Oggetto del Consiglio n. 414 del 12 febbraio 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 414/XII - Revisione delle prestazioni di pronto soccorso per quanto riguarda il ticket per i soggetti esenti. (Reiezione di risoluzione)
Risoluzione
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
Ricordando che la riforma sanitaria è basata sostanzialmente sul principio dell'universalità e dell'equità dell'accesso al servizio sanitario stesso;
Preso atto che il D.Lgs 30 dicembre 1992 n. 502 "Riordino della disciplina in materia sanitaria" così come il successivo D.Lgs 19 giugno 1999 n. 229 "Norme per la razionalizzazione del Servizio sanitario nazionale", all'articolo 13 - AUTOFINANZIAMENTO REGIONALE al comma 3 così recita: "Le regioni, nell'ambito della propria disciplina organizzativa dei servizi e della valutazione parametrica dell'evoluzione della domanda delle specifiche prestazioni, possono prevedere forme di partecipazione alla spesa per eventuali altre prestazioni da porre a carico dei cittadini, con esclusione dei soggetti a qualsiasi titolo ESENTI, nel rispetto dei principi del presente decreto";
Preso atto che la recente delibera di giunta n. 5105/2003 stabilisce che "l'importo della quota di partecipazione alla spesa per le prestazioni di Pronto Soccorso se relativo ad accessi classificati come codice bianco è dovuto anche da parte dei soggetti ESENTI e che l'importo del ticket per tutte le prestazioni (visite, indagini diagnostico, strumentali e di laboratorio) è pari a quello previsto nel tariffario per le prestazioni di attività specialistica ambulatoriale", con decorrenza 1° gennaio 2004;
Rilevato che il problema degli accessi incongrui non deve essere risolto penalizzando gli utenti ESENTI dal pagamento del ticket;
Ritenendo contraria al principio di equità l'applicazione del ticket a tutti i codici bianchi;
Ritenendo illegittima oltre che iniqua l'applicazione di tariffe ai soggetti ESENTI.
Impegna la Giunta regionale
1) a rivedere la delibera di Giunta n. 5105 del 30/12/2003 nella parte riguardante le prestazioni di Pronto Soccorso in modo che sia eliminato il ticket per i soggetti ESENTI;
2) a garantire e potenziare a livello territoriale servizi effettivamente accessibili agli utenti in alternativa e/o a sostegno al servizio di Pronto Soccorso.
F.to: Salzone - Lavoyer - Riccarand - Lanièce - Comé - Viérin Marco - Squarzino Secondina - Curtaz
Président - La parole au Conseiller Salzone.
Salzone (SA) - Visto che siamo in fine mattinata e nella speranza di stemperare anche i toni particolarmente accesi di ieri, soprattutto da parte dell'Assessore, ci preme chiarire, visti gli articoli di stamani sui giornali, il fatto che, per quanto riguarda questo argomento, la "Stella Alpina" non è divisa sulla questione dei ticket.
Al di là del fatto, Assessore, che i Consiglieri Salzone e Lanièce hanno presentato un'interrogazione come tante altre volte, credo che rimanga nelle prerogative di tutti i consiglieri presentare personalmente delle interrogazioni, non era neanche una mozione fra l'altro… ed è vero che non sempre i gruppi si confrontano quando si tratta di una semplice interrogazione, perché l'interrogazione non è un atto in sé così altamente politico, naturalmente questo ci ha dato lo spunto per presentare una risoluzione tutti insieme, con l'aggiunta del gruppo "dell'Arcobaleno".
Assessore, se mi permette di farle un appunto, l'unica cosa che non mi sento di accettare delle sue dichiarazioni è il fatto che lei abbia considerato vergognoso l'atteggiamento dei Consiglieri che hanno presentato l'interrogazione; sono sicuro che forse fa parte del carattere di ognuno di noi assumere certi atteggiamenti, ma quella è l'unica cosa che non accetto! Per tutto il resto - l'ho riscontrato anche sui giornali e nelle sue dichiarazioni -, mi pare vi sia un intento di costruire, come era il nostro intento, peraltro.
Questa risoluzione non ha lo scopo di strumentalizzare eventuali piccole o grandi inesattezze di una deliberazione, non vuole neanche cercare cavilli per mettere in difficoltà la Giunta, e quindi il suo Assessore, non rientra nel nostro DNA. Come ho sempre ripetuto in quest'aula, il senso delle nostre iniziative è sempre improntato al contributo, con lealtà e senza mezzi fini, soprattutto e ancor più quando si tratta di temi che toccano i cosiddetti " soggetti deboli". Vale allora la pena ricordare quali sono i soggetti deboli: come tutti peraltro sappiamo, sono i disabili, i tossicodipendenti, gli indigenti, ma anche i pensionati, quelli che hanno pensioni minime. Ne approfitto per ricordare al Consiglio quali sono gli importi delle pensioni minime attualmente in vigore: l'importo di una pensione minima nel 2003 è di 5.104 euro l'anno, che al mese vuol dire 390 euro, un assegno sociale ha un importo annuo di 4.600 euro; si sa che sovente queste pensioni sono doppie all'interno di una famiglia, ma chi ha soltanto una pensione al massimo prende 500 euro al mese circa. Ho voluto ricordare queste cose, perché i soggetti deboli sono i soggetti esenti dal ticket e questo è l'aspetto che mi interessa di più. Se è vero che la riforma sanitaria si basa sostanzialmente sul principio dell'universalità e dell'equità dell'accesso al servizio sanitario, è per noi aberrante pensare che i soggetti esenti debbano in qualche modo pagare il ticket. Lo sanciscono peraltro in modo perentorio i decreti legislativi n. 502/92 e n. 229 chiamato "Bindi", che all'articolo 13 dice: "Le regioni, nell'ambito della propria disciplina organizzativa dei servizi, possono prevedere forme di partecipazione alla spesa per eventuali altre prestazioni da porre a carico dei cittadini, con esclusione dei soggetti a qualsiasi titolo esenti, nel rispetto dei principi del presente decreto".
Assessore, lei deve convenire con noi che la deliberazione della Giunta n. 5105/03, così come formulata, non lascia scampo ad interpretazioni, al punto 5 recita: "L'importo della quota di partecipazione alla spesa per le prestazioni di pronto soccorso, se relativo ad accessi classificati come codice bianco, è dovuto anche da parte dei soggetti esenti". Il problema qui si pone non solo per i soggetti esenti in questa deliberazione, ma anche per i codici bianchi congrui, ad esempio i traumi da articolazioni - abbiamo fatto l'esempio della scheggia nell'occhio, del polso rotto -, disturbi neurologici, emorragie, eccetera. Ora, anche noi conveniamo che, per avere un buon servizio di pronto soccorso, sia necessario mettersi nelle condizioni di non intasarlo, ma non possiamo pensare che il metodo giusto per risolvere il problema sia quello di far pagare gli utenti, soprattutto quelli esenti, perché quelli che avranno il peso maggiore saranno proprio i deboli. Per cercare di essere il più chiaro possibile, le ripeto un dato: nel solo mese di gennaio vi sono stati 2.561 codici bianchi - Pronto soccorso - di cui 2.216 hanno pagato il ticket, di questi il 74% sono anziani ed ecco perché facevo il riferimento di prima e, facendo una trasposizione rispetto alla vecchia deliberazione, chi avrebbe pagato sarebbe stato solo l'8%.
Ho letto poi le dichiarazioni dell'Assessore e convengo che vi sia un avvicinamento a quello che le sto dicendo, però lei mi deve dare una risposta a tutte le questioni da me chieste, perché su quella degli esenti lei non mi ha dato una risposta; spero che me la dia, perché su quello sarà categorico. Proprio per dimostrare che il senso di questa risoluzione è improntato a cercare delle soluzioni, annuncio che siamo disponibili a discutere di questo, a portare il problema in commissione, ma vi sono già degli esempi sul territorio; per esempio, la Regione Piemonte ha costituito degli ambulatori per i codici bianchi, dove vi sono dei medici generici che smaltiscono il Pronto soccorso e svolgono una funzione verso i cittadini che è idonea, in altre regioni si è adottato il metodo per esempio di favorire l'associazionismo dei medici di medicina generale, che consente…
(interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)
… ho capito, queste cose le sa lei, quindi la mia interrogazione va esattamente in questa direzione, glielo dico con assoluta lealtà.
Alla fine, perché vale la pena lasciare spazio al dibattito, lo slogan in questo contesto può essere così esplicitato e lei me lo confermerà: "prestazioni giuste alle persone giuste nel momento giusto". Credo che questo sia l'obiettivo di tutti noi.
Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Il tema di cui stiamo parlando forse è stato sollevato in modo improprio, può darsi che vi siano state incomprensioni, non voglio entrare nel merito di come è avvenuta la comunicazione prima, o durante, o dopo il Consiglio, non mi interessa. Prendo atto che è stato sollevato un problema reale di cui dobbiamo occuparci, qual è? E questo spiega perché anche noi abbiamo firmato questa risoluzione. Il problema è che il Pronto soccorso, deputato ad occuparsi dei casi urgenti, che non possono trovare risposta altrimenti e che devono trovare una risposta urgente che non può essere rinviata, non sempre riesce a svolgere appieno la sua funzione principale, perché vi è intasamento, affollamento (usiamo le parole che vogliamo, ma l'immagine è abbastanza chiara). Vi sono cioè molte persone che si rivolgono al Pronto soccorso per chiedere delle prestazioni che in gergo medico - e che io mi limito a ripetere - si chiamano incongrue, improprie, vale a dire prestazioni che dovrebbero trovare una risposta o nei medici di base, o in altra struttura.
Mi sembra di aver capito che il problema è questo. Di fronte a questo problema reale, che nuoce anche al servizio dello stesso Pronto soccorso, si è cercata questa soluzione: tu, utente, che vai al Pronto soccorso in modo improprio, devi pagare il tuo ticket, perché ci vai in modo improprio; allora tu devi trovare una risposta ai tuoi bisogni in un altro accesso. Questa è una risposta al problema, una risposta che mi sembra punitiva, che prende di mira il destinatario ultimo, ma che non si chiede perché questo capita.
Secondo noi, sia come sanità che come Pronto soccorso, non si deve avere come fine il far pagare i ticket a chi non è esente, ma quello di organizzarsi in modo tale che ogni servizio possa svolgere appieno la sua funzione. Vi è tutto un tentativo a livello preventivo, tutta la sanità è impostata in modo preventivo. Questa, allora, è la domanda di fondo che, a mio avviso, viene posta con questa risoluzione: si tratta di capire quali sono le motivazioni per cui quelle persone, sono tante, sembra - non ho le percentuali e quindi prendo atto di quelle fornite dal collega, può darsi che l'Assessore ne fornisca altre, non me ne importa, ma la percezione è che sono tante -, non trovano una risposta in altro modo. Il problema qual è? Chiediamoci perché: non funziona il medico di base, il servizio di guardia medica, a livello distrettuale l'orario degli ambulatori che possono captare queste esigenze? Chiediamoci dove queste persone possono andare: se non sanno dove andare, non hanno un punto di riferimento, è chiaro che vanno al Pronto soccorso. Non si può dire a queste persone: "voi siete venute qui in modo improprio, vi "punisco" e pagate il ticket", ma bisogna fare in modo che tali individui intercettino sul territorio risposte ai loro bisogni.
Concludendo, è proprio necessario ricorrere al ticket per risolvere il problema, Signor Assessore? Ieri, parlando, ha fatto intravedere che vi sono possibili soluzioni per agire in ambito preventivo, per intercettare questi bisogni; io non sono esperta nel settore, lei sicuramente è competente, sa che è possibile trovare altre soluzioni ed è compito suo sollecitare l'USL affinché trovi altre soluzioni. Credo non sia accettabile come persona comune… ma anche lei come Responsabile della sanità, che l'USL adotti come soluzione il pagamento del ticket da parte di chi è esente; vi sono altre possibilità e su queste bisogna lavorare. Nella prima richiesta si dice che la deliberazione, così come è formulata, esprime la scelta di far pagare la multa a chi accede in modo improprio. Credo che forse valga la pena di cambiare ottica, magari di sospendere e dire: "va bene, sospendiamo l'applicazione di questo ticket per il tempo necessario per attivare quelle misure preventive che consentono di risolvere il problema". Questo, a mio avviso, è un modo più rispettoso delle persone, come diceva prima il collega Salzone, ma anche più rispettoso dei compiti che ha l'USL.
Président - Je déclare ouvert le débat. S'il n'y a pas de collègues qui souhaitent intervenir, je ferme le débat.
La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Fosson.
Fosson (UV) - Ringrazio intanto per i toni e per le osservazioni perché, se si parte da un punto così, si può sempre trovare un accordo, anche perché una delle preoccupazioni più importanti del nostro lavoro è proprio fornire un servizio a tutti, in particolare ai disabili, ai pensionati e agli invalidi. Ieri non era mia intenzione fare una speculazione dicendo che l'interpellanza era stata firmata solo da due consiglieri; me ne scuso, era solo un'osservazione, poi la risposta non è stata mia e forse è essa che ha generato questo tipo di problematiche.
Voglio dire una cosa che è molto chiara: al Pronto soccorso non paga il ticket nessuno, non solo gli esenti da ticket, ma il Pronto soccorso per legge dà delle prestazioni gratuite per tutti; da questo sono nate delle confusioni, delle interpretazioni particolari di cui non siete responsabili voi, ma neppure io. Se la lettera che il Primario del Pronto soccorso ha inviato in data di ieri all'USL chiedendo un incontro su questo, fosse stata inviata molto prima e così l'incontro… probabilmente avremmo trovato un accordo. È chiaro… e questo è il problema che lei dice giustamente, Consigliera Squarzino: il ticket al Pronto soccorso; è un grosso problema che hanno affrontato tante regioni d'Italia e, come lei sa, la maggior parte di esse l'ha introdotto, anche noi, e fin dal 1994 esiste questa formulazione, giusta o sbagliata… creare un deterrente, affinché non si richiedano al Pronto soccorso i ricoveri e le prestazioni improprie, è tutto un ragionamento su cui possiamo stare qui delle ore; chiaramente, era stato adottato dalle amministrazioni precedenti e noi lo abbiamo ripreso, perché? Perché - lei lo ha citato molto correttamente - al Pronto soccorso si richiedono delle prestazioni incongrue, delle prestazioni che spesso non trovano risposta sul territorio ed è vero, ma vanno anche tante persone che lì trovano una prestazione molto più rapida di quella che qualsiasi altra struttura possa offrire, è più comodo andare al Pronto soccorso e questo a discapito di tutta la "mission" - per usare una sua parola - dello stesso, che deve essere dedicato a tutti altri servizi.
È chiaro comunque che noi ribadiamo l'attenzione a questo problema, che però non si risolve in poco tempo. Il motivo per cui tanta gente va al Pronto soccorso e non va in altri servizi è stato uno delle nostre prime preoccupazioni; il rivolgersi e aprire un discorso con i medici di base, che spesso ai malati che li consultano per telefono rispondono di andare in Pronto soccorso… sappiamo che non è corretto, ma abbiamo tempo per intervenire.
La proposta dell'associazionismo - le potrei citare il gruppo di lavoro, i medici, eccetera - l'ho impostata io, nel senso che l'associazionismo, mettendo insieme alcuni medici, a cui noi diamo una casa, un ambulatorio, permette una continuità di orario tale che il paziente non avrà più il "buco" di orario, ma avrà sempre un medico di quelli associati a cui rivolgersi. Stiamo pensando anche ad un'altra cosa: la sede della guardia medica ad Aosta è forse disagiata per gli utenti perché è al Beauregard, se la riportiamo in una zona più vicina, probabilmente il Pronto soccorso avrà meno utenti; comunque penso - ma lo hanno creduto anche i direttori sanitari precedenti - che il deterrente di far pagare un ticket per le prestazioni incongrue sia una delle posizioni giuste…
(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)
… gli esenti non c'erano perché la multa per la circolazione la pagano tutti, l'esente comunque non paga il ticket se la prestazione è congrua. Di fatto, fino al 31 dicembre di quest'anno, di ticket in Pronto soccorso ne sono stati pagati pochissimi e comunque noi possiamo fare un elenco delle congruità, ma il caso singolo sfugge sempre da una regola generale e sarà il medico di pronto soccorso che deciderà sulla congruità o meno, ha visto che vi è il codice bianco, cioè non urgente… io dico una cosa, proprio nell'ottica sua: il discorso è che anche noi vogliamo delle prestazioni giuste, agevoli e facili soprattutto per i disabili, vi ho annunciato che faremo una nuova circolare in cui con gli operatori vedremo di dare ordine a un problema che è stato confuso ed interpretato male. In questa ottica vi chiedo di ritirare la mozione e, non appena avremo questa nuova circolare, ve la presenteremo in commissione e ne discuteremo insieme, come abbiamo sempre fatto di tutte queste cose.
Président - Le Conseil est suspendu pendant deux minutes.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 13,19 alle ore 13,24.
Président - La parole au Conseiller Salzone.
Salzone (SA) - L'intesa è stata trovata con "l'Arcobaleno", non con l'Assessore, però gli mostreremo cammin facendo che siamo per costruire e non per distruggere. Per quanto riguarda questa risoluzione, manteniamo la nostra posizione.
Président - Je soumets au vote la résolution dont à l'objet:
Conseillers présent: 26
Votants: 9
Pour: 8
Contre: 1
Abstentions: 17 (Borre, Cerise, Cesal, Charles Teresa, Fey, Fiou, Fosson, Isabellon, Maquignaz, Marguerettaz, Nicco, Pastoret, Perron, Praduroux, Rini, Vicquéry, Viérin Laurent)
Le Conseil n'approuve pas.
Président - Avec cela nous terminons nos travaux.
La séance est levée.
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La réunion se termine à 13 heures 25.