Oggetto del Consiglio n. 78 del 24 settembre 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 78/XII - Valutazione dell'entità dei maggiori oneri finanziari sul bilancio regionale di un incremento delle indennità dei consiglieri regionali. (Reiezione di mozione)
Mozione
Appreso che le indennità mensili dei componenti della Camera dei Deputati sono state recentemente oggetto di un considerevole aumento;
Ricordato che le indennità di carica e di funzione dei consiglieri regionali della Valle d'Aosta sono ancorate a quelle dei membri della Camera dei Deputati;
Rilevato che l'incremento dell'indennità deve essere oggetto di una valutazione di equità, nonché di una valutazione rispetto all'incidenza sul bilancio regionale;
il Consiglio regionale
Delibera
1) di invitare l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale a soprassedere a deliberare variazioni in aumento delle indennità consiliari in attesa di un esame ed una valutazione della Commissione Consiliare Affari Generali;
2) di impegnare l'Assessore regionale alle Finanze ad illustrare con urgenza alla Commissione regionale Affari Generali l'entità dei maggiori oneri finanziari che graverebbero sul bilancio regionale se si procedesse ad un incremento delle indennità dei consiglieri regionali in proporzione all'incremento stabilito per i membri della Camera dei Deputati.
F.to: Riccarand - Curtaz - Squarzino Secondina
Président - La parole au Conseiller Riccarand.
Riccarand (Arc-VA) - È stato recentemente deliberato dalla Camera dei deputati un ulteriore aumento dell'indennità di carica dei deputati, si tratta di un incremento consistente: circa 400 euro al mese che decorrerà dal 1° gennaio 2003. Questa decisione potrebbe avere delle ripercussioni significative anche sugli stipendi dei consiglieri regionali e poi, a cascata, su tutto il settore della pubblica amministrazione in Valle d'Aosta, con dei costi aggiuntivi per gli enti pubblici, a partire dalla Regione, non indifferenti. Costi che pongono un problema, già sul "tappeto", che è rappresentato dal fatto che le indennità dei consiglieri regionali… lo stipendio da loro percepito alla fine del mese è considerato eccessivo da gran parte della pubblica opinione, che è inopportuno continuare in incrementi periodici di queste indennità, mentre è saggio fare una scelta di inversione di tendenza.
Leggendo i giornali in questi ultimi mesi, ho visto un po' dappertutto in varie regioni italiane dei segnali di una riflessione che si sta sviluppando su questo tema, forse si è andati troppo in avanti e bisogna tornare indietro. Finora non ho visto fatti concreti, ma vi è un po' di preoccupazione, anche perché lo squilibrio fra queste indennità e gli stipendi dei normali lavoratori è enorme.
Con questa mozione chiediamo che, prima che l'Ufficio di Presidenza provveda ad accertare e a deliberare con automatismo - fra l'altro, previsto dalla legge - questi incrementi, vi sia una riflessione che "passi" attraverso una valutazione dei costi nella Commissione Affari generali. Il nostro obiettivo è di portare anzitutto, in questo momento, a non aumentare le indennità complessive mensili dei consiglieri e, possibilmente in tempi brevi, di arrivare ad un adeguamento normativo, di modo che andiamo a ridurre e ad usare in modo più sobrio questa voce delle indennità mensili, di cui è opportuna l'esistenza, ma che ha raggiunto livelli da noi ritenuti troppo elevati e da ridurre… pertanto con un'inversione di tendenza.
Président - Je déclare ouvert le débat.
Se non vi sono interventi, per quello che mi compete, vorrei esporre i motivi che personalmente mi vedono perplesso ad accogliere questa mozione. Gli uffici del Consiglio regionale, ad oggi, non possiedono alcuna comunicazione ufficiale di un aumento delle indennità parlamentari. In relazione alle informazioni circolate in questo periodo in merito all'aumento delle indennità di carica dei deputati, per quello che ci riguarda, abbiamo appreso in modo informale - cioè in seguito a tutte le polemiche, le notizie sui giornali durante l'estate, nelle quali il Consigliere Riccarand si è ritagliato un ruolo di assoluto protagonista - che tale aumento, pare, sia stato adottato dai componenti della Camera dei deputati. Gli uffici del Consiglio regionale, ad oggi, cioè 15 giorni dopo la presentazione della mozione, sono ancora in attesa di una comunicazione ufficiale che informerà, qualora perverrà, in modo preciso rispetto all'entità di tale aumento e alla decorrenza dello stesso.
Non voglio sostituirmi all'Assessore Marguerettaz, ma penso che non siamo oggi assolutamente in grado di comunicare con precisione l'entità dell'effetto che tale aumento provoca sul valore complessivo dell'esborso per il pagamento delle indennità spettanti ai consiglieri regionali, per i quali è previsto l'aggancio automatico disciplinato da una legge regionale.
Per quello che ci riguarda, cioè l'invito rivolto all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale a soprassedere a deliberare, ritengo che la mozione contenga una seconda inesattezza: l'Ufficio di Presidenza non delibera su questa materia. Consigliere Riccarand, lei forse confonde la parte riguardante l'indennità con la parte concernente la diaria, questa parte non è di nostra competenza. Ricordo che esiste una legge regionale, la n. 33/1995: ad oggi, essendo in vigore quella legge, l'indennità di carica dei consiglieri regionali rimane stabilita nella misura del 70% dell'indennità mensile percepita dai componenti della Camera dei deputati ed è ovvio, essendoci un meccanismo di automazione, che le variazioni delle indennità di carica percepite dai componenti della Camera dei deputati determinano una variazione proporzionale delle indennità dei consiglieri regionali ad esse ragguagliate, ma su questo ripeto che l'Ufficio di Presidenza non è assolutamente competente a deliberare. Esiste pertanto un automatismo - che piaccia o no - prevede una determinata procedura.
La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - A nome della maggioranza regionale, annuncio che non voteremo la mozione presentata da "Arcobaleno-Vallée d'Aoste" per un motivo formale e per un motivo sostanziale.
Il motivo formale è quello meno importante ed è che la materia è regolata dalla legge n. 33/1995 presentata, fra gli altri, in quella legislatura, anche dalla Consigliera Squarzino che firma oggi questa mozione; legge approvata all'unanimità dal Consiglio regionale senza alcuna dichiarazione all'epoca contraria del gruppo di cui facevano parte 2 dei 3 proponenti la mozione. In questa legge si delinea un sistema di indennità dei consiglieri regionali, che può essere ovviamente sottoposto a revisione: abbiamo capito che il gruppo "Arcobaleno" ha deciso di cambiare posizione rispetto a 8 anni fa, credo che sia più che giusto che nel tempo si evolvano le valutazioni politiche, ma è evidente che non può essere accettata una mozione che è illegittima rispetto a un provvedimento di legge. In questa legge non è previsto alcun "investimento", come ha ricordato il Presidente del Consiglio, dell'Ufficio di Presidenza, né sono previsti altri tipi di valutazioni. Se si vuole affrontare il problema, quindi occorre affrontarlo dal punto di vista legislativo e nessuno di noi intende sottrarsi al confronto.
Esiste però una motivazione più importante e sostanziale, per cui questa mozione non è recepibile per chi ha un senso di responsabilità e un senso delle istituzioni: al di "sotto" del testo è evidente una concezione demagogica, che tende ad insinuare la presenza di un danno per l'Amministrazione regionale o, peggio, che tende ad insinuare un arricchimento esagerato, una sovrastima delle indennità dei consiglieri regionali rispetto alla media della popolazione. Credo che questo atteggiamento demagogico sia pericoloso, perché tutti sanno che in Valle d'Aosta, non essendoci sistemi di finanziamento pubblico dei partiti, né sistema di rimborso delle spese elettorali, sono i consiglieri regionali che sopportano l'onore e anche l'onere di contribuire alle istituzioni previste dall'articolo 49 della Costituzione come il normale elemento di elaborazione democratica della politica: i partiti. La libera iniziativa politica dei cittadini è libera e garantita dalla Costituzione e si esprime attraverso i partiti. Questi partiti in Valle d'Aosta sopravvivono con difficoltà, soprattutto quelli più seri, che più interpretano lo spirito della Costituzione e che hanno un profondo radicamento territoriale, hanno le famose sezioni e quindi danno ai cittadini la possibilità di essere coinvolti nell'azione politica, di poter svolgere questo proprio diritto democratico. Ebbene, questi partiti, ovviamente, hanno delle spese e queste spese sono portate avanti dai consiglieri regionali. Se si vuole fare una riflessione sul sistema della politica in Valle d'Aosta, dei partiti e quindi anche sulle indennità dei consiglieri regionali; fare un discorso serio affinché tutto questo sistema sia più democratico, penso che nessuno sia contrario; credo che vi sia la commissione competente in materia che può svolgere questo ruolo.
Se si vuole arrivare, come è successo da altre parti di questo Paese, in cui incitare la facile opinione popolare contro i partiti, contro il sistema delle istituzioni, contro i politici, significa dare spazio agli avventurismo e credo che di esempi di avventurismi in Italia ce ne siano in questo momento fin troppi.
Credo che sia un nostro dovere difendere le istituzioni, la dignità delle organizzazioni politiche e del Consiglio regionale; certo, è più difficile capire queste cose per chi fa del partito solo un movimento di opinione e che non ha capacità di legarsi con il territorio, se non attraverso le facili dichiarazioni.
Per queste motivazioni formali e sostanziali, la maggioranza non voterà la mozione.
Président - La parole au Conseiller Riccarand.
Riccarand (Arc-VA) - Ho chiesto di reintervenire subito, perché credo che vi siano alcuni elementi che vanno puntualizzati, su cui tutto il Consiglio è bene che sia informato, altrimenti facciamo la discussione sulla base di presupposti che non sono fondati.
L'incertezza sul fatto che vi sia stato un aumento delle indennità dei deputati non ha motivo di esistere, perché è vero che non possiamo basarci solo su fonti giornalistiche, però è facile fare una verifica. Credo che gli uffici della Presidenza lo possano fare, come l'ho fatto io, nel senso che basta chiamare la Camera dei deputati, parlare con la ragioniera responsabile, lei ci dirà esattamente come stanno le cose. Questo aumento è stato deciso, decorrerà dal 1° gennaio 2003, hanno già predisposto le lettere con cui manderanno in tutte le regioni la comunicazione ufficiale, non solo, mi è stato detto: "Basta andare sul sito internet della Camera e c'è"…
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
… come non c'è? Io ho stampato il foglio, dove vi è tutto il trattamento economico dei deputati, in cui vi sono già le voci dell'incremento, quindi non vi è alcun dubbio che questa "cosa" è intervenuta e di fatto così è stata decisa. È vero che la comunicazione formale deve arrivare, ma non nascondiamoci dietro un dito!
Per quanto riguarda le competenze dell'Ufficio di Presidenza, questo ufficio deve verificare che l'incremento c'è stato e deve deliberare che c'è l'aumento, allora, attenzione, non è un automatismo questo! Noi poi abbiamo chiesto di discuterlo in commissione, perché vi sono dei meccanismi con cui si può applicare la legge attuale senza modificarla, senza arrivare con questo all'aumento degli stipendi; questo lo posso spiegare in qualsiasi momento. Se vi è la buona volontà di andare a discutere, quindi credo che si possa applicare la normativa attuale con gli automatismi previsti, senza che questo comporti l'aumento degli stipendi dei consiglieri regionali. È questione di scelta politica, non di obbligo, in quanto vi sono altre voci su cui si può agire, come ben sa chiunque si occupa di questa materia.
Dopodiché il Consigliere Sandri ha detto: "Ma tutto questo dipende da una legge, che è stata fatta a suo tempo e che anche la vostra parte ha concorso a votare" eccetera; certo, perché quella legge…
Squarzino - (fuori microfono) … non l'abbiamo votata…
Riccarand (Arc-VA) - … non lo so, comunque quella era una normativa di riordino generale, che non ha comportato neanche gli aumenti, perché gli aumenti erano legati ad altre questioni. Il problema è che quella normativa sicuramente oggi va rivista, perché va modificata anche quella legge e in questo senso credo che dobbiamo operare per arrivare a una modifica.
La questione dei finanziamenti ai partiti non possiamo porla in questi termini, nel senso che oggi la Regione Valle d'Aosta ha tutte le potestà normative di disciplinare anche questa materia, può benissimo intervenire e dire: "Riteniamo di dover finanziare la comunicazione politica, i partiti, in questo modo qui". Questo va però fatto in modo trasparente, non in modo subdolo attraverso delle indennità che vanno date ai consiglieri, di cui poi alcuni consiglieri versano delle quote consistenti, altri delle quote inferiori, ma sicuramente non sono finalizzate al finanziamento dei partiti. Questa "cosa", quindi, va distinta fra il finanziamento al partito e le indennità ai consiglieri.
Con la mozione, mi stupisco un po' che non vi sia la volontà… perché noi non chiediamo la luna: domandiamo solo che vi sia un momento di riflessione, di valutazione, per capire, di fronte a un ulteriore incremento che c'è stato, come ci può comportare, affinché questo aumento non si produca, pur senza andare a modificare per il momento la legge; modifica che ci proponiamo comunque di fare.
Président - Je soumets au vote la motion:
Conseillers présents: 32
Votants: 3
Pour: 3
Abstentions: 29 (Borre, Caveri, Cerise, Cesal, Charles Teresa, Comé, Ferraris, Fey, Fiou, Fosson, Frassy, Isabellon, La Torre, Lattanzi, Maquignaz, Marguerettaz, Nicco, Pastoret, Perrin, Perron, Praduroux, Rini, Salzone, Sandri, Tibaldi, Vicquéry, Viérin Adriana, Viérin Laurent, Viérin Marco)
Le Conseil n'approuve pas.