Oggetto del Consiglio n. 1464 del 13 luglio 2000 - Resoconto
OGGETTO N. 1464/XI Impegno per il censimento delle barriere architettoniche nelle strutture pubbliche della Valle d'Aosta. (Reiezione di mozione)
Mozione Richiamata l’iniziativa consiliare presentata recentemente, avente per oggetto la richiesta di informazioni sull’attuazione del progetto denominato "Per un mondo tuttotondo";
Considerate le risposte fornite in sede consiliare da parte dell’Assessore competente;
Riscontrato che, per quanto di nostra conoscenza, l’Amministrazione regionale non ha ancora proceduto ad un censimento delle barriere architettoniche presenti negli edifici e nelle strutture pubbliche della nostra regione;
Evidenziato che si presenta chiaramente difficoltoso procedere alla determinazione del fabbisogno regionale per l’eliminazione delle barriere architettoniche dagli edifici senza possedere dati in merito alla situazione globale delle barriere architettoniche presenti in Valle d’Aosta;
Ribadito che si presenta quindi l’evidente necessità di conoscere nel dettaglio la situazione globale delle barriere architettoniche presenti in Valle d’Aosta, anche per raggiungere l’obiettivo di eliminarle al fine di rendere gli edifici pubblici accessibili, oltre che ai normodotati, anche ai disabili;
Il Consiglio regionale
Impegna
la Giunta regionale a predisporre, entro sei mesi, un censimento delle barriere architettoniche presenti nelle strutture pubbliche della Valle d’Aosta, al fine di conoscere nel dettaglio la situazione in oggetto per poi valutare la possibilità di studiare un preciso piano di intervento al fine di rendere totalmente accessibili ai disabili le strutture pubbliche presenti nella nostra regione.
F.to: Lanièce - Collé - Marguerettaz - Viérin M. - Comé
PrésidentLa parole au Conseiller Lanièce.
Lanièce (Aut) Mi sembra molto strano o perlomeno anomalo che in Valle d'Aosta da anni la Giunta regionale conceda contributi finanziari per l'eliminazione e il superamento delle barriere architettoniche senza aver mai organizzato un censimento globale delle stesse. In effetti sono stati numerosi gli interventi legislativi in materia di rispetto e di integrazione dei disabili, segno evidente questo che l'Amministrazione regionale è attenta e sensibile nei confronti delle problematiche legate al mondo dei disabili.
Faccio alcuni esempi: la legge regionale n. 54/81 che riguardava interventi per favorire l'inserimento lavorativo dei cittadini portatori di handicap; la legge regionale n. 25/92, aggiornata con la legge n. 42/95, recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche e per favorire la vita di relazione delle persone disabili, a sua volta abrogata dalla recente legge regionale n. 3/99, tuttora vigente, e relativa alle norme per favorire la vita di relazione delle persone disabili senza dimenticare le diverse deliberazioni di Giunta, fra cui quella relativa all'affido al Centro studi Prisma di Belluno di un incarico per la realizzazione di uno studio di fattibilità relativo a un piano di interventi finalizzati all'informazione, formazione e supervisione in materia di accessibilità e di eliminazione delle barriere architettoniche al quale è seguito l'affido il 9 novembre 1998, sempre al Centro studi Prisma di Belluno, della realizzazione del Progetto "Per un mondo tutto tondo" per il quale sono stati spesi circa 175 milioni.
Nello specifico, la legge regionale n. 3/99, attualmente vigente, stabilisce che la Regione Valle d'Aosta promuove iniziative e interventi atti a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici pubblici privati e dei luoghi aperti al pubblico quali condizioni essenziali per favorire la vita di relazione e la partecipazione alle attività sociali da parte delle persone disabili.
Nella legge in oggetto si perseguono fra l'altro le finalità di promuovere le attività di sensibilizzazione e di informazione mirate alla rimozione degli ostacoli di ordine culturale che impediscono l'integrazione sociale delle persone disabili, di disciplinare l'edilizia delle nuove costruzioni, delle ristrutturazioni dei luoghi aperti al pubblico e di ogni altro intervento di edilizia, di disporre gli interventi finanziari per l'eliminazione delle barriere architettoniche dagli edifici pubblici e privati aperti al pubblico esistenti nonché dai luoghi aperti al pubblico, intendendosi per tali quelli in cui l'accesso, anche se subordinato a determinate condizioni, è consentito a un numero indeterminato di persone, senza bisogno di invito o permesso.
Le competenze in materia sono delegate sia ai comuni singolarmente o in forma associativa, sia alla Giunta regionale che esercita le funzioni amministrative relative agli interventi finanziari previsti a favore degli enti pubblici, mentre la struttura responsabile è chiaramente l'Assessorato regionale della sanità.
Il piano annuale di intervento, previsto dall'articolo 15 della stessa legge, viene adottato dalla Giunta regionale ed è in base ad esso che vengono ripartiti i fondi regionali fra gli enti pubblici e i comuni, sulla base del fabbisogno presunto segnalato, da ripartire poi anche fra i soggetti privati e gli enti privati aventi diritto.
Inoltre, in base a questo piano, vengono stabiliti i criteri e le modalità per la definizione delle graduatorie degli aventi diritto, viene approvata l'ammissibilità ai contributi delle domande presentate dagli enti pubblici e impegnata la relativa spesa presunta e infine viene anticipato agli enti pubblici che ne abbiano fatto richiesta fino al 50 percento del contributo impegnato.
Due Consigli fa avevo presentato un'interrogazione per chiedere delucidazioni in merito all'interessante Progetto, portato avanti dall'Assessorato, denominato "Per un mondo tutto tondo" riguardante l'accessibilità e l'eliminazione delle barriere architettoniche.
L'Assessore nella sua risposta, dopo avermi illustrato i contenuti dell'interessante progetto, alle domande da me sollevate a riguardo della situazione dettagliata nella nostra regione dell'abbattimento delle barriere architettoniche nelle strutture pubbliche, mi aveva risposto affermando che purtroppo l'Amministrazione regionale non disponeva ancora dei dati relativi al censimento totale delle barriere architettoniche presenti negli edifici e nelle strutture pubbliche della nostra regione.
È chiaro quindi che, a fronte di questo tipo di interventi che pone la Valle d'Aosta comunque in una situazione privilegiata rispetto ad altre regioni italiane, manca qualcosa che completi il tutto.
Volendo fare una metafora, si è costruita una bella casa dimenticandosi però di fare il tetto.
Alla luce di queste affermazioni è chiaro che è difficoltoso da parte dell'Amministrazione regionale procedere alla determinazione del fabbisogno regionale annuale necessario per l'eliminazione delle barriere architettoniche dagli edifici senza possedere dati in merito alla situazione globale delle barriere architettoniche presenti in Valle.
Se l'obiettivo finale doveroso e legittimo è l'eliminazione di queste barriere al fine di rendere accessibili le strutture pubbliche oltre che ai normodotati anche ai disabili, occorre avere al più presto un quadro generale della situazione in modo da poter predisporre gli opportuni e necessari interventi finalizzati all'abbattimento e all'eliminazione delle barriere architettoniche presenti negli edifici pubblici valdostani, anche perché senza una visione globale del problema è difficile, se non impossibile, poter attuare precisi e concreti piani operativi.
Di solito è prassi comune, prima di sviluppare un qualunque progetto, analizzare l'attuale e reale situazione generale e quindi, alla luce dei dati emersi, progettare.
In questo caso in base a quali dati, frutto di quali analisi, si sono concessi i diversi finanziamenti? Sono stati sufficienti?
Mi viene da pensare che gli interventi in questione siano stati effettuati solo su richiesta senza che ci fosse a monte un'analisi approfondita sulla situazione generale delle barriere architettoniche presenti in Valle d'Aosta. O siamo una regione con una grande presenza di barriere architettoniche, dove è ritenuto sufficiente intervenire senza che ci sia un censimento generale a monte oppure occorre partire da dati riguardanti la situazione generale per poter operare i singoli, necessari, concreti interventi.
Mi sembra che sia evidente a tutti che, anche nel rispetto di chi non è normodotato, gli interventi in oggetto dovrebbero prevedere l'esistenza a monte di un censimento di questi edifici pubblici. È in parte inutile parlare, predisporre e propagandare iniziative interessanti come quella "Per un mondo tutto tondo" se poi è proprio l'Amministrazione regionale a non essere organizzata in tal senso. È opportuno sviluppare dei progetti in maniera magari semplice partendo proprio da un censimento della situazione valdostana per poi progettare precisi interventi e non disorganizzati, generici e incompleti lavori di adattamento.
La politica, lo si sente spesso in giro, dovrebbe essere più vicina alla gente, ai problemi, alla necessità di chi vive e subisce le decisioni che si prendono anche in quest'aula, purtroppo però questioni come queste allontanano il mondo politico dalle necessità reali aumentando il divario e la disaffezione che purtroppo in certi casi divide la popolazione dai propri amministratori. Dopo tutto è recentissima l'impresa di Pierino Gaspard che ha percorso in carrozzella la strada che da Cervinia porta ad Aosta per sensibilizzare il pubblico e le amministrazioni sul problema delle barriere architettoniche. Segno che qualcosa è stato fatto, ma che c'è ancora molto da fare.
Ed è per questi motivi che la mozione da me presentata, a nome del gruppo degli Autonomisti, vuole impegnare la Giunta regionale a valutare la possibilità di predisporre entro sei mesi un censimento delle barriere architettoniche presenti nelle strutture pubbliche della nostra regione, in modo da poter così conoscere nel dettaglio la situazione generale per poi valutare la possibilità di studiare un preciso piano di intervento, programmato nel tempo, per rendere totalmente accessibili ai disabili tali strutture presenti nella nostra regione.
Vista l'importanza della problematica sollevata con questa iniziativa, siamo disponibili a vedere emendato il testo attraverso un fattivo coinvolgimento delle forze politiche presenti in quest'aula, in modo da poter dimostrare all'esterno la volontà unanime del Consiglio di voler monitorare con precisione una problematica così importante e sentita in questa nostra regione.
Si dà atto che, dalle ore 18,30, presiede il Vicepresidente Viérin Marco.
PresidenteSe non ci sono altri consiglieri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Vicquéry.
Vicquéry (UV)Il Consigliere Lanièce ha esordito dicendo che gli pare strano che la Giunta regionale conceda contributi senza che ci sia a monte un censimento. È una sua impostazione che mi permetto di contestare perché a fondo della mozione mi pare che ci sia il concetto che la Regione è ovunque e fa tutto e il contrario di tutto, concezione che spesso l'opposizione contesta a questa maggioranza e che questa maggioranza respinge con forza perché da tempo il programma di legislatura dice chiaramente che la Regione non è ovunque, non vuole far tutto.
La Regione ha un compito legislativo, che è di competenza di questa Assemblea, che ha assolto egregiamente sostituendosi a una carenza legislativa dello Stato, che ha sì una legge in vigore sull'abbattimento delle barriere architettoniche, ma che non finanzia, mentre la Regione in questi anni ha finanziato importi che superano i 10 miliardi di lire.
La Regione ha una funzione esecutiva, come Giunta regionale, nel finanziare i progetti sulla base di parametri tecnici e non sulla base di scelte di simpatia, progetti che vengono presentati dagli enti locali o dai privati.
Questo è quanto dice la legge regionale che non parla mai di censimenti e non ne parla volutamente perché andrebbe "ultra petitum", cioè non è compito dell'Amministrazione regionale predisporre censimenti né sul problema delle barriere architettoniche, né sul problema dell'applicazione o meno della n. 626, né sull'applicazione o meno della normativa di cui mi sfuggono i termini relativi all'antincendio perché è competenza del proprietario dell'immobile che sia pubblico o privato aperto al pubblico.
Non sfugge a nessuno la delicatezza di un censimento di questo genere, se è vero, come è vero, che la legge regionale precisa quali sono i destinatari della legge stessa e sono appunto gli edifici pubblici e privati aperti al pubblico, gli enti pubblici, gli enti privati e le imprese individuali aventi sede legale in Valle d'Aosta oltre che i privati in senso stretto.
Questo significa che i beneficiari della legge regionale n. 3/99 sono oltre agli enti pubblici, intesi come comuni, comunità montane, Questura, Tribunale, carabinieri, polizia giudiziaria, banche e quant'altro, anche enti privati e imprese a condizione che le loro strutture siano aperte al pubblico e si specifica cosa si intende per aperto al pubblico: significa che possono essere frequentati da un numero non riservato di persone. Questo significa che, ripeto, la mozione non è accoglibile per questo motivo di fondo dal punto di vista formale perché non spetta alla Regione e neppure a nessuno degli altri enti predisporre i censimenti che vadano oltre le loro competenze.
Spetta invece alla Regione fare una verifica sui propri immobili, e lo stiamo facendo, sia nell'ambito del Progetto "Per un mondo tutto tondo" e qui non ho capito se il Consigliere Lanièce lo approva o non lo approva perché da una parte dice che è costato ben 160 milioni, dall'altra lo definisce interessante, progetto che è gestito dalla fondazione storicamente più importante in Italia che si occupa da anni di politiche per portatori di handicap ed è la Fondazione Prisma di Belluno che è all'avanguardia in tutta Italia.
Il progetto prevede una serie di sensibilizzazioni e di incontri con gli amministratori comunali perché constatiamo purtroppo che, malgrado che la legge sia in vigore da alcuni anni perché è stata modificata nel 1999 ma risale al 1994, non adottano le misure tecniche sufficienti per mettere a norma le strutture. Quindi, dicevo, già si fa nell'ambito del Progetto "Per un mondo tutto tondo" un'opera che va nella logica proposta dal Consigliere Lanièce che è quella di invitare i singoli enti a fare un censimento.
All'interno della Regione poi è stato messo in piedi ultimamente un gruppo di lavoro che deve definire le priorità di intervento per le strutture socio-sanitarie, sia regionali che comunali, e questo gruppo di lavoro ha ultimamente inviato un questionario per verificare quali sono le priorità da definire non solo nella logica dell'abbattimento delle barriere architettoniche, ma anche in base alla n. 626 e alla legge sulla normativa antincendio che è rigidissima e che dà delle scadenze già dal prossimo mese di ottobre.
È poi costituito un secondo gruppo di lavoro per l'applicazione della legge regionale n. 5/2000, la legge sulla sanità, l'articolo 40, che invita a fare un atto ricognitivo sulle strutture per definire innanzitutto quali di queste devono essere cedute in comodato agli enti locali e quante devono essere tenute in proprietà dell'Amministrazione regionale e in gestione a tutti gli effetti.
Da ultimo voglio ricordare che l'ex SID (Servizio informazioni disabili), che adesso si chiama Ufficio accessibilità, sta lavorando proprio per ottenere gli stessi risultati che il Consigliere Lanièce si propone e sta lavorando in sintonia con altre strutture dell'Amministrazione regionale, c'è già un documento che è stato preparato in questa ottica, sta lavorando con l'Assessorato del turismo: Servizio infrastrutture per lo sport e il tempo libero, Servizio strutture ricettive, attività economiche e terziarie, Servizio infrastrutture funiviarie e piste da sci, Servizio trasporto pubblico locale; con l'Assessorato territorio e ambiente: Servizio opere edili e manutenzione stabili, Servizio costruzioni stradali e lavori diretti; con l'Assessorato dell'agricoltura: Servizio verde pubblico e giardini alpini; con l'Assessorato dell'istruzione e cultura: Ufficio diritto allo studio ordinario e infrastrutture, Servizio tutela del paesaggio per uniformare qualcosa come 19 leggi di settore che direttamente o indirettamente incidono sull'aspetto strutturale degli immobili e sull'aspetto degli interventi finanziari che ognuno di questi uffici attua per conto suo.
Faccio un esempio solo: il Servizio infrastrutture funiviarie e piste da sci è una struttura aperta al pubblico, immaginatevi cosa significa censire gli impianti di sci e andare a definire sulla base della normativa regionale n. 3 quali di questi devono essere resi idonei all'abbattimento delle barriere architettoniche e quanti no.
È una questione delicatissima per cui anche il censimento, se si volesse fare, non potrebbe essere fatto allo stato dell'arte perché non si conoscerebbe la domanda che deve essere posta. Per censire devo innanzitutto sapere cosa voglio chiedere dopodiché faccio un censimento e ne tiro le conseguenze.
L'Ufficio accessibilità sta lavorando in quest'ottica, è un lavoro complesso, delicato, che comporterà un tempo sicuramente non breve.
Per questi motivi, a nome della maggioranza, chiedo al Consigliere Lanièce di ritirare la mozione, ripeto, sotto l'aspetto formale per la sua non accoglibilità perché non è competenza dell'Amministrazione regionale fare un censimento su tutte le strutture pubbliche e non della regione, sotto l'aspetto sostanziale perché con queste quattro iniziative che sono: "Per un mondo tutto tondo", i due gruppi di lavoro che sono stati predisposti per le strutture socio-sanitarie e l'attività che sta svolgendo l'Ufficio accessibilità dell'Assessorato della sanità, nell'ambito delle competenze che il Consigliere Lanièce ha citato, stiamo tentando di fare quanto la mozione si propone.
PresidenteLa parola al Consigliere Lanièce.
Lanièce (Aut)Mi sembra di capire che questa mozione non sarà votata dalla maggioranza e la cosa mi dispiace molto anche perché nella mia illustrazione avevo concluso il mio intervento dicendo di essere disponibile a confrontarmi con le forze politiche per vedere di emendarla perché è impensabile che una mozione presentata dalla minoranza venga accolta con "entusiasmo"; quindi ero disponibile ad emendarla nella direzioni di limitare il censimento solo alle strutture di proprietà della Regione, ma la cosa importante per me era quella di uscire dal Consiglio con un segnale unanime di attenzione verso il mondo dei disabili, un segnale che invece verrà solo da parte dei gruppi di minoranza, visto che porrò in votazione questa mozione.
La cosa mi dispiace perché non riesco a capire per quale motivo, di fronte a delle problematiche così importanti, si metta sempre davanti il problema politico, cioè a un'iniziativa che ha per oggetto un problema importante si antepone l'aspetto che, provenendo dalla minoranza, deve essere cassata. Secondo me questo è un modo di agire non ideale per creare un dialogo in quest'aula; ho parlato con alcuni colleghi del Consiglio, i quali su questa mozione erano disponibili a trovarsi attorno a un tavolo per chiarire, per trovare un accordo. La volta scorsa si era quasi predisposto una bozza di emendamento alla mozione e invece oggi andiamo a constatare che, come al solito, viene detto che ciò è impensabile.
Questo è un atteggiamento sbagliato anche perché poi l'Assessore, quando fa riferimento al Progetto "Per un mondo tutto tondo" - che ribadisco è un progetto interessante e anche se il suo costo è di circa 175 milioni, non ho detto che è un costo eccessivo -, dice che all'interno di questo progetto è già previsto un censimento; questo mi sorprende molto perché l'Assessore ha approvato questo progetto, dove invece si parla di programma di formazione e di educazione dei progettisti, di informazione a tutta la popolazione, del problema della supervisione, e quindi non si parla assolutamente di fare un censimento a monte.
È vero che ci sono delle difficoltà a porre in essere un censimento su tutte le strutture pubbliche perché ci potrebbe essere il problema dei locali aperti al pubblico, delle strutture appartenenti agli enti statali, benissimo, però non è detto che se ci sono delle difficoltà, dobbiamo "tirarci indietro". Potevamo impegnarci intanto a fare qualcosa, a porre in essere un gruppo di lavoro, a dare un incarico per un anno, potevamo ad esempio dimostrare a Pierino Gaspard, che ha compiuto un'impresa da Valtournenche ad Aosta, che forse qui ci sono 35 persone che sono sensibili alla sua azione. Perché avrebbe dovuto fare una cosa del genere se tutto va bene in Valle d'Aosta? Lo ha fatto perché forse si rende conto che non in tutti i luoghi c'è questa lotta alle barriere architettoniche anche se la Valle d'Aosta rispetto ad altre realtà, lo ribadisco, si è mossa abbastanza bene.
È come se avessimo fatto una bella casa, anche quel Progetto "Per un mondo tutto tondo" è molto interessante, però a questa casa manca il tetto, manca cioè l'intervento per completare l'opera e il merito di questo sarebbe vostro, mica nostro, noi siamo in minoranza, chi decide siete voi della Giunta.
Quindi questo muro contro muro mi sorprende moltissimo su un problema così delicato; non riesco a capire come non si voglia mai cercare il dialogo per vedere di stemperare questi rapporti fra minoranza e maggioranza proprio su problemi che hanno poco di politico, ma molto di sociale, di umano, di quotidiano. È questo quello che manca in questo Consiglio, cioè la volontà di confrontarsi sui temi generali senza mettere sempre davanti l'aspetto politico.
Va bene che noi siamo minoranza e voi siete maggioranza, ma alla fine il problema è di tutti perché tutti possono avere un parente che è disabile e questo parente vorrebbe vedere magari la Regione che fa uno sforzo per fare anche quanto non è scritto nella legge.
Chi ci impedisce di fare qualcosa in più per la nostra Comunità? Mi sembra che sia il minimo se vogliamo cercare di risolvere certi problemi importanti come questo.
Ribadendo il mio dispiacere di non aver visto un confronto, pongo in votazione la mozione perché è un problema importante che meritava maggiore attenzione e per il quale ero disponibile a accettare te emendamenti pur di dimostrare che questo Consiglio era sensibile verso il mondo dei disabili.
PresidenteLa parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU)Ho ascoltato con attenzione le argomentazioni portate dall'Assessore Vicquéry e le ho trovate un po' contraddittorie. Concordo invece sull'iniziativa e ne condivido lo spirito. Non credo che fare un censimento sia in contrasto con il fatto che noi finanziamo singole opere perché un censimento consentirebbe di pianificare meglio gli investimenti e quindi sarebbe sicuramente utile.
Lei ha fatto un elenco di tutta una serie di attività che vanno nella logica del censimento e va bene, ma se questa è la logica verso cui si vuole andare, si poteva e si può ancora modificare l'impegno, nel senso che la Giunta regionale si impegna a presentare i risultati dei diversi censimenti che si stanno facendo per quanto riguarda le strutture pubbliche. Lei dice che ci sono una serie di indagini conoscitive in corso, ma la logica di questa mozione è quella, a mio avviso, di non lasciare i singoli progetti a lavorare sul pezzetto di loro competenza. Lei mi potrà obiettare che sono gli enti locali che sono tenuti ad abbattere le barriere architettoniche, ma nulla vieta che la Regione coordini, solleciti questo tipo di attività.
Noi condividiamo la logica unitaria sottesa a questa mozione; mentre le risposte che lei ha dato sono ancora risposte settoriali per cui avrei pensato che alla conclusione del suo discorso lei si impegnasse, e questo è l'impegno che si può modificare ancora, a promuovere e a coordinare le iniziative di censimento nelle strutture pubbliche, anche se questo compito non spetta direttamente alla Regione, in modo da giungere nell'arco di uno o due anni a una descrizione dell'esistente.
Credo che una formulazione di questo genere potrebbe tener conto sia delle preoccupazioni dell'Assessore sia delle cose che stanno avvenendo: capisco che l'Assessore dica di non potersi impegnare a fare un censimento ex novo quando già l'Amministrazione regionale sta lavorando, ma allora prendiamo atto che ci sono tutta una serie in atto di iniziative che stanno portando alcuni risultati settoriali.
Insisto a dire, lo ha detto anche l'Assessore riferendo al Consiglio delle quattro iniziative in corso: individuiamo un impegno da parte della Giunta di attivare il coordinamento fra le varie indagini in modo che si possa giungere entro uno o due anni a un censimento delle situazioni che ci sono. Eventualmente un censimento che individui anche alcuni aspetti problematici rispetto a situazioni locali, come, ad esempio le piste di sci che vengono per ora tralasciate. Ma intanto fare chiarezza su quelle situazioni in cui si può già intervenire.
PresidenteSe non ci sono altri consiglieri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Vicquéry.
Vicquéry (UV)Vorrei chiarire che non è assolutamente un problema politico o di contrapposizione fra maggioranza e opposizione. Il problema è che l'opportunità di fare un censimento è stata lungamente dibattuta, già al momento in cui abbiamo steso la normativa regionale e poi anche in seguito nella predisposizione del Progetto "Per un mondo tutto tondo" e tecnicamente, non politicamente, è stato sconsigliato per tutta una serie di motivi che ho cercato di chiarire.
Non è che non si voglia fare, non si può fare un censimento legittimamente perché la Regione non ha questo ruolo e non può averlo. Neppure lo Stato può fare un censimento sulle strutture perché la legge regionale e la normativa di applicazione che è complessa, sono il DPR 24 luglio 1996 n. 503, regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici, e il DPR in applicazione della legge n. 104 per le strutture private, tali norme non obbligano tutte le strutture pubbliche e aperte al pubblico ad adeguarsi alle barriere architettoniche, ma obbliga le nuove costruzioni che devono essere messe a norma e tutte quelle che presentano programmi di ristrutturazione edilizia.
C'è poi tutta la normativa che riguarda le cosiddette "opere d'arte", castelli e altro, che sono soggetti al vincolo della Sovrintendenza, legge n. 1.093 e via dicendo.
Quindi la normativa è molto complessa. Se è vero, come dice la Consigliera Squarzino, che il censimento consente di pianificare gli investimenti, io mi chiedo come, con quali criteri, nel momento in cui ipoteticamente abbiamo il censimento di tutte le strutture, si decide di dare priorità, ad esempio, all'asilo nido di Châtillon piuttosto che alla casa per anziani di Verrayes piuttosto che alla parrocchia di La Salle.
Non ci sono criteri anzi, nel momento in cui ci si ponesse nella logica di definire dei criteri, ci si porrebbe in condizioni di contraddittorietà perché la Regione non ha il compito di definire i criteri prioritari in quanto la barriera architettonica può essere più importante nella parrocchia di La Salle piuttosto che nell'asilo nido di Saint-Pierre. È una scelta che è assolutamente nella potestà delle singole proprietà.
Sotto questo punto di vista, Consigliera Squarzino, a me pare di aver detto che c'è già l'impegno a coordinare le iniziative degli enti locali perché è nelle competenze previste dalla legge dell'Ufficio accessibilità dell'Amministrazione regionale che sta lavorando in questo senso.
Nel Progetto "Per un mondo tutto tondo" non si parla di censimento, ma nell'ambito della formazione degli uffici tecnici sono già state fatte molte riunioni con sindaci, con i geometri degli uffici tecnici e con la partecipazione purtroppo molto scarsa delle amministrazioni stesse.
Nell'ambito della formazione dei progettisti privati e dipendenti delle amministrazioni pubbliche è prevista anche la predisposizione di schede tecniche per andare a definire questa sorta di censimento interno di ogni singola amministrazione locale.
È un lavoro molto lungo, devo dire anche per non dilungarmi troppo che le amministrazioni locali quando hanno presentato dei progetti di finanziamento hanno fatto loro stesse delle scelte di priorità, hanno privilegiato le strutture dove marcatamente c'era bisogno di intervenire e mi riferisco alle scuole e agli edifici comunali dove c'è un maggiore afflusso di persone rispetto ad altre strutture.
Riconfermo l'impegno a coordinare queste indagini; se ritenete, si può poi fare il punto della situazione in ambito di commissione consiliare nel prossimo autunno in modo da sentire direttamente dall'Ufficio accessibilità come proseguono i lavori e riferire di conseguenza.
Per questo motivo ci asterremo sulla mozione.
PresidentePongo in votazione la mozione:
Consiglieri presenti: 23
Votanti e favorevoli: 7
Astenuti: 16 (Agnesod, Bionaz, Borre, Charles Teresa, Cottino, Ferraris, Fiou, Lavoyer, Nicco, Pastoret, Perrin, Perron, Praduroux, Vallet, Vicquéry, Viérin D.)
Il Consiglio non approva.