Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1948 del 4 aprile 2001 - Resoconto

OGGETTO N. 1948/XI Decisioni in merito all'aumento della quota di iscrizione ai corsi dell'Istituto Musicale. (Reiezione di risoluzione)

Risoluzione Il Consiglio regionale della Valle d’Aosta

Preso atto della decisione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione dell’Istituto Musicale di aumentare la quota di iscrizione per la frequenza ai corsi professionali e sperimentali;

Considerato inoltre che con tal decisione vengono penalizzati gli alunni che scelgono di frequentare i corsi sperimentali e che sono numericamente superiori agli alunni che si iscrivono a corsi professionali e preparatori;

Richiamate le finalità della Fondazione previste dalla l.r. n. 8/92 che mirano alla diffusione della cultura musicale in Valle;

Impegna

La Giunta regionale

A verificare se alla base di tale decisione c’è l’esigenza di far fronte a limiti di bilancio e, se del caso, a ridiscutere con il Consiglio di Amministrazione della Fondazione i criteri di finanziamento della stessa Fondazione onde consentire al maggior numero possibile di famiglie di sostenere le spese per offrire ai propri figli un'educazione musicale.

F.to: Squarzino Secondina - Curtaz – Beneforti

PresidenteLa parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU)Assessore, in questa settimana io l’ho cercata più volte, come forse i suoi uffici le hanno riferito, perché avevo piacere di trattare con lei questo argomento.

Lei era impegnato, io poi mi sono dovuta assentare, per cui non ho avuto modo di trattare direttamente con lei questi dati.

Quanto si è verificato alla Fondazione Istituto musicale è un episodio che non riguarda soltanto gli alunni che frequentano l’Istituto musicale e i relativi genitori ma anche chi è interessato in senso lato alla cultura. Sappiamo, dai dati forniti dalla stessa Fondazione, che ci sono nell’anno scolastico 1999-2000 173 alunni delle classi pareggiate e 310 dei corsi sperimentali, quindi complessivamente sono quasi 500 alunni che partecipano alle iniziative che la fondazione mette in atto.

Ora quest’anno all’improvviso (sembra, in base agli elementi in mio possesso, che tutto sia avvenuto abbastanza all’improvviso senza una richiesta di condivisione con, o una spiegazione alle, famiglie), è aumentata la tassa per l'iscrizione ai corsi ed è stata aumentata in modo esponenziale, del 100 percento nel caso dei corsi sperimentali e del 50 percento nel caso dei corsi pareggiati.

Non solo, ma nei corsi sperimentali è stata tolta una norma che facilitava la partecipazione dei ragazzi di una stessa famiglia, nel senso che in caso di due o più membri della stessa famiglia che partecipavano ai corsi per il secondo o il terzo c’era una riduzione.

Ora dal prossimo anno questa riduzione per i corsi sperimentali non ci sarà più, secondo la decisione del Consiglio di amministrazione.

Noi non conosciamo i motivi per cui è stato deciso questo aumento, anche se abbiamo visto sul giornale di oggi che uno dei motivi è proprio il fatto di dover quadrare il bilancio.

Ora, visto che i fondi per la Fondazione vengono decisi dalla Giunta regionale e in bilancio viene assegnata una cifra consistente, per la precisione 3.925 milioni, a fronte di 115 milioni che provengono dalle tasse di iscrizione, visto che è la Giunta responsabile del finanziamento della Fondazione, sarebbe opportuno che la Giunta verificasse se alla base delle suddette decisioni ci sia solo un problema di bilancio: in quel caso sarebbe utile che la Giunta discutesse con il Consiglio di amministrazione i criteri del finanziamento della stessa Fondazione in modo da non costringere la Fondazione ad aumentare le tasse di iscrizione.

Perché poi la cifra che verrebbe incamerata dalla Fondazione grazie all’aumento delle rette è minima rispetto all’insieme della cifra che nel bilancio regionale è prevista come contributo per la Fondazione.

Chiediamo pertanto alla Giunta se intende ridiscutere con il Consiglio di amministrazione i criteri di finanziamento per facilitare la decisione del Consiglio di amministrazione di rivedere le rette. Rivedere le rette vuol dire consentire al maggior numero possibile di famiglie di sostenere le spese per offrire ai figli un'educazione musicale.

Non dimentichiamo che uno degli obiettivi della legge regionale istitutiva della Fondazione è quello di consentire lo sviluppo e la diffusione dell’arte e della cultura musicale in genere in Valle d’Aosta.

L'intento del legislatore non era finalizzato in primis ad avere un istituto musicale, ma questo era considerato uno strumento per raggiungere l’obiettivo principale: valorizzare, divulgare il patrimonio musicale, sviluppare, diffondere l’arte e la cultura musicale in Valle d’Aosta e questo con corsi sia di indirizzo professionale sia di indirizzo amatoriale.

Credo che nelle finalità della legge l’attenzione sia rivolta agli alunni e che non debbano essere fatte pagare alle famiglie eventuali difficoltà finanziarie che la Fondazione deve e può superare diversamente.

PresidenteLa parola all’Assessore all’istruzione e cultura, Pastoret.

Pastoret (UV)Ho ricevuto in questi giorni una comunicazione da parte del Presidente dell’Istituto musicale che è poi la stessa che è apparsa sul giornale oggi, quindi evito ai colleghi di darne lettura, credo che da parte dei presentatori della risoluzione vi sia conoscenza degli argomenti contenuti.

Prendo lo spunto dall'impegnativa della risoluzione, dove si chiede di verificare se alla base della decisione assunta c’è l’esigenza di far fronte a limiti di bilancio e l’impegno per la Giunta a ridiscutere con il Consiglio di amministrazione della fondazione i criteri di finanziamento della stessa.

La fondazione, non è funzionalmente dipendente dell’Amministrazione regionale ed ha conoscenza delle proprie disponibilità finanziarie nel momento in cui la Regione approva il bilancio. Infatti, a seguito dell’approvazione del bilancio da parte di questo Consiglio, ho comunicato al Presidente della Fondazione Istituto musicale che la disponibilità per l’anno 2001 sarebbe stata di 3.925 milioni.

A quel momento evidentemente la fondazione con il suo consiglio di amministrazione ha fatto i suoi conti, anche perché l’articolo 8 della legge istitutiva della fondazione prevede che fra gli altri compiti del consiglio di amministrazione vi sia quello di approvare il bilancio preventivo e consuntivo e credo e spero che la fondazione adotti questi atti sulla base delle certezze e delle veridicità di bilancio come da disposizioni di natura contabile generale per il funzionamento degli enti.

La fondazione, lo ricordo, lo ha già detto il suo presidente nella lettera, ha docenti che sono impegnati nei corsi pareggiati e nei corsi sperimentali.

Per questi docenti vi è stato un aumento contrattuale, per questi stessi docenti la fondazione?, in relazione a quanto si verificò lo scorso novembre dovette prevedere il pagamento di prestazioni straordinarie ai docenti, dicevo la stessa fondazione quest’anno per questi stessi docenti deve corrispondere 80 milioni.

Questa somma si aggiunge al costo del personale che per quanto riguarda il personale docente si situerà quest’anno a 3.199 milioni, a circa 600 milioni per lo stipendio del personale non docente e a 20 milioni per arretrati contrattuali per il periodo 1° luglio - 31 dicembre 2000. Una parte di queste somme non sono disponibili, non sono in possesso della fondazione.

Io non so ancora, perché questa risoluzione arriva oggi e non ho avuto modo di chiedere e avere dei dati per poter dare dei dettagli più precisi, quale sarà con precisione l’impegno finanziario al quale dovrà far fronte la fondazione per coprire queste spese aggiuntive, certamente si annuncia superiore ai 300 milioni. Ora fra gli azionisti - fra virgolette - di questa fondazione è ricompresa solo l’Amministrazione regionale.

Ritengo che sia corretto che l’Amministrazione regionale intervenga per sostenere la fondazione; ritengo anche che sia altrettanto corretto che gli utenti della fondazione siano a conoscenza di quelli che sono i problemi finanziari, problemi finanziari che non si risolvono certamente con l'elevazione della quota nella misura in cui questa è stata proposta perché si è passati per i corsi pareggiati da 200 a 300 mila di aumento e ricordo che le quote erano da diversi anni ferme, non erano più state adeguate, si è passati da 200 a 400 mila per i corsi sperimentali.

Tenuto conto che l’attività della fondazione si svolge nell’arco di 8 mesi grosso modo, la spesa di adesione per partecipare ai corsi con minimo almeno un’ora la settimana da parte degli allievi si aggira attorno ad una cifra, che per carità può anche essere considerata elevata, di 50 mila lire al mese con un elemento che vorrei sottoporre all’attenzione: la Fondazione Istituto musicale, a differenza di altri enti che erogano questo tipo di prestazione, fornisce direttamente gli strumenti agli allievi per il primo in casi rari, molto più sovente per i primi due anni e a volte anche di più, quindi senza costi aggiuntivi di attrezzatura.

Non voglio fare dei paragoni con altri luoghi, ma la collega Squarzino ha sollevato un problema parlando della diffusione della cultura musicale. Questo è contenuto nelle disposizioni legislative e attuative della Fondazione Istituto musicale, ma questo ente è passato attraverso un percorso importantissimo che ha visto in primo luogo il pareggiamento dell’istituto che è divenuto un istituto superiore di musica dove si fanno corsi per allievi che alla fine sostengono regolare esame. C’è poi tutta la parte sperimentale, che pure è importantissima.

I ragazzi che frequentano i corsi sono 517, seguono i corsi sperimentali 257 ragazzi, 107 seguono i corsi suzuki.

C’è un problema filosofico di fondo che bisogna risolvere al di là dell’aspetto contingente. La formazione di tipo sperimentale, quindi non attivata per giungere al conseguimento di un diploma per chi si vuole dedicare a questo tipo di attività, da quale soggetto deve essere fatta?

Oggi la fa la Fondazione Istituto musicale, ma questo è un compito che sempre più deve essere ricondotto ai rami vari dell’insegnamento: la musica nelle scuole va fatta o non va fatta?

Questo non lo dico io, può essere anche antipatico il Ministro De Mauro, ma lo ha detto nel presentare i suoi programmi.

Allora io credo che la Fondazione Istituto musicale dovrà porsi, insieme alla Regione, questo problema perché, quando si parla di corsi sperimentali, ma soprattutto di diffusione della musica sul territorio si intende la capacità di chi è in grado di formare di contribuire a formare coloro che poi devono far avere queste ricadute di carattere generale.

Questo non significa che non si fanno e non si debbano fare i corsi sperimentali, i corsi sperimentali vanno fatti, ma sulla base di che cosa? Anche sulla base di quella che deve essere una coerente concezione gestionale.

Prima citando ENEL si parlava di privatizzazioni, io non voglio porre la questione in questi termini. Ma una sana gestione deve prevedere quale forza lavoro ci deve essere, cioè quanti insegnanti, quale capacità di poterli pagare, quali entrate ci sono per poterli pagare e fornire un servizio agli allievi e quale deve essere il contributo da comprendere per frequentare una scuola che ha limiti numerici. Quanta gente infatti ha dei figli che seguono dei corsi musicali e non frequentano l’Istituto musicale?

Questo non giustifica il fatto che ci sia una quota più o meno elevata di iscrizione, ma che ci sia una quota accettabile per testimoniare, in una situazione di difficoltà di questo istituto, che c’è una corresponsione che, ripeto, è di 400 mila lire annue, 50 mila lire mensili con un aumento che sarà notevole, ma di 25 mila lire al mese per minimo 4 ore frontali mensili di insegnamento.

Non voglio citare le tariffe che vengono chieste da chi impartisce lezioni private, ma si capisce bene che, a fronte di questi costi, seppure accolti non con grande favore, ed io lo comprendo, non c’è certo l’imposizione di un costo che diventa incredibilmente pesante da sopportare per quanto riguarda la partecipazione degli alunni che seguono questi corsi.

Questi sono gli elementi che ho oggi, quindi non sono in grado di fornire ulteriori e maggiori informazioni alla collega Squarzino. Certo è che l’Istituto musicale chiederà all’Amministrazione regionale di coprire dei costi, che sono quelli aggiuntivi del contratto, che sono i famosi 80 milioni che la fondazione deve coprire per tutta la parte degli straordinari effettuati l’anno scorso. L’anno scorso c’erano delle ragioni; per non procedere ad un aumento delle tariffe e ad un'eliminazione dei corsi non poteva essere fatta ad anno scolastico avviato, su questo sono stato d’accordo.

Questa volta però non sono d’accordo sul fatto che l’Istituto musicale debba sempre e solo avere i costi ripianati da parte dell’Amministrazione regionale e che non ci sia nessun altro tipo di intervento. Pertanto annuncio l’astensione da parte della maggioranza su questa iniziativa.

PresidenteLa parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU)Assessore, io l’ho ascoltata con attenzione, ma non condivido la maggior parte delle sue osservazioni: non le condivido perché rilevo tutta una serie di contraddizioni in quello che lei ha detto.

Lei ha messo in luce l’importanza del pareggiamento "l’Istituto musicale adesso è pareggiato" lei ha detto. Ma l'Istituto comprende classi pareggiate e classi sperimentali, che non rientrano nella logica del pareggiamento. Non si capisce poi il rapporto che c’è fra il pareggiamento e l’aumento delle tasse e l'aumento inferiore nel pareggiato rispetto al corso amatoriale.

Non si capisce inoltre perché si aumentino le tasse al gruppo più consistente di alunni. In questo momento è maggioritario il numero degli alunni delle classi sperimentali, e questi sono maggiormente penalizzati a causa dell'aumento maggiore delle loro tasse. Come non si capisce perché debba essere totalmente cancellata la possibilità per le classi sperimentali di usufruire della riduzione famiglia, che invece è consentita per le classi pareggiate.

Si ha l’impressione, dati alla mano, che si vogliano colpire le classi sperimentali perché queste non sono più interessanti; ormai l’Istituto musicale ha fatto la scelta del pareggiamento, e tutta l'attenzione è concentrata sulle classi pareggiate: il resto non interessa. Se così fosse, bisognerebbe prendere la legge regionale istitutiva della fondazione e cambiarla. L’Istituto musicale che sembra prefigurarsi dalle sue parole è, infatti, totalmente diverso da quello che emerge dalle finalità della legge regionale n. 8/1992: è un’altra cosa che non ha niente a che fare con le finalità della legge.

Cambiamo la legge, se vogliamo cambiare la fisionomia dell’Istituto musicale; non possiamo mantenere la legge con quelle finalità e poi avallare un Istituto musicale che diventa tutto imperniato sul pareggiato. Non ha veramente senso, a mio avviso. È vero, le mie sono osservazioni opinabili come le sue, con la differenza che le sue non sono fondate sulla normativa vigente. Quindi credo che sia molto grave quello che lei sta facendo, Assessore, in questo momento; molto grave non è il fatto di astenersi sulla mozione, questa è una cosa secondaria (è abituale per la maggioranza astenersi su proposte dell'opposizione). Ma è molto grave l’analisi che lei sta facendo della situazione, la valutazione che dà dell’Istituto musicale. È grave che lei non percepisca come la fisionomia dell’Istituto musicale, così come lei lo prefigura, è contraria a quello che dice la legge. Questo, a mio avviso, è molto grave, Assessore.

PresidentePongo in votazione la risoluzione in oggetto:

Consiglieri presenti: 25

Votanti e favorevoli: 3

Astenuti: 22 (Agnesod, Bionaz, Charles Teresa, Comé, Cottino, Cuc, Ferraris, Fiou, Lattanzi, Marguerettaz, Martin, Ottoz, Pastoret, Perrin, Perron, Piccolo, Praduroux, Rini, Vallet, Vicquéry, Viérin D. e Viérin M.)

Il Consiglio non approva.

La seduta è tolta.