Oggetto del Consiglio n. 1593 del 3 novembre 2000 - Resoconto
OGGETTO N. 1593/XI Costituzione di una Commissione speciale di inchiesta sulle cause e sulle eventuali responsabilità accertate in relazione all'evento calamitoso del 15 e 16 ottobre. (Reiezione di risoluzione)
PrésidentJe tiens à préciser à ce propos que, d'un point de vue formel cette résolution est à interpréter dans le sens de "Il Consiglio si impegna a costituire?" parce que la constitution doit avoir lieu sur la base d'une procédure différente, comme d'un projet d'acte administratif; il est donc entendu que c'est une volonté d'ordre politique qui est proposée au Conseil.
La parole au Conseiller Lattanzi sur la résolution n° 7.
Lattanzi (FI)Certo con questa risoluzione sappiamo di affrontare un tema delicato, il tema delle responsabilità, d'altronde credo che il dibattito di oggi abbia confermato la necessità di ragionare su questo tragico evento.
È vero che sono passati dei giorni, è vero che abbiamo rivendicato l'assenza di un Consiglio regionale convocato in maniera più tempestiva per valutare e riflettere insieme su quello che era accaduto, però dobbiamo dire che alla luce del dibattito di oggi, dopo le relazioni del Governo regionale, abbiamo visto confrontarsi delle tesi veramente poco sostenute da degli aspetti tecnici e forse non poteva che essere così.
Abbiamo avuto la voglia di discutere politicamente delle sensazioni, delle emozioni provate durante questi giorni di catastrofe, quindi necessariamente le valutazioni sono state condizionate in maniera molto forte dai giudizi politici, da quelli che sono anche, dobbiamo ammetterlo con onestà intellettuale, un po' il gioco delle parti, della maggioranza che evidentemente difende il proprio operato, dell'opposizione che ha la necessità di non poter comprare politicamente che tutto ha funzionato perché ci sono delle vittime, perché è difficile da accettare, perché il ragionamento e l'intelligenza ci impegna a rifiutare l'idea che tutto possa essere accaduto così fatalmente, incondizionatamente e che nessuno di noi abbia potuto far nulla, quindi in questo gioco delle parti, pesante e credo sofferto da entrambe le parti, abbiamo valutato che questa disgrazia meritasse qualcosa di più.
Sicuramente ha meritato l'impegno di tutti quelli che hanno lavorato un secondo dopo l'evento; voglio citare anche l'impegno del Presidente della Giunta, che ho visto personalmente operare, l'ho visto lavorare per ore e per giorni interi con i suoi collaboratori, un impegno che è stato profuso in maniera consapevole, responsabile, quindi sicuramente un secondo dopo la Valle d'Aosta ha lavorato, però questa disgrazia, oltre a questo impegno di un secondo dopo, merita qualcosa di più sotto l'aspetto della valutazione di quello che si doveva fare, di quello che si poteva fare, di quello che dovremmo andare a fare ed ecco quindi la necessità di non accontentarci di quelle che sono state alcune valutazioni esclusivamente personali, a volte politiche, ma comunque superficiali rispetto a chi ha allertato e quando, se la tecnica di comunicazione dei fax agli enti locali e ai comuni sia una tecnica accettabile, se sono stati ricevuti, se si poteva far meglio.
Sicuramente abbiamo sentito dei disagi rispetto alle telecomunicazioni, posti isolati per molte ore, in alcuni casi anche per dei giorni; abbiamo disquisito sulla sorveglianza che c'è stata, ma non c'è stata e anche qui ognuno ha relazionato sulle proprie esperienze personali, chi c'era ed era sul posto poteva dire di aver visto qualcosa, chi c'era poteva dire di non aver visto quello che si doveva fare e mi riferisco ad esempio ai ponti che si sono intasati, a quelli che hanno creato le esondazioni, alla sorveglianza dei punti critici.
Molti dubbi rimangono sui disastri combinati al quartiere Dora di Aosta che banalmente potrebbero essere imputati al fatto che nessuno abbia fatto nulla, ma altrettanto vero è che non si può dire che si sia fatto tutto e quindi anche qui ancora sensazioni.
Delle arginature abbiamo sentito parlare dall'Assessore ai lavori pubblici: chi dice che hanno tenuto, qualcuno ha portato testimonianze secondo cui non hanno tenuto, ci dovevano essere, non ci dovevano essere.
I paramassi: qualcuno si rallegrava di aver fatto quei lavori e di aver speso quei miliardi invece qualcun altro, riferendo di quanto era accaduto nella sua collina, diceva che i paramassi erano stati l'unica cosa a cadere, mentre tutto il resto aveva tenuto, quindi la discussione sui materiali: è meglio il cemento armato, è meglio il muro di pietra.
E poi i piani regolatori. Si è accennato alla problematica dei piani regolatori, ci siamo in parte anche inorgogliti del fatto che la nostra Regione avesse tutti i piani regolatori depositati, qualcuno ha anche sottolineato che non si sono verificati nella nostra regione estremi casi di abusivismo, ma forse dovremmo anche concludere che l'abusivismo non c'è perché è stato regolato per cui il dubbio che forse quei piani regolatori hanno concesso con troppa facilità concessioni edilizie in posti delicati, che è stato difficile, come diceva anche il Consigliere Nicco, in molti casi dire di no all'amico, all'elettore, al compagno di vita.
Ecco perché riteniamo necessaria questa commissione, una commissione che il Regolamento prevede e che non deve essere così scandaloso proporre, una commissione che, voglio subito fugare il dubbio per chi abbia strani pruriti, è una commissione politica evidentemente e che non può che svolgere un'analisi politica di quelli che sono stati i dati, le testimonianze di questo evento calamitoso, che vada a verificare non le sensazioni o le questioni di parte, ma che vada ad accertare il funzionamento della rete della Protezione civile.
Abbiamo sentito molti sostenere che tutto ha funzionato, ma poi abbiamo sentito ammettere da parte della maggioranza che bisognerà ripensare a ricostruire, bisognerà comunque pensare dove non ha funzionato la rete di Protezione civile, quindi andare a verificare cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato, con serenità, al di fuori del gioco delle parti. E poi riteniamo che questo Consiglio debba essere rinvestito magari a 90 giorni dall'inizio di quei lavori dell'esame di una relazione conclusiva di quello che è stato l'evento che ha colpito la nostra regione con le valutazioni tecniche, i dati, le testimonianze, ma anche con le valutazioni politiche che questo Consiglio regionale, non la maggioranza o l'opposizione, potrà recepire e valutare con maggior serenità.
Per queste ragioni riteniamo che questa disgrazia non possa chiudersi qui con un dibattito, anzi con il secondo dibattito che è stato emotivamente fortemente condizionato, ma che ci sia bisogno di maggior riflessione e di maggior ragionevolezza.
Crediamo che questa commissione, che potrà essere costituita da tutti i gruppi di questo Consiglio, possa lavorare in quella direzione per fornire al Consiglio regionale un'analisi più ampia e anche più puntuale di quello che è avvenuto e darci gli strumenti per poter valutare quello che è successo, ma soprattutto per affrontare il futuro che è quello che ci interessa, nel senso che sono rimaste aperte molte questioni e sono questioni che non possono chiudersi con un dibattito come questo, con delle risoluzioni che danno un indirizzo, ma che meritano ancora grandi riflessioni.
Con una commissione di inchiesta speciale intendiamo una commissione partecipata da tutti i gruppi, quindi non potrebbe essere la III Commissione perché lì alcuni gruppi non sono rappresentati, perché la III Commissione ha anche altre competenze, quindi abbiamo ritenuto opportuno che questo evento così disastroso per la nostra regione e così storico, visto che tutti abbiamo citato l'eccezionalità di questo evento, sia valutato con l'unità di tutte le forze politiche.
Se qualcuno ritiene che questa possa essere una provocazione politica, se un messaggio di questo tipo fosse passato me ne dispiace; è soltanto la serena, onesta intellettuale voglia di vederci chiaro e di avere gli strumenti per giudicare con più serenità questo evento.
PrésidentLa parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU)Il collega Lattanzi non me ne abbia se eravamo orientati a votare la risoluzione del suo gruppo, ma dopo il suo intervento ci asterremo perché due cose dell'esposizione del collega Lattanzi non ci hanno convinto.
La prima quando ha fatto riferimento a un dibattito in cui c'è stato il gioco delle parti, noi abbiamo fatto il tentativo di sottrarci al gioco delle parti rispetto a un evento di questo genere, nei nostri interventi abbiamo esposto in maniera pacata le nostre argomentazioni sforzandoci di tenere un profilo di umiltà, peraltro - lo dico con una punta di rammarico - subendo la saccenza di alcuni interventi contenenti anche attacchi personali che mi sono sembrati gratuiti oltre che premeditati.
La seconda motivazione, più di sostanza, è che, mentre a prima vista la proposta sembrava in un certo modo tener conto dell'analoga proposta che avevamo fatto, poi il chiarimento fatto dal collega Lattanzi mi ha fatto capire che l'intenzione politica di Forza Italia non è la nostra.
Allora voglio spiegare un attimo. Il Consigliere Lattanzi, del tutto legittimamente, propone una commissione di inchiesta di carattere politico; noi invece nella nostra risoluzione generale avevamo sottolineato un passaggio, che avevo cercato di chiarire anche durante la pausa, che invece delegava alla Giunta la nomina di una commissione di indagine tecnica amministrativa che facesse lo stesso lavoro, perché?
Intanto il fatto che fosse la Giunta a fare questa nomina e quindi che l'indagine venisse fatta da esperti tecnici scelti dalla Giunta evitava da parte nostra la possibile accusa di strumentalizzazione politica poi volevamo che fosse un'indagine di carattere tecnico e non svolta dai politici perché l'esperienza delle commissioni di inchiesta parlamentari è un'esperienza negativa che non ha mai dato dei buoni risultati e quindi difficilmente se sono i politici a fare l'inchiesta, ci si sottrae dal gioco delle parti o da certi pregiudizi, da certi preconcetti, da certe incrostazioni di cui possiamo essere tutti non esenti.
Quindi la nostra proposta era in un senso, la proposta di Forza Italia è in un altro senso, rispetto alla risoluzione in discussione il nostro voto sarà di astensione.
PrésidentLa parole au Président du Gouvernement, Viérin Dino.
Viérin D. (UV)Cette Assemblée, lors de la votation de la résolution de caractère général concernant l'inondation des 14, 15 et 16 octobre, a déjà engagé le Gouvernement "? a procedere con celerità, attraverso un fattivo coinvolgimento dei Comuni interessati, nell'individuazione delle cause che hanno provocato i vari eventi calamitosi?" ainsi que "? a procedere ad un'approfondita analisi delle modificazioni del territorio valdostano che l'evento calamitoso ha determinato, anche al fine di aggiornare la carta delle situazioni di rischio in Valle d'Aosta?".
Sur la base des résultats de ces analyses il nous paraît opportun que le Gouvernement relate ensuite à la IIIème Commission élargie aux Chefs de groupe pour mettre ces données à la disposition de tous les collègues.
Nous pensons donc que, plutôt que de procéder à la nomination d'une commission d'enquête spéciale, il serait préférable de valoriser davantage le rôle et la fonction des commissions déjà existantes, dans ce cas spécifique élargies à la participation des Chefs de groupe, pour permettre à toutes les forces politiques de participer au débat. Lors de cette occasion l'on pourra, sur la base des requêtes de la commission même, approfondir tous les aspects qui sont liés à ces événements.
Nous partageons la requête de faire de la clarté, de donner tous les renseignements nécessaires, de rendre compte de toutes les actions qui ont été menées et de l'activité déployée au cours de ces derniers jours.
A cet effet, en recueillant la sollicitation de "Forza Italia", nous nous engageons en tant que Gouvernement à participer aux travaux de la IIIème Commission ainsi élargie afin de pouvoir répondre à toutes les sollicitations que la commission voudra bien nous soumettre, à nous en tant que Gouvernement ou aux personnes, aux institutions, aux organes qu'elle jugera opportun.
C'est en exprimant dans le fond une acceptation à la sollicitation qui nous a été formulée, mais en donnant du point de vue de la forme une orientation différente, que nous vous demandons de bien vouloir retirer votre résolution. Dans le cas contraire, nous nous abstiendrons.
PrésidentLa parole au Conseiller Lattanzi sur la requête éventuelle de retrait de la résolution.
Lattanzi (FI)Ho compreso il ragionamento che il Presidente ha fatto rispetto a questa novità di strategia politica della maggioranza e mi spiego.
Il Presidente sostiene che il Consiglio ha già impegnato la Giunta a fare tutti gli approfondimenti del caso e queste relazioni verranno portate nella sede che si ritiene più opportuna, cioè la III Commissione, per avvalorare e riconoscere il lavoro di questa commissione.
Intanto prendo atto del cambio di direzione perché ricordo che in occasione della "Commissione Nicco" per le riforme dello Statuto non si è usato lo stesso ragionamento, cioè quello di valorizzare la I Commissione che era, guarda caso, istituzionalmente preposta a questi approfondimenti; si è ritenuto in quella occasione, parlando di una cosa importante quale è quella della riforma dello Statuto, di creare una commissione speciale che, senza nulla togliere al Presidente Nicco, credo sia molto meno valevole dell'evento che stiamo disquisendo.
Quindi alla luce di questa valutazione ho fatto una piccola digressione necessaria per comprendere qual è la posizione, credo che questo invito di valorizzare la III Commissione cada nel vuoto perché sarebbe un'offesa all'intelligenza dei membri della III Commissione pensare che loro siano valorizzati da questa relazione; ritengo che invece a maggior ragione su questo evento sia necessaria una commissione speciale, questo sì, per l'alluvione più che per la riforma dello Statuto.
PrésidentJe soumets au vote la résolution n° 7 présentée par les Conseillers Lattanzi, Tibaldi et Frassy:
Conseillers présents: 28
Votants: 3
Pour: 3
Abstentions: 25 (Agnesod, Bionaz, Borre, Charles Teresa, Comé, Cottino, Cuc, Curtaz, Ferraris, Fiou, Lanièce, Lavoyer, Louvin, Marguerettaz, Nicco, Ottoz, Pastoret, Perrin, Perron, Piccolo, Praduroux, Squarzino Secondina, Vallet, Vicquéry, Viérin D.)
Le Conseil n'approuve pas.
Sur l'examen de cette résolution s'achèvent nos travaux, le Conseil sera convoqué pour les 15, 16 et 17 novembre prochain.
La séance est levée.