenuto di contestare una gestione che appartiene al passato; salvo che l'Assessore Marguerettaz possa dichiarare stasera, in sede di replica, una condivisione e una continuazione della politica della "GS" tramite la "Casinò S.p.a." ma, dalle risposte che ha dato alle interpellanze puntuali poste in questi mesi sulla vicenda del Casinò, ci sembra di poter interpretare che vi sia la volontà sostanziale di cambiare pagina. Penso che l'Assessore nella replica che vorrà dare all'aula farà qualche riflessione, ma ci piacerebbe che qualcheduna provenisse anche da quei banchi, spesso silenziosi, di chi oggi non ha più responsabilità di governo, ma che ieri ha contribuito a creare i presupposti di tale dissesto, per spiegarci qual è la differenza fra la gestione della casa da gioco all'epoca della Gestione straordinaria e la gestione invece della casa da gioco nell'epoca della "Casinò S.p.a.".

Evidenzio solo dei dati, che sono i dati poi di ieri pomeriggio, quando con 2 interrogazioni abbiamo chiesto dei lumi su alcune situazioni. Vi è un dato preoccupante, e quel dato trova spazio nel deficit contenuto in questa legge che ci apprestiamo a votare: quello degli storni dei beni mobili - 810.000,00 euro -, abbiamo appurato ieri, a seguito della risposta dell'Assessore Marguerettaz, che sono beni spariti, perché non sono stati trovati, ma la cosa più incredibile è che, pur non essendo stati trovati, la "GS" li ha materialmente passati di mano alla "Casinò S.p.a.", la quale, a distanza di un anno, cioè al primo bilancio, si è resa conto che mancavano ad inventario - mancano perciò fisicamente - valori per 810.000,00 euro. Abbiamo appreso fra l'altro che la "Casinò S.p.a." ha dovuto conferire un incarico oneroso all'Università di Torino per cercare di capire dove fossero finiti questi beni, soprattutto quale sia la situazione dell'inventario patrimoniale che, a quanto pare, non era tenuto in base alle regole codicistiche e alle procedure interne che la "GS" aveva. A fronte di questa situazione, non possiamo limitarci ad esaminare il dato "nudo e crudo" dei 6,5 milioni di euro, che comunque sono una cifra significativa, ma dobbiamo anche fare dei ragionamenti se vi sono delle responsabilità. Non si può pretendere alla fine che l'unica responsabilità gravi su quest'aula e su tale amministrazione, che per l'ennesima volta mette mano ai denari pubblici per ripianare delle situazioni, che forse in parte possono dipendere da elementi che vanno al di là di scelte giuste o sbagliate che sono state adottate durante quella gestione, ma una buona parte di tale dissesto nasce dai criteri con cui si è operato durante quella gestione.

Non possiamo innanzitutto non chiedervi chiarezza su quello che è stato e su quello che sarà, ma chiedervi una chiarezza di linguaggio, perché se gli amici della stampa domattina dovessero fare un titolo: "Approvata dal Consiglio regionale la legge di regolarizzazione dei rapporti patrimoniali e finanziari", penso che sarebbero pochi i cittadini in grado di intendere ciò che abbiamo approvato questa sera. "Regolarizzazione" è un titolo che denota un evidente imbarazzo della Giunta che ha proposto tale disegno di legge, ma che non rispecchia la realtà di questo provvedimento; non è una regolarizzazione, in un italiano corrente e corretto affinché possa essere lingua di comprensione, si chiama: ripianamento del deficit di bilancio, tale legge ha ad oggetto il ripianamento del deficit di bilancio dell'esercizio 2003 della Gestione straordinaria. Può sembrare una questione semantica? No, è una questione di chiarezza e noi pensiamo che sulla chiarezza sia difficile fare delle divisioni politiche. Presenteremo perciò un emendamento che va nel senso della chiarezza, affinché si chiamino in maniera appropriata, con il nome e le definizioni corrette, le cose che si vanno a fare, affinché sia comprensibile a tutti che il disegno di legge n. 56 non è una regolarizzazione. È vero che siamo abituati alla regolarizzazione delle pratiche degli abusi edilizi, alla regolarizzazione degli extracomunitari, ma in tali casi, in effetti, si tratta di adeguare delle situazioni fuori norma a delle norme che vengono innovate; in questo caso si tratta di tirare fuori dei soldi, si tratta di ripianare un deficit di una gestione deficitaria. Pensiamo perciò che non ci si debba vergognare di chiamare con il suo nome questa legge, ma ci si debba piuttosto vergognare di essere arrivati a tali conclusioni.

Non aggiungo altro, perché penso che l'insieme delle cose dette prima e delle tante riflessioni fatte su tale provvedimento siano sufficienti per farci dire che anche quanti andranno ad approvare questa legge abbiano in cuor loro il convincimento di trovarsi di fronte all'ultima legge di ripianamento di un deficit della Gestione straordinaria. Auspichiamo seriamente, pur dai banchi dell'opposizione, che il prossimo bilancio della "Casinò S.p.a." 2004 - il quale sarà il suo secondo bilancio - sia un bilancio diverso dai precedenti della "GS", ma che sia anche un bilancio diverso rispetto al primo bilancio della S.p.a. Se quel primo bilancio aveva come alibi la pesante situazione della Gestione straordinaria, penso che il secondo bilancio non potrà più vantare tale alibi; di conseguenza, a quel punto il giudizio sarà netto sulle scelte politiche, sulle scelte manageriali e su quello può crederci, Assessore, le faremo i complimenti se vi saranno i risultati, ma le chiederemo il conto se i risultati non vi saranno.

Président - La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Cari colleghi, non vorrei che emergesse da questa discussione, come da altre che sono state fatte su tale argomento in passato, un elemento di confusione che spesso la minoranza tende ad ingigantire, a colorire, per tentare di mettere delle "ombre" sui risultati economici della Gestione straordinaria della "Casinò S.p.a.", un'esperienza che dal luglio 1994 al 31 dicembre 2002 ha consentito di avere, per quanto riguarda l'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta, dei grandi benefici e vorrei ricordarli: oltre 700 milioni di euro alle casse della Regione. Se alla fine di 10 anni quasi di lavoro vi sono ancora 6,5 milioni da mettere a posto di liquidazione, credo sia importante ricordare che è meno dell'1% degli utili netti versati nelle casse regionali, ma a questo dobbiamo anche aggiungere gli almeno 100 milioni risparmiati in dividendi ai soci "SITAV", di questi 700 milioni, se fosse rimasta la gestione in appalto come era sulla base dei precedenti accordi, ci sarebbero stati 100 milioni in meno per la Regione Valle d'Aosta, quindi togliendone anche 6, ci sarebbero sempre 94 milioni di utili che sono rimasti nella nostra Regione, visto che i soci "SITAV" non sono Valdostani. Vorrei ancora ricordare il migliaio di stipendi pagati regolarmente, l'indotto, e tutto quanto è di positivo economicamente per la zona di Châtillon e Saint-Vincent. Questo disavanzo si basa esclusivamente su un problema della società di gestione e che è sottoposto a un problema altrettanto chiaro e semplice: si tratta delle percentuali che sono state negli anni riconosciute alla società di gestione, volutamente, deliberatamente tenute basse, proprio perché la società di gestione, da un lato, doveva contribuire a tale importante entrata e, dall'altro, essere stimolata a fare sviluppo, senza però vivere troppo sugli allori. Questo è importante, altrimenti non ci si rende conto di cosa stiamo discutendo stasera, pertanto recuperare un quadro di riferimento pensavo fosse utile ribadirlo anche in tale occasione.

Président - La parole au Conseiller Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Voteremo questo disegno di legge coerentemente con la nostra posizione assunta in sede di discussione del provvedimento in commissione consiliare. Voglio anche precisare che il nostro voto non è incoerente con il voto della "Fédération" espresso in sede di discussione del bilancio consuntivo del Casinò: in quella occasione il nostro fu un voto politico, in quanto l'astensione era l'unico voto che palesemente in una votazione segreta dichiarava la posizione delle singole forze politiche. Fu quindi da parte della "Fédération" un voto di astensione soprattutto nel non voler entrare in diatribe all'interno della maggioranza; pertanto, coerentemente con l'importanza di questo provvedimento, voteremo a favore.

Président - La parole au Conseiller Lattanzi.

Lattanzi (CdL) - Mi aspettavo un intervento più "pesante" visto che era il primo intervento del collega Lavoyer. Era per confermare che lui all'epoca c'era e quindi come fa oggi a non essere coerente con tutti i "buchi" che ha coperto prima? E continua a coprire i "buchi" con quella che è stata una condivisione di gestione, quindi "nulla di nuovo sotto il sole"! Ringraziamo il collega Lavoyer per tale riproposizione della sua entrata in maggioranza, che spero prima o poi accetterete, così almeno togliamo questo tormentone. "Prendetevi" questi Consiglieri della "Fédération" così abbiamo finito di sentirli ogni volta intervenire per chiedere di entrare in maggioranza!

Permettetemi di fare due riflessioni, partendo da una frase sintomatica della relazione che, anche se sintetica, offre un piccolo spunto interessante: qui si copre un disavanzo di gestione "che si inseriva su una situazione di disavanzi pregressi". Un lampo di verità in tale relazione c'è, mascherata pure sotto una regolarizzazione di rapporti patrimoniali e finanziari, ma almeno una frase che è un lume di verità nel buio delle menzogne c'è. Questa è la copertura di un "buco", ha ragione il Consigliere Praduroux a dire non quotidiano, è la somma di una serie di buchi, è un bel "bucone"! Se mi permettete, colleghi, lo chiamerò con il suo nome: un "buco" da 12 miliardi e mezzo di lire, perché 6 milioni fanno effetto, ma 12 miliardi e mezzo di lire fanno più effetto, soprattutto quando nel TG3 di oggi assistevamo a un servizio sulla "Tecdis" e sull'assemblea dei dipendenti della "Tecdis". Non so se avete visto questo servizio e se avete visto le facce delle persone che erano in quella assemblea ad ascoltare, a sperare di poter avere una risposta, perché, contrariamente a tutti noi, che mettiamo 12,5 miliardi in un "buco", loro il Natale non avranno i soldi per comprare i regali! "Cosa c'entra questo? Lattanzi, non facciamo demagogia, non tiriamo dentro il disagio di molte famiglie della bassa Valle che non avranno i soldi per comprare i regali ai loro figli"... che avevano delle facce che facevano male solo a vederle, soprattutto se uno si sente responsabile di quelle facce, perché, vedete, quelle persone guardavano alla Regione come all'opportunità di una speranza, aspettavano dall'ente pubblico una risposta che potesse dare una speranza per il loro futuro. Sappiamo perfettamente che quella risposta non ci sarà. Non possiamo dare delle risposte, perché, purtroppo, questa Amministrazione non ha i soldi per creare sviluppo ed economia e, quando li ha, li sperpera.

Dodici miliardi e mezzo sono l'ultima goccia di una serie di lunghi fiumi di denaro che in questi anni voi avete messo per coprire i bilanci della Gestione straordinaria, 9 anni di famigerata gestione, e qui mi rivolgo ai Consiglieri neo eletti perché loro hanno diritto alla verità: dovete sapere che quello che state per approvare non è un atto dovuto, non siete obbligati per legge a votarlo; lo so che vi hanno detto che, se non votate tale atto, succederanno cose anche gravi, che so? magari che i libri andranno in tribunale. Sapete come la penso io? Che questi libri dovrebbero già essere in tribunale, perché la Gestione straordinaria è stata non, come dice il Consigliere Sandri, un'illuminata gestione - lui ha la visione comunista e con coerenza credo la sostenga... dice: "la gestione politica della casa da gioco è funzionale a una visione ideologica..." - che capisco, anche se non condivido - "... secondo la quale un'azienda come quella deve essere gestita in maniera politica e pubblica, perché deve essere un servizio sociale, non un'impresa come le altre, ovvero questa è un'impresa che, se anche non fa utili, non è un problema; deve riempire "l'uovo" dei dipendenti, più dipendenti ci sono, più riusciamo a tenerne dentro meglio è. La sua funzione è sociale". Vedete, vi è un piccolo problema: la Gestione straordinaria aveva certamente una gestione politica e pubblica, era evidente, una gestione che noi abbiamo sistematicamente denunciato in quest'aula come una gestione scellerata di un bene pubblico. Non sono 13 miliardi che stiamo versando, questi sono i 13 miliardi di altri 100 che negli ultimi anni abbiamo versato! Quando il Consigliere Sandri dice: "ma la gestione pubblica, non dimentichiamolo, ha portato 700 milioni nelle casse della Regione", fa il "gioco delle tre carte", perché vi chiedo: e se la gestiva un privato, non li portava? Era obbligato! Era obbligato perché la quota da versare è già stabilita; non solo, noi abbiamo sostenuto che con una gestione oculata ne avrebbe portati di più.

Qui non stiamo parlando del mancato incasso, ma dei "buchi" coperti da coprire, di cui voi siete purtroppo non gli ultimi "tombali esecutori", perché vi saranno altri ulteriori "buchi" da coprire, ma sui quali ognuno di noi con il voto è responsabile. Se fossi della maggioranza e fossi neo-eletto, cioè non avessi visto il "film" di prima, direi che si tratta di una regolarizzazione di rapporti patrimoniali e finanziari, "mi hanno raccontato che, se non votiamo questo, qui va tutto in tribunale"... quindi, come Consigliere della maggioranza, forse politicamente mi sentirei costretto a votarlo, ma il voto è responsabilità personale ed essa - forse il Presidente Perrin comincia a capirlo adesso che è stato chiamato dalla Corte dei Conti a rendere conto sulla "Centrale del latte" - è collegata al voto. Il voto allora è un voto di responsabilità quando si conoscono gli elementi: 13 miliardi noi li mettiamo perché vi è stata una gestione scellerata di sperpero di denaro pubblico, perché non vi era semplicemente nessuno che controllava la gestione. Volete un esempio? Prendiamo questi primi mesi, il collega Comé diceva che vi è una gestione ordinaria oggi, certo non possiamo chiamarla una gestione fantastica, non è una gestione di sviluppo o di proiezione, è una gestione che ha il "fiato corto" perché, non avendo grandi prospettive, si può solo occupare di gestire il quotidiano. Ha cominciato però a tagliare consulenze, a "sforbiciare" due linee di bilancio: Assessore, non è che c'è voluto molto per pareggiare almeno i conti... poi li discuteremo a fine anno!

Pur in presenza di un calo di presenze e di un calo di incassi, la gestione si barcamena, la gestione oggi con 3 sottogestori, dunque non amministratori generali, direttori generali che vengono liquidati con 2,6 miliardi... fenomeni dell'economia e della finanza del gioco di azzardo... no, senza fenomeni, ma con 3 direttori di settore la gestione della "Casinò S.p.a.", quella ordinaria - non quella straordinaria che è stata tale solo per i "buchi" effettuati -, pareggia i conti senza poter fare iniziative di grande sviluppo e di incremento, senza poter fare grandi investimenti in pubbliche relazioni ed iniziative. Abbiamo avuto 8-9 mesi di una Gestione ordinaria che ha prodotto almeno il taglio degli sprechi, con la normale conseguenza della riduzione di un deficit. Vi chiedo: ma in 9 anni di gestione straordinaria, fenomenale proprio, in una presenza di mercato da "vacche grasse"... perché dovete ricordare che, quando denunciavamo i "buchi", non ci arrabbiavamo perché il mercato era difficile per tutti e per noi era più difficile, no! Dicevamo: guardate che vi è un mercato nel quale le altre 3 case crescono di quota di mercato e la nostra scende. Ricordo che abbiamo denunciato più volte come fossimo passati da una quota di mercato del 37% delle giocate in Italia a una quota di mercato del 27%, 10 punti in meno, a favore degli altri "competitor", che invece denunciavano una sufficiente abilità per crescere nel mercato. In un mercato che per altri era in crescita quindi noi denunciavamo una discesa che veniva sistematicamente certificata dal bilancio, dalla chiusura del bilancio annuale, che ci veniva portato qui, che noi votavamo... perché erano "buchi" che noi contestavamo, perché la gestione era una gestione "allegra", una gestione pubblica, politica, quella che non permette di fare non dico gli utili, Consigliere Sandri - perché qui non si tratta di avere una casa da gioco che facesse gli utili -, ma che almeno non facesse i "buchi", almeno non chiedesse a "mamma Regione", in qualità di azionista, di versare oltre 100 miliardi per coprire i "buchi"! Cento miliardi in 9 anni, vi è chiaro? Se fossi un Consigliere di maggioranza che non ha saputo queste cose, stasera uscirei dall'aula piuttosto che votare tale provvedimento, perché non si può essere responsabili politici davanti a un tribunale che ti chiede: "ma scusa, tu hai votato un bilancio e non sapevi che erano 9 anni di deficit denunciati sistematicamente sotto l'aspetto contabile in quest'aula, in maniera sistematica!". I 700 milioni di incasso, Consigliere Sandri, sarebbero stati molti di più, ma non chiedevamo quello, domandavamo di poter avere una gestione almeno efficiente per cui i 700 milioni sarebbero stati incassati comunque, ma non avrebbero prodotto 100 miliardi di "buco". Di questo stiamo discutendo: della necessità per l'ennesima volta... perché non è la prima volta, non è la chiusura di 9 anni di gestione, non è che con 12 miliardi chiudiamo 9 anni di storia, noi con 12 miliardi chiudiamo una parte piccola di un "buco" già grande coperto e che qualcuno dice, e io condivido, non è ancora chiuso, perché questo non sarà l'ultimo provvedimento di regolarizzazione dei rapporti finanziari: spettacolare! Mi appello al buon senso perché la politica gioca brutti scherzi, l'appartenenza a un partito fa fare a volte cose non condivise e lo capisco, anche a me capita di non condividere tutto quello che nel mio partito viene detto, però un conto è non condividere la linea politica, altro è non condividere un processo, lì uno dissente, lo dice, vota contro politicamente all'interno della sua maggioranza, dopodiché si allinea ad una scelta politica. Questa non è una scelta politica, questo è un atto amministrativo, questo è decidere a nome e per conto dei Valdostani in qualità di azionista...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... sì, state approvando una legge che decide con il vostro voto di coprire un "buco". Capisco che i vecchi, che hanno il "pelo più lungo", non sono preoccupati, per forza! Per loro è il quinto, il sesto, il settimo "buco" che coprono, uno vale l'altro. Io non sono d'accordo di coprire i "buchi" che fanno quelli che abbiamo chiamato più volte "i responsabili della gestione" e non è un caso che tale legislatura sia iniziata anche sotto l'aspetto politico con una bella presa di distanza dal 31 dicembre 2003, perché quello che è successo a luglio non è successo così, è successo perché qualcuno prendeva le distanze dalla gestione fatta fino al 31 dicembre 2003... sulla Gestione straordinaria. Lo so che appellarmi al buon senso è difficile, ma io lo faccio perché credo che le persone abbiano anche il buon senso per dire: "aspetta un attimo, parliamone un po', cosa succede se non approviamo questo atto?". Se fossi un consigliere di maggioranza di "primo pelo", mi chiederei: ma io mi devo assumere la responsabilità di votare una legge che copre un "buco", che è l'ennesimo "buco" di una gestione che ha fatto solo "buchi", ma scusate un attimo, cosa succede se non approvo questa "cosa"? E se non la votiamo? Non mi pare che licenzino qualcuno, perché la Gestione straordinaria è già chiusa, è una "scatola", molto onerosa, ma è una "scatola" vuota, piena di "buchi".

Cosa succede se la Gestione straordinaria non può chiudere il suo bilancio perché questa Assemblea decide di non assumersi la responsabilità di tappare l'ennesimo "buco", ma soprattutto la continuità di una gestione purtroppo scellerata? Forse succede quello che deve succedere quando è giusto vederci chiaro in questa "scatola": i libri vanno in tribunale, il tribunale prende un commercialista qualunque, chissà chi sarà? e fa la contabilità, quella che fa un ragioniere, e verifica la correttezza dei dati e se le valorizzazioni di cui parlava il Consigliere Frassy sono congrue, se tre sgabelli è giusto che costino qualche decina di milioni, oppure se quei beni materiali che sono spariti si trovano, magari guardando bene nei magazzini del Casinò si vede che sono ancora lì, sono talmente immobilizzate che magari qualcuno le trova! Il tribunale ci guarda chiaro, perché se fossi un consigliere di maggioranza, prima di alzare la mano su un bilancio che ha un "buco" da 13 miliardi oltre i 100 che abbiamo già messo, chiederei che qualcuno mi garantisse che è stata fatta una corretta gestione di quella chiusura, che non vi sono beni materiali che non vi sono, che non vi sono "buchi" che non si capiscono, che tutta la contabilità torni. Dopodiché se è giusto e legittimo dare 2,6 miliardi all'amministratore che ha prodotto questa "cosa", bene: si paga il gestore straordinario di tale "buco". L'ex direttore continua a "tirarci per la giacchetta", noi non rispondiamo al Sig. Trentaz, non siamo noi che dobbiamo rispondere a lui, è lui che deve rispondere all'azionista Regione del suo operato, che deve dire se quello che ha lasciato e che oggi copriamo con altri 12 miliardi, è congruo, se i magazzini hanno quei beni materiali che si stanno cercando, se gli sgabelli hanno quello che valevano, se il valore delle attrezzature passate alla Regione è congruo. Non siamo noi che dobbiamo rispondere a lui, non siete voi, è lui che deve rispondere a noi. Questo provvedimento, che è composto soltanto di tre articoli... 12 miliardi... mascherati con un provvedimento di regolarizzazione contabile, questa non è una regolarizzazione contabile: è la copertura responsabile di un "buco" che voi dovete approvare con il vostro ditino sul tasto verde. Auguri e dormite bene stanotte!

Président - Pas d'autres conseillers qui interviennent? La discussion générale est fermée.

La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Cercherò di essere il più breve possibile e soprattutto cercherò di dare un po' di chiarezza e, se possibile, dare un po' di valore aggiunto ai cittadini e agli organi di stampa che hanno ancora la voglia di seguirci. Di fronte a questo provvedimento che tutti hanno dichiarato semplice e chiaro, si sono sviluppate tutta una serie di discussioni, non spetta a me dire se in tema o fuori tema, ma che hanno fatto un gran "minestrone", perché siamo finiti a parlare della Gestione straordinaria in liquidazione, della S.p.a., abbiamo parlato su tutto lo scibile. È vero che l'argomento si presta, ma si presta anche ad avere un po' di onestà intellettuale mentre si affronta, e qui credo che sia censurabile il comportamento tenuto dai consiglieri che intervengono facendo leva sulla responsabilità personale del singolo consigliere, credo sia qualcosa di scorretto e vi spiego perché. Nel momento in cui vi è un'assunzione di responsabilità da parte di un ente e di una società, questa non si può sottrarre ancorché sia in disaccordo con qualcuno che l'ha preceduta: l'assunzione di responsabilità rimane in capo al soggetto che ha la personalità giuridica per assumersi queste responsabilità, per cui se la "Fininvest" si assume delle responsabilità, può anche cambiare l'azionista, ma sempre la "Fininvest" dovrà rispondere.

Stiamo parlando di attività che nel tempo hanno portato a delle obbligazioni, per cui, nel momento in cui la Gestione straordinaria affronta un contenzioso, dei giudizi e si trova a soccombere, la Gestione straordinaria deve rispondere, ma è il socio unico o il socio che ha costituito il soggetto Gestione straordinaria a doverne rispondere, sì o no? Qui possiamo fare una rilettura delle espressioni che il tribunale ha già "avuto", ma il tribunale ha già risposto nel momento in cui ha giudicato se la Gestione straordinaria era fallibile o meno: in quella occasione ha detto che la Gestione straordinaria poteva fallire, ma non falliva perché vi era un'assunzione di responsabilità da parte della Regione, per cui Signori miei - e io concordo e meno male l'onestà intellettuale del Consigliere Curtaz rende onore - questo è un atto dovuto, non tanto perché non vi sono altre soluzioni, ma perché, nel momento in cui si facesse quello che ha enunciato il Consigliere Lattanzi, cioè portare i libri in tribunale, secondo voi il curatore o l'eventuale commissionario nominato dal tribunale non verrebbe a bussare alla Regione per far pagare i 2 milioni nei confronti dei dipendenti, piuttosto che i milioni relativi alla soccombenza nei casi "SAAV" e "SITAV"? Dovrebbe pagare sempre la Regione, Signori miei, state tranquilli, con il vostro voto non cambiate la responsabilità nei confronti della Regione, perché quest'ultima, di fronte a tali obbligazioni, deve rispondere! Io, collega Lattanzi, con una minore esperienza sicuramente, ma faccio un mestiere che in quel palazzo aveva un po' a che fare e, se fossi malauguratamente un soggetto incaricato, questo sarebbe quello che accade. Qui vi sono delle obbligazioni pagate, quindi tranquillizzatevi, sono tutti discorsi strumentali e disonesti, perché non corrispondono alla sequenza logico-giuridica.

Faccio un passo ulteriore: se qualcuno, voi, l'attuale liquidatore, ritiene che vi siano atti di "mala gestio" e di responsabilità personale, questi sono un'altra faccenda, per cui se nella logica della liquidazione dovessero emergere delle responsabilità, non è che con questo voto qualcuno dispensa soggetti da responsabilità. Nella discussione di ieri abbiamo parlato di svalutazioni ed è stato corretto il ragionamento fatto dal Consigliere Frassy, nel senso che, ad oggi, sono svalutazioni, perché il bene non è stato rinvenuto, nel momento in cui vi sarà la certezza, questi saranno degli storni, saranno stralciati e messi a perdite; oggi vi sono delle svalutazioni. Qualora all'interno di tale processo dovessero emergere delle responsabilità personali, nessuno è sollevato da responsabilità rispetto a questo tipo di eventuale "mala gestio"; quindi tutto tale discorso: ma la colpa è di chi e via dicendo... non è oggi il momento per fare delle elucubrazioni. Oggi stiamo parlando di un'altra cosa ed ecco perché si parla di regolarizzazione, perché oggi la liquidazione deve procedere e in questa attività deve far fronte a degli impegni, badate - e qui un'altra confusione -, che sono ad oggi problemi di una liquidazione, non di una gestione. Noi stiamo gestendo una liquidazione e quindi all'interno di tale processo stiamo affrontando, e quest'anno abbiamo approvato un bilancio 2003, di periodi infra-annuali che faranno parte di un periodo più ampio, che è tutto quello della liquidazione.

Ho sentito giustamente una serie di affermazioni: Signori, vi è tutta una serie di contenziosi, vedremo come vanno questi contenziosi, intanto ce n'è uno che è andato a buon fine, 15 miliardi, che andranno a rimpinguare la Gestione straordinaria; quindi al termine di tale operazione faremo le opportune riflessioni. È chiaro che potranno esserci delle cause che avranno esito negativo, ma ci sarà tempo e modo per valutare, perché ovviamente le cause devono poi essere analizzate e bisogna analizzare chi e come ha generato il contenzioso, se ha ragione o ha torto. Non anticipate, facciamo un ragionamento per volta: oggi stiamo ragionando su un provvedimento che deve permettere alla liquidazione di procedere e di assumersi gli impegni che "obtorto collo" deve affrontare. Il tribunale in merito a una causa di lavoro ha condannato in secondo grado Gestione straordinaria a pagare degli arretrati, oggi dobbiamo far fronte a questo tipo di impegno. Vi sarà un ricorso in Cassazione qualora la Cassazione dovesse dare ragione alla Gestione straordinaria, ci dovrà essere la ripetizione di quanto anticipato, ma non mettiamoci dalla parte di coloro che devono fare i giudici e quindi decidere.

Vorrei fare un altro piccolo inciso. Distinguerei le gestioni particolari dal Casinò; un ragionamento effettuato dal Consigliere Sandri mi pare corretto, nel senso che la casa da gioco non può essere un argomento che solleviamo solo nel momento in cui vi sono delle perdite o vi sono degli impegni che devono essere sostenuti, perché in questo modo alla comunità non facciamo un buon servizio. Ma voi sapete che la gente è convinta che il Casinò costi alla Regione? Sapete che con queste nostre discussioni abbiamo fatto entrare in testa ai cittadini valdostani che sarebbe meglio chiudere il Casinò? Questo non corrisponde alla verità! Nel bilancio che abbiamo appena approvato abbiamo messo 74 milioni, ma nella parte entrate, non nella parte uscite! Se foste così corretti nel dire: "forse potremmo gestirle meglio", è un altro discorso, ma prima di tutto bisogna che passi il discorso che il Casinò è un valore, perché assicura delle entrate alla Regione, perché assicura circa 1.000 posti di lavoro, perché permette ad altre 400 persone dell'indotto di lavorare, ma dobbiamo dirlo, altrimenti sembra che il Casinò sia una "palla al piede" per l'Amministrazione regionale. Prima di tutto questo è un valore, dopodiché miglioriamo la gestione, d'accordo, facciamo tutto quello che possiamo, ma rendiamo un servizio a tale comunità! Non facciamo passare un discorso da positivo in negativo!

Dal punto di vista pratico contabile, oggi probabilmente il collega Comé ha fatto un parallelo fra S.p.a. citando l'articolo 2446, ma in tale caso non siamo in quella condizione; nella finanziaria di quest'anno abbiamo introdotto il ragionamento della copertura a perdita della S.p.a. e se ne parlerà all'approvazione del bilancio. Colgo l'occasione, sempre sull'onda delle situazioni positive, per precisare al collega Lattanzi che, quando lei dice che vi sono delle flessioni rispetto agli ingressi, dice una cosa vera; nel momento in cui dice che vi è una flessione dal punto di vista degli introiti, dice una cosa non vera. Ad oggi con l'ultima decade che è stata trasmessa, quindi 10 dicembre, vi sono quasi 3 milioni di euro in più rispetto all'anno scorso, quindi non solo vi è il discorso taglia-spese, vi è anche un discorso di maggior provento di circa 3 milioni, un incremento del 2,2% sugli introiti. Anche questo credo possa essere sufficientemente comunicato in una situazione dove dobbiamo sempre vedere il "bicchiere mezzo vuoto"...

(interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)

... il problema è che in un momento di recessione tale confronto non regge, perché in un momento in cui il "trend" è in continua diminuzione, soprattutto, caro Consigliere Curtaz, nel momento in cui anche le presenze turistiche diminuiscono - e lei sa che coloro che vanno al Casinò non sono i residenti -, abbiamo una situazione in controtendenza. Da questo punto di vista, sicuramente abbiamo non delle situazioni esaltanti, ma abbiamo alcuni segni che ci fanno ben sperare.

Mi tocca tornare agli amici del gruppo "La Casa delle Libertà" perché qualcuno ha parlato di trasparenza e gli amici di "Stella Alpina" dicono: "il maxi emendamento che verrà approvato con la fiducia ha al suo interno...", posso capire che hanno un filo diretto - con la Camera, sicuramente, non so con il Senato - ma, dal punto di vista della trasparenza, siete degli artisti ad aver capito cosa succede, perché un maxi emendamento che si compone di un articolo con 593 commi... alla faccia della trasparenza! C'è da vergognarsi! E ve lo dice uno che queste norme le deve leggere, oggi da Assessore, ieri da commercialista! Questo, dal punto di vista di tecnica legislativa, è una vergogna, perché qui la trasparenza è "presa a calci nelle gengive" e voi sapete perché tale maxi emendamento... perché con il voto di fiducia mettete gli Italiani in una situazione di panico totale... non capiamo nulla. Ben venga quindi la chiarezza degli amici che sanno cosa è successo con l'apertura delle "slot machines" nelle "sale Bingo", io questo non lo so, non so se questo rimanda a un regolamento; quindi voi mi anticipate il panico, io mi aggrego, sicuramente non sono contento, ma le idee così chiare non le ho e spero che, parlando delle "slot machines" nelle "sale Bingo", vi sia ancora la possibilità che un po' di buon senso riconduca tale apertura alle macchinette che popolano i nostri bar e non portino ad uno stravolgimento del mercato.

Cercando di non cadere nel tranello di fare dei discorsi a 360 gradi, oggi stiamo dando delle risorse a una liquidazione che deve far fronte a una serie di impegni, al termine ci saranno modi e termini per valutare e non vi è bisogno del tribunale: saranno gli organi della liquidazione a dover fare le valutazioni perché, quando vi sarà il rendiconto finale della liquidazione, qualsiasi esborso dovrà essere motivato e giustificato, quindi la verifica di eventuali responsabilità è un atto dovuto. Anche lì non fate confusione sulla liquidazione: tutta una serie di acquisti che sono andati a patrimonio sono stati addirittura antecedenti alla liquidazione, perché per definizione la liquidazione ha ceduto il ramo di azienda totale, non ha fatto nessun "spezzatino", ha fatto un contratto unico e ha ceduto tutto quanto: ecco perché gli atti si riferiscono a momenti diversi. Oggi siamo nella condizione di portare all'attenzione di questa Assemblea un provvedimento impegnativo all'interno di una liquidazione che durerà degli anni; al termine di tale operazione ci saranno tempi e modi per valutare l'operato.

Président - On passe à l'examen de la loi.

Il y a un amendement du groupe "La Casa delle Libertà", dont je donne lecture:

Emendamento

Sostituire il titolo del disegno di legge n. 56 con:

"Ripianamento del deficit di bilancio dell'esercizio 2003 della Gestione Straordinaria della Casa da gioco di Saint-Vincent in liquidazione".

Je le soumets au vote:

Conseillers présents: 33

Votants: 30

Pour: 6

Abstentions: 3 (Comé, Stacchetti, Viérin Marco)

Contre: 24

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Je soumets au vote l'article 1er:

Conseillers présents: 33

Votants: 30

Pour: 24

Abstentions: 3 (Comé, Stacchetti, Viérin Marco)

Contre: 6

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 2:

Conseillers présents: 33

Votants: 30

Pour: 24

Abstentions: 3 (Comé, Stacchetti, Viérin Marco)

Contre: 6

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 3:

Conseillers présents: 33

Votants: 30

Pour: 24

Abstentions: 3 (Comé, Stacchetti, Viérin Marco)

Contre: 6

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote la loi dans son ensemble:

Conseillers présents: 33

Votants: 30

Pour: 24

Abstentions: 3 (Comé, Stacchetti, Viérin Marco)

Contre: 6

Le Conseil approuve.