Oggetto del Consiglio n. 415 del 25 febbraio 2004 - Resoconto
OBJET N° 415/XII - Communications du Président du Conseil régional. Constitution du groupe "Fédération Autonomiste-Federazione Autonomista".
Président - J'informe le Conseil de l'activité de la Présidence et des organes du Conseil depuis la dernière réunion de l'Assemblée:
Projets de loi présentés:
Proposition de loi n° 16, présentée par les Conseillers Frassy, Lattanzi et Tibaldi, le 17 février 2004: "Interventi per la sicurezza del territorio e provvidenze a favore dei cittadini e delle attività produttive per la prevenzione o l'indennizzo di azioni criminali";
Proposition de loi n° 17, présentée par les Conseillers Stacchetti, Comé, Lanièce, La Torre, Lavoyer, Salzone et Viérin Marco, le 20 février 2004: "Modificazioni della legge regionale 5 febbraio 2004, n. 1 (Disposizioni in materia di riqualificazione urbanistica, ambientale e paesaggistica e di definizione degli illeciti edilizi nel territorio della Valle d'Aosta)".
Réunions:
Bureau de Présidence: 1
Chefs de Groupe: 1
Ière Commission: 1
IIe Commission: 1
IIIe Commission: 1
Ve Commission: 1
IVe et Ve Commission: 1
Le 13 février dernier j'ai rencontré à Trente les Présidents des Conseils des Régions à autonomie spéciale de l'arc alpin. Au cours de la réunion, différents thèmes ont été affrontés et, notamment, celui de la situation actuelle des autonomies spéciales et de la place du particularisme de frontière, surtout pour ce qui concerne la rédaction des nouveaux statuts.
Le débat s'est orienté sur les difficultés actuelles de procéder aux réformes statutaires et institutionnelles, compte tenu des incertitudes liées au processus des réformes constitutionnelles en cours. Nous avons donc discuté des interventions pouvant être mises en place pour faire face à ce moment particulier des autonomies spéciale.
Le thème du particularisme des autonomies de montagne a également été affronté notamment en ce qui concerne les problèmes communs que les régions de l'arc alpin connaissent et qui peuvent être affrontés selon une logique commune et peuvent donner lieu à une série d'opportunités dérivant de leur position géographique et sociale particulière. Ces opportunités concernent certains domaines sur lesquels les assemblées peuvent exprimer leur position comme, par exemple, la dimension de la tutelle des minorités linguistiques et les rapports internationaux et transfrontaliers
En ce qui concerne la rédaction des statuts, nous avons souligné l'importance des contenus et de la capacité de valoriser les propres particularités et originalités par rapport à l'organisation des Régions à statut ordinaire.
Par lettre de ce matin, 25 février 2004, Réf. n. 1763, les Conseillers régionaux Francesco Salzone, Leonardo La Torre et Claudio Lavoyer ont annoncé, aux termes des articles 15 et 16 du Règlement intérieur du Conseil régional, de constituer, à partir du 25 février 2004, le groupe "Fédération Autonomiste-Federazione Autonomista".
Francesco Salzone a été désigné comme Chef de groupe et Claudio Lavoyer comme Vice Chef de groupe.
La parole au Conseiller La Torre.
La Torre (FA) - La politica ha il pregio di regalare grandi soddisfazioni, ma molte volte ti mette anche di fronte momenti delicati e difficili. Non vi nego che questo è uno di quelli, ma credo che, per fare politica seriamente, si debba affrontare anche momenti delicati e difficili ed è necessario farlo con correttezza, con trasparenza e rispetto degli elettori. Ecco perché per fare politica è necessario dire delle cose ed agire ed io voglio subito dirvi che per noi si avvia alla fine un progetto politico, il progetto politico "Stella Alpina", e, quando dico "per noi", intendo: per me, Leonardo La Torre, i Consiglieri Francesco Salzone e Claudio Lavoyer, ma anche per molti altri amministratori, simpatizzanti, Valdostani, che si identificavano e oggi di nuovo tornano ad identificarsi nel movimento "Fédération Autonomiste", che oggi si costituisce in Consiglio regionale.
Il nostro primo messaggio come "Fédération Autonomiste" è un messaggio semplice e chiaro: vogliamo fare politica e buona amministrazione al servizio della Valle d'Aosta, vogliamo condividere scelte e responsabilità, come sempre abbiamo fatto nel nostro passato, e lo vogliamo fare senza animosità, nel dialogo anche con gli amici che hanno condiviso con noi il progetto "Stella Alpina"; non vi è quindi alcuna tensione nelle mie parole; senza i personalismi, che, purtroppo, hanno animato molto questi ultimi periodi all'interno del progetto "Stella Alpina"; senza influenze o regie esterne, né oggi, né per il dopo, e anche senza trionfalismi - non credo vi siano gli spazi in momenti delicati come questo per i trionfalismi -, ma anche senza sotterfugi. Su questo voglio sgombrare il campo su quelle che possono essere state le notizie scandalistiche, di stampa, in merito a scambi, a richieste di modifiche di leggi - fra l'altro, che noi giudichiamo anche poco costituzionali -, ma che comunque noi oggi diciamo con chiarezza che non chiediamo, che non ci interessano e che non sarebbe neanche opportuno trattare.
Colleghi, sarebbe facile e anche semplicistico pensare che questa è una diatriba interna alla "Stella Alpina", non è così. Il progetto "Stella Alpina" si avvia a finire, perché ha perso la sua principale ragione di essere, cioè la condivisione degli obiettivi politici. Nell'interesse della Valle d'Aosta va detto quindi che, venendo meno tale condivisione, viene meno l'originalità del pensiero della "Stella Alpina" e la sua ragione di essere. Nasce anche dalla diversa interpretazione dei modi di fare politica, gli atteggiamenti… troppe le differenze di stile e comportamentali, troppe le differenze culturali e politiche, che animano e sono da oggi e da ieri la ricchezza della "Fédération Autonomiste", "ADP", Repubblicani, Democristiani, Socialisti, Liberali, rispetto a quello che evidentemente non conciliava più all'interno del progetto "Stella Alpina". In questi momenti… all'avanzare di una monocultura emergente, quindi di una possibile futura "Stella Alpina" e quindi di un impossibile congresso; quella di "Fédération Autonomiste" è una diversità che non può trovare risposta in un congresso delle tessere o del vecchio modo di fare politica o di persone, pur nel rispetto del grande lavoro che hanno fatto per la nostra Regione, come Borbey e Milanesio - lo dico anche per me -, che non possono essere considerati protagonisti del cambiamento. Un congresso della negazione delle identità e delle diversità, che invece noi consideriamo ricchezza; noi crediamo in un progetto per la Valle d'Aosta rispettoso della nostra Valle e dei Valdostani, dei nostri amministratori sul territorio, che sono tanti e che devono essere supportati da credibilità politica e comportamentale, ridando forza e credibilità al loro impegno amministrativo, alla loro continuità politica, perché andremo ad affrontare il prossimo anno le elezioni comunali sul territorio della Valle d'Aosta.
È troppo semplificativo quindi definire diatriba… noi abbiamo creduto fortemente nel progetto "Stella Alpina" e credo che in qualche modo - amici "dell'Union Valdôtaine" e dei "Democratici di Sinistra" - si sia persa anche un'occasione, perché era una grande occasione autonomista-regionalista di rafforzare quell'area; una stagione che ha dato anche dei buoni frutti, che noi riconosciamo: l'elezione del nostro Deputato e del nostro Senatore, un fatto sicuramente positivo e un fatto a cui non possiamo non continuare a fare riferimento con chiarezza. Fare politica seriamente oggi impone di preferire le scelte ai compromessi e nella chiarezza scegliamo di ripartire da "Fédération Autonomiste"; nasce quindi nella chiarezza, perché vogliamo essere interlocutori politici, ripartendo da "Fédération Autonomiste", da dove il percorso di condivisione politica ed amministrativa è stato interrotto, con la storia, con i modi, con la chiarezza e con la dignità della "Fédération Autonomiste".
Signor Presidente della Regione, colleghi della maggioranza, al momento del suo insediamento, Signor Presidente, lei ha presentato un programma in cui ha parlato di valori e di continuità che durano da 10 anni; ha parlato di "Union Valdôtaine" e di "Democratici di Sinistra" e io le sottolineo "Fédération Autonomiste", con cui tutti i valori regionalisti ed autonomisti sono stati condivisi in quei 10 anni vissuti insieme, fino ai tragici momenti dell'alluvione quando si accorpò il movimento "Autonomiste". Oggi, colleghi della maggioranza, il vostro programma trae forza da quella condivisione e da quella continuità a cui abbiamo dato un forte contributo come "Fédération", continuità - amici "Democratici di Sinistra" - che oggi può consolidarsi nel riprendere un percorso comune che riporta la storia comune dove è stata interrotta, però con un occhio al futuro, che guarda già ai prossimi impegni politici ed amministrativi. Ripeto: confronto, parlare di politica nell'interesse della Valle non è diatriba, è ridare fiato alla politica con serietà e chiarezza.
Signor Presidente, noi le abbiamo creduto al momento del suo insediamento e le crediamo oggi, condividiamo il suo programma e avremo modo di parlarne, condividiamo il suo modo di agire perché la conosciamo. Ci sentiamo perciò di dirle, come gruppo costituito della "Fédération Autonomiste", che oggi possiamo sostenerla; con serietà e con dignità possiamo dirle che questa fiducia che diamo a lei potrà trasformarsi anche in un atto politico di sostegno e di appoggio esterno alla maggioranza, che potrà venire se vi sarà il reciproco rispetto, se vi sarà la reciproca dignità, in un confronto necessario con il movimento "dell'Union Valdôtaine" e con quello dei "Democratici di Sinistra", confronto che avremo da oggi, in quanto da oggi interlocutori politici all'interno di questo Consiglio, in quanto da oggi gruppo della "Fédération Autonomiste" all'interno di questa Assemblea.
Président - On a dérogé un peu aux temps, je pense qu'il y avait la possibilité de le faire, c'est un des rares moments de débat politique de ce Conseil.
La parole au Conseiller Viérin Marco.
Viérin M. (SA) - Mi viene difficile parlare dopo un oratore come il Consigliere La Torre, che tutte le volte dice cose diverse dal passato intervento. Potremmo prendere i suoi interventi degli ultimi 3 anni, non ve n'è uno uguale! Dico solo queste cose, perché mi sembra che il Consiglio non possa essere preso in giro.
La "Stella Alpina" è un movimento politico-autonomista e il congresso del 13-14 marzo dimostrerà che è formata da numerose persone provenienti da diverse forze, che hanno dato vita alla "Stella Alpina" e che ancora oggi credono nel progetto istitutivo del movimento. Noi vogliamo parlare di politica e non di questioni che sono lontane dalla politica. Siamo molto sereni perché la "Stella Alpina" non ha mai fatto certe dichiarazioni, noi non abbiamo fatto dichiarazioni contrarie a collaborazioni con i "Democratici di Sinistra", l'unica dichiarazione in tal senso - estemporanea perché non concordata, né condivisa dall'allora gruppo consiliare - fu dell'allora Capogruppo Leonardo La Torre, che abbiamo appena sentito. Mi è sufficiente riprendere un piccolo passaggio di poco tempo fa, perché era sul bilancio 2003: "chiarezza politica e credibilità…" - le parole che ha utilizzato oggi - "… è proprio nei momenti difficili che si impara ad ascoltare e si impara a farsi capire, si creano le basi solide di dignità e di democrazia che sono quelle che, secondo me, sono fondamentali per il nostro futuro; ma vi dico anche come forza regionalista che non abbiamo e non dobbiamo cadere nel gioco di passare come una regione di Sinistra, perché questa non è una regione di Sinistra, questa è una regione regionalista e d'altronde neanche questa Sinistra, e forse meno che mai i "Democratici di Sinistra", in questo caso hanno difeso questa Regione". Queste le parole di non più di un anno fa di chi mi ha preceduto, ma quell'intervento era logico per una persona come il Consigliere La Torre, in quanto fondatore del circolo di "Forza Italia" in Valle d'Aosta; al contrario, la "Stella Alpina" condivide con soddisfazione le responsabilità di governo con "Union" e "Democratici di Sinistra" al Comune di Aosta e in tanti altri comuni. Abbiamo sentito un intervento che richiama la politica seria, la trasparenza, il rispetto degli elettori e quindi fa un elenco di cose da fare… messaggi semplici e chiari, fare politica seria e buona amministrazione, come abbiamo fatto in passato.
Vorrei solo ricordare all'Assemblea, anche se poi è un discorso più di dibattito interno al congresso di qui a 15 giorni, che all'epoca la "Stella Alpina" - parlo della scelta di "Stella Alpina" di andare in minoranza - ha dibattuto a lungo e democraticamente della situazione politica, caro Presidente, e, tranne 3 astenuti, perché qui non bisogna seminare quello che non si è seminato… e ripeto tranquillamente che gli astenuti furono: il nostro Sindaco Patrocle, nonché l'Assessore Torri e l'Amministratore Veggetti di Châtillon e chiaramente il Consigliere Lavoyer, perché in quel momento assente perché impedito, sono stati gli unici ad astenersi su quella scelta, che era stata dibattuta e concordata, di richiedere "all'Union Valdôtaine" e ai "Democratici di Sinistra" un parziale rinnovo dell'Esecutivo, la richiesta non fu accolta e ci collocò in minoranza. Questa fu una scelta condivisa da tutti, tutti ci prendiamo le nostre responsabilità, magari anche in senso negativo, non siamo qui a dire che è stata una scelta felice, però "non si può gettare il sasso e nascondere la mano".
Dispiace che, alla vigilia di un congresso, qualcuno scelga il non confronto democratico quando si parla di regole e di democrazia, ma decida di intraprendere un'altra strada, una strada certamente oggi più comoda, perché quella della "Stella Alpina" è servita solo per farsi eleggere in questa assise, per tornare in questo Consiglio. Le prime avvisaglie non sono giunte solo oggi, ma dopo i primi giorni delle elezioni, a novembre quando spuntò come un fulmine a ciel sereno - qui richiamo la trasparenza, la credibilità e il coinvolgimento degli elettori - un documento definito "Milanesio-La Torre", che probabilmente tanti colleghi non hanno avuto, non hanno letto, ma che essenzialmente dice questo: "Per realizzare tale ambizioso obiettivo, dichiariamo aperta una fase costituente da noi costitutori fortemente motivata… e consapevoli dell'importanza di definire con onestà intellettuale e al fine di elaborare un vero progetto politico, al fine di definire le regole dello stare insieme".
Non ho preparato un intervento come il Consigliere La Torre scritto in tutti i passaggi; ho cercato di scrivere mentre il collega faceva il suo intervento alcune cose precise e ben chiare anche per la stampa. Questo non è un fatto che emerge oggi, ma è un fatto che è stato meditato dal giorno dopo le elezioni e vi sono tre, quattro passaggi che lo confermano e vi sono anche passaggi che dicono il contrario di tutto di quello che è stato esternato oggi dal nuovo gruppo costituito. Questo è il vero problema, quindi faccio un appello al Consiglio di riflettere su quello che sta succedendo e poi ognuno farà le proprie considerazioni. La "Stella Alpina" sarà al congresso, la "Stella Alpina" continua a vivere, è rappresentata anche da tantissime persone che hanno creato lo stesso movimento e quindi persone provenienti da più parti.
Président - La parole au Conseiller Salzone.
Salzone (FA) - Per riportare un argomento, che mi pare di fondamentale importanza a livello politico, ritengo opportuno… constatare che, quando in un movimento non ce n'è più, non ce n'è più… quindi è bene riportare gli argomenti sul vero percorso della politica. Abbiamo elaborato un documento dal quale vogliamo ripartire, in cui abbiamo fatto un preambolo e anche dato delle indicazioni sul percorso che vogliamo seguire.
La "Stella Alpina" nasce come aggregazione di due movimenti politici autonomisti: la "Fédération Autonomiste", già in maggioranza con "Union Valdôtaine" e "Democratici di Sinistra", e gli "Autonomisti" collocati all'opposizione sino all'autunno del 2000. Il contenitore politico della "Stella Alpina" è quindi una grande federazione formata principalmente da due aggregazioni, aperte ad altri contributi della società civile, per raggiungere alcuni obiettivi fra cui: semplificare il quadro politico valdostano superando le differenze storico-culturali delle due componenti maggiormente rappresentative: "Fédération" e "Autonomisti" appunto; far crescere l'area autonomista complementare a quella più tradizionale rappresentata "dall'Union Valdôtaine", creando il polo delle forze autonomiste come punto di partenza per il governo della nostra Valle; collocarsi al centro della politica valdostana, superando le contrapposizioni, le etichette di Destra e Sinistra che caratterizzano lo scontro politico a livello nazionale. Dopo 2 anni dalla costituzione di tale aggregazione, questi obiettivi non solo non si sono concretizzati, ma si allontanano sempre più in quanto, a parte il risultato della semplificazione del quadro politico, la differenza fra "Fédération Autonomiste", anziché diminuire, tende ad aumentare di pari passo con le tensioni che di politico non hanno nulla, perché generate da una latente volontà della componente degli "Autonomisti" di prevaricare gli altri soggetti per impossessarsi con metodi vecchi della guida del movimento, escludendo alcune componenti storiche.
Il polo delle forze autonomiste, come centralità del Governo regionale, è nei fatti fallito in quanto "l'Union Valdôtaine" governa con i "Democratici di Sinistra" e la "Stella Alpina" è collocata all'opposizione. Questa diversa visione del ruolo delle forze autonomiste rispetto alla posizione storica di governo della "Fédération Autonomiste" accentua le diversità all'interno della "Stella Alpina". Ora, sul solo risultato di semplificare il quadro politico valdostano si possono scarificare o modificare posizioni politiche non sostanziali, ma non si può rinnegare, per quanto riguarda la "Fédération Autonomiste", un percorso, nato nel 1992, di collaborazione con "l'Union Valdôtaine" e i "Democratici di Sinistra", bruscamente interrotto nel 2002. I sottoscritti firmatari quindi ritengono che vi siano posizioni poco conciliabili in atteggiamenti che vedono il desiderio di una componente di prevaricare le diversità esistenti nella "Stella Alpina", che ne fanno forza e ricchezza, per omogeneizzare tutto con formule vecchie e datate di partito, ormai superate anche a livello nazionale, vedi il rispetto delle varie componenti all'interno della "Casa delle Libertà" o "nell'Ulivo". La non chiarezza di linea politica che ondeggia in modo ambiguo in un limbo che non è né opposizione, che sta nei fatti; né maggioranza, che si auspica solo a parole; anche questo è sintomo di culture diametralmente opposte, che da una parte spingono allo scontro frontale per cercare di scardinare l'attuale maggioranza, con la finalità - politicamente incomprensibile - di sostituire i "Democratici di Sinistra" al Governo regionale, e coloro che con i firmatari di questo documento sostengono che il futuro della politica valdostana non possa prescindere dalla collaborazione delle forze autonomiste alleate con la parte moderata della Sinistra. Per le Europee, infatti, queste forze hanno proposto un disegno di legge che prevede la rappresentanza diretta di un parlamentare valdostano; queste forze si candideranno nel 2005 per guidare ancora insieme il Comune di Aosta. Questa alleanza ha caratterizzato gli ultimi 10 anni di Governo regionale sino al dicembre 2002 con la "Fédération Autonomiste" sempre in maggioranza. Non pensiamo che giochi di potere fine a sé stessi, tendenti a prevaricare alcune componenti all'interno della "Stella Alpina", possano contribuire a riportare la stessa nell'alveo politico auspicato, che ha peraltro sempre caratterizzato la posizione storica della "Fédération Autonomiste", rappresentata dall'alleanza fra le forze autenticamente autonomiste.
Fatte queste premesse, i sottoscrittori del presente documento vogliono spostare l'attenzione e gli sforzi dei soggetti che compongono la "Stella Alpina", più che alle scorribande interne, all'analisi di problemi della Valle d'Aosta da risolvere. Stiamo infatti vivendo un momento storico fuori dall'ordinario in quanto tutti gli schemi ideologici tradizionali sono saltati; il processo di cambiamento e di evoluzione in atto, maturato e sviluppato soprattutto nell'ultimo decennio, ci trova impreparati. La Valle d'Aosta non solo non sfugge a questo clima di malessere generale, ma anche all'interno del quadro europeo nazionale si trova in una posizione di estrema fragilità; fragilità che emerge ogni giorno sviluppando la reale debolezza del "sistema Valle d'Aosta", al di là dei tanto decantati punti di forza, quali lo Statuto di autonomia e la discreta disponibilità finanziaria ora messa in discussione. In questa realtà di schemi saltati e nel malessere generale, si intravedono grandi pericoli e grandi opportunità. Come sempre nella vita e nella storia di ciascuno di noi e a noi insieme spetta il compito di scegliere come vivere il nostro futuro di cittadini e di comunità, scegliendo fra esasperare le tensioni interne con atteggiamenti miopi: lottare come i capponi mentre finiscono in padella, oppure assumere responsabilmente il ruolo che ci compete, per contribuire alla costruzione di programmi economici, culturali per la nostra Valle, nel "grande respiro", facendo crescere in tutti noi la cultura del diritto insieme a quella del dovere verso questa realtà, che si è caratterizzata per la sua specificità a livello nazionale e che adesso deve affrontare scenari ancora più stimolanti, ma anche minacciosi a livello europeo.
La riforma dello Stato in senso federale deve essere rispettosa delle specificità delle Regioni a statuto speciale, che soprattutto in Valle d'Aosta hanno radici antiche ed è in questa direzione che si deve sviluppare la nostra cultura dell'autonomia, come abbiamo sempre sostenuto. La vera cultura dell'autonomia non separa, ma distingue, non si rinserra in sé stessa, ma si apre all'esterno, al confronto e alla collaborazione di tutti; d'altro canto, non bisogna dimenticare che si può nascere autonomisti, ma lo si può anche diventare. In questo senso la "Fédération Autonomiste" è sempre stata il risultato di mediazione fra esperienze politiche del passato, fra culture diverse, oggettivamente presenti nella nostra Regione e la necessità di aggregare energie antiche e nuove intorno a progetti ampiamente condivisibili.
La sensazione diffusa all'interno della "Stella Alpina" è che questi principi, questi cardini nello stare insieme, questo "pilier d'angle" non esistano più, ma vi sia una lotta intestina con metodi politici partitici vecchi e superati non tendenti a far crescere le idee, ma a far crescere i muscoli e soffocare le diversità. Per questo motivo i sottoscrittori di questo documento vogliono rilanciare le idee portanti della "Fédération Autonomiste", che stanno alla base dell'azione politica di tanti amici che hanno aderito alla "Stella Alpina", con la speranza che tali idee non solo potevano sopravvivere, ma addirittura crescere, attualmente ciò non pare più possibile; per questo motivo tali sottoscrittori opereranno fin da subito per rilanciare questi concetti, che caratterizzano la formula politica delle idee e dei progetti, in contrasto con la formula tradizionale e superata del partito delle tessere, che tende ad imbrigliare coloro che non la pensano allo stesso modo. L'obiettivo è quello di far crescere la Valle d'Aosta sotto il profilo economico, culturale, operando per allargare l'area autonomista al governo della nostra Regione che collabora con i "Democratici di Sinistra"; creare un accordo forte con "l'Union Valdôtaine" e i firmatari della proposta di legge regionale per l'elezione al Parlamento europeo, al fine di affrontare tutti insieme ed uniti questa importante competizione elettorale; rafforzare il sostegno alla "Giunta Grimod" al Comune di Aosta, preparando, insieme "all'Union Valdôtaine" e ai "Democratici di Sinistra", un programma comune aperto ad altri contributi per le elezioni comunali del 2005; rilanciare l'autonomia, il federalismo, il regionalismo nella nostra Valle d'Aosta stando più attenti ai nemici esterni, piuttosto che sprecare energie a vuoto per lotte intestine, che portano il nulla assoluto anche ai virtuali vincitori.
Président - La parole au Conseiller Comé.
Comé (SA) - Oggi non volevo intervenire però, dopo il documento congressuale letto dal Consigliere Salzone, ritengo di dover fare due piccole considerazioni, perché noi avremmo voluto discutere questo documento congressuale, confrontarci, anche perché mi pare che, da parte del gruppo della "Fédération", si sia annunciato un numero elevato di firme di tantissimi amministratori, quindi non riusciamo a cogliere qual è la preoccupazione. Perché questa fuga dal movimento, quando uno ha aderenti, amministratori sul territorio, grandi progetti politici; non si presenta per confrontarsi, scappa? È questo che lascia perplessi, perché uno, quando è sicuro di avere una certa forza all'interno del movimento, lo dimostra, si presenta, fa prevalere la sua politica, invece mi fa strano questo atteggiamento di subito scappare.
Ho sentito il Consigliere La Torre dire: "la "Stella Alpina" è finita, viene meno l'originalità; la "Stella Alpina" è nata perché vi era un'aggregazione di due forze", ma questa c'è e il congresso che faremo dimostrerà e lo ha dimostrato, visto che abbiamo delle firme all'interno anche nel nostro documento… quindi questa è solo una parte della "Fédération", perché noi abbiamo una buona parte di Repubblicani che sono all'interno del nostro progetto. La "Stella Alpina", quindi, sicuramente non finisce qui, anzi continuerà e dimostrerà come mantiene ancora viva quella originalità che era nata allora. La "Stella Alpina" non finisce sicuramente con la fuga di una parte della "Fédération".
Président - La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (CdL) - Non vorrei dare la sensazione di chi interviene in un dibattito para-congressuale di un movimento che è arrivato a trarre conclusioni prima del congresso, però penso che alcune riflessioni vadano fatte, perché questa è la sede politica in cui maturano le decisioni che condizionano nel bene e nel male la vita pubblica, ma anche la vita privata dei vari soggetti che vivono in questa Regione.
Visto che le decisioni abbiamo il compito di trarle noi, 35 consiglieri, penso che le parole e le riflessioni che sono state oggetto degli interventi dei Consiglieri della "Stella Alpina" non possano essere completamente ignorate, in forza di quel ruolo diretto che anche questi consiglieri hanno nella vita di questa Regione. La nostra parte politica perciò vuole fare alcune riflessioni, anche perché le riflessioni che ha fatto il collega Marco Viérin, per una certa parte, possono essere condivisibili, nel senso che noi fin da maggio avevamo messo in guardia i Valdostani su questa aggregazione, che parlava "dell'altra Valle d'Aosta", perché ritenevamo che in questa aggregazione mancasse la coesione del progetto politico. Ritenevamo che non vi fossero dei programmi e delle idee originali, che potessero andare al di là di quello slogan "L'altra Valle d'Aosta", e avevamo cercato di mettere in guardia l'elettorato da quella che poteva essere una suggestione, che poi ha dato in termini elettorali alla "Stella Alpina" un risultato ed è il risultato di aver comunque aggregato un'area che in quel momento politico riteneva di dover cercare un'alternativa rispetto alla gestione ultradecennale "Union"-"Democratici di Sinistra".
La prima riflessione perciò è che a noi dispiace che, al di là delle vicende interne di un partito, migliaia e migliaia di Valdostani siano stati traditi da un programma che non si è realizzato e da un progetto che forse non è mai decollato. Dobbiamo anche dire che siamo perplessi della fiducia che il collega La Torre pone a questo Esecutivo, o in maniera personalistica a questo Presidente, che noi valutiamo in una luce politica, Presidente Perrin, perché, se dovessimo valutarlo in termini personali, probabilmente verremmo meno alla nostra funzione politica. È veramente incredibile fare un atto di fiducia a fronte di una Valle d'Aosta che è in profonda crisi, una crisi che ogni giorno possiamo constatare non dal dibattito politico, ma girando per le strade, sfogliando i giornali: la crisi dell'industria - la "Feletti", la "Zincocelere" sulle pagine dei giornali di questa mattina, la "Cogne", la "Tecdis" e l'elenco delle industrie in crisi potrebbe continuare fino ad indicare tutte le realtà presenti in questa Regione -; la crisi del Casinò, collega La Torre, settore che lei ben conosce anche da un punto di vista imprenditoriale. È veramente paradossale allora che, anziché portare al dibattito politico idee e suggestioni nuove, voi facciate un atto di fiducia in una situazione di crisi profonda e riconosciuta anche all'interno della maggioranza "Union" e "Democratici di Sinistra", tanto che il dibattito che sta nascendo all'interno "dell'Union" è un dibattito che, al di là di questioni post-congressuali, è fondato anche su questioni pratiche di tipo amministrativo. Nel prendere atto - a distanza di poco più di 6 mesi - che la nostra previsione politica in primavera era fondata, nel senso che voi non avevate un progetto politico da presentare ai Valdostani e sul quale avviare "un'altra Valle d'Aosta", come recitava il vostro slogan, vogliamo evidenziare questo.
L'intervento del rinato gruppo della "Fédération" ha fatto appello alla fiducia al Presidente, ha confermato il dialogo con "l'Union" e con i "Democratici di Sinistra" e ha dato un'indicazione quanto meno politica, se non programmatica; gli "Autonomisti" non hanno rinnegato il fatto di governare al Comune di Aosta insieme "all'Union" e ai "Democratici di Sinistra" e hanno anche detto, per bocca del collega Marco Viérin, che loro non hanno avuto "pruriti" di sorta con "l'Union" e i "Democratici di Sinistra". Vedete, la differenza fra noi e la vostra "altra Valle d'Aosta", che peraltro non si è concretizzata, è proprio questa: al centro della linea politica di "Forza Italia", al centro della linea politica di quella aggregazione che si chiama "Casa delle Libertà", dove "Forza Italia" è motivo traente, noi poniamo la Valle d'Aosta, i problemi concreti di questa Regione; al centro della vostra linea politica - ammesso che di linea politica si possa parlare - ponete "l'Union Valdôtaine". Penso che, fintanto che le forze politiche di questa Regione non prenderanno atto e coscienza che la Valle d'Aosta è una cosa e "l'Union Valdôtaine" è un'altra - ma un'altra cosa come lo sono "Forza Italia", "l'Arcobaleno", i "Democratici di Sinistra" -, la politica di questa Regione non riuscirà a concretizzare quei risultati concreti che i Valdostani si aspettano. "L'Union Valdôtaine" è un movimento importante, ma non è la Valle d'Aosta! Penso che questa, colleghi Consiglieri della "Stella Alpina" e della "Fédération", dovrebbe essere una riflessione da fare anche in quella che sarà la prospettiva del vostro percorso politico, che - l'ho detto all'inizio e lo dico in chiusura del mio intervento - non può essere completamente indifferente a questo consesso, perché questa è la sede in cui si devono confrontare le idee, i programmi e non quella in cui si devono fare atti di fiducia incondizionati pur di garantire o di riconquistare posti di potere o poltrone.
Président - La parole au Président de la Région, Perrin.
Perrin (UV) - Nous avons appris ce matin de la constitution du nouveau groupe, ce qui signifie qu'il y a eu une fracture dans le groupe de "Stella Alpina". Il y a toujours un drame derrière les divisions, donc je ne voudrais pas entrer dans le mérite, ni dans le détail de cette question. C'est une question qui a été débattue à l'intérieur du groupe et les décisions qui ont été prises sont, du point de vue politique, respectables de côté et d'autre, donc je ne ferai pas absolument de commentaire au rôle du mouvement de "Stella Alpina" et je ne voudrais même pas faire de commentaire sur ce qui a été le projet de "Stella Alpina". Nous prenons acte de la constitution du nouveau groupe, qui s'appelle "Fédération Autonomiste", avec laquelle cette majorité a collaboré dans le passé, ce sont des données de fait.
J'ai écouté les déclarations de MM. La Torre et Salzone, qui sont des déclarations positives face au programme de cette majorité. M. Frassy, je crois que, même dans le moment où nous avons présenté ce programme, nous avons dit que nous étions disponibles à en discuter, de ce programme, avec toutes les forces politiques, aussi sur la base des sensibilités différentes présentes dans ce Conseil, donc un programme qui peut être partagé totalement, qui peut être partagé en partie; un programme qui est en train, à travers l'action de cette majorité, à se développer, donc nous prenons acte avec une certaine satisfaction qu'il y ait des appréciations.
Pour ce qui est des appréciations à niveau de la Présidence de la Région, il y a un niveau personnel auquel je ne me suis jamais soustrait et je retiens que, même en politique, les rapports personnels sont importants, mais je crois que les appréciations faites vont dans la direction d'un partage d'un programme, qui est garanti par la majorité et en première personne donc par le Président de la Région.
Il y a une réflexion politique à faire; il y a quand même une modification du cadre politique dans cette Assemblée, donc un débat politique suivra autour d'autres tables, parce que je ne crois pas qu'aujourd'hui dans cette salle l'on puisse aller modifier des majorités ou trouver des composantes nouvelles dans cette majorité. Il y a heureusement les partis, les mouvements, M. Frassy, "l'Union Valdôtaine" existe bel et bien et je crois qu'elle n'a jamais nié à personne, je ni à quelconque groupe de ce Conseil librement élu, la confrontation, donc je crois qu'en ce moment et à ce sujet, dans une phase politique délicate, nous sommes conscients des difficultés que cette Vallée d'Aoste est en train de vivre pour certains aspects, il est important qu'on puisse se confronter à niveau politique sur les tables opportunes. Le rôle des partis est un rôle fondamental et on l'a souligné aussi dans ces derniers jours et je crois que ce débat doit être fait surtout pour avoir une clarté des rôles. Nous avons toujours signifié dans cette salle la nécessité d'avoir une clarté de rôles et donc qui est à l'opposition et qui est à la majorité, qui partage ou qui ne partage pas et cela peut être objet de discussion. C'est dans ce sens que j'ai apprécié le débat serein, je comprends les amertumes des uns et des autres dans cette phase politique, je ne veux absolument pas profiter de ces amertumes et de ces difficultés, mais je dis que nous sommes disponibles à la confrontation.