Oggetto del Consiglio n. 2622 del 9 maggio 2002 - Resoconto
OGGETTO N. 2622/XI Adesione della Regione alle iniziative per il sostegno e il rilancio del Servizio sanitario regionale. (Reiezione di mozione)
Mozione A conoscenza della contro riforma sanitaria messa in atto da parte del Governo centrale, tendente a modificare le linee e il quadro tracciato dalla legge 229/1999;
Rilevato che sussiste la volontà del Governo e del competente Ministro della Sanità di giungere ad una Sanità sempre meno pubblica e sempre più privata;
Ritenuto che occorre impedire che si realizzi il suddetto obiettivo e quindi lo svuotamento e lo smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale;
Visto che dal 22 aprile u.s. è partita la campagna di raccolta delle firme di cittadini per il sostegno del Servizio Sanitario Nazionale, promossa dal "Comitato per il sostegno e il rilancio del Servizio sanitario nazionale", che come è noto è stato costituito dalle Associazioni mediche FIMMG - ANADO e Sumai, a cui hanno aderito altre numerose associazioni e ordini dei medici a livello nazionale e locale;
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
Rilevata l'importanza dell'iniziativa che mira a sostenere e rilanciare il Servizio Sanitario nazionale, basato sulla solidarietà, sull'universalità e sull'equità;
Ritenuto che tali principi debbano essere sempre ispiratori dell'assistenza sanitaria anche in un sistema federalistico e di ampia libertà di gestione nelle singole regioni;
Constatato che l'iniziativa può essere l'occasione per rilanciare il Servizio Sanitario, per eliminare e correggere gli aspetti negativi e le sacche di inefficienza esistenti, e quindi per creare nell'opinione pubblica una "cultura" del Servizio sanitario nazionale;
Dà mandato
alla Giunta della Regione e all'Assessore competente di aderire, come Regione Valle d'Aosta, all'iniziativa "solidarietà e salute" per il sostegno e il rilancio del Servizio sanitario regionale.
F.to: Beneforti - Curtaz - Squarzino Secondina
Président La parole au Conseiller Beneforti.
Beneforti (PVA-cU) Il nostro giudizio sulla controriforma sanitaria che sta mettendo in atto il Ministro Sirchia è sempre stato negativo e oggi lo ribadiamo con maggiore forza perché non siamo più soli a schierarci contro, infatti alle forze politiche di Centro-Sinistra, oltre a numerose regioni, alle organizzazioni sindacali confederali, si sono unite le associazioni, federazioni e sindacati dei medici, dei tecnici e degli operatori della sanità. Tutti ritengono che il Governo tenda a modificare sostanzialmente il quadro tracciato dalla legge di riforma n. 229/1999, tutti sono convinti che da parte del Governo di Centro-Destra e del Ministro sussista la volontà politica di giungere ad una sanità sempre meno pubblica e sempre più privata, di ripristinare i privilegi e l'assistenza a pagamento; c'è la volontà del Governo di scaricare il peso economico della sanità interamente sulle regioni e sugli assistiti senza valutare se per tutti sussistono le condizioni per potersi curare; c'è la volontà del Governo di abolire le regole e le normative esistenti in modo da cancellare ogni elemento qualificante della riforma dell'Ulivo e quindi la credibilità dei cittadini nei confronti della struttura pubblica; c'è la volontà del Governo di favorire quella piccola minoranza di professionisti che non ha mai accettato la riforma, nonché di favorire quei settori economici che da tempo premono per l'introduzione delle assicurazioni e di forme alternative di finanziamento della sanità.
Ora, contro la volontà del Governo, contro la controriforma, a sostegno del Servizio sanitario nazionale pubblico il 22 aprile u.s. è partita la campagna di raccolta di firme dei cittadini a sostegno del Servizio sanitario nazionale pubblico. Questa iniziativa è stata promossa da "Solidarietà e Salute?, dal Comitato per il sostegno e il rilancio del Servizio sanitario nazionale costituito da tre importanti associazioni mediche: la Federazione italiana medici di medicina generale, l'ANAAO e il SUMAI a cui hanno aderito numerose altre associazioni mediche. L'iniziativa, adottata per impedire che il Governo di Centro-Destra distrugga il sistema pubblico, coinvolge gran parte dei sindacati e delle associazioni del mondo sanitario italiano: circa 800 mila operatori uniti per la prima volta in Italia in una battaglia comune.
È un'iniziativa che va contro i rischi di un federalismo che esaspera le diversità e crea cittadini con differenti diritti di fronte alla salute, contro le liste di attesa, il ritorno dei ticket e l'aumento dei costi della sanità per i cittadini, per evitare il ritorno ad una sanità a pagamento e anche per impedire che vengano scaricate sui cittadini le responsabilità politiche di scelte fatte dal Governo per quanto riguarda i tagli alla spesa farmaceutica. Perché si deve far ricadere sul cittadino la responsabilità politica? Perché si arriva a fare un taglio della spesa farmaceutica? Gli ammalati non si compilano le ricette, come non tutti i medici sono disonesti, quindi non si può "fare di tutta un'erba un fascio?! Si colpiscano invece coloro che sbagliano, senza generalizzare! La raccolta delle firme, inoltre, viene promossa per rilanciare il Servizio sanitario pubblico; per eliminare e correggere gli aspetti negativi di abusi e privilegi e le "sacche? di inefficienza esistenti; per creare nell'opinione pubblica una cultura del Servizio sanitario nazionale; per evitare che la riduzione della spesa sanitaria ricada sui più deboli, sui poveri, su coloro che non hanno le possibilità economiche per curarsi a pagamento; per avere il diritto ad ospedali e ad ambulatori territoriali attrezzati, specialistici, efficienti, sicuri e gratuiti ben dislocati sul territorio. Si raccolgono le firme per avere il diritto ad una sanità giusta che può essere garantita solo da un Servizio sanitario nazionale pubblico basato sulla solidarietà che assicuri l'uguaglianza dei cittadini in tutte le regioni italiane.
Una firma quindi per il diritto alla salute basato sui principi previsti dalla nostra Costituzione: solidarietà ed equità, principi che tutti i cittadini italiani e valdostani hanno il dovere di difendere, sostenere e promuovere, per questo motivo abbiamo aderito al "Manifesto? del Comitato Solidarietà e Salute e invitiamo tutti i cittadini a mobilitarsi e a firmare per dire no a chi tende a distruggere il sistema sanitario pubblico a favore del privato per il ritorno al passato ed è in tal senso che abbiamo presentato la mozione in discussione: sia perché la linea del Governo centrale venga respinta anche dal massimo organo istituzionale regionale, che è questo Consiglio, sia per dimostrare che siamo convinti che la salute non si governa con il ritorno al passato e quindi con la formula: maggiore competizione e più mercato, ma si governa in base ai bisogni degli ammalati e in base alle necessità della nostra comunità valdostana.
Non è mettendo i "sigilli? al Servizio sanitario pubblico che si risolvono i problemi della sanità nel nostro Paese e in Valle d'Aosta, non è con il ritorno ai ticket, non è eliminando l'esclusività del rapporto di lavoro dei medici che si eliminano le liste di attesa, non è cedendo la gestione degli ospedali ai privati o con la svendita degli ospedali di eccellenza che si riducono i costi e la spesa sanitaria! Guardando più propriamente in casa nostra, non è con certe riunioni che sembrano segrete, di cui ho preso conoscenza leggendo i giornali, o andando alla ricerca di privati per gestire gli ospedali che si risolvono i problemi della sanità, teniamo presente che il privato non fa della beneficenza, non investe senza il tornaconto e senza avere un guadagno. Non è autorizzando l'USL a prevedere meccanismi di incentivazione del personale utilizzando forme di remunerazione legate al risultato che si può qualificare la nostra politica sanitaria. Sono ben altre le strade da seguire! Così facendo, si creerebbe una situazione non più controllabile, l'uomo è troppo avido di denaro, la remunerazione sarà sempre più insufficiente per cui la spesa aumenterà sempre. Non dico che il protocollo per individuare i criteri di priorità per ammortizzare le liste di attesa non possa essere un ulteriore tentativo per affrontare il problema visto che tutti i tentativi precedenti sono falliti, ma non vi porterà lontano, non sarà il toccasana di tutti i mali! Gli operatori sanitari devono essere sì coinvolti nella politica sanitaria, ma non basta il vile denaro, devono essere coinvolti in modo diverso onde evitare che le riforme falliscano. Bisogna stare vicino a loro, aiutarli a difendere la loro azienda che è il Servizio sanitario nazionale.
Non è con la legge n. 405/2001, la cosiddetta "legge taglia spesa? che ha contribuito a fare del Servizio sanitario nazionale un cantiere aperto, non è coprendo gli episodi di malasanità che accadono in Valle d'Aosta come altrove, non è con le sfide che si può garantire a tutti i cittadini una sanità giusta ed equa che tenga conto dei bisogni di tutti, per cui siamo convinti che la Valle d'Aosta, non essendo una regione amministrata dal Centro-Destra, non seguirà l'attuale politica sanitaria imposta dal Governo e che vorrà aderire alle iniziative del Comitato Solidarietà e Salute sostenuto da 800 mila operatori della sanità. Presidente, Assessore, non liquidate questa iniziativa con indifferenza e superficialità!
Se avete capito cos'è che non va nella sanità in generale e in quella valdostana in particolare, se avete compreso la verità che ci sta di fronte, vi sarete convinti che il Servizio sanitario pubblico va salvato e lo si salva opponendosi alla controriforma del Governo e del Ministro Sirchia. Oggi c'è questa possibilità con 800 mila operatori di mobilitarsi e io credo che anche la Valle d'Aosta debba esprimersi e dire la sua.
Président La discussion générale est ouverte.
La parole au Vice-président Lattanzi.
Lattanzi (FI) Alcune considerazioni, Consigliere Beneforti, lei ce le deve consentire perché lei non è che esprime esclusivamente delle preoccupazioni rispetto ad un progetto che lei stravolge completamente: lei fa degli errori madornali che sono probabilmente frutto di un'ideologia che non le consente di guardare quello che realmente sta succedendo nel nostro Paese! Quando lei dice, in battuta finale, che 800 mila operatori della sanità stanno sostenendo un'opposizione ad una riforma di uno Stato assistenziale, nazionale, io le dico che questi 800 mila operatori…
(interruzione del Consigliere Beneforti, fuori microfono)
… sì, Consigliere Beneforti, lo so. Volevo solo esprimerle che secondo me quegli 800 mila operatori si sono già espressi quando sono andati a votare. A lei è sfuggito che in cinquant'anni di politica italiana negli ultimi due anni è cambiato qualcosa! Gli 800 mila operatori che oggi stanno raccogliendo le firme per opporsi, come lei ha appena detto, a un progetto di riforma dell'assistenza sanitaria nazionale hanno già votato e hanno perso proponendo un progetto politico che manteneva centralizzate delle competenze e delle risorse, che creava sprechi, costava moltissimo e rendeva insoddisfatti i cittadini italiani e valdostani! Consigliere Beneforti, se ne faccia una ragione!
Il Ministro Sirchia e il "Governo Berlusconi? stanno riformando un sistema che, se non ha interventi immediati, rischia il tracollo, che assorbe risorse in maniera esponenziale, che non dà una qualità del servizio perché abbiamo ospedali in costruzione da venti anni ancora chiusi, abbiamo liste di attesa in giro per l'Italia che superano i mesi per i quali un paziente possa ancora vivere prima di avere quelle analisi, quindi lei sta parlando di un qualcosa che non esiste più. Certo, il federalismo sanitario, la riorganizzazione sanitaria, la ricerca dell'efficienza, la ricerca della qualità del servizio a parità di costo e non a diminuzione degli investimenti sono cose che forse a lei sfuggono nella sua mentalità assistenzialista ma, quando si parla di Welfare, si parla di un processo che assorbe risorse per i cittadini. Vede, i cittadini da una parte chiedono di ridurre le tasse e dall'altro di mantenere alti i livelli di sanità o in alcuni luoghi addirittura di aumentare i livelli di qualità della sanità. Lei come farebbe visto che ha fatto l'Assessore? Lei non aveva questo problema perché i suoi Governi indebitavano il Paese per mantenere elettoralmente i livelli di qualità! Hanno fatto 2 milioni di miliardi di debito quelli come lei, che regalavano la sanità creando malcontento e solo disfunzioni, perché sperperavano le risorse pubbliche! Il Paese è cambiato, Consigliere Beneforti, se ne renda conto!
Con tante convenzioni private e comunque "a latere? fatte anche da voi, oggi quello che il Ministro Sirchia sta cercando di fare è una rivoluzione copernicana che lei chiama "la privatizzazione?, non è questo, è una sinergia pubblico-privato mantenendo i livelli di qualità assistenziali minimi per tutti in tutto il territorio nazionale, ma lasciando alle regioni la possibilità di riorganizzarsi cercando di riequilibrare le risorse in funzione delle popolazioni. Il problema nostro semmai è diverso ed è che noi siamo una delle regioni più beneficiate nel riparto della distruzione delle risorse per quanto riguarda la qualità della sanità: il problema è semmai come a livello regionale le gestiamo, ma questo è un altro ragionamento.
Questa mozione chiede di condannare la riforma del Ministro Sirchia, domanda di condannare una riorganizzazione dei servizi, chiede di condannare una riqualificazione delle organizzazioni, domanda di condannare le sinergie utili a migliorare la qualità del Servizio sanitario nazionale e noi non possiamo che essere contrari a questo tipo di atteggiamento.
Lei non solo non ha chiaro quali sono i problemi che il nostro Paese deve attraversare, ma addirittura in termini ideologici è contrario comunque e quindi questa non è una mozione di proposta concreta. Quando lei dice: "Ritenuto che occorre impedire che si realizzi il suddetto obiettivo…? - cioè la riforma del Governo - "… e quindi lo svuotamento e lo smantellamento del Servizio sanitario nazionale?, vuol dire che lei la riforma non se l'è neanche letta. Vada sul sito del Sistema sanitario nazionale, vada a vedere quali sono i progetti di riforma e di riorganizzazione del sistema; allora lei certe parole non le potrebbe neanche usare perché lei o è male informato, cosa che in buona fede credo che lei sia, oppure è male informato in mala fede, cosa che io non credo che sia, io credo che lei sia ideologicamente male informato, dopodiché quelli che lei mi sbandiera essere i sottoscrittori di un alternativo progetto sono gli stessi che ci stavano facendo affondare.
Président La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) Non intendevo intervenire perché il collega Beneforti aveva illustrato molto bene le problematiche ma, di fronte all'intervento del Vice-presidente Lattanzi, credo che non si possano tacere alcune cose. È chiaro, colleghi di Forza Italia, che qui si stanno confrontando due concezioni diverse della sanità ed è abbastanza chiaro che voi tre avete una concezione, noi ne abbiamo un'altra, quello che non capiamo è quale concezione della sanità c'è da parte della Giunta. Comunque lo vedremo. È questo il senso anche delle nostre iniziative. Il Vice-presidente Lattanzi ha detto che sono aumentati gli investimenti, ma non è vero: la quota del PIL destinata alla sanità pubblica resta sotto la media europea e credo che il collega lo sappia.
Questo è un dato negativo. Noi ci saremmo aspettati che ci fosse in questa riforma sanitaria un aumento di risorse, cosa che non è avvenuta e la cosa grave è che questa riforma, con la parvenza di federalismo, in realtà suddivide i cittadini in cittadini di serie A e di serie B, quelli cioè che pagano i ticket sulle medicine e quelli che non li pagano, quelli che hanno i livelli essenziali di assistenza come livelli minimi e quelli che invece li hanno un po' più elevati. Con quali conseguenze? Invece di chiarire fino in fondo quali sono i problemi reali, si demanda alle regioni la soluzione dei problemi. Con quale risultato? L'introduzione dei ticket è giustificata dalle Regioni governate dalla Destra con l'aumento della spesa farmaceutica, ma in realtà le Regioni di Destra introducono i ticket per far fronte ai buchi di bilancio provocati, dalla mancata attuazione delle riforme e da un'incondizionata apertura ai privati. I Governi regionali dell'Ulivo invece hanno lasciato i conti in ordine e riqualificato in una fase difficile di risanamento finanziario del Paese il fondo sanitario nazionale.
Si scontrano pertanto due tipologie diverse di gestione della sanità ed è normale che sia così. D'altra parte non sarei così drastico nel dire: "questa è la concezione che vince?, e "tutti quelli che la pensano in modo diverso sono quelli che hanno votato da un'altra parte? perché, magari, collega Lattanzi, si può scoprire come già avviene - per esempio, nel mondo della scuola questo già avviene ed è chiaro, nel mondo della sanità sta avvenendo - che molti elettori che si erano fidati delle promesse del "Governo Berlusconi? adesso si rendono conto che queste promesse portano da una parte diversa rispetto a quelle che erano le attese e allora cercano di mobilitarsi.
Président La discussion générale est close.
La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.
Vicquéry (UV) Permettetemi di dire che devo prendere le difese del Consigliere Beneforti perché, in un confronto democratico e di idee, non si può dire al Consigliere Beneforti che sta sbagliando nelle sue valutazioni, che è in malafede perché il confronto di idee è il sale della democrazia e dico "cose? banali…
(proteste da parte del Vicepresidente Lattanzi, fuori microfono)
… ma che si possano almeno esprimere le idee - sulle quali interverrò subito - mi pare che sia la base di tutto. Soprattutto nel settore sociosanitario, che è così complesso, che è così difficile, che non vede schierate, così come si dice in quest'aula, in modo tanto differenziato le Regioni di Destra e di Sinistra, sicuramente nessuno ha la verità in tasca, non ce l'ha neppure il Governo regionale, che rappresento in questo momento, che si limiterà a dire qual è la propria linea politica.
State sbagliando tutti e due, secondo la mia impostazione, sia nel merito che concettualmente. Nel merito, non è vero, Consigliera Squarzino, che questo Governo non ha aumentato le risorse perché l'accordo dell'8 agosto 2001 ha aumentato enormemente le risorse portando a regime il fondo sanitario nazionale nel 2004, errore politico gravissimo della Sinistra che ho già avuto modo di segnalare perché avrebbe potuto fare lo stesso ragionamento prima delle elezioni evitando il ripiano dei disavanzi dopo. Il "Governo Berlusconi? ha siglato questo accordo e ha aumentato le risorse per le Regioni a Statuto ordinario.
Non è però vero concettualmente quanto è stato detto, Vicepresidente Lattanzi: questo comitato nazionale è nato due anni fa, non è nato, Consigliere Beneforti, contro il "Governo Berlusconi? perché è nato prima del "Governo Berlusconi?, l'errore è concettualmente questo perché è nato prima del "Governo Berlusconi?, allora non è nato per contrastare la riforma, basta leggere il sito Internet per rendersi conto che è nato due anni fa, nella primavera del 2000…
(interruzione del Consigliere Beneforti, fuori microfono)
… la raccolta delle firme è adesso, ma il comitato è nato due anni fa, in piena vigenza della "riforma Bindi?, per cui concettualmente tutta la mozione è sbagliata, così come non è neppure vero che 800 mila elettori hanno votato, è un ragionamento assolutamente diverso ancora…
(interruzione del Vicepresidente Lattanzi, fuori microfono)
… io dico quello che ritengo di dire, caro Vicepresidente: gli 800 mila elettori hanno votato per scegliere un Governo diverso, ma che non ha nulla a che vedere con l'argomento che stiamo trattando. Posto che c'è questo errore concettuale di fondo, le premesse della mozione si basano su un'antitesi strumentale tra sanità privata e sanità pubblica che non sono recepite nel Comitato Solidarietà e Salute perché lo stesso comitato - basta leggersi il testo della Federazione medici generici - non mette in contrapposizione la sanità pubblica e privata, ma dice altre cose, per esempio: "Garantire l'erogazione delle prestazioni sia da parte dei soggetti pubblici che privati accreditati attraverso una distribuzione dei compiti concertata e fondata sulla qualità delle prestazioni e le potenzialità operative di ciascun soggetto, fermo restando l'attribuzione delle attività a prevalente funzione di tutela al servizio sanitario pubblico?.
Questi sono esattamente i principi che abbiamo scritto nel Piano sociosanitario regionale: nessuna contrapposizione strumentale, concettuale, pubblico/privato, anzi scelta del pubblico o del privato a seconda di quali siano le condizioni sia di tipo operativo, sia di tipo finanziario, sia di rapporti costi/benefici, pertanto i primi tre paragrafi della mozione non si "legano? con le conclusioni della mozione stessa ed entrerò nel merito da questo punto di vista.
Il secondo aspetto è che - errore concettuale di fondo - il comitato si rivolge giustamente ai cittadini nel rispetto della legge sulla privacy, ma non alle istituzioni, le quali sono o potrebbero essere addirittura in certi casi controparte di questo comitato, tant'è che il comunicato stampa che ha previsto queste manifestazioni per ieri a Torino, per il 22 maggio a Roma, il 30 maggio a Napoli, dice che si incontreranno con le autorità locali, gli operatori dei settori e i cittadini, a cui porteranno queste firme, cioè l'istituzione Regione autonoma Valle d'Aosta non può essere firmataria, così come non lo è nessuna regione italiana perché è un comitato di cittadini che si rivolge alle istituzioni.
La terza valutazione che vorrei fare è che nel merito dei principi noi possiamo essere d'accordo su alcuni principi, ma su altri non ce la sentiremmo di sottoscrivere questo documento del comitato per il sostegno… e cito solo alcuni aspetti. Il comitato basa la sua impostazione concettualmente dicendo che non vuole 21 sistemi sanitari regionali e che vuole che il Sistema sanitario nazionale sia basato su un principio di solidarietà fra regioni. Questi due concetti sono argomenti in discussione a livello di conferenza fra Assessori e di Conferenza Stato-Regioni e sono due argomenti politici delicatissimi perché, come Regione autonoma Valle d'Aosta, rivendichiamo competenze primarie in materia di sanità e, nel momento in cui si parla di sistema federalistico, è di tutta evidenza e lei, Vicepresidente Lattanzi, non può dire impunemente che la Regione Valle d'Aosta è graziata perché è finanziata troppo dal sistema sanitario perché il Sistema sanitario nazionale non finanzia una lira e lei lo sa benissimo!
(nuova interruzione del Vicepresidente Lattanzi, fuori microfono)
… ritiro "l'impunemente?, non può dire impropriamente cose che lei, come Vicepresidente del Consiglio regionale, dovrebbe conoscere e conosce. Se non le conosce, io la sto informando che il fondo sanitario nazionale non finanzia la Regione Valle d'Aosta per un euro, altro che abbondantemente!
Ciò detto, il sistema federalistico regionale, secondo la nostra impostazione, consiste nel fatto che tutte le regioni devono fornire i livelli essenziali di assistenza minimi, sotto questo punto di vista è giusto che il Valdostano che va a passare le ferie in Calabria abbia diritto di avere gli stessi servizi che ha in Valle d'Aosta, ma di certo noi rivendichiamo che le regioni possano finanziare i sistemi sanitari regionali con ulteriori interventi per dare ai cittadini, con le modalità che esse ritengono opportune, dei servizi in più.
Questa è la nostra posizione, ma non è questa la posizione del comitato perché il comitato dice cose più delicate: che tutti devono avere le stesse cose e che le regioni ricche devono finanziare le regioni povere; questo è un argomento dibattutissimo a livello di Conferenza Stato-Regioni perché se le regioni ricche devono finanziare le regioni povere, è evidente che le regole del gioco devono essere uguali in tutte le parti, con stessa imposizione contributiva, con stesse regole, eccetera, ad esempio se la Regione Liguria, che è del Polo, inserisce i ticket e deve finanziare la Regione Campania, che è dell'Ulivo, che non inserisce i ticket, immaginatevi l'argomento politico che valenza ha! Non penso che voi possiate pensare che una regione sottoscriva un documento di questo genere, così come non può sottoscrivere il concetto ribadito da questo documento che tutto deve essere gratuito perché sarà gratuito nel limite dei LEA, ma potrà non essere gratuito a seconda di ciò che ogni regione darà in più ai propri cittadini a seconda delle proprie scelte politiche perché potrebbe anche concedere l'effimero facendolo pagare al cento percento o all'ottanta o al cinquanta percento.
Sono argomenti delicatissimi ed è per questo motivo che ci asterremo sulla mozione perché parte da premesse che sono sbagliate rispetto al contenuto del comitato, fermo restando che la posizione della Regione è stata più volte detta, ma lo ripeto, leggendo un passo del Piano sociosanitario, che ha come principi ispiratori la centralità e la soddisfazione del cittadino, l'universalità dell'accesso alle cure basato sulla valutazione del bisogno e non sull'eleggibilità sociale ed economica, l'eguaglianza nell'accessibilità ad un ampio spettro di servizi uniformemente distribuiti, l'ulteriore crescita del Servizio sanitario regionale, la promozione dell'efficienza e della qualità degli interventi, lo sviluppo della prevenzione: sono i principi fondamentali che condividiamo e che sono stati ribaditi da più parte di un sistema pubblico.
Président La parole au Conseiller Beneforti.
Beneforti (PVA-cU) Non condivido i contenuti della risposta che ha dato l'Assessore a questa nostra iniziativa. Voglio ribadire che con questa mozione non abbiamo inventato proprio niente, ci siamo limitati a riportare quello che il comitato ha impostato con la raccolta delle firme.
Il comitato dice: "Il 22 aprile parte la campagna di raccolta delle firme dei cittadini per il sostegno del Servizio sanitario nazionale.…?. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che si difende il Servizio nazionale pubblico, poi ci saranno le convenzioni, gli accordi, le intese con il privato dove si rende necessario, ma il comitato ha impostato il discorso in questi termini. Il comitato dice - lo ripeto -: "Il 22 aprile parte la campagna di raccolta delle firme dei cittadini per il sostegno del Servizio sanitario nazionale, questa iniziativa è promossa da Solidarietà e Salute, Comitato per il sostegno e il rilancio del Servizio sanitario nazionale, che, come tutti i medici sanno, è stato costituito dalla FIMMG - ANAAO e SUMAI, la campagna si concluderà sabato 8 giugno?, poi c'è il manifesto che hanno affisso in tutte le sedi dei medici, dove si dice: "Una firma per una sanità giusta che può essere garantita solo da un Servizio sanitario nazionale basato sulla solidarietà e che assicuri l'uguaglianza dei cittadini in tutte le regioni italiane?.
Ecco perché ho chiesto in Consiglio regionale se si condivideva di dare l'adesione a questa mozione. Non abbiamo inventato niente, ripeto: ci siamo riferiti a quello che 800 mila medici stanno portando avanti.
L'Assessore ha detto: "già da prima?… può darsi, non dico che non lo avessero fatto anche ai tempi della n. 229, oggi però c'è questa iniziativa, ho parlato con alcuni medici aderenti a queste federazioni e mi hanno detto di condividere la mozione, perché non ho fatto le cose senza prima chiedere se potevo dirlo…, bisogna essere rispettosi di quello che gli altri fanno e non volevo avere interpretazioni diverse. Noi la mozione non la ritiriamo perché siamo certi che un dibattito è avvenuto ed è comunque un contributo e un confronto per vedere come affrontare il problema della sanità anche a livello regionale.
Président Je soumets au vote la motion:
Conseillers présents: 29
Votants: 6
Pour: 3
Contre: 3
Abstentions: 23 (Bionaz, Cerise, Charles Teresa, Comé, Cottino, Cuc, Ferraris, Fiou, Lanièce, La Torre, Lavoyer, Louvin, Marguerettaz, Martin, Nicco, Ottoz, Pastoret, Perron, Piccolo, Praduroux, Vicquéry, Viérin D., Viérin M.)
Le Conseil n'approuve pas.