Oggetto del Consiglio n. 313 del 19 dicembre 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 313/XII - Impegno per l'adozione di strumenti normativi per attivare un sistema di protezione sociale per i lavoratori assunti con contratti atipici. (Approvazione di mozione)
Mozione
Il Consiglio regionale
Presto atto dell'attuale evoluzione del mercato del lavoro, in cui sono sempre più crescenti le assunzioni con contratti atipici;
Constatato che per questa tipologia di lavoratori non esistono nell'attuale sistema di protezione sociale forme di tutela quali l'accesso a linee di credito agevolato, convenzioni agevolate con enti assicurativi per mancato guadagno in caso di malattia, assegni di sostegno per lavoratrici atipiche in caso di maternità;
Ritenuto che anche la Regione Valle d'Aosta debba adottare strumenti normativi per attivare un sistema di protezione sociale e di garanzia per la salute e che in tale ricerca vadano coinvolti le parti interessate, ivi compresi i soggetti sociali ed imprenditoriali;
Impegna
la Giunta regionale
- a studiare, con il coinvolgimento dei soggetti interessati, le modalità più opportune per rispondere a tali esigenze;
- a presentare, entro tre mesi, nelle rispettive commissioni consiliari competenti, le proposte individuate.
F.to: Squarzino Secondina - Curtaz - Riccarand
Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Il nostro gruppo ha già sollevato questo tema, portandolo all'interesse del Consiglio sia con iniziative fatte a novembre, sia con quel tentativo di emendamento alla legge finanziaria. Il nostro obiettivo, con questa iniziativa, è quello di coagulare l'interesse e l'attenzione che abbiamo visto crescere via via in questo Consiglio, come anche del resto la consapevolezza dell'esistenza di un problema, che è necessario conoscere meglio e vedere come collettività, come Regione che ha il governo dello sviluppo di questa società, se intervenire e, eventualmente, come intervenire.
Qual è il tema? Il tema è che anche in Valle d'Aosta si stanno diffondendo le forme di lavori atipici. Nel mese di novembre, quando ponemmo tale problematica, l'Assessore all'industria rispose dando alcuni elementi che fanno riflettere. È chiaro che è difficile dare una definizione precisa di "lavoro atipico", si era detto.
Se prendiamo tutti i lavori che non sono a tempo indeterminato, si riscontra che i 3/4 delle assunzioni sono sotto contratto di formazione lavoro e part-time a termine, quindi è un grosso fenomeno. Le assunzioni con contratti atipici sono cresciute del 40% nell'ultimo quadriennio e il loro peso è passato dal 61% del 1999 al 78% del 2002: sono grosse fette di lavoratori. Se poi andiamo a vedere anche il lavoro interinale, che è una delle forme più nuove di lavoro atipico, vediamo che, a partire dal 1999 - primo anno di introduzione di questo strumento - le assunzioni avvenute in base a questa forma contrattuale sono progressivamente cresciute, passando da circa 700 unità del 1999 a circa 3.300 del 2002. Sul complesso degli avviamenti al lavoro questo specifico rapporto di lavoro interinale è arrivato ad avere, nel 2002, un'incidenza del 14% sul complesso delle assunzioni: questo per dire che tale fenomeno si sta diffondendo e interessa centinaia e migliaia di lavoratori della nostra Valle.
Quali sono i bisogni che, a mio avviso, presenta questa tipologia di lavoratori? Intanto un grosso bisogno di formazione, e questo credo sia abbastanza palese: chi si presenta sul mercato di lavoro, quanto più si presenta con una formazione adeguata alla richiesta di mercato, ha più possibilità di essere assunto, quindi crediamo sia importante una forte attenzione sulla formazione, per far passare questa categoria di lavoratori da un lavoro precario a uno più stabile. In questo senso, in Valle si sta già facendo qualcosa, perché sono previste dal piano di politica del lavoro alcune forme che tendono a migliorare la qualità del lavoro e a contrastare la precarietà dei rapporti di lavoro: forse bisogna puntare ancora meglio a rispondere a queste esigenze di formazione.
Vi è poi un secondo bisogno che necessita a questi lavoratori, un bisogno che potremmo definire di "tutela sociale": è vero che costoro, nel momento in cui lavorano, hanno tutte le garanzie di tutela sociale, ma nell'intervallo fra un contratto e l'altro sono senza alcuna rete di protezione. Non parlo di rete di protezione particolare, ma penso al fatto che le lavoratrici atipiche, in caso di maternità, in quel periodo non hanno alcun assegno di maternità. Ancora: i lavoratori atipici non possono accedere a mutui, non possono neanche accedere all'acquisto a rate non solo di autovetture, ma di elettrodomestici per mettere su casa; c'è quindi una situazione di precarietà.
Nessuno di noi ha la bacchetta magica per dare risposta a questi problemi, però so che anche altre regioni hanno tentato di vedere come rispondere a queste esigenze. Varrebbe forse la pena soffermarsi su tale fenomeno, verificare le maglie della nuova legislazione dell'introduzione della "riforma Biagi", confrontarci con tutti i soggetti coinvolti - sindacati, imprenditori, cooperative sociali, enti creditizi -, per vedere come si possono individuare alcune linee di eventuali azioni da intraprendere.
Questa è la finalità della nostra mozione: una finalità che non vuole indicare, ora, le soluzioni, ma prevede una fase di analisi del fenomeno, una fase di confronto e valutazione con i soggetti interessati e poi un momento in cui i risultati di tutte queste verifiche vengono portati all'interno della commissione competente, per trarre delle conclusioni.
Su questo tema avevamo visto giusto, nel senso che effettivamente c'è una sensibilità diffusa in tutto il Consiglio; nella riunione che abbiamo avuto durante l'interruzione del Consiglio sono state apportate alcune modifiche al testo presentato dal nostro gruppo, modifiche che condividiamo e che sottoscriviamo; per cui, ritiriamo questa mozione e firmiamo, insieme a tutti gli altri Capigruppo, la mozione di cui adesso vi parlerà il collega Borre.
Président - Il y a un nouveau texte, qui porte la signature des Conseillers Sandri, Borre, Squarzino Secondina, Frassy et Comé.
La parole au Conseiller Borre.
Borre (UV) - Non farò perdere tempo perché non ho molto da aggiungere. Dico solo che forse sarà il clima natalizio, oppure la consapevolezza che eravamo di fronte a un problema così importante, perché tutto il Consiglio, grazie anche alla collaborazione del Presidente della Regione e dell'Assessore all'industria, è arrivato ad una mozione unitaria, la quale vede impegnati l'Assessore e la Giunta per cercare di studiare forme che possano migliorare la situazione di questi lavoratori.
Ringrazio tutti i colleghi e il gruppo "Arcobaleno" che hanno accettato la modifica del testo, andando incontro così all'esigenza di essere tutti d'accordo.
Président - Je soumets au vote la motion dans le texte amendé, dont je donne lecture:
Mozione
Preso atto dell'attuale trasformazione del mercato del lavoro che vede la crescita di nuove forme di impiego e dei cosiddetti contratti di lavoro atipici;
Considerato che nel piano di politiche del lavoro vigente e soprattutto in quello in fase di elaborazione sono previste azioni e interventi volti a favorire la stabilizzazione nel rapporto del lavoro e a combattere la precarizzazione;
Constatato che per queste tipologie di lavoratori va potenziata la formazione e la qualificazione e va verificata la possibilità di estendere il sistema di tutela attraverso la progettazione di strutture mutualistiche per il sostegno in caso di malattia, infortunio e congedi parentali;
Ritenuto che anche la Regione Valle d'Aosta debba proseguire nell'elaborazione di strumenti normativi per attivare un sistema di protezione sociale e che in tale azione vadano coinvolti le parti interessate, ivi compresi i soggetti sociali e imprenditoriali ricompresi nel patto per lo sviluppo;
Impegna
la Giunta regionale:
- a verificare tipologia, incidenza e dimensioni nel mercato del lavoro regionale di questa forma di impiego;
- a studiare, con il coinvolgimento dei soggetti interessati, le modalità più opportune per rispondere a tali esigenze;
- a presentare, entro sei mesi, nelle rispettive commissioni consiliari competenti, i risultati di tale studio e le eventuali proposte individuate.
F.to: Sandri - Borre - Squarzino Secondina - Comé - Frassy
Conseillers présents et votants: 28
Pour: 28
Le Conseil approuve à l'unanimité.