Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2625 del 9 maggio 2002 - Resoconto

OGGETTO N. 2625/XI Rinvio dell'apertura al traffico pesante del Tunnel del Monte Bianco e adesione alla manifestazione del 13 maggio a Courmayeur. (Approvazione di risoluzione. Ritiro di altra risoluzione)

Risoluzione Richiamate le proprie risoluzioni del 23/01/2002 e del 07/03/2002, in tema di traffico pesante nel traforo del Monte Bianco con cui, tra l'altro:

- si evidenziava l'opposizione all'articolo 4 del Regolamento di circolazione nel tunnel del Monte Bianco, che prevede la possibilità di transito per 5760 TIR al giorno;

- si chiedeva una moratoria del traffico pesante in attesa dell'approvazione di un regolamento condiviso, che preveda una drastica riduzione dei passaggi;

Osservato che analoghe deliberazioni sono state adottate dai Comuni di Courmayeur, di Morgex e di Aosta, nonché dal Consiglio permanente degli enti locali;

Preso atto che il Governo italiano non ha neppure risposto alle richieste del Presidente della Regione di un incontro sulle problematiche relative alla riapertura del traforo al traffico pesante;

Preso altresì atto che i Governi italiano e francese si apprestano ad imporre, a partire da lunedì 13 maggio 2002, il passaggio di camion di portata superiore alle 19 tonnellate, in evidente contrasto con le richieste di moratoria avanzate dalla Regione e dai Comuni valdostani;

Appreso che il Comune di Courmayeur, unitamente alle associazioni e ai movimenti che si battono contro il transito indiscriminato del traffico pesante nella nostra Regione, ha organizzato per lo stesso 13 maggio 2002 una manifestazione popolare per la "difesa del proprio futuro e del proprio territorio";

Il Consiglio regionale

Ribadisce la propria opposizione all'attuale Regolamento di traffico;

Riafferma che ogni decisione al riguardo deve andare nel senso di limitare fortemente il traffico su gomma e deve essere condivisa dalle comunità locali;

Dichiara di aderire alla manifestazione organizzata a Courmayeur per il 13 maggio 2002;

Invita la popolazione a partecipare pacificamente alla detta manifestazione di protesta;

Chiede al Presidente della Regione e ai Parlamentari valdostani di intraprendere con decisione ogni iniziativa utile e necessaria al fine di ottenere la modifica dell'articolo 4 del Regolamento di circolazione.

F.to: Curtaz - Beneforti - Squarzino Secondina

Risoluzione Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

Richiamate le proprie determinazioni in merito al traforo del Monte Bianco ed al transito del traffico commerciale, in particolare la risoluzione approvata all'unanimità in data 7 marzo 2002, con cui si chiedeva:

- una significativa riduzione, almeno il 50%, del numero dei mezzi pesanti in transito rispetto alla situazione antecedente il 24 marzo 1999;

- una moratoria al passaggio dei mezzi pesanti fino alla definizione di una regolamentazione definita con l'accordo della Regione Autonoma Valle d'Aosta e delle altre comunità territoriali interessate;

Rilevata la non disponibilità, allo stato attuale, delle istituzioni della Haute-Savoie e della Savoie a ricercare in un incontro congiunto una posizione comune da sottoporre ai Governi italiano e francese;

Constatato che la successiva richiesta di incontro avanzata dal Governo regionale al Governo italiano al fine di un riesame della regolamentazione del traffico commerciale attraverso il traforo del Monte Bianco e delle problematiche connesse non ha avuto, ad oggi, alcun riscontro diretto;

Preso atto, favorevolmente, delle dichiarazioni fatte alla Camera dal Ministro per le Infrastrutture ed i Trasporti Lunardi in risposta ad un'interrogazione del deputato Ivo Collé, in cui si manifesta la disponibilità del Governo "ad un confronto con le autorità regionali? ed a chiedere al Governo francese di posticipare l'avvio della fase due di apertura del Tunnel ai mezzi pesanti prevista per il 13 maggio;

Visto l'appello approvato dal Consiglio comunale di Courmayeur nella seduta del 26 aprile 2002 con il quale si indice una manifestazione in data 13 maggio 2002 per esprimere dissenso verso le decisioni assunte dai Governi italiano e francese;

Delibera

- di ribadire la necessità di rinviare l'apertura del Tunnel del Monte Bianco al traffico con peso superiore alle 19 tonnellate;

- di aderire, se confermata, alla manifestazione del 13 maggio 2002 per ribadire, anche alla luce dei prossimi incontri promessi dal Ministro Lunardi, le posizioni già espresse con la risoluzione del 7 marzo 2002 e per sollecitare il coinvolgimento delle istituzioni territoriali, del Governo regionale, del Consiglio della Valle e dei Parlamentari valdostani, in decisioni di così vitale importanza per il futuro dell'intera Valle d'Aosta.

F.to: Bionaz - Borre - Cerise - Charles Teresa - Comé - Cottino - Cuc - Ferraris - Fiou - La Torre - Lanièce - Lavoyer - Louvin - Marguerettaz - Martin - Nicco - Ottoz - Pastoret - Perron - Piccolo - Praduroux - Vallet - Vicquéry - Viérin D. - Viérin M.

Président Il s'agit de la résolution du groupe Valle d'Aosta per l'Ulivo portant sur la circulation des poids lourds à l'intérieur du Tunnel du Mont-Blanc, elle sera discutée conjointement avec la résolution présentée par la majorité sur ce même thème inscrite au point 25.4 à l'ordre du jour.

La parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (PVA-cU) Parto dalla fine dicendo che ritireremo la nostra risoluzione e approveremo la risoluzione proposta dai Consiglieri di maggioranza con un emendamento che nel frattempo è stato concordato con i Capigruppo della maggioranza.

Dico questo - anche se questo passaggio politico di ritiro della nostra risoluzione e di approvazione della risoluzione della maggioranza non è una scelta indolore o una scelta sofferta - perché riteniamo che intanto la risoluzione della maggioranza sia meno precisa e meno pregnante nel sottolineare certi aspetti della vicenda e poi contenga delle affermazioni che non sono totalmente condivisibili.

Mi riferisco in maniera particolare al peso che viene dato alle affermazioni fatte ieri dal Ministro Lunardi rispondendo alla Camera dei deputati ad una question time dell'Onorevole Collé, iniziativa peraltro dei Parlamentari che io giudico tardiva perché giunge a quattro mesi dalla prima risoluzione approvata in questo Consiglio, risoluzione approvata il 23 gennaio 2002 quando il Consiglio unanime chiese, finora vanamente, ai Parlamentari di assumere delle iniziative in riferimento alla necessità di modificare il noto articolo 4.

A mio giudizio le risposte del Ministro Lunardi sono assai insoddisfacenti per due ordini di ragioni: la prima, perché il Ministro ribadisce sostanzialmente la validità dell'articolo 4, lo giustifica, porta degli elementi se vogliamo "cervellotici", ma che giustificano quella previsione normativa; secondariamente il Ministro - e si tratta di affermazioni che hanno quasi il sapore della beffa - a proposito dei rapporti su questo tema fra Governo e Regione lancia un segnale di apertura: quello della disponibilità ad incontrare le autorità regionali, ma dice - leggo perché c'è del visibile in questa affermazione -: "Resta fermo che il Governo, come è già avvenuto in tutte le fasi che hanno preceduto l'apertura del tunnel, intende continuare a mantenere alto il livello di collaborazione con le realtà politiche ed amministrative locali?. A quanto ne so io, questo livello di collaborazione è stato pari allo 0,0 periodico. Se questo per il Ministro Lunardi è mantenere alto il livello di collaborazione, è chiaro che anche il suo impegno di incontrare le autorità regionali diventa quanto meno discutibile e non troppo rassicurante.

La disponibilità - tardiva anche questa - del Ministro Lunardi alla discussione, a ricevere i nostri rappresentanti regionali e i nostri Parlamentari non può essere considerato come un segnale decisivo in questa vicenda, è un segnale d'apertura che possiamo anche apprezzare, ma con molta prudenza. La parte della risoluzione della maggioranza in cui si dice che si prende atto favorevolmente delle dichiarazioni fatte alla Camera dal Ministro quindi mi sembra un'affermazione non condivisibile perché non si possono accogliere favorevolmente delle dichiarazioni, che per un certo senso hanno il sapore della beffa per quanto riguarda i rapporti e che riconfermano la validità dell'articolo 4, che è stato il punto essenziale che ha "coagulato" quest'aula in una critica severa al regolamento di circolazione attraverso il Traforo del Monte Bianco.

In questo senso rilevo una disponibilità da parte dei Consiglieri di maggioranza perché abbiamo concordato insieme una diversa formulazione di questo passaggio in cui le parole "in cui si manifesta la disponibilità del Governo? vengono modificate nelle parole "per quanto riguarda la disponibilità del Governo?, questo per limitare il parere favorevole di questo Consiglio alle dichiarazioni del Ministro, a quelle dichiarazioni che riguardano l'avvio di un confronto con le autorità regionali.

In questo senso il passaggio del Ministro Lunardi mi sembra più accettabile o se volete meno inaccettabile ma, per quanto riguarda il resto, mi sembra che la posizione del Governo su questo punto sia stata assai negativa. Perché dopo queste critiche annunciamo comunque di votare questa risoluzione e di rinunciare alla nostra alla quale siamo pure più affezionati e che immodestamente riteniamo cogliesse meglio gli aspetti politici della vicenda e il significato della manifestazione del 13? Se non altro il deliberato era più specifico, più chiaro. Perché riteniamo che in una vicenda tanto delicata sia auspicabile che le risoluzioni del Consiglio vengano approvate se possibile all'unanimità oppure che siano il più ampiamente condivise. Noi facciamo quindi un passo indietro nel ritirare la nostra risoluzione, facciamo un passo in avanti nel confrontarci e nell'accettare una proposta di risoluzione che viene dalle forze di maggioranza proprio per allargare il consenso su questo punto e dare all'esterno, ai Governi italiano e francese, all'opinione pubblica un segnale di coesione che si manifesterà con l'adesione alla manifestazione di protesta che si terrà a Courmayeur il 13 maggio. Del resto, mi sono anche detto che se qualche giorno fa i Verdi francesi hanno deciso di votare Chirac, anche il sottoscritto e Dina Squarzino potevano votare questa risoluzione.

Président La parole au Vice-président Lattanzi pour motion d'ordre.

Lattanzi (FI) Se i Verdi francesi sono andati a votare Chirac, penso che anche questo Consiglio possa accettare un contributo da parte del gruppo di Forza Italia a questa risoluzione. Chiediamo di poterci confrontare per porre due emendamenti alle forze di maggioranza, se hanno la gentilezza di ascoltare la nostra proposta, e poi eventualmente riaprire il dibattito su una risoluzione magari unitaria.

Président S'il n'y a pas d'objections, la séance est suspendue pendant cinq minutes.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 12,47 alle ore 12,55.

Président La séance reprend.

La parole au Vice-président Lattanzi pour motion d'ordre.

Lattanzi (FI) Abbiamo chiesto di poter concordare con la maggioranza… mi pare di capire a gesti che la proposta non è stata accettata, che loro non modificano la risoluzione. Presenteremo pertanto due emendamenti.

Président Les amendements se rapportent à la résolution de la majorité, n'est-ce pas?

La parole au Conseiller Cottino.

Cottino (UV) Ci troviamo oggi qui a discutere per l'ennesima volta della riapertura del Tunnel del Monte Bianco. Quella di oggi è comunque una data importante perché è l'ultima adunanza consiliare precedente a quella che si potrebbe definire la "seconda fase di riapertura ai mezzi pesanti del Tunnel del Monte Bianco". Seconda fase, dicevo, perché, come tutti ricorderanno, la prima fase, quella dei mezzi pesanti fino alle 19 tonnellate, è già in corso, anche se da notizie che ho è veramente risibile l'attuale transito di questi mezzi.

Nella riunione del 7 marzo abbiamo approvato una risoluzione molto precisa, tutti abbastanza convinti - forse qualcuno un po' meno - di fare una cosa importante e nell'interesse della Valle d'Aosta e, quando dico "interesse della Valle d'Aosta", non mi riferisco solo all'interesse economico, ma anche ad altri tipi di interesse che non possono essere completamente dimenticati, in modo particolare mi riferisco al discorso ambientale. Cosa avevamo detto in quella occasione?

Avevamo ribadito il no all'articolo 4 del regolamento di circolazione che era stato approvato, avevamo ribadito la necessità di una moratoria - ed è in particolare quello per cui stiamo discutendo e abbiamo poi specificato che il 50% di riduzione era la meta prefissata e voluta da questo Consiglio. Ritengo sia bene dircelo una volta per tutte: a me risulterebbe che anche associazioni, che per il momento sono totalmente contrarie al passaggio dei mezzi pesanti, se dovessero ottenere una riduzione di questa entità, sarebbero ben contente di sottoscriverla.

Anche su un altro concetto voglio essere chiaro: non è che mi ritenga sconfitto o deluso se per caso, invece di ottenere il 50%, arriviamo al 49%, perché il 50% che ci siamo prefissi, è sicuramente una meta importante, ma non può essere un limite invalicabile a tutti i costi, né in un senso né nell'altro. Vista l'importanza di concetti come, moratoria, riduzione e modifica del regolamento di circolazione, vogliamo ribadirli con la risoluzione di oggi.

Abbiamo anche sottolineato la necessità che ci sia un confronto fra le istituzioni regionali e il Governo italiano e sotto questo aspetto, abbiamo constatato che un riscontro diretto, fino ad oggi almeno, non vi è stato e lo diciamo con tutta tranquillità senza polemiche e senza la volontà di sminuire l'importanza delle dichiarazioni che il Ministro Lunardi ha fatto in aula ieri in risposta ad una question time del nostro Deputato. Prendiamo per buono - lo diciamo anche nella risoluzione - quanto ha detto il Ministro Lunardi in quanto non credo che spetti a noi fare il processo alle intenzioni.

Il Ministro Lunardi ha detto che avrebbe avuto colloqui e confronti con le istituzioni regionali, noi ci auguriamo che questo avvenga quanto prima, diciamo anche con chi, di conseguenza lo giudichiamo in modo positivo. Il Ministro Lunardi ha anche detto che questa seconda fase non ha da essere, il tutto viene posticipato al 25 giugno, data che era già prevista a suo tempo per la terza fase, anche questo lo riteniamo positivo e lo riteniamo positivo soprattutto perché questo ci darà il tempo di avere quei confronti necessari per chiarirci le idee, se del caso, ma soprattutto poi poter dire al Ministro qual è la nostra posizione e quali sono le nostre intenzioni. Tutto questo non può che essere visto in modo positivo senza incensare più del dovuto queste dichiarazioni ma anche rimarcando la positività di certe aperture.

Ultima cosa che voglio sottolineare, anche per fare dei distinguo estremamente precisi, è che quando noi diciamo di aderire - attenzione: la partecipazione è un'altra cosa perché quella ognuno la farà, se ritiene, a livello personale - alla manifestazione, lo facciamo perché chiesto da un'istituzione chiamata "Comune di Courmayeur" ad un'altra istituzione chiamata "Consiglio regionale". Siamo consci che l'appello dal Comune di Courmayeur è rivolto a tutti: forze politiche, associazioni, comuni, eccetera ma, l'adesione richiesta a questo Consiglio è diversa da istituzione a istituzione, e formulata attraverso una riunione ufficiale con i capigruppo.

E' bene ribadirlo per evitare che vengano travisate le intenzioni che questo Consiglio, con la votazione di questa risoluzione, intende esprimere. È con questo spirito ed è anche per ribadire quali sono le posizioni di questo Consiglio che chiediamo a tutti di votare questa mozione.

Voglio dare atto della disponibilità del collega Curtaz, che malgrado tutta una serie di critiche non sicuramente leggere, anche se dette in modo corretto, prendendo atto dell'accettazione di un suo piccolo emendamento si è detto disponibile a votare questa risoluzione proprio per sottolineare quanto sia importante la coesione di questo Consiglio per il raggiungimento di certi obiettivi.

I colleghi di Forza Italia hanno ritenuto di chiederci degli emendamenti, emendamenti che vanno in un'unica direzione e che a noi sono parsi - mi permettano i colleghi di Forza Italia - un po' delle forzature. Chiedo - poi è legittimo pensare ed agire in modo diverso - ai colleghi di Forza Italia se hanno intenzione di marcare il loro apporto, di fare una piccola retromarcia perché noi non diciamo altro che quello che di fatto abbiamo già votato e l'unanimità di questo Consiglio potrebbe avere un peso diverso rispetto a posizioni distinte all'interno del Consiglio stesso.

Président La parole au Vice-président Lattanzi.

Lattanzi (FI) Il Consigliere Cottino ha esordito ricordando che questo Consiglio a marzo si è espresso in maniera chiara, lui dice "forse con diverse sensibilità", non so se si riferiva a sé stesso. Per quanto ci riguarda, voglio ricordare al Consiglio che la nostra forza politica in tempi non sospetti, quando voi ancora "navigavate" sulla futura regolamentazione confusa e non vi esprimevate sui numeri e sulle percentuali di riduzione del traffico, questa forza politica, la prima di questa Regione, ha in tempi non sospetti, prima di quella risoluzione di marzo, indicato in una riduzione del 50 percento il traffico ottimale rispetto al traffico prima del disastro e ricordo anche al Consigliere Curtaz, che sorride, che è stata una presa di posizione politica e di assunzione di responsabilità dei Consiglieri di Forza Italia della Valle d'Aosta che forse è sconosciuta a lui, che fa parte anche lui di un partito nazionale, ma che forse, per le regole di indottrinamento e di allineamento al partito, a lui non sarebbe mai stata concessa.

Noi abbiamo ancora la possibilità nel nostro partito di non avere il "cervello all'ammasso" e quindi abbiamo potuto esprimere, anche con le perplessità di molti dei consiglieri - ne ricordo i sorrisi -, come forza politica regionale, Forza Italia in Valle d'Aosta, una richiesta di riduzione di percentuale precisa del 50 percento rispetto alle altre forze politiche che in quel momento, Consigliere Cottino, non parlavano, ma si esprimevano con grande confusione. La nostra adesione all'unanimità quindi a quel documento non è stata un'adesione poco convinta, è stata forse fra le più convinte su quel documento in favore dell'eliminazione dell'articolo 4 attraverso l'eliminazione di quella regolamentazione che riteniamo assurda dei 240 TIR all'ora, così come riteniamo che sia doveroso lavorare con dei progetti che riducano il traffico.

Non siamo neanche però così indottrinati ideologicamente da non capire che stiamo trattando come forza politica locale di una tratta viaria internazionale, dobbiamo ricordarci che quello non è il Tunnel del Monte Bianco della Valle d'Aosta, ma quello è il Tunnel del Monte Bianco di due Paesi: l'Italia e la Francia, e dell'Europa. Un tunnel che in questo momento sta creando delle enormi difficoltà di trasporto alle merci italiane per il quale il Ministro oggi è impegnato ad accelerare la possibilità che il traffico delle merci possa ritornare con sicurezza e con una regolamentazione accettabile per le comunità locali, ma che possa ritornare a pieno regime perché è una delle quattro alternative che le merci italiane e il "sistema produttivo Italia", di cui la Valle d'Aosta beneficia, ha per poter esportare la propria economia in Europa.

Non possiamo fare del semplicismo o della demagogia su un tema come questo perché se si vuole essere corretti, bisogna guardare tutti i livelli delle problematiche. Certo, dobbiamo guardarle da una parte come Italiani e come Valdostani che beneficiano del "sistema economico Italia" e dall'altra parte dobbiamo vederlo come Valdostani che vivono una realtà nella quale non è accettabile un intossicamento da biossido di carbonio. La nostra adesione andava quindi in maniera convinta in quella direzione: ad un chiarimento al Governo nazionale e al Governo francese che noi, Forza Italia della Valle d'Aosta, insieme a tutti gli altri consiglieri regionali, eravamo assolutamente d'accordo che quella regolamentazione, seppure virtuale, come ha ribadito il Ministro in Parlamento, è, per quanto ci riguarda, come principio inaccettabile.

Per quanto riguarda la manifestazione, abbiamo chiesto di accettare una nostra proposta che era quella di non aderire istituzionalmente come Consiglio regionale a quella manifestazione. Il Consigliere sottolineava che era stata organizzata, ma ancora non si sa se si terrà, da un'altra istituzione che è il Comune di Courmayeur. Vedete, credo che bisognerebbe chiarirsi sulle intenzioni di quella manifestazione perché ci sono sensibilità e obiettivi politici diversi rispetto a quella manifestazione e noi abbiamo una preoccupazione: che la Regione Valle d'Aosta con questo documento aderisca non tanto ad una manifestazione istituzionale per dire in una sede diversa, davanti al Monte Bianco invece che in un'aula consiliare, insieme al Comune di Courmayeur che le comunità locali vogliono contare, vogliono essere interpellate; noi abbiamo il sospetto, che sarà certezza se si svolgerà quella manifestazione, che dietro all'istituzione Regione Valle d'Aosta si infileranno tutti quelli che non vogliono i TIR, che vogliono la chiusura, che non vogliono il raddoppio, tutti quelli che con questo atteggiamento di coinvolgimento invece non c'entrano nulla.

Questo è il rischio, che anzi per noi è una certezza, allora a scanso di equivoci abbiamo detto, se è pur vero che c'è un Ministro e un Governo italiano in questo momento impegnati nella riapertura regolamentata al traffico merci e al traffico pesante, che deve dialogare con le forze locali, attenzione a fare il "muro contro muro" perché se il messaggio che arriva a Roma, invece di essere quello che le istituzioni sottoscrivono delle proposte e chiedono un confronto, come ieri il Deputato Collé ha fatto in Parlamento, ritenendosi soddisfatto della risposta, è quello di chi va a manifestare la propria contrarietà alla politica del Governo, le questioni cambiano completamente.

Attenzione perché a parlare di confronto politico con il Governo nazionale siete tutti pronti, a parte le Sinistre, ma poi, quando è il momento di passare ai fatti, gli smarcamenti ideologici ci sono e il Consigliere Cottino non deve far finta di non aver capito quando dice: "sono contento che i Verdi, anche se non siamo proprio d'accordo, aderiscano qui, ma non capisco perché Forza Italia non la possa votare". Consigliere Cottino: qui stanno "cavalcando" politicamente questa manifestazione e un Consiglio regionale che va là come istituzione si assume una responsabilità politica alla quale non vogliamo aderire, cioè quella di chiedere al Governo nazionale il giorno prima di avere un incontro e un confronto e il giorno dopo di dichiararsi contro lo stesso Governo nazionale perché quell'incontro non c'è stato. È molto diverso, attenzione!

Ma io dico che è molto semplice: decidiamo da che parte stare, vogliamo stare dalla parte del "muro contro muro"? Va bene, gli schieramenti ormai si sono quasi capiti. Vogliamo stare dalla parte del dialogo? Noi siamo perché la Valle d'Aosta dialoghi con il Governo nazionale. Qualcuno ha detto sui giornali - e forse è il momento di dirlo con un voto - che è meglio dialogare con il Governo nazionale, qualunque esso sia. Se a qualcuno ideologicamente questo dà "prurito", è meglio che lo dica e se ne assuma le responsabilità politiche. Noi non crediamo che sia corretto che la Regione Valle d'Aosta ieri abbia chiesto, attraverso i suoi Parlamentari, un incontro fra istituzioni per addivenire ad un accordo sulla regolamentazione e domani, il 13 maggio, vada a protestare per non essere stata coinvolta perché questo sarà il senso di quella manifestazione. Assumetevi la responsabilità politica!

Président La parole au Conseiller Nicco.

Nicco (GV-DS-PSE) Esprimo il nostro convinto consenso alla risoluzione. Una risoluzione che nelle premesse ripercorre le vicende intercorse dalla seduta consiliare del 7 marzo 2002. Avevamo allora chiesto al Governo della Regione di promuovere un incontro con i rappresentanti delle istituzioni della Haute Savoie per definire una comune linea di azione, ciò che non è stato possibile per le ragioni già ampiamente riferite dal Presidente Viérin. Il Governo regionale sin dal 5 aprile ha poi chiesto un incontro urgente al Governo italiano, con una delegazione composta da rappresentanti dei comuni, del Governo, del Consiglio regionale, dei Parlamentari sia italiani che europei.

Richiesta che, ad oltre un mese di distanza, non ha avuto alcun riscontro diretto. Faceva, tra l'altro, seguito a precedenti iniziative del Governo regionale che già il 19 febbraio aveva chiesto che le scelte fossero "concertate con le collettività delle valli di accesso al traforo?. Ieri infine, rispondendo ad un'interrogazione del Deputato Collé, il Ministro Lunardi ha manifestato la disponibilità del Governo "ad un confronto con le autorità regionali?. Noi ne prendiamo atto positivamente nella speranza però che il Ministro abbia la nostra stessa percezione di quelle che sono le autorità regionali, che io credo siano questo Consiglio ed il Governo regionale. Mi permetto questa precisazione perché il 21 marzo scorso il Ministro Lunardi, nel corso di un'audizione presso la Commissione lavori pubblici del Senato, rispondeva testualmente alla Senatrice Donati che gli chiedeva, con riferimento specifico alla nostra risoluzione del 7 marzo, di sapere se in tutta la vicenda era stata sentita la Regione Valle d'Aosta: "il problema posto dalla Regione Valle d'Aosta è stato ampiamente discusso con la Regione stessa?. Sarebbe interessante sapere con chi il Ministro Lunardi ha ampiamente discusso la problematica da noi posta con la risoluzione del 7 marzo.

Nella sua risposta di ieri il Ministro - lo ricordava già il collega Curtaz - ha poi affermato che il Governo intende "continuare a mantenere alto il livello di collaborazione con le realtà politiche e amministrative locali?. Ora, da ciò che il Governo regionale ci ha riferito in questo Consiglio, non ho colto questo "alto livello di collaborazione? fra istituzioni. Se il livello di collaborazione che si vuole mantenere è quello, allora penso che possiamo pure preoccuparci. Commentando poi le affermazioni del Ministro, il Deputato Collé ha detto di ritenersi abbastanza soddisfatto perché la data non è più - leggo - "il 13 maggio, ma il 25 giugno? e "La Stampa" di oggi ha titolato: "I maxi TIR nel traforo solo dopo il 25 giugno?. Ora, noi auspichiamo certamente che l'avvio della fase due dell'apertura del traforo al traffico pesante sia posticipata e che, senza condivisa regolamentazione, non sia avviata neppure il 25 giugno, ma io sono meno ottimista del Deputato Collé perché quella del Ministro non è una decisione - e non poteva esserlo -, ma è una possibile richiesta da avanzare al Ministro francese delle infrastrutture.

Ora sappiamo che in Francia si è appena costituito un nuovo Governo, con tutto ciò che ne consegue, e sappiamo invece che la data di avvio della fase due è lunedì prossimo, fra quattro giorni. Ecco perché sono meno ottimista che ci sia un rapporto meccanico fra quanto detto alla Camera e ciò che succederà. Fatte queste precisazioni, ripeto, prendiamo atto positivamente degli impegni assunti e cioè dell'impegno di avviare un confronto con le autorità regionali e dell'impegno di chiedere al Ministro francese di mantenere non modificato nell'immediato il regime di circolazione dei mezzi pesanti.

Per quanto concerne la richiesta avanzata dal Consiglio di Courmayeur, che è la ragione stessa per cui stiamo oggi a discutere di questo tema. Il Consiglio comunale di Courmayeur ha approvato un appello con il quale si indice per il 13 maggio una manifestazione "per la difesa del proprio futuro e del proprio territorio?, riferito a Courmayeur, perché "la Valle d'Aosta non venga trasformata in un corridoio di transito per merci, sacrificando un ecosistema unico al mondo? e per ribadire le posizioni già precedentemente espresse sulla regolamentazione. Una delegazione ufficiale capeggiata dal Sindaco ha chiesto ufficialmente l'adesione a tale manifestazione anche di questa istituzione, del Consiglio della Valle. Ritengo che la nostra risposta non possa che essere positiva in quanto logica e necessaria conseguenza delle posizioni che abbiamo in precedenza assunto in materia.

Adesione ad una manifestazione pacifica, democratica, quale occasione per ribadire le posizioni di questo Consiglio anche in quel contesto e per sollecitare quel confronto che, pare, debba finalmente essere avviato. Manifestazione che, proprio per la presenza delle istituzioni - vorrei dire al collega Lattanzi -, dovrebbe assumere una caratterizzazione tale da evitare, per quanto possibile, il rischio di strumentalizzazione che da taluni sono paventati. Ed una manifestazione alla quale - credo - la voce di questo Consiglio dovrebbe essere una sola ed essere espressa, per evitare inutili ed improprie passerelle, dal suo massimo rappresentante, cioè dal Presidente del Consiglio.

Président La parole au Conseiller La Torre.

La Torre (SA) Signor Presidente, colleghi consiglieri, la Valle d'Aosta è una comunità che non so se per fortuna o per sfortuna ha due trafori internazionali, di certo questi trafori, che sono stati aperti nei primi anni '60, sono stati un peso molto grosso per la nostra Regione: 40 anni di traffico intenso, di strade con migliaia di TIR, scelte che la Valle d'Aosta - per fortuna o per sfortuna - ha condiviso e forse oggi questa immane tragedia del Monte Bianco ha permesso a tutti - ed è l'unico lato positivo di questa immane tragedia - di fare una riflessione veramente profonda su quello che è il nostro ruolo di regione di cerniera, di regione di frontiera.

Ebbene oggi siamo arrivati tutti quanti insieme alla determinazione di dire che non siamo per un passaggio dei TIR aperto, noi siamo per una regolamentazione, siamo per ridurre in maniera determinata, decisa, concordata, il passaggio dei TIR e dispiace, al di là di questo fatto che mi sembra in fin dei conti condividiamo tutti, che ci si possa dividere su quelle che in realtà sono delle posizioni anche ideologiche, anche rispettabili, anche politiche perché di fatto credo che la Valle d'Aosta in questi 40 anni abbia pagato già un prezzo molto alto nei confronti di questo passaggio. È chiaro che oggi forse ci troviamo di fronte ad una situazione in cui qualcuno forse cerca di strumentalizzare, evidentemente chi nel rispetto della sua logica pensa che i TIR non debbano più passare, sappiamo che ci sono delle associazioni e ci sono anche forse degli esagitati che tenteranno di fare o faranno forse il 13, forse in futuro delle azioni per bloccare il passaggio dei TIR, forse anche illegali: qualcuno ha detto che ci sarebbero state manifestazioni anche di blocco del traffico, che sono illegali, così prevede la legge italiana.

Noi di questo siamo preoccupati perché il messaggio che la nostra istituzione deve dare è un messaggio univoco, molto chiaro, un messaggio istituzionale: noi non siamo per la liberalizzazione del passaggio dei TIR, noi siamo per una regolamentazione del passaggio dei TIR. A fatica abbiamo raggiunto un accordo su questa risoluzione proprio perché siamo per il dialogo, crediamo nel dialogo, la politica è dialogo e noi, per ottenere l'obiettivo che la Valle d'Aosta deve portare a casa, siamo pronti a dialogare con chiunque, siamo pronti a dialogare con il Ministro Lunardi come eravamo pronti a dialogare con chi c'era prima di lui, ma quello che ci interessa è che la Valle d'Aosta ottenga il risultato che si prefigge: la riduzione del passaggio dei TIR.

Questo, certo, compatibilmente con quelle che sono le vie internazionali di traffico ed ecco perché noi siamo convinti che sia un fatto comunque positivo che si riapra il Traforo del Monte Bianco, ma compatibilmente anche con quelle che sono le esigenze di vita delle popolazioni che sono sul percorso del passaggio dei TIR, allora è evidente che noi aspireremo ad avere oggi una risoluzione che possa essere votata all'unanimità e il lavoro dell'Onorevole Collé va proprio in questo senso. Il lavoro dell'Onorevole Collé, nonostante le situazioni, le difficoltà, le incomprensioni che si sono create certamente con disattenzioni anche da parte del Governo, va in questa direzione, la question time andava in questa direzione, con costanza, tipica dei Valdostani, con pazienza e con decisione, anche con cocciutaggine, ma verso un discorso che è quello che ci interessa realmente ovvero perseguire costantemente questo obiettivo di dialogo con il Governo, proprio per ottenere il risultato che ci sta a cuore e questo senza rinunciare alla nostra centralità. Al limite mi preoccupo quando sento che una Senatrice che si chiama Donati - che non so chi è e che non è valdostana - si occupa delle nostre "cose", mi fa piacere che se ne occupi, mi piacerebbe conoscerla e mi piacerebbe sapere cosa…

(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)

… ma io non la conosco, mi dispiace, non ho avuto il piacere di conoscerla e mi piacerebbe sapere quello che dice a nome nostro. Io so quello che dice il nostro rappresentante al Parlamento…

Curtaz (fuori microfono) … parla a nome suo…

La Torre (SA) … ah, parla a nome suo dei problemi nostri. Mi fa piacere che c'è qualcuno - e lo apprezzo - che parla a nome suo dei problemi nostri. Questa è una cosa bella. È bello che qualcuno si presti a difenderci, è interessante, mi piacerebbe sapere cosa ha detto, se mi fate anche avere un dattiloscritto di quello che ha detto, visto che anche quella è una sede istituzionale, quella del Governo, non è un bar, non è un cortile e quello che viene detto all'interno di una commissione senatoriale ha il suo significato e ha il suo peso. Non è un cortile, è una sede istituzionale…

(interruzioni dei Consiglieri Curtaz e Squarzino Secondina, fuori microfono)

… allora la centralità della Valle d'Aosta si gioca in Valle d'Aosta! Questo è quello che mi sento di dire io, poi lei può anche non essere d'accordo. Io posso anche discutere con il Deputato Collé, ma comunque il Deputato Collé è un rappresentante della Valle d'Aosta, la Senatrice Donati non è un rappresentante della Valle d'Aosta e la mia non è una discussione, è un'affermazione, punto. Io non discuto, anzi la ringrazio, semplicemente sono citazioni che non gradisco visto che stiamo parlando di centralità nostra, non prendiamo lezioni di centralità da chi poi ragiona in altro modo. Concludo…

(nuova interruzione del Consigliere Curtaz, fuori microfono)

… ma non dico che non possono parlare, mi piacerebbe solo sapere cosa dicono.

Credo che l'esposizione da parte del Consigliere Cottino a nome della maggioranza sia stata corretta per come l'abbiamo concordata e abbia rappresentato correttamente l'accordo che abbiamo raggiunto proprio nell'interesse di perseguire un medesimo obiettivo, quindi invito anche i Consiglieri di Forza Italia, confortandoli con questa volontà di dialogo che confermiamo a tutti i livelli e che l'Onorevole Collé sta portando avanti nelle sedi istituzionali, a aderire, proprio per raggiungere il medesimo obiettivo, a questa risoluzione.

Président La parole au Conseiller Cerise.

Cerise (UV) Volevo solo fare due riflessioni.

La prima riflessione è che ritengo che la voce del nostro Parlamentare, dell'Onorevole Collé, sia una voce che non parla da sola, ma è la componente di un coro. L'Onorevole Collé è il portavoce di un'azione che mi pare altrettanto forte per come è stata portata avanti da questo Consiglio regionale, diciamo da queste forze di maggioranza.

La seconda considerazione voleva essere una precisazione ad alcune perplessità del Vicepresidente Lattanzi. Credo che questa risoluzione abbia un punto di forza nell'adesione, se confermata, alla manifestazione del 13 maggio 2002 per ribadire tutta una serie di considerazioni che condivido pienamente, ma vorrei aggiungere qualcosa: credo che sia importante aderire a questa manifestazione, se confermata, per essere solidali con un disagio che si avverte nella Comunità della Valdigne, che si avverte fra i cittadini, fra gli operatori commerciali e in tutte quelle persone, anche turisti che hanno occasione di recarsi in questa comunità, disagio e preoccupazioni che si avvertono e che prescindono da posizioni più o meno "tirofobe" e che traggono luogo non solo e non tanto da quello che dovrà succedere dopo il 25, ma da quello che è già successo. Questo è il problema sul quale dobbiamo fare una riflessione.

Quello che chiediamo a questa gente sono prospettive di code, di disagi, di difficoltà di circolazione perché queste "primizie" dell'apertura del tunnel ci hanno prospettato questi scenari e questa gente ha dei timori rispetto a quello che può succedere. È con questo stato d'animo che intendo partecipare a questa manifestazione, prendendo le debite distanze da chi ci vuole venire per fare rumore o perché ha una particolare antipatia, per testimoniare - e come me penso tanti altri - in qualità di Consigliere regionale anche le preoccupazioni di queste persone. Per estendere questo ragionamento, queste "primizie" mi preoccupano perché sono delle pregiudiziali nei confronti della qualità della vita, della salute, come alcuni rilevamenti ambientali hanno messo bene in evidenza e sicuramente pregiudicano le prospettive di crescita di questa comunità, intendo dire la Comunità valdostana, nelle attese dello sviluppo sostenibile.

Président La parole au Conseiller Cuc.

Cuc (UV) Un intervento breve perché non voglio ripetere tutta una serie di valutazioni già espresse da alcuni colleghi, però permettetemi di denunciare in questo momento un atteggiamento sicuramente non sempre lineare e non tollerabile del Governo italiano. Il 7 marzo scorso abbiamo votato in quest'aula, all'unanimità, una risoluzione equilibrata, frutto di valutazioni oggettive che tengono conto del rispetto sia dell'ambiente che della salute dei Valdostani, delle esigenze di spostamento e dello scambio di merci attraverso le Alpi, coscienti anche che una riduzione, una regolamentazione seria dei transiti dei TIR è oggi la sola via percorribile e concretamente realizzabile. Sempre in questa risoluzione si respingeva l'attuazione dell'articolo 4 del regolamento di circolazione del tunnel richiamando la precedente risoluzione del 23 gennaio e, a tal proposito si richiedeva un incontro, un tavolo di confronto per trovare una soluzione compatibile con le varie esigenze. Questa richiesta non ha avuto risposta.

Non si tratta in questo caso di una richiesta di un semplice cittadino per un problema personale, ma si tratta di un problema di un'importanza enorme per la nostra comunità, per la nostra economia, e non solo la nostra, e la richiesta di incontro è stata fatta dal massimo organo istituzionale regionale.

È di ieri la dichiarazione del Ministro Lunardi, in risposta all'interrogazione dell'Onorevole Collé, di questa disponibilità ad un incontro con le autorità regionali. Risposta dell'ultimo minuto? Da prendere come un impegno preciso da parte del Governo? Oppure una risposta dovuta ad un'interrogazione scandita dai minuti contati? Dico questo anche perché esistono delle contraddizioni nelle dichiarazioni da parte di esponenti di rilievo dell'attuale Governo italiano; anziché dare delle risposte in tempi adeguati alle richieste di questo Consiglio, abbiamo potuto sentire le dichiarazioni del Viceministro alle infrastrutture, On. Martinat il quale parla di raddoppio del tunnel.

Le istituzioni, le comunità locali, chiedono da sempre una riduzione del passaggio dei mezzi pesanti, hanno più volte ribadito il loro no ad un raddoppio del tunnel, hanno più volte espresso la necessità di potenziare la rete ferroviaria e queste sono le risposte, sono le dichiarazioni di un rappresentante del Governo in esatta controtendenza alle politiche europee in materia di trasporti!

Non vorrei che questa sia una strategia ben orchestrata: grandi code in questi giorni all'imbocco del tunnel, caos prevedibile con il passaggio dei TIR, con il risultato della costruzione, del raddoppio del tunnel!

Considero poi interessante e perlomeno curiosa la posizione dei rappresentanti di Forza Italia in questo Consiglio a riguardo di questa vicenda tenendo conto del loro voto favorevole alla risoluzione del 7 marzo.

Un passaggio della risoluzione reclamava il diritto delle istituzioni regionali di essere coinvolte con pari dignità in ogni decisione fino ad arrivare ad una definita e condivisa regolamentazione. Orbene, per altre situazioni recenti i nostri tre colleghi hanno trovato la buona strada per essere ascoltati celermente; fino ad oggi invece silenzio, nessuno si è degnato di rispondere, a meno che qualcuno non ha ancora chiara qual è la giusta collocazione di Forza Italia in questa Regione.

Certamente prendiamo atto delle risposte e delle dichiarazioni di ieri del Ministro Lunardi che "soddisfano abbastanza? qualcuno. Personalmente mi restano dei dubbi in quanto vedo poche novità, penso al posticipo della fase due prevista per il 13 maggio, subordinata però alla disponibilità del Ministro francese. Altre affermazioni non fanno altro che ribadire cose già dette e decise, penso alla riapertura completa prevista per il 25 giugno.

L'unica novità di rilievo è di apprendere che il Ministro intende mantenere "alto il livello di collaborazione con le realtà politiche ed amministrative locali?; ma se l'alto livello di collaborazione significa non rispondere alle nostre richieste, alle lettere inviate più di un mese fa, se vuol dire svolgere sopralluoghi importanti senza avvisare le istituzioni locali - vedi Morgex -, se questo è classificato come alto livello di collaborazione, permettetemi qualche perplessità.

Oggi prendiamo atto di questa volontà di collaborazione espressa da parte del Ministro, volontà che deve essere un impegno e disponibilità ad ascoltare le esigenze di questa comunità, a considerare con la massima attenzione le nostre proposte che mi sembra siano estremamente equilibrate e rispettose di tutte le componenti interessate, con un occhio di riguardo al rispetto dell'ambiente, delle nostre montagne e di noi montanari che in questo contesto viviamo. Sarò comunque presente lunedì a Courmayeur perché le dichiarazioni di "buoni intenti? del Ministro non mi soddisfano e non mi convincono totalmente e, coerentemente con ciò che è scritto nella risoluzione di oggi, per esprimere il mio dissenso verso le decisioni assunte e per ora non ancora modificate e dal Governo italiano e dal Governo francese.

Président Si tout le monde est intervenu, la parole au Vice-président Lattanzi pour déclaration de vote.

Lattanzi (FI) Al di là del fatto che dobbiamo ancora dibattere sugli emendamenti, ma che mi pare di capire verranno respinti, il Consigliere Cuc poneva un quesito: chissà Forza Italia in Valle d'Aosta dove vuole stare? Dopo averlo ascoltato c'è una certezza: staremo all'opposizione di dove sta lui! Certo che i toni che usa sono un po' diversi da quelli che usa il suo Presidente di partito, sul suo giornale di partito, dove auspica che l'Union Valdôtaine ragioni per l'interesse di tutti i Valdostani e dove si dice che l'Union Valdôtaine non è "ni à droite ni à gauche" e che deve curare gli interessi dei Valdostani… dalle sue parole capisco che lei è molto distante da quel pensiero! Non so se nell'Union Valdôtaine prevale la sua linea di pensiero o quella del Presidente del partito, non è un problema mio, è un problema più vostro che nostro! Certo è che noi stiamo dalla parte di quei Valdostani che non la pensano come la pensa lei e che ritengono che il bene della Valle d'Aosta sia diverso dal bene che intende lei! Lei forse per il bene della Valle d'Aosta intende il bene della sua casta, noi riteniamo che invece sia il bene comune dei Valdostani!

Il Consigliere La Torre si chiedeva se era una fortuna o una sfortuna avere il Tunnel del Monte Bianco, io penso che sia stata una fortuna, così come sia una fortuna avere il passaggio del Gran San Bernardo. Io sono fermamente convinto che economicamente, per il benessere dei Valdostani, per la nostra sanità, per la nostra scuola - e stamani parlavamo di risorse per la sanità -, sia stata un'illuminata scelta non solo per l'Europa, non solo per le merci italiane e per gli imprenditori italiani, ma anche e soprattutto per i Valdostani.

Certo, abbiamo dovuto pagare un prezzo per incassare i 200, poi i 300 e poi i 400 miliardi di IVA, ma ricordo anche che molto del benessere di cui i consiglieri oggi si fregiano all'interno di questa Valle è frutto di risorse del tunnel internazionale, dell'IVA da importazione a cui l'Italia rinunciava per lasciarle alla Valle d'Aosta, risorse economiche che, lo ricordo, ci pervengono anche oggi che i tunnel non sono più dogane. Non ho dubbi quindi sul giudizio della scelta politica fatta trenta anni fa non so più da chi: non c'è dubbio che, per quanto riguarda la nostra forza politica, i tunnel sono e possono essere ancora una risorsa importante.

In queste settimane sarà capitato anche a voi, come è capitato a me, di parlare con quelli della Valdigne, con quelli anche che appartengono a Forza Italia, e che sono preoccupati per il futuro e che in qualche modo hanno anche aderito - perché noi abbiamo un Consigliere comunale di maggioranza a Courmayeur - all'idea di fare una manifestazione istituzionale come Comune per attirare l'attenzione sul futuro di Courmayeur.

Il traffico e le code - ha detto bene il Consigliere Cerise - sono un problema già acquisito, ma ci dobbiamo ricordare che il traffico e le code noi le avevamo anticipate perché, quando si chiede la riduzione e la regolamentazione, non lo si può fare senza una pianificazione, che è quello che è avvenuto e non è ancora finito perché dal 25 in poi o da dopo ancora, come auspicava il Consigliere Nicco, quando passeranno anche le 40 tonnellate, aumenteranno quelle code perché la regolamentazione e la riduzione del passaggio nel tunnel non riduce il traffico internazionale.

Noi non ne veniamo fuori, se continuate a ragionare così! Così come non ne veniamo fuori a dire no al raddoppio tout court, per senso ideologico. Quando il Sottosegretario alle infrastrutture invita a ragionare sul raddoppio è perché quella è l'unica possibilità che si può avere di mantenere flussi in sicurezza perché l'alternativa è riaumentare… cioè per togliere le code bisogna riaumentare il flusso all'interno del tunnel e diminuire la sicurezza, a meno che non si voglia chiudere gli occhi e dire: "La Valle d'Aosta è un'isola felice, il tunnel ce lo avete costruito e vi ringraziamo, ma lo usiamo solo a pregio nostro, il resto dell'Europa si arrangi, lo smog vada da un'altra parte, magari a 50 chilometri nella vallata che sta più in là". Ecologismo localista radicale.

Credo che non sia questo il ragionamento che l'Union abbia espresso in questi mesi perché si è sempre parlato di una regolamentazione pragmatica e di una sensibilità al fatto che non si possono affrontare in termini radicali i problemi di traffico internazionale delle merci di cui la Valle d'Aosta ha goduto e noi riteniamo possa ancora godere. È vero che una parte della Valle d'Aosta è preoccupata per il suo futuro, che è fondamentalmente turistico, e che da una parte c'è il flusso benefico dei turisti che arrivano e dall'altra ci sono i tre chilometri di coda perché c'è il traffico regolamentato per cui bisogna stare ad una certa distanza e passano non più di tot veicoli all'interno del tunnel, ma è normale che si creino le code e qual è la soluzione? Riduciamo ancora? Ma se riduciamo ancora, le code invece che di 3 chilometri saranno di 10 chilometri, quindi non è una soluzione facile.

Noi non diciamo tout court che il raddoppio del tunnel possa risolvere tutti i problemi; addirittura come forza politica, Forza Italia della Valle d'Aosta - tanto per non essere smentiti, caro Consigliere Cuc -, abbiamo sostenuto anche a Roma che, quando si parla di raddoppio del tunnel, non bisognerebbe escludere, cosa che non è stata fatta a livello ministeriale, la possibilità che il raddoppio possa essere ferroviario, sennò non ne veniamo fuori: continueremo a fare i Consigli, continueremo a fare le mozioni, continueremo a fare le risoluzioni, continueremo a protestare perché non ci piace lo smog, ma vogliamo il turismo, continueremo a protestare perché non ci piace il traffico, ma vogliamo le risorse economiche perché vogliamo "la moglie ubriaca e la botte piena".

Dobbiamo assicurarci che i ragionamenti di chi governa la Regione siano ragionamenti comprensibili e non radicali e io ribadisco la mia preoccupazione - lo dico serenamente e senza la "presupponenza" di avere la verità in tasca perché non ce l'ho e non me la sento, anzi ho molti dubbi ed è il dubbio che mi spinge a dire: "agiamo con cautela" -: attenzione perché un'iniziativa di un comune che ha preoccupazioni per il suo futuro - perché già ci sono i primi problemi di regolamentazione - non può coinvolgere l'istituzione Regione, che deve dialogare con il Governo italiano, che dovrebbe poter avere anche un dialogo con l'altra parte francese, cosa che non c'è e - lo avete scritto anche voi in premessa di risoluzione - non c'è neanche un accordo fra enti locali politici dell'Alta Savoia e della Valle d'Aosta. Qualcuno dice: "ma il Governo non è stato sensibile ad incontrare l'Amministrazione regionale", ma quando? Ogni volta che è stato chiesto è stato accettato l'incontro, sempre. C'è stata qualche richiesta che non è stata accettata? Qualcuno si alzi qui per cortesia e dica: "io ho chiesto un incontro e non sono stato ricevuto"

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

… perché a me risulta che lei sia stato ricevuto a Roma più di una volta, insieme al Deputato e al Senatore, oppure no? Allora se lei non conta perché in politica non si sa muovere, non dia la colpa a chi è disponibile a discutere e lei non è capace a dialogare… se lei ideologicamente è avversario, lo dica!

Allora se non è avversario e agisce per il bene dei Valdostani, si muova in maniera più oculata! Certo non è che, andando lei come Prefetto, come Presidente del Governo regionale davanti al tunnel a protestare, lei possa pensare di fare il dialogo perché lei il dialogo così in politica non lo fa!

Così come non lo fa con le sue dichiarazioni sul Casinò e sui vigili del fuoco e avanti di questo passo, perché se questo è il suo modo di fare politica "estera? regionalista, secondo noi lei ha qualche limite e quelli che le vengono dietro stanno sbagliando, ma stanno sbagliando per tutti i Valdostani e indipendentemente dalla parte politica perché non si vogliono vedere i problemi veri, cioè che da una parte si vogliono ottenere le risorse, da una parte si vuole la comunicazione internazionale, da una parte si vuole essere "carrefour d'Europa", però nell'isola felice, con una bella cortina di cristallo sopra, e anche che arrivino i soldi. È un po' comoda, è un po' semplicistica la cosa.

Noi siamo molto preoccupati, siamo preoccupati per le code, ma siamo preoccupati perché non si discute delle soluzioni. Vogliamo fare un tavolo? Allora facciamo un tavolo e non facciamo le manifestazioni davanti ai tunnel che non servono che a radicalizzare i rapporti. Adesso c'è un Governo di Centro Destra anche in Francia, potrebbe essere auspicabile un migliore dialogo fra i due Governi, lo spero, ma la Regione Valle d'Aosta deve fare la sua parte e non la fa andando in piazza perché, quando l'istituzione, invece che dibattere qui, scende in piazza, siamo al limite della democrazia.

Président La résolution présentée par le groupe Valle d'Aosta per l'Ulivo est retirée face à la disponibilité manifestée d'adhérer à l'acceptation de l'amendement signé par les Conseillers Curtaz, Martin, Cuc et Nicco, dont je donne la lecture:

Emendamento Al 4° capoverso delle premesse, sostituire le parole: "in cui si manifesta? con le parole: "per quanto riguarda?.

Nous avons deux amendements présentés par le groupe Forza Italia, dont je donne la lecture:

Emendamento Soppressione del 3° capoverso delle premesse.

Emendamento Soppressione dell'inciso:

"Di aderire, se confermata, alla manifestazione del 13 maggio 2002? della parte dispositiva.

Je soumets au vote le 1er amendement du groupe Forza Italia:

Conseillers présents: 25

Votants: 18

Pour: 2

Contre: 16

Abstentions: 7 (Cerise, Charles Teresa, Marguerettaz, Martin, Ottoz, Praduroux, Viérin M.)

Le Conseil n'approuve pas.

Je soumets au vote l'amendement signé par les Conseillers Curtaz, Martin, Cuc et Nicco:

Conseillers présents: 25

Votants: 23

Pour: 23

Abstentions: 2 (Frassy, Lattanzi)

Le Conseil approuve.

Je soumets au vote le 2ème amendement du groupe Forza Italia:

Conseillers présents: 25

Votants: 17

Pour: 2

Contre: 15

Abstentions: 8 (Cerise, Lavoyer, Marguerettaz, Martin, Ottoz, Perron, Rini, Viérin M.)

Le Conseil n'approuve pas.

Je soumets au vote la résolution dans le texte ainsi amendé:

Risoluzione Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

Richiamate le proprie determinazioni in merito al traforo del Monte Bianco ed al transito del traffico commerciale, in particolare la risoluzione approvata all'unanimità in data 7 marzo 2002, con cui si chiedeva:

- una significativa riduzione, almeno il 50%, del numero dei mezzi pesanti in transito rispetto alla situazione antecedente il 24 marzo 1999;

- una moratoria al passaggio dei mezzi pesanti fino alla definizione di una regolamentazione definita con l'accordo della Regione autonoma Valle d'Aosta e delle altre comunità territoriali interessate;

Rilevata la non disponibilità, allo stato attuale, delle istituzioni della Haute-Savoie e della Savoie a ricercare in un incontro congiunto una posizione comune da sottoporre ai Governi italiano e francese;

Constatato che la successiva richiesta di incontro avanzata dal Governo regionale al Governo italiano al fine di un riesame della regolamentazione del traffico commerciale attraverso il traforo del Monte Bianco e delle problematiche connesse non ha avuto, ad oggi, alcun riscontro diretto;

Preso atto, favorevolmente, delle dichiarazioni fatte alla Camera dal Ministro per le Infrastrutture ed i Trasporti Lunardi in risposta ad un'interrogazione del deputato Ivo Collé, per quanto riguarda la disponibilità del Governo "ad un confronto con le autorità regionali? ed a chiedere al Governo francese di posticipare l'avvio della fase due di apertura del Tunnel ai mezzi pesanti prevista per il 13 maggio;

Visto l'appello approvato dal Consiglio comunale di Courmayeur nella seduta del 26 aprile 2002 con il quale si indice una manifestazione in data 13 maggio 2002 per esprimere dissenso verso le decisioni assunte dai Governi italiano e francese;

Delibera

- di ribadire la necessità di rinviare l'apertura del Tunnel del Monte Bianco al traffico con peso superiore alle 19 tonnellate;

- di aderire, se confermata, alla manifestazione del 13 maggio 2002 per ribadire, anche alla luce dei prossimi incontri promessi dal Ministro Lunardi, le posizioni già espresse con la risoluzione del 7 marzo 2002 e per sollecitare il coinvolgimento delle istituzioni territoriali, del Governo regionale, del Consiglio della Valle e dei Parlamentari valdostani, in decisioni di così vitale importanza per il futuro dell'intera Valle d'Aosta.

Conseillers présents: 25

Votants: 23

Pour: 23

Abstentions: 2 (Frassy, Lattanzi)

Le Conseil approuve.