Oggetto del Consiglio n. 1803 del 24 gennaio 2001 - Resoconto
OBJET N° 1803/XI Renvoi de la reconstitution des Commissions du Conseil.
Question suspensive Le Conseil
approuve
la question suspensive et renvoie à l'examen d'une prochaine réunion du Conseil régional, après avoir entendu la Conférence des Chefs de groupe, la proposition de reconstitution des Commissions du Conseil dont à l'objet.
PrésidentCollègues conseillers, le 10 janvier dernier il avait été décidé par cette Assemblée le report de cet argument. Suite à cela, dans la journée d’aujourd’hui la Conférence des Chefs de groupe a été convoquée. A l’issue de la réunion, qui a eu lieu tantôt, force est de constater l’absence des conditions pour une définition de l’argument aux termes de l’article 20 du Règlement intérieur.
Les Chefs de groupe de la majorité à l’intérieur de la Conférence des Chefs de groupe ont exprimé le v?u d'un renvoi ultérieur de la décision sur la question. J’ai donc été chargé de vous soumettre la proposition de renvoi de cet argument.
La parole au Conseiller Curtaz, sur la motion suspensive.
Curtaz (PVA-cU)Il nostro gruppo si oppone alla richiesta di rinvio. Ci opponiamo a quello che è un "replay" di quanto avvenuto allo scorso Consiglio. Il rifiuto, perché di rifiuto si tratta ed è il secondo rifiuto consecutivo, della maggioranza di affrontare il problema sul merito attraverso l’escamotage del rinvio, evidenzia due anomalie di carattere politico.
La prima anomalia è addirittura paradossale: il gruppo della Stella Alpina è stato ufficializzato da circa due mesi, il gruppo della Stella Alpina, un solo gruppo, è stato formalizzato dall’inizio dell’anno. Ebbene, oggi un solo gruppo ha due vicepresidenti: l’uno che rappresenta la maggioranza, l’altro che rappresenta l’opposizione. Credo che sia un caso unico al mondo!
Badate, colleghi, che questo non c’entra con le problematiche relative alla perimetrazione della maggioranza perché il problema è identico a seconda che si consideri il gruppo della Stella Alpina in maggioranza o il gruppo della Stella Alpina all'opposizione.
Il gruppo della Stella Alpina a due mesi di distanza non ha avuto ancora la correttezza politica e istituzionale di far depositare le dimissioni ai propri componenti nell’Ufficio di Presidenza, almeno ad uno, anche perché in ogni caso alla Stella Alpina dal punto di vista regolamentare oltre che politico non potrà spettare che un vicepresidente.
Questo attaccamento scorretto dal punto di vista politico alle poltrone è stato "aggirato" con dichiarazioni di dimissione offerte al Capogruppo che nell'occasione svolge funzioni di presidente vicario.
La seconda questione non è di carattere solo o prevalentemente istituzionale, ma di carattere politico, è ancora più grave ed è la questione di una maggioranza che non riesce a definire sé stessa, una maggioranza che non riesce a perimetrarsi, una maggioranza che è incagliata sui problemi di ripartizione delle poltrone: delle poltrone in quest’aula e delle poltrone per le prossime elezioni politiche, una maggioranza che con le richieste di rinvio rifiuta il confronto in aula, una maggioranza che mortifica il dibattito, una maggioranza che adopera i rinvii per imbavagliare l’opposizione. Rinvio, si noti, che mentre l’altra volta veniva chiesto per una durata di 15 giorni, questa volta viene richiesto "sine die", senza determinazione di termine finale, del senso: "Ci facciamo i comodi nostri".
Chiediamo al Presidente della Giunta, che è garante dell’equilibrio politico della sua maggioranza, di farsi carico della situazione perché riteniamo politicamente scorretto e non ammissibile un suo ulteriore silenzio.
Di fronte a questo atto che riteniamo prevaricante da parte della maggioranza, che rifiuta attraverso la seconda richiesta di rinvio di portare in aula in modo trasparente di fronte all'opinione pubblica questo problema politico destinandolo a sedi riservate, riteniamo che questo comportamento non sia corretto e perciò abbandoneremo l’aula al momento della definizione di questo punto all’ordine del giorno.
PrésidentLa parole au Conseiller Frassy pour le groupe de Forza Italia.
Frassy (FI)È paradossale questo intervento perché nei fatti è un intervento che è già stato fatto in quanto i problemi che oggi ci troviamo ad affrontare sono gli stessi problemi che abbiamo affrontato 15 giorni fa.
Penso che ci sia relativamente poco da aggiungere a quanto abbiamo già detto 15 giorni fa e che ci sia poco da aggiungere rispetto a quanto ha detto poc’anzi il collega Curtaz, però un'ulteriore considerazione penso che possa essere fatta e sia una considerazione per capire quali siano, Presidente Louvin, le regole da rispettare all’interno di quest’aula.
Non concordo sull’interpretazione che ha fatto il collega Curtaz, nel senso che il Regolamento se lo abbiamo letto nella maniera corretta, mentre prevede dei meccanismi di proporzionalità e di rappresentanza in seno alle commissioni consiliari, non prevede dei meccanismi di proporzionalità della rappresentanza all’interno dell’Ufficio di Presidenza salvo però la prassi che è sempre stata seguita da questo Consiglio.
Allora il discorso è molto semplice: se non ci sono regolamenti, che codificano ciò che invece è codificato per le commissioni consiliari, noi prendiamo atto che in questo momento il niente, che qualcuno diceva essere il prezzo dell’allargamento della maggioranza, in realtà non è proprio il niente perché è quanto meno il modificare quella che è stata una prassi che ha connotato l’impostazione dei lavori dell’Ufficio di Presidenza.
L’Ufficio di Presidenza non è oggetto di attività ispettiva da parte delle forze di minoranza in quanto per regolamento lo sono solamente gli atti della Giunta, del potere esecutivo; di conseguenza gli assetti che ci sono nell’Ufficio di Presidenza, coinvolgendo anche la partecipazione delle forze di minoranza, tendono a consentire quel controllo che viene dall’interno e che altrimenti sarebbe difficilmente effettuabile.
Prendiamo atto che la contropartita dell’allargamento della maggioranza è un prezzo politico, che si paga in termini di democrazia, dopodiché su questo argomento non ci torneremo più, se non per ridere, perché di serio questo argomento non ha nulla.
Non ha nulla, lo ha detto bene, e lo voglio sottolineare, il collega Curtaz: i problemi all’interno della maggioranza sono problemi della maggioranza, sui quali non vogliamo assolutamente interferire, però non può un gruppo politico, che si è costituito dalla fusione di due formazioni politiche, farsi rappresentare in maniera unitaria a livello di Conferenza dei Capigruppo, sostenere pubblicamente una posizione politica unitaria, ignorata invece a livello di posizioni istituzionali.
Le posizioni istituzionali non possono essere gestite con la disinvoltura con cui può essere gestita una vicenda partitica come è la fusione fra due movimenti.
Così noi ci troviamo nella situazione paradossale che il Vicepresidente Marco Viérin, che potrebbe benissimo domani mattina essere nuovamente Vicepresidente insieme al Vicepresidente La Torre, ma con un meccanismo di democrazia, l’elezione nell’aula consiliare?, perché caro Marco Viérin non puoi dimenticare che tu sei stato eletto in quell’Ufficio di Presidenza con un accordo che è passato attraverso i banchi della minoranza!
Allora, al di là di quelli che sono i problemi di maggioranza, al di là di quelli che sono i problemi di partito, nei quali non vogliamo interferire, ti chiediamo la correttezza di non dare le dimissioni in mano al Capogruppo unico della Stella Alpina in quanto la tua elezione non è una nomina che è stata calata né dal partito né tantomeno dalla maggioranza, completamente diversa è la posizione del Vicepresidente La Torre, la tua posizione personale è sostanzialmente differente perché tu sei stato eletto in base a un accordo che è passato attraverso il consenso dei gruppi della minoranza consiliare.
Non ho altro da aggiungere se non confermare la nostra posizione che sarà quella di non partecipare a una questione che non riusciamo più a sostenere e a condividere perché non ha nulla di logico e non ha nulla di democratico nei modi in cui viene portata in replica ogni 15 giorni perciò ci assentiamo dall’aula per il tempo di questa votazione.
Par la suite, les groupes Per la Valle d'Aosta - con l'Ulivo et Forza Italia quittent la salle du Conseil pendant la discussion et la votation de l'objet.
PrésidentLa parole au Conseiller Collé.
Collé (SA)Presidente, colleghi, stiamo vivendo in questo periodo un momento particolare della politica valdostana, momento in cui l’Union Valdôtaine, i Democratici di Sinistra e la Stella Alpina stanno confrontandosi su programmi e progetti da concretizzarsi nell’immediato futuro.
È a tutti evidente che in questo frangente i tempi della politica non coincidono con quelli dell’amministrazione.
D’altronde, se così non fosse, riteniamo che, sulla base delle considerazioni e delle affermazioni giustamente espresse in quest’aula ed in altri importanti momenti istituzionali dal Presidente della Giunta e dai Capigruppo dell’Union Valdôtaine e dei Democratici di Sinistra, la nuova maggioranza si sarebbe già concretizzata.
È per questo motivo che a tutt’oggi non siamo in grado di provvedere alla riformulazione delle commissioni e dell’Ufficio di Presidenza anche se per quanto ci riguarda non vediamo particolari problemi per lo svolgimento dei lavori assembleari e di commissione.
La Stella Alpina, come alcuni organi di informazione hanno riportato, ha proposto alle altre forze politiche del tavolo alcuni punti di carattere amministrativo che riteniamo fondamentale attuare in quest’ultima parte di legislatura e contemporaneamente e inseparabilmente è stata condivisa da parte nostra la richiesta delle altre forze sulla necessità di un accordo che riguardi più specificatamente le imminenti decisioni per le prossime elezioni politiche. Il confronto sta procedendo su entrambe le questioni.
Dal punto di vista amministrativo si sta convenendo sulle risposte da dare a temi di sicuro rilievo per il futuro della Regione quali l’assetto della casa da gioco, della gestione dell’energia idroelettrica, della ricostruzione del dopo alluvione.
Dal punto di vista politico la Stella Alpina dà grande rilievo alle future elezioni per il rinnovo del Parlamento italiano. Noi ci riconosciamo nella necessità, sottolineata anche dal Conseil fédéral de l’Union valdôtaine, che i candidati proposti dovranno prioritariamente essere impegnati a mettere in valore e a riproporre con forza i principi di un reale federalismo e del problema dell'intesa nella riforma del nostro Statuto.
Sarà quindi necessario per i Parlamentari di nostra espressione misurarsi con il futuro Governo e la futura maggioranza su questi temi così decisivi per la nostra Regione senza preclusione alcuna.
Dunque la Stella Alpina in quest’ottica ritiene essenziale che i candidati di questa coalizione, beninteso accettati da tutti, siano l’espressione delle forze autonomiste e si pongano in maniera equidistante dai due raggruppamenti: Polo e Ulivo in modo da scegliere o meno l’appoggio al futuro Governo nazionale sull’unica base dei contenuti della riforma federale dello Stato e delle garanzie relative alla questione dell’intesa con la nostra Valle. Vi ringrazio.
PrésidentLa parole au Conseiller Cottino.
Cottino (UV)La dichiarazione che voglio fare sarà molto sintetica, non credo che ci sia bisogno di dilungarsi molto anche perché su parecchi argomenti credo che si possa tranquillamente rinviare al comunicato che il Conseil de l’Union valdôtaine ha fatto e dunque sugli argomenti da verificare, sull'importanza della collaborazione che c’è stata in passato con le forze politiche che compongono la Stella Alpina così come l’adesione di tutte queste forze al programma di legislatura e nel rafforzamento della stabilità del Governo, credo che il Conseil sia stato più che esauriente.
Una cosa però mi preme sottolineare ancora: Collé ha detto che i tempi della politica non sono gli stessi dei tempi dell’amministrazione; mi limiterò a dire che probabilmente i tempi che avevamo preventivato sono saltati e abbiamo forse peccato di presunzione, abbiamo forse peccato nel fare valutazioni un po' troppo ottimistiche.
E con questo non voglio neppure usare termini che all’esterno sono stati usati laddove si è detto che tutto o parte di questo ritardo sia per forza dovuto ai famosi sette paletti posti dalla Stella Alpina. Non credo che si possano chiamare tali, soprattutto se dandogli questo significato si vogliono vedere degli ostacoli o delle imposizioni. Credo che sia meglio guardarli per quello che sono e cioè degli argomenti da discutere, da approfondire, delle questioni da puntualizzare sulle quali credo che si possa, se si vuole, e io credo che si voglia ma i tempi li vedremo, trovare un accordo e ritengo di poter dire in tempi brevi.
Effettivamente l’allargamento della maggioranza non può essere un collage, non può essere che a un certo punto ci si parla in due o tre e si decide di aggiungere un pezzo; sarebbe troppo semplicistico e d’altronde i colleghi della minoranza, che in questo momento platealmente hanno abbandonato l’aula invece di proseguire o di ascoltare anche le ragioni degli altri, stanno a dimostrare?
(interruzione dei Consiglieri di Forza Italia e dell’Ulivo)
? ci sono colleghi che riescono a disturbare sia quando sono in aula, sia quando sono all’esterno dell’aula, ci sono invece altri che cercano di portare un minimo di contributo al dibattito seriamente.
Non essendo un collage, come dicevo, ritengo che ci sia la necessità di confrontarsi, la necessità di puntualizzare tutta una serie di cose dopodiché si trova un accordo politico e su questo si va avanti e avremo la possibilità di dimostrare quanto questo sia valido.
Questo modo di procedere ritengo che dimostri la serietà con cui stiamo affrontando questo passaggio. Certo la concomitanza o l'immediata vigilia di elezioni politiche non ci favorisce in termini di tempistica, ma questo lo capirebbe anche un bambino, non delle persone che hanno l’esperienza politica dei colleghi che fanno finta di essere delle vergini.
Questo ci crea non quei problemi che loro vogliono far apparire all’esterno, ma ci crea la necessità di approfondire e ci fanno di conseguenza saltare forse un po' di tempi.
Una cosa dobbiamo però dire con chiarezza: indipendentemente dalla volontà o meno dei colleghi dei gruppi di Valle d’Aosta per l’Ulivo e di Forza Italia noi avremo e abbiamo la possibilità di continuare ad operare perché è questo che ci interessa più di tutto e ai Valdostani diciamo di non preoccuparsi più di tanto perché non è così scandaloso, non è così drammatico perché i toni usati sono questi, non è così drammatico quello che sta succedendo. L’Amministrazione regionale sta continuando ad operare, continuerà a lavorare e quello che sta succedendo non porterà alcun danno agli amministrati della Regione contrariamente a quello che si vuol far credere.
PrésidentLa parole au Conseiller Fiou.
Fiou (GV-DS-PSE)Non vogliamo sottovalutare il disagio che qualcuno esprime qui dentro in merito ad una certa confusione nell’ambito del Consiglio relativa a quella che può essere la definizione dei confini della maggioranza.
Al di là del fatto di disegnare la situazione in modo un po' esagerato, cosa che rientra tuttavia nel gioco delle parti per cui non mi scandalizza, alcuni passi forse non del tutto accorti o un po' affrettati possono aver ingenerato una lettura dello stato delle cose in termini diversi da quelli che sono in realtà.
Voglio distinguere due vicende che si collocano in ambiti diversi. La prima più squisitamente politica che si svolge fuori da questo palazzo mette in campo sia la nascita della Stella Alpina quale novità di rilievo nel quadro politico valdostano, la volontà espressa, io dico legittimamente, dalla stessa di completare la sua presenza in maggioranza regionale con l’entrata di coloro che erano nel gruppo degli Autonomisti. Un confronto politico che si è altrettanto legittimamente aperto fra le forze politiche interessate da tale sollecitazione, confronto che ha i suoi tempi, le sue logiche, le sue difficoltà e che non può essere interpretato troppo semplicisticamente come si sente fare in qualche caso.
Stiamo tentando di costruire nei contenuti e nei metodi un’ipotesi di lavoro che deve garantire alla Valle d’Aosta le condizioni per affrontare nel modo dovuto quella che viene da tutti definita una fase straordinaria come quella che stiamo attraversando e per questo devono essere garantiti un necessario approfondimento e anche la costruzione di una serenità di rapporti indispensabile perché quella ipotesi sia fondata su certezze.
La seconda vicenda si svolge in quest’aula dove alcune dichiarazioni affrettate hanno fatto pensare per acquisito un percorso che acquisito non è ancora.
Pensare di legare a semplici ipotesi adeguamenti istituzionali mi pare non possibile. Pensare di legare a disegni che si stanno discutendo, modifiche di commissioni, eccetera, credo sia il fondare questioni istituzionali sul nulla.
Per questo secondo me è obbligata la strada di un rinvio del punto all’ordine del giorno. Se non piace l’idea del rinvio "sine die" perché è un termine che non piace neanche a me, diamo mandato al Presidente del Consiglio di fare riferimento alla Conferenza dei Capigruppo per definire percorsi istituzionali in base anche alle questioni che stanno maturando e ai passi che si stanno facendo. Il legare il rinvio a scadenze fisse potrebbe nascondere volontà di condizionare un confronto esterno che ha bisogno di suoi tempi e di suoi modi per svilupparsi in maniera costruttiva.
Non mi pare neppure opportuno disorientare i lavori di questa assise portando qui temi del confronto che sono dell’altra fase, che si deve svolgere altrove in questi giorni fra le forze politiche sul tema delle alleanze delle prossime scadenze elettorali, ma soprattutto anche sui percorsi che vogliamo mettere in piedi per lavorare concretamente per la comunità valdostana.
Altrimenti se questi temi si portano qui nel momento in cui si discute di questa difficoltà istituzionale, si ingenererebbe ancora confusione fra i vari ambiti e quindi daremmo ancora spazio a dubbi che da qualcuno, soprattutto della minoranza, sono stati espressi.
PrésidentJe soumets au vote la proposition de report de l’argument inscrit au n° 18 de l’ordre du jour:
Conseillers présents et votants: 29
Pour: 29
Le Conseil approuve à l’unanimité.