Oggetto del Consiglio n. 2880 del 2 dicembre 2002 - Resoconto
OBJET N° 2880/XI Illustration de la loi de finance et de la loi de budget pour l'année 2003.
Président Comme cela a été convenu, nous procédons maintenant à la présentation des rapports concernant les points n° 16 et n° 17 à l'ordre du jour. La IIème Commission du Conseil a examiné ces deux projets, en formulant un avis favorable à la majorité; un avis favorable avec des remarques a également été donné par le Conseil permanent des collectivités locales.
La parole au rapporteur, le Conseiller Cerise.
Cerise (UV) Invito i colleghi a mettersi comodi…
(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)
… io sono stato ad ascoltarla attentamente, Consigliera Squarzino, tutte le volte che lei è intervenuta, anche per tanto tempo, quattro anni!
La nostra Regione si presenta a questo appuntamento con doverosa puntualità, sebbene, a livello nazionale, permangano non poche incertezze in merito alla pianificazione economica finanziaria del Paese. L'approvazione del bilancio costituisce un importante atto di responsabilità nei confronti della società valdostana.
Le previsioni in merito alle entrate sono state fatte in base alla normativa in vigore. Su alcuni settori… vedi la sanità, esse vedono la Regione ancora in credito e in attesa di rivedere accordi penalizzanti. Il totale delle entrate è pari a euro 1.371.270.000, esse segnano un decremento rispetto al 2001 pari al 6 percento, per lo più imputabile alla riduzione dell'indebitamento per investimenti. Le entrate di cui al titolo I registrano un aumento del 12,61 percento rispetto al 2002, pur con una prudenziale stima per quanto riguarda l'IRPEF; su questo risultato incide l'incremento dell'IRPEG e dell'IVA, dovuto in particolare alle imposte sulla produzione e distribuzione dell'energia elettrica e alla somma di euro 90 milioni, quale imposta sostitutiva sulle plusvalenze relativa all'operazione ENEL, prevista solo per il 2003.
Questa importante e storica operazione, che si dimostra sempre più salutare per le entrate regionali, ma non solo per queste, ha visto protagonista la Finaosta; richiamandola, credo che sarebbe ingiusto non spendere due parole, considerato ch'essa ha testé compiuto la bella età di 20 anni. Nell'ultimo decennio essa è stata sottoposta a una nuova gestione e ha affrontato, nel quadro di un forte riconoscimento istituzionale della Regione, che di volta in volta ha indicato le strategie e le priorità, le sfide economiche e finanziarie che si ponevano per ottenere risultati positivi. Una sana e lucida indicazione politica ha avuto nella finanziaria regionale un'equa risposta sul piano dell'efficienza, che si è tradotta, tra gli altri benefici, con un adeguato ritorno del capitale investito, distribuendo agli azionisti un interessante dividendo, l'ultimo dei quali, alla data del 30 giugno 2001, era pari a 20 milioni di euro. Ricordo, per memoria, che CVA registrerà a fine anno un fatturato di 135-140 milioni di euro, con un utile di oltre 20 milioni; avrà versato complessivamente oltre 138 milioni di euro di tasse, con un ritorno per la Regione di circa 62,5 milioni. DEVAL, senza far venire meno i servizi di carattere sociale, chiude con un utile di circa 1.300.000 euro. Sono la conferma di gestioni efficienti. L'unico punto, dove si rileva effettivamente una diminuzione per quanto riguarda le entrate, è quello relativo alla tassa di concessione della Casa da gioco di Saint-Vincent. In realtà, si tratta del riflesso conseguente alle nuove modalità di riparto a seguito dell'adozione dell'ultimo disciplinare, che esclude però i precedenti ritorni.
Al di là dei risultati economici complessivi della Casa da gioco, del tutto soddisfacenti, tuttavia, vi sono degli indicatori che rilevano come la fruizione dei casinò stia attraversando un momento di flessione generale, per cui è necessario provvedere a delle azioni di rilancio di grande respiro. Per questo motivo si ritiene quanto mai opportuna la scelta fatta dalla Giunta regionale di dare corso alla nomina dei componenti il Consiglio di amministrazione della "Casinò S.p.A.", alla quale spetta di proporre all'attenzione di questa Assemblea il piano di gestione e di rilancio della Casa da gioco, sul quale si fonda la sfida di questa importante risorsa a continuare ad essere un riferimento fondamentale per il turismo, l'economia, l'occupazione e la promozione della nostra Regione. Nella voce "altre entrate" sono compresi i trasferimenti dello Stato, euro 4.395.000 per il 2003 ed euro 9.230.300 per il 2004, destinati al post alluvione. Per l'anno 2003, con una diminuzione rispetto all'anno precedente, l'indebitamento per investimenti è previsto in euro 140.138.114, di cui euro 130.000.000 da prestiti. La residua capacità di indebitamento della Regione risulta essere di euro 467.838.000.
Il comma 2 dell'articolo 1 del disegno di legge n. 180 stabilisce che, a partire dal 1° gennaio del 2003, sono esentate dal pagamento dell'IRAP le organizzazioni non lucrative di utilità sociale; è una decisione che va nella direzione di favorire questi organismi nel loro importante compito.
Dai dati relativi alle entrate si possono trarre alcune indicazioni importanti:
- la vitalità del settore economico che genera risorse per l'erario;
- la conferma sull'opportunità di scelte politiche impegnative ed innovative, quali quella dell'operazione ENEL;
- la decisione di ritenere sufficienti, grazie alle risultanze di cui sopra, le entrate senza aumentare il prelievo fiscale, anche al fine di assicurare una maggiore stabilizzazione del sistema economico-sociale, peraltro trovando in esse le risorse necessarie affinché sviluppo economico, promozione e sicurezza sociale siano contestualmente rafforzati;
- infine, la riduzione dell'indebitamento.
Le spese correnti sono pari al 65,57 percento, euro 868 milioni, mentre quelle per investimenti ammontano al 34,43 percento, euro 456 milioni. Se si deducono le spese correnti che conseguono dalle attribuzioni di funzioni statali, pari a euro 451 milioni, la spesa corrente strettamente di competenza regionale è di 416 milioni, pari al 48 percento della spesa corrente totale.
Nel bilancio di previsione la spesa destinata ai fondi globali è prevista in euro 12.613.424, dei quali 12.380.924 per leggi che prevedono investimenti. Le leggi che si prevede di finanziare sono solo quelle in corso di esame o in via di definizione e che si elencano in: azioni positive per l'imprenditoria femminile; riorganizzazione del settore dell'artigianato di tradizione; interventi regionali per lo sviluppo di imprese industriali e artigiane; istituzione dello sportello unico per le attività produttive; la legge per lo sviluppo di impianti funiviari e di connesse strutture di servizio - in questi fondi sono compresi parte di quelli per l'arroccamento a Plan Chécrouit e per il rifacimento di quello di Punta Helbronner -; la legge per incentivare l'edilizia abitativa convenzionata e, infine, quella per la protezione e lo sviluppo della Conca di Cheney.
La spesa complessiva per il funzionamento, comprendente gli organi della Regione, il personale e il funzionamento, ammonta a euro 289.105.474, compresi gli investimenti; l'aumento è pari al 4,55 percento, dovuto a spese non comprimibili come quelle relative ai contratti di lavoro o agli accantonamenti per gli istituti pensionistici; mentre la spesa di funzionamento, che riguarda gli incarichi, i convegni, le trasferte, eccetera, subisce una contrazione del 17,74 percento.
Il personale regionale è definito in 2.858 unità, comprensive di 148 con qualifica dirigenziale, ad esse vanno aggiunte 84 unità della Presidenza del Consiglio, di cui 11 dirigenti. Si tratta di un dato che evidenzia una conduzione prudente circa l'assunzione di personale, la cui crescita numerica, rispetto all'inizio della legislatura, è soprattutto dovuta all'acquisizione di nuove competenze.
In merito al personale occorre fare una riflessione sulla spesa ripartita tra i vari settori e sostenuta per il pagamento di addetti non compresi nell'organico regionale. Si tratta di una materia che va affrontata con senso di responsabilità, evitando proposte demagogiche di marca elettoralistica, vista la prossima scadenza, tenendo conto delle motivazioni per cui si è ricorsi a questi impieghi, sapendo distinguere la produttività, l'ammortizzatore sociale, il lavoro socialmente utile, rapportando il tutto alla stagionalità e alla saltuarietà di molte delle funzioni svolte da questo personale, alla complementarietà, in alcuni casi, di questa occupazione all'interno della poli-occupazione che caratterizza il lavoro in montagna. Il recupero di professionalità, di profili tecnici e di esperienze non può essere irresponsabilmente rinviato ad una generica assunzione presso la Regione, ma va, da un lato, correlato alle esigenze di organico di quest'ultima, tenuto conto del suo ruolo e dei suoi compiti, e, dall'altro, esplorando la possibilità di fare ricorso a organismi strumentali della Regione e degli Enti locali, senza escludere la partecipazione di privati.
Gli addetti al settore forestale, a quello agricolo e a quello delle sistemazioni dei bacini montani assorbono la cifra di 17.521.700 euro. In sede di predisposizione dei piani lavori, avremo modo di affrontare questo tema, ma fin d'ora deve essere chiaro che, laddove per questi addetti è occupazione vera e propria con la richiesta di livelli di qualifica, considerato che le risorse sono sufficienti, queste devono essere allocate in modo tale da evitare forme di sottoccupazione. In particolare, per quanto riguarda la cantieristica forestale, vi sono alcuni settori in cui, nell'ultimo biennio, sono state diminuite circa venti giornate lavorative; occorre perciò predisporre un piano onde evitare situazioni tali da portare alla nascita di nuovi poveri. Va fatta analoga riflessione per gli impiegati, soprattutto quando si tratta di giovani in possesso di titoli di studio, che tentano di coniugare occupazione con formazione e sono all'inizio del loro percorso lavorativo.
Altro personale oggetto di riflessione, e per il quale la spesa è di oltre 86 milioni di euro, è il personale della scuola. Barriere di ordine normativo, sostenute da decise posizioni sindacali, fanno permanere uno stato giuridico "ibrido" di questo personale, che mantiene una collocazione statale, ma viene retribuito dalla Regione. È inevitabile che si venga a determinare in questo modo una situazione che agevola la tentazione da parte del personale di cogliere il meglio sui due versanti, aprendo fronti di conflittualità difficilmente gestibili, come è nel caso del contratto integrativo regionale del personale dirigente al momento in corso. Le richieste avanzate fanno ipotizzare un'insufficienza di risorse; al momento, e in attesa di tentare la regionalizzazione del comparto con norme di attuazione - piuttosto che affidare speranze in un'improbabile "devolution bossiana" -, è auspicabile un'assunzione di responsabilità di questo personale e sostenere la posizione di equità adottata sin qui dal Governo regionale, per sciogliere in modo equo la vertenza. In materia di personale scolastico si richiama l'articolo 12 del disegno di legge n. 180, che disciplina in merito alla destinazione delle risorse non utilizzate al termine di ciascun esercizio finanziario. Interventi a carattere generale. Nell'ambito di questi interventi registriamo un incremento pari al 10,4 percento. Qui occorre fare una riflessione per quanto riguarda la finanza locale, ambito di rilevante interesse politico. Troviamo in questo settore uno degli elementi qualificanti di questo bilancio, ma, nel contempo, di continuità del percorso che conduce alla costruzione di un sistema di autonomie, che operano sussidiariamente per assicurare risposte importanti ai cittadini e, conseguentemente, il buon andamento della società. La legge di bilancio precede di poco quella sull'ammodernamento della legge n. 54/98 e quindi del conseguente adeguamento della legge n. 48/95; nel contempo, esso si relaziona con la legge regionale n. 1/2002, concernente la prima identificazione delle materie di competenza regionale con il conseguente trasferimento agli enti locali delle altre.
In base ad un'intesa con il Consiglio permanente degli enti locali, si è assicurato ai trasferimenti di finanza locale senza vincolo di destinazione lo stesso importo dell'anno precedente. Il differenziale negativo, pari a circa 1.792.000 euro, derivato da una flessione dell'IRPEF determinata nel biennio precedente, è stato portato in riduzione all'obiettivo programmatico del FOSPI e sarà compensato con le eventuali economie nell'ambito delle leggi di settore alla chiusura del 2002. In questo modo la somma destinata a questi interventi resta pressoché costante con il prossimo esercizio. Le norme che adeguano questa materia per l'esercizio 2003 e per il triennio 2003-2005 sono quelle del Titolo II Capo I del disegno di legge n. 180. Le risorse finanziarie da trasferire alla finanza locale, ai sensi dell'articolo 6 della legge regionale n. 48/95, sono pari ad euro 173.654.167.
Nelle disposizioni sono contenute tre importanti innovazioni, anch'esse frutto di intese. La prima riguarda la destinazione del 2,5 percento della somma di euro 98.069.000 per investimenti. La seconda riguarda la reintroduzione del vincolo di destinazione, con legge finanziaria, della somma pari al 6,32 percento della cifra riportata per interventi di politica sociale - si tratta della stessa cifra che veniva già destinata a tale scopo, ma che ora, con disposizione di legge e con criteri di riparto definiti dalla Giunta, ha più efficacia -, è una scelta che attesta la volontà di assicurare sul territorio i livelli raggiunti nell'ambito del sociale, nel caso, per l'infanzia. La terza innovazione è un'anticipazione di quanto disposto nella modifica della legge n. 54/98 in corso di attuazione: essa impone ai comuni di concorrere al finanziamento delle comunità montane, al fine di assicurarne il funzionamento. Per gli speciali programmi di investimenti, nel triennio 2003/2005 è autorizzata la spesa di euro 35.139.181 e, per l'anno 2003, euro 12.267.958, mentre i contributi per la progettazione delle opere sono previsti in euro 1.918.000. Un nuovo trasferimento previsto in euro 200.000 - articolo 7 disegno di legge n. 180 - è relativo agli adempimenti previsti dalla legge regionale n. 31/2000, impianti di radiotelecomunicazioni.
Restano confermate le disposizioni in merito al Patto di stabilità. Dall'esame dei dati in bilancio e dalle disposizioni contenute nella legge finanziaria, emerge come sia evidente che il sistema delle autonomie locali costituisca, per questo Governo e per questa maggioranza, il riferimento per gli investimenti sul territorio, le infrastrutture e numerosi servizi. Ci troviamo di fronte ad una concreta ed efficace azione di decentramento incentrato sulla sussidiarietà, premessa per un federalismo reale, che troverà ulteriore consolidamento con il prossimo adeguamento della normativa sopra richiamata, attuando tutti gli impegni assunti in sede di programma di maggioranza.
Sempre nell'ambito degli interventi a carattere generale, si rileva, per quanto riguarda il patrimonio e la partecipazione, un incremento del 46 percento rispetto all'anno precedente, esso è dovuto al trasferimento alla Finaosta dei fondi di rotazione per sostenere gli investimenti nei vari settori - dalla prima casa, agli alberghi - per oltre 6 milioni di euro. Infine, sempre nell'ambito degli interventi di carattere generale, è da considerare l'ingente e qualificante spesa per modernizzare la Regione in fatto di informatizzazione: la somma di euro 12.272.000. Fra gli interventi a carattere specifico, il settore dello sviluppo economico costituisce un altro dei pilastri di questo bilancio.
Esso comprende l'industria, il commercio, il turismo e l'agricoltura e si vede incrementato del 12 percento, con l'intento di consentire di mantenere gli attuali livelli dell'economia valdostana e assicurare la futura crescita economica di questa Regione. Il primo provvedimento da richiamare è nell'articolo 3 del disegno di legge n. 180, con il quale si dispone affinché venga aumentata la gamma di possibilità delle modalità di effettuazione degli appalti delle opere pubbliche, nel pieno rispetto della normativa vigente, dei principi della concorrenza richiesti dall'Unione europea e della trasparenza, nell'interesse del sistema imprenditoriale, delle pubbliche amministrazioni, nonché della valorizzazione delle risorse locali. Per quanto riguarda l'agricoltura, l'elemento caratterizzante è la piena applicazione del Piano di sviluppo rurale. Si completeranno le opere di ripristino post alluvionali. Il volume complessivo delle disponibilità finanziarie per l'agricoltura è di euro 108.569.671; è pressoché identico a quello dell'anno passato, ma, per il ripristino post alluvionale, l'anno scorso erano previsti 22 milioni di euro circa, mentre per il corrente anno essi sono previsti 8 milioni di euro.
La differenza è stata "spalmata" nei vari programmi e soprattutto per le infrastrutture rurali, riavviando la normale pianificazione degli interventi; per questo programma - "Infrastrutture agricole" - la spesa è di euro 49.660.302, significativamente, per quanto riguarda l'agriturismo, lo sviluppo e il miglioramento delle infrastrutture rurali, euro 24.725.000; interventi migliorativi sui fabbricati rurali aziendali e d'alpe, euro 11.700.000 e contributi per lo sviluppo e il sostegno ai territori rurali, euro 2.150.000. Il programma relativo all'incremento delle colture prevede spese per euro 1.400.852, rilevando la nascita di un nuovo interesse per queste attività da parte di giovani agricoltori.
L'altro programma dell'agricoltura di rilevante incidenza, che vede incrementare le risorse e può decollare per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, è quello della zootecnia, che prevede investimenti per euro 25.664.300, in particolare, in applicazione della legge regionale n. 3/2002, "Interventi sanitari e per la salvaguardia delle produzioni nel settore zootecnico", euro 9.670.000, e della legge regionale n. 21/2001, "Contributi per interventi nel settore dell'allevamento zootecnico", euro 13.430.000. Nel quadro del programma per l'attuazione delle direttive comunitarie in agricoltura sono destinate risorse per euro 8.298.744, tra di esse, per progetti Interreg, Phasing Out e Leader Plus, sono previsti euro 3.234.381; gli ultimi due programmi impegnano euro 1.181.000 per l'assistenza tecnica e 8.540.800 euro per la cooperazione, tra cui 2.600.000 per contributi per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Sono programmi che sostengono le direttrici della nuova agricoltura, con il suo volto di attività economica carica di valori, compresi quelli culturali, e di valenze di servizio per l'efficienza del territorio e del paesaggio.
Si tratta di un'azione complessiva che, in un quadro riformato, propone ai mercati "prodotti di nicchia", caratterizzati da sicura tracciabilità e certificati. Il quadro, che ha sullo "sfondo" la qualità, si compone di numerosi prodotti, che vanno dalla mela al latte e suoi derivati, e sta per completarsi con quello importante della carne. C'è anche la volontà di perseguire risultati economici e di efficienza dell'azione per cui, con un'inversione di tendenza, si dovrebbe rendere coerente l'incremento di produzione, in particolare nel settore lattiero-caseario, con la diminuzione dell'incolto e, contestualmente, il raggiungimento di condizioni di vivibilità per gli agricoltori, per riavvicinare ad essa i giovani valdostani.
Per quanto concerne l'industria, l'artigianato e l'energia, il bilancio tiene conto della crisi in atto e tenta di dare delle risposte in quella direzione compatibilmente con la normativa vigente. Sul problema, che interessa circa il 25 percento dell'industria del settore, è stato aperto un tavolo permanente di confronto e di monitoraggio della situazione con tutte le categorie interessate e le parti sociali. Per promuovere e sostenere l'industrializzazione, è prevista una spesa di euro 28.699.084, alla quale va aggiunta la somma di euro 1.394.000 prevista nei fondi globali; significativa la cifra di euro 5.164.500 per la ricerca, fattore di crescita e ammortizzatore in momenti di difficoltà.
Questa scelta pone la Regione su posizioni avanzate rispetto ai solleciti fatti dal Presidente della Repubblica e dal Presidente di Confindustria sulla necessità di dare impulso ai programmi di ricerca nell'ambito dell'industria. Per la riconversione dell'area Cogne, cofinanziata dallo Stato, è stanziata una spesa di euro 2.492.408, con fondi a carico della Regione per euro 161.070. Si prevedono investimenti, derivanti dai fondi strutturali in attuazione del documento programmatico 2000/2006 per il perseguimento dell'obiettivo n. 2 - area Cogne, Forte di Bard, animazione economica per piccole e medie imprese, valorizzazione integrata del microsistema Pont-Saint-Martin, Donnas e Bard -, per euro 10.705.469 nel 2003, quelli per il Phasing Out ammontano a 637.508 euro e quelli per i programmi INTERREG a 980.417 euro.
Per la promozione dell'artigianato la spesa è prevista per quasi 5.000.000 di euro, con significativi contributi per l'incremento e il miglioramento delle imprese, i contributi in conto capitale per investimenti in beni strumentali ammontano a euro 1.300.000. L'articolo 27 del disegno di legge n. 180 consente alle cooperative di beneficiare di contributi per l'approvvigionamento delle materie prime. Per il settore energetico sono previsti 2.247.414 euro. Si richiama la competenza, che viene trasferita ai comuni, in fatto di dispersioni termiche per un ammontare di euro 826.000, mentre, per l'impiego dei prodotti forestali e per l'installazione di impianti che sfruttano fonti energetiche rinnovabili, si prevedono euro 631.000. È allo studio un piano energetico ambientale e quello generale, che indicheranno percorsi innovativi.
Con l'articolo 26 del disegno di legge n. 180 si modifica la legge n. 62/93 sull'uso razionale dell'energia, rendendola più aderente alla vigente normativa edilizia ed urbanistica. La filosofia, che sta alla base delle scelte relative al turismo e al commercio, è quella di sostenere le attività imprenditoriali previste dalla legge n. 19 e mantenere gli investimenti per la promozione dell'immagine turistica della Valle. Il commercio assorbe risorse per euro 5.855.250 e la spesa maggiore riguarda il sostegno alle attività commerciali: euro 2.700.000; il contributo al Consorzio garanzia fidi del commercio ammonta a euro 723.000.
Per iniziative e manifestazioni economiche per lo sviluppo e il potenziamento delle attività economiche, sono previsti contributi per 228.640 euro e spese per 1.413.610 euro; si richiamano poi i 310.000 euro con i quali si promuove il commercio dei prodotti locali. Per il turismo sono previste risorse per euro 33.534.553. Tra le decisioni più importanti si richiamano i 5.824.000 euro per le spese di pubblicità ed azioni promozionali e il finanziamento delle AIAT per euro 3.500.000. Occorre fare una considerazione per quanto riguarda gli impianti a fune. Il fatturato di questo settore è dell'ordine di circa 45 milioni di euro; l'indotto è valutato fra 7 e 10 volte il fatturato, il che significa prudenzialmente attorno ai 300 milioni di euro, mentre le perdite delle società, con situazioni molto differenziate, si aggirano attorno al 5-10 percento del fatturato, ossia siamo tra i due e i quattro milioni di euro.
Le spese a sostegno del settore sono di circa 7,5 milioni euro - più 9.290.000 euro previsti nei fondi globali -; non si conteggiano i 4,2 milioni di euro spesi per la sicurezza e il soccorso delle piste, in quanto servizio e non investimento. Per il 2004 e il 2005 gli aiuti salgono a 10 milioni di euro per via della nuova legge in notifica. Da qui si desume come la politica di sostegno al settore sia comunque positiva per l'economia valdostana. È in corso una trattativa con l'Unione europea per l'approvazione della nuova normativa. Lo scenario nel quale si opera propone stazioni a carattere concorrenziale e altre di carattere locale poste fuori dalle logiche della concorrenza.
L'oggetto della trattativa dovrebbe fare comprendere che, in una realtà come la nostra, pur caratterizzata da stazioni prestigiose e conosciute, gli impianti si connotano comunque come di carattere locale, tenuto conto che la presenza dei posti letto copre il 20 percento del volume dei biglietti, per cui prevale l'utilizzo del biglietto giornaliero. Si tratta di un'analisi che porta a due conclusioni: la prima, che i sostegni del settore sono opportuni ed economicamente validi; la seconda, che, anche con l'esito favorevole dell'Unione europea, saranno consentiti aiuti agli investimenti per un massimo dell'80 percento, resteranno scoperti il restante 20 percento e i passivi della gestione. È pressoché impossibile fare utili con gli impianti con l'attuale regime dei costi, questi oneri non possono che essere affrontati attraverso un'azione sinergica, che veda agire l'intera collettività che beneficia delle ricadute dell'attività degli impianti. In materia di turismo si richiama poi l'articolo 19 del disegno di legge n. 180, che destina per il settore termale 3.615.100 euro assegnandoli all'esercizio 2004; tale cifra era già stanziata, ma non era stata utilizzata. Sono previsti quasi 4 milioni di euro per il programma relativo agli interventi promozionali per lo sviluppo delle attività alberghiere ed extralberghiere, ai quali, anche in questo caso, si devono aggiungere i fondi di rotazione di cui alla legge n. 19/2001. I trasporti assorbono 31.049.300 euro, 14.800.000 dei quali sono previsti per il contratto di servizio con le società di trasporto pubblico in attuazione del piano di bacino di traffico. Il programma copre tutte le esigenze: le facilitazioni e le tariffe preferenziali e agevolate a carico della Regione per le iniziative e i servizi integrativi di trasporto pubblico, le spese per il trasporto agevolato dei portatori di handicap, le spese per l'applicazione del contratto del servizio integrativo Trenitalia, queste ultime per 2.582.000 euro.
Abbiamo appreso, più con rassegnazione che con soddisfazione, che il collegamento ferroviario Quincinetto-Aosta sarà ripristinato prima delle festività natalizie; è quanto si è riusciti ad ottenere grazie alla disponibilità del genio militare, dopo non poche richieste, sollecitazioni e proteste, a due anni di distanza dall'alluvione. Faccio un inciso: voglio censurare senza mezzi termini le dichiarazioni fatte ieri dal Segretario del movimento dei "Verdi Alternativi" su questa questione, perché le ritengo offensive e gratuite, ritengo che attribuire all'Assessore Lavoyer la responsabilità dei ritardi per il ripristino del servizio ferroviario in Valle d'Aosta, in quanto affaccendato in altre questioni, sia stata una dichiarazione ignobile…
(interruzione del Consigliere Curtaz, fuori microfono)
…. quando si "spara" sulla Croce Rossa è molto facile! Tanto più che chi ha seguito la questione, sa che, contrariamente a certe affermazioni, l'Assessore Lavoyer sovente si è dato da fare per far arrivare il treno in Valle d'Aosta.
Un rilevante intervento riguarda la spesa di euro 4.500.000 per l'aeroporto regionale: per l'allungamento della pista e le opere accessorie, per il riordino della viabilità di accesso e dei parcheggi, per la costruzione dell'aerostazione definitiva e per la nuova sede dell'Aero Club. Dobbiamo richiamare, in fatto di trasporti, gli articoli del disegno di legge n. 180: l'articolo 28, con il quale si estende, a società controllate dalla società che gestisce la telecabina Aosta-Pila, la possibilità di gestire la tramvia Cogne/Eaux Froides/Plan Praz; l'articolo 29, che dà la possibilità della piena gratuità, con oneri a carico della Regione, dei trasporti pubblici per soggetti particolari.
A chiusura degli interventi per lo sviluppo economico, va richiamato l'articolo 9 del disegno di legge n. 180, che prevede in euro 4.227.263 la cifra destinata per il 2003 all'attuazione del Piano triennale di politica del lavoro. Data la sua attinenza, si passa alla formazione professionale, che registra un aumento di circa il 6 percento, con un impegno di euro 18.638.877; le uscite più consistenti concernono i contributi per la Fondazione per l'agricoltura e soprattutto le spese - euro 10.157.537 - e i contributi - euro 3.415.543 - a valere sui fondi assegnati dallo Stato e dal Fondo sociale europeo, oggetto di cofinanziamento regionale, per l'attuazione di interventi di formazione professionale e di politica del lavoro, obiettivo n. 3 del Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo 2000/2006. Dobbiamo rilevare come in questo ambito si siano superate le iniziali difficoltà e si prosegua a pieno regime con le procedure di messa a bando, che hanno rivoluzionato il precedente sistema di affidamento.
Nel settore della promozione sociale rileviamo un incremento del 13,31 percento per una spesa complessiva di euro 61.288.182. Il settore comprende due sottosettori: quello dell'istruzione e cultura e quello delle attività culturali.
Il primo sottosettore assorbe risorse per euro 37.279.660. Questa somma va ripartita in diversi programmi:
- euro 6.126.560 per il funzionamento delle scuole, nel quale l'impegno più significativo, di euro 2.842.660, concerne i trasferimenti alle istituzioni scolastiche regionali delle dotazioni ordinarie e perequative;
- euro 4.823.500 per il diritto allo studio, con due voci di rilevante interesse: la prima, riguarda le spese per il diritto allo studio, ossia la fornitura di libri di testo gratuiti alle scuole primarie e secondarie esistenti in Valle, la gestione delle mense, eccetera, per euro 1.528.000, voce incrementata rispetto allo scorso anno - si richiama qui l'articolo 32 del disegno di legge n. 180, che adegua, in materia di fornitura gratuita di libri di testo, la legge regionale n. 46/86 alla legge regionale n. 19/2000, relativa all'autonomia scolastica; la seconda, di euro 2.957.100, per favorire il diritto allo studio in ambito universitario, ossia assegni per il servizio abitativo, assegni di studio e sussidi, buoni mensa per gli studenti, eccetera. In queste disponibilità finanziarie trova applicazione l'articolo 31 del disegno di legge n. 180, che dispone l'autorizzazione al concorso nel pagamento dei buoni mensa e l'assegnazione di borse di studio a studenti universitari non valdostani. La materia si perfeziona con gli articoli 39, 40 e 41 del disegno di legge n. 180, con i quali si assegna alla Giunta la competenza per la concessione dei contributi in merito al diritto di studio e per la conservazione del patrimonio archivistico;
- euro 14.087.000 per le strutture scolastiche, con un incremento di quasi 2 milioni rispetto all'anno scorso, con rilevanti interventi per lavori di ristrutturazione, per gli adeguamenti alle normative in materia di sicurezza, per l'eliminazione di barriere architettoniche; vi si comprende anche l'ammodernamento dei laboratori. L'articolo 33 del disegno di legge n. 180 dispone per la cessione gratuita in proprietà all'università dell'immobile denominato "Centrale del latte", per la realizzazione di strutture necessarie all'attività didattica;
- euro 12.241.800 per gli interventi di carattere scolastico, nei quali si comprendono: i contributi per il funzionamento delle scuole materne ed elementari gestite da associazioni ed istituzioni, euro 2.300.000; il finanziamento all'Università della Valle d'Aosta, euro 4.969.270, e, infine, un importante impegno, euro 2.900.000, per il funzionamento della Fondazione per la formazione professionale e turistica di Châtillon, somma che consente anche l'acquisto di attrezzature informatiche e di fare gli adeguamenti, considerato che nel 2003 ci sarà una terza classe.
Il comparto delle attività culturali è molto vasto e articolato, prevedendo una spesa di euro 24.008.522 e comprende anch'esso diversi programmi:
- "Biblioteche e archivi", euro 530.450;
- "Attività culturali e scientifiche", euro 7.514.200, dentro questo obiettivo si annoverano: 2.850.000 euro per la "Saison culturelle", le iniziative teatrali, l'organizzazione di mostre, eccetera; 2.484.150 euro come contributo per il funzionamento dell'Istituto musicale della Valle d'Aosta, cifra che dovrebbe tranquillizzare i sostenitori di questo interessante istituto;
- "Musei, beni culturali e ambientali" con una somma di euro 13.044.372, si segnala la somma di euro 1.033.000, relativa alle spese sui fondi assegnati dallo Stato e destinati per la ristrutturazione del Castello Baron Gamba, e la somma di euro 7.619.772 per il completamento del piano lavori pluriennale. Occorre richiamare l'articolo 35 del disegno di legge n. 180, che dispone che, con legge finanziaria, sono individuate le risorse necessarie a coprire le spese per la manutenzione straordinaria per il funzionamento del Museo di Scienze naturali di Saint-Pierre, per il suo adeguamento alle norme di sicurezza;
- "Promozione culturale, sportiva e sociale", euro 2.919.500.
A conclusione, per quanto concerne questo settore, resta da osservare come dal 1997 la scuola italiana sia costantemente sottoposta ad una sorta di riforma e controriforma; è chiaro che in queste condizioni diventa difficile la programmazione razionale. Resta il fatto che, pur a fronte di questo poco edificante quadro nazionale e pur rispettando le esigenze di rimanere nel Patto di stabilità, si sia voluto incrementare le risorse per la scuola. Esiste la consapevolezza che investire nella scuola, in una Regione ove la risorsa umana è numericamente limitata, significa investire per massimizzare le potenzialità intrinseche ad essa. Contrariamente a quello che si vuole fare credere, in fatto di "teste", non siamo solo attenti a quelle, munite di corna, delle reines, ma anche a quelle dei giovani valdostani che si formano e a quelle di coloro che avvertono l'esigenza di nutrimento culturale. Il settore della sicurezza sociale vede una spesa di euro 246.966.961 e, pur rilevando un decremento del 7 percento, dovuto alla presenza nell'anno precedente della spesa per il ripiano del presunto disavanzo dell'USL - poi rilevatosi inferiore del previsto - rimane il settore che assorbe il maggiore quoziente di risorse. Al di là delle denigrazioni, a volte del tutto gratuite, resta vero ciò che non noi, ma altri hanno rilevato - più precisamente una ricerca della CGIL -: è emerso che la Valle d'Aosta sostiene la più alta spesa sociale pro capite; ciò è avvenuto sia per il 2000 che per il 2001 - oltre 500 euro - e questo bilancio conferma la volontà di mantenersi a questi livelli di prestazioni.
Il contesto nazionale di riferimento è certamente preoccupante. In questo bilancio c'è la "conferma" di volere sostenere la sanità pubblica senza l'imposizione di tickets o altri balzelli. A livello nazionale, a cui ha fatto seguito qualche regione, la tendenza è quella di penalizzare il sistema socio-sanitario pubblico e favorire quello privato. La nostra Regione ha fatto scelte di politica sanitaria e assistenziale coraggiose, sovente in controtendenza rispetto a decisioni frettolose e non sufficientemente valutate; scelte tali, le nostre, da assicurare ottimi livelli di prestazioni. Il primo effetto dell'andamento nazionale per quanto ci riguarda, come è previsto nella finanziaria, tra l'altro, è la mancata erogazione dei fondi, circa 4 milioni di euro, già stanziati, con tanto di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, per investimenti nel settore dell'edilizia sanitaria. Staremo a vedere gli esiti dell'emendamento con il quale è stato impegnato il Governo ad avviare, entro 90 giorni dall'approvazione della legge finanziaria, un tavolo di trattativa con la Regione, per rivedere i criteri di assegnazione delle risorse finanziarie, ferme ai 65 milioni di euro, derivati dai criteri della legge n. 724/1994, a fronte di una spesa attuale di circa 200 milioni di euro.
Nel programma "Servizi sociali, assistenza sociale e beneficenza pubblica" sono previsti 36.928.981 euro. Sono da sottolineare i 241.400 euro per il recupero dei tossicodipendenti, 1.033.000 euro per l'integrazione regionale al trattamento pensionistico degli ex combattenti e 9.100.000 euro per il Fondo regionale per le politiche sociali. Dobbiamo ricordare i fondi che sono trasferiti alla finanza locale con vincolo di destinazione per l'assistenza agli anziani, 10 milioni di euro, e per l'edilizia destinata ad essi e per altre persone con handicap: euro 4.288.218. La microcomunità di Roisan verrà aperta entro gennaio, si è prossimi all'avvio di un centro residenziale per malati di Alzheimer a Donnas e si stanno concludendo i lavori per il pieno funzionamento della struttura socio-sanitaria di Antey. Il programma relativo alle strutture sanitarie ammonta complessivamente a euro 8.213.340. L'articolo 16 del disegno di legge n. 180 determina la spesa relativa al 2003 - la cifra di cui sopra è comprensiva di tale spesa - per la manutenzione straordinaria, l'adeguamento tecnologico, la progettazione e la realizzazione di strutture ed apparecchiature sanitarie e la realizzazione di opere urgenti di ripristino e di straordinaria manutenzione di strutture ospedaliere: euro 7.026.995. Sono da segnalare gli investimenti per realizzare integralmente l'informatizzazione di tutto il settore sanitario, che viene ad essere messo in rete, con minore dispendio e con scambi di informazioni e di dati tra servizi e reparti in tempi immediati; l'avvio dei lavori per la Radioterapia - intervento da 11 milioni di euro - e, nel corso dell'anno, prenderà il via l'operazione "project financing", al momento all'esame della Finaosta, per l'ampliamento dell'Ospedale di Aosta, la costruzione di un posteggio pluripiano e la riconversione dell'Ospedale Beauregard in clinica riabilitativa post degenza.
Nel programma relativo alle spese di funzionamento si prevedono 202.004.237 euro. L'articolo 14 del disegno di legge n. 180 stabilisce che la spesa corrente è fissata in euro 206.074.237, di cui euro 194.853.417 quale trasferimento all'USL. A conclusione di questo argomento si richiamano gli articoli 37 e 38 del disegno di legge n. 180; con il primo si attribuisce al Direttore amministrativo dell'USL la direzione dell'intera area, mentre con il secondo si intende ridurre le spese, riportando nei compiti di istituto quelli di partecipazione alla Commissione regionale tecnica per i gas tossici.
Nel settore "Assetto del territorio e tutela dell'ambiente" sono previste risorse per 154 milioni di euro e si attivano 11 programmi. All'esame di un corto periodo, facendo astrazione delle somme assegnate al settore a seguito dell'evento alluvionale, esso vede un incremento dell'8 percento rispetto al 2001. In ogni caso, le risorse messe a disposizione sono coerenti con la capacità di spesa dell'Assessorato, che con questo bilancio riprende nei comparti tradizionali l'attività programmata. È appena il caso di rilevare che gli interventi urgenti hanno procedure più accelerate rispetto a quelli ordinari.
La prima analisi riguarda il programma dell'edilizia abitativa con un investimento per euro 4.420.000, che sale a 10.420.336 se si aggiungono i contributi per i tetti in lose. A questi vanno sommati 1.550.000 euro l'anno, per il triennio, previsti sui fondi globali per il finanziamento della legge, all'esame delle commissioni, sugli incentivi per la realizzazione di interventi di edilizia abitativa convenzionata. In più, sono da ascrivere i fondi di rotazione per le agevolazioni previste dalla legge n. 76/84 per l'acquisto della prima casa, legge che, a seguito delle modifiche recentemente introdotte, ha pressoché portato, con minore dispendio di tempo e di energie, ad egualizzare il numero di domande annuali di richiesta con quello delle richieste accoglibili ed evadibili (circa 250 annuali). In materia di edilizia abitativa si ricordano gli articoli 23 e 24 del disegno di legge n. 180. Nel primo articolo si modifica l'articolo 10 della legge regionale n. 11/2002, prevedendo una procedura specifica per la delocalizzazione degli immobili nel caso in cui il comune non sia dotato di piano di delocalizzazione, ma permettendo l'erogazione di contributi anche quando il comune operi attraverso il piano di delocalizzazione; si è trattato di rimuovere un'incongruenza presente nell'articolo 10 della legge n. 11. All'articolo 24 si esclude dai piani di vendita le abitazioni oggetto di ristrutturazione negli ultimi 10 anni. È un quadro che attesta la decisa volontà di offrire soluzioni alle esigenze per dare a tutti una casa.
Il programma "Viabilità" assorbe 41 milioni di euro; oltre alla realizzazione, all'adeguamento e alla manutenzione delle strade di interesse generale, si completa la strada dell'Envers; si realizzano parcheggi di interesse regionale per euro 4.202.000. Nel programma relativo agli interventi conseguenti agli eventi calamitosi sono previsti 28.397.812 euro, ai quali vanno aggiunti 5 milioni di euro trasferiti ai comuni e alle comunità montane, ai sensi della legge regionale n. 5/2001, quali contributi per la prevenzione. Il "grosso" della spesa attinente a questo programma è relativo al capitolo 37958, che prevede 23.220.787 euro per gli interventi, comprese le progettazioni delle opere, di ripristino e messa in sicurezza delle strutture pubbliche e degli alvei danneggiati dagli eventi alluvionali. Con questi fondi si entra nella terza e ultima fase del post alluvione. Si ricorda come il costo complessivo della ricostruzione sia di euro 609 milioni, dei quali 287.697.000 dal trasferimento dello Stato e da mutui autorizzati da questo e 321 milioni con fondi regionali, di cui 130 milioni di euro da BOR.
Nel programma "Difesa del suolo", per il quale sono stanziati 15.534.200 euro, gli interventi più importanti riguardano: la sistemazione idraulica forestale e di difesa da valanghe, per euro 5.850.000; la regimazione dei corsi d'acqua principali; il consolidamento di versanti instabili e la sistemazione di frane che incombono su centri abitati e su strade per euro 4.715.000. In questo ambito operano anche squadre di maestranze specializzate, di cui si è già detto, per un impegno di 4,5 milioni di euro. Il programma delle opere pubbliche diverse, scuole e altri edifici pubblici, comporta una spesa di euro 8.216.538.
Nel programma "Acquedotti - fognature ed altre opere igieniche" è compresa la realizzazione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti. A sottolineare i progressi fatti nel campo del risanamento dei corpi idrici si rinvia agli esiti delle indagini effettuate dall'ARPA. Risolta l'annosa questione del depuratore della Valdigne, ci avviciniamo a soglie di elevata qualità ambientale, con l'eccezione delle presenze costanti - sebbene non continue, ma con reiterati episodi - di liquami provenienti dagli allevamenti zootecnici. Le spese per il programma "Forestazione e difesa dei boschi" assorbono risorse per 5.331.910 euro, in esso è compresa la viabilità forestale.
Il programma relativo ai parchi, alle riserve e ai beni ambientali prevede spese per euro 10.705.750. Non possiamo ignorare come gli investimenti per un'azione di difesa attiva dell'ambiente siano costantemente aumentati. In questo programma si devono evidenziare: la realizzazione di un tronco stradale per il Mont-Avic; i trasferimenti all'ARPA, per euro 4.450.000, dei quali euro 460.000 per la contrazione di un mutuo necessario alla dotazione di una nuova sede. In merito all'ARPA, si richiama l'articolo 36 del disegno di legge n. 180, con il quale si modifica la legge regionale n. 37/97, istitutiva della stessa, disponendo l'approvazione preventiva, da parte della Giunta regionale, su alcuni atti di particolare rilievo ai fini del raggiungimento di obiettivi connessi con le scelte generali della Regione.
Tra le materie di questo programma occorre richiamare quella relativa all'Espace Mont-Blanc, che si accinge ad avviare un progetto di sviluppo sostenibile, assolvendo al mandato della Conferenza transfrontaliera, ma soprattutto riscontrando alle istanze contenute nel Piano territoriale paesaggistico. Con questo progetto si gettano le basi per proporre questa zona di eccellenza ambientale come laboratorio di applicazione della Convenzione alpina, della quale sono stati recentemente adottati tutti i protocolli attuativi.
Il programma relativo alla caccia e pesca implica una spesa di 619.865 euro. Per quanto riguarda il comparto venatorio, prendiamo atto che il Piano faunistico venatorio, adottato da questo Consiglio, richiede, come era stato concordato, un'analisi alla luce di quanto maturato in questo periodo di applicazione. Alcuni aspetti del piano sono superati dalle stesse scelte adottate dai calendari venatori, si è trattato di misure, che, di fatto, sono andate oltre a quelle del piano, essendo state imposte, in quanto la loro non adozione avrebbe posto in discussione la stessa possibilità di esercitare la caccia. Con la parziale riforma adottata si sono tacitate le componenti più rissose di un certo mondo venatorio, stante che i compromessi individuati consentono attitudini discutibili; nello stesso tempo, essa ha dato solo alcune risposte alle aspettative di coloro che attendono l'applicazione della caccia programmata. Ad essa, con una forte azione di decentramento, si può affidare il raggiungimento di obiettivi di una migliore gestione della fauna in rapporto anche alla valorizzazione di questa, che oggi è solo un costo; con questa considerazione, ci si rapporta al capitolo 42000, dove si prevedono le spese per indennizzare le colture danneggiate dalla fauna selvatica, problema che non troverà mai soluzione, almeno per quanto riguarda la specie più dannosa, attraverso l'esercizio venatorio, tradizionalmente inteso. Si richiamano gli articoli 21 e 22 del disegno di legge n. 180: nel primo, si aggiornano gli importi edittali delle sanzioni per le infrazioni sulla pesca; nel secondo, si disciplina in materia di sospensione del tesserino venatorio, rimuovendo le incertezze contenute nell'articolo 46 della legge regionale n. 64/94, che impedivano di fatto la sospensione del tesserino anche in caso di gravi violazioni.
Infine, il programma relativo alla protezione civile impegna 10.595.185 euro. Si tratta di una somma che non esprime realmente il volume della spesa reale sostenuta dalla Regione per garantire l'efficienza di questo importante settore, in quanto molte erogazioni sono "occultate" all'interno di altri programmi e altri settori: si pensi ai vigili del fuoco, al Corpo forestale della Valle d'Aosta, ovvero ai 5 milioni di euro - previsti nell'allegato A del disegno di legge n. 180 - destinati agli enti locali per l'organizzazione delle attività regionali di protezione civile, tanto più se si considera che nel programma sono compresi i 4,2 milioni di euro per il soccorso e la sicurezza delle piste da sci. L'articolo 30 del disegno di legge n. 180 manifesta l'intendimento del legislatore di riconoscere l'esistenza e i compiti del soccorso alpino nell'ambito della protezione civile.
Il bilancio annuale per l'anno finanziario 2003 pareggia sulla cifra di euro 1.939.655.000; quello pluriennale 1.898.210.000 per l'anno 2004 e di euro 1.918.150.000 per l'anno 2005. Ci troviamo di fronte all'ultima finanziaria e all'ultimo bilancio di questa XI legislatura. La prima constatazione che possiamo fare è come essi rappresentino gli strumenti adeguati per consentire il completamento del programma di legislatura, che si conclude rispettando pienamente gli impegni assunti all'inizio della stessa, sebbene eventi negativi di grande rilievo abbiano posto serie difficoltà: la tragedia del Tunnel del Monte Bianco, l'alluvione, gli infiniti ricorsi su tutte le scelte relative alla Casa da gioco, le difficoltà "avanzate" dal Governo nazionale, in particolare nel mancato rispetto di accordi, cronici ritardi, cavillosa ricerca di mancanze da parte della Regione. Questa legge finanziaria e questo bilancio di previsione contestualmente forniscono il supporto economico e l'affinamento normativo per fare decollare con notevole impulso la legislazione che subentrerà nel corso del prossimo anno. A questi appuntamenti la Regione ci arriva poi avendo provveduto a dotarsi in questi quattro anni e mezzo di strumenti legislativi e amministrativi importanti per la qualità della vita, per i servizi al cittadino e per il sostegno dei vari settori dell'economia valdostana. Rileva poi come l'elaborazione di nuovi provvedimenti normativi e amministrativi sia stata contestuale a quella di adeguamento di quella preesistente, in particolare nel settore economico - alcuni provvedimenti sono tutt'ora in notifica presso la commissione - alle disposizioni dell'Unione europea, confermando la propria vocazione di Regione europea.
Questo risultato ha richiesto un processo di revisione normativa ad ampio raggio, con qualche resistenza e incertezze per l'agricoltura e ha interessato tutti i settori dell'economia, non senza qualche impopolarità e difficili passaggi. Sono stati sforzi rilevanti anche dal punto di vista dell'impegno delle strutture regionali. Con il compimento di questo processo si consegna alla prossima legislatura la base normativa, per dare continuità e fluidità all'azione di supporto all'economia da parte della Regione, per affrontare il futuro. Di questo va dato atto con gratitudine all'intero Governo regionale, compreso il componente che oggi è obbligatoriamente assente, per la determinazione con cui ha perseguito questo obiettivo.
In questa relazione ho fatto pochi riferimenti alla programmazione triennale. Questo non è successo perché non ritengo congrue queste previsioni, che sono effettivamente credibili ed equilibrate e si auspica il loro rispetto; tuttavia esse potrebbero subire delle variazioni per decisione della futura gestione politica. Restano poi delle incertezze anche gravi nei diversi contesti che potrebbero influenzare le nostre previsioni. Quest'anno il PIL nazionale sarà dello 0'6 percento e si ipotizza ch'esso possa arrivare oltre il 2 percento nel 2003, ma per contro lo Stato, secondo quanto prevede l'ultimo aggiornamento del programma di stabilità diffuso in data 21 novembre scorso dal Ministero dell'economia, dovrà ricorrere a una manovra di circa 22 miliardi per il 2004, 20 miliardi per il 2005 e 12 miliardi per il 2006: 56 miliardi di euro in tre anni.
Non è detto nell'aggiornamento con quali meccanismi si intende farvi fronte, ma è certo che fra questi vi è quello del federalismo fiscale, con una revisione complessiva dei riparti alle regioni. È possibile che da ciò venga sfavorevolmente modificato il quadro delle entrate, non tanto perché chiamati a contribuire ad una sorta di solidarietà nazionale, alla quale non ci siamo mai sottratti, quanto piuttosto dalla confusione con cui si caratterizza l'azione della maggioranza parlamentare, non solo nell'ambito economico. La confusione si manifesta totale quando si assiste ad un Governo che impugna, persino banalmente, le leggi regionali, salvo proporre delle accelerazioni federaliste al buio, con tempi e modi, forse anche nei contenuti, tali da vanificare le buone intenzioni. Il segnale che perviene dalla capitale in fatto di economia è quello di un Governo che, constatato il fallimento delle ipotesi sulle quali erano fondate le sue promesse, tra le quali l'equazione secondo la quale la riduzione delle tasse avrebbe generato sviluppo, non abbia una strada alternativa e stia di fatto perdendo la capacità di dirigere il Paese. Lo si è visto con l'attuale finanziaria, che, con gli innumerevoli correttivi praticamente estorti da varie componenti del Paese, finisce comunque con scontentare tutti, soprattutto non apre a prospettive credibili di sviluppo. Sono dichiarazioni che pervengono dalle componenti sociali che hanno sostenuto questa maggioranza. Queste sono ulteriori profonde ragioni che fanno riflettere circa il nostro futuro assetto finanziario ed economico, oltre a quelle della pace e dell'economia mondiale.
Cosa rende il nostro bilancio un documento politico di grande respiro? In primo luogo la progettualità che lo sottende e della quale esso si impregna, che trae luogo dalla volontà di "realizzare" una Regione capace di avvalersi di tutti gli strumenti possibili, per affrontare le sfide della mondializzazione e rafforzarne tutte le componenti per essere pronti a gestire ulteriori competenze acquisibili dallo Stato o necessarie per far fronte al processo di europeizzazione. Questo è un disegno impegnativo che esige la disponibilità del tessuto sociale a concorrere a realizzarlo attraverso un'azione corale dei Valdostani, chiamati ad abbandonare la strada dell'egoismo di piccolo cabotaggio per rendersi disponibili a fare crescere, e non erodere, i livelli elevati di sviluppo, in modo coerente con le nostre, indubbiamente, notevoli potenzialità.
Successivamente, legge finanziaria e bilancio rendono interconnessi sviluppo economico e politica sociale nel contesto di una condivisa azione di tutela ambientale. Sono queste le basi per realizzare lo sviluppo sostenibile. Il legame fra sviluppo economico e politica sociale, non dimentichiamolo, è il punto fondamentale sul quale ci giochiamo la vera partita per realizzare la coesione, l'integrazione e la crescita economica dell'Europa. L'adesione alle sole regole del Patto di stabilità, perseguita rigidamente e in modo fine a sé stesso, garantisce forse la solidità economica, ma al prezzo della perdita di una solidarietà sociale frutto dei valori millenari del Cristianesimo e degli ideali più grandi del socialismo.
Rigettando logiche improntate ad un capitalismo privo di umanità, proponiamo un progetto supportato da strumenti come quelli sui quali avviamo la discussione, per realizzare una società che, perseguendo il benessere, pone l'uomo al centro dell'azione e l'economia al suo servizio e non viceversa.
Grazie dell'attenzione.
Si dà atto che dalle ore 18,44 presiede il Vicepresidente Viérin Marco.
Presidente La parola all'Assessore al bilancio, finanze e programmazione, Agnesod.
Agnesod (UV) Ringrazio il relatore. Annuncio la sostituzione di una tabella a pagina 26 della relazione tecnica al bilancio - la nuova tabella vi verrà distribuita -: è quella che si riferisce all'andamento di alcune spese di funzionamento. Colgo questo momento di attesa della distribuzione della relazione anche per annunciare la presentazione di alcuni emendamenti, che poi verranno consegnati alla Segreteria della Presidenza. Ci sono 9 emendamenti, che annuncio, per quanto riguarda la legge finanziaria - verranno distribuiti domani, all'inizio della discussione generale tutti i consiglieri li avranno a disposizione: viene modificato il comma 1 dell'articolo 3; vengono aggiunti gli articoli 8 bis e 8 ter; vengono sostituite le lettere a) e c) del comma 1 dell'articolo 10; viene aggiunto l'articolo 23 bis; viene sostituito l'articolo 24; vengono aggiunti gli articoli 41 bis e 41 ter; viene aggiunto un capo: "Modificazioni alla legge regionale 8 settembre 1999, n. 28".
C'è poi un emendamento anche alla legge di bilancio, che si riferisce alle modifiche e agli stanziamenti sulla ripartizione nel triennio delle risorse iscritte al capitolo 25026 spostando 1 milione di euro dal 2005 al 2003, per assicurare nel 2003 le risorse che già si sono attivate; si tratta di un DOCUP. Si provvede, conseguentemente, alla modifica degli stanziamenti, capitolo 69400 per il 2003 e 69360 per il 2005 al fine del pareggio di bilancio. Sono quindi modificati i riepiloghi generali, gli allegati e le tabelle interessate dalle variazioni.
Mesdames et Messieurs les conseillers, c'est le dernier document de planification économique et financière de cette législature que je vous présente aujourd'hui. Ce budget reflète la cohérence de l'action que nous avons entreprise en vue de la concrétisation du programme lancé au début de la législature et partiellement modifié et complété depuis, à cause des événements qui ont touché notre communauté et, notamment, la fermeture du Tunnel du Mont-Blanc et l'inondation catastrophique du mois d'octobre 2000. La continuité de notre action nous a valu de réaliser des programmes et des projets importants et, dirais-je même, fondamentaux pour la prospérité future de la Vallée d'Aoste. Au fil des années, nous avons essayé d'adapter notre démarche aux besoins et aux attentes de tous les Valdôtains, afin qu'elle soit ponctuelle et efficace. Le "système Vallée d'Aoste" que cette majorité remettra à ses successeurs est solide et apprécié: il a été bâti par un travail intense, axé sur une vision globale des problèmes qui a toujours eu pour protagoniste l'homme et qui a engendré une croissance du point de vue tant de la richesse produite que de la qualité de la législation. Cette dernière a presque entièrement été rénovée en fonction des dispositions communautaires, afin que notre communauté puisse bénéficier d'un essor constant au cours des années à venir.
Le budget que nous vous soumettons aujourd'hui est le fruit d'une programmation scrupuleuse et représente, pour une administration publique, une excellente performance. Il trace les lignes directrices d'un futur qui s'annonce sans nuages, à condition que l'on sache mettre correctement en valeur les nombreux atouts de notre Région. Pour ce faire, il faudra une politique qui tienne compte de tous les facteurs existants - depuis les acteurs économiques jusqu'aux problématiques sociales - et qui affronte d'une manière moderne et intelligente les difficultés que pose la gestion d'une société évoluée comme la nôtre.
Nous avons réussi à réaliser notre programme de législature en conjuguant les initiatives régulièrement planifiées et les interventions exceptionnelles que l'inondation a rendues nécessaires et qui ont été liées, d'une part, à la gestion de la situation d'urgence et, d'autre part, à la remise en état et au remboursement des dégâts subis par les citoyens et les entreprises. À ce propos, nous avons presque achevé les actions prévues pour remédier aux dommages causés par cette catastrophe naturelle. C'est précisément en cette douloureuse occasion que la Vallée d'Aoste a prouvé qu'elle mérite bien une place parmi les grandes régions européennes: nous sommes fiers de la réaction des citoyens, de l'organisation des secours, de la rapidité des interventions et de la rigueur avec laquelle toutes les opérations de réaménagement ont été menées. Ce sentiment est partagé par tous les Valdôtains, dont le dynamisme était déjà connu, certes, et qui, face à cette calamité, ont fait preuve de ténacité, de correction et, surtout, de ce sens civique qui est le fondement de toute société digne de ce nom.
Après une phase positive durant les premiers mois de 2002, la croissance de l'économie mondiale a subi un fort ralentissement essentiellement dû aux scandales financiers qui ont ébranlé les Etats-Unis, à la chute de la confiance des opérateurs et à l'éventualité d'une intervention militaire au Moyen-Orient, qui a par ailleurs occasionné une flambée inattendue des prix du pétrole. Voilà pourquoi les analystes économiques ont dû revoir à la baisse les prévisions de croissance pour 2002 et 2003, qui donnaient pour les Etats-Unis des chiffres de - 0,1 pour cent et - 0,8 pour cent, respectivement, et, pour la zone euro, de - 0,5 pour cent et - 0,6 pour cent. Seule exception parmi tous les Pays industrialisés, le Japon devrait connaître une augmentation de son PIB supérieure aux attentes: soit + 0,5 pour cent pour 2002 et + 0,3 pour cent pour 2003. Il ne faut cependant pas oublier que l'économie nippone sort d'une longue période de récession.
La réduction du loyer de l'argent décidée par la Federal Reserve, qui a ramené son taux d'intérêt à 1,25 pour cent - un minimum historique - n'a guère eu d'effets sensibles, surtout parce qu'en raison des événements récents qui ont agité le Moyen-Orient, l'incertitude règne sur les marchés financiers. Pour ce qui est des Pays du bloc euro, la progression du PIB, qui avait été chiffrée à 1,4 pour cent pour 2002 et à 3,0 pour cent pour 2003, a été révisée et devrait se stabiliser sur 0,9 pour cent pour l'année en cours et 2,3 pour cent pour l'année prochaine.
Pour ce qui est de l'économie italienne, l'analyse des principaux indicateurs économiques révèle que sa croissance est parallèle à celle de la zone euro, même si elle reste inférieure à la moyenne européenne: après la croissance 0 du premier trimestre 2002, une légère reprise s'est manifestée, + 0,2 pour cent au deuxième trimestre et il est vraisemblable que l'année en cours se conclura sur un taux annuel de + 0,5 à + 0,6 pour cent, contre + 0,9 pour cent pour le reste de la zone euro.
Selon les sources, l'on estime que les chiffres de la croissance 2003 se situeront dans une fourchette allant de 1,5 à 2,3 pour cent, puisque les fluctuations des marchés ne permettent pas la formulation d'hypothèses plus fiables. Pendant cette législature, nous avons eu à plusieurs reprises l'occasion de démontrer la solidité de notre système économique, qui résiste plutôt bien à la conjoncture, en dépit d'un contexte international et italien plus que critique.
Selon les estimations les plus récentes, en effet, la Vallée d'Aoste devrait connaître cette année une croissance de son PIB de 1,3 pour cent, contre le 0,6 pour cent de l'Italie et le 0,9 pour cent de la zone euro. Ce fait est principalement dû à l'action dynamique et incisive du Gouvernement régional qui, en dépit des graves situations d'urgence auxquelles il a dû faire face ces dernières années, est parvenu à conserver son rôle de moteur de l'économie valdôtaine et à intervenir efficacement pour soutenir les secteurs les plus fragiles, sans pour autant peser sur les charges fiscales. Un certain nombre d'indicateurs économiques importants viennent étayer notre raisonnement et prêchent en faveur de la bonne santé de l'économie régionale:
- le taux d'emploi est ici plus élevé que dans toutes les autres régions d'Italie: 46,0 pour cent en 2002 et 46,2 pour cent en 2003, contre une moyenne italienne de 37,8 pour cent et de 38,2 pour cent, respectivement;
- les chiffres de la consommation, malgré la diminution générale de la confiance, restent parmi les meilleurs d'Italie: + 0,2 pour cent en 2002 et + 1,8 pour cent en 2003, contre - 0,1 pour cent et + 1,6 pour cent pour l'Italie;
- les exportations présentent un résultat positif, en dépit des entraves qui limitent la circulation des marchandises.
En ce qui concerne le taux de chômage, les estimations prévoient une légère progression, de 4,1 pour cent à 4,3 pour cent, soit moins de la moitié de la moyenne de l'Italie - 9,2 pour cent tant pour 2002 que pour 2003 -, une évolution qui rentre toutefois dans les marges de fluctuation normales pour l'économie de notre Région.
Dans la dernière édition des "Note sull'andamento dell'economia valdostana 2001", publiée par la Banca d'Italia, il appert ce qui suit:
- les emprunts bancaires contractés par les résidents ont augmenté sensiblement et sont passés de 9,8 pour cent à 30,1 pour cent, presque exclusivement du fait de l'opération ENEL;
- les prêts immobiliers aux familles ont connu une croissance remarquable - de 9,6 pour cent à 16,1 pour cent - en raison de l'évolution positive du marché y afférent;
- les dépôts ont augmenté de 2,7 pour cent, les comptes courants ont notamment progressé de 6,4 pour cent.
Bien que réduits de 0,3 point, les taux à valoir sur les prêts octroyés par les banques de la Vallée d'Aoste demeurent plus élevés que la moyenne des taux des autres régions du nord-ouest.
Il bilancio all'esame del Consiglio è un documento che riassume il lavoro e la programmazione di una legislatura e rilancia nel triennio una solidità di fondo frutto di scelte strategiche operate nei vari settori.
La crescita e lo sviluppo economico sono obiettivi di fondo su cui, in questi anni, la Giunta regionale ha concentrato sforzi notevoli in termini di risorse umane, progettuali e finanziarie; in quest'ottica significative sono le attenzioni che questo bilancio pone al settore economico e produttivo, un incremento di risorse del 12 percento, le quali, con un insieme di norme legislative moderne, colloca ancor più la nostra Regione all'interno di un contesto economico avanzato, moderno ed europeo.
Lo sforzo compiuto in questi anni ha consentito di avere una macchina regionale sempre più efficiente, trasparente, imparziale e realmente al servizio del cittadino. Una modernizzazione che è passata attraverso una distribuzione di competenze interne - legge regionale n. 45/1995 -, ma anche attraverso un'importante opera di informatizzazione realizzata con gli enti locali a favore del cittadino. Siamo convinti che questa strada debba essere percorsa anche nei prossimi anni in modo da rendere qualificante l'attività della Giunta attraverso il conseguimento di elevati livelli di efficienza; si dovrà continuare ad operare d'intesa con gli enti locali ed in concertazione con i soggetti sociali ed economici per definire, com'è stato fatto finora, opzioni di lungo periodo, che garantiscano quella programmazione necessaria per attuare una crescita equilibrata e durevole dell'economia valdostana.
Sempre in un'ottica di modernizzazione, per una maggiore efficienza, è in corso d'attuazione il "Piano d'azione per lo sviluppo della società dell'informazione", piano operativo programmatico di cui si è dotato questa Giunta per la totale informatizzazione dei vari comparti dell'Amministrazione e in particolare per:
- il completamento del protocollo informatico regionale, con l'interconnessione telematica tra le principali sedi dell'Amministrazione e le sedi dislocate sul territorio (Ufficio elettorale, Servizio trasporti di Saint-Christophe e di Pont-Saint-Martin, Direzione politiche educative, Direzione Protezione civile, Servizio forestazione, Dipartimento pianificazione e investimenti e altre ancora);
- la completata restituzione cartografica su base numerica della media e bassa Valle;
- l'adeguamento all'euro di tutti gli uffici regionali;
- il caricamento dei dati per la creazione di uno strumento di catalogazione e gestione degli eventi franosi;
- il supporto al progetto del Sistema informativo dell'Espace Mont-Blanc (progetto Interreg).
Oltre a queste realizzazioni, vi sono altre iniziative, che rientrano nella programmazione pianificata inerente lo sviluppo della società dell'informazione e che sono in avanzata fase di elaborazione e di applicazione:
- il progetto per il voto elettronico, da attuarsi in occasione delle elezioni comunali del 2005;
- la gestione e la manutenzione dei sistemi di "office automation";
- la ricerca nel campo della modellistica econometrica applicata al sistema economico regionale, per la creazione di un sistema informativo avanzato, che consenta di analizzare lo stato e le tendenze dell'economia regionale attraverso un monitoraggio continuo e completo.
Nel comparto "Pianificazione, investimenti e politiche strutturali" sono in fase di completamento importanti progetti con investimenti comunitari, statali e regionali. Nel 2004 è prevista la conclusione del piano di ristrutturazione e riconversione dell'area autoportuale di Pollein con la realizzazione degli edifici denominati "Torre della comunicazione" e "Modulo di collegamento", delle opere esterne di assetto ambientale, nonché di adeguamento della viabilità interna e di raccordo alla viabilità esistente. Sono in avanzata fase di realizzazione la riconversione dell'area Cogne, il recupero del Forte di Bard, la riconversione dell'area ex baraccamenti invernali a La Thuile, il recupero della Caserma Giordana a Valgrisenche, la valorizzazione dell'area del Gran San Bernardo e la realizzazione del piano di coordinamento territoriale Valle d'Aosta - Canton Valais con una serie di progetti di cooperazione.
La Valle d'Aosta, inoltre, è inserita nel programma Interreg "Mediterraneo occidentale e alpi latine", in fase di ultimazione che ha previsto interventi sulle "Voies romaines", sull'accessibilità, sulle reti degli spazi fragili, i paesaggi mediterranei e alpini, la carta del rischio del patrimonio culturale, la biodiversità e la "prévention pente". Va sottolineato che la nostra capacità di usufruire delle opportunità offerte da questi programmi ha permesso alla nostra Regione di beneficiare di importanti risorse comunitarie e statali, sostenendo iniziative la cui ricaduta sarà percepita, nella sua globalità, negli anni a venire, ma la cui portata strategica per uno sviluppo duraturo della nostra comunità è gia ora ben evidente. L'analisi e le prospettive nei vari settori non possono prescindere dall'individuazione dei risultati più significativi raggiunti e che rappresentano un punto di partenza per la futura attività politico-amministrativa.
Iniziando dal settore finanziario, va detto che l'attestazione che ci viene assegnata dalle analisi sul grado di affidabilità della Regione, effettuate dalla Standard & Poors, leader mondiale nel settore, è per noi motivo di orgoglio; per il sesto anno consecutivo la Valle d'Aosta, prima Regione in Italia, ha ottenuto la doppia A stabile. È grazie a questo risultato che siamo riusciti ad inserirci, in quanto Regione, sul mercato dei capitali: l'emissione inaugurale di 800 miliardi di vecchie lire in BOR ci ha consentito di disporre delle risorse necessarie all'acquisizione delle centrali ENEL, concludendo l'importante "operazione energia" che, al di là del suo significato politico e culturale, è un pilastro fondamentale dell'economia e dell'autonomia finanziaria della nostra Regione. Nell'anno in corso, condotta con grande professionalità e competenza da parte della Direzione competente dell'Assessorato delle finanze, è seguita una nuova emissione di BOR, destinati al fondo alluvione, per 130 milioni di euro, accompagnata dalla riapertura dei BOR inaugurali applicando, per la prima volta in Italia, una recente norma statale, che ha consentito alla nostra Regione un notevole risparmio sul costo del denaro nel programma di reintegro con le banche. Sul fronte creditizio va ricordato che la Valle d'Aosta, a causa dell'aumento ingiustificato dei tassi di interesse, troppo elevati e assolutamente fuori mercato, al contrario di ciò che è avvenuto nel resto d'Italia, è riuscita ad attivare una norma legislativa sulla rinegoziazione dei mutui regionali sia diretti, sia con intervento in conto interessi. Il risparmio per i cittadini valdostani e per le casse della Regione è stato complessivamente di oltre 50 miliardi delle vecchie lire, con evidente vantaggio per le nostre famiglie e per tutta l'economia regionale. Questa operazione, visto il netto rifiuto da parte delle banche nazionali di affrontare il problema della rinegoziazione dei mutui, ha ottenuto anche un altro importante obiettivo: la promozione delle realtà creditizie locali.
Con la costituzione del polo creditizio valdostano abbiamo raggiunto un importante obiettivo indicato nel programma di legislatura e l'intesa raggiunta tra Banche di Credito cooperativo, BVA e FINAOSTA rappresenta il risultato di un impegno condotto con continuità e serietà; questa realtà creditizia ben radicata sul territorio è ora in grado di operare con agilità, garantendo, grazie a personale altamente qualificato, elevati standard di servizio. Passando al settore industriale, va evidenziato che è stato avviato il confronto sulle proposte di istituzione dello Sportello unico per le attività produttive, di concerto con il CELVA e con l'Assemblea del Patto per lo sviluppo, che è stata istituita il 17 maggio del 2000 dalla Regione, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni di rappresentanza delle categorie economiche e professionali operanti in Valle d'Aosta.
Il documento d'intesa è nato dalla volontà comune di creare uno strumento di confronto, nel rispetto dei reciproci ruoli autonomi e in un quadro di finalità programmate e condivise. Il patto ha definito un metodo di relazioni e dei momenti di confronto; in questo contesto le parti si sono impegnate ad assumere comportamenti coerenti, ferme restando l'autonomia e le prerogative degli organi legislativi, nei cui confronti la Giunta regionale si impegnerà a proporre e sostenere gli indirizzi concertati. Sono stati indicati obiettivi prioritari, suddivisi in cinque grandi aree tematiche: modernizzazione dell'Amministrazione pubblica; riforma dei servizi camerali e regionalizzazione dei servizi esistenti; imprenditorialità e occupazione; politiche di settore e individuazione di sinergie fra i vari settori economici; qualità della vita e coesione sociale. Nel settore dello sviluppo economico e produttivo è stato inoltre attivato lo Sportello di conciliazione. Si tratta di un servizio alle imprese e ai cittadini per risolvere, mediante il raggiungimento di un accordo, le controversie a carattere economico di qualsiasi tipo, sia che riguardino due imprese, sia che riguardino un'impresa e un consumatore. La conciliazione si sta caratterizzando positivamente per la rapidità, economicità ed efficacia della sua azione.
È stato rinnovato il quadro normativo concernente il sistema di ripartizione e di distribuzione dei buoni carburanti in esenzione fiscale; un servizio avanzato ed efficiente è stato attuato mediante l'introduzione della carta a microprocessore, Carte Vallée, servizio che ha consentito di rimediare ad alcuni elementi di criticità presenti nel vecchio sistema dei buoni cartacei. Con la collaborazione dell'Assocredito - Banca della Valle d'Aosta e Banche di credito cooperativo - si è inoltre ampliato l'utilizzo della Carta con l'inserimento delle funzioni di borsellino elettronico, comodo per i cittadini per molti adempimenti quotidiani: pagamento dei parcheggi nel Comune di Aosta, del conto del ristorante, del pieno di benzina, della spesa quotidiana.
In materia di cooperazione sono state approvate le procedure per l'attuazione del testo unico. Nel settore industriale sono fondamentali gli interventi in favore della ricerca e dello sviluppo, per consentire una sempre maggiore competitività alle nostre imprese con l'acquisizione di nuovi spazi di mercato. In questo senso abbiamo aumentato gli stanziamenti - 15,5 milioni di euro nel triennio -, poiché la Giunta ritiene questo un obiettivo strategico all'interno della politica industriale. Un'azione normativa attenta e puntuale consente di svolgere i progetti di ricerca industriale anche fuori regione, laddove esistano centri specializzati di alto livello, purché, ovviamente, le conoscenze acquisite siano applicate dall'impresa valdostana beneficiaria del contributo.
Recentemente è stata rinnovata anche la normativa concernente la realizzazione dei sistemi di qualità, prevedendo di sostenere sia le iniziative previste dalla legge precedente, sia i sistemi di gestione ambientale e per la sicurezza. In questi anni, oltre al consolidamento di imprese esistenti, si sono insediate nuove attività industriali e sono state realizzate importanti ristrutturazioni ed edificazioni di nuovi stabilimenti. Sempre in questo settore sono quasi ultimati i lavori di messa in sicurezza dell'area Espace Aosta; la reinfrastrutturazione procede regolarmente e, con l'approvazione del master plan dell'area e del progetto di marketing territoriale, è stata avviata la promozione dell'area. Per lo sviluppo del settore, è altrettanto importante l'approvazione della nuova normativa quadro che disciplina il settore dell'artigianato. Con questa nuova legge sono state abrogate ben quattro leggi preesistenti e si è meglio definita la figura dell'artigiano, chiarendo e semplificando regole in materia di sicurezza, ambiente, riforma del lavoro e delle politiche attive del lavoro e introducendo nuove figure societarie. Sempre in campo normativo, si è agito in modo incisivo sul testo unico in materia di esercizio, da parte di imprese artigiane, dell'attività di installazione di impianti, di autoriparazione e di pianificazione. Per quanto concerne l'artigianato di tradizione, si è dato ulteriore sviluppo al settore attraverso il consolidamento del panorama di manifestazioni promozionali, sia attraverso l'attivazione di corsi di scultura e intaglio sul territorio, sia tramite l'attivazione delle botteghe scuola, finalizzate alla creazione di nuove professionalità. È in fase di approvazione la nuova legge sull'artigianato di tradizione, con la quale si intende ridefinire il settore, assegnandogli un ruolo primario nell'ambito più complesso dell'offerta turistica promozionale valdostana, insieme al turismo naturalistico, culturale e sportivo, all'agriturismo e all'enogastronomia.
Novità importante per il sistema economico valdostano è stata l'approvazione della legge regionale n. 7/2002, "Riordino dei servizi camerali della Valle d'Aosta", con l'istituzione della Chambre - Camera valdostana delle imprese e delle professioni. La Chambre avrà un ruolo e un'identità insieme locali e globali, che daranno un significato concreto alla propria autonomia funzionale. Si è voluto dare applicazione al principio del federalismo economico, auspicando una Regione "leggera", mantenendo a sé i compiti di programmazione, di coordinamento, di controllo, ma favorendo lo sviluppo delle iniziative e dei ruoli delle diverse componenti presenti sul territorio. Operazione strategica e di notevole valenza economica è stata l'acquisto, da parte della Regione, delle centrali ENEL; un'azione fondamentale sia per il consolidamento di una sempre più ampia autonomia finanziaria della Regione, sia per il valore etico che assume con il riappropriarsi, da parte della nostra comunità, di un bene pubblico collettivo, di una straordinaria ricchezza, qual è l'acqua, il suo utilizzo, il suo sfruttamento per produrre energia pulita.
La produzione di energia elettrica in Valle d'Aosta è riferibile all'attività di 47 impianti idroelettrici funzionanti sul territorio ed è stata determinata, nell'anno 2000, in 2.802,8 GWh. Per il perseguimento degli stessi obiettivi, la Regione favorisce ed incentiva, inoltre, lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili, il contenimento dei consumi e la diversificazione delle fonti stesse. Gli obiettivi che questa Giunta si era posta nel proprio programma di legislatura, erano finalizzati anche a conseguire un potenziamento e una modernizzazione dell'offerta turistica regionale, sia dal punto di vista delle infrastrutture sportive, sia di quelle ricettive e di accoglienza, nonché la promozione del prodotto turistico valdostano nella sua globalità. Questi obiettivi sono stati raggiunti, soprattutto in questo settore, con un impegno costante per quanto attiene alla revisione e alla predisposizione di strumenti legislativi moderni ed efficaci, in linea con le normative europee, in grado di porre le basi per continuare una solida crescita nei prossimi anni. A questo proposito vanno ricordate la legge regionale n. 43/1999 sullo sviluppo golfistico regionale e la legge regionale n. 41/1999, relativa al funzionamento di impianti strategici, quali la pista "Leonardo David" di Gressoney, la pista ciclabile intercomunale da Sarre a Fénis, l'appalto dei lavori della struttura sportiva polifunzionale in zona Tzamberlet, la procedura per l'affidamento e la progettazione definitiva del poligono di tiro in località Clou-Neuf e la conclusione dei lavori relativi all'area degli sport tradizionali di Brissogne.
Sempre nell'impianto normativo, vanno ricordate la legge regionale n. 45/1999 in materia di sostegno per piste di fondo e la legge regionale n. 32/2001, relativa al finanziamento degli interventi di soccorso sulle piste di sci della regione. Sono stati poi definiti con provvedimenti amministrativi criteri e modalità per la concessione di finanziamenti per i rifugi alpini. Nel settore degli impianti a fune, a seguito dei chiarimenti intervenuti nei primi mesi del 2002 da parte della Commissione europea in materia di sostegno pubblico al settore, è stato approvato dalla Giunta regionale un nuovo disegno di legge di intervento, per il quale sono in corso le necessarie procedure comunitarie di notifica; con questa normativa si stanno quindi creando i presupposti per riavviare i processi di investimento in questo vitale comparto dell'offerta turistica regionale. Importanti manifestazioni a livello internazionale e piena attuazione della moderna legge regionale n. 3/1998 hanno segnato l'attenzione posta verso il settore delle attività sportive.
Per quanto concerne il settore delle attività di ricezione turistica all'aperto, dei campeggi e dei villaggi turistici, con la legge regionale n. 8/2002 è stata approvata una nuova disciplina maggiormente in sintonia con le nuove esigenze del mercato. Qualificante, per il comparto turistico, è la legge regionale n. 6/2001, concernente la riforma dell'organizzazione turistica regionale; con essa sono stati ridefiniti compiti e ruoli dei vari soggetti pubblici e privati interessati allo sviluppo turistico della nostra Regione, operando normativamente una distinzione opportuna tra funzioni di promozione, accoglienza e commercializzazione, rafforzandone gli strumenti di analisi, controllo e verifica con l'istituzione dell'Osservatorio per il turismo e il commercio. Con la legge sono state istituite le AIAT, con compiti di accoglienza, ed è stato riconosciuto il ruolo di consorzi e associazioni di operatori turistici per una più efficace commercializzazione del nostro prodotto turistico. Infine la legge ha definito le modalità per la realizzazione del SIRECT, Sistema informativo regionale del commercio e del turismo, che si prevede attuativo nei primi mesi del 2003. Alla Regione è stato demandato il compito della promozione dell'immagine turistica regionale. Sempre nel panorama normativo, la legge regionale n. 19/2001 è un importante sostegno alle attività turistiche, ricettive e commerciali, compatibile con le direttive comunitarie poste a tutela della libera concorrenza e nettamente migliorativo rispetto alle precedenti normative di intervento.
Nel settore del commercio l'obiettivo di fondo è quello della tutela del piccolo esercizio, nell'ottica di mantenere e sviluppare su tutto il territorio regionale, ma in particolare nelle zone di montagna, una diffusa presenza commerciale; in questa direzione operano sia la legge regionale n. 12/1999, che la legge regionale n. 20/1999, con aspetti innovativi, quale l'istituzione dei centri polifunzionali. Un obiettivo importante da raggiungere, e al quale è stata prestata notevole attenzione per il completamento dell'offerta turistica regionale, è il rilancio del termalismo. Con la legge regionale n. 22/1999 è stato possibile avviare concretamente la procedura di "project financing", destinata a consentire un recupero qualificato delle Terme di Pré-Saint-Didier; a metà del 2002 tale procedura è stata completata con l'espletamento della gara d'appalto per l'individuazione del concessionario per la realizzazione e la gestione del nuovo complesso termale. Per le Terme di Saint-Vincent, di proprietà e di gestione comunale, è recente l'affidamento del complesso termale ad una nuova società a capitale privato.
Nel settore dei trasporti gli interventi di maggiore rilevanza sono stati: l'approvazione del piano di bacino di traffico riferito al periodo 2000/2009, strumento indispensabile per avviare concretamente quel processo di riqualificazione della rete regionale dei trasporti, che costituisce uno dei cardini del sistema turistico regionale; l'espletamento, per la prima volta in Valle d'Aosta e tra i primi in Italia, dell'appalto per la concessione, per un periodo di sei anni, rinnovabili per altri tre, dell'esercizio delle autolinee regionali nei sub-bacini previsti dal Piano di bacino di traffico. Altri provvedimenti significativi sono la legge regionale n. 42/99, concernente la gestione della tramvia intercomunale Cogne-Conca di Pila, e la legge regionale n. 10/2000, volta a consentire una più efficace ed estesa applicazione della normativa di sostegno degli investimenti nel settore del trasporto pubblico collettivo di persone. Le iniziative per il miglioramento dei servizi ferroviari sono state indubbiamente condizionate dalle conseguenze dell'alluvione dell'autunno 2000, che hanno recato a gran parte della linea ferroviaria danni gravissimi, tuttora oggetto di interventi di ripristino. La linea, come indicato negli obiettivi, è stata comunque smilitarizzata ed è inoltre in corso di perfezionamento con le Ferrovie un accordo di programma, con il quale verranno esplicitamente affrontati i nodi fondamentali del potenziamento della tratta ferroviaria valdostana e l'abbassamento del piano ferroviario nel tratto Quart-Sarre. È stata altresì approvata la legge regionale n. 28, del 21 agosto 2000, con la quale è stato dato un nuovo e più forte impulso alle iniziative di promozione della direttrice ferroviaria del Gran San Bernardo, nell'ottica dell'inserimento della Valle d'Aosta nelle grandi direttrici ferroviarie europee.
In merito agli interventi di potenziamento dell'aeroporto regionale "Corrado Gex", è stata realizzata l'illuminazione della pista e sono in corso di perfezionamento le pratiche con le competenti autorità aeronautiche per la definizione delle procedure di avvicinamento e partenza, nonché per l'installazione del sistema di radioassistenza. Numerosi sono stati altresì gli interventi di potenziamento e modernizzazione della struttura aeroportuale: ricostruzione delle aviorimesse; parcheggi; bar e servizi igienici; ampliamento dell'aerostazione; nuovo banco di check-in; nuovo impianto carburante Jet fuel; fornitura di un gran numero di importanti attrezzature: veicoli antincendio, veicolo deicing, trainatore aeromobili, sistema GPS, varie unità carrellate, ponteggio mobile elevabile, gru semovente, eccetera.
Per quanto riguarda infine i trasporti mediante impianti a fune, con il 2001 è stato completato il trasferimento alla Regione delle competenze dello Stato in materia di controlli tecnici sugli impianti prima esercitate dall'USTIF; a tale riguardo, faccio presente che è altresì in fase di avanzata elaborazione il testo della nuova normativa regionale per la disciplina delle linee funiviarie in servizio pubblico. Un capitolo specifico, all'interno del comparto economico, va destinato al settore agricolo che, in una regione di montagna come la nostra, riveste una particolare importanza in funzione soprattutto degli aspetti sociali - in termini di garanzia occupazionale -, ambientali ed ecologici. Un sostegno efficace all'agricoltura è un pilastro su cui costruire e rilanciare tutta l'economia della Valle d'Aosta, senza nel contempo dimenticare la valenza culturale del rapporto uomo-ambiente che ancor oggi, in buona parte, permane in chi opera in questo difficile comparto. Nel quadriennio 1998-2002 l'Assessorato dell'agricoltura ha effettuato una profonda revisione dei suoi strumenti normativi, adeguandoli alle nuove esigenze del mondo rurale, agli indirizzi di politica agricola di "Agenda 2000" e alle normative europee sulla concorrenza. La legge regionale n. 30/1984, norma quadro che per quindici anni ha costituito la base di riferimento della politica agricola regionale, è stata sostituita, insieme ad altre normative del settore, dal Piano di sviluppo rurale, che è lo strumento attuativo degli orientamenti comunitari in materia agricola dettati da "Agenda 2000" e normati dal regolamento (CE) n. 1257/99. Attraverso il Piano di sviluppo rurale, approvato per il periodo 2000/2006, si è dotata la politica agricola regionale di un documento programmatico, che rappresenta lo strumento di attuazione del modello di sviluppo rurale comunitario, basato su criteri di competitività, diversificazione della produzione, multifunzionalità, multisettorialità, protezione ambientale, qualità dei prodotti agricoli, qualità della vita nelle aree rurali, lotta allo spopolamento, promozione della cultura, del turismo rurale e del tempo libero.
In concreto, accanto agli interventi atti a favorire l'ammodernamento del settore agroalimentare, sia dal punto di vista strutturale e infrastrutturale che da quello economico, sono stati riproposti i premi agroambientali e l'indennità compensativa, gli aiuti per il mantenimento e l'adeguamento degli alpeggi, gli aiuti ai giovani agricoltori, al settore forestale, varie attività di formazione, nuove misure che riguardano la ricerca e la valorizzazione della qualità dei prodotti agroalimentari - aiuti per l'ottenimento delle certificazioni di qualità, promozione, incentivi all'agricoltura biologica -, la manutenzione ambientale, la diversificazione della produzione mediante incentivi allo sviluppo di colture e allevamenti minori, l'incremento turistico attraverso il recupero dei villaggi rurali, la valorizzazione dei percorsi e delle aree naturali e la promozione del territorio, il miglioramento della qualità della vita dei giovani e in generale delle popolazioni delle aree più marginali attraverso la creazione e il mantenimento dei servizi essenziali, eccetera.
La fase di programmazione del PSR ha imposto inoltre l'adeguamento della normativa regionale esistente alla disciplina europea della concorrenza. Tale adeguamento ha comportato la soppressione di alcuni importanti interventi previsti dalla legge regionale n. 30/1984, tra i quali si ricordano l'aiuto all'abbattimento dei costi supplementari sostenuti dalle strutture collettive per la propria gestione, il rimborso alle aziende dei contributi agricoli unificati, il rimborso parziale delle spese di utilizzo dell'elicottero per i trasporti in alpeggio, il premio per l'abbattimento dei capi improduttivi, l'aiuto per l'acquisto di fitofarmaci, la riduzione dal 70 al 40 percento dei contributi per la realizzazione di strutture di trasformazione dei prodotti agricoli. Si è peraltro cercato di compensare queste riduzioni di incentivi puntando sull'incremento degli aiuti o su aiuti alternativi legati ai temi "forti" della politica agricola comune, quali l'ambiente e la qualità, e, nella fase di concertazione con i servizi della commissione, si è insistito per un aumento deciso degli aiuti agroambientali, fino ai massimi consentiti, e soprattutto dell'indennità compensativa. Riguardo a quest'ultima, i risultati ottenuti, al termine di un duro negoziato, sono decisamente interessanti poiché abbiamo ottenuto un livello di aiuti che nessun'altra regione in Italia e pochissime in Europa possono vantare. Per quanto riguarda la qualità, è stata predisposta un'apposita misura che, dal punto di vista operativo, l'Assessorato dell'agricoltura e risorse naturali sta tuttora convertendo in un articolato "piano qualità" indirizzato a diversi comparti agricoli.
Da citare anche l'incremento al 75 percento degli aiuti per la realizzazione di strutture in alpeggio e l'aumento del premio di insediamento per i giovani agricoltori, oltre al pacchetto di misure complementari all'attività agricola - turismo e servizi - che, seppur in tempi più lunghi, dovrebbero dare la possibilità alle imprese del settore primario di differenziare le proprie fonti di reddito. È anche da ricordare che, al di fuori del quadro del Piano di sviluppo rurale, l'Assessorato si è misurato in un difficile negoziato con la Commissione europea per l'approvazione delle leggi sulla zootecnia, che hanno ridefinito il quadro degli aiuti nel comparto: la legge regionale n. 21/2001, "Disposizioni in materia di allevamento zootecnico e relativi prodotti", e la legge regionale n. 3/2002, "Incentivi regionali per l'attuazione degli interventi sanitari a favore del bestiame di interesse zootecnico".
Per quanto riguarda l'agricoltura biologica, il percorso, iniziato nel 1999 con la legge regionale n. 36/1999, "Disposizioni in materia di controlli e promozione per le produzioni agricole ottenute mediante metodi biologici", e continuato con la legge regionale n. 8/2001, ha portato alla certificazione di una trentina di aziende. Nell'ambito della viticoltura sono stati portati a compimento il catasto del potenziale viticolo della nostra Regione e il nuovo Disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata "Valle d'Aosta-Vallée d'Aoste". Sono state inoltre stabilite norme in materia di diritti di impianto e di reimpianto dei vitigni. Il recepimento delle norme comunitarie in materia di certificazione delle IGP e delle DOP, attuato con la legge regionale n. 13/2001, successivamente modificata con la legge regionale n. 6/2002, ha permesso di intervenire rimborsando parzialmente ai produttori i costi di certificazione dei loro prodotti. Un importante lavoro in termini di concertazione e di mediazione ha poi portato alla definizione del testo di legge recante: "Disposizioni sull'ordinamento dei consorzi di miglioramento fondiario", che ha portato in un anno alla costituzione di 7 Consorzi, che vanno ad aggiungersi agli altri 161 riconosciuti, ai sensi del regio decreto n. 215/1933, mentre sono in corso varie iniziative che dovrebbero sbocciare con la costituzione o la fusione di nuovi consorzi. Entro fine legislatura si prevede di portare all'approvazione del Consiglio regionale il disegno di legge di disciplina delle quote latte - già approvato dalla Giunta regionale -, oltre ai progetti di legge di disciplina delle strade del vino, di istituzione dell'anagrafe delle aziende agricole, di modificazione della legge sull'agriturismo e di riorganizzazione dell'apicoltura. Infine, è in fase di definizione una sorta di testo coordinato degli interventi a favore dell'attività agricola, mediante il quale si intendono raccogliere in un'unica fonte normativa misure e azioni attualmente contemplati nel Piano di sviluppo rurale.
Un settore che deve essere analizzato in maniera attenta, per il suo apporto determinante alla concreta realizzazione di buona parte dei programmi regionali, è quello delle "Opere pubbliche, territorio e ambiente". Gli interventi delle opere pubbliche, portati in fase operativa, hanno abbracciato tutti i settori, tenuto conto della specificità dell'ambiente di montagna e della posizione strategica della Regione. L'evento alluvionale dell'ottobre 2000 ne ha sicuramente condizionato l'operato e la programmazione ha subito un rallentamento e alcune modifiche. È in fase di operatività la Banca dati - Osservatorio dei lavori pubblici, consistente nell'acquisizione dei dati informativi dei lavori pubblici regionali e degli enti locali, si tratta di un importante avvicinamento alla società dell'informazione ed un grande progresso nella cultura del monitoraggio in questo campo. Sul fronte della politica della casa, sono state attuate iniziative dirette alle diverse fasce di utenza: è stato modificato il regolamento che disciplina la concessione dei mutui prima casa ai privati, con l'obiettivo di dare maggiori certezze ai richiedenti, ed è in corso un disegno di legge finalizzato a favorire l'accesso alla locazione a canone agevolato.
Per quanto attiene alla classe di utenza socialmente più debole, sono in corso di esecuzione, o in fase di avvio, interventi per la costruzione di 150 alloggi di edilizia sovvenzionata. Gli eventi alluvionali hanno evidenziato la vulnerabilità del territorio valdostano a eventi meteorologici intensi, per cui la sicurezza della Regione si basa su un delicato equilibrio tra utilizzo consapevole del territorio, opere di protezione e vigilanza attiva. Gli ultimi due anni sono stati interamente dedicati al ripristino delle opere danneggiate e delle condizioni di sicurezza lungo i corsi d'acqua e al consolidamento dei versanti in frana, ad integrazione di un'attività ordinaria generalizzata di intervento per la prevenzione di rischi idrogeologici. È stato definito ed aggiornato il quadro normativo di regolamentazione dell'intervento regionale e comunale in materia di rischi idrogeologici con l'approvazione della legge regionale n. 5/2001, che disciplina le attività di previsione, prevenzione e soccorso in caso di calamità; con la legge regionale n. 11/2002 sono stati poi disciplinati gli interventi di delocalizzazione. Anche nel settore della gestione delle risorse idriche l'evento alluvionale del 2000 ha fatto sentire i suoi effetti attraverso lo sconvolgimento dell'ecosistema fluviale e il rallentamento degli interventi di depurazione delle acque reflue e di riorganizzazione dei servizi idrici. L'ARPA ha comunque evidenziato, nonostante i problemi dell'alluvione, un netto miglioramento della qualità delle acque negli ultimi anni. Una spesa prevista di circa 1.700.000 euro nei prossimi due anni servirà per dare una risposta efficace alla riorganizzazione del servizio idrico regionale (acquedotti e fognature). Con il Piano delle acque deve essere definita la politica regionale nel settore delle risorse idriche, garantendo il rispetto dell'ambiente e il rifornimento necessario per lo sviluppo economico e sociale della Regione.
Oltre all'attenzione posta allo sviluppo economico e al territorio, un grande impegno è stato profuso nei settori della sanità e della cultura, ai sevizi, cioè, più strettamente legati alla persona. Una politica attenta ai bisogni e alle aspettative del cittadino è emblematica della linea strategica e programmatica che questa maggioranza si è data in questa legislatura. I risultati ottenuti sono oltremodo positivi e testimoniano della bontà delle nostre scelte e siamo coscienti che, in una società in continua evoluzione, come la nostra, il livello di attenzione in questo settore deve essere mantenuto alto. Occorre operare con continuità, impiegando importanti risorse economiche e strumenti legislativi moderni per ottenere una buona qualità della vita per la nostra popolazione.
Nel comparto sanità un impegno primario di inizio legislatura era l'attuazione di una politica di deospedalizzazione, che consentisse all'Ospedale regionale di connotarsi progressivamente come struttura dedicata esclusivamente al trattamento di casi acuti, al fine di assicurare un livello appropriato di prestazioni che, rispondendo efficacemente al bisogno di salute espresso, consentisse un'efficienza organizzata e una razionalizzazione della spesa sanitaria. Questo obiettivo, necessariamente progressivo e graduale nel tempo, si sta realizzando con una serie di azioni, che sono state raccolte all'interno del principale documento di programmazione sanitaria e sociale prodotto nella presente legislatura, il Piano 2002-2004, il quale, in merito alla deospedalizzazione, ha previsto la realizzazione di strutture alternative al ricovero, il potenziamento dell'assistenza domiciliare, il miglioramento dell'appropriatezza delle cure ospedaliere. Per quanto riguarda le strutture sanitarie, permettetemi di illustrare brevemente i principali interventi conclusi o in corso di realizzazione. L'edificio "ex Maternità" è stato individuato quale struttura idonea per la realizzazione di un centro per le cure palliative. Per la realizzazione della struttura, sono stati assegnati alla nostra Regione due finanziamenti, rispettivamente di 619.740 euro e di 323.664 euro. Il programma prevede la realizzazione di un centro residenziale dotato di 10 posti letto, inserito in una rete di servizi per l'erogazione di prestazioni coordinate ai malati terminali. Sempre in riferimento alle strutture, va evidenziato che, entro l'anno, nel Comune di Antey-Saint-André termineranno i lavori di realizzazione della prima residenza sanitaria assistenziale (RSA) della Regione; oltre a questa, il Piano socio-sanitario regionale 2002/2004 prevede l'individuazione di una residenza sanitaria assistenziale in alta Valle: una nel Comune di Aosta e una in bassa Valle.
Sono in corso di ultimazione i lavori di ristrutturazione e di ampliamento del Poliambulatorio di Donnas, nel quale troverà collocazione un'unità protetta e un centro diurno psichiatrico, nonché la zona prelievo AVIS, la zona dialisi e il servizio "118", oltre ai locali tecnici, ai magazzini e alla nuova sala autoptica. Sul territorio è da segnalare l'apertura di due nuovi centri traumatologici ad Ayas e a Gressoney-Saint-Jean e, a completamento della rete di servizi, in autunno entrerà in funzione un terzo centro nel Comune di Valtournenche. Nel Comune di Châtillon è in corso di stesura, con finanziamento previsto nel bilancio 2003, un progetto sperimentale di una struttura innovativa denominata "Country Hospital", nella quale la gestione dei ricoverati sarà affidata al medico di medicina generale; l'obiettivo è di ridurre i ricoveri impropri presso la struttura ospedaliera, garantire una continuità assistenziale, facilitare l'accesso e la collaborazione da parte dei familiari e del volontariato, centralizzare il ruolo del medico di famiglia e contenere la spesa socio-sanitaria.
In questi anni si è dimostrata fondamentale l'assistenza domiciliare integrata (ADI), cioè un servizio rivolto a tutta la popolazione, che tende a mantenere e curare le persone al proprio domicilio, evitando l'istituzionalizzazione e riducendo i ricoveri ospedalieri, garantendo prestazioni sia di tipo socio-sanitario che riabilitative. L'ADI ha raggiunto una diffusione capillare e viene erogata in tutti i comuni della Valle d'Aosta per una media di 6/7 giorni alla settimana. Sono importanti anche le azioni contenute in appositi programmi Interreg ER.ME.TE -PATATRAC, che consistono nella messa in atto di un sistema di telediagnosi a beneficio dell'utenza valdostana, collegato in rete con ospedali altamente specializzati a livello europeo. Si tratta, in definitiva, di iniziative rilevanti, che formano un'azione incisiva ed efficace messa in atto in un settore fondamentale per il cittadino, qual è la salute pubblica. Numerosi momenti di incontro, con analisi e proposte, hanno accompagnato l'attenta politica sociale nei confronti di quelle persone o categorie definite più deboli e sono state messe in atto azioni ed interventi legislativi, che hanno impiegato risorse finanziarie e umane ad elevato livello di contenuti e professionalità. La nostra Regione era già all'avanguardia quando, nel 1998, si dotò della legge a favore della famiglia; tale norma è da considerarsi ancor oggi altamente innovativa per aver posto la famiglia al centro delle politiche sociali, consentendo l'applicazione di misure specifiche, finalizzate a concretizzare il concetto di solidarietà.
È stato riconosciuto e sostanzialmente rivalutato il ruolo fondamentale svolto da chi opera all'interno della famiglia, contribuendo alla crescita equilibrata e al buon funzionamento del nucleo familiare, di conseguenza, di tutta la società. Il sostegno si esprime mediante due tipi di intervento: diretto e indiretto, il primo è volto ad alleviare quei costi che vanno ad incidere sul bilancio familiare in seguito alla nascita di un figlio; il secondo è teso all'abbattimento della spesa per l'accesso ai servizi per la prima infanzia. Esiste inoltre un sostegno economico per la cura nei confronti dei componenti della famiglia, che sono portatori di menomazioni fisiche oppure degli anziani non autosufficienti.
È stata condotta inoltre un'azione incisiva per contrastare lo stato di povertà e di esclusione sociale mediante interventi sostanziali, puntuali ed efficaci. Emerge insomma, dall'attività realizzata e dagli obiettivi programmatici predisposti, la volontà di continuare a favorire lo sviluppo di una società più solidale, con un'azione capillare sul territorio, impiegando risorse importanti, ritenendo prioritario il sostegno alle fasce di popolazione più sfavorite; azione assolutamente da perseguire per non creare un disequilibrio, che potrebbe provocare un'irrevocabile e pericolosa disaggregazione del tessuto sociale.
Per quanto concerne il Dipartimento delle politiche del lavoro, sono stati definiti i rinnovi del piano triennale con la predisposizione annuale del piano sulla formazione. Questo è un importante strumento nel comparto dei servizi alla persona, che ha creato un sostegno reale a tutto il mondo del lavoro valdostano. Iniziative e progetti di orientamento e di formazione professionale per giovani e adulti nelle sue varie articolazioni, borse di studio, tirocini di orientamento e di inserimento lavorativo, iniziative formative e borse di lavoro per fasce marginali sono l'ampio scenario operativo su cui sono state concentrate importanti risorse umane e finanziarie, impegnate in bilancio come quota di compartecipazione regionale per l'attuazione del Programma operativo regionale "obiettivo 3 FSE 2000-2006". Si tratta di un complesso articolato di interventi, la cui programmazione è stata approvata dalla Commissione europea e che prevede azioni nel campo delle politiche del lavoro, dei servizi per l'impiego, del sostegno all'incontro tra domanda e offerta di lavoro, della formazione professionale iniziale, permanente e continua, della promozione dell'imprenditoria e della partecipazione femminile al mercato del lavoro.
Nel piano regionale, inoltre, sono previste misure di politica del lavoro, che si realizzano con erogazione di incentivi a imprese ed enti locali e neoimprenditori, finalizzati, con varie modalità, a favorire l'incremento dell'occupazione, operando interventi specifici particolarmente adatti alle caratteristiche del mercato del lavoro valdostano. Di rilievo, sempre in questo settore, è l'apporto dell'Osservatorio del mercato del lavoro, che consiste nell'attività di analisi, studio, approfondimento e informazione, nonché monitoraggio e valutazione, delle politiche regionali del lavoro e della formazione professionale. Il concetto di sviluppo non può prescindere da una crescita anche culturale, in grado di sostenere, com'è nella nostra tradizione, il confronto con l'Europa; ecco perché questa Giunta ha condotto un'azione incisiva anche nel comparto dell'istruzione e ne è una prova l'importante e avanzato impianto legislativo per l'autonomia delle istituzioni scolastiche.
Tale normativa è inserita nel contesto del processo di riorganizzazione della pubblica amministrazione e dell'intero sistema formativo, sulla base della legge dello Stato n. 59/1997. Preceduta da un'attenta attività di studio da parte di appositi gruppi di lavoro, da una consultazione, che ha coinvolto, in modo capillare, gli operatori della scuola, i genitori, le organizzazioni sindacali, le associazioni professionali, i rappresentanti degli enti locali, le agenzie educative, e da un'intensa attività di presentazione, è stata approvata, nel 2000, la legge regionale n. 19. L'entrata in vigore di questa normativa ha comportato, come prima innovazione, l'attribuzione della personalità giuridica alle istituzioni scolastiche e della qualifica dirigenziale ai capi di istituto. Con i successivi adempimenti, l'autonomia scolastica ha trovato applicazione fin dall'inizio dell'anno scolastico 2000/2001.
È seguito un processo di riorganizzazione territoriale delle scuola, dalla materna alle secondarie superiori, con una più moderna e omogenea collocazione delle scuole al servizio degli alunni e delle loro famiglie. Con il regolamento sono state introdotte nuove norme sulla gestione amministrativo-contabile ed è in corso di realizzazione il programma di gestione degli inventari e dell'anagrafe alunni. Per il personale docente sono iniziate nel 1999, e definitivamente concluse nel 2002, dopo la frequenza di un corso, le operazioni relative alle sessioni riservate finalizzate al conseguimento dell'abilitazione all'insegnamento, con un impegno finanziario della Regione di circa 560 milioni di lire.
In funzione della già citata legge n. 59/1997, la Regione stabilisce, con legge propria, tipologia, modalità di svolgimento e certificazione della quarta prova scritta di francese, in aggiunta alle altre prove scritte previste dalla legge dello Stato n. 425/1997 in merito agli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore. Si tratta in sostanza di un riconoscimento della particolarità linguistica e, nel contempo, della vocazione europea della nostra Regione; di una grande opportunità offerta ai nostri giovani di affrontare le sfide del mercato europeo del lavoro, sia pubblico che privato, forti della conoscenza approfondita di due lingue, con conseguenti maggiori e più facili possibilità di inserimento. Un pilastro fondamentale nel settore dell'istruzione pubblica nella Regione è l'avvio dei corsi dell'Università della Valle d'Aosta - Université de la Vallée d'Aoste, contraddistinti dalla presenza di una équipe di docenti altamente qualificati.
La nascita dell'Ateneo costituisce un evento culturale di portata storica per l'intera comunità valdostana, che ha visto concretizzarsi un progetto fortemente voluto e atteso a lungo. L'Università della Valle d'Aosta, durante il secondo anno accademico, ha voluto sottolineare ancor più la volontà di presentarsi come università europea, proponendo percorsi di studio realizzati mediante l'apporto congiunto di docenti italiani e stranieri. I principali obiettivi che l'Ateneo, in crescita e in fase di sviluppo, si propone di raggiungere nei prossimi anni sono:
- un ampliamento dell'offerta formativa, istituendo corsi di laurea specialistica, master di primo livello e secondo livello e la predisposizione di laboratori linguistici e multimediali in ogni percorso di studio;
- la progettazione, grazie alla dotazione in organico di un corpo docente qualificato, di un'attività di ricerca, che supporti e predisponga una metodologia didattica innovativa;
- l'adesione al Progetto "Institut de la Montagne" di Chambéry come membro fondatore;
- un'apertura spiccatamente internazionale, che preveda accordi con atenei stranieri e si traduca in possibilità di:
- percorsi di studio definiti grazie all'apporto di docenti italiani e stranieri;
- convenzioni con partners accademici europei per sviluppare ricerche e percorsi di studio congiunti;
- possibilità per gli studenti valdostani di spendere un periodo di studio all'estero;
- scambi culturali;
- periodi di stages presso aziende del settore.
Toujours dans cette ligne, en lien avec le programme européen Interreg, a été mise en place une coopération avec la signature d'une convention signée entre notre Région et le Rectorat de l'Académie de Grenoble, coopération axée sur l'engagement réciproque à mettre en place et à réaliser des actions dans les domaines de l'éducation, de la formation et de la culture. Le financement, accordé par l'Union européenne, est intégré par les quotes-parts des Etats italien et français, de l'Administration régionale de la Vallée d'Aoste e du Conseil général de la Haute-Savoie.
Cette convention a réalisé, dans le temps:
- une coopération écoles maternelles et primaires;
- une coopération entre collèges et écoles moyennes;
- une coopération entre lycées et écoles supérieures;
- une formation professionnelle/relation écoles-entreprise;
- un réseau télématique transfrontalier.
Par contre, avec l'avenant 2001, les axes ont été redéfinis et sont actuellement trois:
- de la construction du projet de l'élève à sa réalisation;
- échanges linguistiques et culturels;
- échanges de pratiques, pilotage, management.
Toutes ces initiatives ont représenté des moments forts à soutien de l'éducation bilingue appliquée dans notre système scolaire depuis la maternelle: il s'agit en fait d'occasions concrètes de communication en langue française pour les élèves comme pour les enseignants, d'emploi de cette langue en des situations liées au contexte professionnel et personnel, d'enrichissement culturel et d'approche interculturelle, d'ouverture à l'autre et de formation à la citoyenneté européenne.
Nel settore dei beni architettonici e storico-artistici si è proceduto, secondo le indicazioni politico-programmatiche, alla messa a norma dell'impiantistica dei Castelli di Issogne, Fénis, Gressoney-Saint-Jean, Verrès e Sarriod de la Tour, al miglioramento delle strutture di accoglienza, alla revisione dei percorsi museali, al fine di ampliare le possibilità di visita - Issogne, Fénis e Sarriod de la tour -, alla valorizzazione delle collezioni interne con il progetto di esposizione dei mobili ed arredi per il riallestimento del Castello di Fénis, come già effettuato a Sarre e a Issogne. Per quanto concerne il Forte di Bard, sono terminati i lavori riguardanti il recupero dell'opera Carlo Alberto e Gola, i parcheggi e l'ascensore, mentre sono in fase di ultimazione quelli per il recupero di quattro edifici storici nel borgo, per l'interramento delle reti elettrica e telefonica e per il rifacimento della pavimentazione di via Vittorio Emanuele. Sono stati resi interamente fruibili al pubblico i Castelli di Sarre e Ussel e i circa 900.000 euro provenienti dal gioco del lotto hanno permesso di procedere nei lavori preliminari di restauro presso il Castello di Quart.
Sono in corso i lavori di recupero delle grange e delle scuderie del Castello di Aymavilles - ultimazione prevista nel 2003 - e, con l'aggiudicazione dell'appalto integrato e della direzione lavori, sta procedendo regolarmente il restauro della Torre dei Balivi, destinata a nuova sede dell'Istituto musicale. Nel settore dell'archeologia sono terminati i lavori di protezione e di tutela dei reperti archeologici nell'area megalitica di Saint-Martin de Corléans e quelli relativi all'area forense (è in fase di definizione la trattativa con il Comune di Aosta per la presa in carico della gestione della nuova piazza). Sono in corso i lavori concernenti l'intervento propedeutico al restauro conservativo degli elementi lapidei costituenti la facciata principale del Teatro romano, dopo la conclusione dei lavori di messa in opera delle strutture di servizio per il restauro del monumento; nel contempo, sono stati riorganizzati i percorsi di visita dell'area, mentre è in fase di elaborazione il progetto di restauro conservativo della restante facciata del teatro. Terminati i lavori di restauro conservativo delle parti in pietra della Porta Praetoria, è stato approvato il progetto esecutivo relativo alla risistemazione e valorizzazione dell'area della Porta e di un intervento di restauro conservativo di un adiacente tratto di cinta muraria.
Pour ce qui est de l'activité du BREL, il faut souligner l'importance de son activité de défense, de valorisation et de promotion du franco-provençal et de la culture locale, aussi par la réalisation de projets transfrontaliers d'une grande envergure, à savoir: "Et l'homme créa le Mont-Blanc - Un suite au féminin", avec des partenaires français, et "Atlas linguistique valdôtain et valaisan" avec des partenaires suisses. Ces projets ont abouti à des produits divers destinés à un public hétérogène et de nouveaux projets sont actuellement en phase de présentation.
In omaggio alla presenza femminile in Consiglio e tenuto conto dell'importanza che la donna riveste in una società moderna come la nostra, abbiamo deciso quest'anno di dedicare un approfondimento al ruolo della donna in Valle d'Aosta. La donna ha da sempre occupato un posto determinante nella nostra società e, dalla lettura dei documenti che ce ne parlano, emerge chiaramente il suo ruolo di depositaria della tradizione. Nelle nostre montagne, prima di questa confusione dei ruoli tra uomo e donna, si sapeva che l'uomo era quello che doveva produrre, che lavorava la terra e ne raccoglieva i frutti, la donna doveva conservare e a lei era riconosciuto il compito di gestire il prodotto. La responsabilità della "conservazione", anche in termini culturali, non solo materiali, era della donna, perché la donna sapeva che le risorse non si sprecavano e perché nelle civiltà contadine non esisteva il concetto di spreco. Intorno alla donna cresce la famiglia, quel microsistema sociale da cui nasce il tessuto della nostra società, ma la donna, nel corso dei decenni, ha assunto sempre più un compito importante anche nel settore lavorativo. Siamo in presenza, oggi, di una componente femminile in tutti i comparti lavorativi, ma in modo particolare nella pubblica amministrazione, dove svolge compiti dirigenziali, di programmazione, di elevato valore aggiunto e con qualità eccellente.
Dall'indagine svolta sul ruolo delle donne in montagna, nell'ambito "dell'Anno internazionale delle montagne", a cui la nostra Regione ha offerto il suo contributo in convegni e ricerche declinate al femminile, emerge che anche in Valle, come nel resto d'Italia, i luoghi deputati alla "produzione di cultura" vedono una massiccia presenza femminile; il corpo insegnante è costituito per lo più da donne e, tra gli immatricolati al nuovo corso di laurea in Pedagogia dell'infanzia e scienza della formazione primaria, la disparità tra uomini e donne è enorme - su 24 immatricolati dello scorso anno accademico 21 sono femmine -; alla scuola di specializzazione per la formazione degli insegnanti per le scuole secondarie il rapporto è di 11 femmine su 16 iscritti, mentre ai tre nuovi corsi di laurea del polo economico il dato sulla presenza femminile nella fase delle prove di ammissione ai corsi è di 62 ragazze su un totale di 102.
Anche in Valle le donne laureate superano il numero di uomini laureati; il principale bacino di attrazione è costituito, come già detto, da un ente pubblico, l'Amministrazione regionale, e, dai dati raccolti, emerge che nelle posizioni dirigenziali la presenza femminile è del 36 percento circa. Su 219 dipendenti di ruolo, che svolgono mansioni di alta responsabilità, 116 sono donne. Nel costruire la mappa della distribuzione sulla presenza femminile, è possibile osservare che questa si concentra negli Assessorati delle finanze, della sanità e del turismo, mentre è decisamente sproporzionata negli Assessorati dell'agricoltura e risorse naturali, dell'industria, artigianato e energia, dei lavori pubblici. È paritaria nell'ambito dell'Istruzione e beni culturali. Il rapporto nell'ambito delle libere professioni è equilibrato e le professionalità sono equamente distribuite in tutti i settori. Le donne sono invece totalmente assenti solo nel campo edile ed in quello industriale spicca significativamente un unico caso. In ambito medico abbiamo una sola donna primario, ma troviamo ancora una donna come Direttore generale dell'USL. Ciò che veramente è interessante osservare è l'intreccio nelle pluriattività.
In un contesto come il nostro, ancora saldamente ancorato alla tradizione familiare della lavorazione della terra, ritroviamo le stesse donne impegnate in strutture pubbliche partecipare contemporaneamente alla conduzione delle aziende agricole o para turistiche, quali gîtes d'étapes o agriturismo. Questo è un modo nuovo di gestire la famiglia e la società, è un arricchimento di valori e di idee da cui la nostra comunità non può che trarre benefici.
Una recente indagine svolta a livello locale sull'imprenditoria ci conferma che il mondo femminile in Valle d'Aosta è entrato con forza nel settore imprenditoriale in varie categorie e con lusinghieri risultati. La ricerca indirizzata nel settore agricolo, enogastronomico e ricettivo evidenzia come l'ossatura portante di questi settori sia la presenza femminile.
La donna ha preso coscienza della propria capacità imprenditoriale e gestisce al pari, o spesso meglio dell'uomo, le proprie realtà aziendali. In settori tradizionalmente maschili, quali quelli ricoperti da agronomi, enologi, enotecari, sommeliers, aziende alberghiere e della ristorazione, industrie alimentari, aziende agricole, per merito della gestione femminile, si sta affermando una sempre più vivace crescita delle aziende stesse. Lavorare dà un senso di libertà e produrre nell'agroalimentare è di grande fascino per le donne in quanto dà spazio alla loro creatività e capacità alchemica di trasformazione. L'approccio maschile è sempre stato più tecnico, più rigido, la donna invece si esprime in forma nuova, più libera e questa libertà si manifesta con l'invenzione di nuove etichette, nella comunicazione, nella riscoperta e nella valorizzazione del territorio che diventa un importante valore aggiunto al prodotto stesso. Alcuni numeri tratti dalla ricerca: oltre il 40 percento degli alberghi è condotto da donne; il 90 percento delle aziende agrituristiche sono gestite da donne, così come il 20 percento del settore lattiero-caseario.
Complessivamente, dai dati dell'Agenzia del lavoro sulla nuova imprenditoria, emerge che oltre il 30 percento dei nuovi imprenditori è di sesso femminile; con un accento alla vivacità che si sta verificando in questo ambito, bisogna dire che le richieste femminili sono del 55 percento, sintomo di un crescente interesse verso la gestione e un lavoro in cui sono richieste qualità manageriali, organizzative e di conoscenza delle regole dell'economia, una vivacità e una ricchezza che possono trovare forza e sbocchi e una nuova linfa nell'associazionismo, con la creazione di supporti in grado di facilitare la crescita e il consolidamento delle aziende e delle imprese.
Per riconoscere il loro importante contributo per le economie nazionali e locali - un contributo a volte discreto, nascosto e ancora troppo poco considerato, ma essenziale per lo sviluppo e la stessa sopravvivenza dei comuni montani -, dobbiamo soprattutto tenere conto della nostra cultura, ma quali sono le forme di espressione della cultura? In Valle d'Aosta sono molte le ricercatrici che indagano, scavano nella memoria e recuperano storie, leggende e miti.
La ricerca si mescola alla storia di tutti i giorni e, come abbiamo visto, la si porta anche in tavola! Viene recuperato il savoir-faire materno e reinterpretato. Nei migliori ristoranti della Valle si gustano vecchie ricette della cucina povera, con minestre di erbe di prato, ortiche, frittate con bistorta, frittelle di borragine, pane nero di segale che, saltato con burro e zucchero, diventa una leccornia, che veniva data ai bambini solo nei giorni di festa… La memoria delle nonne riemerge anche nei primi rimedi contro la sinusite, le distorsioni, le piccole infezioni o per favorire l'allattamento. Crediamo fermamente che la cultura sia la maniera complessa di vivere di un popolo, è l'eredità sociale che un individuo acquisisce nel suo gruppo di appartenenza, è uno stile di vita, è un modo di pensare, di sentire, credere, è un deposito della memoria collettiva, quindi la cultura è anche tradizione.
Nella predisposizione del documento che stiamo analizzando è stata posta un'attenzione particolare alle entrate, caposaldo di tutto l'impianto del bilancio, attenzione sia alla legislazione regionale, sia a quella statale che, con l'approvazione della finanziaria, potrebbe alterare il quadro generale. La misura di queste ipotetiche variazioni non è comunque tale da influire in modo sensibile sulla strutturazione del bilancio preventivo 2003 e sul triennale 2003/2005. Vorrei qui sottolineare che l'impianto su cui è fondato il bilancio di questa Regione è solido, basato su entrate stabili che ne garantiscono la continuità nel tempo.
Sono norme di carattere costituzionale che consentono di attribuire un'elevata affidabilità al nostro strumento contabile quale elemento di programmazione economica e sociale. Le entrate non strutturali, una tantum, sono ben evidenziate, si riferiscono in particolare al 2003 e sono quelle derivanti dalla cosiddetta "operazione ENEL", quale compartecipazione alla somma versata in fase di compravendita delle società idroelettriche. Questa entrata, però, non viene utilizzata per spese consolidate o, tanto meno, per spese correnti, ma viene destinata - e questa è una scelta qualificante, operata dalla Giunta - per una parziale riduzione del mutuo per investimenti e per rifinanziare, ad esempio, i fondi di rotazione previsti dalla legge in vigore. Se si escludono le partite di giro, quindi le previsioni delle entrate per il 2003 evidenziano una diminuzione di circa il 6 percento rispetto alle previsioni per l'anno 2002, riduzione dovuta, in buona parte, alla riduzione dell'indebitamento previsto. Quasi l'84 percento delle intere risorse disponibili è garantito dal Titolo I del bilancio, vale a dire le entrate proprie e compartecipate. Tra le entrate proprie si registra una lieve flessione della tassa di concessione della Casa da gioco di Saint-Vincent per effetto dell'applicazione del nuovo disciplinare e un leggero incremento del gettito IRAP e dell'addizionale IRPEF.
Le entrate compartecipate prevedono un + 18 percento dell'IRPEG e un + 16 percento dell'IVA a dimostrazione delle buone condizioni del sistema economico valdostano: + 60 percento circa, rispetto al 2001; in particolare, è importante sottolineare l'apporto delle imposte versate dalle società idroelettriche. Anche l'IRPEF, di cui all'articolo 6 della legge n. 690/1981, è in aumento, + 29 percento, in conseguenza dell'esito positivo delle verifiche effettuate dalla Direzione finanze dell'Assessorato del bilancio su alcune circolari ministeriali applicative dell'articolo 34 della legge n. 388/2000, che avevano modificato le modalità di versamento delle ritenute operate dagli enti pubblici. Nella tabella viene evidenziata la residua capacità di indebitamento per l'anno 2003, che risulta ancora elevata ed in linea con la nostra programmazione.
La spesa nel bilancio regionale per l'esercizio finanziario 2003 ammonta a 1.323.610.160 euro, al netto delle contabilità speciali. Questo è l'ammontare del pareggio di bilancio di quest'anno perché i 1.900 milioni sono compresi nelle contabilità speciali. Analizzando le voci di spesa più significative, appare con evidenza l'attenzione posta in questo bilancio nei confronti del comparto economico; infatti allo sviluppo economico sono stati assegnati complessivamente ben 212.751.981 euro di cui il 37 percento riferiti alle spese correnti e il 63 percento agli investimenti. Questa è una scelta strategica che rappresenta una precisa volontà politica nel rispetto di una programmazione mirata al potenziamento e allo sviluppo del sistema economico e produttivo valdostano.
Sul totale di 1.323.610.160 euro di spesa, la spesa corrente è di 868 milioni di euro, con esclusione delle contabilità speciali e della quota capitale per il rimborso dei prestiti. Una corretta lettura dei dati non può prescindere dall'esame degli oneri che incidono sul dato complessivo, ma che compongono a tutti gli effetti una voce avulsa dall'effettiva spesa corrente del bilancio.
Mi riferisco in particolare al volume dei trasferimenti statali - 5,1 milioni di euro - erogati quali contributo per la quota interessi dell'ammortamento dei mutui che la Regione è stata autorizzata a contrarre per far fronte alla calamità dell'ottobre 2000; a questi vanno aggiunti anche gli oneri di natura corrente derivanti dall'emissione obbligazionaria relativa al "Fondo per la ricostruzione", quantificabili in 6,5 milioni di euro, e quelli relativi al Fondo di previdenza dei consiglieri regionali (6 milioni di euro).
Rispetto alle spese correnti del 2001 - infatti il bilancio di previsione 2002 è anomalo in quanto dedicato in gran parte alla ricostruzione post alluvionale -, tra le voci più rilevanti occorre aggiungere la quota interessi per il mutuo sull'energia, 26 milioni di euro; i maggiori oneri per la finanza locale nella quota senza vincolo, + 11 percento circa, e la voce "consultazioni elettorali", con un rilevante incremento nel 2003 e nel 2005 per le elezioni regionali e comunali. È importante sottolineare, ancora una volta, che più del 50 percento della nostra spesa corrente, precisamente il 52,1 percento, nelle altre regioni è posta a carico dello Stato e che, rispetto ad essa, la Regione non ha alcuna discrezionalità nell'operare scelte. Anche quest'anno, come negli scorsi esercizi, è stata posta una particolare attenzione a quella parte di spesa definita "comprimibile"; la tabella seguente si riferisce alla riduzione prevista per alcune voci significative che rientrano nelle spese di funzionamento.
Al settore "investimenti" sono destinati 465 milioni di euro, pari al 34,43 della spesa totale. Sono risorse rilevanti, con una contrazione solamente del 17 percento rispetto al 2002, anno in cui si è operato in modo significativo con il Fondo per la ricostruzione (basti pensare ai 130 milioni di euro dei BOR e ai 52 milioni del fondo regionale a cui vanno aggiunti 40 milioni di trasferimenti a mutui dello Stato).
Possiamo quindi affermare che il bilancio che stiamo analizzando rappresenta la ripresa della programmazione "normale" dell'attività amministrativa dopo un 2002 pesantemente segnato dall'evento alluvionale. Nel settore "assetto del territorio", dopo la sospensione dei piani per l'evento sopracitato e tenuto conto che la fase post alluvionale si avvia alla conclusione con il completamento del piano interventi e l'attuazione della legge regionale n. 11/2002 sulla delocalizzazione degli immobili, è stato dato nuovo impulso alla programmazione ordinaria con un'assegnazione di risorse del + 8 percento rispetto al 2001.
Negli obiettivi programmatici "Viabilità", "Difesa del suolo" e "Acquedotti, fognature e altre opere igieniche" si riprendono gli interventi di manutenzione e di completamento di opere progettate in precedenza, con un'attenzione particolare nei confronti della tematica dello sviluppo sostenibile - iniziative per contrastare le diverse forme di inquinamento ambientale, sviluppo e gestione dell'"Espace Mont-Blanc" - e della gestione e implementazione del patrimonio cartografico. L'obiettivo "Interventi per opere pubbliche diverse" contiene interessanti novità a livello di investimenti strategici nel prossimo futuro, quali la realizzazione della sede operativa polifunzionale della Protezione civile e della nuova caserma dei vigili del fuoco in bassa Valle. Come già detto, il settore dello sviluppo economico è quello in cui sono stati compiuti i maggiori sforzi finanziari e normativi. L'assegnazione di 224 milioni di euro, compresi i fondi globali, + 12 percento, è il risultato di una scelta puntuale, attenta, mirata a creare le condizioni per un potenziamento e uno sviluppo duraturo del settore, in particolare nella zootecnia, + 5,9 milioni di euro, nelle infrastrutture agricole, nel settore qualità, ricerca e sviluppo dell'industria, in iniziative comunitarie (programmi Interreg 2000/2006, Docup, interventi dell'obiettivo 2 dei fondi strutturali, riguardanti in particolare l'area Cogne, il Forte e il borgo di Bard, la valorizzazione integrata del microsistema Pont-Saint-Martin, Donnas, Bard, attività di animazione economica in favore della piccola e media impresa).
Nell'obiettivo "Promozione sociale", + 13,31 percento, va sottolineata la realizzazione del secondo lotto della ristrutturazione dell'ex Cotonificio Brambilla di Verrès, dell'Institut agricole régional e del Palazzo Europa a Pont-Saint-Martin e, nell'obiettivo "Trasporti", il completamento dell'aeroporto regionale "Corrado Gex" a Saint-Christophe. La linea di comportamento di questa Giunta e di questa maggioranza nei rapporti con gli enti locali è improntata ad un profondo rispetto per la loro autonomia, attraverso l'applicazione concreta del federalismo amministrativo e finanziario. Senza la speculazione e la spettacolarizzazione che in ambito nazionale accompagnano concetti per noi fondamentali, quali devoluzione e federalismo, abbiamo voluto gradualmente attuare questi principi con profondo rispetto di tutte le territorialità presenti nella nostra regione, commisurando i passaggi normativi e il trasferimento di risorse e di competenze ad una reale ed equilibrata crescita degli enti locali, ponendoli in grado di svolgere adeguatamente i compiti, i ruoli e le funzioni loro attribuiti.
Il metodo impiegato è stato quello del confronto - a volte serrato, ma sempre produttivo - nel massimo rispetto reciproco, attuando e adottando provvedimenti nell'ottica del soddisfacimento delle richieste provenienti dagli enti locali. È stato un percorso tracciato da entrambe le parti in piena autonomia, coscienti di porre mano a interventi finalizzati a rendere l'amministrazione pubblica sempre più efficiente, dinamica e puntuale nel rispondere alle esigenze dei cittadini. Analizzando le cifre, appare che una diminuzione della base di calcolo riferita all'IRPEF accertata nel 2001, così come previsto dalla legge regionale n. 48/1995, determina per il 2003 un'assegnazione di risorse alla finanza locale di circa 174 milioni di euro, con una riduzione dell'1,7 percento rispetto all'anno in corso. Va detto che il calcolo del trasferimento sul triennio ha scarso significato in quanto, come già detto, l'accertamento in base alla legge regionale n. 48/1995 avviene annualmente. Su richiesta del Consiglio permanente degli enti locali, la somma oggetto di trasferimento senza vincolo di destinazione - 107.808.506 euro - è stata mantenuta uguale a quello dell'anno in corso, con la condizione da loro richiesta di destinare agli investimenti un importo pari almeno al 2,5 percento del totale e alle politiche sociali almeno il 6,3 percento. I trasferimenti finanziari con vincoli settoriali di destinazione sono per il 2003 pari a 32.907.465 euro.
La somma residua, vale a dire 32.938.196 euro, è destinata a speciali programmi di investimento (FRIO e FOSPI). Lo 0,25 percento del totale è trasferito direttamente al CELVA per far fronte agli oneri comuni di funzionamento. Sono state introdotte, inoltre, due norme richieste dall'Assemblea del consorzio: la prima prevede l'obbligo da parte dei comuni di concorrere al finanziamento delle comunità montane di appartenenza al fine di garantire un adeguato funzionamento; la seconda prevede l'obbligo da parte degli enti locali di compartecipare, per quanto di rispettiva competenza, al funzionamento dei servizi erogati ai propri cittadini.
Viene infine estesa a tutto il triennio 2003/2005 la disposizione, riguardante il "Patto di stabilità" in attuazione, in ambito regionale, del "Patto di stabilità e crescita", approvato con risoluzione del Consiglio europeo il 17 giugno 1997. È opportuno sottolineare come la valutazione dei residui sul bilancio di previsione sia frutto di una stima che, facendo riferimento ai risultati dei precedenti esercizi finanziari, tiene conto dell'andamento dell'entrata e della spesa sui vari capitoli in corso d'esercizio e che sarebbe sicuramente più attendibile se espressa in sede di esame del conto consuntivo.
I residui attivi, che quindi possiamo definire "presunti", al 1° gennaio 2003 sono pari al 41,51 percento, mentre i residui passivi, sempre "presunti", sono pari al 42,28 percento delle rispettive previsioni di competenza, evidenziando un rallentamento sia nell'acquisizione delle entrate, sia nella definizione della spesa.
Il peggioramento nella riscossione delle entrate è dovuto in modo particolare ai residui relativi alla compartecipazione ai tributi erariali (Titolo I, + 23,5 percento). Tale risultato, paradossalmente, è dovuto all'incremento del gettito di alcune delle principali imposte compartecipate (IVA e IRPEG) poiché, tenuto conto del macchinoso meccanismo di devoluzione, la riscossione del credito potrà essere effettuata solo nel prossimo anno, vale a dire a partire dall'esercizio successivo a quello in cui si verifica l'incremento delle entrate. Anche la previsione di riscossione delle entrate derivanti dalle assegnazioni dello Stato è ulteriormente peggiorata, + 18,3 percento, mentre sono in fase di continuo miglioramento quelle riferite alle rendite patrimoniali - ricuperi e rimborsi - e derivanti da alienazioni di beni patrimoniali.
I residui passivi presunti al 1° gennaio 2003 ammontano a 820.150.000 euro, con un aumento del 4,63 percento rispetto a quelli definitivamente accertati al 1° gennaio 2002, evidenziando un trend in aumento in questi ultimi anni. Si presume che la quantità più rilevante di residui passivi dovrà riscontrarsi nei settori che sono condizionati da procedure più complesse per quanto riguarda la spesa. In effetti si pensa che i due settori "sviluppo economico" e "assetto del territorio" produrranno complessivamente 433 milioni di euro di residui passivi; in particolare, quest'ultimo, per i finanziamenti statali e regionali conseguenti agli eventi alluvionali, subirà un incremento del 28,41 percento. Considerando invece gli altri settori, è confermata la tendenza ad un miglioramento continuo della capacità di spesa.
Come già precedentemente detto, un'analisi più efficace dei dati riguardanti i residui potrà essere effettuata in sede di presentazione del conto consuntivo nei primi mesi del prossimo anno.
Per un'opportuna scelta politico-amministrativa, questo bilancio iscrive nei fondi globali solamente le risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi oggetto di iniziative legislative in corso o in fase di preparazione, per un ammontare di 12.613.424 euro di cui 232.500 per spese correnti e 12.380.924 per investimenti, in particolare sono previsti interventi per lo sviluppo del sistema economico per 10.988.424 euro nel 2003 - disegno di legge sull'imprenditoria femminile, artigianato di tradizione, sviluppo delle imprese industriali e artigiane, "Sportello Unico" delle attività produttive -; 1.550.000 euro sono destinati agli incentivi per la realizzazione di interventi di edilizia abitativa convenzionata; 9.290.000 euro al settore degli impianti a fune; 75.000 euro per la valorizzazione della conca di Cheneil nel Comune di Valtournenche.
Per il 2004 e il 2005 vengono assegnati rispettivamente 8.949.734 e 8.249.734 euro. Signori consiglieri, ho iniziato questa relazione di presentazione del bilancio, che ci accingiamo ad analizzare in aula, dicendo che vi stiamo consegnando uno strumento di valore; un "pregio" che deriva dalle fondamenta su cui è stato costruito, dai suoi contenuti e dalle prospettive in esso presenti. La solidità del suo impianto e il patrimonio dei suoi programmi consentono a questo Consiglio e alla nostra gente di affrontare con serenità e consapevolezza le sfide future, ma per fare ciò è indispensabile continuare a mantenere da parte di tutti un grande senso di responsabilità e un sentimento comune di appartenenza a questa piccola comunità. Grazie.
Presidente Colleghi consiglieri, la seduta è tolta e riprenderà domani mattina alle 9,15 con la prosecuzione della discussione generale sul bilancio.
La seduta è tolta.