Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1465 del 13 luglio 2000 - Resoconto

OGGETTO N. 1465/XI Incarico alla V Commissione consiliare per la predisposizione di modifiche normative sull’esame di Stato. (Reiezione di mozione)

Mozione Il Consiglio regionale

Ricordando che molti leader politici nel corso della recente campagna referendaria ed in sede di commento del voto hanno convenuto sulla necessità di mettere mano al problema della spendibilità per superare le limitazioni ora esistenti ed hanno affermato la loro volontà di agire in tal senso in tempi brevi;

Considerando che sarebbe opportuno che le risposte politiche alla questione della spendibilità non fossero appannaggio di una forza politica ma scaturissero dall’intero Consiglio;

Il Consiglio regionale

Dà mandato

Alla V Commissione consiliare perché predisponga entro dicembre 2000 le necessarie modifiche normative sull’esame di Stato onde addivenire ad una spendibilità totale ed illimitata dell’esame superato in Valle d’Aosta ai fini del riconoscimento della piena conoscenza della lingua francese.

F.to: Squarzino Secondina - Curtaz - Beneforti

PresidenteLa parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU)Siamo reduci tutti da una vicenda referendaria che, al di là degli esiti, che qui non è il caso di commentare, ha messo in luce come esistano ancora delle zone d'ombra per quanto riguarda il problema della spendibilità. Nel corso della campagna referendaria sia precedentemente al voto, sia in sede di commento del voto, molti leader politici hanno convenuto sulla necessità di mettere mano al problema della spendibilità per superare le limitazioni che ancora esistono e hanno affermato la loro volontà di agire in tale senso in tempi brevi.

Ricordo in particolare alcuni leader della maggioranza, fra questi il collega Fiou, con il quale per primo ho avuto un dibattito in televisione: Fiou ha parlato in quella occasione della necessità di rivedere la norma e poi, nel dibattito di commento dei risultati referendari di lunedì 19 giugno, ha affermato che occorre senz'altro fare una verifica sull'intera questione della spendibilità e che la sua forza politica ha già delle idee in proposito, che ha predisposto, o è in via di predisposizione: una bozza di legge. Quindi c'è la volontà di intervenire in questo settore. Ricordo anche il collega Piccolo, che, sempre in quel dibattito, ha parlato della necessità di fare un passo avanti, soffermandosi in particolare sulla situazione del settore sanitario.

Ricordo ancora il Presidente dell'Union Valdôtaine, Rollandin, che, nella conferenza stampa prima del voto, ha ribadito che la spendibilità era il tema da affrontare e che sarebbe stata necessaria una legge regionale per sanare le situazioni che ancora sono poco chiare. Queste stesse dichiarazioni sono state da Rollandin ribadite in sede di dibattito: ha detto che ci sono ancora margini di percentuali, seppure ridotte, in cui non c'è spendibilità e ha aggiunto che, concluso il rito del referendum, adesso va di nuovo ripreso in mano tutto il problema.

Non riferisco qui le prese di posizione della minoranza perché do per scontato che su questo tema le forze di minoranza, la nostra, ma non solo la nostra, erano per rivedere la legge.

Riassumendo, possiamo dire che tutte le forze politiche hanno espresso la volontà di mettere mano se non altro alla spendibilità per renderla piena e totale e qui riprendo un'espressione del collega Fiou quando ha detto, sempre in quel dibattito: "Adesso che il referendum si è concluso, il problema viene consegnato alla politica".

Secondo me anche prima era consegnato alla politica, diciamo che viene consegnato alle forze politiche presenti in Consiglio. Proprio perché io credo che ciascuno di noi quando parla non lo fa a vanvera, ma lo fa con un obiettivo ben preciso e lo fa esprimendo pensieri, consapevolezze e convinzioni che ha dentro, credo che questo sia il momento, mentre è ancora vivo l'eco delle riflessioni che ciascuno ha fatto prima, durante, dopo la vicenda del referendum, di cominciare a mettere insieme queste riflessioni e fare un'iniziativa consiliare che vada in questa direzione.

Siamo convinti che la questione della spendibilità, come abbiamo scritto nel dispositivo della mozione, non sia appannaggio di una forza politica piuttosto che di un'altra, ma che su questo problema tutte le forze politiche siano chiamate ad operare. Le strade per trovare una soluzione a questo problema potrebbero essere tante, una potrebbe essere quella di affidare questo compito ai Capigruppo, se questa è la proposta, eventualmente va bene anche così; se il Consiglio regionale pensa che sia meglio la Conferenza dei Capigruppo, non abbiamo nessun problema ad emendare in questo senso.

La sede di individuazione è la V Commissione consiliare, ma può essere anche la I o entrambe; forse si potrebbe scrivere di "dare mandato alla I e V Commissione", si può fare questo emendamento, se si ritiene opportuno. Credo che sia interessante che le commissioni consiliari competenti lavorino per definire l'area della spendibilità che non è ancora toccata né dalla legge attuale, né da altri provvedimenti come quello soltanto ieri votato da questo Consiglio riferito a quelli che lavoreranno nei posti statali in Valle.

Dicevo: lavorare attorno al tema, individuare bene le situazioni su cui ancora intervenire in modo che si possa giungere a una spendibilità totale e illimitata dell'esame superato in Valle d'Aosta. Questo è l'intento del nostro gruppo, nel senso che vuole coagulare le problematiche che sono emerse in questi mesi e si vuole anche chiedere al Consiglio di appropriarsi, come diceva il collega Fiou, di un tema che non è stato risolto del tutto finora. Questa è la finalità della nostra mozione. Come dicevo, se si ritiene che le commissioni che devono prendere in esame il provvedimento debbano essere la I e la V oppure se la maggioranza del Consiglio ritiene che invece uno strumento più idoneo è quello della Conferenza dei Capigruppo, siamo disposti a modificare il dispositivo della mozione in tale senso.

PresidenteÈ aperta la discussione generale. Se nessuno chiede la parola, chiudo la discussione generale.

La parola al Presidente della Giunta, Viérin Dino.

Viérin D. (UV)Parmi les différentes modalités que cette Assemblée peut choisir pour répondre aux finalités exposées par Mme Squarzino, il y en a encore une que Mme Squarzino n'a pas voulu proposer. Il s'agit d'une modalité que cette Assemblée a déjà choisie en votant une résolution.

Dans cette résolution elle a engagé - je cite: "? La Giunta a predisporre nel più breve tempo possibile un disegno di legge che disciplini le modalità di accertamento della piena conoscenza della lingua francese per tutte le categorie del pubblico impiego, escluse dalla disciplina prevista dalla legge 8 settembre 1999, n. 25".

C'est donc une volonté qui a déjà été exprimée par cette Assemblée, c'est un engagement que nous avons pris, c'est un engagement que nous voulons maintenir dans les mêmes délais que Mme Squarzino propose, à savoir d'ici la fin de l'année.

C'est donc pour cette raison, que nous pensons que la proposition, formulée aujourd'hui, est incompatible avec une décision déjà prise et par conséquent nous nous abstiendrons sur la motion.

PresidenteLa parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU)Voglio solo ricordare al Presidente che quello è un altro canale, certamente, ma proprio nell'ottica di considerare che il problema della spendibilità non è neanche un appannaggio della maggioranza, ma che è un problema su cui io vorrei che tutti fossero chiamati a collaborare. Certamente il Governo si può prendere un impegno su questo problema, ma è la maggioranza che opera attraverso il Governo.

Noi invece chiedevamo che ci fosse una collaborazione tra tutti i gruppi politici, un momento in cui ci si confronta, non davanti alle telecamere, non davanti ai giornalisti, ma attorno a un tavolo per vedere i termini del problema. Questo chiedevamo e chiediamo. Chiediamo che il Consiglio si riappropri del suo ruolo come Consiglio e che non demandi sempre e solo alla Giunta il compito di legiferare.

Prendo atto con amarezza, e constato con tristezza per l'ennesima volta che questa richiesta di confronto, qualunque siano le modalità con cui viene presentata, trova sempre la stessa risposta, lo stesso muro di gomma.

Alla coerenza delle forze politiche dell'opposizione che, coerentemente al loro ruolo, alla loro fiducia nel ruolo del Consiglio, propongono che questo Consiglio eserciti il suo ruolo e le sue funzioni, si contrappone dall'altra parte una maggioranza che ribadisce coerentemente e testardamente la volontà di decidere da sola e di non confrontarsi con il Consiglio nella sua interezza.

PresidenteLa parola al Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (Aut)Dispiace che la Consigliera Squarzino forse ha parlato troppo in fretta generalizzando quando parlava di forze di opposizione, nel senso che dal ragionamento che cercherò di fare credo che ne dedurrà che la situazione non è quella che lei immaginava.

Devo dire che questa mozione è quanto meno a nostro avviso strana, la definirei così, un po' anomala. La qual cosa mi ha fatto pensare che la Consigliera Squarzino in questi 7 anni ha affinato di molto le sue capacità politiche, nel senso più malizioso del termine, se posso dire così. Nonostante questo, nonostante la collega Squarzino abbia messo a frutto tutte le sue arti, abbiamo visto che il "Breznev" della situazione è rimasto impassibile come una mummia, quindi diciamo che il tentativo di Dina non è andato a buon fine.

Venendo su discorsi più seri, al di là delle considerazioni fatte dal Presidente della Giunta, non condividiamo l'impostazione di questa mozione perché ci chiediamo in maniera seria perché bisogna istituzionalizzare il discorso della spendibilità. Chi lo ha detto che è un discorso istituzionale? Non credo che sia un discorso istituzionale che concerne il Consiglio nella sua interezza. No, è un discorso politico che concerne le forze politiche e con il quale ogni forza politica è libera di misurarsi e di mantenere o meno impegni presi pubblicamente. Ecco perché la procedura proposta non mi convince.

Sono certo che ci sarà una proposta della Giunta e mi augurerei, in questo senso mi associo al desiderio della collega Squarzino, che anche vi siano delle proposte di forze politiche che vadano in questo senso senza demandare necessariamente tutto - parte fra l'altro legislativa - a chi invece dovrebbe avere più compiti esecutivi.

Ma al di là di questo mi sembra che l'idea di individuare nella V Commissione? d'accordo che il gruppo dei Verdi è particolarmente prodigo di disponibilità nei confronti del Consiglio tanto da essere preoccupato che una qualsiasi proposta non sia appannaggio di una sola forza politica, però andare a proporre proprio la V Commissione, laddove cioè il gruppo dell'Ulivo non è presente, mi sembra proprio un gesto di troppa magnanimità.

Ho visto per contro che poi si era quasi corretta la proposta indicando anche la I Commissione e devo dire qui, lasciatemi fare in conclusione di questo Consiglio un po' di ilarità, che la buona memoria mi fa andare alle parole pronunciate dal collega Rollandin quando era ancora presente in quest'aula e alle quali allora non avevo dato fede. Ricorderete che il collega Rollandin, quando istituimmo la Commissione per le autonomie speciali, alla nostra obiezione che faceva rilevare come ci fosse già una I Commissione consiliare ribatté di non voler affidare questo compito alla I Commissione consiliare perché oberata di lavoro; sarà anche merito del presidente Piccolo, ma davvero la I Commissione sta lavorando in una maniera assai più alacre rispetto al passato.

Quindi non sono d'accordo nell'affidare questo compito alla V Commissione perché non vi è la presenza di un gruppo qualificato quale l'Ulivo, ma tanto meno di affidarlo alla I perché inizierei a preoccuparmi anche per la salute del collega Piccolo oberato di lavoro com'è.

PresidentePongo in votazione la mozione in oggetto:

Consiglieri presenti: 24

Votanti e favorevoli: 3

Astenuti: 21 (Agnesod, Bionaz, Borre, Comé, Cottino, Cuc, Ferraris, Fiou, Lavoyer, Marguerettaz, Nicco, Ottoz, Pastoret, Perrin, Perron, Piccolo, Praduroux, Vallet, Vicquéry, Viérin D. e Viérin M.)

Il Consiglio non approva.