Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 413 del 12 febbraio 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 413/XII - Adoption de toutes les mesures nécessaires afin d'assurer le respect des exigences de la Vallée d'Aoste dans le cadre de la réforme Moratti. (Approbation de résolution - Rejet d'une autre résolution)

Risoluzione

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

Preso atto che la legge n. 53 entrata in vigore il 28 marzo 2003, detta legge "Moratti", ha modificato radicalmente il mondo della scuola;

Ritenuto che per l'attuazione della riforma in Valle d'Aosta sia opportuno approvare un provvedimento regionale con i necessari adattamenti sulla base delle competenze della Regione e del particolarismo della scuola valdostana e del bilinguismo;

Preso atto che le organizzazioni sindacali da mesi si sono dichiarate disponibili ad affrontare nel loro complesso l'attuazione della legge di riforma in sede regionale;

Verificato che il primo Decreto attuativo relativo alla scuola di base, è stato approvato nei giorni scorsi pur essendoci stata richiesta di modifiche ed integrazioni nella conferenza Stato-Regioni e dove sono state evidenziate perplessità da parte dell'ANCI;

Preso atto della dichiarazione di stato di agitazione indetto dalle organizzazioni sindacali nelle scuole della Valle d'Aosta per protestare contro la decisione dell'Assessore regionale di dare applicazione alla circolare ministeriale sull'anticipo delle iscrizioni alla scuola materna;

Ritenuto fondamentale ribadire che le competenze statutarie della Regione Valle d'Aosta, impongono alla Regione di integrare con un proprio provvedimento le disposizioni nazionali;

Impegna

l'Assessore all'Istruzione e Cultura a soprassedere all'applicazione del primo decreto attuativo relativo alla scuola di base, e di conseguenza a ritirare la circolare del Sovraintendente agli Studi della Valle d'Aosta del 22 gennaio 2004 relativa alle iscrizioni degli alunni nelle scuole dell'infanzia e alle classi di ogni ordine e grado per l'anno scolastico 2004/2005, e ad affrontare, di concerto con le parti sociali, l'attuazione complessiva della legge di riforma.

F.to: Comé - Salzone - Lanièce - Stacchetti - Viérin Marco - La Torre - Lavoyer

Risoluzione

Il Consiglio regionale

Preso atto che il 23 gennaio 2004 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il primo decreto attuativo della cosiddetta Riforma Moratti (legge n. 53/2003), con cui viene rinnovato il modello organizzativo dell'attuale scuola materna, elementare e media;

Ricordato che "l'istruzione materna, elementare e media" rientra tra le materie sulle quali, a norma dell'articolo 3 dello Statuto, la Regione ha potestà di "emanare norme legislative di integrazione e attuazione" delle leggi, per adattarle alla realtà regionale;

Appurato che il modello della riforma Moratti, se applicato alla nostra scuola, ne stravolgerebbe le caratteristiche più salienti, quali la funzione educativa della scuola materna, il modulo di tre docenti su due classi nella scuola elementare, il modello organizzativo nella scuola media, oltre naturalmente alla connotazione bi-plurilingue della scuola di base;

Preso atto che i sindacati scuola hanno proclamato lo stato di agitazione perché, dopo due mesi di trattativa tra le parti, l'Amministrazione regionale non ha dato risposte alle proposte da loro avanzate né ha preso in considerazione la richiesta di soprassedere all'anticipo delle iscrizioni alla scuola materna, come primo atto di non recepimento automatico delle indicazioni ministeriali;

Condividendo le osservazioni critiche e le proposte avanzate dai sindacati e quelle che stanno arrivando dai vari collegi dei docenti delle scuole valdostane, che chiedono il rispetto dell'orario scolastico degli alunni e dell'organico dei docenti;

Ritenendo che, se la Giunta regionale non persegue il dialogo, il confronto e la condivisione, sulle grandi scelte che possono coinvolgere la scuola tutta che è in valle, è difficile giungere a decisioni rispettose della nostra specificità e del modello organizzativo finora adottato;

Impegna

La Giunta

a riprendere il dialogo e il confronto con i sindacati e col mondo tutto della scuola per definire quali caratteristiche della scuola valdostana, così come si è venuta configurando nel tempo, vadano mantenute pur in presenza dell'attuale riforma;

Impegna

L'Assessore regionale all'istruzione e cultura

a ritirare la circolare concernente l'anticipo delle iscrizioni alla scuola materna, in attesa di un più globale ragionamento sull'insieme della riforma;

Invita

La Giunta regionale

a trovare risposta alla domanda diffusa delle famiglie di servizi di tutela e assistenza di bambini in età pre-scolare, al di fuori del sistema scolastico.

F.to: Squarzino Secondina - Riccarand - Curtaz

Résolution

Le Conseil régional de la Vallée D'Aoste

Ayant pris acte que la loi n° 53 entrée en vigueur le 28 mars 2003, dite loi "Moratti", a modifié de manière significative l'organisation de l'école;

Considéré que l'institution scolaire de la Vallée d'Aoste est le fruit d'un système normatif complexe et particulier, qui s'est réalisé à partir de l'après-guerre jusqu'à aujourd'hui, soit avant la définition finale du Statut, soit dans la phase applicatrice du Statut d'Autonomie en matière d'école et de formation, et même à travers l'ensemble des normes de réalisation et avec de précises interventions de sauvegarde dans la législation nationale (autonomie scolaire, examen d'Etat, école pour adultes, formation universitaire) avec un corpus riche de législation régionale et d'actes de délibérations du Gouvernement valdôtain, l'un - le corpus - tendant à la définition de règlements scolaires, les autres - les actes et délibérations - dirigés vers l'adaptation des programmes didactiques à la réalité régionale;

Vu l'autofinancement total d'un système scolaire dans une zone de montagne, qui a des caractéristiques de bilinguisme et de plurilinguisme (la tutelle de la Communauté Walser et en perspective, la prise en considération du franco-provençal) et une parité scolaire réglée depuis longtemps, qui soulignent encore plus la particularité valdôtaine;

Considéré qu'à travers les nouveautés introduites par la révision du Titre V de la Constitution telle qu'elle est rédigée pour les autonomies spéciales là où il y a le plus d'autonomie, la réalisation de la Réforme Moratti, si elle n'est pas opportunément revue, pourrait avoir des effets négatifs sur la spécificité du système formatif valdôtain;

Ayant vérifié que le premier décret législatif de réalisation relatif à l'école de base a été approuvé par le Conseil des Ministres le 23 janvier dernier;

Ayant retenu qu'il faut pour cela procéder au dialogue avec toutes les parties intéressées, en considération aussi de la disponibilité des organisations syndicales à affronter dans son ensemble la réalisation de la loi de réforme avec la Région;

Engage

- le Gouvernement régional à définir les lignes-modèles de la réforme qui se traduira en législation régionale et qui parviendra aux accords institutionnels comme des normes de réalisation du Statut nécessaires avec le Gouvernement (qui peut s'entendre comme des dispositions d'application du Statut) dans une logique de dialogue permanent avec les différents membres du monde de l'école et les organisations syndicales;

- l'Assesseur à l'Education et à la Culture à continuer, de concert avec les parties et les organismes locaux, de faire les approfondissements nécessaires (même à propos de la circulaire passée le 22 janvier) ainsi que, là où il y a urgence, d'adopter toute mesure opportune apte à réaliser l'objectif d'assurer la répercussion de la réforme aux exigences de la Vallée d'Aoste.

Signé: Borre - Fiou

Président - Si le Conseil est d'accord, je propose une discussion conjointe des 3 points suivants. La parole au Conseiller Borre, pour motion d'ordre.

Borre (UV) - Per annunciare che piuttosto che apportare emendamenti alla nostra risoluzione, abbiamo preferito - io ed il collega Fiou - riscrivere il testo della stessa, che abbiamo già consegnato agli atti; chiederemmo quindi di distribuirla.

Président - La parole au Conseiller Comé, pour l'illustration de la première résolution.

Comé (SA) - Il nostro gruppo in questi ultimi mesi si è soffermato più volte in Consiglio sulla "questione scuola", in modo particolare anche dall'entrata in vigore della legge n. 53, detta "legge Moratti". Abbiamo presentato questa iniziativa perché ci siamo preoccupati delle scelte (e non scelte) politiche che l'Assessore in questi mesi ha fatto.

Certamente il mondo della scuola valdostana aspetta le modalità di attuazione della "riforma Moratti", ma aspetta con consapevolezza che le specificità della scuola valdostana debbano essere salvaguardate, tenendo fortemente conto delle competenze previste dal nostro Statuto, secondo cui la Regione ha potestà di emanare norme legislative di integrazione ed attuazione delle leggi statali. Se poi prendiamo il programma di maggioranza, si legge: "… mantenendo il radicamento territoriale della scuola materna, elementare e media, dando continuità alla programmazione scolastica sulla base dei progetti di riforma e delle competenze della Regione…"; quindi anche tale programma concordava con le nostre preoccupazioni.

Come gruppo, non vogliamo entrare nello specifico della "riforma Moratti", ma con questa risoluzione vogliamo sottolineare come non si possa prendere "tout court" una circolare ministeriale e darle applicazione. Una decisione in merito al decreto attuativo dovrà essere assunta, dopo aver acquisito il parere degli enti locali, dopo aver valutato la coerenza delle strutture logistiche, dopo aver concordato con le organizzazioni sindacali le risorse di organico necessarie, in base alle modalità attuali e sul modello e sull'impianto della scuola stessa. Derogando ai tempi di attuazione, avremmo forse avuto la possibilità di lavorare per giungere ad una norma regionale concordata e condivisa anche dagli stessi insegnanti. Mi pare che c'è un ordine del giorno di pochi giorni fa, il 9 febbraio, in cui gli insegnanti hanno contestato, stigmatizzando la scelta di iscrizione anticipata dei bambini nella scuola di infanzia, hanno chiesto di essere informati e coinvolti nelle trattative con i sindacati, trattative che sono state portate avanti fra sindacati ed assessore.

Questa scelta di dare applicazione alla circolare nell'anticipo delle iscrizioni alla scuola materna si colloca, invece, in un quadro di mera riproposizione dei provvedimenti ministeriali: qui sorge la nostra grande preoccupazione, che potrebbe aprire, in maniera pericolosissima per la nostra autonomia, la strada ad ulteriori scelte in questo senso quando saranno approvati altri decreti attuativi. È per questo che noi non ci sentiamo assolutamente di "svendere la nostra autonomia" e su un principio per noi così importante della tutela dei nostri diritti e delle nostre competenze acquisite, non vogliamo assolutamente che qualcuno se ne impossessi.

Assessore, secondo considerazioni che avevo già svolto in una mia precedente iniziativa, la particolarità dell'ordinamento scolastico valdostano poggia su 3 punti: il primo, è quello legislativo, e sono gli articoli 39-40, il bilinguismo; il secondo, è quello funzionale e riguarda il personale docente e direttivo, che dipende ed è retribuito dalla Regione; il terzo, è quello organizzativo, la Sovrintendenza è un organo della Regione e non un rappresentante del Ministro dell'istruzione! È un principio che nella nostra storia siamo riusciti a conquistare con difficoltà, che era stato sancito dall'allora Assessore Viglino, la quale, se fosse ancora fra di noi, proverebbe un gelido brivido nel prendere atto delle scelte fatte oggi, constatando che questa conquista per la scuola valdostana si sta riducendo, con il rischio di vederla addirittura azzerata!

Il Capogruppo di "Union Valdôtaine" ci ha appena detto che è stata presentata una nuova risoluzione; adesso la analizzeremo, quindi da parte nostra c'è la totale disponibilità per cercare di concordare su questa nuova risoluzione. Datemi il tempo di leggerla, di analizzarla e, nel prosieguo della discussione, vi daremo il nostro parere.

Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Certainement le problème de l'école n'est pas un problème important pour cette Assemblée, il n'y a pas de nombre légal, M. le Président!

Président - Est-ce que vous demandez vérification?

Squarzino (Arc-VA) - No. L'avrei già chiesta prima per il collega Comé, ma non è consentito dal Regolamento intervenire per tale richiesta, interrompendo un collega; quindi ho aspettato, perché il problema della scuola è un problema importante.

Venti giorni fa è stato approvato il decreto applicativo della riforma, che ha modificato radicalmente l'organizzazione scolastica delle scuole materna, elementare e media, le quali adesso sono chiamate con nome nuovo: "scuola dell'infanzia", "scuola primaria" e "scuola secondaria di primo grado"; anzi, già il dr. Burro chiedeva che fosse scritto "scuola secondaria di primo grado", quindi è stata ripresa una vecchia dizione.

Sui contenuti di questa riforma la Regione non si è mai pronunciata: non abbiatevene a male, signor Presidente e signor Assessore, ma non si è mai pronunciata in sede di Conferenza Stato-Regione! La Regione si è solo preoccupata che fossero salvaguardate le sue competenze statutarie, come se fosse indifferente il modello di scuola con cui confrontarsi e da adattare alla nostra realtà! Proprio questa assenza di attenzione ai contenuti ci ha preoccupato e per questo abbiamo cercato più volte di sollecitare il Governo regionale in tal senso. Ma - e questo è l'atteggiamento più grave ancora, che ci ha preoccupati -, il governo regionale mentre chiedeva la salvaguardia delle competenze statutarie, applicava "tout court" le prime indicazioni ministeriali relative alla riforma. Basti ricordare a tale proposito il protocollo firmato col Ministero per l'istruzione, a proposito delle attività formative e di istruzione per i giovani dai 14 ai 18 anni, proprio in un settore in cui abbiamo competenza primaria assoluta. È vero che abbiamo poi ottenuto dal ministero per questa attività 18.403 euro, ma non credo che fosse questo il motivo per cui noi dovessimo andare a "svendere la nostra autonomia"!

Lo stesso atteggiamento di acquiescenza si è verificato a proposito della circolare di iscrizione anticipata alle materne ed elementari. Vorrei soffermarmi sulla "questione circolare", perché è cruciale. C'è una circolare ministeriale in cui si prevede che possa essere anticipata l'iscrizione alla scuola materna dei bambini che hanno solo 2 anni e 1/2, che compiono i 3 anni entro il febbraio dell'anno successivo. La circolare ministeriale ha un vizio formale: la circolare in applicazione dei decreti attuativi è stata emanata prima che fosse emanato il decreto attuativo di cui la circolare è un'applicazione, tant'è vero che i sindacati a livello nazionale l'hanno anche impugnata.

C'è poi un aspetto sostanziale, che mi sembra più importante: se guardiamo cosa significa per la nostra scuola materna l'iscrizione anticipata dei bambini, vediamo che questo anticipo stravolge tutto l'impianto della scuola materna valdostana. Lo sappiamo, lo abbiamo sempre detto, lo ha ricordato adesso anche il collega Comé, che la scuola materna è un poco una creatura dell'Assessore Viglino e di tutti i suoi collaboratori, e nel tempo ha mantenuto questa funzione tutta imperniata su un impianto didattico, su una tradizione di attività educativa bilingue, finalizzata ad educare bambini dai 3 ai 5 anni, a farli crescere, a valorizzare tutta la loro potenzialità. Ora, in questo sistema educativo, si vogliono inserire bambini di 2 anni e 1/2, per i quali non è adatto il modello di scuola materna: l'orario, i docenti, le attività sono state pensate per un'età diversa, e tutti sappiamo come nei bambini piccoli la differenza di pochi mesi segni anche una differenza enorme dal punto di vista della crescita culturale! Tutti i materiali studiati per la scuola materna, da "Valentine et les autres" a tutti gli altri materiali, sono stati testati per questa fascia di età.

Mi si dirà: "le famiglie sono contente di questo, facciamo contente alcune famiglie"… certo che le famiglie sono contente, perché gli asili nido sono a pagamento e costano cari, la scuola materna non costa alle famiglie! Noi capiamo che esiste questo problema, c'è un costo eccessivo per le famiglie per i servizi per l'infanzia, per gli asili nido, ma non possiamo risolvere tale questione transitando i bambini dall'asilo nido alla scuola materna; semmai, studiamo modalità diverse, rendiamo più accessibili dal punto di vista finanziario gli asili nido, ma non stravogliamo la scuola materna! Fra l'altro è una scuola materna che, spiegata ad altri, si presenta come un modello esportabile, vi sono tutta una serie di convegni fatti sulle sue caratteristiche.

Mi sono soffermata sulla questione della circolare perché la ritengo cruciale. È infatti il segno di una scelta politica che ha deciso di ribaltare sulla scuola materna un provvedimento ministeriale senza passarlo al vaglio dei nostri adattamenti; introduce nella scuola materna un elemento che stravolge tutto l'impianto didattico, culturale e organizzativo. Sì, io so che è stato detto che i gruppi di studio attivati stanno cercando di vedere come risolvere questo problema, affiancando un'educatrice agli insegnanti, ma imboccare questa strada significa adattare la nostra scuola alla riforma, senza neppure filtrarla attraverso la necessaria riflessione! Certo, dovrebbero esserci anche degli atti normativi, ma ogni scelta va preceduta da una riflessione che dica se è possibile o meno applicare "tout court" questa riforma nella nostra regione!

Mi sembra quasi che la risposta alla domanda fatta ieri sulle indicazioni politiche date ai gruppi di lavoro sulla riforma, trovi da questa vicenda una risposta. Mi sembra che i gruppi di lavoro abbiano avuto come indicazione politica: "come modifichiamo la nostra scuola per attuare la riforma", e non "come modifichiamo la riforma per adattarla alla nostra scuola"! Probabilmente non era questa l'intenzione dell'Assessore, vedo che scuote la testa, però i fatti ci portano a dire così! Spero che lei, nella sua replica, dia una risposta completa, soddisfacente, chiara, e io sono disposta a ricredermi subito.

Le organizzazioni, fra l'altro, avevano chiaro questo problema e lo hanno posto con forza al tavolo del confronto con l'Assessore, tanto che hanno proclamato lo stato di agitazione proprio perché l'Assessore non ha accettato di ritirare quella circolare. Ci spiace che l'Assessore, la Giunta, la maggioranza tutta, non abbiano colto la significatività di questa decisione! Faccio riferimento alla precedente risoluzione della maggioranza, perché non ho ancora avuto modo di leggere la nuova, nella quale, rispetto a questa situazione, si chiede di approfondire ancora la questione. Certo, si potrà giungere "all'escamotage" che siano i sindaci a dire: "non ci sono le condizioni, le aule, le risorse umane, i trasporti per accogliere i bambini che si sono segnalati come iscrizione". Ma si tratta di una via di uscita poco credibile, perché non sono certamente i 2 o 3 bambini iscritti per ogni comune che stravolgono tutto l'impianto organizzativo di trasporti, mense e aule!

Rimane un fatto: la Valle d'Aosta che è autonoma, il cui Presidente della Regione ha chiesto con una lettera esplicita che fosse salvaguardata la nostra competenza statutaria, questa Regione ha applicato "tout court" una circolare ministeriale, anzi l'ha girata alle scuole senza essersi posto il problema della sua ricaduta sulle scuole e sul nostro modello di scuola!

L'episodio "circolare", al di là del fatto che riguarda solo pochi soggetti, diventa una cartina di tornasole del comportamento della Giunta rispetto alle novità della riforma: per questo abbiamo voluto cogliere, in particolare nella nostra risoluzione, questo tema. Siamo disponibili a rivedere il nostro testo, a concordarne uno comune se vi sono le condizioni, quindi siamo disponibili a trovarci con gli estensori delle altre risoluzioni per vedere se c'è qualcosa che può essere accolto.

Credo infatti che su tale problematica, al di là dell'accentuazione di ciascuno, sia giusto giungere ad una condivisione di alcune linee di fondo che - ricordo - sono: la Regione ha competenza statutaria sulle scuole; la scuola in Valle si è costruita negli anni con il confronto e il consenso più ampio possibile, presenta alcune caratteristiche, come il modulo, 3 insegnanti su 2 classi, nelle elementari il modello del tempo prolungato e la compresenza nelle medie, l'orario, che l'attuale riforma sembra stravolgere.

Pertanto si rinvia la riforma per almeno 1 anno e, nel frattempo, si definiscono le linee da seguire. Su questi punti noi concordiamo.

Président - La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Diciamo che l'argomento è quanto mai importante ed attuale e viene proposto all'attenzione del Consiglio attraverso diverse iniziative dei vari gruppi consiliari. Non vorremmo però che queste iniziative, alla fine, invece di preoccuparsi di quello che è il reale adattamento della scuola valdostana alla "riforma Moratti", si trasformassero in un'occasione per censurare "tout court" la "riforma Moratti", come mi è parso di capire dall'intervento della collega Squarzino!

Il decreto approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il 23 gennaio scorso, è stato adottato dopo il parere della Conferenza unificata e delle Commissioni parlamentari competenti, su proposta del ministro. Allora, sia la Conferenza unificata, sia le Commissioni parlamentari, ma in particolare la Conferenza unificata, racchiudevano anche il parere delle Regioni, delle Province e degli Enti locali. Attraverso questo decreto legislativo si dà definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al 1° ciclo dell'istruzione.

In premessa evidenziamo come il testo definitivo approvato dal Consiglio dei Ministri recepisca tutte le indicazioni e i pareri di questi organismi; quindi non si tratta di un atto unilaterale, lesivo delle competenze di altri enti, portato avanti con arroganza dal Ministro Moratti! Lo so, può apparire scomodo per qualcuno, in particolare per la Sinistra, che sta cercando di boicottare e di condannare una riforma che interviene per prima, dopo la storica "riforma Gentile", in materia scolastica perché la "riforma Berlinguer" è morta sulla carta!

La "riforma Moratti", attraverso questo decreto legislativo approvato il 23 gennaio 2004, che costituisce la prima attuazione della delega legislativa prevista dalla legge n. 53, ha praticamente visto l'avvio concreto e, a dispetto di quello che pensano o dicono i detrattori, ci sono anche gli stanziamenti finanziari, oltre 8 miliardi di euro, articolati sulla base di un piano pluriennale, che dovrà vedere via via attuazione nel corso delle varie tappe, di cui la prima è appunto questa adottata con questo decreto legislativo.

Cosa prevede questo decreto legislativo? Prevede alcune cose fondamentali che tengo a ricordare. La prima: l'anticipo graduale delle iscrizioni alla scuola dell'infanzia delle bambine e dei bambini che compiono 3 anni, e alla scuola primaria delle bambine e dei bambini che compiono 6 anni entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento. Per il prossimo anno scolastico, come è avvenuto per quello in corso, possono iscriversi le bambine e i bambini che compiono rispettivamente 3 e 6 anni entro il 28 febbraio 2005. Ci sembra un'iniziativa doverosa, un adattamento della scuola italiana agli altri modelli scolastici europei, favorendo la libertà di scelta delle famiglie - se possono avvalersi di questa facoltà, non è un obbligo! - di iscrivere i loro figli in via anticipata nella scuola materna e dell'infanzia.

Secondo punto: l'introduzione di una maggiore libertà di scelta per le famiglie e una maggiore autonomia didattica e organizzativa per le scuole, in relazione ai piani di studio personalizzati, al fine di realizzare l'obiettivo della legge di favorire la crescita e la valorizzazione degli allievi, nel rispetto dell'identità e delle aspirazioni di ciascuno di essi. Naturalmente vi è tutta una serie di sottoprovvedimenti, che riguardano un adattamento orario, sia su base settimanale, che su base quotidiana delle ore, a seconda delle esigenze scolastiche, ma, ancora una volta, si sottolinea la massima libertà di scelta da parte delle famiglie. Diciamo che questi principi di libertà è bene non solo proclamarli, ma anche consacrarli attraverso un atto legislativo, come è avvenuto con la legge n. 53, meglio conosciuta come "riforma Moratti", e attraverso questo decreto legislativo che è la prima tappa dell'attuazione di questo lungo cammino.

Vi è poi tutta un'altra serie di iniziative che vengono promosse attraverso questo decreto, in particolare l'affidamento per l'intera durata del corso' sia della scuola primaria' che della scuola secondaria di primo grado' al docente "tutor", delle funzioni di orientamento per la scelta delle attività opzionali di coordinamento delle attività educative e didattiche, di cura delle relazioni con le famiglie e di cura della documentazione del percorso formativo compiuto dall'allievo. Vi è inoltre l'importante introduzione del "portfolio" delle competenze che documenterà il percorso formativo seguito da ogni allievo, c'è un altro punto di estremo rilievo che prevede l'insegnamento della lingua inglese e dell'alfabetizzazione informatica fin dal 1° anno della scuola primaria, oltre ad altri capisaldi di estrema rilevanza.

Torniamo sull'oggetto del contendere evidenziato dalle risoluzioni e dalle mozioni presentate oggi. Perché non deve essere permesso anche alle famiglie valdostane di iscrivere i propri figli alla scuola materna o primaria, se la scelta viene valutata nella più ampia libertà dai genitori, in rapporto alle aspirazioni e alle inclinazioni del proprio figlio? Noi pensiamo che la circolare adottata dalla Sovrintendenza agli studi sia stata adottata nella consapevolezza di diverse cose: la prima, è che non vi è alcuna violazione statutaria, perché l'articolo 6 della "legge Moratti" sancisce chiaramente che le competenze delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e Bolzano sono rispettate, dunque non vi è alcuna rinuncia da parte della Regione Valle d'Aosta alle sue attribuzioni! Teniamo presente che, tra le attribuzioni statutarie, l'articolo 3 precisa che: "La Regione ha potestà di emanare norme legislative di integrazione e di attuazione delle leggi…", per adattarle alla realtà regionale, quindi ha una potestà integrativa attuativa, non ha una potestà esclusiva tale da stravolgere i contenuti di una riforma di portata nazionale; la Valle d'Aosta può adattarle nella cornice della sua competenza statutaria alle proprie esigenze locali. Non si fa nemmeno violenza sui bambini valdostani, perché le scelte in merito all'iscrizione o meno alle rispettive istituzioni scolastiche sono insindacabilmente effettuate dai genitori per conto dei loro figli.

La circolare, che oggi viene additata come eretica, cosa prevede? Prevede che le singole istituzioni scolastiche raccolgano le potenziali iscrizioni anticipate che ci possono essere presso i vari plessi, quindi dà attuazione alla normativa contenuta nella riforma, nel rispetto delle possibilità di ricezione di tali alunni, con riserva di poter adattare i plessi - qualora questo numero sia così elevato - al flusso di utenza che andrà ad aumentare nelle singole classi.

Riteniamo che sotto diversi profili, tali risoluzioni al di là di certe premesse più o meno condivisibili, tendano a sollevare una critica meramente strumentale nei confronti della "riforma Moratti", la quale è assolutamente inaccettabile e infondata e condividiamo pertanto in questo caso, le iniziative della Sovrintendenza e dell'Assessorato tese a dare applicazione in tempi tecnici ragionevoli alle prescrizioni del decreto ministeriale approvato il 23 gennaio 2004.

Certe affermazioni come quelle che ha fatto prima la collega Squarzino sono pertanto assolutamente strumentali e non rispecchiano, non solo il nostro punto di vista, ma la realtà dei fatti, perché tendono a negare anzitutto una libertà di scelta. Libertà di scelta che noi difendiamo e crediamo, per quanto riguarda l'educazione, la cultura e l'istruzione, debba essere principalmente individuata nell'alunno e, qualora questo sia un minore, nei genitori, a seconda delle inclinazioni e delle aspirazioni dei singoli utenti della scuola valdostana, la quale - ricordiamo - fa parte della scuola italiana!

Président - La parole au Conseiller Borre.

Borre (UV) - J'interviens pour l'illustration de notre résolution, signée par les "DS" et "Union Valdôtaine".

En analysant les 2 résolutions de "Stella Alpina" et "Arcobaleno", relatives à la réforme de l'école appelée "réforme Moratti", nous ne pouvons pas remarquer la différence d'argumentations des 2 documents, même si la requête finale est la même. Si la résolution de "Stella Alpina" a des passages que nous partageons, celle de "Arcobaleno" contient des affirmations moins partageables. Je peux quand même me réjouir que le mouvement "Arcobaleno" se penche avec sérieux sur la bonté du modèle de l'école valdôtaine. Il ne faut vraiment jamais abandonner tout esprit.

Nous avons cru bon, comme majorité, préparer sur cet argument de la "réforme Moratti" notre document, où nous affirmons que l'école valdôtaine a une grande histoire avec des caractéristiques de bilinguisme et de plurilinguisme, qui la caractérisent comme spéciale et originale. Par cette résolution nous voulons engager l'Assesseur à la culture et le Gouvernement à soumettre au Conseil de la Vallée les adresses fondamentales de la réforme, qui devraient se traduire en législation régionale, au monde de l'école, au monde syndical et aux entités locales, mesures opportunes pour les exigences de l'école valdôtaine.

Nous avons décidé de présenter un document très concis sur un thème que nous avertissons très significatif pour l'autonomie spéciale de notre Vallée. Dans le préambule, en effet, nous rappelons la particularité de notre système scolaire et son évolution dans les derniers 60 années. Ce n'est pas la première fois que font irruption des réformes de l'Etat dans notre système scolaire, mais c'est sans doute qu'on doit regarder avec beaucoup d'attention l'influence de la "réforme Moratti", en tenant compte de la réforme du Titre V de la Constitution, par rapport au Statut et aux normes d'exécution. Nous connaissons les soucis qui sortent du monde l'école et les entités locales et l'attention au thème par l'opinion publique.

Le thème en discussion ne doit pas être abordé de façon superficielle, puisqu'il concerne l'opportunité ou l'inopportunité de donner une application immédiate et, pour ainsi dire, mécanique à l'inscription anticipée des élèves dans les écoles. Toutefois, je crois que nous avons intérêt à porter notre attention sur le véritable noyau du problème de la "réforme Moratti", à savoir la formation professionnelle, en tant que 2e filière du système d'instruction. Reconnaître aux familles la possibilité d'insérer dans les écoles de l'enfance les enfants à l'âge de 2 ans et 1/2, pose certainement de multiples problèmes, mais il est vrai aussi que cette opportunité, à l'état actuel, et compte tenu de notre propre réalité, où l'assistance préscolaire se présente déjà comme particulièrement attendue et efficace, ne représente pas la question principale.

Je viens à la question principale de la réforme en ce qui nous concerne, à savoir: le droit des jeunes d'être éduqués et formés jusqu'à l'âge de 18 ans. Nos collègues du groupe "Arcobaleno" savent aussi bien que cet aspect était l'un des points forts de la "réforme Berlinguer" et qu'il y a eu, à ce propos, une continuité de fond entre les deux réformes. Tout le monde comprend qu'à Rome vous êtes en train de jouer le jeu de l'opposition frontale pour des raisons politiques; cependant, si on veut être honnêtes, on doit constater qu'il n'y a pas eu à ce propos une véritable trahison de l'esprit originaire de la réforme scolaire. Les véritables différences concernent d'autres aspects, plusieurs desquels ont une importance plutôt formelle, mais pas celui-ci!

Cependant, il faut démontrer d'être, à tout prix, différent, mais, comme l'a écrit récemment un expert, qui n'est pas soupçonné de sympathie pour le Centre-Droite, c'est M. Paolo Ferattini: "Il dibattito italiano sembra condannato ad alimentarsi di contese, che spesso vertono sul quasi nulla". Dans ce domaine, la majorité est en train d'étudier les procédures pour un parcours de professionnalisation bien ancré dans la réalité de chez nous. D'autre part, le problème d'éviter la dispersion scolaire, d'assurer des parcours de formation en vue de la recherche de l'emploi, la formation permanente, sont des thèmes d'importance capitale au vu de leur impact possible sur le système économique régional. Cela ne signifie pas qu'il faille passer sous silence les différents aspects d'une réforme telle que celle-ci, car si la portée de ces changements n'est pas attentivement supposée, ceux-ci pourrait bien compromettre l'autonomie marquée, dont jouit l'école valdôtaine.

Je veux tout simplement dire qu'aujourd'hui on n'évalue pas, ici, la "réforme Moratti", mais ses retombées et la cohérence de son application par rapport à notre spécificité régionale. Je dis, tout simplement, que sur la base de notre propre système scolaire, avec ses particularités et sa complexité, nous devons intégrer les principes qui sont à la base de la réforme nationale. Il me semble quand même que la partie de la résolution, qui engage le Gouvernement, répond en plein aux exigences d'avoir une école toujours plus valdôtaine et, dans le même temps, européenne. Il est évident que ce parcours doit être très bien concerté, harmonisé avec les syndicats et les systèmes des autonomies locales.

En conclusion, je voudrais remercier pour leur disponibilité les forces politiques "Stella Alpina" et "Arcobaleno", finalisées à un texte partagé.

Président - La parole au Conseiller Comé.

Comé (SA) - Per chiedere 5 minuti di sospensione, onde poter verificare insieme alle forze politiche il nuovo testo presentato.

Président - Le Conseil est suspendu pendant 10 minutes.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 11,25 alle ore 12,09.

Président - Nous reprenons nos travaux, le texte va arriver tout de suite. Nous sommes toujours en discussion générale.

La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Nel momento in cui ci siamo trovati per verificare se era possibile trovare un'intesa sulle varie risoluzioni, la sottoscritta, a nome del gruppo, ha indicato alcuni punti che, a nostro avviso, sono irrinunciabili.

Primo: siamo d'accordo sull'affermazione dei principi, siamo d'accordo nel ribadire la nostra competenza in materia, siamo d'accordo nel ricordare che noi siamo "a statuto speciale", che noi abbiamo competenza, che noi abbiamo costruito il nostro modello scolastico nel tempo; questo lo condividiamo, lo abbiamo detto in modo diverso, più stringato e con altre espressioni, ma questi concetti c'erano anche nella nostra risoluzione!

Vi è però un problema che ci sta a cuore ed è la valutazione su questa riforma. Noi, qui, stiamo rivendicando la nostra autonomia, e mi va bene, ma non stiamo parlando con lo Stato, non stiamo dicendo: "caro Stato, noi siamo autonomi, rispetta la nostra autonomia!". Lo Stato lo ha già fatto questo, ha già messo, sia nella legge, sia nel decreto attuativo, che sono salvaguardate le nostre competenze! Il problema adesso non è affermare: "siamo autonomi, guai a chi tocca la scuola!". Lo Stato ci ha già detto: "la scuola è vostra, le vostre competenze sono salvaguardate". Qui, il problema è al nostro interno, questo pronunciamento del Consiglio deve essere una risposta non allo Stato, ma al mondo della scuola, che sta aspettando una risposta sulla "riforma Moratti"!

Vi è il mondo della scuola che è inquieto, che vuole capire, che ha detto "no" alla "riforma Moratti" in modo molto chiaro; chi di voi ha letto i comunicati di tutti i sindacati presenti in Valle ha visto che in tutti c'è una chiara presa di posizione di distacco rispetto alla "riforma Moratti" e tutti dicono che se la "riforma Moratti" fosse applicata "tout court" alla nostra scuola, ne stravolgerebbe il modello! Questo è quanto chiedevo fosse inserito: una valutazione sulla "riforma Moratti", ovvero l'affermazione che la "riforma Moratti", se applicata "tout court", stravolge la nostra scuola. Noi non vogliamo che la nostra scuola sia stravolta, anche perché non condividiamo una serie di scelte della "riforma Moratti". Perché vogliamo sottrarci a questa valutazione? Già la Regione, nei suoi massimi rappresentanti, il Presidente e l'Assessore, si è sottratta ad una valutazione; non voglio continuare in questa ambiguità! Credo che il Consiglio, insieme a chi è responsabile della scuola in Valle d'Aosta, dica chiaramente da che parte sta!

Rispondendo in parte all'affermazione fatta dal Consigliere Tibaldi, è vero che il decreto applicativo è stato approvato nella Conferenza unificata Stato-Regioni, ma, nella seduta del 10 dicembre 2003, si dice che: "le regioni Campania, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Provincia autonoma di Bolzano, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, pur prendendo atto di alcuni chiarimenti ed emendamenti avanzati dal ministero, a seguito del confronto con il coordinamento istruzione, e pur valutando positivamente le modifiche migliorative sul tempo pieno sia per la scuola della infanzia, sia per la scuola primaria, soprattutto per gli aspetti dell'orario e della gratuità, esprimono parere negativo sullo schema di decreto legislativo in esame sulla base delle seguenti motivazioni…" e seguono le motivazioni.

Allora, noi, come Regione, ci siamo rifiutati di dire "sì" o "no", di esprimere un parere; credo che la scuola valdostana aspetti di conoscere qual è il parere che questa maggioranza ha sulla "riforma Moratti"! Non si può dire: "affermiamo la nostra autonomia"! Mi sta bene, questa parte la condividiamo tutta; avevo solo chiesto che nella risoluzione fosse inserito un punto che esprimesse il parere negativo sulla riforma, o almeno qualche perplessità, come quella indicata precedentemente!

A questo punto chiedevo (pensando alla stessa complessità del lavoro che questa risoluzione mette in atto) di dire una parola chiara anche alle scuole, alle famiglie, rispetto ai tempi di applicazione della riforma: gli adattamenti della "riforma Moratti" non si attueranno prima dell'anno scolastico 2005-2006, quindi l'anno scolastico 2004-2005 non vedrà l'applicazione della riforma perché i tempi sono molto stretti dato il grande lavoro su cui si chiede "l'engagement du Gouvernement régional" per giungere a questi adattamenti. Ci vuole del tempo e quindi si può dire alle scuole, in modo chiaro, che per 1 anno la riforma è rinviata, proprio per tutto il lavoro necessario da fare!

Avevamo anche chiesto di ritirare la circolare, non era questo il motivo pregiudiziale per votare la richiesta della maggioranza. Le nostre osservazioni però non sono state accolte! A noi dispiace, perché avremmo voluto condividere i principi e gli impegni chiesti al governo regionale. Ci rendiamo conto che questa risoluzione è un risultato importante per la maggioranza, nel senso che la maggioranza, sollecitata dalle risoluzioni che i colleghi della "Stella Alpina" e noi abbiamo presentato, finalmente definire un iter procedurale che il governo regionale e l'Assessore in primis devono seguire. È una risoluzione finalizzata a compattare la maggioranza. Non è una risoluzione rivolta allo stato e nemmeno ad esprimere con chiarezza il proprio pensiero nei confronti del mondo della scuola!

Per cui noi, con dispiacere, non abbiamo controfirmato la risoluzione che la maggioranza ha presentato e manterremo la nostra, aspettando che l'Assessore illustri la risoluzione a nome del Governo.

Président - La parole au Conseiller Fiou.

Fiou (GV-DS-PSE) - Il problema qui non è dire: "devo votare la risoluzione vostra… la nostra…" o cose del genere, ma vedere se il Consiglio può avere una posizione comune su un problema importante, anche se parziale.

Mi pare che la Consigliera Squarzino sottovaluti l'importanza di mandare avanti una cosa che può avere un valore comune, piuttosto che schierarci su questioni che ci dividono, perché se vogliamo emettere il giudizio sulla "riforma Moratti", qui dentro vi sono posizioni molto diverse! Mi pare che per la Consigliera Squarzino la prerogativa di salvaguardare, di migliorare la scuola valdostana è una questione secondaria rispetto a come schierarci sulla "riforma Moratti".

Io, invece, credo che solo utilizzando lo strumento delle competenze che rivendichiamo, che vogliamo rafforzare, possiamo difenderci anche dai guasti che la "riforma Moratti" potrebbe fare alla scuola valdostana. Abbiamo questo terreno ancora incolto, in cui ognuno di noi ritiene di poter ancora fare una battaglia nel merito delle questioni della scuola; però, ciò che in questo momento mi pare importante è consolidare uno strumento che ci permetta di fare tale battaglia e di prendere con più forza le decisioni.

Mi pare - continuo a dire - che questo venga sottovalutato. Credo che qualcuno di noi si schiererà in seguito con alcune valutazioni fatte dalla Consigliera Squarzino, però lei pretende che adesso ci sia già un comune pronunciamento su una questione che è invece di parte! Penso sia questo l'errore: vuole "mettere il carro davanti ai buoi", mentre ritengo che in questa fase sia importante che il Consiglio regionale della Valle d'Aosta rivendichi competenze e possibilità di andare a legiferare, a prendere decisioni sulla scuola valdostana, tenendo conto di quanto c'è come riferimento a livello nazionale! La battaglia sul "come entrare nel merito" la faremo dopo, ognuno con le nostre posizioni!

Président - La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Credo che l'intervento della Consigliera Squarzino abbia confermato la vera natura della risoluzione presentata o, meglio, quelli che sono i loro veri intenti. Qui sembra che importi poco tutelare l'applicazione di una legislazione nazionale, per adattarla alla scuola valdostana e quindi alle esigenze tipicamente locali, bensì prevede la volontà di fare un processo sommario alla "riforma Moratti"! Noi abbiamo respinto, fin dal primo momento e respingiamo recisamente anche adesso, questo metodo di valutazione!

La "riforma Moratti" ha avuto un iter complesso, la legge n. 53 è stata approvata; durante questo percorso sono state sentite, a più riprese, tutte le varie parti in gioco, sia gli Enti locali, sia le Regioni, sia le organizzazioni sindacali che rappresentano i docenti, sia le famiglie, e questo percorso si è completato positivamente con l'adozione di una riforma. Adozione di una riforma che, nella risoluzione firmata congiuntamente da tutte le forze politiche, ad eccezione di "Arcobaleno", viene ricordata e definita (e non potrebbe essere diversamente) come momento di cambiamento significativo dell'organizzazione della scuola. C'è un cambiamento significativo e quindi non possiamo che condividere appieno quanto viene scritto in esordio di questa risoluzione condivisa.

È una considerazione importante, non è un rifiuto di fare una valutazione; certamente, forse è una considerazione moderata, mite, però non disconosce che la scuola italiana è stata cambiata in maniera fondamentale dalla legge n. 53/2003, conosciuta come "legge Moratti", come d'altronde non si può disconoscere il fatto che la 1° tappa applicativa di questa riforma sia il decreto ministeriale del 23 gennaio scorso. La riforma Moratti sta prendendo forma e sostanza mediante un percorso che ha una prima attuazione con la disposizione ministeriale citata.

Certi ragionamenti meramente strumentali, come quello di ritirare la circolare concernente l'anticipo dell'iscrizione alla scuola materna in attesa di un ragionamento più globale sull'insieme della riforma, sono un comodo espediente per quella parte politica che mira a disattendere anche in Valle d'Aosta l'applicazione di questa riforma. È inaccettabile, d'altro canto, la proposta che chiede di soprassedere all'applicazione del 1° decreto attuativo relativo alla scuola di base, formulata dalla "Stella Alpina": se fosse stata mantenuta anche questa risoluzione, il nostro gruppo non l'avrebbe assolutamente votata.

Riconoscere che la riforma abbia cambiato in maniera significativa l'organizzazione scolastica e che il decreto ne costituisca la 1° tappa, valorizza quello spirito liberale che ha animato il legislatore nazionale e che oggi viene apprezzato dal Governo regionale e dalla maggioranza. È uno spirito di libertà di scelta che prevede l'introduzione di un nuovo modello nel mondo scolastico, più liberale e meno dirigistico, più collegato all'evoluzione della società, alle esigenze delle famiglie, fra le quali quella di poter iscrivere i propri figli - anche per ragioni meramente economiche - in via anticipata alla scuola materna e dell'infanzia.

Condividiamo l'impostazione proposta congiuntamente agli altri gruppi consiliari, in particolare "Union", "Stella Alpina" e "DS", i quali hanno formulato un testo che non è assolutamente critico e ancor meno rifiuta di esprimere pareri, ma è un testo che dà applicazione concreta alla Riforma Moratti nel rispetto delle prerogative statutarie.

Il nostro gruppo voterà favorevolmente la risoluzione che ha sottoscritto e che condivide.

Président - La parole au Conseiller Pastoret.

Pastoret (UV) - Nous avons été appelés par ces initiatives à nous occuper d'école. Aujourd'hui nous discutons sur des thèmes qui sont éminemment politiques, mais qui concernent l'école valdôtaine. Puisque la politique ne doit pas être un élément abstrait, mais elle doit se confronter avec les problèmes des gens et des communautés auxquelles ces gens appartiennent, voilà qu'il me semble nécessaire, avant d'arriver au c?ur de la question, d'éclaircir ce que nous entendons comme "école" et ce que nous nous attendons d'elle.

Pour ce faire, nous devons être conscients que l'école résume les espoirs et les besoins de nombre de sujets: élèves, parents d'élèves, enseignants, Collectivités locales, Etat, société civile, associations; tout cela, en tenant compte que le sujet principal dont l'école doit s'occuper est et reste l'élève. Les parents d'élèves ont, bien sûr, à l'esprit le bien individuel des leurs filles et de leurs fils, mais cependant l'école doit viser au bien-être collectif des élèves, dans un esprit de service qui lui appartient.

Il ne faudra pas oublier surtout au Val d'Aoste les Collectivités locales, qui, quant à elles, ont une série de tâches et de responsabilités afférentes l'organisation des écoles en ce qui concerne les bâtiments, l'organisation des services, les transports et qui ont, ces collectivités locales, le devoir aussi de représenter, de manière directe, les exigences des communautés qu'elles représentent, ainsi que nous l'avions prévu dans la loi n° 19/2000. Tout ce monde complexe doit être gouverné et c'est ce que l'Etat a fait, avec ce Gouvernement et, avant, avec d'autres Gouvernements, parce qu'il faut se rappeler que les Gouvernements ont le droit, mais surtout le devoir, de faire des lois et d'émettre des dispositions qui permettent de gouverner ce monde complexe, délicat et indispensable dans une société. Dans ce sens, les résolutions que j'ai appréciées, celle de "Stella Alpina" comme celle de "Arc-en-ciel", même si quelques éléments n'étaient pas trop partageables, ont posé ce problème quant à ce que nous voulons faire, ici, dans cette région, sur la base de nos compétences et de notre tradition du gouvernement du système scolaire. Ils ont posé aussi le problème d'une réponse à toutes ces personnes que je viens d'évoquer.

Les compétences d'abord, les compétences qui appartiennent à notre région autonome, autonome aussi dans cette matière à partir de la reconnaissance de la loi constitutionnelle du 26 février 1948, voire le Statut spécial, et c'est sur la base de cette reconnaissance que, depuis, la Région a toujours voulu exercer ses compétences, elle l'a fait maintes fois, toujours en ayant à l'esprit ce qui avait été sanctionné par le Statut et qui n'était qu'un point de départ. On a toujours eu à l'esprit le but que l'Administration régionale, depuis toujours, avec toute majorité politique, a poursuivi: celui de conquérir davantage de compétences sur ce terrain. Cela a été fait avec des fortunes alternes, mais cependant tous les administrateurs de la Région, s'étant occupés d'école, ont essayé de garantir un enrichissement de ses compétences.

Ce n'est pas un cas non plus qu'au fil du temps, comme nous le rappelons dans cette résolution, la législation régionale fut enrichie par une continuelle mise à jour et par des lois et des dispositions qui constituent actuellement une architecture législative renforçant davantage les dispositions statutaires. Tout cela, sans rentrer dans le mérite de l'une ou de l'autre loi qu'on peut avoir approuvée, ici, avec le partage ou le non-partage de quelqu'un, parce que ce sont toujours les principes qui comptent. Voilà donc qu'il en n'est pas question de renoncer à ces compétences, plutôt il est nécessaire de profiter de cette occasion pour essayer d'ajouter quelques briques supplémentaires au bâtiment du corpus législatif régional en matière d'école.

Voilà le sens de la résolution que la majorité a présentée, voilà aussi quand même le partage des éléments contenus dans les autres résolutions, et voilà aussi le c?ur de la question qui n'est pas celui de mettre en discussion ou d'appliquer dans cette phase une réforme de l'Etat, mais de décider - comme nous venons de le faire, en partageant cette résolution, et en reprenant, Mme Squarzino, aussi des points que vous avez présentés - la volonté de cette Région d'adapter l'application de cette réforme à notre modèle scolaire, donc la nécessité d'intégrer des compétences et le droit d'intégrer les dispositions étatiques, qui doivent être reconnues par tout le monde.

Nous avons ainsi la possibilité de réaffirmer une volonté et il me semble qu'avec cette résolution nous ne proposons pas de porter préjudice aux dispositions étatiques, mais de prendre le temps nécessaire pour définir un cadre régional de règles, ce qui est admis soit par l'article 6 de la loi n° 53/2003, soit par la circulaire même du ministère, dont je cite un petit passage: "I direttori regionali, coadiuvati dai competenti uffici scolastici provinciali, stabiliranno intese con le amministrazioni comunali interessate attraverso appositi tavoli di confronto, volti a definire sia l'accoglimento delle iscrizioni anticipate, sia l'accertamento delle suindicate tassative condizioni, da effettuare secondo tempi e modalità legate alle specificità e alle condizioni di fattibilità nei diversi contesti territoriali".

Je voudrais rappeler que celui-ci est encore un autre moment de la discussion parce que nous discutons aujourd'hui de notre bon droit de réaffirmer un principe, et donc il me semble, Mme Squarzino, que vous devriez réfléchir à ce que vous avez dit, parce que ce il en est pas question aujourd'hui de vouloir discuter sur le mérite de la réforme. Le mérite de cette question et les effets de la réforme feront l'objet des dispositions que cette Région voudra se donner. Alors, vous pourrez critiquer ou approuver ce qu'on fera, ce sera celui-ci le moment dans lequel les positions du collègue Tibaldi, la vôtre, la mienne pourront être différentes, mais aujourd'hui je vous prie de revoir votre position face à celui qui est un passage d'une grande force institutionnelle: c'est ce dont nous avons discuté, mais c'est celui-ci aussi le problème que vous avez posé par votre résolution!

Président - La parole au Conseiller Comé.

Comé (SA) - Molto brevemente, anche perché ho già detto nel mio primo intervento che lo spirito che ci ha animati nel presentare la nostra risoluzione è lo stesso evocato dal Consigliere Pastoret, vale a dire: il principio di mantenere le nostre competenze.

Abbiamo sottoscritto quella proposta fatta e concordata nel momento di sospensione, perché riteniamo che avremo in seguito la possibilità di fare le valutazioni sulla "riforma Moratti", ma in questo momento era fondamentale ribadire questo principio, tanto che nel predisporre il nostro testo non avevamo assolutamente voluto fare delle valutazioni sulla "riforma Moratti". Avremo quindi altre possibilità per fare l'analisi della "riforma Moratti"; oggi era importante ribadire quel principio di tutela delle nostre competenze statuarie.

Annuncio il voto favorevole del gruppo della "Stella Alpina" a questa risoluzione e il ritiro della nostra.

Président - D'autres collègues qui souhaitent intervenir? Je ferme la discussion générale.

La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Charles Teresa.

Charles (UV) - Cette loi de réforme de l'école a été le sujet de nos discussions cette dernière année, ces derniers mois. On est tous concernés - déjà le collègue Pastoret l'a rappelé - pour les plus jeunes, nos futurs enfants, nos enfants, pour les moins jeunes, nos petits enfants et ainsi de suite, enfin notre avenir. Voyons un instant quelques précisions sur la loi et quelques réflexions.

Pour cette année scolaire sur le territoire national la loi a été appliquée avec quelques hésitations, en général, et a débuté de manière minimaliste avec l'introduction de l'anglais et avec l'alphabétisation informatique. Il n'est pas inutile de rappeler que la Vallée d'Aoste a déjà une application indépendante sur l'anglais à partir de 1999, donc cela n'a pas été une nouveauté pour notre école. Ensuite, au mois de janvier la loi a eu une accélération: d'abord, une circulaire ministérielle et, quelques jours après, le décret d'application du 23 janvier. On l'a déjà dit, mais il faut souligner que la loi et le décret prévoient la sauvegarde des normes statutaires des Régions à statut spécial et des Provinces autonomes de Trento et Bolzano. Ce décret législatif règle l'école de l'enfance, l'école primaire et l'école secondaire de premier degré.

En Vallée d'Aoste, nous n'avons pas attendu passivement le décret, parce que 2 commissions, depuis le mois de décembre, ont commencé à travailler pour l'application de la réforme en Vallée d'Aoste quant à l'école de l'enfance et à l'école primaire, et 2 commissions pour la secondaire de premier et de second degré vont être bientôt formées. Deux commissions techniques, cela aussi a déjà été précisé, non pas politiques, qui analysent la réforme pour évaluer techniquement quels sont les éléments qui sont convenables à notre réalité. Le rôle politique est de notre ressort, viendra après les premières évaluations des commissions. Pour le moment les commissions travaillent en vue d'adapter le programme à notre réalité et à nos spécificités.

L'école valdôtaine n'est pas à l'année zéro; l'école valdôtaine, depuis le Statut d'autonomie, a investi de grandes ressources et fait de grands efforts pour une bonne école valdôtaine. Tout ce qui est acquis est une base solide, sur laquelle greffer selon nos choix cette dernière réforme, dont nous n'avons pas encore un tableau complet. Il s'agit toutefois de trouver ensemble le bon chemin et d'en tirer le plus de profit possible.

Permettez-moi une image: l'école valdôtaine est comme un terrain fertile où poussent déjà de belles fleurs, ou, si vous préférez, une végétation florissante; les réformes sont comme la pluie ou l'engrais - attention, il y a la bonne pluie et la pluie polluée! -, mais il faut aussi savoir utiliser l'eau de l'arrosage pour en tirer du profit. Trop d'eau c'est le déluge ou l'inondation, trop peu c'est la sécheresse. Si l'engrais n'est pas du bon fumier, cela peut nuire fortement aux plantes et aux arbres qui poussent. Il faut donc savoir doser selon nos nécessités et la nature de notre sol, pour maintenir le niveau actuel de performance de notre école et, si cela est possible, même pour pouvoir les améliorer.

Il faut que je fasse très rapidement un petit historique de la spécificité du système scolaire de la Vallée d'Aoste. La compétence exercée en matière d'éducation, grâce au Statut spécial - point de départ, comme l'a dit le collègue Pastoret -, a donné, au cours des années, la possibilité au système scolaire valdôtain de se développer d'un côté, de manière coordonnée et intégrée au système national, de l'autre, pour offrir une attention constante au particularisme régional. L'exercice de cette compétence s'est réalisé essentiellement grâce à l'adaptation des programmes ministériels aux nécessités locales, en s'appuyant sur les articles 38-39-40 du Statut, qui justement attribuent à la Région ce pouvoir, selon les procédures prévues par la loi de réalisation du Statut, la n° 196/1998. C'est ainsi que progressivement l'école maternelle, en premier lieu en 1983, l'école élémentaire, en 1988, et enfin l'école secondaire de premier degré, en 1994, ont respecté le programme adapté à la réalité régionale.

Fondamentalement ce programme se concrétise selon 3 principes différemment appliqués dans les 3 degrés de l'école de cette manière: le même nombre d'heures respecté pour l'enseignement du français et de l'italien, l'enseignement des autres disciplines se fait aussi en langue française, une partie du programme doit être consacrée à l'étude de la réalité régionale. Dans le cadre de l'école secondaire de premier degré cette application a été établie aussi par la promulgation de la loi régionale n° 53/1994, qui a prévu, entre autres, une augmentation du personnel: celui-ci vient s'ajouter au personnel titulaire. Cette loi est réalisée selon l'article 3 du Statut qui prévoit, pour la Région Vallée d'Aoste, un pouvoir supplémentaire d'intégration des normes nationales en matière d'éducation. A l'école maternelle et à l'école élémentaire l'enseignement du français et en français a été possible aussi grâce à une augmentation des heures d'enseignement de la part de 2 enseignants des 2 degrés d'école et cette augmentation était déjà prévue dans la première période de l'après-guerre.

La Région a ainsi légiféré sur l'autonomie scolaire, sur la base des pouvoirs prévus par la loi n° 54/1997de l'Etat, qui approuve une norme spéciale régionale (n° 19/2000), qui a repris en les adaptant à la réalité régionale les principes contenus dans le DPR n° 275/1999. Quant à la loi en discussion, on l'a dit déjà et avec raison, elle présente des criticités; le problème de l'anticipation des inscriptions à l'école de l'enfance qui nécessite de nouvelles figures professionnelles, comme il est bien précisé dans le premier rapport de la Commission de l'école de l'enfance; le temps plein est un peu bouleversé, il resterait à l'école moyenne une sorte d'après cours, qui ne servira en définitive que pour les classes sociales les plus faibles; il y a, après, des points d'interrogation sur la double filière à l'école supérieure, instruction, formation, lycée, école professionnelle, avec de possibles passages encore douteux d'une formule à l'autre. Ce ne sont que quelques-uns des doutes à résoudre.

Nous sommes donc appelés à préparer une loi, un acte administratif à nous, à notre école, acte administratif respectueux de notre particularisme. Il faudra chercher des solutions communes et partagées dans les assemblées politiques comme aujourd'hui, attentives surtout aux attentes du monde des étudiants, de leurs familles, des enseignants, des collectivités locales, qui sont fortement concernées par cette réforme, par les forces sociales et ainsi de suite. Ce sera sur la base de cette confrontation qu'on pourra mettre en place la discussion sur l'installation générale de la réforme, pour trouver les solutions les plus fidèles à la réalisation scolaire valdôtaine.

Pour conclure, en analysant les deux résolutions de "Stella Alpina" et "Arcobaleno" relatives à la réforme, je peux simplement souligner, à nouveau, ce que notre Chef de groupe a déjà dit: il y avait une grande différence de tons et d'argumentations dans les deux documents, même si la requête finale était un peu la même, parce que la résolution de "Stella Alpina" avait des passages que nous partageons, celle de "Arcobaleno" contenait, à mon avis, des inexactitudes et, parfois, aussi des affirmations instrumentales.

Nous avons cru bon, comme majorité, de préparer notre document sur ce problème, où nous affirmons que l'école valdôtaine a une grande et glorieuse histoire avec des caractéristiques de bilinguisme et de plurilinguisme, qui la caractérisent comme spéciale et comme originale.

Président - Je rappelle que la résolution de la "Stella Alpina" est retirée.

Je soumets au vote la résolution du groupe des Conseillers Squarzino Secondina, Riccarand et Curtaz:

Conseillers présents: 30

Votants: 4

Pour: 3

Contraire: 1

Abstentions: 26 (Borre, Cerise, Cesal, Charles Teresa, Comé, Ferraris, Fey, Fiou, Fosson, Isabellon, Lanièce, Maquignaz, Marguerettaz, Nicco, Pastoret, Perrin, Perron, Praduroux, Rini, Salzone, Sandri, Stacchetti, Vicquéry, Viérin Adriana, Viérin Laurent, Viérin Marco)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Il y a une nouvelle formulation de la résolution qui porte, outre à la signature des Conseillers Borre et Fiou, aussi celle des Conseillers Comé et Tibaldi; j'en donne lecture:

Résolution

Le Conseil régional de la Vallée d'Aoste

Ayant pris acte que la loi n° 53, entrée en vigueur le 28 mars 2003, dite loi "Moratti", a modifié de manière significative l'organisation de l'école;

Considéré que l'institution scolaire de la Vallée d'Aoste est le fruit d'un système normatif complexe et particulier, qui s'est réalisé à partir de l'après-guerre jusqu'à aujourd'hui, tant avant la définition finale du Statut, que dans la phase d'application du Statut d'Autonomie en matière d'école et de formation, et même à travers l'ensemble des normes de réalisation et avec des interventions précises de sauvegarde dans la législation nationale (autonomie scolaire, examen d'Etat, école pour adultes, formation universitaire) avec un corpus riche de législation régionale et d'actes et délibérations du Gouvernement valdôtain, l'un - le corpus - tendant à la définition de règlements scolaires, les autres - les actes et délibérations - dirigés vers l'adaptation des programmes didactiques à la réalité régionale;

Vu l'autofinancement total d'un système scolaire dans une zone de montagne, qui a des caractéristiques de bilinguisme et de plurilinguisme (la tutelle de la Communauté Walser et, en perspective, la prise en considération du franco-provençal) et une parité scolaire réglée depuis longtemps, qui soulignent encore plus la particularité valdôtaine;

Considérant la nécessité de maintenir l'originalité du système scolaire valdôtain, en mettant rapidement en ?uvre une action d'adaptation, organique et complète, tenant compte des prérogatives reconnues par le Statut spécial, ainsi que par la réforme du Titre V de la Constitution;

Rappelant que l'article 6 de la loi n° 53 récite "Les compétences des Régions à Statut spécial et des Provinces autonomes de Trente et de Bolzano visées aux statuts, aux dispositions d'applications y afférentes et à la loi constitutionnelle n° 3 du 18 octobre 2001 demeurent inchangées";

Ayant vérifié que le premier décret législatif de réalisation relatif à l'école de base a été approuvé par le Conseil des Ministres le 23 janvier dernier;

Ayant retenu qu'il faut pour cela procéder au dialogue avec toutes les parties intéressées;

Engage

1) le Gouvernement valdôtain à soumettre au Conseil de la Vallée les adresses de la réforme scolaire, ainsi qu'à lui proposer dans les meilleurs délais les lignes directrices pour l'adoption des actes législatifs, des normes d'application et de la politique de planification scolaire conséquente, dans une perspective de dialogue permanent avec toutes les composantes de l'école (enseignants, étudiants, familles) ainsi que les collectivités locales et les organisations syndicales et de la sauvegarde de la spécificité de l'école valdôtaine dans le plein respect du Statut spécial;

2) l'Assesseur à l'Education et à la Culture à informer la commission permanente quant aux données acquises suite à la circulaire 22 janvier 2004 du Surintendant aux Etudes, afin que l'on puisse assurer en pleine autonomie les décisions découlant du relevé de ces mêmes données.

Signé: Borre - Fiou - Comé - Tibaldi

Je soumets au vote la résolution:

Conseillers présents: 29

Votants: 26

Pour: 26

Abstentions: 3 (Curtaz, Riccarand, Squarzino Secondina)

Le Conseil approuve.