Oggetto del Consiglio n. 412 del 12 febbraio 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 412/XII - Ritiro di mozione: "Impegno al Governo regionale per la tutela degli interessi economici delle piccole imprese che hanno rapporti con la Cogne Acciai Speciali".
Mozione
Premesso:
- che la fallimentare esperienza ungherese DAM sta ripercuotendo i suoi infausti effetti anche sull'andamento dello stabilimento siderurgico valdostano;
- che tali conseguenze si stanno propagando anche sul piano finanziario, con un sostanziale peggioramento dei conti della Cogne Acciai Speciali e del Gruppo alla quale essa appartiene;
- che segnali di grande preoccupazione pervengono sia dalle maestranze occupate sia da piccole imprese locali che costituiscono l'indotto e che vantano crediti nei confronti della Cogne Acciai Speciali;
- che tra le varie provvidenze erogate dalla Regione a Cogne Acciai Speciali figurano alcuni mutui per il trasferimento di impianti e strutture nell'ambito dell'area siderurgica, inizialmente garantiti con fideiussioni bancarie;
- che, malgrado perduri tale situazione economica-finanziaria, la Giunta regionale ha autorizzato - con DGR 4903/2003 - la Cogne Acciai Speciali a sostituire le garanzie fidejussorie con semplici crediti commerciali;
ciò premesso, il Consiglio regionale
Impegna
l'Assessore delegato ad attivarsi presso la proprietà della Cogne Acciai Speciali S.p.A., affinché l'intervento effettuato con la DGR 4903/2003 e finalizzato al superamento della crisi di liquidità dell'azienda siderurgica possa consentire anche la tempestiva soddisfazione dei crediti legittimamente vantati dalle piccole imprese locali.
F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi
Président - La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Si è parlato della "questione Cogne", direi anche approfonditamente, nel corso di una recente interpellanza, anzi di due recenti iniziative: un'interpellanza e un'interrogazione che il gruppo della "Casa delle Libertà" ha proposto nel corso della scorsa seduta consiliare. In particolare, una di queste verteva sulla situazione generale dello stabilimento che, come è stato confermato dal Vicepresidente Marzorati nel corso di un'intervista al TG3, è in situazione di difficoltà finanziaria, in prevalenza generata da una spiacevole esperienza imprenditoriale in Ungheria, con l'avvio di uno stabilimento qualche anno fa, che si è conclusa in maniera infelice qualche mese fa. Naturalmente i debiti accumulati in Ungheria hanno indebolito da un punto di vista finanziario la situazione del gruppo e le ripercussioni oggi si riverberano anche sulla "Cogne Acciai Speciali". Con un'altra iniziativa la volta scorsa abbiamo invece evidenziato come, a fronte di questa difficoltà, la Regione abbia manifestato una tempestiva sensibilità - definiamola così in senso eufemistico - adottando una deliberazione che accordava la trasformazione di garanzie, a fronte di un mutuo erogato alla "Cogne Acciai Speciali" per la compattazione degli impianti siderurgici, da fideiussioni bancarie in semplici crediti commerciali, accettando una semplificazione e un alleggerimento degli oneri che normalmente vengono richiesti ad un imprenditore a fronte di mutui o aperture di credito che vengono erogate in questo caso dalla "Finaosta".
Gli infausti effetti, che si stanno riverberando sull'andamento dello stabilimento siderurgico valdostano, parallelamente hanno dei riflessi che sono sopportati anche da piccole imprese locali, in prevalenza artigiane, che costituiscono l'indotto dello stesso stabilimento "Cogne". Naturalmente sono riflessi che alla fine si traducono in termini economici, ovvero a fronte di prestazioni erogate, naturalmente vi è ancora l'attesa da parte di costoro delle legittime spettanze in termini di crediti. Abbiamo quindi proposto, attraverso questa mozione, che, a fronte della difficoltà finanziaria della "Cogne" - alla quale vi è stata una prima e tempestiva risposta da parte della Regione attraverso la deliberazione n. 4903/2003, che permette di sostituire le garanzie fideiussorie con semplici crediti commerciali - e vista anche la situazione di queste imprese, che costituiscono l'indotto e che vantano crediti nei confronti della "Cogne Acciai Speciali", chiediamo all'Assessore delegato di attivarsi presso la proprietà della "Cogne S.p.A.", affinché l'intervento, che è stato effettuato con deliberazione n. 4903 e che è finalizzato al superamento della crisi di liquidità dell'azienda, possa consentire anche la tempestiva soddisfazione di crediti legittimamente vantati dalle piccole imprese locali. È ovvio che non si può creare una sorta di credito privilegiato in sede politica, perché i crediti privilegiati chirografari sono puntualmente elencati dalle norme codicistiche, però è altrettanto vero che la sensibilità manifestata dalla Regione in via straordinaria ed eccezionale in qualche maniera deve essere fatta presente "all'imprenditore Cogne", che non può trascurare le attività dell'indotto e, soprattutto, le legittime spettanze che questi piccoli imprenditori valdostani vantano nei confronti della "Cogne".
So che nei prossimi giorni è previsto un incontro con la "proprietà", e quindi con il Consiglio di amministrazione della "Cogne Acciai Speciali", peraltro così ci è stato comunicato nel corso dell'ultima riunione della IV Commissione, che si occupa di problematiche legate alle imprese valdostane, quindi con questa mozione - che, naturalmente, è aperta a proposte e ad eventuali modifiche del caso - sottolineiamo la necessità e la tempestività di questo impegno.
Vorrei solamente sottolineare un ultimo punto: che le imprese che vantano crediti nei confronti della "Cogne" ad oggi non hanno ancora avuto alcuna soddisfazione, neppure parziale, delle loro legittime spettanze; questo l'Assessore magari lo sa già, ma è opportuno che lo conosca appieno.
Président - Je déclare ouvert le débat.
La parole à l'Assesseur aux activités productives et aux politiques du travail, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) - Credo che la complessità e l'importanza dell'argomento richiedano un approfondimento della questione.
Sono intervenuto da tempo nei confronti dell'azienda - anche precedentemente alla deliberazione citata nella mozione - per chiedere all'azienda di intervenire nei confronti delle situazioni debitorie che ha nei confronti delle aziende locali. Da parte dell'azienda vi è stata l'assicurazione che avrebbe provveduto in questa direzione, per cui potrei dire, utilizzando le parole di un noto politico nazionale: "già fatto!", però, tenendo presente le preoccupazioni - che condivido - del Consigliere Tibaldi, credo che la cosa migliore, se il proponente è d'accordo, sia seguire il suggerimento dato in IV Commissione: fare la prossima settimana, presso la "Cogne", un incontro con il Presidente della società, con l'Amministratore delegato per fare con i diretti interessati il punto della situazione, non solo rispetto alla questione importante del pagamento dei crediti delle imprese appaltatrici della "Cogne", ma sulle prospettive di carattere generale dello stabilimento e su come si sta "muovendo" lo stesso in questo momento, che vede la contemporanea presenza di due cose: una buona ripresa di mercato e problemi dal punto di vista della liquidità aziendale.
Abbiamo letto anche degli articoli sui giornali in questo periodo, credo che la cosa migliore sia affrontare con i diretti interessati e con i decisori la questione.
Se vi è accordo, chiederei al Consigliere Tibaldi di ritirare la mozione, perché l'obiettivo che questa mozione si proponeva, quello di un approfondimento della questione, che senza dubbio noi seguiamo e condividiamo, di fatto è stato realizzato. Se questa può essere la soluzione, bene, altrimenti su questa mozione dichiaro l'astensione della maggioranza.
Président - La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Assessore, noi prendiamo atto anche con una certa soddisfazione che lei ha "già fatto", ma non possiamo dire con altrettanta soddisfazione: "già risolto", perché il problema rimane aperto. Il fatto che lei dica di essere già intervenuto nei confronti dell'azienda non può che trovarci favorevolmente compiaciuti, il problema è che dall'altra parte tale questione non ha ancora traguardato l'obiettivo.
Alla luce di quello che lei ha detto e del fatto che vi è questa disponibilità dell'azienda ad incontrare la commissione e anche l'Assessore per fare una panoramica complessiva, di prospettiva, perché bisogna guardare sempre e comunque avanti… siamo d'accordo che questa possa essere la sede idonea per poter affrontare anche argomenti, che peraltro sono delicati, come questo che viene proposto oggi nella mozione. È vero che bisogna guardare avanti, ma non bisogna dimenticare anche il presente, che anche per queste aziende significa carenza sopravvenuta di liquidità, cioè il "problema Cogne" si è distribuito anche sui fornitori di servizi della medesima, che sono stati costretti a loro volta ad indebitarsi, a ricorrere agli istituti di credito per poter far fronte alle loro quotidiane esigenze economiche e aziendali.
Siamo disponibili quindi a ritirare la mozione, tenendo presente che ci incontreremo con i decisori di questa situazione, però facendo una sottolineatura: è vero che loro sono i decisori, ma sono anche i beneficiari di attenzioni della Giunta regionale. Per quanto riguarda la deliberazione n. 4903, vorremmo sottolineare che la Regione ha e poteva utilizzare una discrezionalità amministrativa più accentuata, nel senso che poteva condizionare questa diminuzione di garanzie nel richiedere come contropartita un'attenzione nei confronti delle immediate istanze dei lavoratori, se legittime, e delle piccole imprese, se altrettanto legittime, come peraltro sappiamo esistono. Ciò non è stato fatto, nonostante la straordinarietà di questa deliberazione adottata ai sensi della legge n. 37/95, che è una legge speciale per la "Cogne Acciai Speciali".
Noi prendiamo atto comunque di questa volontà, che è stata manifestata anche dall'azienda, vedremo se alle parole "già fatto" conseguirà anche "già risolto", come auspichiamo, e soprattutto la nostra disponibilità oggi a ritirare la mozione non vuol dire che la stessa non possa essere ripresentata all'indomani di mercoledì, data dell'incontro, qualora la questione continui a restare insoluta.
Il Consiglio prende atto.