Oggetto del Consiglio n. 2299 del 15 novembre 2001 - Resoconto
OGGETTO N. 2299/XI Modalità di riapertura del Traforo del Monte Bianco. (Reiezione di mozione - Approvazione di risoluzione)
Mozione Preso atto che il Ministro Lunardi, dopo aver concordato con il collega Gayssot una soluzione inaccettabile per il transito dei veicoli all'interno del Tunnel del Monte Bianco, ha rilanciato la proposta del raddoppio di tale traforo;
Osservato che tale indicazione non tiene conto del parere delle autonome istituzioni regionali e, in particolare, delle reiterate prese di posizione del Consiglio regionale, che si è sempre opposto all'ipotesi di raddoppio;
Ritenuto che la proposta avrebbe come conseguenza un ulteriore, consistente aumento del traffico pesante sulle nostre strade;
Il Consiglio regionale
Ribadisce
la propria contrarietà ad ogni ipotesi di raddoppio del Traforo del Monte Bianco;
Impegna
il Presidente della Regione a rappresentare in ogni sede la contrarietà della Regione Autonoma Valle d'Aosta alla proposta di raddoppio del tunnel avanzata dal Governo italiano.
F.to: Curtaz - Squarzino Secondina - Beneforti
PrésidentLa parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU)Credo che la mozione che noi presentiamo su un tema di tale rilievo sia talmente semplice e sintetica da non necessitare di lunghe presentazioni. Presentando questa mozione abbiamo infatti fatto la scelta di concentrarci su quello che è a nostro giudizio il punto politico essenziale, il nodo decisivo di tutta la vicenda della riapertura del traffico pesante sotto il Traforo del Monte Bianco e cioè la contrarietà ad ogni ipotesi di raddoppio del Traforo del Monte Bianco, quindi la semplicità della proposta corrisponde a tre obiettivi:
- il primo: quello di concentrare l’attenzione sull’aspetto principale, quello che forse con terminologia impropria, ma dal punto di vista politico direi la madre di tutte le battaglie politiche intorno a questo tema;
- il secondo: quello di ribadire la dichiarazione di contrarietà al raddoppio già evidenziata più volte in documenti di questo Consiglio approvati ad unanimità o con ampie maggioranze e condivisa dalla più parte delle forze politiche presenti in questo Consiglio che l’hanno più volte ribadita attraverso propri documenti anche recenti;
- il terzo: quello di consentire il dibattito, per aprire un confronto, per poter accogliere anche eventuali suggerimenti e proposte integrative che abbiano una caratteristica essenziale, quella di non snaturare il fine politico di questa iniziativa che, nel ribadire che la Valle d’Aosta è contraria all’ipotesi di raddoppio del traforo, conferma la Valle d’Aosta in una scelta di campo netta a favore di una politica dei trasporti che non sia solo quella di favorire un transito sempre più intenso di mezzi pesanti.
Credo che il dibattito possa aprirsi sulla base di questa breve presentazione, da parte nostra vi è la più ampia disponibilità ad accogliere eventuali suggerimenti, fermo restando il principio politicamente rilevante, e per noi assolutamente decisivo, della contrarietà ad ogni ipotesi di raddoppio del Traforo del Monte Bianco.
PrésidentLa discussion générale est ouverte.
La parole au Conseiller Cottino.
Cottino (UV)Ho ascoltato il Consigliere Curtaz che ha illustrato la sua mozione e devo dire che non soltanto mi è sembrata semplice e sintetica, ma mi è sembrata addirittura un po' troppo semplicistica, ma su questo mi riservo di intervenire più tardi.
Chiedo una breve sospensione del Consiglio onde poter verificare, assieme a tutta la maggioranza, una risoluzione che mi sembra su questo tema debba essere molto più completa in contrapposizione?, o perlomeno a completamento di quella presentata. Verificheremo poi le reali volontà del gruppo che ha presentato questa mozione; noi abbiamo la necessità di approfondire questa risoluzione che andremo a presentare.
PrésidentLa suspension est accordée pendant un quart d’heure.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 17,41 alle ore 18,30.
PrésidentLa parole au Conseiller Cottino.
Cottino (UV)Ho già detto nell’intervento precedente che ritengo semplicistica la mozione presentata dai colleghi della Valle d’Aosta per l’Ulivo: è un po' troppo semplicistico dire di no tout court, senza nessuna motivazione ulteriore, senza una spiegazione e dei richiami molto specifici all’azione svolta sia da questo Consiglio nel suo insieme, sia dal Governo e da tutte le commissioni.
Con questa risoluzione diciamo comunque di no al raddoppio, sosteniamo che il traffico deve essere regolamentato, così come lo abbiamo sempre detto, né più né meno, nel senso che siamo contrari ad avere un numero crescente di TIR, ci deve essere il contingentamento perché dobbiamo tener conto non solo dell'aspetto attinente alla sicurezza interna del tunnel - che sicuramente per noi è importante, ma non può essere l’unico -, dobbiamo avere un occhio di riguardo all’ambiente non solo valdostano, ma anche - ed è per questo che per certi aspetti seguiamo la discussione avvenuta a livello internazionale - all’ambiente savoiardo.
Siamo contrari, lo esprimiamo in modo netto e chiaro, al senso unico alternato, che riteniamo aggiunga confusione e non risolva assolutamente nessun problema che ci ha portato a fare in precedenza tutta una serie di battaglie? che sono già state chiarite nelle nostre precedenti risoluzioni e che richiamiamo al primo paragrafo.
Ci sembra importante l’impegno, di cui chiediamo al Presidente della Regione di farsi interprete, volto a far sì che la riapertura ai mezzi pesanti avvenga sulla base di alcuni parametri e qui ribadiamo il discorso della sicurezza, quello della regolamentazione tecnica del traffico pesante e ribadiamo comunque la necessità che ci sia una riduzione nel numero dei TIR. In precedenza abbiamo chiesto con forza che ogni decisione inerente a questo problema veda la Valle d’Aosta impegnata al tavolo delle trattative affinché possa esprimere il suo parere e non essere succube di decisioni che vengono prese altrove.
È con questo spirito che riteniamo che questa sia la risoluzione da votare, non la mozione presentata dal collega Curtaz. Sottolineo che, rispetto al testo che è in mano vostra, ci sono due piccolissime correzioni di italiano da fare nel "manifesta": le parole "sull’economia e sull’intero sistema di relazioni" diventano "all’economia e all’intero sistema di relazioni". Ho voluto precisarlo per maggiore chiarezza rispetto ai colleghi di Forza Italia e Valle d’Aosta per l’Ulivo ai quali avevamo chiesto di firmare questa risoluzione.
PrésidentLa résolution en question est en cours de distribution et elle est donc inscrite d’office aux termes de l’article 65 du Règlement intérieur.
Pour l’ordre de déroulement des votations successives, je tiens à informer l’Assemblée qu’il aura lieu sur la base de l’article 104, IVème alinéa, et donc que l’ordre de votation sera la motion d’abord et la résolution ensuite.
Je donne lecture de la résolution:
Risoluzione Il Consiglio regionale della Valle d’Aosta
Richiamate le precedenti risoluzioni consiliari del 7 aprile 1999, del 23 settembre 1999 e del 5 aprile 2000 concernenti l'analisi della situazione e dei problemi connessi alla chiusura del Traforo del Monte Bianco;
Ribadita la necessità che sia sviluppata, con la partecipazione delle collettività locali, una politica coerente delle vie di comunicazione e dei trasporti nelle Alpi, compatibile con le esigenze ambientali e di sicurezza e con l'esigenza di superare l'isolamento delle regioni montane e di garantirne lo sviluppo socio-economico;
Ritenuto prioritario, a tal fine, il potenziamento del trasporto ferroviario per i transiti internazionali e interregionali oltre che il miglioramento delle vie di comunicazione transfrontaliere;
Considerati altresì gli scenari e le strategie proposte dal Libro Bianco della Commissione europea, del settembre 2001, intitolato "La politica europea dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte";
Vista la dichiarazione congiunta dei Ministri dei Trasporti francese e italiano, del 29 ottobre 2001, in ordine alle modalità di riapertura del Traforo del Monte Bianco;
Considerata l'importanza che il Traforo del Monte Bianco riveste da sempre per lo sviluppo delle relazioni istituzionali, socio-economiche e culturali della Valle d'Aosta con le comunità frontaliere dell'Alta Savoia e della Savoia e con il resto dell'Unione Europea;
Esprime
Soddisfazione per l'impegno assunto dai Ministri dei Trasporti francese e italiano per quanto riguarda la riapertura al traffico leggero del Traforo del Monte Bianco, a partire dal 15 dicembre 2001, una volta validati dal Comitato di Sicurezza della Commissione Intergovernativa i risultati delle esercitazioni;
Manifesta
La propria viva opposizione nei confronti dell'ipotesi di istituzione del senso unico alternato che considera come due canne di un unico Traforo "virtuale" il Monte Bianco ed il Fréjus, ipotesi sicuramente penalizzante per la sicurezza della circolazione e la tutela dell'ambiente lungo tutti i percorsi di accesso ai trafori, che non tiene conto delle aspettative e delle esigenze delle comunità locali e la cui attuazione nuocerebbe, in misura rilevante, all'economia turistica valdostana e all'intero sistema di relazioni e di scambi transfrontalieri della regione del Monte Bianco;
Sottolinea
La necessità indifferibile di sostenere risolutamente la realizzazione delle direttrici ferroviarie già programmate - in particolare la linea Torino-Lione - e di favorire le iniziative concernenti la realizzazione della nuova direttrice ferroviaria alpina verso la Svizzera attraverso il Gran San Bernardo, quale unica soluzione adeguata per risolvere la problematica dei trasporti attraverso le Alpi;
Rileva
Che l'adozione della circolazione a senso unico alternato tra il Monte Bianco ed il Fréjus rischia di condurre, in ragione delle esigenze di sicurezza della circolazione, alla prospettiva del raddoppio dei due trafori, vanificando in questo modo ogni iniziativa volta ad un concreto e rapido trasferimento su rotaia di quote significative dell'attuale traffico su gomma;
Ribadisce
Allo stato attuale, la propria contrarietà al raddoppio del Traforo del Monte Bianco;
Chiede
Che, in ogni caso, qualunque decisione conseguente a direttive europee, accordi internazionali o regolamentazioni nazionali relative alla sicurezza dei transiti nei trafori alpini non possa prescindere, per quanto riguarda il Traforo del Monte Bianco, da:
- una stretta concertazione con la Regione Autonoma Valle d'Aosta in merito alle decisioni da assumere;
- una regolamentazione del numero dei transiti dei mezzi pesanti;
- il contestuale avvio della fase di realizzazione della direttrice ferroviaria Ivrea-Aosta-Martigny;
Impegna
Il Presidente della Regione a farsi interprete presso il Governo italiano, le istanze europee e la Commissione Intergovernativa di Controllo del Traforo del Monte Bianco della necessità che la riapertura ai mezzi pesanti del Traforo del Monte Bianco:
- avvenga sulla base di quei parametri di sicurezza e di protezione dell'ambiente che hanno orientato l'operato del gruppo di lavoro italo-francese incaricato dalla Commissione Intergovernativa di elaborare il dispositivo di regolazione tecnica del traffico presentato il 25 luglio 2001;
- comporti, in ogni caso, una riduzione del numero di mezzi pesanti rispetto alla situazione antecedente al 24 marzo 1999, al fine di soddisfare le esigenze e le aspettative della comunità valdostana e dell'Alta Savoia in ordine al miglioramento delle condizioni di sicurezza e di qualità della vita in tutta la Valle d'Aosta.
F.to: Cottino - Viérin D. - Aloisi - Fiou – Martin
La discussion générale est ouverte sur les deux documents.
La parole au Conseiller Nicco.
Nicco (GV-DS-PSE)Mi pare che in questi mesi il Consiglio, la maggioranza in particolare, rifuggendo da posizioni massimalistiche e velleitarie, abbia ricercato con coerenza, con convinzione, il difficile punto di equilibrio fra, da un lato, la necessità, che ovviamente riconosciamo, dell’economia europea, sempre più fondata sull'integrazione, e dunque sull’intensificarsi degli scambi ed anche degli scambi commerciali, e, dall’altra, l’esigenza, per noi irrinunciabile, della salvaguardia ambientale della Valle d’Aosta.
Ora questo punto ragionevole di equilibrio è stato chiaramente indicato dal Presidente Viérin già in una precedente riunione del Consiglio ed ancora recentemente ribadito: regolamentazione del transito in base alle esigenze della sicurezza e contingentamento, quale risposta alle preoccupazioni di carattere ambientale, con l’obiettivo esplicitamente dichiarato di ridurre sensibilmente il traffico dei veicoli commerciali rispetto al periodo precedente la tragedia del 24 marzo 1999. Queste indicazioni il gruppo di lavoro creato ad hoc dalla commissione intergovernativa aveva sostanzialmente recepito in quell’articolo che poi è stato cancellato o comunque "congelato". Rispetto a tutto ciò, le decisioni che recentemente sono state assunte, ma più che decisioni forse è meglio parlare ancora di misure prospettate congiuntamente dai Ministri dei trasporti di Francia e d’Italia, ebbene queste misure riducono a carta straccia le indicazioni che c’erano nel citato articolo 5. Misure che rappresentano una alquanto singolare convergenza di interessi tra il Governo di Sinistra francese e quello di Centro-Destra italiano.
Qualcuno, anche in quest’aula, ha in realtà parlato di "accordo estorto dai Francesi per problemi interni di elezioni". Francamente, faccio fatica ad immaginare un ministro, un ministro importante, di primo rango, del "Governo Berlusconi" che si fa estorcere un accordo dal comunista francese Gayssot. Credo che si faccia torto alle capacità del Ministro Lunardi pensando questo, oltre che del Governo di cui fa parte.
Comunque sia la realtà è che i Governi nazionali, italiano e francese, calpestando gli orientamenti, le proposte, delle comunità locali e sull’onda emotiva della nuova tragedia del Gottardo, vorrebbero imporre una soluzione improvvisata, io credo inapplicabile, cioè un sistema a senso unico alternato Monte Bianco-Fréjus che, oltre ad una serie di gravi conseguenze sull’economia locale - già altri sulla stampa in questo periodo le hanno messe in rilievo e non sto a ribadirle -, rappresenta il via libera ad un passaggio indiscriminato dei veicoli commerciali. Nello stesso tempo vorrebbero riproporre il raddoppio del tunnel. La questione della sicurezza è una questione che ci tocca tutti in ugual modo e proprio per questo ritengo tanto più inaccettabile che venga usata strumentalmente.
Penso che la proposta di raddoppio del tunnel, in astratto, potrebbe pure essere ragionevole: chi non sarebbe favorevole, per aumentare la sicurezza, ad una doppia canna in un quadro realizzato di sensibile riduzione dei TIR? Ma il contesto attuale è un altro e nel contesto attuale quella proposta altro non farebbe che assecondare le politiche già troppo lungamente perseguite di sviluppo del trasporto su gomma.
Purtroppo - e sottolineo purtroppo - quell’inversione di rotta che troppe volte invano abbiamo chiesto non potrà che avvenire a seguito del determinarsi di situazioni di crisi che rendano oggettivamente indifferibile tale mutamento, pena il collasso del sistema. Allora sì, sicuramente, si troveranno i finanziamenti necessari per le gallerie ferroviarie. Altrimenti, credo che rimarremo alle affermazioni di principio dei vari ministri - ne abbiamo sentite tante in questi anni - sulla differenziazione del trasporto merci, sul potenziamento delle reti ferroviaria e marittima, affermazioni che, nel concreto, ben poco hanno inciso sulla realtà complessiva del sistema dei trasporti. E allora quella dei Ministri Lunardi e Gayssot è una linea che dobbiamo respingere in toto, la dobbiamo respingere nella sua enunciazione iniziale e la dobbiamo respingere anche nelle varie subordinate pasticciate che sono state in seguito da più parti elaborate.
Credo che possiamo oggi con forza respingere quella proposta, con più forza, proprio perché abbiamo fin qui perseguito non una linea massimalista e velleitaria, ma una linea fortemente responsabile. Se poi i Governi nazionali vorranno mantenere le loro posizioni, se vorranno sfidare le comunità locali, dovremo opporci con decisione e, per esempio, potremo chiedere al Presidente Louvin, il giorno in cui si riaprisse il tunnel senza il rispetto delle condizioni suesposte, cioè l’articolo 5, di convocare il Consiglio nel piazzale antistante il tunnel, con il gonfalone della Regione, maggioranza e minoranza unite, ed invitare lì i rappresentanti della Valle d’Aosta, al Parlamento italiano ed a quello europeo, di sollecitare la partecipazione in quella occasione anche del Consiglio permanente degli enti locali, con tutti i sindaci, fasce tricolori e gonfaloni comunali, a testimonianza che la Valle d’Aosta non è disposta ad accettare atti d’imperio, unita.
Per venire ai documenti che sono stati presentati, mi pare che il dispositivo di questa risoluzione recepisca sostanzialmente quanto ho detto e perciò il mio sarà un voto favorevole.
PrésidentLa parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI)Penso che quella che ci accingiamo a fare sia una discussione che in gran parte è già stata fatta in varie sedi, non ultima quella del Consiglio regionale in momenti precedenti a quelli di questa votazione ed è una discussione che forse viene rifatta nell’imminenza della riapertura, auspicabile, del Traforo del Bianco e, poiché le posizioni dei vari movimenti sono ormai posizioni note in quanto sono state già oggetto di verifica e di dibattito, penso che non andremo ad aggiungere nulla di nuovo al di là delle suggestioni di chi mi ha preceduto che ha ipotizzato una "insurrection des socques" da terzo millennio.
È una suggestione, Consigliere Nicco, che penso pochi di quanti oggi sono qui sarebbero disposti a concretizzare, anche perché nella ricostruzione e nella suggestione del Consigliere Nicco ritengo ci siano due dati che non corrispondono esattamente alla realtà dei fatti. Il primo dato riguarda la cosiddetta "intermodalità" del trasporto merci. Non dimentichiamo che questa Regione, questa maggioranza ha sostenuto da lungo tempo l’esigenza di rafforzare la viabilità stradale e autostradale. Non dimentichiamo che la scelta dell’autostrada a Courmayeur e al traforo era una scelta di privilegiare non tanto e soltanto il traffico turistico, ma era anche la scelta consapevole di portare fuori dai nostri villaggi il traffico pesante che li attraversava, con tutti i problemi di sicurezza sulla statale che raggiungeva il Monte Bianco perciò non possiamo oggi fingere di non ricordare quello che abbiamo sostenuto e quello che abbiamo finanziato.
Il raddoppio del traforo oggi è tornato materia di attualità alla luce di un insieme di situazioni che si sono in questi ultimi tempi verificate: la tragedia del Monte Bianco e la tragedia recente del Gottardo.
Non condividiamo la conclusione che l’ipotesi del raddoppio del Traforo del Bianco significhi l’equazione: raddoppio del traffico veicolare, in particolare del traffico pesante. Sosteniamo che se un aumento del traffico pesante c’è stato, questo aumento è stato portato dall’autostrada. Il fatto di avere oggi un traforo nelle condizioni in cui è, sicuramente è un imbuto allo smaltimento di quel traffico che l’autostrada porta ai piedi del Monte Bianco.
Riteniamo di conseguenza che l’ipotesi di cui si sta parlando di un raddoppio del traforo, che poi è l’ipotesi centrale nella prospettiva non solo dei trasporti merci, ma anche nella prospettiva delle sicurezze a quel tipo di viabilità sia una scelta pressoché obbligata e ci preoccupa il fatto che non solo la mozione dei Verdi, peraltro in modo coerente ad una visione particolare che essi hanno e che noi non condividiamo, ma che la risoluzione sottoscritta dalle altre forze di maggioranza insista in più passaggi sul rifiuto di ipotesi di raddoppio.
È vero, c’è l’escamotage di dire "allo stato attuale", però la forza con cui si ribadisce questa contrarietà mi sembra che sia da considerare come un dato negativo dal nostro punto di vista, negativo perché è un dato che prescinde e preclude un attraversamento in piena sicurezza di quel tunnel.
Non voglio addentrarmi in dettagli tecnici che penso siano conosciuti da tutti, ma la volta stessa di quel tunnel, che scende sui lati delle carreggiate, obbliga gli automezzi pesanti a degli incroci ravvicinati, sono ben a conoscenza gli operatori del tunnel di quanti specchietti di automezzi pesanti negli anni passati sono andati infranti dall’incrocio dei due automezzi, perciò è evidente che dire no al senso unico alternato e dire no al raddoppio del traforo è una contraddizione nei termini, che dovrebbe essere completata affinché non rimanga una contraddizione con un ulteriore terzo no al traffico pesante, allora a quel punto questa risoluzione avrebbe una sua coerenza, da noi non condivisibile, ma avrebbe una sua coerenza.
Riteniamo che invece, così come viene posta, vada contro a quella richiesta di sicurezza che invece mi sembra essere un elemento che accomuna tutte le varie posizioni sull’argomento. Per essere realistici sappiamo bene che oggi con le tecnologie che ci sono è molto più facile raddoppiare in tempi relativamente brevi il Traforo del Bianco, piuttosto che riuscire a costruire, nell’ipotesi che ci siano i finanziamenti e gli accordi con la Svizzera, da cui non si può prescindere, il Tunnel di Martigny. È evidente che subordinare l’un fatto all’altro fatto non giova a quella richiesta di sicurezza che penso debba essere l’elemento che accomuna tutte le posizioni. Sostanzialmente sono questi i motivi che ci portano nella condizione, come Forza Italia, di non poter esprimere un parere positivo né alla mozione, né tanto meno alla risoluzione.
Sulla questione ferroviaria vorrei domandare all’Assessore Lavoyer, che l’ha seguita a più riprese, quali passi avanti sono stati fatti perché non dimentichiamo che questo Consiglio regionale ha stanziato circa un anno fa ulteriori risorse finanziarie importanti al fine di riattivare la fattibilità di quel percorso. Non vorrei che il tutto si fosse chiuso in un'operazione di vetrina con quel convegno oneroso che si è svolto a Saint-Vincent l’autunno scorso e che poi rimanesse un disegno abbandonato.
Perciò, al di là delle parole che si possono scrivere, sarebbe bene che ci fossero dei fatti chiari e, quando la maggioranza lascia intendere che il trasporto su rotaia deve essere una soluzione da privilegiare, ci piacerebbe capire con quali atti concreti la Giunta e la maggioranza ritengono di poter privilegiare questo asse alternativo di collegamento ferroviario.
Non dimentichiamo che sui collegamenti ferroviari anche le posizioni dei Verdi non sono sempre state all’insegna della massima coerenza perché se è vero che il movimento verde della Valle d’Aosta sostiene la tesi del traforo ferroviario - anche perché oggi non ci sono i cantieri del traforo ferroviario perciò è una tesi che inquina poco e che sconvolge poco il nostro paesaggio - è altrettanto vero che altri Verdi, ma sempre riconducibili al movimento verde nazionale "latu sensu", hanno operato con una violenza di tipo amministrativo con ricorsi al TAR, al Consiglio di Stato, contro quei lavori che avrebbero dovuto oggi darci una linea ad alta velocità di collegamento fra Torino e Lione. Non dimentichiamoci che se quel collegamento ad alta velocità oggi non è ancora stato concretizzato? è uno dei motivi che portano il traffico pesante a viaggiare su ruote e a ripercorrere, non appena sarà aperto, anche il Traforo del Monte Bianco.
Sul senso unico alternato vorrei solo chiarire che non è assolutamente vero che i due Governi, francese e italiano, hanno concordato e inventato questa soluzione. Mi dispiace dover affermare che il Governo italiano ha dovuto recepire in posizione quasi di debolezza gli "aut aut" del Governo francese perché penso che sia noto a tutti che il senso unico alternato è un'invenzione dei Francesi e il risultato del Governo italiano è stato semmai un altro: quello di posticipare l’avvio del senso unico alternato all’apertura del traforo. La data del 15 dicembre dovrebbe essere la data di apertura al traffico leggero nel doppio senso di marcia e l’ipotesi di prender tempo sino a febbraio per il senso unico alternato è uno "spatium deliberandi" che potrebbe comportare determinazioni diverse rispetto all'assurdità - che mi sento di sottoscrivere - del senso unico alternato.
Penso che in questo scenario nulla di nuovo sia emerso. C’è l’esigenza di arrivare ad una votazione, ma riteniamo che non siano da parte nostra condivisibili i presupposti che sono contenuti nei due documenti, di conseguenza riteniamo di non poter esprimere un voto positivo.
PrésidentLa parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU)Dopo l’intervento del collega Frassy, scopriamo che, oltre alla debolezza della Valle d’Aosta, c’è anche la debolezza del "Governo Berlusconi" e del Ministro Lunardi che, rispetto al doppio senso, si sarebbe dovuto arrendere alle forzature del Ministro comunista francese ed effettivamente bisogna dire che, nell’immaginario collettivo dei militanti e politici di Forza Italia, questi Comunisti sono veramente terribili.
Voglio tuttavia fare un'analisi il più possibile pacata di questa risoluzione che ci viene proposta per certi versi in alternativa alla nostra mozione, mozione nella quale non intravedevo quelle posizioni massimaliste e velleitarie che qualcuno ha citato negli interventi precedenti. La risoluzione contiene a nostro giudizio delle affermazioni in linea generale condivisibili, ma talmente generiche da non poter essere appieno valutate, contiene in particolare un'affermazione che, per quanto ci riguarda, non è assolutamente condivisibile e cerchiamo di andare con ordine.
Dopo la premessa si chiede che il Consiglio regionale esprima soddisfazione per il fatto che il Traforo del Monte Bianco riapre il 15 dicembre 2001, credo che su questo punto siamo tutti d’accordo: in ogni sede e in ogni occasione tutte le forze politiche, pur divergendo sulla questione del traffico pesante, hanno ritenuto come prioritaria l’apertura del traforo per il traffico leggero, quindi salutiamo favorevolmente questo avvenimento sperando che la data del 15 dicembre venga rispettata.
Si chiede che il Consiglio manifesti "? la propria viva opposizione nei confronti dell'ipotesi di istituzione del senso unico alternato che considera come due canne di un unico traforo "virtuale" il Monte Bianco ed il Fréjus?", che avrebbe le conseguenze che vengono evidenziate molto bene di favorire il traffico pesante, non tenendo conto delle esigenze delle comunità locali, soprattutto non tenendo conto delle aspettative di sviluppo turistico della nostra Regione. Mi permetto soltanto, per necessità di confronto, anche perché con il Consigliere Nicco è sempre piacevole confrontarsi, non di dissentire, ma di non enfatizzare troppo questa faccenda delle doppie "canne", cui conseguirebbe una sicurezza al top, dall’altro della "canna" unica, con sicurezza zero, lo dico perché intuitivamente capiamo tutti che due "canne" sono meno peggio di una sola, questo mi sembra lapalissiano, però guardate che l’esperienza degli ultimi gravi incidenti stradali non fa tante distinzioni.
L’incidente del Monte Bianco non è avvenuto perché c’è stato un incidente ad incrocio, è avvenuto per l’incendio di un camion, probabilmente gli effetti non sarebbero stati molto diversi se questo camion si fosse incendiato in una "canna" unica, ma soprattutto gli incidenti - mi pare di ricordare - in due trafori internazionali che sono intercorsi fra la tragedia del Monte Bianco e quella del Gottardo, sono avvenuti in trafori a doppia "canna". Quindi non è che il discorso sicurezza sia risolto, ma è solo attenuato con la doppia "canna". Pertanto, quello non è un dato a mio giudizio da enfatizzare.
Continuiamo l’esame della risoluzione: si chiede che il Consiglio sottolinei "? la necessità indifferibile di sostenere risolutamente la realizzazione delle direttrici ferroviarie già programmate - in particolare la linea Torino-Lione - e di favorire le iniziative concernenti la realizzazione della nuova direttrice ferroviaria alpina verso la Svizzera attraverso il Gran San Bernardo?" e questa può essere una sottolineatura condivisibile.
Qui apro per forza una piccola parentesi, ma non perché voglia fare il difensore dei Verdi, ma perché si fa spesso, specialmente da una parte politica, nel caso rappresentata da persona seria qual è il Consigliere Frassy, molto pressappochismo, molto buon mercato su questa vicenda, confondendo alta velocità, alta capacità, ferrovie normali, treni che viaggiano a 300 all’ora, treni che viaggiano in posti di pianura, che attraversano una valle, mentre non è proprio tutto uguale, purtroppo fare una ferrovia come quella concepita in Val di Susa, fra l’altro di alta velocità originariamente, neanche di alta capacità di trasporto merci, significa devastare una valle perché hanno tagliato dritto su paesi e su tutto quello che c’era. Per far viaggiare i treni a 300 all’ora, bisogna andare sempre dritto o quasi, i raggi di curvatura sono molto ampi, bisognerebbe calarsi concretamente nella realtà, per capire cosa significa. Allora non è che i Verdi del posto sono contro la ferrovia, sono contro quel tipo di progetto di ferrovia perché farebbe dei danni consistenti.
Vado avanti: il Consiglio rileverebbe "? che l'adozione della circolazione a senso unico alternato tra il Monte Bianco ed il Fréjus rischia di condurre, in ragione delle esigenze di sicurezza della circolazione, alla prospettiva del raddoppio dei due trafori?" ed è ciò che personalmente condivido di più perché è questo lo scopo finale come ho detto illustrando la nostra mozione. Il doppio senso a mio avviso è strumentale alla realizzazione del doppio traforo stradale che è auspicata non solo dai "cattivi" Comunisti francesi, ma anche dal Ministro progettista-consulente della società del Monte Bianco, Ing. Lunardi.
Salto l’undicesimo paragrafo, perché su quello tornerò più diffusamente in ultimo, per passare alle richieste: sono le richieste di "una stretta concertazione con la Regione autonoma Valle d'Aosta in merito alle decisioni da assumere" e qua siamo d’accordissimo. Rilevo che le altre due affermazioni sono estremamente generiche e facevano parte di questa seconda categoria di deliberazioni che vengono introdotte con questa risoluzione.
Rimane, ed è l’affermazione speculare alla nostra piccola mozione, la frase: il Consiglio "ribadisce allo stato attuale, la propria contrarietà al raddoppio del Traforo del Monte Bianco". Noi diciamo nella nostra mozione che il Consiglio regionale ribadisce la propria contrarietà ad ogni ipotesi di raddoppio del Traforo del Monte Bianco, quindi si sono aggiunte tre parole "allo stato attuale" e noi siamo molto preoccupati di queste tre parole, che, se fossero fondate le nostre preoccupazioni, sarebbero il cavallo di Troia per cambiare una posizione decennale perché oggi ci opponiamo al raddoppio del Traforo del Bianco, ma da domani chissà. Chissà quali proposte ci verranno fatte, chissà cosa dovremo contrattare, chissà se potremo monetizzare, chissà... Questo è preoccupante perché queste tre parole possono significare un cambiamento di rotta e io dico un cambiamento di rotta per certi versi inaspettato da parte delle forze di maggioranza.
Leggo - in genere non mi piace andare a ricercare le frasi sui giornali, non lo faccio quasi mai, però i documenti ufficiali hanno un certo peso leggo sul "Peuple valdôtain" del settembre 1999 dal document approuvé par le Conseil fédéral et par la Conférence des présidents des sessions de l’Union Valdôtaine, punto n. 7 di questo proclama: "? le refus ferme et définitif du doublement du tunnel routier?" eccetera. Mi sembra che oggi questo rifiuto fermo e definitivo cominci a scricchiolare, si comincia a socchiudere una porta che è stata per un decennio chiusa a chiave e blindata da numerose prese di posizioni di questo Consiglio. La ritengo un'apertura pericolosa.
Può darsi che le mie siano farneticazioni e si tratti soltanto di una frase scritta con uno stile non troppo proprio e allora noi presentiamo un emendamento e vi chiediamo di abolire queste tre parole "allo stato attuale" oppure in alternativa di votare la nostra mozione anche perché non mi sembrerebbe scandaloso per il fatto che il meno della nostra mozione è contenuto nel più della vostra risoluzione, quindi non togliamo niente alla risoluzione della maggioranza. A seconda di come questo emendamento che noi presentiamo verrà accolto le nostre determinazioni in riferimento a questa risoluzione saranno adottate e saranno ovviamente diverse. Questo è il timore che emerge da questa risoluzione, io spero che la storia mi smentisca, ma me lo auguro di cuore, non avete idea quanto ci tenga ad essere smentito, ma io temo che questa piccola frase significhi un cambiamento di rotta significativo di questa Assemblea e un cambiamento di rotta che può avere delle conseguenze nefaste per la nostra Regione.
PrésidentLa parole au Conseiller Martin.
Martin (SA)Abbiamo avuto modo nei giorni scorsi, come commissione consiliare, di fare un sopralluogo al Tunnel del Monte Bianco e abbiamo potuto verificare i lavori che sono stati fatti e abbiamo potuto verificare che in effetti in quella situazione tutto quello che si poteva fare è stato fatto. Abbiamo avuto l'assicurazione dai tecnici che, per quanto riguarda la parte italiana, ma sembra anche per la parte francese, entro il 15 dicembre si dovrebbe poter riaprire il tunnel al traffico leggero e questo ci ha soddisfatto perché siamo tutti d’accordo sul fatto che il tunnel possa riaprire presto almeno al traffico leggero.
Abbiamo anche discusso di quel pasticcio, che non so se è colpa del Governo francese o del Governo italiano o di tutti e due, questo non lo so, so soltanto che la possibile apertura al traffico pesante a senso alternato è certamente un gran pasticcio ed è una prospettiva in merito alla quale noi, come altre forze politiche, abbiamo, in quest’aula e fuori, ribadito la nostra contrarietà. In questo momento pensiamo che l’unica soluzione per non aumentare il traffico pesante sia la posizione che la Giunta ha sempre tenuto negli ultimi tempi, ossia quella di una seria regolamentazione.
Questo è l’unico modo per non aumentare il traffico e per viaggiare con una sufficiente sicurezza. Ci rendiamo però conto che potrebbero avanzare a livello europeo degli accordi internazionali che potrebbero interessare tutti i tunnel, quindi anche quello del Monte Bianco per quanto riguarda il traffico monodirezionale ed è proprio per questo che, secondo noi, dobbiamo chiedere con forza di essere seduti allo stesso tavolo quando avanzeranno queste proposte, se avanzeranno, per pretendere, proprio come diciamo nella risoluzione "una stretta concertazione con la Regione Valle d’Aosta". Per pretendere una regolamentazione in ogni caso del numero dei transiti e, per parlare in modo serio e convincente dell’alternativa al traffico su gomma, ossia del raccordo Santhià-Martigny, per poter spostare su ferrovia il traffico pesante. Pensiamo che essere seduti a quello stesso tavolo forse è l’unico modo per essere protagonisti attivi e non protagonisti passivi dell'eventualità di un raddoppio del Tunnel del Monte Bianco.
PrésidentLa parole au Président de la Région, Viérin Dino.
Viérin D. (UV)Une brève réflexion sur deux thèmes qui me paraissent importants surtout si l'on veut éclaircir certaines prises de position.
La première réflexion quant notre prétendue faiblesse. Je me rapporte évidemment à la Vallée d’Aoste, les autres considérations je les laisse à ceux qui font de la "fantapolitique"; je prends acte du résultat et ne partage pas ce jugement.
La deuxième réflexion quant à la réaffirmation de la volonté de ce Conseil, mais là j’y reviendrai. Nous ne pouvons être toujours et uniquement maximalistes. Je pense que si nous voulons exprimer une volonté qui tienne compte de l’évolution dynamique et non statique - il n’y a que les montagnes qui ne bougent pas. Il est donc important de réaffirmer une volonté -, aujourd’hui notre volonté est encore une fois clairement exprimée, mais nous ne pouvons pas oublier tout ce qui est en train de bouger autour de nous en Europe.
La faiblesse: nous avons défini une position du Conseil de la Vallée et nous l’avons fait au cours de ces années; nous l’avons exprimée au mois d’avril 1999, au mois de septembre 1999, au mois d’avril 2000. Nous avons donc suivi l’évolution de ce problème et nous avons participé au débat au niveau européen et transalpin en exprimant une position portant sur la réglementation et la régulation du passage des poids lourds au Tunnel du Mont-Blanc. Mais certaines positions dogmatiques notamment? et là j’ai pris acte qu’il y a eu un revirement parce que jusqu’à présent jamais on n'avait dit: "S’ils passent dans une direction ce n’est pas dit que ce soit plus en sécurité par rapport au double sens de circulation, ce n’est pas dit qu’on soit en sécurité du fait que l’on aille uniquement et simplement dans une direction, vu que certains accidents ont été provoqués dans une seule direction de marche".
Mais c’est justement toutes les réserves et les critiques quant à une proposition de réglementation et de régulation des passages qui ont amené - qu'il s'agisse ou non d'un instrumentalisation, je peux même partager cet avis - les ministres à prendre cette décision et c’est cette décision des ministres qui a rendu plus faible - ce n’est pas que nous soyons faibles - une position, que par ailleurs nous réaffirmons encore aujourd’hui, d’opposition au doublement du Tunnel du Mont-Blanc. Cette proposition d'alternat a été prise sur la base d’un autre accident dans un autre tunnel qui n’était pas comme le Mont-Blanc, mais qui était jusqu’à ce jour l’un des tunnels les plus sûrs parce qu’il avait et il dispose encore aujourd’hui d’un tunnel de sécurité et cet accident a mis au premier plan les exigences de sécurité. Du point de vue des exigences de sécurité, si nous considérons uniquement cet aspect, je défie n’importe qui à contredire une proposition qui aille dans la direction, pour reprendre le texte des ministres, de "séparation physique du passage des camions".
Aujourd’hui, et c’est la deuxième considération, nous réaffirmons dans cette résolution notre opposition au doublement du Tunnel du Mont-Blanc, mais de façon responsable, en essayant de regarder un peu au-delà et donc nous commençons à poser certaines conditions le cas échéant. Aujourd’hui nous exprimons encore notre volonté.
Mais je disais auparavant qu’il n’y a que les montagnes qui ne bougent pas. Permettez-moi de vous dire également que vous aussi vous avez modifié votre position, par exemple par rapport à l’autoroute: d’une position ferme d’opposition et de recours aux tribunaux, quand vous avez constaté que la construction de cette autoroute reliant Aoste à Morgex avait des effets positifs quant à l’impact sur l’environnement, vous avez vous aussi modifié votre position parce que vous avez pendant une législature appuyé les propositions concernant l’autoroute.
Je ne veux pas insister sur ce point, mais simplement pour dire qu’on ne peut pas affirmer d’une façon maximaliste: "Aujourd’hui vous exprimez une proposition et vous ne dites pas que même en 2.060 vous aurez la même position, alors nous avons des doutes". Aujourd’hui nous vous avons dit que nous sommes contraires, mais après - et là c’est le dogmatisme - vous ne pouvez demander des professions de foi quand c’est vous-mêmes qui avez changé, et à juste titre ces professions de foi en cours de route, en tenant compte des modifications qui sont intervenues et des conséquences qu’elles ont eues sur une certaine réalité.
C’est aussi à cet égard que je dis qu’on ne peut pas toujours continuer à faire le procès aux intentions. Aujourd’hui nous disons non au doublement; jusqu’à présent nous avons la ferme conviction d’avoir maintenu une attitude cohérente et donc nous confirmons cet engagement, tel qu’il a été formulé dans la résolution.
PrésidentJe soumets au vote la motion présenté par le groupe Vallée d’Aoste per l’Ulivo:
Conseillers présent: 29
Votants: 4
Pour: 3
Contre: 1
Abstentions: 25 (Agnesod, Aloisi, Bionaz, Borre, Cerise, Charles Teresa, Comé, Cottino, Cuc, Ferraris, Fiou, Lanièce, Lavoyer, Louvin, Marguerettaz, Martin, Nicco, Pastoret, Perrin, Perron, Piccolo, Praduroux, Vallet, Vicquéry, Viérin D.)
Le Conseil n’approuve pas.
La parole au Conseiller Curtaz pour l’illustration de l’amendement sur la résolution, dont je donne la lecture:
Emendamento All’11° paragrafo sopprimere le parole: "allo stato attuale".
Curtaz (PVA-cU)Più che altro per dichiarazione di voto, così evito di riprendere due volte il discorso. Ovviamente voteremo a favore il nostro emendamento e ci asterremo sulla risoluzione proposta dalle forze di maggioranza.
Io però colgo l’occasione per fare alcune riflessioni su quanto il Presidente ha detto. Mi consenta, Presidente, le ho riconosciuto molto spesso una certa brillantezza di contraddittorio, in questa occasione mi sembra che la brillantezza sia venuta meno per una serie di ragioni, perché lei non può definire massimalista chi chiede di ribadire la contrarietà al raddoppio perché, così facendo, dà del massimalista al Consiglio regionale che per dieci anni ha votato questa "cosa", al suo partito che ancora due mesi fa ha detto questa "cosa". Siamo tutti massimalisti? Non mi sembra che sia corretto esprimersi così, ogni tanto si usano delle aggettivazioni un po' a "buon peso".
Il Presidente ha detto? e vengo al punto cruciale, francamente non ho capito in cosa consisterebbe il cambio di posizione rispetto al discorso della sicurezza. Mi sono limitato ad elencare un dato storico statistico e personalmente, non so se è questo che intendeva il Presidente, ritengo che il discorso "sicurezza" sia importantissimo, ma che non debba esaurire tutta la problematica. Su questo non ho cambiato posizione, ma personalmente non mi vergognerei di cambiare posizione qualora ci fossero delle motivazioni valide.
Mi sembra anche un sintomo di elasticità, però in questo caso la mia intelligenza, relativa, mi dice che quella linea è ancora giusta. Il Presidente ha detto che solo le montagne non cambiano, ha fatto un esempio forse un po' improprio della questione dell’autostrada, ma prendiamolo per buono. Questo esempio dell’autostrada, lo giustifica il Presidente, perché ci si accorge che nel cambiare posizione c’è qualcosa di buono. Vorrei chiedere al Presidente se il cambiare posizione rispetto al diniego di raddoppio porta a qualcosa di buono perché io non l’ho capito, io non l'ho intuito, non lo vedo qualcosa di buono?
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
? non c’è qualcosa di buono, è che oggi voi vi tenete una porta socchiusa, questo è il dato politico.
Oggi il Consiglio regionale della Valle d’Aosta, dopo dieci anni di posizioni nette, reiterate sul punto, cambia posizione politica, si lascia una porta aperta bocciando la nostra mozione, che era di una chiarezza cristallina, e adotta una risoluzione che con la dizione "allo stato attuale" lascia aperte tutte le porte per il futuro, perché se questo "stato attuale" fosse soltanto dire: "Ma certo, lo votiamo oggi", allora bastava mettere i due punti dopo "allo stato attuale" e si ripeteva tutto il deliberato? oppure riportarlo ogni volta, ma si è messo proprio lì e lo abbiamo capito tutti che era importante solo lì, perché io sono intervenuto solo su questo, lei è intervenuto quasi solo su questo, quindi abbiamo capito tutti che questo è il nucleo centrale di questa risoluzione.
La conseguenza è che il Consiglio regionale cambia posizione. Non siamo noi oggi a voler fare il processo alle intenzioni, ma la storia ci dirà se questo è oppure no come tema un punto cruciale in cui la Valle d’Aosta si appresta a "calare le braghe" su questo punto oppure se queste sono solo tre parole messe lì per caso e sovrastimate da un ingenuo come il sottoscritto.
Vedremo se questo sarà o no un passaggio cruciale nel cambiamento di posizione della Regione rispetto a questa questione e, se così fosse, mi dispiacerebbe per il collega Nicco, perché finirebbe per votare una risoluzione che non esplicita quello che lui pensa.
PrésidentJe soumets au vote l’amendement présenté par le groupe Vallée d’Aoste per l’Ulivo:
Conseillers présent: 29
Votants: 3
Pour: 3
Abstentions: 26 (Agnesod, Aloisi, Bionaz, Borre, Cerise, Charles Teresa, Comé, Cottino, Cuc, Ferraris, Fiou, Frassy, Lanièce, Lavoyer, Louvin, Marguerettaz, Martin, Nicco, Pastoret, Perrin, Perron, Piccolo, Praduroux, Vallet, Vicquéry, Viérin D.)
Le Conseil n’approuve pas.
Je soumets au vote la résolution:
Conseillers présent: 29
Votants: 25
Pour: 25
Abstentions: 4 (Beneforti, Curtaz, Frassy, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.
Sur cela s’achèvent les travaux de cette séance du Conseil.
La séance est levée.