Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1387 del 8 giugno 2000 - Resoconto

OGGETTO N. 1387/XI Iniziative a tutela della dignità e dell'integrità fisica delle donne extracomunitarie. (Approvazione di mozione)

Mozione Premesso:

- che tra le violazioni dei diritti umani figurano le mutilazioni sessuali sulle bambine, praticate in più di quaranta paesi del mondo;

- che secondo una recente stima ben 110 milioni di donne soffrono di gravi ferite, anche letali, per tutta la loro vita e che in Italia vivono almeno 38 mila donne infibulate o escisse e 20 mila bambine appartenenti a culture in cui sono tradizionalmente previste una o entrambe le mutilazioni;

- che l’OMS, la Commissione ONU per i diritti umani e molti organismi internazionali sono preoccupati del continuo aumento di tali pratiche barbariche, che oltre a ledere l’integrità fisica e la salute, costituiscono una pesante umiliazione della condizione femminile;

- che tali pratiche, pur essendo implicitamente vietate in Italia, troverebbero attuazione presso gruppi di immigrati extracomunitari ivi dimoranti, con le immaginabili e pesanti conseguenze di ordine sanitario, sociale e morale;

- che ufficialmente nessuno, in Italia, si è finora interessato di sapere cosa succede alle bambine di queste comunità;

- che paesi come la Gran Bretagna e Canada hanno invece emanato leggi specifiche per eliminare le mutilazioni;

Il Consiglio regionale

impegna

la Giunta regionale e i Parlamentari valdostani a intraprendere tutte le iniziative ritenute necessarie o anche solo utili a inibire tutte le violazioni che offendono la donna nella sua realtà fisica e nella sua dignità e ad attivarsi presso le competenti autorità governative nazionali affinché trovino concreta applicazione i princìpi della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo.

F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi

PresidenteLa parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (FI)È vero che le tradizioni fanno parte dell'esistenza umana, sia di ogni donna che di ogni uomo, però è altrettanto vero che le tradizioni non devono prevaricare o violare i diritti umani. Violazione dei diritti umani che in questa mozione abbiamo specificato in quelle che sono le mutilazioni sessuali sulle bambine praticate, come si dice in premessa, in più di 40 paesi del mondo, in particolare nell'Africa sahariana, Egitto, dove addirittura risulta una mutilazione elevata al 97 percento, Sudan, Somalia, ma anche in Asia, nello stesso Afganistan di cui si è parlato poco fa e nei territori australi.

L'OMS, la Commissione ONU per i diritti umani, molte organizzazioni nazionali governative e gruppi di donne sono molto preoccupati di questo continuo aumento del fenomeno.

Ben 110 milioni di donne soffrono di gravi ferite, anche letali, per tutta la loro vita e alle mutilazioni vengono sottoposte molte adolescenti, bambine e addirittura a volte neonate ed ecco che i dati molto recenti, presenti nei primi mesi di quest'anno, dicono che il numero delle ragazze che hanno subito questa violenza è cresciuto di circa 2,5 milioni.

Sono quindi sempre più giovani queste donne, vivono in villaggi o città coloro che patiscono questa pratica, anche fra i ceti sociali più elevati in quanto la pressione sociale e familiare per imporre la mutilazione è molto forte e spesso sono paradossalmente le familiari più anziane, le nonne o le zie a praticarla e magari anche contro il volere della madre.

Comprendere il perché di questa violenza non è facile, siamo però in presenza, alle soglie di questo nuovo millennio che ci dicono sarà di tutto progresso, di culture umane le quali continuano a percepire la sessualità femminile pericolosa e quindi da limitare. Saranno ragioni religiose, saranno ragioni sociologiche, psicosessuali, igieniche, ma tutte giocano sulle teste e sui corpi di bambine e giovanissime innocenti.

La pulizia e la purezza della donna diventano dramma e questo è stato spiegato anche in testimonianze dirette che tutti abbiamo potuto vedere ultimamente particolarmente diffuse dai media. "Quando quelle mani fredde?" - dice una testimonianza - "? ti spogliano completamente nuda e ti inferiscono sui tuoi organi genitali".

Ci si rende conto di questo dramma forse non quando si è così piccoli, ma quando si cresce ed è allora che ci si rende conto di essere state amputate, mutilate di un qualcosa che si possiede fin dalla nascita.

Ed è il sesso femminile, come ben sanno altri componenti, non il sottoscritto che rappresenta l'altro sesso di quest'aula che determina il destino della donna e con queste stesse mani fredde e violente donne vengono spinte dove sarebbe stata estirpata dal loro corpo una delle sue parti.

Gran Bretagna e Canada sono Paesi invece che hanno affrontato in maniera immediata ed efficace il problema emanando leggi specifiche per eliminare le mutilazioni.

Si fa fatica a parlare di questo problema, io stesso sono in un certo imbarazzo, però riteniamo che sia opportuno sottoporlo anche all'attenzione di quest'aula.

Riteniamo che sia opportuno per il semplice fatto che l'Italia e la Valle d'Aosta non ne è esente, ha visto in questi ultimi anni l'ingresso di numerosi extracomunitari e fra essi molte donne.

Sembrerebbe che queste pratiche, pur essendo implicitamente vietate dalle leggi vigenti nel nostro Paese, troverebbero tuttavia attuazione - il condizionale è d'obbligo perché non ci sono ancora certezze - presso gruppi isolati di immigrati extracomunitari che dimorano nel nostro Paese con le immaginabili e pesanti conseguenze di ordine sanitario, sociale e morale.

Queste pratiche, questo fenomeno di cui si presume l'esistenza sarebbe stato oggetto recentemente di iniziative parlamentari di carattere ispettivo da parte di tutti i gruppi che lì sono rappresentati.

Con questa mozione, la cui impegnativa è di largo respiro, si chiede all'Amministrazione regionale, in particolare alla Giunta e ai nostri Parlamentari di cercare di intraprendere tutte quelle iniziative necessarie o anche solo utili per far sì che le autorità governative nazionali o gli enti tipo la Commissione ONU, l'OMS e gli organismi internazionali che possono essere coinvolti vengano attivati affinché trovino concreta applicazione i principi della "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo".

Ci sembra che la mozione, seppur sintetica, contenga tutti gli elementi e nella premessa e nell'impegnativa affinché il problema sia esposto nella sua completezza e possa essere risolto anche con il contributo interessato della nostra Regione.

PresidenteLa parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU) Ringrazio i colleghi di Forza Italia per questa mozione e li ringrazio per due motivi: primo perché hanno portato all'attenzione del Consiglio questo tema che è un tema abbastanza delicato, grave che riguarda una serie di cittadine di questo Paese e poi perché su questo tema c'è a livello nazionale un dibattito notevole per trovare una soluzione all'interno del sistema sanitario.

Non ho nulla da aggiungere alla descrizione del fenomeno che il collega Tibaldi ha fatto, mi sono ritrovata in pieno nelle cose che ha detto e lo ringrazio soprattutto perché per la seconda volta oggi sono i colleghi uomini che portano all'attenzione del Consiglio problemi delle donne e credo che sia questo l'obiettivo verso cui dobbiamo andare.

Non è che la sottoscritta voglia avere la prerogativa di rappresentare, come Consigliera, i problemi delle donne, anzi, sono proprio contenta che i problemi delle donne diventino poco per volta oggetto di interesse da parte dei colleghi.

Credo che questa sia la società del futuro e che in questo modo si realizzi quella che si chiede sempre: una parità, un'opportunità, un pari rispetto dei bisogni e delle esigenze dei due generi. Grazie.

Naturalmente voteremo a favore della mozione.

PresidenteNon ci sono colleghi prenotati, chiudo la discussione generale. Per dichiarazione di voto? Nessuno.

Pongo in votazione la mozione in oggetto:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 26

Il Consiglio approva all'unanimità.