Oggetto del Consiglio n. 209 del 6 novembre 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 209/XII - Indirizzi per la definizione dei bilanci di previsione annuale e pluriennale. (Reiezione di mozione)
Mozione
Ricordato che il Bilancio di previsione annuale e pluriennale costituiscono un fondamentale strumento di programmazione dell'attività amministrativa e di scelta delle politiche per consolidare le entrate e finalizzare le spese;
Evidenziata la particolare rilevanza del Bilancio di previsione che dovrà essere discusso dal Consiglio regionale nel prossimo mese di dicembre, perché, essendo il primo Bilancio di previsione della nuova legislatura, espliciterà gli indirizzi di fondo che saranno perseguiti nei prossimi anni e darà la piega che caratterizzerà poi l'intera legislatura;
Sottolineata la necessità da parte del Consiglio regionale di esprimere degli indirizzi a cui la Giunta dovrà attenersi nella definizione dei Bilanci di previsione annuale e triennale;
il Consiglio regionale
Impegna
la Giunta regionale a definire i Bilanci di previsione annuale e pluriennale (2004-2006) attribuendo adeguate e sicure risorse finanziarie ai seguenti sette programmi:
1) Programma ferrovia: a) ammodernamento tratta ferroviaria Aosta-Ivrea, almeno 30 milioni di euro all'anno;
b) ammodernamento tratta ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier, almeno 20 milioni di euro all'anno;
2) Programma casa: a) almeno 500.000 euro all'anno per incrementare il Fondo regionale per i contributi per l'affitto;
b) almeno 2 milioni di euro all'anno per il finanziamento di interventi atti ad ampliare il patrimonio pubblico di edilizia residenziale sovvenzionata;
3) Programma solidarietà: almeno 2 milioni di euro all'anno in più di quelli previsti nell'attuale bilancio pluriennale per sostenere i nuclei familiari sotto la soglia di povertà e per potenziare il personale qualificato necessario per consentire ai servizi sociali risposte tempestive;
4) Programma sicurezza: almeno 10 milioni all'anno per delocalizzazione di strutture collocate in zone esondabili e per progettazione e realizzazione di aree di esondazione controllata lungo l'asta della Dora Baltea;
5) Programma beni culturali: almeno 2 milioni di euro all'anno in più di quelli previsti nell'attuale bilancio pluriennale per consentire la tutela e valorizzazione di beni archeologici, prima che opere di urbanizzazione li cancellino per sempre dal nostro patrimonio culturale;
6) Programma ripristino ambientale: almeno 5 milioni di euro all'anno per interventi di rinaturazione e ripristino ambientale di zone deturpate da opere in contrasto con l'ambiente ed il paesaggio;
7) Programma La Palud: almeno 7 milioni all'anno per un Piano di recupero e di valorizzazione della frazione di la Palud, come luogo di soggiorno e porta di ingresso alla Val Ferret.
F.to: Riccarand - Curtaz - Squarzino Secondina
Presidente - La parola al Consigliere Riccarand.
Riccarand (Arc-VA) - Con questa mozione abbiamo voluto intervenire su un dibattito e su una scelta estremamente rilevante: quella riguardante il bilancio di previsione annuale e pluriennale dell'Amministrazione regionale, che la Giunta sta predisponendo. È un passaggio molto importante dell'attività amministrativa e politica, ci sembra necessario che il Consiglio regionale discuta dell'elaborazione di questo documento e cerchi anche di indicare degli elementi caratterizzanti, o quanto meno significativi, rispetto ai quali operare delle scelte di carattere finanziario. Questa funzione di programmazione generale del bilancio di previsione annuale e pluriennale è del resto indicata dalla stessa normativa regionale: la legge che disciplina il bilancio e la contabilità generale della Regione afferma a chiare lettere che il bilancio pluriennale e il bilancio annuale di previsione della Regione sono strumenti di attuazione del programma pluriennale di attività e di spesa, ai sensi della vigente normativa regionale in materia di programmazione. Ora, la programmazione regionale di fatto non è mai stata attuata compiutamente, non abbiamo una vera e propria programmazione regionale e questo rende ancora più necessaria una discussione preventiva in Consiglio rispetto alle scelte di fondo che devono essere contenute nel bilancio di previsione annuale e nel bilancio pluriennale. Questa esigenza, che si manifesta tutti gli anni, in questa occasione diventa ancora più importante perché siamo all'inizio della legislatura e sappiamo tutti che, siccome il bilancio che si andrà ad approvare a dicembre si proietterà in avanti fino al 2006, è in questo documento che si vedranno le scelte fondamentali dal punto di vista finanziario, le "pieghe" che si vogliono dare alla spesa regionale e quali settori si vogliono privilegiare e quali invece si ritengono secondari. Le scelte di questo bilancio, quindi, a maggior ragione sono rilevanti e richiedono una discussione in cui il Consiglio regionale manifesti le sue intenzioni: un dibattito preventivo, perché sappiamo tutti, per le dinamiche che si creano, che difficilmente il dibattito che ci sarà in quest'aula a dicembre sulle leggi di bilancio potrà fare spostare degli impegni di spesa, dei capitoli, delle caratterizzazioni di un bilancio che ormai è stato chiuso ermeticamente, non è mai successo in passato che nel dibattito consiliare venisse significativamente modificato poi negli indirizzi di fondo! A maggior ragione, quindi, è necessario intervenire in questa fase di formazione del bilancio in modo che quanto meno le opzioni, le possibili scelte siano tutte sul tappeto, poi, ovviamente, ognuno farà le sue scelte politiche ed amministrative in base ai programmi che ha in mente. Noi quindi con questa mozione abbiamo indicato un problema di metodo, ci piacerebbe che vi fosse un dibattito approfondito in Consiglio non solo sulla base di una mozione… magari su una scelta di fondo di impostare in questo modo il bilancio regionale… abbiamo indicato una scelta di metodo per elaborare il bilancio e abbiamo indicato anche dei contenuti. Abbiamo indicato 7 punti che ci sembrano importanti rispetto alle scelte di spesa, ben consapevoli che questi 7 punti non intendono affatto assorbire tutte le scelte qualificanti dell'Amministrazione però, dal nostro punto di vista, rispetto al programma che il nostro gruppo consiliare porta avanti, questi sono per noi aspetti significativi e qualificanti ed evidentemente giudicheremo il bilancio di previsione anzitutto alla luce delle risposte che verranno date rispetto a questi 7 punti.
I 7 punti riguardano "in primis" la questione ferroviaria. Chiediamo che nel bilancio di previsione dei prossimi 3 anni vi sia un impegno finanziario significativo, corposo per l'ammodernamento della ferrovia. Ci rendiamo conto che questo fa parte di una concezione amministrativa e culturale forse non ancora del tutto acquisita, ma bisogna rendersi conto che il servizio ferroviario di trasporto locale, come è quello riguardante la Valle d'Aosta, è un servizio che sta diventando in tutta Italia ormai di competenza delle regioni sia per quanto riguarda l'esercizio, sia per quanto concerne gli investimenti. In questo senso sono stati fatti alcuni passi in avanti in passato, soprattutto per l'esercizio con il contratto di servizio che è stato avviato nel 1993 e poi nel 1994, però adesso bisogna passare a un intervento più significativo sugli aspetti infrastrutturali, cioè proprio sull'impiantistica e sulle caratteristiche della ferrovia; questo si fa con sollecitazioni rispetto alle società ferroviarie e allo Stato, ma anche con interventi diretti delle regioni, che non solo in Italia - in Francia e dappertutto succede così -, intervengono con l'acquisto di locomotori, di treni, stipulando accordi di programma per l'ammodernamento delle tratte ferroviarie, ed è quello che dobbiamo fare anche noi. Bisogna però rendersi conto che qui dobbiamo investire in modo significativo sia per quanto riguarda la tratta Aosta-Ivrea, sia per quanto concerne la tratta Aosta/Pré-Saint-Didier. Tutti in linea di principio affermiamo che questo servizio ferroviario va potenziato, che la struttura va ammodernata, bisogna allora essere coerenti e occorre prevedere delle risorse importanti in questo settore. Questa è la prima scelta che indichiamo come importante rispetto alle scelte finanziarie del bilancio.
Vi è poi la questione della casa, che è un problema sociale. Qui guardiamo soprattutto alle fasce più deboli della società valdostana: quelle che hanno più difficoltà ad avere un'abitazione decorosa, che non possono acquistare una casa e hanno difficoltà anche a trovare una casa in affitto ad un prezzo equo. Si è già parlato più volte di questa tematica in Consiglio, sappiamo che vi è un'evoluzione anche rispetto alla dinamica della spesa statale in merito a questo settore, stanno venendo meno finanziamenti tradizionali, si riducono i finanziamenti dello Stato. Bisogna che la Regione intervenga in modo più significativo in questo campo; questo, a nostro parere, va fatto rispetto a due aspetti del problema: il Fondo regionale per i contributi per l'affitto, per il quale abbiamo indicato un intervento finanziario di almeno 500.000 euro l'anno, e il patrimonio pubblico di edilizia residenziale sovvenzionata, per il quale chiediamo un intervento significativo. Le modalità di utilizzazione si possono discutere ma, se non vi sono le risorse, non si può fare alcuna politica di edilizia sovvenzionata. In questo campo quindi chiediamo nel triennio almeno 2 milioni di euro l'anno per invertire una tendenza che, purtroppo, nell'ultimo decennio è stata di riduzione del patrimonio abitativo pubblico, invece che di incremento.
Il terzo settore che indichiamo in questa mozione è il "Programma solidarietà". Chiediamo che vi sia un aumento rispetto a delle poste di bilancio già esistenti ma che, a nostro avviso, sono inadeguate affinché, rispetto alle esigenze di nuclei familiari sotto la soglia di povertà, vi sia un intervento più incisivo da parte dell'Amministrazione regionale.
Il quarto programma è il "Programma sicurezza". È un tema che è stato evidenziato in modo drammatico dall'alluvione del 2000, rispetto a quegli avvenimenti si è gestita l'emergenza, però si sono fatte anche delle dichiarazioni, si sono assunti degli impegni per interventi strutturali che riducano i rischi. Questi interventi strutturali - è stato detto più volte - devono andare in una direzione diversa da quella del passato: non basta costruire più argini, non basta alzare le barriere, questo in alcune situazioni si può anche fare, ma non si può fare in modo generalizzato, altrimenti la situazione peggiora. Non sto a riprendere tutto il dibattito che vi è stato rispetto al problema della regimazione idraulica, ma oggi è ormai acquisito - e lo è sia nei documenti dell'Autorità del bacino del Po, sia in quelli della Regione Valle d'Aosta - il fatto che bisogna ridare spazio alle acque e questo passa solo attraverso due scelte: da una parte, la delocalizzazione di alcune strutture collocate in zone a rischio, che devono essere dislocate altrove per poter lasciare all'acqua la possibilità di espandersi - e questa è una scelta costosa che richiede risorse -; insieme a questa scelta della delocalizzazione vi è il problema di ricreare delle aree di esondazione, in particolare lungo l'asta della Dora Baltea, aree che esistevano in passato, perché erano presenti naturalmente - e non erano state occupate -, ma sono state progressivamente eliminate. Queste zone di esondazione, che servono a ridurre la forza devastante dell'acqua, a creare zone di "laminazione" delle acque, richiedono però una progettazione e una realizzazione: non sono "cose" che avvengono spontaneamente; così come è stata necessaria una progettazione e un intervento finanziario massiccio per chiudere i corsi d'acqua, adesso bisogna ricreare questi vasi di espansione. Vi è traccia di questo nei documenti regionali, però bisogna avere delle risorse per realizzare queste vasche di esondazione, che sono scomparse soprattutto lungo l'asta della Dora Baltea, ma il problema riguarda anche i torrenti laterali, seppure in modo diverso.
Il quinto programma che abbiamo indicato è quello dei beni culturali, in particolare per quanto riguarda il settore dei beni archeologici; su questo aspetto interverranno altri colleghi del gruppo per illustrare più in dettaglio il tipo di proposta che facciamo.
Un accenno ancora al "Programma di ripristino ambientale": pensiamo che la cura del territorio valdostano sia una grande risorsa anche dal punto di vista economico, investire per eliminare delle brutture, delle cose realizzate in passato sulla base di una concezione ormai superata, ci sembra importante anche dal punto di vista del nostro turismo e della nostra economia; in Valle d'Aosta, purtroppo, c'è di tutto, come in altre valli alpine. Abbiamo parlato recentemente in questo Consiglio di una strada che dovrebbe essere rinaturalizzata: la strada del Nivolet, che richiede ingenti risorse finanziarie, ma non è l'unico esempio: possiamo andare da microinterventi di rinaturalizzazione, che sono tantissimi, a interventi molto rilevanti, ancora più rilevanti se pensiamo soltanto alla diga di Valgrisenche, è un intervento anche quello di ricostruzione. Negli Usa hanno demolito centinaia di dighe, perché la tendenza è di non costruire più questo tipo di strutture, di andare a smantellarle laddove non hanno più senso di esistere. Vi è quindi un campo enorme di attività, però anche qui, se non vogliamo continuare nella solita politica di costruire sempre più strade e di investire grandi risorse sulla viabilità, ma vogliamo invece investire di più sulla cura del territorio, bisogna "segnarlo" con scelte di bilancio.
Infine, l'ultimo aspetto, molto più specifico, riguarda la questione della frazione di La Palud: un programma legato alla collocazione di questa frazione dovrà essere sorretto con adeguate risorse e investimenti finanziari.
Questi sono i 7 punti che abbiamo indicato nella mozione, riteniamo che debbano essere contenuti all'interno delle scelte di bilancio. L'impegno finanziario complessivo derivante dalle poste che abbiamo voluto indicare è di 78 milioni di euro, si tratta di un aspetto importante, però noi riteniamo siano risorse finanziarie che sono disponibili; in termini complessivi, rispetto al bilancio regionale, rappresentano poi il 4 percento, quindi non sono cifre astronomiche, ovviamente richiedono delle scelte.
Come ho detto prima, non riteniamo che le scelte da noi indicate siano esaustive; se nel dibattito del Consiglio, se altri aspetti che non abbiamo indicato qui, e che abbiamo del resto ben presenti, si vogliono sottolineare da parte di altri gruppi, siamo ben disponibili ad integrare la nostra mozione. Quello che ci interessa è che vi sia questo dibattito preventivo all'interno del Consiglio, rispetto ad un bilancio che vorremmo discutere sulla base di alcune indicazioni che sono state date e non dover subire come un pacchetto ermeticamente chiuso.
Presidente - Dichiaro aperta la discussione generale.
La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Intervengo come firmataria della mozione, per riprendere alcuni temi già affrontati dal collega Riccarand e che sono illustrati nella mozione.
Innanzitutto una breve premessa: non intendiamo proporre un bilancio alternativo su tutti i temi del bilancio, non ne abbiamo la possibilità concreta; intendiamo però sottolineare alcuni settori che riteniamo importanti per la nostra comunità. Ce ne sarebbero molti altri, ma abbiamo voluto concentrarci su alcuni punti che consideriamo prioritari. Sappiamo che non basta impegnare più soldi per risolvere tutti i problemi, specie quelli che trovano la loro causa in una mancanza di relazioni, nella carenza di valori, nella povertà culturale, ma sappiamo anche che le risorse servono per predisporre servizi ed interventi che mirano a modificare il contesto culturale, sociale ed economico e possono innestare circuiti virtuosi, almeno così dovrebbe essere nel momento in cui si decidono gli interventi.
Abbiamo individuato proprio in questa ottica, fra una serie di ambiti importanti su cui concentrare le risorse, anche due settori, il settore sociale e il settore culturale, per i quali abbiamo indicato due tipologie di programmi: il "Programma solidarietà" e il "Programma beni culturali". Perché il "Programma solidarietà"? È ormai consapevolezza diffusa che esiste anche in Valle d'Aosta un'emergenza povertà, è una consapevolezza che la Caritas diocesana ha contribuito a portare alla luce nell'aprile 2003 con un nutrito dossier, dossier che ha richiamato su questa fascia della popolazione l'attenzione dei politici e dei responsabili. Basta un dato… credo che l'Assessore Fosson sia quello che meglio di altri può indicare questo dato…: basti pensare che nel 2003 sono state distribuite a circa 300 famiglie 20 tonnellate di cibo… ma questo fenomeno è in crescita, non è in diminuzione purtroppo, ce lo dice l'esperienza di tutti i giorni, nel senso che c'è l'aumento del costo della vita, aumentano le segnalazioni di persone disagiate che vengono fatte sia a singole persone, sia ai centri di ascolto; credo che un dato sia significativo: nel 2003 si è verificato un aumento delle domande fatte dai cittadini per ricorrere all'assegno del minimo vitale - la legge regionale n. 19 -, nel primo semestre 2003 ci sono state circa 400 domande, tante quante in tutto l'anno 2002. Mi sembra che questo sia un elemento che ci fa riflettere, che ci dice che il fenomeno della povertà non è purtroppo in diminuzione, ma si sta diffondendo e si sta diffondendo nelle fasce più diverse della popolazione, anche in quelle che fino a ieri erano in una situazione di decorosa sussistenza. Sappiamo che c'è un'attenzione dell'Assessore alla sanità su questi problemi, probabilmente sfondiamo una porta aperta; sappiamo anche che c'è l'attenzione a tutto il problema da parte dell'Osservatorio sulle povertà, ma esprimiamo una condivisione di valori, di attenzioni, una condivisione anche di scelte che vorremmo veder tradotte in scelte di bilancio. Abbiamo chiesto almeno 2 milioni di euro in più all'anno di quelli previsti nell'attuale bilancio previsionale 2003-2005 sia per sostenere i nuclei familiari sotto la soglia di povertà, sia per potenziare il personale qualificato necessario per consentire ai servizi sociali risposte tempestive. Vi è l'esigenza infatti di rendere il territorio sempre più capace di intercettare questi bisogni e di dare una risposta tempestiva; chi ha avuto modo di parlare sia con i sindaci, sia con operatori del terzo settore ha potuto raccogliere l'esigenza che sul territorio siano presenti in modo più capillare, in modo più intensivo i terminali del sistema assistenziale, gli assistenti sociali per esempio, perché sono quelli i punti terminali dove vengono raccolte le esigenze, i bisogni a cui si cerca di dare una risposta. Ora, se la risposta non è tempestiva - in questo momento non lo è -, le situazioni di povertà diventano di indigenza, le situazioni di decorosa sussistenza diventano di povertà o scendono al di sotto della soglia di povertà. Vi è un crinale molto labile che separa queste situazioni di dignità e di povertà, da quelle di povertà e di indigenza; se non interveniamo subito quando si innescano queste situazioni, lasciamo cadere in una situazione di disagio parte della popolazione.
Il secondo settore su cui vorrei richiamare l'attenzione è il settore culturale, per il quale abbiamo coniato il termine "Programma beni culturali", non è un termine molto creativo, ma è significativo, dice chiaramente quello che vogliamo. Pensiamo che sia necessario cambiare in modo radicale la politica della tutela dei beni culturali e mi spiego. C'è stata in questi anni una politica di attenzione giorno per giorno alle situazioni che via via emergevano o un'attenzione a portare a termine gli scavi o i reperti che si erano individuati, con due grosse carenze di attività e di interventi: la prima riguarda la manutenzione ordinaria, manca in questa Regione una cura ordinaria delle cose splendide che abbiamo. Spero che su questo tema anche l'Assessore alla cultura sia sensibile, perché ricordo i suoi interventi sulla strada romana a Donnas, ma tutta la strada romana necessita di attenzione: abbiamo visto solo l'altro giorno sull'informazione locale come gli enti locali protestino perché la strada romana in alta Valle non è conservata in modo decoroso. Noi quindi chiediamo che vi siano più risorse affinché venga implementato questo programma di manutenzione ordinaria; pensiamo alle mura romane di Aosta, ad esempio, anche lì ci sarebbe da fare un grosso lavoro di manutenzione, altrimenti, giorno per giorno, esse si deteriorano e noi perdiamo in questo modo un patrimonio prezioso. La seconda linea in cui occorre un cambiamento radicale per quanto riguarda l'ambito dei beni culturali, per cui chiediamo maggiori risorse, è quella riguardante la tutela e la valorizzazione dei beni archeologici, prima che opere di urbanizzazione li cancellino per sempre dal nostro patrimonio culturale. Siamo molto preoccupati nel constatare, giorno dopo giorno, che vengono rovinati siti archeologici interessantissimi individuati nella zona di Porossan, conosciuta come quota BP; o nella zona di Verrayes, siti archeologici che contengono resti di quei villaggi neolitici risalenti al 2005-2002 a.C. e coevi dell'insediamento di Saint-Martin de Corléans: a Saint-Martin c'è infatti la zona sacra, ma ci sono sia attorno ad Aosta, sia nella zona di Verrayes dei resti di insediamenti della popolazione, cioè di villaggi… Ora, questi villaggi rischiano di essere distrutti, proprio perché, giorno dopo giorno, si costruisce, in quei luoghi in totale dispregio dei resti da portare alla luce. Per cui rischiamo che fra 10 o 20 anni, quando la Valle d'Aosta si chiederà: "ma è possibile che non possiamo trovare resti anche di questi villaggi neolitici" e comincerà a cercarli per metterli in luce, si renderà conto che ormai tali resti non esistono più perché distrutti da costruzioni recenti. Siamo responsabili nei confronti delle generazioni future della distruzione di tale patrimonio prezioso. Noi quindi chiediamo che anche sul "Programma beni culturali" vengano previsti almeno 2 milioni di euro all'anno in più rispetto a quelli previsti nel bilancio. Siamo ben contenti se la Giunta non solo condivide questi programmi, ma li riconosce così importanti da mettere su questi programmi risorse superiori a quelle che abbiamo chiesto, noi accettiamo volentieri questa sfida.
Presidente - Se non vi sono altri interventi, chiudo la discussione generale.
La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Approfitto dell'occasione per fare presente la soddisfazione derivante dall'attenzione che quest'aula riserva ad un momento così importante qual è quello della formazione del bilancio - attività che getta le basi di un progetto, di una programmazione - e la grande insoddisfazione, la grande delusione proprio sul metodo (e, evidentemente, questo è il preludio di un voto di astensione su questa mozione). Dico di "metodo" perché le campagne elettorali hanno un loro corso, quindi evidentemente ognuno usa gli argomenti che ritiene più puntuali e convincenti rispetto a un'azione generale, ma la formazione di un bilancio, ovviamente, non può enucleare da un contesto generale solo alcuni argomenti, solo alcuni aspetti, anche perché avremmo potuto continuare con la lista. Non ho invece sentito parlare di industria, di attività produttive, di agricoltura, cioè questa mozione disconosce un concetto molto semplice: che per definizione le risorse sono finite, non infinite. Guardavo i miei colleghi di Giunta con un po' di imbarazzo perché, lasciando la definizione del concetto di "finito" o di "infinito" ad altri approfondimenti, in questo momento stiamo definendo un bilancio, che ovviamente vede delle attività concorrenti fra di loro, perché il budget è un budget definito. Se le risorse fossero - ribadisco - infinite, nulla osta ad accogliere parzialmente certi ragionamenti cioè, oggi come oggi, abbiate pazienza, chi è in quest'aula che può prendere la parola per dire: "io sono contrario a provvedimenti che vadano a migliorare lo stato sociale generale"? Consigliera Squarzino, ma è ovvio, chi può gioire dello stato di povertà di qualcun altro?
(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)
… appunto. Il concetto di priorità però necessita di mettere sul tavolo tutti i problemi, non possiamo estraniare da un contesto generale solo alcuni punti, perché sono i punti che più qualificano la nostra attività politica. Qui stiamo facendo una programmazione, quindi in questo ragionamento trovo perlomeno non appropriato fissare l'attenzione solo su alcuni problemi. Se la vostra mozione fosse stata una mozione dove i numeri non erano rappresentati, probabilmente si poteva fare un ragionamento ma, nel dire questi numeri, ci troviamo completamente fuori gioco, anche perché il bilancio non può chiudere con dei disavanzi, deve chiudere in pareggio. Non entrerò nello specifico dei singoli punti, perché troveranno un corretto spazio nell'ambito della discussione del bilancio, dove ogni assessore rappresenterà quanto viene proposto sui singoli domini e sicuramente tutta una serie di cose sono previste.
Concludo allora con la riconferma dell'astensione su questa mozione da parte della maggioranza e rimando alla discussione sul bilancio, quando avremo modo di presentare un'attività da noi ritenuta corretta ed equilibrata, che terrà conto di tutte le esigenze e non solo di quelle che fanno più comodo dal punto di vista politico.
Presidente - La parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - Credo che dopo questa insoddisfacente risposta dell'Assessore vadano fatte alcune osservazioni.
L'Assessore in 15 secondi ha espresso soddisfazione perché il Consiglio - ma io direi un gruppo di minoranza in questo Consiglio - si è preso la briga di assumere un'iniziativa che, a nostra memoria, nessun gruppo di opposizione o di maggioranza ha mai preso in alcuna legislatura. L'iniziativa, di cui voglio sottolineare il significato politico, ha lo scopo di evitare che il dibattito in quest'aula sul bilancio sia un teatrino, sia la ripetizione di un gioco delle parti, che si compie quando i giochi sono già fatti, perché questa è l'esperienza che abbiamo tutti vissuto rispetto ai bilanci degli anni precedenti. In aula arriva in genere un bilancio blindato, sul quale ognuno di noi fa delle osservazioni, ma le possibilità del Consiglio di incidere sul bilancio sono praticamente zero, a meno che da quest'anno non si cambi rotta: se così sarà, ne prenderemo atto con soddisfazione. La nostra iniziativa, quindi, ha un grosso significato politico: consentire di discutere prima gli orientamenti di bilancio, riportare il bilancio alla centralità del Consiglio.
Sono estremamente preoccupato che sulla nostra mozione non vi sia stata una parola da parte dei consiglieri, che spesso sono gli stessi che si sentono sviliti nel loro ruolo, che dicono che il Consiglio non conta più niente, eccetera, e questo in contraddizione con il fatto che gli stessi consiglieri saranno - come del resto sarò io - fra un mese circa qui ad esternare le proprie osservazioni su un documento che a quel punto sarà intoccabile.
Rivendico quindi con la nostra iniziativa la volontà - che non si fermerà certo con questa iniziativa - di riportare la discussione alla centralità del Consiglio perché, se non partiamo da queste cose, continuiamo a vivere con cupa rassegnazione, in quest'aula, aspettando quanto la Giunta propone. Questo è particolarmente grave per il bilancio, perché sappiamo tutti che il bilancio dovrebbe essere l'atto politico più importante dell'anno, l'atto politico amministrativo più importante che una maggioranza propone ed approva per indicare concretamente le sue linee di governo.
Ringrazio l'Assessore per il garbato apprezzamento che ha espresso rispetto alla nostra iniziativa, ma ho voluto puntualizzare che non si tratta di un'iniziativa qualunque, ma di un'iniziativa che nelle nostre intenzioni intendeva volare un po' più alto.
Per quanto riguarda il metodo, l'Assessore ha detto che è poco corretto venire qui ad indicare alcuni punti generali, che è un metodo da non condividere perché le risorse non sono infinite, eccetera. Assessore, lei è un po' severo con noi, perché intanto abbiamo chiarito subito che non intendevamo fare un bilancio alternativo, forse non siamo neanche in grado di farlo e forse neppure lei lo sarebbe, senza la struttura, senza le decine di dirigenti, funzionari, impiegati che lavorano tutto l'anno per il bilancio. Vuole che 3 piccoli consiglieri di opposizione in 15-20 giorni riescano a fare un bilancio alternativo? Non penso che lei intendesse questo. La nostra iniziativa allora va apprezzata per quella che è: la sottolineatura di certi punti qualificanti, a nostro giudizio, che dovrebbero caratterizzare il bilancio, l'indicazione di alcune priorità. Lei avrebbe potuto dire - ma non ha voluto entrare nel merito, questo ci dispiace -: "no, le priorità non sono queste, sono queste altre", allora sì che si apriva un dibattito, un confronto. Ma lei lo ha negato il confronto, per rimandarlo di un mese. Fra un mese, Assessore, lei sa che qui non vi sarà alcun confronto reale, perché i giochi saranno già fatti. Allora o ci dite che il bilancio è una questione da discutere all'interno della Giunta - forse sarebbe l'affermazione meno ipocrita perché è quello che succede da anni - e allora noi consiglieri prendiamo atto del nostro ruolo sempre più marginale, oppure si accetta il confronto e non si liquida la mozione dicendo: "voi indicate alcuni punti, condivisibili per carità, ma non tenete conto che, se si dà da una parte, si deve tagliare dall'altra", eccetera. Cose che sono vere, ma che dovevano emergere da un confronto più aperto, da una volontà di confronto che purtroppo è mancata.
Mi sono anche stupito di un'osservazione critica che lei ci ha rivolto: " forse, se voi non aveste indicato dei numeri, può darsi pure che il nostro atteggiamento sarebbe stato diverso", o almeno così mi è sembrato di capire fra le righe. Sono convinto che, se non avessimo indicato dei numeri, lei ci avrebbe mosso una critica diversa e più fondata; ci avrebbe detto: "ma questa è aria fritta!" Sarebbe infatti stata "aria fritta" un'indicazione di priorità che non contenesse alcun impegno programmatico concreto: sarebbe mancata la concretezza della previsione di una spesa, di un'indicazione. Sarebbe stata allora sì una cosa talmente generica da poter essere votata da tutti, ma senza alcuna indicazione concreta; non era questo il nostro scopo. Noi - e lei lo dovrebbe apprezzare - abbiamo fatto uno sforzo di serietà nell'indicare dei numeri, non abbiamo indicato dei numeri a caso, sono dei numeri frutto di un nostro approfondimento, dei numeri compatibili con il bilancio regionale, non abbiamo messo delle cifre che non stanno né in cielo, né in terra, abbiamo indicato dei riferimenti equilibrati ed accettabili. Si tratta per noi di fare delle scelte e di indicare delle priorità.
Respingo quindi al mittente le insoddisfazioni sul metodo che abbiamo adottato. Credo invece che abbiamo adottato un metodo molto serio, al quale intendiamo uniformarci anche nel futuro, perché iniziative di questo tipo indicano un'opposizione da parte nostra che non è un'opposizione precostituita o sterile, un'opposizione che critica solo per criticare. Quante volte in quest'aula mi sono sentito dire da vari Assessori: "è facile criticare, è facile stare all'opposizione e dire sempre che tutto non va bene!" Adesso, quando con un'iniziativa concreta facciamo delle proposte, invece che confrontarsi su queste proposte, si dice che non va bene neanche così, perché "la proposta è troppo dettagliata", "il bilancio è una cosa più ampia", "le risorse sono limitate". Quindi va ragionato meglio su tutto e rimandato a un momento in cui il dibattito sarà virtuale… Ci dovete dire allora cosa dobbiamo fare!
In definitiva, rivendicando la serietà, la novità di questa nostra iniziativa. Lamento da parte della Giunta l'assenza di ogni confronto sulle nostre proposte e annuncio il nostro voto favorevole sulla mozione che abbiamo presentato.
Presidente - La parola al Consigliere Salzone, per dichiarazione di voto.
Salzone (SA) - Il gruppo si astiene su questa mozione per ovvi motivi, ma mi preme fare una considerazione del tutto personale in più, soprattutto dopo aver sentito l'Assessore.
Caro Assessore, non ci siamo, ma non ci siamo per un motivo fondamentale: qui lei è in contraddizione assoluta con il Presidente della Regione, nelle dichiarazioni di legislatura, per quanto concerne le procedure, uno dei punti fondamentali era quello di ridare centralità al Consiglio e quindi lei non può attaccare una mozione sul metodo, perché c'è la volontà legittima di esprimere e di dare una collaborazione nel merito, questo è il senso della mozione. Certo, se poi lei entra nei particolari e dice che non dovevano essere indicate le cifre, su questo sono d'accordo, ma vuole cogliere una volta il lato positivo dei consiglieri di opposizione? Il lato positivo è che noi proponiamo, diamo delle indicazioni sulle priorità per questo ritengo l'iniziativa lodevole.
(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
… no, Assessore, lei con un atteggiamento di durezza ha rifiutato il metodo.
Perché non voto una mozione di questo tipo? Questo è il programma "dell'Arcobaleno", ci mancherebbe! Vi sono però dei punti che trovo assolutamente condivisibili: come la povertà, la casa, la politica del lavoro, questi sono argomenti importanti, e Lei non può "troncare le gambe" ad un'iniziativa di questo genere parlando di metodo, cancellando la centralità del Consiglio: è esattamente il contrario di quello che ha detto il Presidente della Regione! Mettetevi d'accordo allora, perché noi dall'opposizione una collaborazione, lo abbiamo detto, vogliamo darla ma, se ci "troncate le gambe" prima… possiamo fare opposizione in modo diverso…
(interruzione del Consigliere Borre, fuori microfono)
… almeno sarai contento, collega Borre, vero?
(nuova interruzione del Consigliere Borre, fuori microfono)
… va bene, non c'è problema.
Ritengo che qui ci voglia una chiarificazione rispetto a quello che il Governo vuole nei confronti dei consiglieri di opposizione; se non si vuole la collaborazione neanche sulle priorità, ne prenderemo atto, ma mi pare sia assolutamente non condivisibile questo atteggiamento che non ritengo utile, perché gli interessi generali della nostra comunità sono comuni a tutti, non solo alla maggioranza.
Ripeto: nel merito la mozione non mi trova totalmente consenziente, è inutile stare ad elencare tutte le motivazioni; per me era importante fare la considerazione riguardo alla centralità che il Consiglio deve avere e, per quanto riguarda lo spirito di collaborazione anche nei confronti della maggioranza, credo che questo sia e debba essere un atteggiamento propositivo.
Ribadisco che il nostro gruppo si astiene sulla mozione.
Presidente - La parola al Consigliere Pastoret.
Pastoret (UV) - Je suis appelé en cause par les interventions qui ont été faites. L'intention de vote va dans le sens qui avait été préconisé par l'Assesseur Marguerettaz, mais je veux ajouter aussi quelques considérations.
Siamo fuori tempo, siamo in "zona Cesarini", collègue Curtaz, et non pas parce qu'on ne veut pas prendre en considération les choses que vous proposez, mais l'organisation du budget est quelque chose qui prend beaucoup de temps, une organisation longue qui doit être faite par les bureaux d'un côté et, de l'autre, par les assessorats. Nous arrivons au mois de novembre à discuter d'un bilan, qui sera présenté dans les commissions d'ici peu de temps. Je pense que M. Riccarand, qui a fait partie d'un Gouvernement, connaît très bien quelles sont les procédures temporaires pour l'approbation d'un bilan et donc il faut prendre cette motion que vous présentez dans le sens réel du terme. Vous avez voulu faire un acte intéressant, avec une signification politique, que nous n'avons aucun problème à vous reconnaître, mais de là à dire qu'on peut modifier un budget qui a déjà été préparé et sur lequel le Gouvernement a travaillé, sur la base de cette motion est quelque chose d'impossible; vous vous en rendez compte d'ailleurs.
J'ai apprécié ce que M. Riccarand a dit sur la signification politique de l'initiative: c'est une initiative importante, que vous avez avancée afin que la décision du budget ne soit pas un "teatrino" et afin qu'on puisse faire avancer le principe sur la base duquel le budget ne soit pas quelque chose de non modifiable. Il a aussi signalé la grande importance politique de reporter la décision sur le budget au centre de l'intérêt général de cette Assemblée, ce qui est bien.
J'ai aussi trouvé très intéressante cette initiative du groupe de "l'Arc-en-ciel": parce qu'elle contient, quoi que d'une façon implicite, quelque chose de très novateur, pour la première fois d'après le temps que je passe dans cette Assemblée il me semble qu'il y ait une attitude positive envers le budget. Toutes les années les collègues Curtaz et Squarzino nous disaient que nous approuvions un budget qui nous appartenait au delà de nos intentions pour de l'argent que nous encaissions sans aucun mérite, à partir de ce théorème tout était bâti en disant que le bilan était négatif, sauf prétendre que les résultats dérivant de son approbation devaient satisfaire certaines exigences. Aujourd'hui je trouve que finalement quelque chose de positif c'est bâti: vous proposez de dépenser une partie de cet argent, environ 78 millions d'euros, que nous encaissons sans aucun mérite. Cela nous fait déjà avancer dans la possibilité d'un débat politique que j'espère sera intéressant lors de la discussion du budget. Vous aurez finalement une position, qui sera celle de dire: "la Région dispose de cet argent, nous ne sommes pas d'accord sur les manières et les adresses par lesquelles le Gouvernement veut le dépenser", on discutera sur le mérite. Vous nous ferez donc le plaisir de ne pas nous répéter cette leçon encore une fois à l'occasion de la discussion du budget, mais finalement nous pourrons discuter du mérite des choses. Je pense qu'aussi le Gouvernement sera satisfait de cette attitude, qui j'imagine suivra. Cette initiative donc doit être appréciée par le fait qu'elle nous fait avancer dans notre capacité de discuter dans cette salle de l'avenir de ce Pays, nous avons été élus pour cela. Si celle est l'intention, je dois quand même annoncer un vote non favorable de la majorité sur cette motion, mais je dois dire qu'il y a un sentiment d'appréciation que nous attendons de voir avancer lors de la discussion sur le budget.
Je ne suis pas par contre étonné du contenu, moi je ne relève pas que c'est un contenu qui appartient à un programme politique plutôt qu'à un autre; je pense que le Gouvernement même aura pris en compte toute une série de points qui sont présentés, et on discutera dans le mérite.
La collègue Squarzino a parlé des biens culturels; ce que vous avez écrit dans la motion est très bien écrit et puis, lorsque vous en parlez, vous préconisez une nécessité d'intervention et là aussi, j'imagine, d'embaucher des personnels. Je me souviens bien que, lors de la discussion du budget de 2003, vous avez demandé un compte rendu détaillé sur les embauches des personnels à l'intérieur de l'Administration régionale et vous avez découvert qu'on avait embauché 2 personnes en plus de la disponibilité générale de personnel que la Région aurait dû avoir et sur ce thème vous avez mené une bataille juste. Vous devez alors être conscients que, quand vous demandez certaines interventions, ces interventions peuvent aller dans le sens que vous préconisez, mais elles demandent aussi des initiatives telles que, par exemple, l'embauche des personnels, vous ne pouvez pas le demander un jour e le nier un autre jour. Celui-ci aussi est un élément que vous inviterais à tenir présent pour la discussion du budget pour le mois de décembre, parce qu'il me semble que toutes les discussions sont bonnes si sont faites avec cohérence.
C'est pour ces raisons que nous nous abstiendrons sur cette motion, tout en appréciant l'initiative des collègues de "l'Arc-en-ciel".
Presidente - La parola al Consigliere Riccarand.
Riccarand (Arc-VA) - Vorrei anzitutto ringraziare il Capogruppo della "Stella Alpina" e il Consigliere Pastoret per l'attenzione che hanno posto ai temi contenuti in questa mozione e alla sostanza che abbiamo voluto porre, anche di merito, presentando questa iniziativa. Possono dividerci alcune valutazioni nel merito di alcune scelte esplicitate nella mozione, ma ci fa piacere che sia stato colto questo aspetto, per noi estremamente rilevante, di metodo contenuto nell'iniziativa. Come ha già espresso il mio collega Curtaz, viceversa non possiamo che ritenerci completamente insoddisfatti dell'intervento dell'Assessore al bilancio e del silenzio complessivo degli altri componenti della Giunta rispetto a una mozione che, secondo noi, richiedeva una discussione un po' più attenta. Le nostre valutazioni sono già state espresse, le voglio però ribadire, per sottolineare ancora una volta perché diamo a questo atto una notevole importanza. Respingiamo l'affermazione dell'Assessore che non si possono enucleare solo alcuni aspetti, lo abbiamo già detto: non abbiamo voluto indicare tutte le scelte del bilancio, abbiamo voluto indicare alcuni elementi che, secondo noi, ci devono essere all'interno del bilancio. Siamo disponibili ovviamente ad accettare tutta un'altra serie di elementi, ma riteniamo che su questi aspetti vi siano delle grosse lacune nei bilanci attuali e reputiamo che il bilancio di previsione che andremo ad approvare a dicembre dovrebbe correggere queste lacune.
Ho detto prima che questi 78 milioni di euro rappresentano il 4% della spesa del bilancio regionale, quindi non è che si può venire a dire che ci troviamo di fronte a una proposta che non è gestibile. Non ritengo pertinente neanche l'argomentazione sul fatto che le risorse sono finite, sotto questo aspetto le considerazioni che abbiamo sempre fatto rispetto alle entrate anomale del bilancio regionale non "cadono", rimangono tutte in piedi. Proprio perché noi abbiamo un bilancio regionale che ha delle risorse aggiuntive rispetto a quello di altre regioni italiane, proprio perché gestiamo un bilancio nella Regione più ricca d'Europa e con il bilancio pro capite più ricco d'Europa, riteniamo che a maggior ragione vi sia lo spazio per operare delle scelte significative e ben mirate. Se ci trovassimo di fronte a un bilancio che ha delle ristrettezze finanziarie, il discorso dell'Assessore sarebbe più comprensibile, ma non è così, perché abbiamo delle entrate aggiuntive, in particolare quelle legate al contributo sostitutivo dell'ex IVA da importazione, si tratta di risorse in più che ci arrivano, risorse che definirei infinite e rinnovabili; diventano finite, esaurite se queste risorse, invece di essere finalizzate rispetto a certe spese, vengono spalmate in una spesa obbligatoria che è progressivamente cresciuta. Qui quindi si tratta di operare delle scelte, ma non che queste scelte non siano possibili e non siano compatibili con una gestione corretta del bilancio, vi sono secondo noi tutte le possibilità di gestire correttamente e compatibilmente, senza indebitare la Regione pesantemente, questo tipo di proposte che facciamo.
Come ha già detto il collega Curtaz, noi abbiamo indicato delle cifre che non sono messe lì a caso, abbiamo indicato delle cifre meditate, frutto della nostra competenza rispetto alle scelte amministrative, rispetto ai problemi che abbiamo messo sul tappeto. State sicuri che andremo a controllare nel bilancio, quando voi lo approverete e arriverà in Consiglio, cosa avete messo su queste poste e valuteremo il bilancio non solo su questo, ma anzitutto sul tipo di poste esistenti perché, secondo noi, questi soldi ci devono essere, sono compatibili con la gestione complessiva del bilancio e sono necessari se vogliamo fare un salto di qualità nella spesa dell'Amministrazione regionale.
Il Consigliere Pastoret ha detto che siamo in "zona Cesarini": può anche darsi. Vorrei però sottolineare che abbiamo presentato la mozione il 23 ottobre, sono 15 giorni che la Giunta conosce questo testo, il bilancio non è ancora stato approvato, vi è tutta la possibilità di andare a modificare queste cose. L'osservazione del Consigliere Pastoret ci crea una preoccupazione in più perché, se andiamo a dire che il 23 ottobre eravamo già in "zona Cesarini", il bilancio era già chiuso e non si può più modificare, allora, quando a dicembre discuteremo, tutto sarà finito: l'arbitro ha fischiato, andiamo tutti a casa! Non è possibile una cosa del genere, qui la contraddizione è evidente, quindi noi insistiamo sulla mozione che abbiamo presentato.
Ci ha fatto piacere che vi siano stati degli apprezzamenti, ci dispiace di non avere avuto una risposta positiva da parte dell'Assessore al bilancio e anche del silenzio degli Assessori sui settori in cui vi erano delle proposte nella mozione, perché ci sarebbe piaciuto capire quali sono gli orientamenti che stanno maturando e quali sono le possibilità di trovare delle risposte significative nel bilancio di previsione.
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Devo dire, per dichiarazione di voto, che ci asterremo su questa mozione, però non possiamo astenerci da un dibattito che riteniamo stia diventando interessante. Da una parte, vi è evidentemente un'azione politica di un gruppo che in Consiglio ha la legittimità di fare delle proposte; dall'altra, vi è la possibilità da parte del Governo di accettare alcune proposte o di rifiutarle. Quello che troviamo imbarazzante sotto l'aspetto politico è che, pur avendo parlato in questi ultimi anni della volontà di tutti i gruppi consiliari di lavorare affinché il Consiglio abbia una maggiore centralità e un rapporto con il Governo di maggiore collaborazione, questo diventa sempre più difficile. Lo dico perché questa mozione ha il merito di sollevare almeno il problema fra le opposizioni, i gruppi consiliari, il Consiglio e il Governo perché, se è condivisibile quello che l'Assessore ha sostenuto, cioè che sollevare alcune questioni può essere legittimo in termini politici, ma andare addirittura nel dettaglio delle cifre può diventare problematico sotto l'aspetto tecnico dell'elaborazione del bilancio, Assessore, questo non può diventare il "dito" dietro al quale ci si nasconde per non affrontare un dialogo sui temi. Ritengo che, quando un gruppo consiliare - in questo caso "l'Arcobaleno" - chiede che il bilancio sia maggiormente "impegnato" su alcuni temi - l'ammodernamento delle tratte ferroviarie Aosta-Ivrea, Aosta/Pré-Saint-Didier; il programma sulla casa, la solidarietà, il programma sulla sicurezza, i beni culturali, il programma per il ripristino ambientale, il programma La Palud -, almeno su queste questioni ci debba essere un confronto politico. È d'accordo oppure no? Sono solo le cifre il problema? "L'Arcobaleno" ha chiesto maggiore attenzione economica su questi argomenti di tipo politico, però dire che, siccome loro hanno indicato le cifre, la questione non si può discutere perché: "è fuori tempo massimo", "siamo in fuori gioco", "il bilancio è fatto di cifre", "il bilancio è finito"… tutti argomenti condivisibili, ma che sottraggono il Governo e lei in prima persona al dibattito politico su questi temi.
Rispetto "all'Arcobaleno", abbiamo alcune differenze di attenzione relativamente a questi temi però, se un gruppo consiliare, ipotesi "l'Union Valdôtaine", prima di venire a discutere con il Governo del bilancio, come fate di solito - perché all'interno del gruppo "dell'Union Valdôtaine" lo costruite prima, poi lo date ai vostri alleati e poi lo portate in Consiglio praticamente già blindato -, se qualcuno "dell'Union Valdôtaine" all'interno del vostro dibattito vi suggerisce un certo tema di tipo politico e una certa attenzione, non vi "nascondete dietro un dito" dicendo che la cosa non è discutibile perché il bilancio è finito.
Come gruppo ci aspettavamo che almeno vi esprimeste su questi temi, perché potevate dire: "guardate, voi proponete 20 milioni per l'ammodernamento della tratta ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier, condividiamo", "non condividiamo" e se condividiamo… 20 milioni noi dal bilancio che stiamo lavorando ci sembrano un po' troppi; potrebbero essere 10, 5, 2, neanche una lira o 22, dire che non possiamo discutere apre la questione: noi qui cosa ci stiamo a fare? A parte chiedervi conto dell'operato con interpellanze, a parte suggerire argomenti più disparati per le mozioni - a volte persino fantasiosi -, i Consiglieri della Valle d'Aosta nel complesso, quindi compresi quelli dei gruppi della maggioranza, qui in questa Assemblea cosa ci fanno? Se non vi è dibattito, se non vi è discussione, se non vi è confronto, qui cosa ci stiamo a fare? A chiedervi se il plinto della strada è stato o no costruito? Se tutto questo è il Consiglio regionale… sottolineo che questa è la sesta adunanza del Consiglio regionale e, da quando siamo nella nuova legislatura, questo Governo non ha fatto una proposta - ne ha tentata una, poi l'ha ritirata -: a distanza di 4 mesi siamo ancora ad aspettare che questo Governo faccia a questo Consiglio delle proposte! Ritengo che sia legittimo quindi che un gruppo consiliare faccia delle proposte, sarebbe opportuno confrontarsi sotto l'aspetto politico, anziché nascondersi dietro il "gioco delle parti", perché, se deve diventare il "teatrino" della politica, credo che noi abbassiamo il livello di quest'aula, delegittimiamo il consenso elettorale e ci ritroviamo fra 4 anni e mezzo, perché è inutile convocare il Consiglio se ogni proposta non è non dico accettata, ma neanche discussa! Sul programma dei beni culturali avete intenzione di investire delle risorse e di quale cifra state ragionando? Questo doveva essere il confronto!
(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
… ma se avete appena finito di dire che siamo già in ritardo adesso, figuriamoci se possiamo fare degli emendamenti fra un mese! Assessore, non ci prendiamo in giro perché lei è simpatico, ma qui non siamo in comune, dove tutto si risolve con una battuta al bar! Siamo in un Consiglio dove è legittimo confrontarsi ed è demoralizzante per la politica e per il popolo valdostano tutto, anche quello rappresentato dai Consiglieri di maggioranza, non potersi neanche confrontare in termini politici su degli argomenti; noi poi possiamo anche avere delle idee diverse da quelle "dell'Arcobaleno" per quanto riguarda i beni culturali, piuttosto che il ripristino ambientale, nel senso che tutti abbiamo delle attenzioni, ma con delle sensibilità diverse. Parliamone, discutiamone, vogliamo sapere il Governo su questi temi che idee ha di prospettiva per il prossimo bilancio, che ormai è già in costruzione, qualcuno dice che siamo già fuori tempo massimo e qualcun altro dice di no, che discuteremo poi… ma non ci prendiamo in giro! Che cifre pensate di investire in quei capitoli di spesa: questo è il dibattito politico che solleva la mozione!
Questa mozione, sulla quale ci asterremo, ha appunto il merito di aprire questo confronto, quindi auspico che la I Commissione possa affrontare il tema del controbilanciamento, della regolamentazione del dibattito politico in quest'aula, altrimenti possiamo stare qui 4 anni e mezzo a chiederci se la luce del lampione si accende o si spegne, ma non possiamo fare politica qui perché, se questo è il modello di risposta, cioè: "non ne possiamo parlare", non vi è confronto.
Presidente - Pongo in votazione la mozione in oggetto:
Consiglieri presenti: 28
Votanti e favorevoli: 3
Astenuti: 25 (Borre, Cerise, Cesal, Charles Teresa, Comé, Ferraris, Fiou, Fosson, Lanièce, La Torre, Lattanzi, Maquignaz, Marguerettaz, Nicco, Pastoret, Perrin, Praduroux, Rini, Salzone, Sandri, Stacchetti, Tibaldi, Viérin Adriana, Viérin Laurent, Viérin Marco).
Il Consiglio non approva.